Sfoglia il Catalogo ibs027
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 2061-2080 di 10000 Articoli:
-
La notte sotto il gelsomino
"La notte sotto il gelsomino"""" rappresenta il sogno della donna che lotta e si cerca nella routine di una società dove il maschio regna da padrone assoluto. Undici racconti in cui si ritrovano i temi cari a Maïssa Bey: l'amore, la solitudine, la sofferenza e la morte, e soprattutto l'onnipresente Algeria. Donne, figlie, madri, amanti, sorelle che dormono, amano, piangono e muoiono sotto lo sguardo dei loro uomini... Con una scrittura sciolta e vivace, fornendo soltanto gli elementi indispensabili, l'autrice descrive le sue protagoniste, i loro sentimenti e i loro risentimenti. E pur toccando temi scottanti e attuali, con il suo stile riesce ad accordare frasi taglienti e parole che scorrono come un dolce mormorio, senza mai cadere nella ridondanza. Intrise di pudore e di sobrietà, queste novelle sembrano uscire dal più profondo della memoria: quella di Maïssa Bey, quella della donna algerina, quella dell'Algeria." -
Mobilitare il cervello: l'arte di riabilitare la memoria
"La trattazione dell'argomento è condotta in modo piano ed efficace e per questo può raggiungere un'ampia fascia di lettori che beneficeranno della lettura del libro e della messa in atto dei suggerimenti proposti per imparare ad adoperare il proprio cervello in modo da migliorare le capacità mnemoniche e indirettamente, tramite queste, quelle intellettive"""". (dalla presentazione di Rita Levi Montalcini)" -
Alessia e le sue tenebre
"Alessia e le sue tenebre"""" racconta di destini che si incrociano due volte a distanza di venticinque anni: quello di Alessia Simoni e di Gianni Bardi. Nella cornice di Bari e del suo mare i due ricuciono ferite ancora aperte, nel ruolo di analista il primo e di paziente la seconda. Il ricordo comune di un'esplosione in un autogrill in cui Alessia bambina perse la madre, e che Gianni, allora ventenne, riuscì a schivare per pochi minuti, consente ai due di arginare finalmente gli scogli passati del dolore e di ricercare la loro serenità e le vie adatte per conseguirla." -
Tu prepara il filtro
"Tu prepara il filtro"""" è un romanzo generazionale che descrive in modo puntuale la crisi di ideali e il disagio dei trentenni di oggi schiacciati dal nuovo mostro del ventesimo secolo: il precariato. Attraverso le vicende del ventinovenne Matteo Fabbri, l'autore racconta in modo scanzonato il senso di vuoto e la perdita di speranza che travolgono non solo il protagonista narratore ma anche gli amici storici a lui vicini, vittime dello stesso male: la disattesa ricerca di una realizzazione professionale che nel profondo sud non sembra fattibile." -
Un vescovo scomodo
Cos'è oggi un Vescovo? Non ci accorgeremmo dell'esistenza, se non vedessimo talvolta in televisione un sacerdote in abito più ""sontuoso"""" celebrare qualche funerale importante. Tutt'altro in ancien regime. La sua autorità era assoluta, di gran lunga superiore a quella dei governanti civili che, di fatto, si limitavano a eseguire le pene inflitte dalla Chiesa. Il Vescovo, invece, con il suo tribunale """"speciale"""", poteva comminare - spesso abusando le più tremende sanzioni capaci di """"far rigare dritto"""" anche il più riluttante dei potenti o comunque procurargli seri guai. Il vescovo Castropietro, il protagonista di questo libro, sarebbe un esempio emblematico del potere della Chiesa. Però nel quotidiano operare non tutte le ciambelle gli riescono col buco, il suo carattere irruento e un paese che gli rema contro saranno causa di tante rocambolesche disavventure che lo porteranno in un mare di guai."" -
2099: l'età del ferro
Arret, 2099. La Terra è esattamente il contrario di quel che un tempo era stata. Il pianeta è al collasso. L'aria, rarefatta e satura di veleni, è divenuta oramai irrespirabile e obbliga adulti e bambini a utilizzare bombolette d'ossigeno impiantate sul collo o maschere anti-gas perennemente sul viso. L'acqua dei fiumi, dei laghi e dei mari è stata sostituita dal fango, mentre le piogge acide causano ogni volta centinaia di decessi, il cielo è rosso. La Luna e il Sole ricordi. La depressione e i suicidi sono all'ordine del giorno, così come le malformazioni genetiche, conseguenza di una feroce politica industriale e governativa, volta a incrementare in modo esponenziale il numero degli impianti siderurgici già esistenti. Il ferro è diventato, infatti più prezioso dell'oro, utilizzato nella produzione di leghe salva-vita, sia come moneta di scambio. E accumularne a bizzeffe è l'irrefrenabile desiderio che muove l'immenso, Presidente di una delie 4 Confederazioni in cui è suddivisa l'America. Ma a intralciarne i piani ci penserà John Goodman, ecologista per caso, nonché buon uomo alle prese con i problemi del quotidiano: un lavoro all'obitorio, in veste d'addetto all'espianto e al riciclo degli apparati respiratori; una moglie Insoddisfatta e brontolona che lavora in un'azienda che produce t-shirt al titanio; e un figlioletto di cui è innamorato, alle prese con continue crisi respiratorie. -
Tre metri sotto terra
Sono sfrecciati sotto i suoi occhi, Silvia e quell'africano che non parla l'italiano ma si vede che si fa capire bene quando vuole. Silvia, la sua Silvia, che mangia i nachos a bocca aperta. Lei che gli aveva promesso amore eterno, su quella Lancia Delta integrale rossa a ottanta all'ora, sotto il suo naso. E per lui è come morire. Tramortito, battuto, la rabbia callosa sotto il sole di settembre e il coma metabolico che lo trascinano in letargo per sei mesi. È primavera quando resuscita, e sono cambiate molte cose. Ma la vita, comunque, ricomincia, e accanto a lui gli amici di sempre, José Lamorte, Yoshi Pan, Wolfango detto Wolf, Enzo Kaitamaki, Giampaolo Dellamore, il calcio, i popcorn, le spade laser, Texas Hold'em con le banconote del Monopoli. E mille peripezie e traversie, un pirata della strada, un viaggio a Pechino, gli zombie, i vampiri trans, un videocitofono parlante, Chuck Norris, Bobonsky e la sua Chesterfield, il Carabiniere Pancione, le sopracciglia di Hugh Grant, ma niente, niente al mondo può togliergli dalla testa Silvia, i suoi occhi densi color cioccolato. È un chiodo fisso e un martello inarrestabile. Arriva l'estate e lui la riconquista, e insieme conquistano Roma tutta: Monteverde e il sottobosco di Trastevere, il garam masala del Mercato Esquilino e i cedri dell'Atlante di villa Boghese, la rive gauche e la rive droite. Ma la resa dei conti piomba all'improvviso. -
La stella di David
"La stella di David"""" è la storia di una frontiera, ignorata nei tempi di pace e temuta nei tempi di guerra: la frontiera tra il Montenegro e l'Albania, luogo di incontri e di scontri, di amori e di paura. Numerosi personaggi popolano il romanzo, come fosse un fiabesco, affollato suk in cui si incrociano popoli e lingue. David, illuminato della luce di una stella, la """"sua"""" stella, simbolo di tutti i visionari, pare raccontarci in chiave moderna la storia delle """"Mille e una notte"""", anch'essa un simbolo... Incontreremo lungo il percorso personaggi storici, profeti e sultani, zingari e partigiani, poeti ed eroi, ma anche molta gente comune non menzionata nei libri di storia. Nella """"Stella di David"""", l'arte del racconto è concepita come essenza e senso stesso dell'esistenza, l'unica difesa contro la morte e la fugacità della vita. Facendo vacillare la linea divisoria tra le varie vicende che si susseguono, il racconto e il suo mistico e magico potere diventano i veri protagonisti del romanzo di Hodzic." -
Vatandas (Il cittadino)
Un impiegatuccio di ufficio, Shaban Bas, impacciato nei suoi vestiti e riservato, cammina rasentando i muri, sospettoso di tutti, col continuo terrore di imbattersi in uno sbirro. Qui la paranoia relazionale confina col capolavoro narrativo. Perché in agguato dentro di lui c'è un altro personaggio, che si oppone a quell'abbattimento: e allora, l'eroe nascosto in Shaban Bas diventa Volkan Tas, uomo sicuro di sé, bello e forte, immerso nei sensi di vergogna, specie quando tradisce la fidanzata con una vecchia affittacamere dal tanfo di cipolla, per Shaban Bas esiste un unico rifugio: le latrine pubbliche. Così si instaura una schizofrenia letteraria che sfocia nella riconciliazione identitaria dei due personaggi. Il tono dell'opera, sentenzioso eppure familiare, serio e comico, rinforza l'intensità della dualità che abita il personaggio. Attraverso un dialogo in forma di monologo, ""Vatandas"""" mescola il presente ai ricordi d'infanzia, gli aneddoti alle osservazioni sulla letteratura, accostate da un occhio beffardo, mentre spia con acutezza le traversie della specie umana."" -
Il parco
Con i suoi lampi di realismo, Mihail Patru intravede negli altri esseri umani aspetti allucinanti e demoniaci e riesce a mettere in sequenza i vari livelli della sua coscienza, lacerata castamente da aspirazioni insospettate e insospettabili. Soltanto la cura della nostra anima ci porta a non ammalarci di noi stessi, ma a saper cogliere l'umano, l'amore e la comprensione intelligente della natura. Non a caso, tutti i personaggi di quest'opera esplorano un piano di più profonda consapevolezza che li accomuna in un progetto intenzionale: cercare la speranza per l'umanità. -
Doppio scacco
Iniziazione e sconfitta nel quadro fascinoso e disincantato della vita a bordo. Fine anni Cinquanta. Giacomo è un giovane che ha appena terminato gli studi nautici e si affaccia alla vita adulta pieno di sogni e speranze. Durante una vacanza si innamora di una avvenente e ricca ragazza, e negli stessi giorni riceve la proposta per un imbarco, in qualità di terzo ufficiale, a bordo di un mercantile battente bandiera ombra. Tutto sembra girare per il verso giusto: gli affetti, il lavoro, gli amici. Ma l'illusione dura poco: la nave su cui si imbarca è armata da un trafficante senza scrupoli legato alla mafia americana, il quale, per condurre il proprio contrabbando, ha reclutato un equipaggio di personaggi ""sconfitti"""". Tutto questo Giacomo lo ignora e si cimenta con la complessa vita di bordo, offrendo al lettore uno spaccato vivace della vita di mare, in seguito a una violenta burrasca e ai conflitti personali a bordo la situazione precipita: traffici oscuri e un delitto animano la sottile trama gialla sottesa alla narrazione. Giacomo torna in Italia per un breve permesso e scopre che la donna amata lo ha abbandonato. Questo """"doppio scacco"""" costituisce per il protagonista l'occasione di una rivincita."" -
Aldo Moro, l'Italia repubblicana e i Balcani 1963-1978
La sconfitta militare dell'Italia nella seconda guerra mondiale e la successiva divisione dell'Europa in Blocchi politici, militari e ideologici, del tutto antitetici e contrapposti, provocarono un ridimensionamento della presenza italiana nei Balcani, senza però decretarne la definitiva espulsione. Nonostante le disastrose conseguenze dell'esperienza bellica e nonostante la presenza sulla sponda orientale dell'Adriatico di regimi illiberali e totalitari, l'attenzione della politica e dell'economia italiana verso quei territori non venne mai meno. Anche per l'Italia repubblicana l'Europa adriatica e balcanica rappresentò un'area di rilevante interesse strategico, politico ed economico. L'importanza delle relazioni e dei legami con i Paesi del Sud-est europeo non sfuggì certo ad Aldo Moro che, in qualità sia di presidente del Consiglio che di ministro degli Esteri, fu tra i principali protagonisti della politica estera italiana degli anni Sessanta e Settanta. Ambizione di questo volume è offrire al lettore alcune linee interpretative e un insieme di analisi e informazioni fondate su un'attenta disamina della documentazione, edita e inedita, per cominciare a conoscere meglio un aspetto importante della politica estera dell'Italia della Prima Repubblica, la cosiddetta Ostpolitik italiana, l'azione internazionale della Repubblica italiana verso gli Stati e i popoli dell'Adriatico orientale e dei Balcani. -
Fiabe dai Carpazi a Vladivostok
Quel mondo così vasto, dai Carpazi a Vladivostok, fa emergere tantissime microrealtà sconosciute, o che credevamo scomparse, di popoli dei quali l'occidente europeo ha ignorato a lungo l'esistenza, ma soprattutto divide due civiltà: quella europea e quella asiatica, così lontane e così diverse tra loro. Ma in queste fiabe queste due civiltà tendono ad avvicinarsi e a fondersi insieme con tenacia e vigore. I personaggi che le animano chiedono con insistenza le medesime cose, chi prova gioia, chi dolore, chi sogna un destinò migliore. Alle crude difficoltà del vivere, ogni narrazione contrappone due sentimenti che sono destinati a vincere: la lealtà e l'astuzia. Le fiabe di questi popoli fanno parte del tesoro culturale inestimabile che tutto il genere umano ha accumulato nei secoli, nella sua lotta per la felicità e il conseguimento di una vita migliore. -
I canti dei nizàm
La lirica popolare albanese - appartenente a una cultura prealfabetica - è riuscita a conservare fino a oggi i valori etici e morali del passato, tramandandoli da una generazione all'altra attraverso bardi e rapsodi. Essi rispecchiano l'anima, lo spinto e gli ideali del popolo albanese, dentro e fuori dai suoi territori geografici. Sono stati proprio i canti popolari che hanno mantenuto viva la memoria collettiva delta nazione nei momenti bui e tragici della storia, arricchendo così la tradizione culturale e l'identità stessa degli shqiptar. Per la prima volta si propone al lettore italiano il ciclo dei canti lirici popolari dei nizàm (così venivano chiamati in turco i soldati albanesi che combattevano per conto della Sublime Porta di Istanbul), parte del patrimonio culturale del paese delle aquile e finora sconosciuti al di fuori dei confini nazionali. Sono di una bellezza rara e unica. Vengono cantati dagli uomini nelle cerimonie e nei matrimoni e tramandati di padre in figlio. -
Karastan. Armenia, terra delle pietre
Il viaggio ha in sé di solito la ricerca di un approdo. Viaggiare in Armenia è diverso: significa abitare lo spaesamento, percorrere strade senza una meta precisa, risalire il corso degli eventi tentando di decifrarli, conoscere i luoghi negati a non più ritrovati, riconcorrere il sottile filo rosso del significato anche quando forse non c'è: cercare una patria. -
Migrazione, solidarietà e sviluppo nel Mediterraneo del terzo millennio
Riesaminare oggi quello che accadde venti anni fa a Brindisi può offrire lo spunto per approfondire le ragioni della caduta dei regimi autoritari dei Paesi del Nord Africa; per ragionare sulla spinta democratica e innovatrice che sale dalle nuove generazioni arabe che non vogliono cadere nella disperazione della prospettiva terroristica; per riflettere sulle motivazioni e sulle modalità dei nuovi flussi migratori che attraversano il Mediterraneo; per immaginare le risposte che non solo l'Europa e l'Italia, ma soprattutto le regioni meridionali italiane, e la Puglia in particolare, sono chiamate a fornire in termini di solidarietà e di sostegno allo sviluppo di quei Paesi che ormai sono divenuti strategici anche per la definizione delle nostre prospettive di crescita. In ogni caso, un fatto appare già chiaro e incontrovertibile: riusciremo a superare questa nuova prova solo se sapremo riannodare i fili dell'antica comunità mediterranea, in ciò riproponendo con più forza e convinzione la più antica delle vocazioni di questo Paese, quella di guardare al mare e ai mondi che si schiudono al di là del mare. Prefazione di Nichi Vendola. -
Elettroshock
Roma. Quartiere Parioli. In una notte apocalittica di pioggia, viene ritrovata in un condominio, ridotta in fin di vita, la moglie del professor Attilio Malatesta, psichiatra di fama. Sul luogo giunge il commissario Pizzini. Per strada, tra i curiosi, c'è lo stesso Malatesta che, in stato confusionale, si autoaccusa del tentato omicidio della moglie. Il medico viene così condotto in commissariato perché vengano chiariti fino in fondo i termini di quella bizzarra e apparentemente irreale confessione. Incomincia qui, sotto gli occhi straniti del commissario Pizzini, una tortuosa e dettagliata ricostruzione autobiografica della vita di Malatesta sin dai tempi della sua infanzia. Lo psichiatra racconta dell'amore morboso e viscerale provato nei confronti della madre. Racconta di passioni feticiste legate alla persistente immagine di lei nella sua mente, degli elettroshock cui la povera donna veniva sottoposta... di come lui stesso, Malatesta, si sia poi servito di quello strumento come di un'arma omicida, nel corso degli anni, nel vano tentativo di liberarsi dalle proprie torbide ossessioni... È davvero lui il colpevole della morte di sua madre e della prima giovane compagna? Ha davvero tentato di sgozzare l'attuale moglie? Spetterà al commissario Pizzini riuscire a ricostruire il mosaico della faccenda, in una lunga e tormentata partita a scacchi psicologica con il reo-confesso. -
Francesco Maselli. Uno sguardo non indifferente
Francesco Maselli lo si conosce soprattutto per il suo cinema politico (Lettera aperta a un giornale della sera e Il sospetto), per privilegiare il quale si è trascurata un'altra linea. Una linea sotterranea, inquieta, di ricerca, emersa fin da subito, fin da Gli indifferenti, ed esplosa poi in maniera dirompente nei film degli anni '80 e '90 (Codice segreto e L'alba). Questo libro è un tentativo di tracciare un bilancio sul cinema maselliano. E del Maselli meno politico e più filosofo, peraltro. Una lettura nuova e inedita dei suoi film, sondati attraverso le lenti di Sartre, di Shakespeare e di Derrida. Ma è anche ""una briosa, spiritosa e intensa conversazione tra un regista ormai affermato e uno giovane, che non ha ancora realizzato dei lungometraggi, ma dei cortometraggi molto interessanti."""" (dalla prefazione di Domenico Monetti)."" -
Anima lunga
Sguardi sul presente che hanno valore di tagli e ferite, dove il fatto sentimentale si snoda come un pericolo attorcigliato sulle reciproche e irriducibili alterità degli amanti e dove la costruzione dei rapporti affettivi passa per materiali irrazionali - premonizioni, percezioni, immedesimazioni istantanee, deja vu - che solo i versi poetici hanno una speranza di poter trattare. Stefano Cristante investe nel dialogo a distanza con i classici della poesia italiana le proprie chance di scrittura. Verso libero ed endecasillabo rappresentano la sostanza formale dei versi di Cristante che, nella parte finale, trasmigrano nella prosa poetica (agganciata alla creazione di una personale cosmogonia), prima di congedarsi con un inno alla solitudine che chiarisce il suo tragitto narrativo e il suo obiettivo esistenziale. -
L' Anticristo di Puglia. La vita di Federico II
Federico II, ormai sui letto di morte, ripercorre la sua travagliata esistenza e i tempi passati, riflette sui propri successi e fallimenti e guarda con sarcasmo e disincanto la propria vita ""arrabbiata"""" e faticosa. Un romanzo inedito ci racconta una delle figure più complesse e affascinanti della nostra storia.""