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Carriere spezzate. Gli artisti ebrei colpiti dalle leggi razziali del 1938
A partire dal mese di settembre del 1938, la pacifica esistenza degli ebrei italiani fu sconvolta da una serie di leggi repressive che causarono un graduale deterioramento delle loro condizioni di vita. Le disposizioni, comunemente conosciute come ""leggi razziali"""", intesero colpire gli ebrei perché ritenuti corpi estranei a una presunta razza italiana e nemici dell'Italia. A fare le spese di queste norme furono 43.000 cittadini che fin dal 1848 avevano ottenuto una completa emancipazione. Particolarmente severo fu il trattamento riservato agli artisti. Furono infatti vietate le rappresentazioni teatrali e musicali di autori ebrei, le esibizioni di cantanti e di attori, le esposizioni di quadri, le pubblicazioni di libri. Contemporaneamente venne disposta l'eliminazione da scuole e atenei dei testi di autori ebrei e la cancellazione delle targhe stradali dedicate a figure illustri. Con questo volume intendiamo tracciare le biografie di quegli artisti che più di altri ebbero a subire gli effetti delle persecuzioni. Se al termine della guerra molti ebrei, riottenuta l'emancipazione e reintegrati nei posti di lavoro, poterono riprendere una normale attività, per gli artisti, specie quelli che nel 1938 erano al culmine della carriera, un silenzio di sette anni procurò conseguenze disastrose. Difficilmente riuscirono a reinserirsi in un mondo a cui erano oramai estranei."" -
Adesso Renzi. I pensieri del rottamatore
Renzi, il rottamatore. Raccoglie critiche, suscita entusiasmi, genera sospetti. Chi c'è dietro? Dove può arrivare? Prima di tutto, bisognerebbe comprendere il disegno politico del sindaco fiorentino. Senza pregiudizi. Parole, metafore, concetti. Il testo si prefigge questo obiettivo. Leggere la proposta del rottamatore come un grande racconto politico che si articola lungo quattro direttrici essenziali: ""l'adesso"""", """"il fuori"""", """"lo stil novo"""" e """"la rottamazione"""". Il quando, il dove, il come e il cosa di una narrazione per costruire la nuova Italia. Il chi narratore, ovviamente, è Matteo Renzi."" -
L' oblio del pensiero nell'istituzione psichiatrica
Questo libro raccoglie alcuni contributi presentati nel corso di quest'anno al Convegno di Savona e successivamente al Congresso Nazionale IIPG di Catania. Alcuni capitoli dell'autore, ""Quando la politica si disincarna dal sociale"""" e """"Abitare e riabilitare l'istituzione e altri"""", unitamente al contributo dei colleghi del CRPG di Savona e della Dott.ssa. Simonetta Bonfiglio, che scrive """"Note su adolescenza oggi"""", tentano un'analisi della crisi della nostra contemporaneità e delle Istituzioni di cura come espressione di un tramonto dei valori ideali a cui esse si erano ispirate. La pervicace dimensione di una socialità sincrética e amalgamante implementa lo sviluppo e la diffusione di alcune emergenze sociali, come l'adolescenza, gli anziani e l'assistenza alle famiglie dei pazienti ad alto carico assistenziale. In tal senso l'autore propone una rilettura dell'attuale legge 180/1978 come un patrimonio culturale e ideale che va protetto e semmai migliorato attraverso la messa a punto di una prassi terapeutica non disgiunta dai processi della formazione, che vede nel piccolo gruppo di lavoro la premessa per la costituzione di una nuova mentalità e cultura all'interno dell'istituzione. I temi affrontati nel libro sono quelli sostenuti dai primi passi di un gruppo di operatori del campo PSY della cittadina savonese con l'intento di dare alla clinica una sua collocazione fondata sulla ricerca e sulla capacità di pensiero."" -
Femen. La nuova rivoluzione femminista
Alla luce degli importanti cambiamenti in atto nei rapporti tra generi e generazioni, il volume discute alcune tematiche necessarie per comprendere come stanno cambiando i movimenti delle donne: il lavoro di cura, che rappresenta il fil rouge che ha attraversato nel tempo i diversi movimenti femministi; la voce maschile; la relazione fra tecnologie della comunicazione, migrazioni e attivismo femminile. Si chiude con una riflessione sul valore simbolico del corpo. Il movimento Femen è assunto come metafora e come esempio emblematico di questi mutamenti nella costruzione di politiche, conflitti e soggettività sul nesso tra corpi, poteri e libertà. ""Sextremism"""", """"Femen è morte al patriarcato"""", """"Il mio corpo è il mio manifesto"""" sono slogan assai diversi da """"Il corpo è mio e lo gestisco io"""" del femminismo degli anni '70 e sono scritti sul corpo e questo perché l'idea che sta alla base del """"corpo Femen"""" è sostanzialmente quella di libertà, con l'articolazione che questa comporta, ed è questo elemento che fa sì che si possa attribuire a questo movimento un valore inequivocabile. Prendendo atto che il corpo delle donne è utilizzato per vendere qualsiasi cosa, l'obiettivo delle Femen è quello di far sì che questo """"venda"""" anche idee, quelle proprie del genere, mostrando così che non c'è nulla di più politico del corpo, in un'epoca storica nella quale la politica è intrecciata a filo doppio con l'economia, che mercifica oggetti, emozioni, sentimenti e ovviamente corpi, soprattutto femminili."" -
L' orologio americano e altri racconti
Ci sarà bisogno di un lettore attivo, o meglio, ""interattivo"""" - se si prendono alla lettera le istruzioni per l'indice che chiudono il volume - per attraversare questa raccolta di racconti facendone non solo una lettura piacevole, ma un'esperienza. È a questo, nientemeno, che chiama una scrittura intenzionalmente appesa a molti fili diversi. Chi ci si vorrà immergere si troverà sfidato a scovare grimaldelli con cui far saltare i lucchetti narrativi che ne custodiscono il senso. Così, al di sotto di una semplicità subito fruibile, potrà comparire uno strano genere di struttura - fluida, verrebbe da dire - entro cui 'leggere' valga anche 'collegare', 'intersecare', 'raccogliere', secondo possibilità svariate che non dipendono più solo da chi ha scritto, ma altrettanto dal vissuto e dalla sensibilità di chi si confronti con i temi del libro: """"la povertà""""... """"il Veneto""""... """"la montagna"""",... """"l'amore, forse""""."" -
Un filosofo in tempi di farsa e di tragedia. Saggi di pensiero critico 1964-2000
A cinquant'anni dalla pubblicazione di ""La dialettica del concreto"""" (1963), uno dei testi fondamentali per il rinnovamento del marxismo che preparò il '68, e a dieci anni dalla morte dell'autore, avvenuta nel 2003, vengono presentati in una cornice unitaria i saggi e gli interventi di Karel Kosik dal 1964 al 2000. Si tratta di un utile contributo alla conoscenza di un grande filosofo, legato alla tradizione del pensiero europeo da Hegel a Marx fino a Husserl e a Heidegger, e interlocutore diretto negli anni '50 e '60 di Sartre e della cultura francese e tedesca. Si tratta anche della testimonianza dell'impegno etico e politico di Kosik durante la Primavera di Praga, portato avanti instancabilmente nei lunghi anni di isolamento e silenzio a cui fu costretto fin quasi alla morte. Le riflessioni contenute in questi saggi di pensiero critico affrontano, con l'inconfondibile stile radicato nella cultura, nella storia e nella letteratura ceca, il tema del riso, quello del comico e del tragico nel mondo in cui domina la banalità del male, la possibilità di una nuova concezione architettonica e poetica della città, il ruolo di una filosofia che offre la libertà di un nuovo rapporto con la realtà e apre lo spazio per un nuovo legame comunitario. Kosik lascia in eredità al nuovo millennio un programma """"antidiluviano"""", contro il diluvio della voracità, dell'avidità che minaccia l'umanità."" -
Il padre del Tai Ki Kung. Chi Song Zi, Siu Gao Tin. I nove piccoli cieli del maestro del Pino Rosso
In Occidente poco o niente si sa sullo stile originario, il Tai Ki Kung (temine storico autentico) creato dal Patriarca Taoista Chang Sam Fung e sulla lunghissima vita del suo fondatore. La causa di tutto ciò è da ricercare nell'incapacità di leggere il cinese antico e, di conseguenza, i documenti ufficiali imperiali di quattro dinastie che parlano della vita del Patriarca. Un simile limite ha portato a credere che l'esistenza di Chang Sam Fung sia stata solo una leggenda. Grazie alla scuola Taoista ""Gong"""", fondata dal patriarca Chang Sam Fung, questo libro guiderà il lettore alla conoscenza di questa antichissima arte e della vita del suo fondatore, nonché dei veri simboli e principi che costituiscono l'autentico pensiero antico Taoista, fondamento della storia e della cultura cinese. Solo questa scuola Taoista, infatti, unica in tutta la Cina, pratica ancora oggi il Tai Ki Kung così come lo praticava il suo fondatore, usando la simbologia e i termini taoisti antichi."" -
Bolle di mattone. La crisi italiana a partire dalla città. Come il mattone può distruggere un'economia
Quella che stiamo vivendo non è la prima crisi economica che si annuncia con un crollo nella vendita delle case. Eppure, mentre il nesso tra la crisi e la finanziarizzazione del settore è in genere considerato casuale, in questo libro si dimostra che invece questo nesso è strutturale e necessario in un'economia prevalentemente speculativa. La tesi, fondata su una ricca ricognizione bibliografica, rimanda ad un ruolo attivo della politica che deve essere centrale sia nella fase espansiva del ciclo che nella fase depressiva. In America, nella crisi del '29, i primi anni del New Deal videro impegnato il governo nel favorire l'esaurimento delle scorte, solo al termine di un processo durato qualche anno fu possibile la ripresa. Anche in Italia bisogna ridurre in fretta le scorte di prodotti immobiliari che stanno intossicando tutto il sistema economico. Allo stato attuale delle cose diventa urgente non solo evitare un ulteriore consumo di suolo, ma cessare la produzione di ulteriori diritti edificatori che non farebbero che allungare all'infinito i tempi di una possibile ripresa. I grattacieli in costruzione e i senzatetto accampati sotto i ponteggi dei cantieri testimoniano purtroppo di una consapevolezza non ancora raggiunta. -
Trieste
Per la prima volta sono qui pubblicate le tre differenti stesure (1912 - 1921 - 1945) della poesia più famosa di Umberto Saba: ""Trieste"""", da cui partire per leggere lo scrittore - profondamente parte della terra giuliana - alla luce della plurale complessità della sua città, al contempo italiana, slovena e mitteleuropea. Un universo emotivo, sociale, politico e culturale capace di nutrire i versi che raccontano piazze, vie, rive e mare, sferzate dalla bora e accarezzate dal sole, là dove si infrange l'ultima onda del Mediterraneo."" -
Eutopia
Collegio docenti: una lancinante puzza invade l'aula magna. Nessuno però sembra sentirla. A parte due insegnanti, Jack e Gemma, lui in un'ascendente maturità, lei quasi al traguardo del suo percorso professionale. Sconcerto... e decisione di aprire una personale indagine su quel misterioso miasma... Inizia così Eutopia, un romanzo in cui riflessioni sull'educare, fantasticherie, incubi, sogni si intrecciano con momenti vivi e reali di scuola. La storia di un'intensa esperienza esistenziale, pedagogica ed interiore: una avventura di amicizia, di resistenza, ma anche di passione civile e ""politica"""", che lascia intravedere qualche aurora boreale..."" -
Al di là del genere. Modellare i corpi nel Sud Africa urbano
"Al di là del genere. Modellare i corpi nel Sud Africa urbano"""" è un viaggio tra gli esclusi dal sistema dicotomico di genere, tra gli emarginati dalla categorizzazione scientifica: le persone transessuali e intersessuate. Esse, con la loro sola esistenza, mettono in dubbio la dicotomia e spalancano le porte a nuove prospettive sul genere. Il panorama attraversato da questo viaggio è quello del Sud Africa urbano, delle strade di Cape Town e dei grattacieli di Johannesburg. È un ambiente complesso e pieno di contraddizioni, eppure è il luogo dove nuove speranze vengono plasmate e la diversità trova la sua strada di esistenza. Le storie sud africane divengono dunque fonte di riflessione per mettere in dubbio le nostre certezze e superare i nostri stessi pregiudizi. Cuore di questo libro è la ricerca sul campo condotta in Sud Africa a cavallo tra il 2009 e il 2010 ed elaborata all'interno della cornice teorica formata da antropologia culturale e gender studies. Introduzione di Francesco Remotti." -
La filosofia di zombie e vampiri. Una nuova vita per i non morti
Zombie e vampiri hanno conquistato il centro della cultura pop, come protagonisti di serie tv, fumetti, cartoni, videogames e film. Questo libro porta le teorie di filosofi come Socrate e Cartesio nei territori dei non morti, per interrogare queste oscure creature su questioni sociali e filosofiche. Vampiri e vegetariani, in fondo, non condividono la stessa visione del mondo? E gli zombie possono aiutarci a comprendere l'essenzialità della riforma sanitaria negli Stati Uniti? E ancora: cosa potrebbe significare il famoso detto ""mente sana in corpo sano"""" per vampiri e zombie? Le risposte a queste e altre domande attendono i lettori abbastanza intrepidi da lasciarsi coinvolgere in questa filosofica e divertente scorreria nel mondo dei non morti."" -
Francesco. La fine del papato. I pastori devono avere lo stesso odore delle pecore
Francesco dice che vuole ""una chiesa povera per i poveri"""" in cui """"i pastori devono avere l'odore delle pecore"""". Rifiuta alcune parole come papa, pontefice, sommo pontefice e papato, facendosi chiamare vescovo, certo di Roma, ma solo e soltanto vescovo. Veste dimesso, rifiuta anche nelle più importanti celebrazioni gli sfarzosi abiti sacri del suo predecessore, il giovedì santo lava i piedi alle ragazze e ai musulmani in un carcere minorile e sa di dover riformare la curia e lo IOR - Istituto delle Opere Religiose, magari chiudendolo, come chiede un cardinale africano, visto che l'apostolo Pietro non aveva una banca e molte attività dello IOR sono poco evangeliche. Difende i lavoratori e i migranti, preferendoli ai profitti e ai potenti. Davide Rossi, con un nuovo diario di viaggio, indaga e cerca di capire lo stato vaticano, osservandolo nei giorni tra le dimissioni di Ratzinger e l'elezione di Francesco, destreggiandosi tra incensi e tonache in una nazione tra le più piccole del mondo. Presentazione di Giovanni Colombo, introduzione di Vittorio Bellavite, postfazione di Giancarlo Rossi."" -
Politica e «essere con». Saggi, conferenze, conversazioni
L'interrogativo che attraversa i testi contenuti nel presente volume muove dall'urgenza teorica di approfondire una riflessione ontologico-politica che Nancy ha ormai avviato da due decenni. È possibile avanzare un'idea di democrazia che non si riduca alla legge dell'""equivalenza generale"""" o alla mera accumulazione di merci e capitali? Come concepire una politica che si faccia carico dell'""""essere-con"""" e al tempo stesso abbia la forza di sottrarsi a qualsiasi totalizzazione del reale? In tale prospettiva, da quali categorie politiche ripartire per ridefinire l'esperienza che ci fa essere-insieme? Attraverso la decostruzione di alcuni paradigmi quali """"democrazia"""", """"popolo"""", """"identità"""", """"comune"""", """"comunismo"""", il pensiero di Nancy tenta di aprire dei varchi che preparino il campo a inedite con-figurazioni del mondo. Ciò che qui la scrittura tenta di declinare non è tuttavia una politica propriamente detta quanto la definizione stessa dello """"spazio"""" della politica da ri-tracciare a partire dal cum che si dà quale condizione ontologica prima di tutti i viventi."" -
L' inizio perduto. Riflessioni sulla macchia e la linea
Muovendo da teorie cosmologiche di grande impatto (soprattutto la Steady-State-Theory di Fred Hoyle) collegate all'irreperibilità di un inizio e quindi di una fine dell'universo, l'autore, procedendo per impressioni di tipo diaristico e frammenti narrativi, intreccia una serie di riflessioni sulle conseguenze filosofiche, etiche e estetiche che tali teorie possono avere sull'esistenza di un individuo sia nella sua vita quotidiana (con vari accenni ad un soggiorno veneziano) sia nella sua attività di scrittore estremamente attento allo sviluppo complessivo del pensiero scientifico-filosofico della contemporaneità. Introduzione di Michele Sinico. -
Pensare il tempo. Tra scienza e filosofia
Negli ultimi centocinquant'anni, l'esplorazione dell'infinitamente piccolo e dell'infinitamente grande, i progressi compiuti nel campo della fisica delle microparticelle e dell'astrofisica, hanno portato a un nuovo modo di intendere il tempo, più ancora che a una nuova visione dello spazio. Il tempo non è più un semplice parametro geometrico del moto, ma misura evoluzioni interne a un mondo in non equilibrio. La scoperta della molteplicità del tempo, e della sua insopprimibilità nella descrizione scientifica del mondo, si accompagna anche alla constatazione della ""direzione"""" verso cui esso è orientato, e dunque della sua intrinseca e ineliminabile caducità. Se l'universo non è governato dall'immutabilità di leggi eterne, ma possiede una """"storia"""", allora il discorso """"antico"""" sulle età del mondo, sulla sua infanzia come sulla sua vecchiaia, può essere ripensato oggi in una luce diversa, come intuizione profondamente anticipatrice, il riconoscimento del carattere qualitativo, plurale, differenziato, ripropone dunque, anche se in termini nuovi, l'importanza di una riflessione sulla nascita e sulla morte, intese come categorie riguardanti non solo isolati cicli biologici o sociali, ma l'insieme dell'universo, la sua storia e il suo stesso destino, tanto in senso scientifico quanto dal punto di vista filosofico."" -
Tutta la realtà che possiamo. Immaginazione e simbolo nelle marche e nei media
"Tutta la realtà che possiamo"""" mette in campo saperi diversi ed eterogenei per ripensare il rapporto tra realtà e finzione che è all'origine di ogni esperienza del senso. L'esigenza di questo ripensamento viene dalle riflessioni imposte dal ruolo sempre più marcato che le strutture prettamente finzionali del linguaggio delle marche e dell'immaginario mediatico, tipiche del capitalismo maturo, hanno assunto sia nell'impatto sulla realtà, sia nelle dinamiche che guidano la stessa produzione culturale. Si pensi alla pervasività dei messaggi comunicazionali che condizionano non solo i comportamenti d'acquisto, ma anche le stesse abitudini di pensiero, alla commistione sempre più stretta tra marketing e cultura, all'erosione dei confini tra reale e virtuale nei fenomeni di rimediazione o nell'epidemia informativa del Web, dove il successo di un trending topic non dipende dall'autorevolezza della voce ma dal suo portato di divulgazione, che rende pressoché irrilevanti l'autore, il referente esterno e persino l'oggetto stesso dei suoi contenuti. In questo senso, il libro si rivolge a chiunque sia arrivato a occuparsi di media, marketing e marche a partire da una formazione umanistica, utilizzando per studio o professione gli strumenti concettuali che i saperi occidentali, dalla filosofia alla semiotica, alla sociologia, ci hanno messo a disposizione. Postfazione di Serena Feloj." -
Non per viltade. Papi sull'orlo di una crisi
L'autore di questo saggio ha provato a misurare l'effetto ecolalico delle parole dimissionarie di papa Benedetto XVI nella vasta landa della letteratura, isolando il suono tuonante di tale risoluzione nella cassa armonica dei romanzi, dei versi e dei saggi degli autori meglio conosciuti, quasi tutti di anagrafe novecentesca. Muovendosi dunque da una sponda d'inchiostro all'altra, Salvatore Ferlita ha verificato in che modo la figura del papa rinunciatario, pencolante, privo di forze, a volte bersaglio di strali velenosi, insomma sull'orlo di una crisi vaticana, sia stata declinata. Dal papa in volo sul monoplano di Filippo Tommaso Marinetti a Celestino V, messo alle strette da Bonifacio VIII nelle pagine di Ignazio Silone o ""riabilitato"""" da Carlo Emilio Gadda; dal sommo pontefice vecchio e malfermo in uno dei romanzi più sorprendenti di Giorgio Saviane al Giovanni XXIV di Guido Morselli, che fa i bagagli per trasferirsi a Zagarolo o ancora all'ultimo papa, immaginato da Sergio Quinzio: Pietro II, che si ritira al chiuso del Laterano per promulgare l'enciclica Mysterium Iniquitatis, nella quale prende atto del fallimento del cristianesimo nella storia del mondo. Dai versi risentiti di Pasolini a quelli profetici di David Maria Turoldo, senza ignorare lo sguardo romanzesco o drammaturgico d'oltralpe (quello di André Gide, di Reinhold Schneider e di Frederick Rolfe); dalle lettere apocalittiche di Papini al paesaggio dell'anima disegnato da Santucci."" -
Orlando in ordine sparso. Poesie (1983-2013)
Le poesie (1983-2013) di Nicla Vassallo si trovano raccolte in questo volume ""Orlando in ordine sparso"""". Poesie, prima inedite, che ci restituiscono la nostra contemporaneità, il nostro essere nel mondo, poesie che sostano sulle tante emozioni e le tante ragioni dell'esistenza umana. Se nelle poesie di Nicla Vassallo si rintraccia un'eco, in traduzione audace, odierna, quotidiana, dei temi dell'""""Orlando innamorato"""" di Matteo Maria Boiardo e dell'""""Orlando furioso"""" di Ludovico Ariosto, è soprattutto una prepotente interpretazione dell'""""Orlando"""" di Virginia Woolf a ricomparire spesso per la chiarezza interiorizzata, nei versi resa palese, delle vicende cui andiamo incontro, del loro susseguirsi eterno, quieto e inquieto, nel nostro essere donne e nel nostro essere uomini, senza dover appartenere, infine, né alle une, né agli altri. Poesie luminose, d'amore e di dolore. Poesie pure e impure. Poesie che segnano il nostro corpo e la nostra mente. Con coraggio, delicatezza, vigore. E con la saggia consapevolezza di Ludwig Wittgenstein: """"Su ciò, di cui non si può parlare, si deve tacere""""."" -
Scrivere le cose stesse. Merleau-Ponty, il letterario, il politico
Cos'è la scrittura? Qual è il suo rapporto con il pensiero? Come restituire le cose nella parola? E qual è il legame fra questa parola e la relazione con gli altri, l'agire collettivo? La filosofia ha sempre incontrato queste domande, ma le ha spesso aggirate, concependo il suo linguaggio come un semplice strumento, trasposizione di qualcosa già pensato e posseduto in modo chiaro e distinto. Maurice Merleau-Ponty ci ha mostrato invece una filosofia che mette in questione il suo essere scrittura, che ragiona attraverso la letteratura e usa consapevolmente formulazioni letterarie per tentare di rendere la vitalità dei fenomeni e l'esperienza delle «cose stesse». Con Merleau-Ponty non solo la riflessione intorno all'espressione - da intendere come cifra dell'avventura umana e forma di comunicazione che lega esseri e cose - si impone con tutta la sua forza, ma lo stesso testo filosofico è costretto a spingersi ai suoi limiti, per dire la nostra commistione con il mondo ed esibire il carattere produttivo e intimamente sociale della parola. Così, esplorando il rapporto fra la filosofia e la dimensione letteraria in Merleau-Ponty, analizzando le figure che utilizza e cercando di individuare una sua particolare retorica, facendo leva sui suoi testi meno conosciuti, postumi, inediti e sui più recenti studi critici, questo lavoro non si propone solo di gettare un nuovo sguardo su uno dei pensieri più affascinanti del Novecento, ma anche di riprendere il suo sforzo per esplorare il rapporto fra scrittura e filosofia nelle sue profonde implicazioni ontologiche e politiche, per arrivare a pensare nuove istituzioni dell'essere sociale. Prefazione di Renaud Barbaras.