Sfoglia il Catalogo ibs031
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 2841-2860 di 10000 Articoli:
-
Lo sguardo dell'anima è la ragione: Soliloqui - Sulla bugia
Agostino dialoga con Agostino. Nei Soliloqui, come in uno specchio, trova l'interlocutore a cui sottoporre dubbi e aspirazioni, a cui rivelare le più profonde fragilità. Il dialogo diventa strumento per scandagliare lo spirito su due argomenti cardine: Dio e l'anima. Di grande modernità anche la riflessione sulla bugia, che ha due volti perché il bugiardo possiede un cor duplex. Non è bugiardo chi dice il falso, perché potrebbe sbagliarsi, scherzare o farlo per indurre a credere il vero. Mente chi è doppio nella volontà, esprimendo con parole e altri mezzi qualcosa di diverso rispetto a ciò che crede vero. -
Mai stati così felici
Chicago, anni settanta. David sta per iscriversi a medicina quando incontra Marilyn, studentessa di letteratura. Grande amore istantaneo, rapide nozze, tre figlie in rapida successione, poi, a distanza, la quarta. Una bella casa nei sobborghi; lui medico di famiglia, lei madre a tempo pieno, poi alla guida di un negozio di ferramenta. La fatica ordinaria della vita quotidiana, e quell’amore incrollabile, capace di rinnovarsi, di riaccendersi, di superare le secche e correre rischi e riprendere la sua strada. Una storia esemplare. Ma se i tuoi genitori sono stati così fortunati, o così abili, o tutt’e due le cose, non è detto che tu riesca a imitarli. Anzi. Dopo un’adolescenza complicata Wendy, la primogenita, vedova troppo presto di un marito adorato, cerca vie di fuga nell’alcol e nel sesso facile. Violet rinuncia alla carriera da avvocato per fare la mamma perfetta e scoprire che non lo è. Liza, accademica in carriera, aspetta un bambino che forse non vuole da un uomo che forse non ama. E Grace, la più piccola, nasconde i suoi fallimenti alla famiglia e diventa schiava delle sue stesse bugie. Liti e silenzi, confessioni e non detti, solidarietà e strappi sono le luci e le ombre di tutte le famiglie: niente di strano in questo. Ma l’arrivo di Jonah, quindicenne ombroso dato in adozione da Violet quando era troppo giovane per occuparsene, riporta a galla molte verità nascoste e rischia di incrinare per sempre la gioia dei Sorenson. La storia di una famiglia eccentrica nella sua felicità di fondo, a tratti proprio per questo esasperante: quarant’anni di legami delicati, indissolubili e a volte micidiali. -
Piccolo manuale della speranza
"Stiamo andando verso l'Apocalisse? È questa l'impressione che hanno molti di noi rispetto ai grandi cataclismi di questi ultimi tempi e anche alle guerre e agli odi che travagliano molti popoli. La risposta vera dovrebbe essere sì. Il cristiano crede che questo mondo dovrà un giorno finire, e del resto la scienza lo conferma."""" Carlo Maria Martini era convinto che in una realtà complessa, indifferente e minacciata dal caos sia quanto mai utile avere un vademecum pratico e morale del vivere, rintracciare le basi solide su cui far crescere il mondo: sapere che è giusta la paura, che la fede dà coraggio, che il presente è l'unico tempo privilegiato, che la famiglia costituisce il nucleo della società. In due preziose guide riunite insieme per la prima volta in un unico volume, Martini ci ricorda che la speranza vince la caducità del tempo e che la famiglia, se accolta nella sua condizione reale e fuori da ogni retorica, può essere una palestra di vita evangelica." -
Storia dell'India. Dalle origini della cultura dell'Indo alla storia di oggi. Nuova ediz.
La storia è sempre un miscuglio di meraviglie e contraddizioni: alcune volte più di altre. L'India è erede di una delle più antiche civiltà del mondo e vanta quattro millenni di passato affollato e tortuoso: il suo percorso è complesso nella sua unicità. È il Gange e i lavacri dell'anima, è l'ordine delle caste, è il sari, è Delhi e Calcutta, sono i Veda, il Corano e il buddismo. È la diaspora indiana, la sua peculiare economia, ma è anche il campo di battaglia di tradizioni e conflitti. I contrasti tra regioni e tra religioni disegnano un incontro di radici che si scontra con le piaghe della povertà e dell'emarginazione. Dopo più di venticinque anni dalla prima pubblicazione e costanti aggiornamenti, questo libro continua a essere il testo più autorevole e apprezzato sulla storia di questo affascinante paese. -
La mia Monticello e altre storie
Blackout e tempeste scuotono gli Stati Uniti in un futuro molto vicino e molto possibile. Il quartiere di First Street a Charlottesville è preso d’assedio da una banda di suprematisti bianchi. Le case si svuotano, e una piccola comunità di famiglie, amici più qualche estraneo fugge dalla città su un bus abbandonato per trovare rifugio a Monticello, la residenza di Thomas Jefferson: il terzo presidente degli Stati Uniti, considerato uno dei padri della nazione, autore della Dichiarazione d’indipendenza, pur imbevuto di idee illuministe e progressiste non prese mai posizione contro lo schiavismo, ebbe schiavi nella sua tenuta e da una di loro, Sally Hemings, sorellastra della moglie, ebbe dei figli. Da’Naisha Love, la giovane che prende in qualche modo la guida del manipolo di fuggiaschi, è una discendente di Sally, e dunque di Jefferson. Dunque è come se in qualche modo il cerchio si chiudesse quando la dimora del presidente si trasforma da museo a casa d’accoglienza reclamata, in un singolare ribaltamento che è anche una riappropriazione, oppure semplicemente la sola cosa da fare: sono diciannove giorni di paura e speranza, di colloquio coi fantasmi e ricerca di una piccola pace temporanea, quelli che Da’Naisha e gli altri vivono aspettando il peggio e cercando di sperare in un meglio possibile. Un romanzo serrato e commovente, raccontato da una voce aggraziata e coraggiosa, che ci consegna una potente visione di resistenza. Completa il libro una serie di racconti imperniati sull’essere neri nell’America di oggi: migranti, intellettuali, donne sole, tutti impegnati a cercare ciò che viene loro negato, una casa che sia luogo fisico e luogo dell’anima. -
Antimemorie
Pubblicato per la prima volta nel 1967 e subito accolto con entusiasmo dalla critica d'oltralpe, ""Antimemorie"""" rappresenta un abile e spregiudicato gioco letterario tra memoir e autobiografia, due generi tradizionalmente giocati sulla verità fattuale. Come già in """"La condizione umana"""", anche qui la vita, gli incontri e le vicende di questo straordinario intellettuale del secolo scorso sono spesso nascosti o distorti ad arte, talvolta quasi mascherati sotto l'immagine che di se stesso ci vuole regalare l'autore. Un procedimento che, pochi anni dopo, sarebbe stato definito autofiction."" -
I raccontastorie. Un viaggio nella storia segreta delle fiabe e dei loro autori
Raccontare fiabe è come cucinare, diceva Angela Carter. Chi ha inventato per primo le polpette? In quale paese? Esiste la ricetta perfetta? No, un’unica ricetta non esiste, semmai ognuno di noi saprà prepararne una propria, buonissima versione. Questo vale anche per le fiabe, molte delle quali sono associate agli individui che le hanno trascritte o le hanno raccolte, spesso dando forma letteraria e sistematica a storie del folclore trasmesse perlopiù oralmente. È su queste figure che si concentra il nuovo libro di Nicholas Jubber, che ripercorre la vita e le opere di sette di loro: dal napoletano Giambattista Basile fino al danese Hans Christian Andersen, passando per inventori, ladri, ribelli e geni dimenticati, Jubber ci racconta degli autori che ci hanno regalato fiabe classiche come Cenerentola, Hänsel e Gretel, La Bella e la Bestia e Baba Yaga. Con passo avventuroso viaggiamo per fumanti città italiane e misteriose città orientali, attraversiamo la fitta Foresta Nera, la tundra siberiana e le colline innevate della Lapponia; seguiamo personaggi improbabili come la figlia di un farmacista tedesco, un giovane siriano in fuga e un dissidente russo coinvolto in un complotto per uccidere lo zar, e insieme a loro scopriamo i lati più segreti delle storie che ci appartengono fin da quando eravamo bambini. -
Life force. Come le nuove scoperte nella medicina di precisione possono trasformare la tua vita e quella delle persone che ami
In un mondo in cui la nostra salute è spesso oggetto di paure e incertezze, è difficile trovare qualcuno di fidato a cui rivolgersi per avere i consigli giusti. Ma oggi scienziati e dottori nel campo della medicina rigenerativa stanno sviluppando strumenti diagnostici e terapie efficaci e sicure che possono liberarci dalle nostre paure più profonde: quella di ammalarci, di ricevere una diagnosi terribile, di invecchiare. In Life Force Tony Robbins raccoglie i contributi di più di cento pionieri in ambito medico e insieme racconta del viaggio che l’ha guarito e gli ha cambiato la vita: dopo aver ricevuto la diagnosi di una malattia irreversibile, ha sperimentato infatti in prima persona come le nuove tecnologie rigenerative non solo fossero in grado di guarirlo ma anche di renderlo più forte che mai. Questo è un libro per tutti, da atleti e performer affermati a persone comuni interessate a potenziare forza ed energia: tra le sue pagine ci sono le risposte che possono migliorare e persino salvare la nostra vita e quella dei nostri cari. -
Gustoso e saporito. Introduzione al discorso gastronomico
Nessuno può confondere mangiare con alimentarsi e la tavola è al centro non della sola vita famigliare ma anche di quella sociale. A giudicare dall'aumento di offerta commerciale di ristorazione nelle strade delle città c'è anzi da chiedersi come facessimo ad alimentarci tutti prima. Il fatto è che oggi con il cibo non sostentiamo soltanto noi stessi, ma anche le nostre relazioni. Il cibo infatti significa: elabora valori, narra, costruisce discorsi. Inoltre il cibo comunica: presidia il campo sociale, anima dibattiti, si dispiega in eventi, genera economia. Con Gustoso e saporito Gianfranco Marrone getta le fondamenta di quella semiotica del cibo che negli ultimi anni l'ha impegnato con ricerche sul campo e inquadramenti teorici. Scopre così due veri e propri idiomi: il gustoso, con cui riconosciamo ciò che sta nel piatto; il saporito, con cui percepiamo sensorialmente aromi, temperature, consistenze. Sono le lingue parlate all'interno del discorso gastronomico. -
Il lungo inverno di Ugo Singer
Adam ed Ester sono due tartarughe d’allevamento. S’incontrano in un brulichio di gusci, si amano, meditano la fuga, ce la fanno. Fuori c’è la guerra, e a quella sopravvivono. Ci sono altre prigionie. Ester resta sola, trova rifugio in una cantina, lì depone il suo unico uovo. E aspetta.rnLa cantina è infestata da una famiglia di topi rumorosi e invadenti. Ma anche premurosi, visto che sono loro a provvedere al cibo di Ester. È lì, tra i topolini, al riparo di una vecchia macchina da cucire, che viene al mondo Ugo Singer. Il piccolo topo Sam diventa suo fratello nell’anima quanto nonrnlo è nel corpo e nei moti: un topo e una tartaruga hanno un tempo diverso, e questo Sam lo sa, noi lo sappiamo. Ugo no. Sam aiuterà l’amico a esaudire il suo più grande desiderio: uscire dallo scantinato e vedere il mondo. Ma dopo? Nella tradizione della favola, ma senza moralismi o messaggi enfatici, con la semplice forza dell’evidenza, Elisa Ruotolo modella la sua parola poetica in una storiarnper tutti, che va al cuore delle cose importanti e non le spiega, semplicemente le mostra. -
Guida all'Italia semplice. Mostri, casalinghe, venti e santi del bel paese. Ediz. a colori
L’Italia è il “paese delle cento città”, spesso magneticamente legate da una preposizione a un personaggio, un’architettura, una specialità culinaria: dai pompieri di Viggiù alla spigolatrice di Sapri, passando per la torre di Pisa, il lupo di Gubbio, il noce di Benevento e molti altri luoghi scritti e disegnati, Giancarlo Ascari e Pia Valentinis delineano vividamente una guida geografico-sentimentale fatta di mostri, casalinghe, cibi, venti, torri e ovviamente santi, e rappresentano quell’Italia semplice tanto amata da viaggiatori locali e globali. -
Adua
Adua vive a Roma da quarant’anni ed è immigrata dalla Somalia all’Italia. Fuggita a diciassette anni da un padre severo e da un regime autoritario, ha visto presto infrangersi il sogno di diventare un’attrice di successo. Ora la guerra civile somala è finita, la sua migliore amica Lul è tornata in patria e anche Adua sente il richiamo della terra natia. Ma suo marito, un giovane immigrato sbarcato a Lampedusa, ha bisogno di lei. Quando suo padre muore, Adua eredita la casa di famiglia e non può più rimandare le domande che la inquietano: è davvero arrivato il momento di tornare in Somalia a reclamare ciò che le spetta? E come può riprendere in mano la sua vita e costruirsi un futuro? Padre e figlia, con voci alternate, raccontano una storia che intreccia i ricordi e i piani temporali ed entra nelle pieghe del loro rapporto irrisolto. -
Memorie di un infedele
Tommaso Alfieri guarda la sua vita e si rende conto di averla sperperata. Ha fatto carriera, ha viaggiato per mezzo mondo, ha avuto donne audaci, ma di tutto questo pare che non gli sia rimasto nulla. Ha perso Evelina, moglie adorata che ha trovato attenzione altrove, e i figli hanno preso le loro strade. È solo. Crede di aver capito dove ha sbagliato, vorrebbe restituire il giusto valore ai suoi giorni, però non sa quanti gliene rimangano: se è facile mettere al sicuro i soldi guadagnati, niente è garantito nell’esistenza di un uomo, specie se la salute vacilla. Tommaso non si arrende, insegue ciò che gli sembra possibile. “Vivere quello che resta, ricordare. E conoscere qualcuna delle mille cose che non so. Comincio in ritardo, ho poco tempo, ma spero di non sprecarlo più.” Per questo forse accetta di aiutare Jolanda, albanese dagli occhi molto celesti confinata in un campo alla periferia di Roma, che però con lui si fa esigente fino alla sfrontatezza. Per questo, abbandonato lo storytelling aziendale, racconta fiabe al nipotino Giovanni cullandosi nel tepore di un affetto incondizionato. Si commuove spesso, Tommaso, piange perfino di fronte a una statua, la Pietà Rondanini. Dentro una baracca di lamiere e cartone, fra le pagine di un libro di favole, ai piedi di un capolavoro del non finito “che ci ricorda che noi apparteniamo a un amore infinito” succede comunque qualcosa: Tommaso intravede la via per una rinascita, non importa quanto effimera. -
Saggi del primo periodo (1765-1787). Testo tedesco a fronte. Ediz. bilingue
Questo volume rappresenta una lettura necessaria per chi voglia scoprire le origini della svolta copernicana della filosofia occidentale in senso antropologico e conoscere le più importanti tappe dello sviluppo dell’estetica del Settecento tedesco. Nel “laboratorio della modernità” di Herder si attua un rinnovamento radicale del sistema dei saperi; esso implica un accurato confronto con i maggiori pensatori e scrittori europei, protagonisti di una lunga stagione che va dal Rinascimento al tardo Illuminismo. I dodici saggi presentati nel volume, accuratamente introdotti e commentati, mostrano lo sviluppo originario del pensiero critico herderiano in campo filosofico, estetico-letterario e storico-politico. Troviamo qui le fondamenta delle sue opere più corpose, cioè Ancora una filosofia della storia per l’educazione dell’umanità e Idee per la filosofia della storia dell’umanità. Gli scritti raccolti interessano gli anni tra il 1765 e il 1787 e si coagulano intorno all’urgenza della formazione di un gusto e di un’opinione pubblica, validi per il presente come per il futuro. Viene dato particolare risalto all’incontro di Herder con Goethe, che fu risolutivo per la redazione finale del capolavoro del 1778, cioè la Plastica, vero manifesto della nuova estetica empirica dell’Illuminismo. -
Biancaneve e i settenari. Antologia di poesia giocosa
Alcuni erano venuti a conoscenza dei Limerick leggendo Linus. Alcuni avevano visto Gigi Proietti recitare con frenetiche rotazioni di pupille la fànfola del Lonfo, di Fosco Maraini. Altri avevano incontrato componimenti di Toti Scialoja sia in libri illustrati per bambini sia su riviste d'avanguardia, con tanti topini, folaghe e paronomasie. Qualcuno risolveva rebus e cruciverba; altri erano stati a Parigi e spargevano leggende fumistiche su una certa setta di scrittori e matematici. Qualcuno ha osato per primo usare la parola proibita: ""gioco"""". Parola da perdigiorno, parola non seria, parola puerile. Tra autrici e autori, le sette firme che si sono date appuntamento per esercitarsi nelle discipline dell'Amletica leggera sono note a chi frequenta luoghi e siti dediti alla fantasia verbale e alla sua estrosa grammatica. Le loro poesie stupiscono per la virtuosa giocoleria delle soluzioni ma anche per quel che riescono a dire, sotto """"il legame de li versi strani"""" (semicit.). Si gioca, ma non si scherza. Si ride, ma non si smette di pensare.Con i testi di: Marco Ardemagni, Duccio Battistrada, Alessandra Celano, Gianni Cossu, Matteo Pelliti, Luciana Preden, Giuseppe Varaldo. A cura di Stefano Bartezzaghi."" -
Lusiadi. Testo portoghese a fronte
Con questo volume i lettori europei hanno a disposizione, per la prima volta, un'edizione dei Lusíadas che, finalmente, distingue il testo licenziato da Camões nel 1572 dagli altri esemplari contraffatti con la stessa data. Un giallo brillantemente risolto da Rita Marnoto, una delle più importanti studiose del poema. La versione originale dei Lusíadas permetterà di rileggere l'opera letteraria fondatrice dell'identità portoghese. La nuova traduzione di Roberto Gigliucci, il rigoroso apparato con le varianti a stampa e l'ampio commento (in cui viene ricostruito il fitto dialogo stabilito tra la vastissima cultura letteraria dell'autore e la conoscenza delle recenti rotte, di popolazioni fino allora ignote e di un nuovo sapere scientifico che avrebbe sconvolto gli orizzonti dell'Europa) costituiscono una guida sicura all'affascinante viaggio architettato da Camões. Questa epopea, infatti, si configura come il primo grande poema oceanico. Un racconto in ottave che, attraverso l'avventura di Vasco da Gama in India tra il 1497 e il 1498, ripercorre la storia del Portogallo. Mettendo in parallelo i conflitti tra gli dèi e gli interventi dell'unico vero Dio, il poeta portoghese si ispira all'Eneide di Virgilio e ai modelli classici del mito degli Argonauti. Il tema più sorprendente dei Lusíadas è quello della ri-fondazione di una nazione nata nel 1143: un Paese che, fuori dei confini dell'Europa, ritroverà in remoti e favolosi luoghi una nuova identità frutto dell'immaginazione e della storia. -
M. Il figlio del secolo
«Lui è come una bestia: sente il tempo che viene. Lo fiuta. E quel che fiuta è un'Italia sfinita, stanca della casta politica, della democrazia in agonia, dei moderati inetti e complici. Allora lui si mette a capo degli irregolari, dei delinquenti, degli incendiari e anche dei ""puri"""", i più fessi e i più feroci. Lui, invece, in un rapporto di Pubblica Sicurezza del 1919 è descritto come """"intelligente, di forte costituzione, benché sifilitico, sensuale, emotivo, audace, facile alle pronte simpatie e antipatie, ambiziosissimo, al fondo sentimentale"""". Lui è Benito Mussolini, ex leader socialista cacciato dal partito, agitatore politico indefesso, direttore di un piccolo giornale di opposizione. Sarebbe un personaggio da romanzo se non fosse l'uomo che più d'ogni altro ha marchiato a sangue il corpo dell'Italia. La saggistica ha dissezionato ogni aspetto della sua vita. Nessuno però aveva mai trattato la parabola di Mussolini e del fascismo come se si trattasse di un romanzo. Un romanzo - e questo è il punto cruciale - in cui d'inventato non c'è nulla. Non è inventato nulla del dramma di cui qui si compie il primo atto fatale, tra il 1919 e il 1925: nulla di ciò che Mussolini dice o pensa, nulla dei protagonisti - D'Annunzio, Margherita Sarfatti, un Matteotti stupefacente per il coraggio come per le ossessioni che lo divorano - né della pletora di squadristi, Arditi, socialisti, anarchici che sembrerebbero partoriti da uno sceneggiatore in stato di sovreccitazione creativa. Il risultato è un romanzo documentario impressionante non soltanto per la sterminata quantità di fonti a cui l'autore attinge, ma soprattutto per l'effetto che produce. Fatti dei quali credevamo di sapere tutto, una volta illuminati dal talento del romanziere, producono una storia che suona inaudita e un'opera senza precedenti nella letteratura italiana. Raccontando il fascismo come un romanzo, per la prima volta dall'interno e senza nessun filtro politico o ideologico, Scurati svela una realtà rimossa da decenni e di fatto rifonda il nostro antifascismo.»"" -
Planimetria di una famiglia felice
Il babbo sa disegnare il mondo, sfida la forza di gravità e costruisce una barca a vela nel seminterrato. La mamma è bellissima, ha i tacchi alti e ancor più alte pile di libri intorno a sé. Maria, la bambinaia, parla in calabrese stretto, non sa leggere e ha un cuore più grande dell'enorme giardino che circonda la casa. I ragazzi sono tre: Marco, alle prese coi primi turbamenti della pubertà, Gioele, afflitto da un'incoercibile balbuzie e da una pericolosa passione per la chimica, e la ""Nana"""", che dal basso dei suoi sei anni osserva e racconta. E poi c'è lei: la villa abbarbicata sulla collina sopra Genova dove la famiglia è appena approdata per provare, forse, a diventare normale. Certo, bisognerebbe disperdere la folla di animali di ogni tipo che ritengono di aver diritto di cittadinanza tra quelle mura. Chiudere le porte per impedire che il vento circoli senza tregua per le stanze. Evitare di dormire tutti per terra in salotto solo per godere della luna piena attraverso le vetrate... O forse è proprio questa la planimetria di una famiglia felice? Aprire questo romanzo è come entrare nella grande casa dove è possibile un'infanzia incantata. Poi l'incanto finisce, tutti lo sappiamo: ma qualcuno ha il dono di rimanere in contatto profondo con quella prima luce. L'esordio nella narrativa di Lia Piano è sorprendente proprio per la sicurezza con cui mescola memoria e invenzione, evitando ogni facile nostalgia attraverso la leggerezza. Lo humour che percorre queste pagine è come un gas sottile, che circonda anche le cose difficili e le solleva dal pavimento e dal cuore, per farle volare in una dimensione dove sorridere, e sorridere di sé, è salvifico e magicamente contagioso."" -
The stand. L'ombra dello scorpione. Vol. 2
Chi sono le mele marce? Sono anche loro sopravvissuti, come il resto di quell'un per cento scampato all'apocalisse di Captain Trips, ma in quanto seguaci e accoliti di Randall Flagg sono anche gli esecutori di un piano malvagio che intende plasmare il nuovo mondo a immagine e somiglianza dell'uomo nero. Uno di loro, Bruciabidoni, dà sfogo ai propri istinti piromani dando fuoco alla città di Gary, nell'Indiana, ma è l'oscuro richiamo di Flagg a metterlo in cammino, a trascinarlo per mezza America. Indietro non si torna. È tempo che bruci il mondo intero.L'uomo nero vuole teo senti, Bruciabidoni? Lo vedi? Ti chiama, ti visita in sogno. L’Uomo Nero ha bisogno di te, tanto da garantirti il ruolo di braccio destro, da proteggerti lungo un cammino di incubi e tribolazioni, purché tu arrivi là ancora vivo. Là dove? Las Vegas, la città del vizio per antonomasia, ha subìto una trasformazione radicale da quando Captain Trips ha flagellato la terra. Nell’opulenta mecca si sono radunati coloro che hanno risposto alla chiamata di Randall Flagg e che ora, obbedendo ai suoi malvagi comandi, si adoperano per plasmare una nuova civiltà nel suo nome malvagio. E chi sgarra? Be’, è meglio che tu non veda cosa deve subire... anche se l’Uomo Nero ti obbligherà a farlo, come assaggio del suo castigo divino. Le mele marce non hanno pietà. Nel frattempo, coloro che sognano Ma’ Abagail cominciano lentamente ad aggregarsi, nella faticosa marcia verso ovest. Hanno tutti in mente la stessa destinazione. È a Boulder, in Colorado, che può iniziare a prendere forma una parvenza di civiltà, sotto la nobile guida di Stu Redman e Nick Andros. Ma è anche là che si rafforza il fascino malefico esercitato da Randall Flagg su Harold Lauder e altri, col rischio di vanificare quanto di buono sta nascendo nella Free Zone. -
Che hai fatto dei tuoi fratelli?
Inizio anni sessanta, periferia di Parigi. Un palazzone nuovo, il segno del mondo che cambia. Claude è un bambino curioso e timido che ama leggere di nascosto, a letto, la sera, così come fanno i suoi fratelli grandi, immersi in Chateaubriand e Tucidide. Il padre, che vorrebbe coglierli sul fatto, scivola sul pavimento lucido e si spacca il naso. È con una scena insieme buffa, drammatica e simbolica che si apre il romanzo-memoir di Claude Arnaud. Che ha dodici anni quando esplode il sessantotto e si getterà nelle braccia della controcultura, cambierà nome e pelle, assaggerà amori di ogni genere e l'estasi delle droghe. Intanto la famiglia si disperde, muore la mamma, Pierre precipita nella follia, Philippe va a fare il giro del mondo. Il vitalismo eccessivo e rischioso di una generazione, il contrasto fra euforia collettiva e drammi personali, la ricerca spasmodica dell'identità sono i temi-chiave di un libro sfaccettato e affascinante, scritto con slancio e precisione.