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Il mondo, dall'interno. Ontotecnologia della vita quotidiana
Abbandonata la pretesa di 'dedurre' il mondo da un qualche principio, Dio o la Ragione, al filosofo contemporaneo che non intende abbandonare il compito di ""portare il proprio tempo al pensiero"""", non resta altro da fare che descrivere il mondo dall'interno. Nasce così la mappa di un multiverso in cui l'unità delle due vie - della verità e dell'erranza - si mostra in tutto l'arco della storia d'Occidente. Mito e matematica, poesia e cibernetica convivono nel nostro tempo, in un intreccio di antico e moderno, in cui non c'è più spazio né per la nostalgia del passato, né per l'esaltazione del presente. La conclusione di questa fenomenologia della 'contemporaneità' che si slarga a comprendere tutto l'orizzonte della nostra storia - da Esiodo a Trakl, a Celan, da Parmenide a Türing, dalla Città di Caino all'""""American New World"""" è 'etica': l'indicazione di un diverso modo di abitare la Terra, per il quale al tout comprendre non deve seguire, a mo' di un imperativo, il tout pardonner. Le cose, in questa visione cristianamente atea del mondo, sono già tutte da sempre perdonate: si perdonano da sé, im Verschwinden, svanendo. Perché nell'attimo stesso in cui fluiscono in pure trasparenze, lasciano il segno più forte della loro 'corpulenza', l'eco della voce della Terra. """"Oste! Un'altra bottiglia/di Xeres!""""."" -
Filosofia di una performance-Philosophie d'une performance. Con DVD
Il saggio qui presentato è il risultato di un incontro fra riflessione filosofica e pratica artistica. Il testo sottopone a una serrata disanima il lavoro del performer Anthony Chrétien, in cui corpo e dispositivi tecnici, suoni e segni tracciati si raddoppiano, si sovrappongono e a tratti anche si annullano. Gli spazi che le performance di Chrétien inventano e compongono sono posti in relazione ai modi, terribili o sublimi, di inventare e abitare i luoghi delle nostre vite. Il testo segue e insegue una terna di performance svolte nel corso del 2011. Il DVD presenta un'azione effettuata a Firenze nel mese di settembre dello stesso anno, presso la SRISA Gallery of contemporary art. -
Partito Digitale. Il PD che viene dal futuro
I computer, i telefonini e le loro reti hanno trasformato lo scenario mediale nel quale si fa politica. Questi nuovi mezzi di comunicazione hanno cambiato il rapporto tra i politici e i loro elettori. Hanno cambiato le modalità della loro relazione reciproca e della loro comunicazione. Come il Partito Democratico deve comunicare al tempo del web 2.0? Inoltre, il web è stato al centro di molte campagne elettorali (Dean e Obama) e protagonista in molte mobilitazioni (dalle banlieues parigine all'onda verde iraniana, dalle rivolte della primavera araba alle piazze degli indignados) offrendo piattaforme organizzative utili ad agire in una mixed reality, una realtà di mezzo tra spazio dei luoghi e spazio dei flussi. Dopo tante discussioni sul partito liquido, come il Partito Democratico può riorganizzarsi avvalendosi del contributo dei nuovi media? L'attenzione ai nuovi media, alla loro sostanza e alla loro forma, però non comporta solo un cambiamento dei mezzi e degli stili di comunicazione adottati dai partiti e dai politici. Né basta cogliere il loro contributo di tipo organizzativo. Fermarsi solo a questi cambiamenti significa non andare al di là di un mero approccio strumentale. Invece, comprenderne le dinamiche e la filosofia può significare un ripensamento complessivo della politica e dei partiti. Questo perché attraverso la vita online si esprimono soggettività e bisogni di cui sinora la politica istituzionale non si è fatta carico. -
Psicopatologia e politica
Questo libro è il frutto della riflessione del CRPG (Centro Ricerche Psicoanalitiche di Gruppo di Milano) sui rapporti fra le crisi etico-politiche e i disagi dell'individuo contemporaneo, a cavallo fra modi soggettivi e di massa per difendersi dal dolore psichico; questa riflessione assume maggiore importanza in un'epoca insidiosamente silenziosa sulle pervasive linee di continuità fra mezzi di massa, personalità dei personaggi mediatici e analogie mimetiche con alcuni temi della clinica dei soggetti. Lo studio dei contenitori culturali operanti, del pensiero di gruppo e delle relazioni presenti in essi fra i loro membri, assume clinicamente un valore importante, ma rappresenta anche una spinta verso una cultura della clinica in una continuità fra individuale, familiare, gruppale, istituzionale e politico. Gli autori, che da anni si dedicano ad un lavoro interdisciplinare, provano a dialogare con sistemi complessi e con oggetti estesi, nell'ambito della loro pertinenza psichica. -
Regno senza grazia. «Oikos» e natura nell'era della tecnica
L'uomo, con l'ausilio della tecnica, ha trasformato se stesso in un'enorme bocca da sfamare, essere di sole fauci onnivore la cui immagine terrificante sembra uscita dalle fantasie di Pieter Bruegel. A fare le spese di questa ingordigia consumistica è un mondo-ambiente trasformato in una discarica a cielo aperto, da cui scaturiscono nuovi incubi popolati da ""ratti e paranoia"""". Il vampirismo, applicato alle risorse del pianeta già in forte contrazione, è il simbolo di un uomo ridotto a mero consumatore: un essere parassitario, orfano di mondo, dedito alla razzia di ogni bene offerto dalla natura naturans. Alcune immagini artistiche, da Michelangelo a C. D. Friedrich, possono insegnarci a ricollocarci con equilibrio nel mondo, evitando il delirio di Icaro - precursore dell'esistenza divenuta eccentrica dell'""""homo oeconomicus"""". Occorre riassettare la nostra casa comune, il Grande Essere, stando ben saldi al suolo. Non c'è molto tempo. E lo spazio, intasato dalle nostre scorie, è già compromesso."" -
Il lavoro perduto e ritrovato
"Il lavoro perduto e ritrovato"""" è una riflessione interdisciplinare sulle tematiche del lavoro. Il tema della qualità umana del lavoro è posto al centro della narrazione, infatti nell'era del postglobal la vera ricchezza di un'azienda è il suo capitale umano, che merita di essere valorizzato sia attraverso lo sviluppo delle capacità e competenze di ciascuno, sia promuovendo un miglioramento complessivo della qualità della vita di tutti coloro che sono coinvolti nella vita dell'azienda." -
La vie au-delà de la biopolitique-La vita oltre la biopolitica. Ediz. italiana, inglese e francese
Quale rapporto si instaura tra politica e vita? L'approccio della biopolitica esaurisce ogni possibilità di concettualizzare in disgiunzione i due termini polari dell'esistenza umana? È possibile sfuggire al rapporto predativo e minoritario che risolve la polarità rinchiudendola lungo un asse gerarchico? Gli interventi qui raccolti si muovono lungo questa soglia di apertura che muove dalla ricerca biopolitica, segnata fra l'altro dai testi di Foucault, Agamben, Esposito, per sforzarsi di oltrepassare verso una dimensione che trattenga il nesso genealogico, ma respingendo la tentazione di dipenderne sino a pervenire ad una forclusione di una vita che sfugga alla cattura politica e di una politica la cui sorte fatale sembrerebbe quella di destinare la vita. Una linea di fuga appena sperimentata in questi interventi è quella dell'animalità quale risorsa culturale e concettuale in grado, forse, di ispirare una tensione da amplificare sino a lasciarla risuonare come flebile segnale di un pensare altrimenti. -
Kant e l'irrazionale
Perché le spiegazioni scientifiche non esauriscono il nostro bisogno di risposte? Come si comprendono la bellezza, il sublime e la vita? In che senso è ineluttabile la domanda sull'esistenza di Dio? Oltre e al di là della rassegnazione teoretica della Critica della ragion pura, Kant non smette di interrogarsi su questioni di portata universale e arriva nella Critica del Giudizio a un punto di svolta per il pensiero occidentale. -
Conversione dello sguardo e modalità della visione in Heinrich Von Kleist
Nella sua breve vita, Heinrich von Kleist (1777-1811) ha conosciuto alcuni dei cambiamenti più radicali della storia europea. La sua scrittura esplora senza riserve la fragilità dell'esperienza umana in tempi di crisi, aprendosi all'esperimento di uno sguardo frammentario e mutevole sul mondo. Lontano dall'idea che la letteratura possa rappresentare la storia e proteggere in tal modo il lettore dalla vertigine di un futuro opaco, Kleist stupisce con un equilibrio sempre imprevedibile tra realismo e utopia, incanto e disincanto. I saggi qui raccolti indagano l'originalità di questo sguardo tra arte e politica, storia e letteratura, sullo sfondo delle domande che l'autore pone al suo tempo e che anche nel Novecento tedesco non smettono più di riecheggiare. -
La decadenza del mentire
Uno dei dialoghi wildeiani di più rilevante peso teorico, ""La decadenza del mentire"""" (1898) rappresenta il manifesto dell'antinaturalismo e il più importante contributo dell'irlandese al dibattito sul rapporto tra valore dell'arte e ruolo dell'uomo nel mondo. La più grande aspirazione umana, quella alla bellezza, si condensa nella massima: """"Primo dovere dell'uomo è quello di risultare il più artificiale possibile, il secondo nessuno l'ha ancora scoperto"""". L'artista tenta costantemente di rendere ciò che lo circonda più consono alle proprie esigenze di quanto lo sia """"per natura'. Creare, produrre arte, significa trasfigurare la realtà e deviarne i fini naturali, troppo aspri e violentemente veritieri per essere sopportabili, significa rendersi sapienti nella suprema arte della menzogna. Significa riprodurre un mondo artificiale dove mentire diviene il più sublime esercizio del sapiente. Attraverso il confronto con le opere d'arte e con gli esiti della critica a lui contemporanea, Wilde mette alla prova le proprie teorie per giungere ad allontanare sempre più l'Arte e la Vita dalle catene della Verità, diremmo oggi dal realismo."" -
Filosofia delle serie TV. Dalla scena del crimine al Trono di Spade
Al volgere del secolo le serie tv si sono imposte come nuova forma d'arte capace di sfidare il cinema sul suo stesso terreno, quello della narrazione attraverso le immagini e i suoni. Titoli come CSI, 24, Dexter, Mad Men, Il Trono di Spade hanno raggiunto livelli di elaborazione stilistica, di articolazione narrativa e di profondità tematica con cui pochi film contemporanei sono in grado di competere. Le serie tv hanno riportato al centro della cultura popolare le nozioni di mimesi, di epos e di grande narrazione, delle quali i teorici del postmoderno avevano avventatamente proclamato l'obsolescenza. In quanto nuova forma d'arte, la serialità televisiva richiede una nuova filosofia che sia in grado da una parte di individuare i tratti peculiari delle serie tv, dall'altra di mostrare la rilevanza filosofica delle riflessioni narrative sui ruoli degli individui all'interno della comunità, sulla natura della forza e delle norme, sulla costruzione della realtà sociale. -
Da Berlusconi a Monti. Disaccordi imperfetti
Dopo ""Berlusconi o il '68 realizzato"""", Mario Perniola prosegue la sua analisi del nostro tempo e in presa diretta continua a stupire. Con l'avvento del governo tecnico credevamo di essere entrati in un'altra era. C'è chi ha tratto un sospiro di sollievo, chi ha detto che siamo passati dalla padella alla brace. Ma al di là della politica spicciola, Perniola sa svelare il non detto dell'azione di governo. Chi sottolineava la novità della presidenza Monti verrà smentito. Chi giova almeno per la fine dell'era della spettacolarizzazione della politica, troverà pane per i suoi denti. Questo nuovo volume promette un nuovo grande seguito, garantito da una riflessione illuminate e illuminata, accessibile al grande pubblico e densa del potere delle parole che sanno di svelare."" -
Il senso del futuro. La fantascienza nella letteratura americana
La fantascienza ha ispirato il cinema, soprattutto nell'epoca degli effetti speciali. Ma questo affascinante genere ha le sue origini nobili nella letteratura. Questo libro ci guida alle radici della fantascienza, nei romanzi soprattutto di lingua anglosassone. Il primo romanzo del genere ""I Viaggi di Gulliver"""" di Jonathan Swift. Questa la tesi di Carlo Pagetti, uno dei più brillanti esperti del settore che ha il merito di aver portato studio della fantascienza nelle università italiane. Da Swift si passa poi a Herbert George Wells, fino ai classici dei nostri tempi come Ray Bradbury, Philip K. Dick e William Burroughs. Un affascinante viaggio che scopre genere nei suoi ingredienti artigianali, nella struttura narrativa più genuina, cui la macchina tecnologica del cinema ha solo aggiunto elementi spettacolari. Questo libro è l'opportunità di immergersi in un'arte che parla direttamente alla nostra immaginazione, che scava nell'idea sempre in movimento del futuro possibile."" -
L' Algeria e il Maghreb. La guerra di liberazione e l'unità regionale
A cinquant'anni dalla fine della guerra d'Algeria nuovi scenari si aprono per la ricerca storica del conflitto che per più di sette anni ha insanguinato l'Algeria coinvolgendo tutto il Maghreb. Avvalendosi di fonti inedite, questa ricerca si concentra sulla dimensione internazionale della guerra di liberazione nazionale algerina, prediligendo l'analisi del versante maghrebino e segnando così la differenza rispetto alla gran parte della letteratura esistente, focalizzata per lo più sul versante francese del conflitto. Dal 1956 il Marocco e la Tunisia, appena divenuti indipendenti, ospitano le basi del Fronte di Liberazione Nazionale algerino e del suo braccio armato, l'Armata di Liberazione Nazionale: singolari relazioni tra i combattenti e i dirigenti algerini ""dell'interno"""" e """"dell'esterno"""" da un lato e i due governi """"fratelli"""", dall'altro, si intrecciano fino al 1962. In questo contesto, la possibilità della fine della guerra d'Algeria, attraverso il progetto di una Federazione nordafricana che avrebbe garantito l'indipendenza algerina, è stata vicina alla realizzazione in diverse occasioni, prima degli accordi di Evian. La conferenza tripartita prevista a Tunisi per l'ottobre 1956 e sabotata dal dirottamento aereo francese, gli incontri """"a tre"""" di Tangeri e di Tunisi del 1958 sono i momenti in cui i partiti nazionalisti dei tre paesi mostrano un fronte compatto unito alla potenza coloniale, che tenta di mantenere la """"questione algerina"""" entro i """"confini"""" francesi."" -
Post. Vol. 3: Spazio. Immagini, prospettive e mappe dell'abitare.
All'inizio del percorso che ci ha portato a questo numero dedicato allo spazio avevamo davanti a noi una scatola cinese, dentro alla quale sapevamo che ce n'erano altre più piccole, ma noi stessi eravamo in una scatola più grande, senza sapere quante fossero le scatole che la contenevano. Qual è, e dove è, lo spazio nel quale viviamo? Il tempo scorre, nello spazio; lo spazio resta, nel tempo. Come uscire da questa impasse? Einstein, introducendo lo spazio-tempo, ha risolto il problema per quanto riguarda la fisica, ma i risultati delle sue scoperte sono lungi dall'essere interiorizzati dalle altre branche del sapere. Tutte le discipline sono costrette, in un modo o nell'altro, ad abitare un qualche spazio, ma poche di esse lo problematizzano come elemento in sé, altre non si rendono conto di averlo già inconsapevolmente problematizzato. Nel coordinare i lavori del numero di Post dedicato allo spazio, abbiamo dato voce alle possibili risposte a questo tipo di domande, proponendo tanto agli articolisti quanto agli artisti, diversi tra loro per formazione, attività di ricerca, di lavoro, e, in generale, per esperienze di vita vissuta, di confrontarsi con questo tema. -
Clinamen. Lo spazio estetico nell'epoca dell'immaginario
Editoriale: Due agalmatofilie; Premessa: Il nome giusto; Agalmatofilia::Louis Gernet, La nozione mitica del valore in Grecia:Karl Kerényi, Ágalma, Eikon, Eidolon:Sergio Benvenuto, Ágalma nel Simposio platonico:Matteo Bonazzi Fulvio Carmagnola, Il primo dei nomi. L'Ágalma di Lacan:Tommaso Guariento, Icono(bio)logia dei simulacri:Ugo di Toro, Agalmaerotismo e metamorfosi nei miti greci; Note e rassegne: Giampiero Moretti, Il divino, l'umano e l'immagine. Ágalma in Karl Kerényi; Recensioni: Hansjörg Bloesch, Agalma. Kleinod, Weihgeschenk, Götterbild (Andrea De Santis):Stefania Bonfiglioli, Agalma. Icone e simboli tra Platone e il neoplatonismo (Alessandro Sacchetti): Fulvio Carmagnola, Il desiderio non è una cosa semplice. Figure di Ágalma (Enea Bianchi); Schede: Riccardo Panattoni, Black-out dell'immagine. Saggio sulla filosofia e gli anacronismi dello sguardo (Andrea Nicolini): Ludwig Wittgenstein, Conversazioni e ricordi (Loredana Di Adamo); Segnalazioni: Carlo Cappa, Rodrigo Duarte, Michel Foucault, Giulio Latini, Federico Lodoli, Ugo Mattei, Lucio Russo, Peter Sloterdijk, Roberto Terrosi. -
Ucas. Ufficio complicazione affari semplici
Questo libro esamina il tema dei rapporti tra cittadino e Pubblica Amministrazione alla luce degli interventi di semplificazione introdotti dagli anni '70 ad oggi, evidenzia i costi che la burocrazia fa pesare su cittadini ed imprese, illustra alcuni casi più clamorosi di complicazioni e disfunzioni. Il testo affronta sia le degenerazioni di un apparato che può far emergere fenomeni di corruzione, sia le potenzialità di settori pubblici che puntano sulle nuove tecnologie per migliorare il rapporto con le imprese e con il cittadino utente. Il contenuto è aggiornato con le norme introdotte dagli ultimi Decreti del Governo Monti. -
Psicologia del Don Quijote e del quijotismo
Nella ""Psicologia del Don Quijote e il quijotismo"""", ispirato dal metodo d'indagine dell'anatomo-patologo, S. Ramon y Cajal cerca d'interpretare le caratteristiche della follia del Quijote per chiarire il profondo legame tra la vita e l'opera di Cervantes e scopre, nelle profondità oscure delle galere di Siviglia, in cui l'opera affonda le sue radici mentali più dolorose, un testo dotato di una portata universale, capace di essere ancora un potente antidoto contro la pigrizia mentale, la mediocrità, la bulimica asfissia dell'appiattimento sul quotidiano. Il quijotismo di Cajal, inteso come lo slancio eroico e indomito verso i più alti ideali della scienza, delle lettere e della politica, diventa il movimento necessario e imprescindibile al quale la nuova Spagna, affranta e abbruttita dalla perdita dello spazio coloniale, può affidarsi per ritrovare la strada per essere ancora all'altezza del confronto con le nazioni più avanzate nella tecnica e nello spirito. Postfazione di José Luis González Quirós."" -
Individui. Saggi di metafisica descrittiva
Individui sono i corpi e le persone che incontriamo nel mondo in cui viviamo. In questo libro, di Strawson, essi sono analizzati secondo il criterio della metafisica descrittiva, cioè nello spazio intermedio fra l'esperienza del mondo e le sue teorizzazioni scientifiche. L'autore parte dall'analisi delle pratiche linguistiche degli individui per giungere alle loro condizioni ontologiche di possibilità. ""Individui"""" rappresenta un testo fondamentale, non solo nella produzione filosofica di Strawson, ma anche nella filosofia analitica del Novecento. Introduzione di Maurizio Ferraris."" -
Senza parole. Il silenzio pensoso nella scuola
I racconti di scuola, attraverso le storie di vita quotidiana, rinviano al silenzio come obbligo, come ""disciplina"""". La memoria scolastica è fatta in larga parte di risposte a comandi, ad imperativi categorici per la costituzione di quell'""""ordine"""" che consenta il """"fare scuola"""". Ma non solo. Il culto del silenzio è anche incriminazione della parola a sintomo-segno di dissenso. Il libro vuole far riscoprire la valenza pedagogica del silenzio pensoso, di quel fermentare della ragione che agisce come lievito lento, per educare gli alunni (e non solo loro) al lavorìo quotidiano su di sé, per costruire la propria personalità in un dialogo fecondo con la propria storia, con gli altri e con il mondo. Tempo di stacco, non del """"fare niente"""", ma del fare fecondo per sé, il silenzio nella scuola viene ridisegnato nelle sue linee didattico-educative, che si fanno opportunità ghiotte per dare l'abbrivio ad autonarrazioni, specie scritte, dove il pensiero ha il suo habitat.""