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Tradizioni eccentriche. Filosofie dell'eccedenza
Questo libro prosegue l'indagine avviata con il volume ""Etiche negative. Critica della morale sociale"""", pubblicato nel 2011. Come allora, anche nelle pagine presenti vengono discussi e ridefiniti molti dei temi trattati nel quadro di differenti corsi universitari ed incontri seminariali. L'attenzione si concentra sul formarsi di tradizioni di pensiero che risultano riscrittura, approfondimento oppure oltrepassamento di un Discorso che viene scorto come già-trovato, """"matematicamente"""" appreso ed inconsapevolmente reiterato. Queste tradizioni vengono denotate come """"eccentriche"""" rispetto ad una centralità paradigmatica nel cui alveo si situa appunto un dato di """"appartenenza"""" al sapere/agire dato. In discussione sono il moderno ed il nichilismo che lo accompagna e lo caratterizza. Sotto questo riguardo, trovano spazio le riflessioni di Schopenhauer e di Heidegger, quelle di Nietzsche e di Dostoevskij, nonché una doppia, sofferta, prospettiva teologica, a margine di un'avvertenza d'impossibilità nel continuare a pensare la relazione Dio-Uomo-Mondo secondo le categorie della dottrina tradizionale, a seguito degli esiti annichilenti le individualità propri di pratiche conseguenti all'essere paradigmaticamente appartenenti."" -
Pensieri sull'onestà decorosa e altri scritti
È sotto gli occhi di tutti, tanto da diventare luogo comune, ma non per questo meno vero: politici, banchieri, uomini di legge hanno ormai perso la bussola dell'onestà. ""Nello stato in cui versa, il mondo è pressoché capovolto, l'onestà decorosa non vi occupa rango alcuno, e le persone oneste vi stanno in qualche modo come in un paese straniero"""", scrive Mitton, quattro secoli fa. Moralista, teorico dell'honnêteté; amico di Pascal (che lo medita nei Pensieri) e di Méré; Damien Mitton, scettico e libertino, vive nelle storie letterarie a pie' di pagina. Eppure fu uno spirito singolarissimo, misterioso, degno di ricordo nel suo sistematico rifiuto di éclat. Questa edizione è la prima di sempre (Francia inclusa) a raccoglierne le sfagliate scritture."" -
La verità in scrittura
Affrontata secondo prospettive differenti e con differenti, personali, scritture, la domanda che anima il presente volume può essere la seguente: è possibile cogliere la verità, rappresentandola con la scrittura in generale e con la scrittura filosofica in specifico? Al fondo di questa domanda risiede una domanda ancóra più radicale e che riguarda la natura medesima della verità. E poi: stabilita cosa sia la verità (ma è possibile stabilirlo a margine di prospettive che appunto sembrano limitarne la possibilità medesima circoscrivendola in un quadro linguistico), l'ulteriore questione che si pone inerisce appunto al peculiare di una verità filosofica, ad una sua eventuale unità d'insieme oppure ad un suo relativo, quasi ""auto-biografico"""", dislocarsi. Si dà una verità in sé e per sé, semplicemente da disvelare e/o """"registrare"""", oppure questa sempre consiste in costruzioni, creazioni umane, effimere e dunque limitate in quanto tali?"" -
Bellatrix
Vittima d'un destino oscuro e insondabile, David Akimev, il protagonista di questo romanzo di Antonio Borrelli, è testimone di vicende e situazioni in cui umana follia, disorientamento sociale, crollo di valori, superficialità di sentimenti, ottundimento di emozioni dominano in contrastati. Nel vuoto esistenziale che connota la sua vita e quella di coloro che lo circondano, David si trova coinvolto in eventi inspiegabili che lo inducono ad intraprendere un percorso che lo mette in contatto con miti del passato, antiche profezie, ritualità ermetiche ed iniziatiche, sino a rendersi evidente ai suoi occhi il futuro che lo attende e che, insieme a lui, attende l'intero genere umano. Lo accompagnano, in questo cammino, differenti figure femminili, ognuna con peculiarità inconfondibili, che gli fanno vivere le esperienze dell'eros più intenso e della spiritualità più elevata. -
Vertigini. Scritture della rivoluzione
Il presente volume intende indagare come il concetto-immagine di ""Rivoluzione"""" sia stato impiegato da filosofi e letterati non solo a fini teorici, ma anche per disegnare, con attenzione alla situazione politica e sociale ad essi coeva, una possibile strategia """"pratica"""" di emancipazione. Trovano quindi spazio, in queste pagine, attente indagini su Althusser, su Gramsci, su Korsch, su Deleuze, sul marxismo della Seconda e della Terza Internazionale, sul movimento trotzkista, su Rosa Luxemburg, ma anche su Pasolini, sul cosiddetto """"gruppo 63"""", nonché sulle differenti componenti della critica filosofica e letteraria orientata ad una generica """"sinistra""""."" -
Il dolce naufragare. Viaggio nel pensiero di Leopardi
Questo volume prende in esame l'insieme della produzione leopardiana e ne mette in luce la valenza più schiettamente filosofica. L'autrice concentra la propria attenzione sui temi del nichilismo, dell'ontologia del nulla, del senso esistenziale, della fallacia di una verità ultima. Con la propria poesia, sostiene Gesualdo, Leopardi fa della autentica filosofia, più di quanto egli medesimo ne abbia consapevolezza. Costante, nel volume, è il confronto con la scienza moderna, che non viene scorta come crescita esponenziale di sapere, o progressiva affermazione di verità, bensì come un semplice approssimarsi ad un qualcosa che del vero ha la semplice sembianza. L'essere a cui guarda Leopardi è un Nulla che al contempo è un Tutto: un Nulla/Tutto che in nessun modo si risolve in verità. Dalla constatazione di ciò può scaturire un sentimento di disperazione. Ma il monito di Leopardi è proprio un desistere dal disperare. Si tratta, invece, di accogliere in noi quella impossibilità di verità, abbandonandosi al ""dolce naufragare"""" nella infinita sospensione del vero, di per sé ricca di potenzialità inedite."" -
Etica e potere
Non può esservi morale se non vi è un sentimento di reazione alla ""logica"""" di questo mondo, ma non può esservi un sentimento di reazione se gli individui sono privi di senso morale. La """"logica"""" morale è oppositiva alla """"logica"""" di questo mondo: è sempre un """"sentire diverso"""" per un """"agire diverso"""". La morale è tale solo se entra in tensione con il presente. Altrimenti è semplice amministrazione di questo presente, una delle tante declinazioni del potere che questo presente governa, una delle tante forme ideologiche di ripetizione della logica del mondo, una delle tante figure di sapere istituzionalizzato ed accademicamente disciplinato. In questo studio di Fabio Bazzani, la prospettiva etica delineata ha valenza """"essenziale"""", ontologica, in quanto radicata in una dimensione non soggetta alle configurazioni storiche ed epocali di """"questo mondo"""", ed in quanto apertura ad un senso fondativo, di per sé antagonistico di ogni etografismo avalutativo e di ogni risolversi di questo in ideologia di potere."" -
Polemos. Filosofia e sociologia della guerra
L'autore sostiene che è necessario liberarsi dall'opinione di senso comune secondo cui la guerra sarebbe un'anomalia, una deviazione dal retto cammino dell'umanità, l'emergere di una irrazionalità anti-progressiva, lo scatenamento di pulsioni arcaiche e così via. In quanto rappresentazione del permanente conflitto storico-sociale, la guerra diventa, allora, un principio metodologico di analisi della società. Nella filigrana della pace si possono scorgere tutti i segni di una guerra che non è mai finita. Per discriminare la condizione di guerra da quella di pace risulta inservibile il criterio grossolano della presenza di scontri armati. Il confine tra la guerra e la pace appare labile e quasi evanescente, e la guerra risulta come una condizione ordinaria della vita umana. -
Diario dell'altra vita. Lo sguardo della filosofia e la prospettiva della felicità
"Diario dell'altra vita"""" non è un libro accademico, né un saggio scritto in occasione di qualche concorso. È un libro, invece, che raccoglie le riflessioni dell'autore sulle esperienze compiute nel corso della sua attività di ricerca, e proprio per questo motivo centrale per comprenderne il percorso di studio e di vita. In esso, le opinioni dell'autore si presentano sotto forma di aforismi il cui contenuto talvolta potrà apparire inaccettabile e controcorrente (ma è questo lo scopo per cui sono stati scritti), talvolta duro e scontroso, poco propenso al """"buonismo"""" e poco indulgente nei confronti di mode, stili di vita, vezzi e convinzioni diffuse e sovente molto radicate (nonché infondate e discutibili). Lo scopo di questo libro è dimostrare che è ancora possibile """"pensare un'altra vita"""" e che vivere non significa necessariamente trascorrere il tempo che separa gli uomini dalla loro morte inevitabile." -
Gli artigli delle sirene. Saggio su Kafka
Come l'uomo dall'ombra troppo lunga, come il cittadino di un altro mondo, che però sente ancora fortissimo il legame con questo mondo, Kafka cristallizza la scissione, già espressa nel ""Silenzio delle sirene"""" (1917), tra la tentazione di svuotarsi d'ogni memoria e l'esigenza, di segno contrario, del radicale controllo di se stesso. Il discorso risulta giocato secondo una serie di irrisolvibili antinomie: vedere/non vedere, immagine/suono, etc. Kafka mette in scena il fondamentale paradosso del viaggiatore che, giunto nel luogo in cui il fragore è più forte, continua a domandare e a voler sapere come fosse quel luogo prima del suo arrivo. E ciò sullo sfondo di una sospensione infinita la quale evidenzia, come gran parte della critica ha sottolineato, l'implicazione che stringe in un unico nodo scrittura e problema gnoseologico."" -
Tolleranza per l'intollerante? L'Occidente e l'Islam
Riflessione a più voci sull'identità culturale dell'Occidente di fronte all'invadenza demografica, religiosa e militare dell'Islam. Gli autori si interrogano sui limiti della tolleranza, prendendo lo spunto dalla famosa Lettera sulla tolleranza di Locke. Fino a che punto, dunque, si può e si deve essere tolleranti nei confronti di chi non lo è? Qual è la reale valenza delle strategie della cosiddetta integrazione? Cosa sta dietro all'attuale virulenza islamica e alla debolissima reazione occidentale? Scritti di Fabio Bazzani, Aldo Zanca, Silverio Zanobetti, Lorenzo Paudice, Elia Carrai, Alba Rosa Gesualdo, Manuela Verduci, Carlo Tamagnone, Simone Cavallini, Giuseppe Panella, Benedetta Ducci, Marta Mauriello. -
L' uno e il molteplice
Il pensiero di Parmenide, ben oltre la lettura che Heidegger ne fornisce, rappresenta un germe che si sviluppa e cresce fino al sistema hegeliano. È in questo arco di tempo che l'uno trova il proprio orizzonte più vasto, la sintesi stessa di tutte le variazioni fondamentali del classico. Ma al di là degli estremi e della possibile ricostruzione della serie degli intermedi, è possibile tracciare un originale disegno dell'uno grazie alle figure e ai modi di espressione propri della riflessione di Husserl e del suo lascito fenomenologico. E in ossequio della dignità profonda del presupposto, è anche possibile vincolare l'indagine sull'uno ai limiti di quell'esperienza che quotidianamente compiamo, senza dimenticare lo scarto della speculazione e i suoi obblighi problematici, che non si limitano ad un'attenzione verso l'istanza di una conferma, bensì che frequentemente vengono situandosi nella prospettiva di un oltrepassamento. Così una dottrina fenomenologica dell'esperienza e del tutto che l'autore ha perseguito in altre opere, ancora una volta si trova ad attingere al paradosso inerente al rapporto tra il tutto e il non essere che lo delimita, alla questione della dicotomia tra interno ed esterno, e ad un prospetto monadologico nel quale il molteplice sembra addirittura trionfare. Nel presente lavoro, gli scorci forniti dai temi in questione riguardano l'indice mobile di una correlazione fra l'uno e il molteplice, che si profila in modo costante generando contesti aperti. -
Sulla filosofia e sul suo metodo
Spregiudicato, irriverente, geniale, Schopenhauer traccia in questo scritto la sua concezione della verità e della filosofia, considerandone con estrema chiarezza argomentativa e straordinaria capacità di sintesi l'oggetto, il soggetto e le peculiarità più proprie, definendone con caustica forza critica la posizione rispetto alle altre forme di pensiero e ponendone in luce la sempre inattuale attualità. Presentato nella brillante e rigorosa traduzione curata da Simone Cavallini, e corredato da un ampio ed originale saggio introduttivo nonché da un fittissimo apparato di note esplicative, ""Sulla filosofia e sul suo metodo"""" intende rappresentare un primo passo per chi nel """"percorso verso la verità"""" """"abbia il coraggio di non tenere alcuna domanda nel cuore""""."" -
Le condizioni dell'esperienza reale. Deleuze e l'empirismo trascendentale
"Il libro di Treppiedi induce il lettore ad avventurarsi nella ricerca delle condizioni dell'esperienza reale mediante la lettura della genesi dell'empirismo trascendentale: la descrizione del contributo di Deleuze alla liberazione della differenza dai discorsi dati e dalla loro forza impositiva e ripetitiva ne mette in luce la potenza di dischiudere e scatenare il pensiero critico di Hume, Kant e Husserl verso le questioni del fondamento e perciò verso la formazione di una metafisica fondata sull'empirismo."""" (dalla Introduzione di Giuseppe Roccaro)" -
Accadde una notte gelata. Un cliché d'amore
Il cliché dell'amore impossibile, quello dell'intellettuale a disagio nella propria epoca, quello del luogo tanto familiare da essere sconosciuto, fino al cliché della domanda più fondamentale fra le domande e attorno alla quale tutto il racconto ruota: ""Perché vale la pena vivere?"""". Il protagonista, Roberto, si trova """"gettato"""" in un mondo dove gli eventi, semplicemente, """"accadono"""" e rispetto ai quali egli si trova presente e assente ad un tempo. Nessuna scelta, nessuna possibile previsione. Le tre parti di questo libro ribadiscono la domanda fondamentale con il suo correlato di sospensione e corrispondono ad altrettanti cliché: la taverna, la prostituta, infine Giulia, appunto l'impossibile amore. La narrazione è un insieme di cliché a sua volta: il dialogo ben costruito, non spontaneo, ma che pretende di essere reale e immediato; la citazione filosofica, colta, buttata lì con nonchalance, ma che aspira a verità. È in questo quadro che si svolge la vicenda di Roberto, ed è in questa trama che si può leggere un esempio nitidissimo di autentica realtà, dal momento che, come dice Woody Allen, """"certe volte un cliché è il modo migliore per esprimere un punto di vista""""."" -
Cosimo chiese a Italo
Cosimo Piovasco di Rondò, protagonista del ""Barone Rampante"""", scrive ad Italo Calvino per comunicargli che non ce la fa più ad essere un suo personaggio. Pur avendo conquistato tanta fama grazie alle avventure tra gli alberi, Cosimo sente che quei rami, un tempo così adatti a lui, ormai da anni non lo rappresentano più. Tra Cosimo e Italo inizia un rapporto epistolare. Nelle varie lettere che invia ad Italo, Cosimo spiega che oramai non è più l'adolescente di una volta e che ha bisogno di trovare una strada propria. Italo gli risponde, dapprima senza comprenderne bene le richieste, poi entrando con lui in un dialogo sempre più empatico. Lettera dopo lettera, giorno dopo giorno, sia Cosimo che Italo maturano, fino al punto in cui tornano a sentirsi liberi. Cosimo, in particolare, può finalmente scendere dall'albero su cui è rimasto per tanto tempo e decidere da solo come continuare la trama della propria vita. Un racconto sulla conquista faticosa dell'identità e sui cambiamenti che sono necessari nel nostro mondo interiore per crescere e diventare adulti."" -
Il momento opportuno per agire. Il tempo secondo Heidegger
Per poter comprendere che cosa sia il tempo si deve innanzitutto conoscere se stessi: è quanto Heidegger sostiene ed è quanto l'autrice ricostruisce attraverso l'analisi di alcune ""figure"""" emblematiche: il tempo, appunto, ma anche lo spazio, il mondo, la scienza, la quotidianità, l'angoscia e la morte. Il percorso di graduale approssimazione al vero nel quale Heidegger ci guida consente di procedere dal tempo esperienziale del nostro quotidiano affaccendarci al tempo quale intima essenza dell'umano esistere. La lezione heideggeriana rimarca un'esigenza di verità ancora attuale: rifiutare quel che il senso comune ci mostra come vero solo perché ovvio ed evidente. In tal senso, quello che Camilla Pieri propone nel presente lavoro si delinea come una sorta di fenomenologia del vero che procede secondo le forme dell'offrirsi del tempo alla comprensione umana."" -
Immersioni
Strano genere di scrittura è quello che fonde letteratura e filosofia, narrazione e poesia, notazioni diaristiche e aforistiche, analisi testuale ed elaborazione di sapere! Tale è l'impressione immediata che fornisce la lettura di ""Immersioni"""" e che segna il personalissimo percorso di Riccardo Emmolo, la sua capacità di """"immergere"""" il lettore nel profondo delle questioni che animano il nostro tempo: Dio e il Nulla, la memoria e l'oblio, l'unità, la pluralità e l'inafferrabilità dell'Io. Il discorso dell'autore viene svolgendosi come un vero e proprio racconto, sempre più incalzante e avvincente, in cui la grande lezione dei narratori siciliani dell'Ottocento e del Novecento si sposa con quelle di Gadda e di Pavese, di Borges e di Henry Miller, in un flusso continuo che apre ad una sorta di universo letterario parallelo. Una scrittura che trascina verso ciò che la letteratura non può dire ..."" -
Lezioni sulla fenomenologia e l'ermeneutica. Immaginazione Storia Umanismo
L'eclisse della filosofia deve preoccupare. Le vicende culturali di questi anni mostrano che le concezioni politiche, sottomesse all'economia del mercato globale, non sono in grado di produrre stabili visioni del mondo; che le religioni, per la loro essenza e per la loro diversa evoluzione storica, possono solo in parte assolvere alla funzione della saggezza illuminata, altrimenti possono risultare fonte di conflitti. La fine della storia, attesa con la fine delle ideologie novecentesche che hanno diviso il mondo, si è rivelata una ipotesi errata. Di nuovo si impongono i problemi della civiltà dell'Europa e dell'Umanità. Così torna attuale il riferimento all'ultimo grande capitolo della filosofia tradizionale, la fenomenologia husserliana, il più organico tentativo del Novecento di ripensare il soggetto-uomo dopo la critica storica del soggetto astratto. -
Il mastino del Parnaso. Elzeviri e polemiche
Oggi che la critica tende a morire dissolta nei blog o negli improvvisati commenti di acquirenti e follower, quale migliore ""contravveleno"""" degli elzeviri di Verrecchia? Apparsi su """"La Stampa"""" e ormai introvabili, contengono in nuce l'idea dei suoi libri più belli e di libri a venire che egli non volle o non poté mai realizzare; sono dunque una miniera di notizie, citazioni, modi stilistici smaltati oppure polemici. A Bruno, Schopenhauer, Nietzsche, Prezzolini, seguono filosofi, scrittori, artisti d'ogni tempo e paese. Di tutti Verrecchia dà giudizi nuovi, spesso spiazzanti. Tale raccolta chiude anche la lunga stagione dei critici-scrittori; Verrecchia stesso ne era consapevole, tanto che immaginava questo suo giudizio universale come l'ultima opera: perfetto coronamento d'una vita consacrata alle lettere e alla filosofia.""