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Tra le mani la carne. Maurice Merleau-Ponty
"Toccare è toccarsi"""", afferma Merleau-Ponty in una nota a """"Il visibile e l'invisibile"""", configurando la struttura auto-affettiva del puro sentirsi. Il testo ripercorre geneticamente i rimandi al tatto presenti nell'opera di Merleau-Ponty e rintraccia in quest'ultima il continuo ricorso all'esperienza del reciproco toccarsi delle mani come metafora e matrice della relazione chiasmatica tra il sensibile e il senziente. La metafora auto-tattile che orienta tale fenomenologia si discosta dal modello husserliano che l'ha originata e procede verso un'ontologia della carne come dimensione originariamente confusionale. Indagando l'indistinzione carnale e gli snodi problematici del discorso merleaupontiano, questo testo rileva la spettralità irriducibile che travaglia la pura auto-affezione e disarticola la supposta simmetria tra le mani." -
La prima voce
"La prima voce"""" è l'arrogante lamento di una cosmologia morente. È il racconto di un fallimento, la scelta di una narrazione parziale. Non riesce ad essere un saggio, senza essere altro da un saggio. È troppo poco, perché rinuncia, e rinuncia in partenza, ad un criterio scientifico e, allo stesso tempo, pretende troppo. Pretende che il suo contenuto coincida con la sua forma e pretende che questa coincidenza abbia a che fare con quella rinuncia. Il contenuto e la forma non sono che lo stesso: è la favola, la trama, la storia, e, a tenerle insieme, è il luogo da cui un io parla, il luogo da cui ha scritto." -
Città, utopia e mito. Studi di filosofia e teoria politica
«Quale è la cultura che oggi ci sostiene? Abbiamo ancora una cultura? Quale è la cultura che oggi può rendere le città, le metropoli, un'oasi di bellezza, di vivibilità e di speranza? Non è certo il prorompente progresso a fornirci una soddisfacente risposta. E neppure una cultura borghese oramai esausta, consunta e alla sua fine. D'altra parte, non possediamo più una cultura che ci dia dei modelli rispetto ai quali strutturare i luoghi nei quali abitiamo e abiteremo [...]. La città è diventata una selvaggia terra di nessuno.» (dall'Introduzione di Claudio Bonvecchio) -
Nei laboratori dell'archeologia. Temi per il terzo millennio
Cosa significa conversare di archeologia nel terzo millennio? La classicità mantiene il suo carisma nella formazione dell'uomo e nella costruzione della visione del mondo? Nella conversazione si articolano, tra privato e pubblico, alcuni temi contemporanei attraverso l'esperienza di un'archeologa italiana della seconda metà del Novecento e dei nostri tempi. -
Borbonici e antiborbonici. Dal Regno di Napoli e di Sicilia all'Italia unita
Inoltrati nel XXI secolo, la vicenda della dinastia dei Borbone di Napoli e di Sicilia e dei loro numerosi e accaniti oppositori lancia ancora segnali interessanti. Sono lampi di luce e scorci di tenebra che giungono fino al presente. Il testo ricostruisce la storia dei regni meridionali tra il 1734 e il 1860, con un capitolo introduttivo sui primi decenni del '700. Il volume si chiude con un capitolo sulle regioni meridionali nel regno d'Italia e con uno sguardo sull'antifascismo liberale del primo '900. Lo completa un ampio «Dizionario dei principali personaggi storici». -
Religiosità in Nietzsche. Il Vangelo di Zarathustra
È assurdo pensare che in Nietzsche sia presente un afflato religioso?rnrnrnÈ assurdo pensare che in Nietzsche sia presente un afflato religioso? Roat crede di no, ritenendo anzi che dai testi del Nostro emerga una spiritualità analoga a quella dei mistici d'ogni tempo e luogo. Soprattutto lo Zarathustra sembra mettere in luce una tale prospettiva. Si pensi solo allo spirito profetico incarnato dal protagonista del capolavoro nicciano: nunzio d'un nuovo vangelo da contrapporre ai quattro canonici. Il suo è infatti il kerigma d'un nuovo modo di porsi nei confronti del mondo e di Dio, che il Nostro definisce morto, cioè scomparso dall'orizzonte moderno. L'ipotesi che in Nietzsche si dia una forma, sia pur eccentrica, di religiosità viene confortata altresì dalla sua fede in un nuovo modo di filosofare che si smarchi dalla teorizzazione concettuale e propenda per una parola poetica: aperta a quell'eccedenza che avvertiamo in ogni cosa verso cui si rivolga il nostro sguardo, se contemplativo. Al fine d'un rinnovamento del dire filosofico che non cerchi più certezze lasciando il Grund per l'Abgrund: la stabilità per l'abisso. -
Fabula
Antropo comincia come uomo primitivo e poi si evolve sino a diventare un architetto (Homo in fabula). Durante il suo percorso utilizza la sua irresistibile curiosità per ""scavare"""" nel mondo delle banalità, per proporci briciole di sapere. E questo lo porta a fare scoperte come la calce e l'argilla (Il fuoco degli Dei) o le fibre tessili (Acqua calma). Ma il progresso genera alterazioni nel paesaggio e nell'organizzazione sociale (La terra delle promesse). Poi, Antropo si interroga sul significato della bellezza {Aria d'autunno) e tenta di svelarne il mistero (Bellezza). Durante una visita nel XXI secolo, Antropo si rende conto che lo spettacolo ha invaso il nostro mondo: la politica, la guerra, il crimine... l'arte (L'intruso). Riflettendo sui misteri del tempo, della memoria e della storia, indaga sulla paura della morte e sul modo con cui cerchiamo di esorcizzarla (Il prima e il dopo). Infine, a proposito del nostro rapporto con il cibo, scopre che ciascuno di noi si nutre con la pancia, con la gola, con gli occhi... persino con le orecchie (Gastronomia)."" -
Ágalma . Vol. 33: Arte, design, artigianato.
"In effetti in tutti e tre questi campi è avvenuta una frattura epistemologica per cui questi tre termini hanno assunto un significate molto differente da quello che la tradizione attribuiva loro. Per quanto riguarda l'arte, rimando al mio libro L'arte espansa' (Einaudi, 2015) che spiega come nel corso degli ultimi decenni si sia completamente erosa la differenza tra arte e non-arte. Per quanto riguarda il design, rimando alla recensione di Giuseppe Patella allibro di Vilém Flusser, 'Filosofia del design' (in Agalma, 7 -8), da cui risulta che la dimensione progettuale che viene attribuita al design si rivela piuttosto inadeguata per interpretare la situazione attuale troppo fluida e mutevole e perciò inadatta a fare piani di lunga scadenza. Infine per quanto concerne l'artigianato, il saggio di Sarah F. Maclaren 'Che cosa sono gli Studio Crafts?' (Agalma, n. 13) ha mostrato che anche questo campo è stato completamente destabilizzato da numerose altre forme di 'crafts (rural craft, folk craft, vernacular craft, studio craft, luxury craft, amateur craft, ethnic and tourist craft, women's craft ... )' ognuna delle quali richiede uno studio specifico. """" (Dall'editoriale di Mario Perniola)" -
Breviario della dissidenza
Dizionario di critica culturale e politica contro il liberismo e le sue propaggini invadenti, questo ""Breviario di dissidenza"""" intreccia la verve del pamphlet allo sguardo dello scrittore e del mitologo che disseziona non solo i luoghi comuni del pensiero unico, ma estende l'osservazione a quegli oggetti concettuali, quelle mitologie """"barthesiane"""", che costituiscono il corollario di un Occidente trionfante sul proprio nulla, avviato alla distruzione della sua storia e del suo pensiero. Da """"Ambiente: brevettare l'ortica"""" a """"Emoji, emoticon, ovvero del silenzio"""", il percorso attraverso rapide sintesi e anamnesi del più recente passato, assume i paradigmi della politica del XXI secolo e i loro contraltari."" -
Rifondazione dello scetticismo
L'ipotesi deduttiva dell'Essere come Spazio e Possibilità e l'ipotesi induttiva del materialismo ontologico s'incontrano qui in una originale riqualificazione dello scetticismo integrale tra la verità logica del cogito e la verità metafisica del possibile. -
La saggezza dei pigri. Figure di rifiuto del lavoro in Melville, Conrad e Beckett
Nei ritmi sempre più affannosi di una modernità non ancora conclusa l'indolenza diventa, se non un valore, un prezioso elemento di contrasto. ""La saggezza dei pigri"""" racconta e analizza tre personaggi letterari che, rifiutando di lavorare, danno corpo a uno sguardo alternativo sulla loro epoca. Bartleby, che nel racconto di Melville si ostina a """"preferire di no"""", esprime una reazione all'emergente capitalismo nel quale la dedizione al lavoro si coniuga all'edonismo consumista. James Wait, il marinaio allettato al centro di """"The Nigger of the 'Narcissus'"""" di Conrad, è sintomo del conflitto fra l'esaltazione dell'operosità di una utopica comunità tradizionale e la consapevolezza della sua irrealtà. Sul rifiuto di lavorare del protagonista di """"Murphy"""", Beckett modula una riflessione sul rapporto fra attività e passività, interno e esterno, identità e differenza. In Bartleby, James Wait e Murphy si coglie il convergere della più grande potenzialità con la più radicale impotenza e in questo paradosso si configura un'idea dell'umano come precario equilibrio fra creatività produttiva e sterile abbandono."" -
Novantanove pensieri sulla poesia
Questo piccolo volume è frutto di un percorso insolitamente lungo: quasi quarant'anni di riflessioni, pensieri e aforismi sul mistero della poesia, considerata come espressione tra le più alte consentite all'uomo. Sono pensieri raccolti dall'autore dal vivo, nel momento stesso del farsi del suo lavoro di scrittura nel campo della poesia, della critica letteraria e della spiritualità. Novantanove e non cento: i pensieri cercano di esprimere così i volti molteplici e inesauribili dell'esperienza lirica, alludendo a una completezza (di cui è espressione simbolica il numero cento) che non è raggiunta né raggiungibile. Il testo si articola in tre parti strettamente connesse tra loro - ""Il mistero della poesia""""; """"Poesia, arte, musica""""; """"La parola e la scrittura"""" - e integrate da un'appendice che riporta tredici poesie legate al tema stesso dell'esperienza lirica."" -
Vogliamo la libertà. Una vita nel partito delle Pantere Nere
"We Want Freedom"""" è l'autobiografia politica di Mumia Abu-Jamal, attivista, giornalista radiofonico e, per molti anni, responsabile dell'Informazione per la sezione di Philadelphia delle Black Panther. La militanza all'interno dell'organizzazione rivoluzionaria afro-americana e la sua instancabile opera di denuncia nei confronti della corruzione di politici e poliziotti locali, che portò Abu-Jamal a essere considerato la """"voce dei senza voce"""", attirarono ben presto le attenzioni dell'FBI e del COINTELPRO. Abu-Jamal era considerato dalle autorità """"un soggetto da sorvegliare e internare in caso d'allerta nazionale"""" e proprio per questo diventa estremamente complesso decifrare cosa accadde la notte del 9 dicembre 1981, quando l'attivista venne incarcerato a seguito di una sparatoria che lasciò a terra il poliziotto Daniel Faulkner. Intorno al processo e alla condanna di Mumia si è creata una mobilitazione internazionale: da Noam Chomsky a Colin Firth, da Angela Davis ai Rage Against the Machine. Mumia è diventato un simbolo della lotta contro la pena di morte, che gli è stata commutata in ergastolo soltanto nel 2008. Dal braccio della morte, dalla cella di isolamento, ovunque si trovasse, Abu-Jamal non ha mai smesso di far sentire la propria voce tramite i suoi diari e i suoi scritti politici. Attraverso un meticoloso lavoro di ricerca, il libro incrocia biografia personale e collettiva, memoria privata e storica, per ricostruire il cammino del popolo afro-americano dalla schiavitù a oggi e per raccontare la nascita del Partito delle Pantere Nere e delle lotte contro la discriminazione razziale." -
Idee viventi. Il pensiero filosofico in Italia oggi
Di cosa parliamo quando parliamo di filosofia in Italia?rnrn Gianluca Barbera traccia una mappa ragionata del pensiero filosofico italiano contemporaneo per mezzo di tredici interviste realizzate con i più autorevoli esponenti della disciplina. Da Emanuele Severino a Maurizio Ferraris, da Dario Antiseri a Stefano Zecchi, passando per Remo Bodei, Giulio Giorello, Silvano Tagliagambe, Franca D'Agostini, Marcello Veneziani, Roberto Esposito, Luciano Floridi, Roberta De Monticelli e Massimo Dona. I diversi ambiti della filosofia vengono interrogati da Barbera per fare il punto su una materia eclettica che investe tutti i campi del sapere: linguaggio, scienza, comunicazione, politica, etica e molto altro ancora. Iniziata sulle colonne de ""il Giornale"""", l'indagine di Barbera si arricchisce ed espande i propri confini in questo volume, allo scopo di cogliere il """"qui e ora"""" della filosofia italiana."" -
Il paradosso della libertà. Una lettura politica di María Zambrano
Il rapporto con la politica percorre la filosofia e la biografia di María Zambrano. È lei stessa a dichiarare che la sua giovinezza fu “la politica”, riferendosi al suo impegno per la Repubblica e alla sua partecipazione alla guerra civile. Sulla politica non cessò di riflettere nel corso del suo lungo esilio e fin dopo il suo ritorno in Spagna. Il volume segue le tappe di quella riflessione restituendo un percorso filosofico segnato dall’attitudine a pensare nel cuore del proprio tempo. Sul piano storico ricostruisce le circostanze politiche e la tradizione di pensiero con cui Zambrano non cessa di confrontarsi. Sul piano teorico mette a fuoco alcuni contributi fondamentali che la sua opera offre alla discussione attuale sulla crisi e sulle antinomie della politica: la libertà, la guerra, la persona, la comunità, l’utopia, l’immaginazione, la misericordia, il silenzio, la differenza sessuale. -
Corpo danza creazione. Sasha Waltz & Guests
Un viaggio nel corpo attraverso la danza. Si parte dall'analisi di alcune opere di Sasha Waltz, coreografa e regista tedesca che grazie a vent'anni di ricerca con e sul corpo accompagna nel suo labirinto. Intrecciando sguardi, linguaggi e discipline differenti l'autrice propone una lettura originale della coreutica dell'artista e attraverso di essa fornisce mappe e strumenti per orientarsi nel tempio corporeo. Il fine è mostrarne le molteplici dimensioni e possibilità, il valore euristico del simbolo e dell'immaginazione e la capacità di Tersicore non solo di diagnosticare l'odierna mistificazione del corpo, ma anche di offrirsi come canale di guarigione attraverso nuove - o forse solo dimenticate - immagini, parole e pratiche creative. Si arriva infine a una storia, una storia di rinascita attraverso il corpo, la danza e la creazione, che vede l'autrice scoprirsi e portarsi in scena per invitare il lettore a fare lo stesso: a riconoscere e abitare il proprio corpo, a scrivere il suo racconto, a proseguire il viaggio. -
Viljevo. Con Segnalibro
Due sorelle si rifugiano in una villa abbandonata a Viljevo, piccolo villaggio della Slavonia, in Croazia. Sono sole e scappano dalla guerra, intorno a loro solo campagna e, in lontananza, colline. A spezzare quell'isolamento una voce che arriva via radio dall'etere. La comunicazione, tutta notturna, si perde in una dimensione sospesa tra finzione e realtà. Anni dopo, nessuno saprà spiegarsi come ciò sia stato possibile. La prosa di Luka Bekavac si snoda fra narrazione e trattato scientifico: la forma della radiotrascrizione annulla la categoria spaziotemporale, riduce la frase ai minimi termini. È lo stile di chi vuole comunicare la tragedia dei sopravvissuti alla guerra degli anni Novanta. Sopravvissuti come larve. -
Un karma occidentale?
Un Dio ormai lontano lascia spazi frattali a yoga e buddhismi eterogenei, canta Francesco Gabbani a braccetto di una scimmia: l'estraneo e l'inusuale riempie di stupore, ma si ferma lì. Il divino si fa corporeità vissuta, eppure, come la sessualità, è capace di liberare energie intellettuali, dissolventi e trasformanti. È il dilemma di un Occidente alla ricerca di un «senso». Un libro sull'inganno su cui fanno presa le nuove religioni, sul vuoto di un benessere evocato più volte: tutto ciò che abbiamo è un vuoto, un'autenticità sfuggente è dentro di noi e i desideri che abbiamo interiorizzato provengono da fuori. Facendo un passo indietro per intendere ciò che il linguaggio ha scisso e le forme di vita ricompongono, c'è un universo mercantile di apostoli itineranti, gnostici, buddhisti, ermetici e manichei, raffigurante la continua ricerca di una pratica vagabonda per ottenere in premio merci rare e tesori spirituali. Un'economia della salvezza che non si presta a ricette tranquillizzanti. -
La filosofia futura (2017). Vol. 8: Sull'infinito II.
La filosofia futura mette in questione quella che da sempre è ritenuta una evidenza assoluta, secondo la quale ogni cosa del mondo è soggetta all'eterno flusso del divenire. La filosofia futura mostra che tale evidenza è il perimetro all'interno del quale il pensiero occidentale da sempre si stabilisce, e la civiltà dell'Occidente, ormai planetaria, va manifestandosi. L'uomo va alla ricerca del rimedio contro l'angoscia del divenire perché, innanzitutto, crede che il divenire esista. Quando si inizia a mettere in discussione questa fede, si incomincia a mettere in questione la logica stessa del rimedio. -
Dare forma alla contingenza. Scritti e sculture
Edoardo Robino sceglie di lavorare con il linguaggio e con la materia (legno, pietra), ponendo al centro del lavoro la relazione che caratterizza il rapporto uomo(linguaggio)-natura. Di tale relazione egli evidenzia sia la modalità, ovvero l'unità nella differenza, sia il procedimento, attraverso il quale la modalità stessa si esprime. La forma che questo lavoro prende è l'opera, la quale non è concepita come prodotto di un soggetto che pone, cartesianamente inteso, bensì come uno spazio, in cui la dinamica di unità nella differenza viene mostrata in atto.