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La Spina. Dall'agro vaticano a via della Conciliazione. Ediz. illustrata
Nell'anno in cui gli occhi di tutti sono puntati su San Pietro e i piedi di tanti pellegrini attraversano via della Conciliazione, nel volume si raccontano, come un viaggio a ritroso nel tempo, i luoghi demoliti per l'apertura di via della Conciliazione seguendone le profonde trasformazioni dall'antichità fino al Giubileo del 1950, quando ne venne completato l'arredo urbano. È la Spina il filo conduttore di questo racconto, nel doppio significato di toponimo - derivante dalla forma allungata dell'isolato, oggi scomparso, compreso tra lo spiazzo di fronte a Castel Sant'Angelo e quello antistante alla basilica - e di 'corpo estraneo' che, con le demolizioni, di fatto è stato estratto dal tessuto connettivo della città. -
ISEE semplice. Guida aggiornata alla compilazione dei moduli di dichiarazione sostitutiva unica (DSU) ed ISEE disabilità
A distanza di due anni dall'entrata in vigore della Riforma dell'ISEE introdotta con il D.P.C.M. n. 159/2013 il testo illustra tutte le modifiche e le novità introdotte sino ad oggi, con l'obiettivo di semplificare la compilazione dei moduli di dichiarazione unica sostitutiva ai fini ISEE necessari per valutare la situazione economica del nucleo familiare di coloro che intendono richiedere prestazioni sociali agevolate o servizi sociali o assistenziali o l'accesso a servizi di pubblica utilità a condizioni agevolate. Il testo contiene una parte dedicata alla ""lettura"""" dell'attestazione ISEE per agevolare la comprensione dei vari indicatori riportati L'autrice, in questo secondo volume, mette a disposizione del cittadino e dei vari operatori coinvolti quattordici anni di esperienza in qualità di analista amministrativo referente nazionale in materia di ISEE per l'Istituto Nazionale della Previdenza Sociale."" -
Tommaso Mattei 1652-1726. L'opera di un architetto romano tra '600 e '700. Ediz. a colori
Collana ""Presenze"""" diretta da Sandro Benedetti. Gli studi sull'architettura romana tra '600 e '700 sono considerevolmente aumentati negli ultimi decenni e tuttavia il quadro della cultura architettonica che se ne ricava riflette ancora una subalternità alle più eminenti figure del grande periodo barocco. Riannodandosi agli studi pioneristici di Furio Fasolo, Vincenzo Golzio e alle più recenti riflessioni di Sandro Benedetti sull'architettura romana al tempo dell'Arcadia, l'Autore riflette sul trapasso che si compie in ambiente romano nella cultura artistica e architettonica tra i due secoli, spia di una modificazione del gusto ispirato a flessioni stilistiche elegantemente decorative. Di tale tendenza Tommaso Mattei (1652-1726) è forse il più raffinato interprete, veicolando nella sua opera -largamente sconosciuta - l'ascolto partecipe dei maestri della rivoluzione del Seicento, Bernini, Borromini e Pietro da Cortona, nella prospettiva d'integrare modernità e tradizione per il tramite di Carlo Rainaldi. L'opera di Mattei viene dunque ricostruita e indagata a partire dalla prima formazione avviata dentro l'atelier del Bernini, di cui era parte la bottega di orefice del padre Carlo, per passare poi al tirocinio con Giuseppe Brusati Arcucci e Carlo Fontana e fino all'affiancamento a Carlo Rainaldi nella sua ultima maturità quando ne raccoglierà l'eredità spirituale e professionale, transitando per la comunanza artistica con Carlo Maratti. Ne emerge il complesso profilo di un architetto la cui opera chiude il '600 e apre al '700."" -
Disegnare. Idee, immagini. Ediz. italiana e inglese (2017). Vol. 54
Rivista semestrale del Dipartimento di Storia, Disegno e Restauro dell'Architettura. Università di Roma La Sapienza. -
Disegnare. Idee, immagini. Ediz. italiana e inglese (2018). Vol. 57
"Disegnare idee immagini"""", nata nell'ottobre 1989, è un fully peer-reviewed magazine finanziato dalla """"Sapienza"""" - Università di Roma e dal Dipartimento di Storia, Disegno e Restauro dell'Architettura che ne ha la responsabilità scientifica e ne cura la realizzazione. La rivista semestrale - giugno e dicembre - si occupa di un settore specialistico, diffondendo, attraverso un approccio scientifico, la cultura del disegno dell'architettura e dell'ambiente e distinguendosi per l'approfondimento delle tematiche relative alla storia della rappresentazione, alla percezione e alla comunicazione visiva, alla geometria e alla modellazione digitale, al rilievo dell'architettura." -
Storie di chiese, storie di comunità. Progetti, cantieri, architetture. Ediz. a colori
L'architettura di ogni chiesa narra un intreccio particolare e unico di dibattiti ecclesiali e questioni tecniche, scelte individuali e committenze comunitarie, processi di lunga durata e decisioni repentine. Il volume indaga la storia dell'architettura dei complessi parrocchiali tra gli anni del concilio Vaticano II e l'inizio del nuovo Millennio, muovendo dall'analisi di trenta casi italiani. L'agire architettonico delle comunità cristiane viene raccontato come storia di responsabilità, personali e collettive, e come sequenza di continue modificazioni: le parrocchie sono cantieri mai conclusi, in cui si manifestano passioni mai sopite e aspirazioni mai pienamente raggiunte. L'architettura dei complessi ecclesiali è quindi analizzata come prodotto sociale, esito di articolati processi di ideazione, costruzione e trasformazione, terreno di confronto tra modelli ecclesiologici, disposizioni liturgiche, pratiche sociali e poetiche spaziali. L'edificio e la comunità si rispecchiano vicendevolmente, dalla genesi culturale e teologica del progetto, alle tante negoziazioni quotidiane di adeguamento, adattamento e aggiornamento che trasformano le chiese in architetture senza architetti. Ogni comunità è infatti l'interprete del proprio complesso parrocchiale, opera aperta in cui l'architettura si misura con le sfide poste dall'ospitalità liturgica e sociale cui è chiamata. -
Storia breve degli antichi ebrei
Dalla prigionia in Egitto di 4000 anni fa, gli ebrei - sempre stranieri in terra straniera - all'approdo dei nostri giorni. Non c'è memoria nella storia del mondo di altri popoli che abbiano subito tanta violenza pari a quella inflitta agli ebrei, in particolare, nei secoli che vanno da Adriano a Hitler. Dispersi ovunque, ma forti del loro struggente desiderio del ritorno, della preghiera quotidiana e della loro devozione, per la prima volta, in un Dio unico, sono tornati alla terra dei padri, Israele. -
Tessere la speranza. Le preziose vesti dalle Madonne Addolarate del Lazio a Santa Maria de la Esparanza Macarena di Siviglia. Ediz. a colori
L'esposizione e incentrata su un aspetto molto peculiare del culto della Madonna: la vestizione dei simulacri della Vergine, densa di significati simbolici, di ritualità e di segretezza. Si tratta di una manifestazione del sacro, diffusa in tutto il mondo cattolico fin dalle origini del Cristianesimo e che riguarda insieme la storia dell'arte, della devozione e del costume. L'edizione della mostra ""Tessere la speranza"""" ideata per l'allestìmento di Sora è dedicata soprattutto al culto della Madonna Addolorata, diffuso dalla Spagna in tutto il mondo cattolico. In esposizione si potranno ammirare le Madonne Addolorate di Alvito, di Boville e di Falvaterra con i loro sontuosi abiti, ricamati con filati preziosi, ma anche altri Simulacri oggetto di particolare devozione territoriale, come la Madonna di Portosalvo (Chiesa """"degli Scalzi"""", Gaeta) e le Madonne """"bianca"""" e """"bruna"""" di Canneto (comune di Settefrati). Quale importante riferimento per le Madonne Addolorate del Lazio, per la prima volta sarà esposto in Italia uno straordinario """"oggetto di devozione"""" proveniente dalla Basilica di Santa Maria della Speranza di Siviglia: l'abito viola e il monumentale mantello verde della Vergine."" -
Egizi Etruschi. Da Eugene Berman allo scarabeo dorato. Ediz. a colori
La mostra Egizi Etruschi nasce dall'opportunità di accostare produzioni e ideologie che hanno accompagnato la nascita e lo sviluppo di due tra le più grandi civiltà del Mediterraneo, un mare che nell'antichità ha sempre favorito gli scambi e l'incontro di culture. In un periodo, come quello attuale, in cui il Mediterraneo è lo scenario di guerre, di tragedie, di ""rifiuto del diverso"""", la cultura può forse riaprire un dialogo importante, purtroppo interrotto tra coloro che sulle rive del Mediterraneo vivono, seguendo il filo rosso della memoria: dialogo che è stato fonte di progresso, di solidarietà e di pace. La mostra Egizi Etruschi è anche un'importante occasione per presentare al pubblico, per la prima volta, e mettere a confronto con i reperti egizi trovati a Vulci, in un """"dialogo mediterraneo"""", alcuni preziosi oggetti egizi provenienti dalla collezione di Eugene Berman e dalla Sezione Egizia del Museo Archeologico di Firenze."" -
De qua e de là dar fiume...
Da quando Roma è Roma, i miti, le leggende, la storia hanno sempre avuto animali per comprimari. Prima gli uccelli, decisivi nella disputa fra Remo e Romolo, poi fu la mitica lupa nutrice, fino allo svettare delle aquile sulle insegne dei legionari. Come tacere infine sulle oche del Campidoglio? -
Metodologie per la ricerca storica
"Comincio subito col dire che il testo in questione è davvero utile per tutti. Il tema della storia e della sua ricerca ci riguarda da vicino e nessuno studioso può ignorarlo. La storia costituisce quell'immenso e inestinguibile serbatoio al quale le diverse discipline non possono fare a meno di abbeverarsi. Proprio perché 'immenso e inesauribile' quel serbatoio non può essere avvicinato con superficialità e senza preparazione, ma necessita di una precisa metodologia. A questa esigenza cerca, con successo, di rispondere il lavoro di Anna Baldazzi che si divide in due parti. La prima, 'Fondamenti di metodologia storica', si occupa proprio della ricchissima e inesauribile bibliografia che, soprattutto nel XX secolo, ha occupato le più grandi menti anche di settori non propriamente legati agli studi storici. La seconda parte del volume, 'La metodologia degli storici', affronta tematiche non meno importanti che dimostrano come ogni seria metodologia storica non possa prescindere da un'adeguata preparazione filosofica dati gli strettissimi legami che intercorrono tra la storiografia e i diversi ambiti del sapere. Seguono i capitoli finali, che attraverso l'analisi del sapere e della ricerca, ci avviano alla creazione della conoscenza storica."""" (Dall'introduzione di Rocco Pezzimenti)" -
Criminalità nuova in una società in trasformazione
L'indagine storica, che riporta alle origini dell'associazione criminale detta 'ndrangheta, suscitò a suo tempo particolare interesse e conserva a tutt'oggi aspetti di assoluta novità, inserendosi a buon diritto nel dibattito nazionale sulla storia, la consistenza, la struttura e le dimensioni del fenomeno. Il saggio segue il percorso dell'infiltrazione mafiosa, fino a raggiungerne le origini, svelando i meccanismi organizzativi e gli intrecci di interesse che hanno consentito al fenomeno criminale di acquisire la presenza endemica, le dimensioni e il potere sociale che continua tuttora a esercitare. Il saggio che qui si ristampa è stato pubblicato nell'opera in nove volumi sulla ""Storia della Calabria"""", con il titolo """"Criminalità nuova in una società in trasformazione""""."" -
Il castello di Tabiano. Mille anni di storia e leggende
Fra i più importanti monumenti difensivi di epoca feudale in alta Emilia, nei suoi mille anni di storia il castello di Tabiano ha vissuto splendori e abbandoni, guerre, assedi, tragedie, delitti, ma anche grandi amori e serene vicende familiari. Fortezza prediletta di Uberto il Grande Pallavicino è stato distrutto e ricostruito più volte, ha ospitato personaggi leggendari come Rolando il Magnifico e Isabella Pallavicino, nota come l'angelo di Tabiano, il crudele Delfino e Nicolò avvelenato in una congiura. A fine '800 con i grandi restauri voluti dalla famiglia degli attuali proprietari, è diventato una dimora privata che dal 2016 è aperta a visite, eventi e manifestazioni culturali. Insieme all'antico borgo sottostante trasformato in Relais de Charme con ristorante e wellness e ai casali circondati da giardini e piscine oggi il castello di Tabiano è un polo di attrazione internazionale con migliaia di ospiti ogni anno. -
Oriente e Occidente. Dialoghi di civiltà a Firenze. Ediz. italiana, inglese e araba
Questo volume raccoglie gli interventi e alcune immagini dell'incontro tra uomini di cultura e di fede dell'oriente e dell'occidente che si è svolto a Firenze nel giugno del 2015. Due mondi a confronto: l'occidente europeo e il mondo orientale arabo-islamico. Si parlano. C'è oggi una grande novità, con cui oriente e occidente devono fare i conti: l'affermazione del mondo globale, che ha messo in discussione le identità, nazionali, religiose, di civiltà. Siamo entrati - da alcuni anni - in un radicale processo di cambiamento, che tutto rimette in discussione, travalica i confini, ridiscute identità tradizionali acquisite. Introduzione di Vittorio Ianari, -
Il Casanova di Fellini ieri e oggi 1976-2016
"Il Casanova di Fellini ieri e oggi 1976-2016"""", con molti documenti anche di Fellini - lettere, disegni, foto, testi da archivi e collezioni private - celebra quarant'anni dell'opera dove il regista affronta le sue ombre più profonde. Il film, ispirato ai """"Mémoires"""" dello scrittore veneto, non è una ricostruzione del Settecento alla Kubrick, che lo stesso anno gira """"Barry Lindon"""". Ma Fellini dipinge comunque un mirabile quadro della disfatta dell'illuminismo alla vigilia della rivoluzione. Simenon lo definì «il più bell'affresco della storia del cinema» e «una vera e propria psicanalisi dell'umanità». È «un tuffo vertiginoso nelle profondità umane». La figura di Casanova vi incarna sia il rischio dell'artista, sia il rovescio della medaglia dei pregi dell'italiano proiettati nell'attualità. «Il ritratto psicologico dell'artista», che recita sempre una parte in preda alla vertigine del vuoto, si fonde con la mediocrità elevata a eccellenza e con la compulsione sessuale del seduttore per antonomasia, perfino del vitellone attaccato a un piacere adolescenziale: un edonismo poi, di civiltà dei consumi. Allo specchio del personaggio, Fellini vede l'archetipo di se stesso e dell'italiano tipico. Ha paura del Pinocchio che non diventa mai uomo, del «baco da seta che si agita... freneticamente nel suo bozzolo, non diviene mai farfalla». Teme la categoria rozza del fascista come essere collettivo soddisfatto di sé, che ha sperimentato nell'adolescenza. Ne conosce il pericolo sul piano spirituale, artistico, sociale: «l'approssimazione, l'indifferenziato, i luoghi comuni, il convenzionale, la facciata». Casanova diventa un mito perché «è proprio il vuoto, un universalismo senza senso: la poesia, la donna, l'animo femminile, la scienza, le arti... una totale mancanza di individualità». L'angoscia dello specchio profetizza perfino l'incomprensione che riguarderà la sua arte. Ma Fellini vince. L'ultimo grado di abiezione del vecchio Casanova deriso, con il sogno sul ghiaccio, attinge la profondità del pathos tragico. Questo volume, aumentato di testi nuovi e in forma riveduta, riproduce gli atti del convegno e della mostra """"Il Casanova di Fellini ieri e oggi 1976-2016"""", promossi dal presidente della Commissione per la biblioteca e per l'archivio storico del Senato, Sergio Zavoli; convegno curato da Gérald Morin e Rosita Copioli e mostra allestita da Françoise e Gérald Morin (Roma, Biblioteca del Senato, 6-21 dicembre 2016)." -
Il richiamo di madre natura. Ediz. a colori
Ecco un libro davvero speciale, perché non solo racconta, ma anche canta, suona e recita, illustrando la bellezza, la varietà e la ricchezza di Madre Terra, per coinvolgere i giovanissimi, gli adolescenti e anche gli adulti di ogni età, nella scoperta e nella percezione del mondo in cui viviamo. Mariella Belotti non si è limitata a esprimere le sue sensazioni e passioni per la Natura, ma ha voluto anche donare a tutti i lettori uno scrigno magico, da cui ciascuno potrà trarre una quantità di conoscenze e stimoli, valori e significati, trovando mille occasioni di osservazione, riflessione, recitazione, musica, gioco e divertimento. Incantandosi ad ammirare una farfalla, respirando il profumo di un fiore, oppure ascoltando un canto d'uccello. Diventando così, sempre più, un vero ""araldo"""" del pianeta, la casa in cui viviamo, capace di rispettarla e pronto a difenderla. Un sussidio didattico per aiutare a vivere in armonia con le leggi del creato. Età di lettura: da 10 anni."" -
Rovine e ruderi: conservazione e progetto. Ediz. illustrata
Gli studi sulle cause che portano un edificio alle condizioni di rudere sono molteplici, ma il dibattito al quale si assiste sul come conservare un oggetto del genere assume toni sicuramente più pacati in presenza di ruderi tradizionalmente intesi (complessi monumentali isolati) e in prevalenza in contesti non urbani. Un po' meno serenamente viene affrontato il tema nel momento in cui queste rovine si manifestano in contesti urbani, laddove i motivi di abbandono sono molto meno frequenti rispetto a eventi calamitosi. Su questi si può dispiegare una vasta gamma di ipotesi progettuali, al centro delle quali mantenere sempre la materia, portatrice di valori tanto materiali, appunto, quanto immateriali, questi ultimi essendo garantiti proprio dalla presenza di resti tangibili. Guerre e rivoluzioni al pari di terremoti, incendi o insufficienze strutturali possono segnare il tessuto urbano con ferite che prima di tutte le altre si vogliono sanare; l'opinione pubblica viene di volta in volta interpellata o strumentalizzata per forzare posizioni culturali che, a caldo, tendenzialmente mirano a far accettare quel dov'era, com'era; in questo recitano giustamente un ruolo primario anche motivazioni che nulla hanno a che vedere con l'architettura. Le funzioni contemplative, di cui molti ruderi sono luogo di elezione, richiedono costi di gestione che raramente il pubblico o il privato si sentono di accollarsi. Inoltre, il concetto di 'bene' culturale ha assunto progressivamente accezioni sempre più legate alla sostenibilità economica che un oggetto garantisce prima e dopo l'intervento di restauro; non è chi non veda in questo possibili 'forzature' nelle ipotesi progettuali volte alla conservazione di un patrimonio architettonico costituito prevalentemente di episodi non monumentali. Presentazione di Renata Picone. -
Abitare a Roma nel Seicento. I Chigi in città. Ediz. a colori
Cerimoniale, etichetta, rituali e comportamenti nell'uso della abitazione e della città segnano - come contributo di ""modernità"""" - le radici funzionali dell'architettura. Ne individuiamo particolare affermazione e sviluppo in età barocca, a Roma, durante il pontificato di Alessandro VII Chigi, che provenendo dalla 'patria' senese, costruisce il suo rapporto con Roma, con spirito e metodo diversi dai pontefici di nobiltà e nascita romana che lo precedono, ma altrettanto grandi e generatori di un nuovo approccio. La dinamica fra edificio e città ci sembra che, nel '600, si comprenda usando alcune chiavi di interpretazione, attraverso le quali è possibile comporre una interazione e contaminazione fra 'grande storia' e 'piccole storie'. L'edificio, anche non monumentale, che noi vediamo come blocco 'scatolare', magari con elementi plastici architettonici o decorativi in facciata, ma come oggetto in se racchiuso e compatto, nel barocco scioglie le giunture che lo serrano alle cerniere degli angoli, e ogni facciata si distacca (sia dall'insieme dell'edificio che dalla corrispondenza con gli interni) per partecipare - dal punto di vista funzionale e figurativo - della strada o della piazza a cui appartiene. Il rapporto innovazione-modernità, maneggiato con cautela, discretamente sotteso alle linee di indagine, costituisce per me il filo conduttore di una lunga personale esperienza di ricerca. Parole sulla cui narrazione è opportuno chiarire definizione, confini e mettere paletti. È infatti un lavoro cangiante, che - al netto del rigore metodologico imparato dai miei maestri - muta colori, sfumature, possibilità, ti costringe a spostare l'ottica e il punto di vista sugli argomenti, a riconsiderare i giudizi. Il barocco ha posto le basi della comunicazione, ancora una volta in senso attuale; gli assetti figurativi (dalla configurazione degli spazi alle immagini) hanno sempre 'comunicato' ovviamente. Ma il barocco si amplia: comunica ed ammaestra la scuola ed il teatro gesuitico, la predicazione, la festa, il banchetto. Il livello relazionale si allarga - in tutte le sue declinazioni, dalla Sala del palazzo, alla celebrazione religiosa, alla taverna - attraverso la codificazione del cerimoniale e dell'etichetta (ne restano tracce nell'attualità anche oggi), dove è possibile rintracciare le origini funzionali della architettura, ed in cui le componenti della società si dichiarano e si riconoscono; questo tema costituisce un 'fuoco' centrale di questo volume. Si amplia ancora, coinvolge, oltre le architetture, le strade, la città, il modo di concepirle e viverle, di articolarne le funzioni nella finalità di quella visione il più possibile articolata e - a suo modo - 'ordinata' che non contempla solo 'splendori', bensì comprende regalità e miseria, virtù e peccato. Porre tutto questo sistema progettuale e 'comportamentale' - etichetta, funzioni, abitudini, precedenze - in relazione con la mobilità e le relazioni fra i diversi livelli sociali - da rendere palesi attraverso segni, usi, gesti e percorsi -, ecco che può farci uscire dalla dimensione (pur necessaria) solo tipologica di architettura e città, e ricostruirci alcuni caratteri più peculiari e innovativi del barocco."" -
Il tesoro di santa Rosa. Un monastero di arte fede e luce. Catalogo della mostra (Viterbo, 2 settembre 2017-6 gennaio 2018). Ediz. a colori
La mostra intende far conoscere ai devoti e non solo le opere d'arte, i documenti e la storia decorativa del monastero, consentendo di accedere in spazi e ammirare opere finora non visibili. Nella sala capitolare e nel suggestivo refettorio del monastero sono esposti manoscritti, documenti, dipinti, ceramiche e argenti sacri. La mostra si articola in quattro aree tematiche: l'antico monastero e la sua decorazione, la vita di santa Rosa e la sua canonizzazione, le monache di santa Rosa e la vita nel monastero, la devozione popolare e gli ex voto. Si disegna così intorno al chiostro un percorso che da un lato evidenzia il valore storico artistico delle singole opere esposte e dall'altro ricostruisce la storia della vita della santa e la storia antica del monastero. In questa occasione sono stati realizzati interventi di restauro che hanno consentito di riportare a nuova luce gli affreschi del refettorio che versavano in uno stato conservativo molto compromesso e alcuni dipinti ed ex voto che illustreranno la grande devozione nei confronti di Rosa. -
Dai traghetti ai ponti sospesi. L'attraversamento del Tevere a Roma tra rinascimento e risorgimento
Quando nel 1876 si iniziò la costruzione dei nuovi argini del Tevere, se da una parte i cosiddetti muraglioni misero in sicurezza la città dai frequenti straripamenti del fiume, dall'altro misero tra parentesi il rapporto diretto che i romani avevano con il loro Tevere. Scorrendo le pagine del libro, ci si immerge quindi in un racconto che ci conduce alternativamente da una riva all'altra del fiume in un periodo nel quale il passaggio non era facile affatto, e rimarrà difficile fino a quando Pio IX Mastai Ferretti (1846-1878) promuoverà la realizzazione dei ponti sospesi. Lavoro esaustivo e notevole, con risultati originali rispetto alle precedenti ricerche di riferimento, sui ponti dinamici, ovvero sulle barche ""traiettizie"""", che venivano usate per attraversare il Tevere a Roma dal Rinascimento al Risorgimento; quando vennero intenzionalmente sostituite da ponti in ferro, anche questi studiati per la durata del loro breve arco di vita. Oltre al modesto merito di aver riavvicinato all'Italia la paternità di una tecnologia efficace e ad oggi comunemente utilizzata nel mondo per lo spostamento di merci e persone, senza consumo di energia che non sia quella gratuita e pulita dei corsi d'acqua, con questo studio è stato per la prima volta sistematicamente ricostruito quel tessuto urbano ricucito dai raffinati piani urbanistici papali, che appendendosi a questi nevralgici e sottilissimi fili, permettevano alla Città Eterna di essere il crocevia dei più vasti e importanti corridoi culturali che l'Umanità abbia conosciuto. A margine della ricerca è stata la brevettazione di una turbina che si presterebbe ad applicazioni da valutare in città attraversate da fiumi, quali ad esempio dispositivi che sfruttino una risorsa rinnovabile per muovere percorsi pedonali innovativi o generare energia elettrica. Prefazione di Giuseppe Bonaccorso.""