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Percorsi di genere. Società, cultura, formazione
Il volume riporta gli esiti degli studi e delle ricerche sui temi dell'identità e della differenza di genere nella società della formazione e dell'apprendimento permanenti. Gli autori dei saggi hanno presentato e discusso queste tematiche nell'ambito di un Erasmus Intensive Programme svoltosi presso l'Università di Foggia (capofila del progetto) nel 2011 sul tema delle Metodologie didattiche per l'educazione delle donne adulte, in partenariato con le Università di Barcellona e Parigi XIII. Con saggi di: Antonella Cagnolati, Severo Cardone, Rossella Caso, Feliciana Valentina Cassano, Daniela Dato, Deniz Demirhisar, Barbara De Serio, Anna Dipace, Fiammetta Fanizza, Manuela Ladogana, Isabella Loiodice, Anna Grazia Lopez, Francesco Mansolillo, Anna Paola Paiano, Philippe Plas, Núria Rajadell, Antonia Chiara Scardicchio, Luigi Traetta. -
La cognizione degli effetti. Studi sul lessico estetico di Leopardi
Il lavoro dell'immaginazione, che processa il molteplice coniugandosi alla prospettiva non dogmatica dell'erudizione, realizza una diversa modalità espressiva del vero, fondata sull'ignoranza delle cause e sulla ""cognizione degli effetti"""". Nella pagina leopardiana si riversa una sapienza linguistica, stilistica ed estetica che apre dei varchi felicemente contraddittori rispetto all'incresciosa chiusura d'orizzonte di un vero filosofico che interdice il """"caro immaginar"""". Per virtù di scrittura, prima ancora che per l'emergenza di palpiti sentimentali, poiché la scrittura esprime, forse per l'ultima volta in Leopardi, l'indissolubilità di stile e humanitas. Gli effetti rilevati dall'apertura fenomenologica dello sguardo erudito si traducono negli effetti prodotti dal peritissimo artefice: sia che si percorra la via della distinzione fra parole antiche e anticate o si accolga vivacemente una quasi perenta accezione di 'pellegrino'; che si lavori sulle varianti per definire una lingua della poesia o che si metta l'italiano alla prova della brevitas per legittimare la sua modernità espressiva; che si ribalti verso il finito la direzione dell'impressione sublime o che si sancisca l'esito farsesco di ogni tentativo tragico; fino alla scommessa, disagevole per il poeta di Recanati, di confezionare una prosa in cui, sotto la maschera dialogica, si realizzi una ragione comunicativa."" -
Il disdegno col disdegno
La colta e affascinante Diana, futura contessa di Barcellona, si nega all'amore, a suo dire origine di ogni male. Tre nobili sono in lizza per la sua mano. La conquisterà uno solo di essi, servendosi del proprio ingegno e dell'aiuto di un servo scaltro. La strategia vittoriosa è semplice quanto efficace: fingere disinteresse per le grazie della nobildonna e pungolarne l'amor proprio, poiché spesso desideriamo colui che ci rifugge. ""Il disdegno col disdegno"""" (1654), capolavoro di Agustín Moreto, ha la precisione di un meccanismo a orologeria: il suo ritmo leggero, come di minuetto, è scandito dalle entrate e dalle uscite dei personaggi e impreziosito da una palpabile venatura sensuale e da una spiccata suggestione visiva. La commedia miscela con sapienza motivi già utilizzati nel teatro secentesco, ma il risultato della creazione moretiana presuppone un loro cambiamento di sostanza e si risolve in una grazia che il pubblico e i lettori hanno mostrato di apprezzare nei secoli; più di un drammaturgo, da Molière a Gozzi a Schreyvogel, ha voluto ricrearla."" -
Verità del potere potere della verità
Può esistere una verità priva di potere di influenza su stati di cose e persone? O un potere che non coltivi l'ambizione della vicinanza ad un contenuto di verità? Sono queste alcune delle domande che percorrono il volume, impegnato innanzitutto a disegnare il terreno della relazione tra gli universi concettuali di due delle più antiche parole della filosofia occidentale. Il volume, corredato da un'ampia bibliografia sui concetti richiamati dal titolo, contiene saggi di Luigi Alfieri, Anna Loretoni, Michele Nicoletti, Salvatore Natoli e contributi di Samanta Airoldi, Monia Andreani, Federico Bonzi, Gianvito Brindisi, Federica Castelli, Davide D'Alessandro, Alessandro Esposito, Miryam Giargia, Alfonso di Prospero, Valerio Nitrato Izzo, Giacomo Pezzano, Francesco Pigozzo, Alberto Pirni, David Ragazzoni, Riccardo Roni. -
Un narcisismo ben temperato. Paul Valery e la riforma di sé
Presentare Valéry, teorico riconosciuto dello sport della mente, come un narcisista ben temperato è indubbiamente una sfida. Ma, grazie all'accuratezza coraggiosa nell'entrare nella cucina dei meccanismi con cui Valéry descrive i modi di formazione e durata dell'io, la sfida ottiene un duplice effetto: rendere evidenti i dati di reale, ambigua complessità che circolano nelle pagine dedicate alla pratica autopoietica di cui si nutre qualunque riforma di sé e, al tempo stesso, evitare che sull'ethos agonistico e gladiatorio della soggettività, come Valéry la immagina, si proietti l'astuta coazione dell'individuo che ""pensa di ridurre il proprio """"possibile"""" di """"uomo"""" all'esercizio della potenza e del potere""""."" -
Immagine dei luoghi. Studi letterari dal barocco al Novecento
Il filo che lega questi saggi è una riflessione sulla funzione che in diverse epoche l'immagine assume nella creazione letteraria, sia come motore nell'elaborazione mitopoietica dei testi sia come chiave di lettura privilegiata per l'interpretazione del senso della scrittura. Tra luoghi reali e metaforici, paesaggi marini, treni e stazioni, ritratti e dipinti, viene proposta una campionatura di autori e di opere più e meno noti della nostra tradizione letteraria, non senza interferenze e incroci fra letteratura e arti figurative, come nel caso di Magalotti, di D'Annunzio e di de Pisis. Ad essere indagato, fra le stanze della scrittura, è dunque il processo immaginativo che dal significato più ""alto"""" suggerito da Dante (Purgatorio, XVII, 13-18) giunge a quello che Calvino, parlando di visibilità, ascrive al proprio procedimento creativo, un nodo che intreccia la """"generazione spontanea"""" delle immagini con l'intenzionalità del pensiero discorsivo."" -
Reigen. Ediz. italiana, inglese e tedesca
Il volume presenta il testo teatrale più discusso dello scrittore austriaco Arthur Schnitzler (1862-1931), Reigen - Girotondo - La Ronde, approfondendo nel saggio iniziale l'analisi della gestazione dell'opera sulla base del manoscritto che l'autrice ha ritrovato nella Bibliotheca Bodmeriana di Cologny (Ginevra) e pubblicato per la prima volta presso l'editore Fischer di Francoforte nel 2004. I dieci dialoghi che compongono l'opera sono proposti qui in una nuova traduzione italiana. La fortuna teatrale e i rifacimenti del testo per il palcoscenico, il cinema e il balletto sono illustrati nel saggio conclusivo. Chiude il volume una scelta bibliografica. -
Dalla parola all'azione: forme della didascaglia drammaturgica (1900-1930)
Il volume riapre l'importante questione della didascalia drammaturgica, talvolta affrontata dagli studiosi di teatro in modo parziale. Analizza il fenomeno non solo nella prospettiva del testo scritto, ma anche in quella di un'approfondita verifica storico-critica dell'espressione performativa. La focalizzazione su un periodo della nostra drammaturgia, il primo trentennio del Novecento, anziché restringere il campo consente di renderlo esemplare, restituendo un panorama attraversato da proposte innovative sui piani della composizione testuale e della scena. Le didascalie degli autori scelti come casi emblematici (tra i quali D'Annunzio, Marinetti, Pirandello, Bontempelli, Viviani, De Filippo, Campanile) risultano non meno importanti dei dialoghi, anzi evidenziano spesso e meglio il disegno previsto per la messinscena. D'altra parte il saggio percorre una linea teorica che vede nella didascalia non solo un mezzo per ""governare"""" lo spazio scenico, utilizzando i codici spettacolari a disposizione, ma anche un punto di convergenza di alcuni tratti tipici della contemporaneità: paradigmi estetici mutuati dal cinema e dalle arti visive, sfumature o ambiguità psichiche, indicazioni sonore e ritmiche, metafore liriche ed evasioni ironiche. Al di là del rigore scientifico, il libro si offre inoltre per novità dell'impianto e scorrevolezza della scrittura come strumento utile a studenti ed esponenti del mondo del teatro."" -
Il commercio equo e solidale nell'Europa dei mercati
Il commercio equo e solidale non può contare su di una definizione giuridica del tutto soddisfacente. Ciononostante, si è molto sviluppato in Europa quale modello di riferimento di una economia definita ""plurale"""", intendendo contrapporsi ad una logica di mercato basata sullo sfruttamento delle risorse e delle popolazioni, volta alla massimizzazione dei profitti. Dopo i primi interventi delineati a livello europeo negli atti di soft law, il commercio equo e solidale si iscrive in un quadro caratterizzato da incalzanti cambiamenti. L'autrice si propone di valutare lo scenario, senza lasciare da parte una overview del cammino fin qui svolto."" -
Orizzonti di genere. Sperimentazioni multidisciplinari su un concetto in evoluzione
Questo volume rappresenta la sintesi, ragionata e approfondita a livello concettuale ed epistemologico, del lavoro formativo prodotto nell'Ateneo di Firenze, durante una intensa e prolungata esperienza di didattica universitaria partecipata. Con l'obiettivo politico, culturale e perfino etico, di far crescere forti e adeguati elementi di conoscenza e consapevolezza in una nuova generazione di giovani lavoratrici intellettuali (insegnanti, formatrici, educatrici professionali), che nella scuola e nel sistema di welfare devono essere rimotivate a combattere contro il disagio o la rassegnazione, ma anche attrezzate con strumenti meno scontati, più acuti e complessi, ad analizzare la condizione femminile nel nostro tempo, e la realtà, locale e globale, spesso semplificata e opacizzata, che la determina e la manipola. -
I segni dell'abbandono. Sul recupero di chiese urbane tra Pisa-Lucca-Livorno
I luoghi di culto e di preghiera sono memorie non solo della fede cristiana e delle tradizioni ma anche dell'arte del fabbricare; al tempo stesso, talvolta, divengono oggi luoghi di degrado causato soprattutto dall'abbandono. In tale ambito emerge un panorama complesso ed articolato di edifici sacri non più in uso collocati in territori urbanizzati e non: le chiese, espressione forte di una architettura che al suo interno trasmette sia i valori che l'identità di un'intera collettività. L'interrogativo è d'obbligo: quale futuro per le chiese urbane abbandonate? A questa domanda, si è cercato di dare risposta attraverso un lavoro di ricerca, ricostruendo anche il processo tipo-tecnologico e costruttivo, che ha analizzato il patrimonio in oggetto cercando di cogliere le potenzialità di questi fabbricati alla luce della loro capacità di accettare le trasformazioni, indispensabili per ridare una nuova vita ad un importante patrimonio in cui, seppur in modo apparentemente paradossale, emerge la necessità di trasformare per conservare. -
Tecnologia e intimità. Per una nuova idea di progresso
Questo libro si propone di costruire una metafisica che tenga conto della tecnologia nella sua interezza. Così, tra chi dice che la tecnologia è diventata autonoma, libera da ogni controllo umano, e chi ancora invece la dichiara subordinata all'umanità, il libro promuove l'idea che nel bel mezzo di questi estremi c'è la ricerca di una intimità tra uomo e tecnologia. Il libro segue un approccio stilistico che può essere apprezzato da tutti. Gli specialisti gradiranno il tentativo di costruire una metafisica della tecnologia essenzialmente nuova. Il lettore comune, invece, troverà un libro che non richiede una conoscenza specifica e dettagliata di nessun libro e di nessuno scrittore. Basterà un sincero interesse per il mondo che ci circonda. -
Bruno Caruso. L'arte del disegno. Ediz. illustrata
Bruno Caruso è uno degli artisti più colti e impegnati del Novecento italiano, dal segno particolarmente incisivo nel delineare contraddizioni e conflitti della società. Il Museo della Grafica dell'Università di Pisa presenta la sua figura attraverso una scelta di opere, oltre ottanta fra disegni e acqueforti dal dopoguerra a oggi, per dare conto in una visione d'insieme di una carriera lunga e complessa. -
Afghanistan
"Afghanistan"""" non è la storia della guerra afghana, ma una raccolta di impressioni, note, commenti, che dopo l'attentato alle Twin Towers di New York l'11 settembre 2001 hanno seguito l'evolversi di quella campagna bellica asimmetrica. Ad un breve profilo geografico e Studio Generale dell'Area, secondo i dettami operativi, fanno seguito i due background storici che hanno preceduto l'intervento americano in quel paese. Il primo, quello imperiale inglese dal 1875 al 1876, sembra un racconto di Kipling; il secondo, quello sovietico dal 1979 al 1989, segna la fine di un impero politico-militare di matrice ideologica, a cui succede il travagliato periodo talebano in Afghanistan, isola geografica controversa, un paese incatenato al passato, mentre tutta l'Asia intorno corre a grandi balzi verso il futuro. Gli interrogativi politici sull'ipotesi e probabilità di una partecipazione dell'Italia alla campagna antiterrorismo americana in Asia contro Al Qaeda a ottobre 2001, erano molti ed espressi da tutto l'arco politico italiano. Le ipotesi sulle possibili opzioni operative tracciate a quel tempo, riflettono le problematiche in discussione. Analisi e commenti su ciò che è avvenuto e che è stato fatto da americani e alleati occidentali sono contrassegnati dalle date in testa a ciascuna nota." -
Le parole del pensiero. Studi offerti a Nestore Pirillo
Questo volume si presenta anzitutto come un omaggio a Nestore Pirillo in occasione del suo settantesimo compleanno. Oltre che il suo alto profilo di studioso si è voluto onorare, in particolare, il suo costante impegno e la sua intensa attività nell'ambito del corso di laurea in Filosofia della Facoltà (ora Dipartimento) di Lettere e Filosofia dell'Università di Trento, un corso del quale è stato a lungo presidente, nonché docente sempre brillante e attento alle esigenze degli studenti. È per questo che gli autori dei saggi qui raccolti sono i suoi colleghi di corso di laurea e i giovani del suo gruppo di lavoro e di ricerca, che desiderano manifestare la loro stima, amicizia e gratitudine nei suoi confronti. Il filo conduttore del volume è rappresentato dal tema del 'linguaggio', inteso in senso ampio: dalla funzione centrale del lessico al rapporto tra pensiero e parola in un contesto più strettamente filosofico, dalle questioni linguistiche e concettuali di natura politica e religiosa alla pluralità delle forme di espressione in campi diversi. E si tratta di un tema che non è stato scelto a caso, tenuto conto del ruolo importante che Nestore Pirillo ha avuto nella creazione, nel 2002, del corso di laurea specialistica (ora magistrale) in Filosofia e linguaggi della modernità, un corso che ha contribuito ad arricchire l'offerta didattica della Facoltà e - se così si può dire - ad ampliare la presenza concreta della filosofia all'interno della comunità. -
Breve storia dell'uguaglianza e altri scritti sulla storia
Alla storia Benjamin Constant ha dedicato una parte consistente, ma ormai poco nota, della sua opera. Si tratta per lo più di testi sparsi su argomenti assai vari, eppure accomunati da alcuni fili conduttori ben definiti; legati talora a circostanze determinate e attraversati implicitamente da una forte carica d'impegno politico. Ma perché parlare di storia - e spesso di storie assai lontane - per orientarsi nel presente? Nel panorama mosso e difficile in cui Constant elabora il suo pensiero politico, tra la Rivoluzione francese e la Restaurazione, passare dalla storia gli appare qualcosa d'ineludibile e di problematico allo stesso tempo. Questa raccolta di scritti, composti tra il 1799 e il 1829, si propone anche di mettere in luce significati e ragioni di questa scelta. -
Protezione civile e responsabilità nella società del rischio. Chi valuta, chi decide, chi giudica
Cosa significa per la scienza prevedere un evento calamitoso? Quali sono gli strumenti di cui dispone il sistema di protezione civile per prevenire i rischi? Come si giudica la colpa? Chi garantisce il diritto all'informazione? Esiste in caso di danni una responsabilità imputabile al cittadino? Queste sono alcune delle domande intorno alle quali si è sviluppata la discussione di scienziati, tecnici, amministratori, professori, magistrati, esperti di informazione e comunicazione, in una giornata di studio che ha voluto essere innanzitutto un'occasione di scambio di saperi e di linguaggi e un momento di incontro tra diversi mestieri. La prima significativa tappa di un percorso, sicuramente lungo, articolato e di esito incerto, piuttosto che la ricerca effimera di risposte immediate, rassicuranti quanto probabilmente fuorvianti. -
Ugo gabbiano marinese
Una favola che ripercorre tutta la storia di Marina di Pisa vista attraverso gli occhi del gabbiano Ugo che interagisce con personaggi storici e inventati, guardando dall'alto le vicende di questo lembo di terra tra il mare, il fiume e la pineta. Ugo poi è sparito, qualcuno dice che sia morto... ma piace pensarlo in un volo infinito ancora sopra le nostre teste. Età di lettura: da 8 anni. -
La logica della spirale
Un conflitto lungo e silenzioso tra due donne, sorelle, ma infinitamente distanti. -
La patria e le arti. Emilio Visconti Venosta patriota, collezionista e conoscitore
Emilio Visconti Venosta (Milano, 1829 - Roma, 1914) fu uno dei protagonisti del Risorgimento italiano. Patriota, diplomatico e senatore del Regno, fu personalità di alto profilo nella politica della nuova nazione dopo l'unità. Amico e sodale del critico d'arte Giovanni Morelli, riunì una cospicua e scelta raccolta di dipinti del Rinascimento italiano, oggi divisa tra il Museo Poldi Pezzoli di Milano e la villa Visconti Venosta di Grosio in Valtellina. Sulla base di una ricca documentazione d'archivio il libro prende in esame gli aspetti sinora meno approfonditi della complessa personalità di Visconti Venosta: la formazione della collezione, gli interventi critici a stampa dedicati all'esposizione e alla difesa del metodo ""morelliano"""", i sopralluoghi in musei, gallerie e chiese tra Roma, Verona e Pavia, l'attività di presidente dell'Accademia di Belle Arti di Brera. Emilio Visconti Venosta emerge quale esponente di quella generazione che aveva contribuito a fare l'unità d'Italia e che alla patria e alle sue glorie artistiche aveva dedicato energia e passione, come egli stesso scrisse nel 1884: """"Intorno agli uomini che, pei loro studi, avranno acquistato una autorità incontrastata non tarderà poi a formarsi quell'opinione colta e illuminata che stimola e, al tempo stesso, sorveglia. Così soltanto potremo evitare la taccia d'essere immemori custodi di quel tesoro che l'arte, nei giorni della sua gloria, ha lasciato in retaggio all'Italia"""".""