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L'isola dentro l'isola
Dodici mesi, dodici capitoli, dodici finestre aperte sul mondo naturale. Ma lo sguardo della scrittrice di successo che sceglie una vita ritirata e contempla animali, natura, cieli è lo stesso che si sofferma sugli orrori del mondo devastato da guerre e tempi moderni e stabilisce paralleli di un acume sconcertante, modernissimi perché senza tempo. Pubblicato nel 1969, questo piccolo libro è la testimonianza della vita di una donna e della tenuta che ama, e dell’invasione inesorabile di una società sempre più meccanizzata e feroce. -
Isole di sangue
Novembre 1941. Joe McGrady sta vivendo la vita migliore possibile: lasciata la Marina si è stabilito a Honolulu e fa il poliziotto. Tutto sommato un lavoro tranquillo, giusto qualche rissa tra ubriachi, furti, crimini di poco conto, insomma. E poi c'è Molly, e la promessa di un futuro insieme. Ma una sera all'improvviso McGrady viene richiamato in servizio: nella tenuta di un ricco imprenditore dell'isola è stato scoperto un cadavere. Serve qualcuno che risolva la faccenda in fretta, senza troppo clamore. Ma la ricerca della verità è sempre rumorosa, e la vittima ha uno zio potente. Inizia così una caccia all'uomo attraverso il Pacifico, proprio quando le flotte del Sol Levante stanno per sferrare un attacco che cambierà la Storia. Isole di sangue è un romanzo che intreccia amore e avventura, ha il passo di un'indagine avvincente e la grandiosità dell'epica di guerra: al centro di questo vortice narrativo c'è un personaggio unico, ruvido e dolente come solo i detective di razza sanno essere. -
Matrix
Inghilterra, Dodicesimo secolo. Marie, bandita dalla corte della regina Eleonora d'Aquitania, che ama di un amore ardente, è una ragazza sola, figlia illegittima di re, inutilmente colta, inutilmente appassionata, destinata com'è a una vita di clausura in un'abbazia che ha conosciuto giorni migliori, abitata da un piccolo popolo di donne inacidite dalla segregazione, dispettose, anche solo vecchissime. Però Marie riconosce in quell'enclave isolata, così importante per l'economia del contado, una possibilità di crescita, di potere, anche. E così prende le redini di un'impresa tutta da costruire che la porterà a scivolare in silenzio fuori dal raggio autoritario del clero locale, verso un'indipendenza di spirito e di azione destinata a trasformare l'abbazia in un cuore pulsante di energie, fervido di progetti, illuminato, vivo, in cui ogni donna ha il suo posto e la sua occasione di brillare. Ma da fuori premono l'invidia, le chiacchiere, la curiosità morbosa per quell'Utopia prima del tempo, tutta al femminile; e la badessa Marie è la prima a rendersi conto che libertà di pensiero e controllo della comunità sono a tratti inconciliabili, che il potere si conquista e si mantiene a caro prezzo, che le passioni, di qualunque tipo, sono pericolose. Tra autentiche credenti, reiette e bastarde, figlie cadette, ragazze sole al mondo gettate via come stracci, nobildonne radiose, la vita dentro le mura del convento, al centro di un labirinto progettato per isolarlo dalle brutture, è complicata quanto quella di fuori, forse anche di più. Lauren Groff torna al romanzo con una storia serrata e originale, che ha il passo dell'epica, la luce di una canzone d'amor cortese e lo scintillio tagliente dell'anima della sua Marie. -
Free love
1967. Mentre a Londra si accende il fuoco della contestazione giovanile c’è chi vive ancora, almeno in apparenza, nel vecchio mondo stabile e borghese dei quartieri residenziali: ecco la famiglia Fischer. Phyllis, bella casalinga impeccabile, Roger, in carriera al Foreign Office, e i figli Colette, adolescente che legge troppo, e Hugh, bambino perfetto. In una calda sera d’estate il figlio ventenne di una vecchia amica va a trovarli controvoglia, invitato a cena; bacia Phyllis in giardino, al buio, facendo divampare qualcosa in lei. Phyllis, tormentata dall’accaduto, fa una scelta di rottura: abbandona la famiglia in nome di un nuovo amore apparentemente libero, e va a vivere con Nicky in una vecchia casa bohémienne. Le conseguenze sulla vita di tutte le persone coinvolte sono imperscrutabili. Come di consueto Tessa Hadley indaga l’animo umano con sottigliezza e va in profondità, mostrandoci luci e ombre di ogni personaggio e insieme una scena sociale che si trasforma con le persone e da loro viene trasformata. -
Io sarò i tuoi occhi
Eugenio gioca a basket, sfreccia sulla bici e forse diventerà cieco. Chiara è una ballerina formidabile. Hanno deciso che si sposeranno. Lei ha anche deciso che il loro primo figlio si chiamerà Ivano. Lui no. Poi c’è Nino, che sa sempre tutto, e la Fede, che è grassa (non rotonda, non cicciottella: proprio grassa) e lo sa e non le importa. Una banda di dodicenni nella Bologna d’inizio estate: sembra il paradiso. Ma non lo è. Perché quando Chiara scompare, e non è la prima ragazzina a svanire così nel nulla, la polizia indaga senza esito. E i tre amici rimasti indagano a loro volta, di notte, correndo in bici, insinuandosi in una cartoleria che custodisce un mistero spaventoso legato a una serie di foto scattate ai bambini di prima elementare del quartiere. Così almeno dicono Mattia e Selvaggia, che sono strani e molto social però sanno un sacco di cose. Toccherà alla banda dei tre risolvere il mistero e ricomporre la verità. A dimostrare che una ragazzina con la pelle scura, una grassa (non rotonda, non cicciottella: proprio grassa), un ragazzino sapientino e uno che sta per perdere la vista possono rifare il mondo, se ne hanno voglia. O almeno aggiustarlo un po’. Età di lettura: da 11 anni. -
Herscht 07769
Kana sembra una delle tante cittadine dimenticate della Turingia, e proprio la sua remota desolazione ha attratto un manipolo di neonazisti. Gli abitanti li guardano con timore e sospetto. Solo Florian Herscht è convinto di avere amici da entrambe le parti. È un uomo robusto, gentile, chiaroveggente in virtù della sua innocenza, che crede devotamente in Bach, ha paura dei tatuaggi, è convinto che l'universo sia condannato a perdersi nel nulla e per informare tutti della catastrofe scrive lettere in modo ossessivo, persino ad Angela Merkel, che non gli risponde mai. All'improvviso al limitare della foresta arrivano i lupi: la fine del mondo si avvicina. Modulando l'umorismo malinconico che è un tratto inconfondibile della sua straordinaria scrittura, László Krasznahorkai spiazza ancora una volta i lettori con un romanzo di terribile attualità, che parla di una piccola città ma ha il respiro universale della grande letteratura. -
Fake accounts
New York. Una giovane donna con opinioni molto decise sulla Rete, di cui pure fa uso nella vita privata e su cui si fonda il suo mestiere, sbircia il cellulare del suo ragazzo, Felix, e scopre che è un celebre complottista anonimo. Questo spiega in parte il suo distacco e la sua elusività, ed è quasi un sollievo, perché le offre una buona ragione per lasciarlo, come già stava pensando di fare. Ma poi un incidente fa precipitare la situazione, e la protagonista di questa storia decide di lasciare New York e tornare a Berlino, dove lei e Felix si sono conosciuti. Qui si immerge in un mondo di expat, che come lei sembrano dotati di identità evanescenti e si guardano bene dal mettere radici, tutti sospesi in una sorta di acquario, in attesa di non meglio precisate certezze. Chiaro che di gente così non ci si può fidare, come del resto di Felix. E di lei ci possiamo fidare, noi che leggiamo la sua storia e ascoltiamo divertiti e sconcertati la sua versione dei fatti? Mentre scandaglia le app di incontri alla ricerca di distrazioni, la nostra protagonista scoprirà che non tutto è come sembra, anzi, tutto è come non sembra. Un ritratto lucido e sarcastico del nostro mondo, in bilico tra la realtà e il racconto che ne facciamo, i fatti e la loro messa in scena accuratamente orchestrata perché appaia attraente a chi la guarda attraverso uno schermo. -
Il ragazzo sbagliato
Desi è sola. Prima dell’estate aveva una migliore amica, Simo, che è partita per il Messico e non ha più risposto ai suoi messaggi, non l’ha più cercata. L’inizio della scuola è desolante senza Simo. Che c’è, ma non per lei. E poi Desi ha rischiato di perdere anche Pippi, il fratello grande vittima di un incidente in moto da cui si sta riprendendo con difficoltà. I silenzi in famiglia non aiutano. Il solo amico rimasto a Desi è il frigorifero che in cucina si anima di ronzii molto espressivi; la sola consolazione, ogni tanto, il violino. E poi arriva il ragazzo sbagliato. Si chiama Jader, è più grande degli altri compagni, è segnato da un zigzag di cicatrici sul collo, porta una felpa col cappuccio che lo veste di mistero. Parla pochissimo, di sé non dice nulla. Chi è Jader? Come mai mette a segno più assenze che presenze? Perché Simo è cambiata? Come fare per aiutare Pippi a tornare alla vita? Età di lettura: da 10 anni. -
Tre modi per non morire. Baudelaire. Dante. I Greci
Gli alfieri dello strapotere digitale ci ricordano che potremmo essere liberati dai lavori più faticosi e noiosi, ma questo non accade: la nostra evoluzione è bloccata e l’infelicità ci assedia. Aspettarsi dalle istituzioni culturali e politiche un intervento è inutile, se non illusorio, in quanto agenzie del potere. E allora, l’antidoto al pessimismo e all’analfabetismo emotivo e mentale è “toccare” le persone con parole di senso e di bellezza, alimentare la fiamma che un verso di Dante o di Baudelaire, un frammento di Eraclito o l’eros secondo Platone fa divampare. Un cambiamento a portata di mano perché già dentro di noi. Basta tornare a vivere il teatro e la letteratura nel senso più pieno, farne occasione di incontro con gli amici, per condividere di nuovo ciò per cui vale davvero vivere: poesia, emozione e verità. -
Appunti su un'esecuzione
Ansel Packer è nel braccio della morte: ha davanti a sé dodici ore prima di essere giustiziato. Ha ucciso tre ragazze e non c’è possibilità di grazia. Solo una speranza: la complicità di Shawna, guardia carceraria avvinta dal suo fascino equivoco e disposta a farlo fuggire. Mentre il conto alla rovescia incombe, la voce seducente e ossessiva di Ansel si alterna a quelle delle donne più importanti della sua vita: Lavender, la madre, schiacciata da una relazione violenta che ha abbandonato senza pensare alle conseguenze; Saffy, la detective della Omicidi che con intuito e pazienza ha riconosciuto l’assassino, l’ha braccato, l’ha catturato; e Hazel, che ha visto la gemella consumarsi in una passione malata. Sorretto da un ritmo tesissimo, animato da personaggi densi di luce, questo romanzo è anche un’indagine sul tetro, ambiguo mito del serial killer. -
Oscuri talenti
1882. Londra è una città grande come il mondo, dove è facile perdersi, soprattutto se l’unico posto che finora hai chiamato casa è un paesino nel delta del Mississippi o un circo itinerante del Midwest. Charlie e Marlowe sono approdati nel Vecchio Mondo, sotto cieli carichi di nebbia e fuliggine, fino al 23 di Nickel Street West, per andare incontro a una nuova vita in un luogo dove sentirsi finalmente al sicuro, dove i loro talenti non saranno solo fonte di diffidenza, equivoci, dolore e solitudine. Ma ad attenderli c’è un terribile morvide, un non-morto, assetato di sangue, pronto a tutto per servire il suo oscuro signore. Per fortuna ci sono anche gli angeli custodi: Mrs Harrogate con la veletta sempre abbassata a coprire una voglia purpurea e la forza austera, Mr Coulton che nasconde la gentilezza sotto una dura buccia, e Alice Quicke, investigatrice privata decisa a cambiar vita. E via di nuovo, in viaggio alla volta della Scozia, verso una scuola unica nel suo genere, per sfuggire a una figura di tenebre e fumo che non si arrenderà fino a quando Charlie e Marlowe non saranno suoi. Tra meraviglie e tradimenti, passato e futuro, slanci di vita e rischi incalcolati, un manipolo di amici cercano di far luce dove tutto è tenebra, per scoprire la verità sui loro doni e sulla natura di ciò che li sta perseguitando, per arrivare a capire che a volte le gioie più grandi ci arrivano per mano dei mostri peggiori. -
I miei fantasmi
Helen detta Hen è una manipolatrice, una millantatrice, una bugiarda brava a ingannare prima di tutto se stessa. È anche la madre di Bridget, voce narrante di questo romanzo crudele che ci trascina nelle sabbie mobili di un legame implacabile. Dopo un’infanzia avvelenata, all’ombra di un padre che ha inflitto alle sue bambine ripetuti atti di prepotenza sottile, Bridget tiene a distanza l’insostenibile, vociante Hen limitando i contatti a sporadici scambi telefonici e all’annuale cena di compleanno che riesce sempre a trasformarsi in un disastro. Dopo un’operazione Hen è confinata in casa ed esige la presenza della figlia nel suo appartamento impersonale e provvisorio, nel quartiere sbagliato di Manchester, che diventa subito un ring. Un giorno e mezzo di convivenza in cui Bridget fatica a tenere testa alla sua avversaria. Una commedia umana di rara ferocia, un libro disturbante, grottesco e sopra le righe come Hen, che però va letto anche tra le righe. Che cosa c’è di vero nelle accuse di Hen, nei suoi silenzi gonfi, nella sua instancabile critica del mondo intero? Impossibile saperlo. Ma forse quando è in gioco la famiglia non lo sappiamo mai. -
La guerra delle belve e degli animali. Testo russo a fronte
Prima del successo internazionale di Memoria della memoria, Marija Stepanova era già un'autrice famosa: per vent'anni ha contribuito a plasmare la scena letteraria moscovita e si è fatta un nome come poeta sperimentale e indipendente anche all'estero. I cinque poemetti di questo volume, scritti tra il 2015 e il 2020 e raccolti appositamente dall'autrice per il pubblico italiano, si collocano al crocevia di diverse tradizioni poetiche: qui sentiamo e vediamo la poesia che si muove sui campi di battaglia e scava il terreno sotto ai corpi dei caduti, ""riparando la vita"""" a partire da piccoli reperti casuali, per poter poi ispezionare il nostro mondo distrutto e raccoglierne i pezzi, leggerli e rimontarli. Testo russo a fronte."" -
Mal di Libia. I miei giorni sul fronte del Mediterraneo
Nancy Porsia arriva per la prima volta a Tripoli il 4 novembre 2011, due settimane dopo la morte di Muammar Gheddafi, con la netta sensazione di aver mancato un appuntamento con la Storia. Per un anno viaggia tra Nord Africa, Europa e Medio Oriente alla ricerca di storie da raccontare, ma poi è a Tripoli che ritorna e decide di stabilirsi, diventando l’unica giornalista italiana di base in Libia a scrivere di un paese che, giorno dopo giorno, diventerà anche il suo. Da lì racconta i grandi intrecci della politica, tra colpi di stato e interferenze dei servizi, gli sviluppi della guerra civile, le dinamiche complesse tra rivoluzionari e nostalgici gheddafiani, e poi la tragedia epocale delle migrazioni: dalle strade di Tripoli alle coste di Sabratha, per anni fa la spola tra le case dei trafficanti, le carceri stracolme di migranti catturati nel loro transito verso l’Europa e le spiagge grondanti cadaveri. In queste pagine Nancy Porsia ci porta a conoscere una terra ostile con i suoi figli ma inerme davanti a chi nelle sue acque prova a lavare la propria coscienza sporca; ci accompagna a scoprire un popolo contraddittorio ma spesso incompreso, lontano da quello di cui danno notizia i media mainstream, e insieme ci offre uno sguardo onesto sulla sua vita: cosa vuol dire fare la frontline quando si è donna e madre? Cosa vuol dire avere un legame indissolubile con una terra pericolosa per la propria sicurezza? E soprattutto, qual è il costo di una voce libera e indipendente? -
Alla linea
Questo romanzo-poesia racconta di un operaio interinale che lavora in Bretagna, prima nella conservazione del pesce e poi in un mattatoio. Giorno dopo giorno elenca con precisione i gesti del lavoro alla catena di montaggio, il fragore, la stanchezza immensa, i sogni inghiottiti dalla ripetizione di riti sfinenti, la sofferenza del corpo e l'annullamento dell'anima. A salvarlo è il fatto di avere una vita parallela, interiore, animata dai grandi autori latini, dalle canzoni di Trenet, dai romanzi di Dumas. È la sua vittoria precaria sull'alienazione del lavoro ripetitivo, una vittoria nutrita anche dalla gioia delle domeniche, dall'affetto per un cane, dall'amore per una donna, dall'odore del mare. La scrittura in versi liberi, sospesa e concitata al tempo stesso, asseconda il ritmo della fabbrica che è la colonna sonora di questo poema del contemporaneo, questa Odissea in cui Ulisse combatte contro i suoi ciclopi: i frutti di mare da spalare e le carcasse dei manzi. -
Noi abbiamo un sogno. Dall'oppressione alla liberazione degli animali
Il titolo di questo libro è un omaggio alle parole ispirate di Martin Luther King ""I have a dream"""". Per Annamaria Manzoni è arrivato il momento di immaginare ma soprattutto realizzare un altro desiderio: quello della giustizia e del rispetto nei confronti degli animali che insieme a noi umani abitano la Terra. Accanto alle lotte per affermare i diritti civili basati su eguaglianza e fratellanza, è fondamentale non trascurare la battaglia di liberazione per i più deboli e indifesi del pianeta, gli altri animali. Un pamphlet sulle violenze cui sono sottoposti gli animali di allevamento come quelli di affezione, i pochi che ancora mantengono la loro libertà e i tanti abusati in ogni modo. In questa nuova edizione ampiamente riveduta e arricchita da citazioni di grandi esponenti della cultura mondiale ritroviamo rafforzati il pathos civico dell’autrice e l’impegno a non cedere all’indifferenza o al pensiero unico."" -
I vagabondi
La sorella di Chopin, che porta il cuore del musicista defunto da Parigi a Varsavia; l’anatomista olandese che usa il proprio corpo come terreno di ricerca; Soliman, rapito bambino dalla Nigeria e portato alla corte d’Austria come mascotte; i bieguni, nomadi slavi che conducono una vita itinerante contando sulla gentilezza altrui. Sono i vagabondi i protagonisti di questo romanzo, coloro che non sanno stare fermi e a ogni partenza tornano al cuore di sé stessi. Vincitore del Man Booker International Prize nel 2018, I vagabondi, seguendo la voce della narratrice che ci accoglie all’inizio del libro, procede con andamento talvolta guizzante, come le rapide, talvolta più lento, come se attraversasse le vaste pianure dell’est, per raccontarci chi siamo stati, chi siamo e forse chi saremo: individui capaci di raccogliere il richiamo al nomadismo che fa parte di noi, ci rende vivi e ci trasforma. -
Il libro della pioggia
Martino e Simone. Un'amicizia epica, la loro, tenuta insieme dalla musica e dalla giovinezza. Simone suona il basso mancino come Paul McCartney, ha una band, scrive musica. Ha il dono di saper amare e farsi amare. Se ne va troppo presto. Martino, voce di questo romanzo-mémoir, racconta il congedo lento ed eroico di un giovane uomo speciale e la traccia che ha lasciato dietro di sé. Simone è la pietra di paragone, il punto di riferimento, l'irrinunciabile metro rispetto a cui misurare col passo pacato della maturità le tappe di una vita: Ferrara, Torino, la scrittura, il matrimonio, la paternità, la musica, i cambiamenti. -
La saga dei Forsyte. Vol. 1
La saga dei Forsyte, pubblicata tra il 1906 e il 1921, ritrae in modo preciso e spietato la tarda società vittoriana dagli ultimi decenni dell’Ottocento fino agli anni del primo dopoguerra, attraverso l’ascesa e il lento declino della famiglia Forsyte. Tutto ha inizio dal disastroso matrimonio di Irene e Soames, che avrà terribili conseguenze sulle generazioni a venire. Pubblicato in Italia per la prima volta nel 1939, questo primo di due volumi comprende Il possidente, Alla sbarra, Affittasi, con interludi che completano le vicende di questi borghesi ricchi, privilegiati ma pieni di tormenti e sventure. Il lettore è trascinato in un gorgo di passioni, feste, segreti e faide tra i componenti della famiglia e una costellazione di personaggi splendidamente narrati da un autore da riscoprire. -
Guerra. Il grande racconto delle armi da Omero ai giorni nostri
La guerra accompagna l'umanità fin dalle sue origini. Il racconto che la civiltà occidentale ne ha fatto si è declinato essenzialmente in tre modi – la narrazione epica nel mondo antico, quella romanzesca nel mondo moderno e quella televisiva nel mondo contemporaneo. Per capire come la nostra cultura della guerra sia intimamente legata al racconto che ne facciamo, Antonio Scurati legge questi tre modi attraverso quello che chiama il ""criterio della visibilità"""": visibilità come rivelazione, come possibilità di comprendere la realtà di un mondo in guerra. Partendo dall'epica antica – che con l'ideale eroico dell'Iliade ha dato origine a una tradizione millenaria che pensa la battaglia come evento in grado di generare significati e valori collettivi –, attraversando la crisi di questo paradigma nella modernità romanzesca e la sua dissoluzione nella convinzione tutta novecentesca che la guerra sia priva di un qualsiasi senso, arriviamo alla tragica attualità del conflitto raccontato dalla televisione: quando le immagini della guerra sono entrate per la prima volta in diretta nelle nostre case – era il 17 gennaio 1991, data d'inizio della Prima guerra del Golfo – ci siamo illusi che al massimo della spettacolarizzazione potesse corrispondere il massimo della visibilità, e invece ci siamo trovati di fronte a un'apocalisse svuotata di qualsiasi rivelazione. Un'altra data spartiacque è arrivata dieci anni dopo: dall'11 settembre 2001 la guerra, prima demistificata, è stata investita di nuovo di un significato salvifico, come forma di violenza positiva che si contrappone alla nuova forma di violenza illimitata che è il terrorismo. E non potendo affrontare il terrorismo sul suo terreno, poiché questo non ha territorialità alcuna, la guerra ha abbandonato il reale per assicurarsi il controllo dei cieli dell'immaginario. L'invasione russa dell'Ucraina del febbraio 2022 sembrerebbe a prima vista smentire lo sviluppo di questo paradigma. Putin e la sua guerra, però, non sono l'Occidente: ne sono il nemico. Ma come sta rispondendo l'Occidente a questa offensiva orientale? Forse proprio riattingendo a quegli archetipi millenari che credevamo ormai seppelliti dal pacifismo novecentesco.""