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Gridalo
Un uomo si ferma di fronte alla scuola che ha frequentato a sedici anni e vede uscire il ragazzo che è stato, quello che ancora ha un futuro tutto da immaginare. L'uomo sa che quel ragazzo è solo, e il suo cammino non sarà facile. Vorrebbe poterlo aiutare, ma non gli è concesso. Può però radunare intorno a lui dei compagni di viaggio che lo guidino, che lo facciano sentire meno solo, perché i nostri destini individuali compongono, insieme, l'unica grande avventura della storia umana. Ipazia, Giordano Bruno, Anna Achmatova, Robert Capa, Jean Seberg, Martin Luther King, Francesca Cabrini sono solo alcuni di questi compagni, ma ci sono anche personaggi sorprendenti come Hulk Hogan, Joseph Goebbels, George Floyd, due giovani italiani costretti a emigrare... Donne e uomini le cui storie – a saperle leggere con l'accanimento del reporter d'inchiesta, con la visione potente dello scrittore – svelano dinamiche nascoste, pericolose, e pongono domande ineludibili. La competizione feroce, la sensazione di essere ridotti a consumatori manipolati dagli algoritmi, una propaganda bugiarda e invasiva: davvero questo è il solo mondo possibile? E perché quando qualcuno alza la voce per ottenere giustizia c'è sempre chi insinua che lo faccia per tornaconto personale, chi lo mette in ridicolo mostrandone le contraddizioni? No: non occorre essere santi per lottare. Le contraddizioni, le debolezze non ci fermano come non hanno fermato le donne e gli uomini che popolano queste pagine. Questo libro è una mappa fatta di storie, che non vogliono insegnarci niente, tanto meno a non sbagliare. Ma una cosa la pretendono: aprirci gli occhi. Al ragazzo fuori da scuola, a tutti i ragazzi vogliono raccontare come le loro madri, i loro padri, i loro fratelli maggiori sono caduti e si sono rialzati. Agli adulti vogliono ancora scaldare il sangue, restituire la voglia d'indignarsi, di ritrovare la rabbia giovane.Il testo è accompagnato da alcune illustrazioni di Alessandro Baronciani. -
Il bambino irraggiungibile. Storia di un ragazzo autistico non verbale ma pensante
Manuel è un bambino di diciotto mesi quando le prime parole pronunciate se ne vanno e la sua vita cambia all’improvviso. L’autismo lo chiude nel silenzio ma non nell’isolamento: dopo un lungo percorso di grande difficoltà per lui e la sua famiglia, Manuel a nove anni comincia a comunicare col mondo attraverso la tastiera di un pc e scopre che la scrittura è la sua dimensione di libertà. In questo libro è lui a raccontare la storia della sua vita, narrandosi come un naufrago tornato da un lungo esilio o un memorialista antico, inventando parole o scegliendone di inconsuete, senza vincoli o reti. Siamo tutti, come dice Manuel, “presi da timore di autismo”: sappiamo che è spesso sinonimo di genialità ma di fatto ci sconcerta, come tutto ciò che non conosciamo. Eppure l’autismo è anche ciò che lo ha reso ultrasensibile “alle assurdità del mondo” e fa sì che il racconto della sua epica quotidiana vissuta con il fratello e con i genitori non sia solo una cronaca ma prenda la forma di una meditazione in cui gioia e fatica si intrecciano con una profonda, incrollabile gratitudine per la vita. -
Estetica dovunque
Per la prima volta raccolti in un unico volume Artificio e natura (1968), Intervallo perduto (1980), Elogio della disarmonia (1986) e Horror Pleni (2008). Quattro saggi che segnano altrettante tappe di una riflessione estetica ricca e dinamica, in evoluzione come materia viva.«Tutti i fondamentali saggi di Dorfles sulle questioni della contemporaneità vanno letti in questa chiave; ma c'è modo e modo di vivere questo Moderno e di parteciparvi. Quello di Dorfles è esplicitamente e radicalmente critico. In questo Dorfles ha svolto una vera lezione: ci ha invitato a leggere questi fenomeni con grande realismo e disincanto, ma anche a discernere all'interno dei loro vari aspetti: ci ha educati alla molteplicità delle espressioni di questo comune ""essere moda-moderna"""" della artisticità contemporanea. Bisogna saper distinguere tra chi ne ha consapevolezza e rappresenta questa prospettiva secondo una distanza critica, e chi semplicemente nuota nella corrente, la riflette e basta. Bisogna conoscere questa straordinaria molteplicità formale che caratterizza il moderno, riconoscerlo nella diversità dei suoi aspetti. Ed essere educati a conoscerla vuol dire non esserne travolti.» (Massimo Cacciari)"" -
C'è sempre posto per chi segue strade diverse
L’esperienza, che Montaigne aggiunge agli Essais pochi anni prima della sua morte, è un piccolo gioiello del genere letterario della scrittura di sé. Messi da parte i grandi racconti filosofici su Dio, il mondo e la politica, la penna di Montaigne si libra e si inabissa sempre in presa diretta con la realtà: la cucina che preferisce, le ore di sonno necessarie a ristorare, le passioni del corpo che sembrano non avere età. Tra le sue righe incontriamo indumenti, cibi, mode e l’architettura del Rinascimento francese; e nella ricostruzione minuziosa dei moti dell’animo e delle disposizioni del corpo Montaigne ci consegna una vera e propria antropologia. -
Il mondo conosciuto
Virginia, vent'anni prima della guerra di secessione: Henry Townsend, nato in schiavitù e poi affrancato dal padre quand'era ancora adolescente, diventa proprietario di una piantagione con più di trenta schiavi al suo servizio. Dopo aver tagliato i ponti con la famiglia e aver rinnegato le sue origini, lascerà, una volta morto, tutti i possedimenti in gestione alla moglie Caldonia. In questo romanzo corale, appassionante e struggente, Edward P. Jones, autore nero, ribalta completamente la prospettiva attraverso cui narrare della schiavitù. -
Diario dalla galera
Dal 1964 Imre Kertész ha tenuto questo Diario, pubblicato per la prima volta in Italia nel 2009. È il suo libro più intimo e rivelatore. Lo scrittore premio Nobel vi si abbandona completamente: lascia traccia delle sue indecisioni, delle sue sconfitte, dei suoi dubbi; ma riaffiorano, rapidi e fulminei, anche i ricordi più crudi della sua detenzione nel campo di concentramento di Auschwitz; c'è l'invasione russa di un'Ungheria appena uscita dal conflitto mondiale e già vessata da un nuovo totalitarismo; quindi il crollo del comunismo; le residue speranze di uno scrittore e di un popolo in una Europa nuova. Infine le pagine straordinarie dedicate alla madre che lo sta per lasciare. Ovunque, a ogni passo, è un palpitare di riflessioni, esperienze vissute, improvvise accensioni, amori letterari, cadute, passioni. Il Diario non è solo il racconto di un secolo sconvolto dalla furia umana, ma anche la chiave d'ingresso al mondo interiore di un grande scrittore. -
Il giardiniere spagnolo
Harrington Brande, console americano con ambizioni letterarie, si trasferisce con il figlio Nicholas in una piccola città spagnola della Costa Brava, San Jorge. Uomo arrogante ed elitario, tormentato e insicuro, dopo la separazione dalla moglie avvenuta qualche anno prima ha riversato sul bambino tutto il suo amore ossessivo e geloso. Ma le cose sono destinate a cambiare: l'amicizia che il fragile e malaticcio Nicholas stringerà con José, un favoloso giardiniere che lavora al servizio del padre, dischiuderà al ragazzo intimorito e minacciato da ogni inibizione il mondo della spontaneità e della salute fisica e morale. Sullo sfondo degli smaglianti cieli di Spagna e di una brughiera aspra e rigogliosa, Cronin ci racconta fin dove può condurre la possessività di un padre per il figlio e la meschinità insita nel cuore umano. -
Mezzanotte tutto il giorno
I personaggi che animano queste pagine sono malinconici e sensibili, frustrati e indifesi, capaci di profonde crudeltà e di interrogativi disarmanti: uomini e donne che hanno conosciuto l'amore, lo hanno perduto, desiderano e temono di incontrarlo di nuovo sulla propria strada. Padri di famiglia divorziati, madri separate che lottano tra quotidianità e ansia espressiva, giovani uomini segnati dalla vita e ragazze troppo cresciute che combattono per i sogni di sempre, gli impulsi e le passioni mai realizzate. La forza di questi dieci racconti di Hanif Kureishi è proprio nella sofferta capacità dei personaggi di rimanere nel mondo portando sulla pelle le ferite del passato, ogni insulto e ogni lacerazione, senza perdere la fede nella vita e nell'amore. -
Teatro
Tornano a disposizione dei lettori tutti i testi teatrali del grande scrittore romano, un aspetto meno conosciuto ma fondamentale della sua opera. L’edizione curata da Aline Nari e Franco Vazzoler permette di restituire il carattere composito e mai interrotto di una sorta di “vocazione” al teatro che accompagnò tutta la vita e la produzione di Alberto Moravia. Nel tentativo di documentare questa passione e di ricostruire il pensiero teatrale di uno dei più grandi romanzieri del Novecento italiano, si è voluto da un lato evidenziare i nessi che legano questa produzione all’opera maggiore dello scrittore, dall’altra seguire la fortuna scenica di tali testi. -
Come salvarsi la vita
Che cosa è successo a Isadora una volta uscita dalla vasca? Ha imparato finalmente a volare? Tre anni dopo le vicende di ""Paura di volare"""", l'autrice riprende in questo libro la storia. Con due matrimoni e un romanzo di successo alle spalle, Isadora è ora più matura, più saggia e in un certo senso più infelice. A uno a uno vengono esplorati e distrutti i miti della fama letteraria, di Hollywood, delle """"soluzioni"""" del lesbismo e dell'amore di gruppo, per arrivare infine alla conclusione che è possibile e doveroso salvarsi la vita. Isadora scopre come fare e ci riesce."" -
Mr. Bliss
Mr. Bliss è una fiaba scritta e illustrata da J.R.R. Tolkien per suo figlio. Mr. Bliss è un raffinato signore che indossa cappelli torreggianti, vive in una casa dai soffitti alti per passarci facilmente ed è il felice proprietario di Giraniglio, un buffo animale dal collo lungo che tiene in giardino. La sua vita tranquilla cambia quando una mattina, dopo colazione, decide di comprare un’automobile gialla con le ruote rosse e si mette in viaggio per far visita agli amici. Tra incontri inaspettati, deviazioni impreviste e i guai dell’alta velocità Mr. Bliss imparerà una lezione di vita importante: certi viaggi (se non tutti) sono migliori se fatti con lentezza. Età di lettura: da 8 anni. -
I grandi della Bibbia. Esercizi spirituali con l'Antico Testamento. Con integrazione online
Abramo, Giacobbe, Giuseppe, Mosè, Samuele, Davide, Elia, Geremia e Giobbe: cosa possono ancora rappresentare per le donne e gli uomini di oggi? La profonda conoscenza di Carlo Maria Martini del testo biblico da una parte e della spiritualità ignaziana dall'altra ha fatto sì che egli operasse una sintesi originale e straordinaria tra la Parola e la vita. Ispirandosi alle vicende di alcuni grandi personaggi biblici dell'Antico Testamento, Martini ha guidato, dal 1981 al 1993, diversi corsi di esercizi, percorsi di ascolto della Parola, di discernimento e di rinnovamento, profondi al punto da rendere alcuni di questi testi dei veri e propri fenomeni editoriali. Come sottolinea Pietro Bovati nella Prefazione, ""...i Corsi di Esercizi qui presentati hanno la particolarità di proporre itinerari di preghiera basati sulla storia di importanti personaggi dell'Antico Testamento. L'orante è chiamato a identificarsi con loro, nelle loro intriganti vicende, in modo da ripercorrere il cammino spirituale che Dio indica e promuove. ... È partendo da ciò che di umano, incerto e lacunoso, viene attestato nelle vicende antiche, è seguendo i passi di Abramo, di Elia, di Davide e di Giobbe, che l'uomo in preghiera impara a riconoscere la voce di Dio, disponendosi, con l'umile fatica di ogni creatura, ad ascoltare e obbedire."""" Questo settimo volume dell'opera omnia raccoglie finalmente tutti i testi martiniani rivolti a chi desidera compiere """"un cammino, un pellegrinaggio da un certo punto di partenza verso un certo punto di arrivo, con determinate tappe,"""" per un profondo rinnovamento personale, per """"vincere sé stessi e superare la paura"""". Introduzione di Patrizio Rota Scalabrini."" -
Una storia della guerra
Una storia della guerra a tutto tondo, frutto dell’approccio multidisciplinare che mette in campo storia, sociologia, psicologia, economia, antropologia per trovare nuove chiavi di lettura del “fenomeno guerra”. Dalla fine del XVIII secolo a oggi l’esperienza della guerra è radicalmente cambiata con la scomparsa delle battaglie tradizionali, il ricorso ad armi sempre più sofisticate e il progressivo avvicinamento del fronte bellico al perimetro della vita civile. La sempre più marcata sovrapposizione dei luoghi di morte con quelli della vita ha fatto in modo che nei conflitti più recenti i civili siano diventati bersaglio di bombardamenti, massacri, genocidi ed epurazioni etniche. Il volume esplora due secoli e mezzo di guerre e il loro impatto sulla società e l’ambiente, il ruolo delle istituzioni politiche e militari, dell’economia e delle relazioni interpersonali, senza dimenticare la lunga scia di ferite e traumi che ogni guerra lascia dietro di sé. Un volume che raccoglie più di cinquanta contributi, prezioso per capire le dinamiche scaturite dai conflitti degli ultimi due secoli. -
L'avvelenatore
Essere figli significa, in una certa misura, essere in balia di chi ci ha generati; ogni adulto porta dentro di sé questo marchio nascosto. Nelle campagne dove Arno Paternoster è cresciuto, ogni anno i contadini spargono concimi azotati, fosforo, cloruro di ammonio: quando lui era bambino, suo padre gli mostrava le sinistre iridescenze delle pozzanghere per ricordargli che quelle sostanze scorrono anche nell’acqua con cui ci dissetiamo. Ha fatto questo per tutta la vita, il dottor Paternoster, contaminare ogni pensiero di suo figlio, ogni scelta della famiglia come un veleno nascosto; ma era un medico stimato, un punto di riferimento in paese: nessuno avrebbe mai voluto credere che facesse un uso malato della sua autorità. Adesso Arno è un uomo adulto, ha un buon lavoro, una bambina e una moglie in gamba, che fa la poliziotta. Non vede suo padre da anni, eppure lo ha sempre accanto come un’ombra: odiare qualcuno non ci libera della sua presenza. E quando il dottor Paternoster viene ucciso, è naturale che sia Arno il primo sospettato. Arno che era appena tornato di nascosto nella casa di famiglia. Arno che non ha un alibi. Con una scrittura tesa, precisa, martellante questo romanzo ci avvicina al cuore di una relazione familiare dolorosa ai limiti dell’indicibile e al tempo stesso tratteggia l’affresco di una comunità di provincia incapace di liberarsi dei propri fantasmi. A quattro anni dal suo esordio, Emanuele Altissimo scrive un romanzo di sottile tensione psicologica, che con il ritmo di un’indagine criminale fruga nelle nostre case, nei nostri armadi ordinati, tra le parole che non osiamo pronunciare, ci porta nel buio per farci desiderare la luce: perché è proprio quando nessuno crede più in noi che dobbiamo lottare per la nostra libertà. -
L' inverno nucleare
L'inverno nucleare è una raccolta di interviste, articoli e saggi scritti fra il 1982 e il 1985, negli ultimi anni della guerra fredda, quando non rallenta la corsa alle armi atomiche nonostante le richieste e le mobilitazioni del pacifismo mondiale. Viene pubblicata nel 1986, nell'anno del disastro di Cernobyl', che pone questioni inderogabili sull'uso dell'energia nucleare. Nell'ultimo periodo della sua vita, quasi fosse un lascito testamentario, Alberto Moravia si interroga sull'oscura tentazione dell'umanità ad autodistruggersi. Non fa del ""giornalismo sulla bomba atomica"""", ma si serve della parola e di una ragione umanistica per indagare un problema che coinvolge tutti, per contribuire a immaginare un tabù della guerra al pari dell'incesto. Questa nuova edizione a cura di Alessandra Grandelis, arricchita con testi inediti, ripropone l'urgenza di quella speranza necessaria alla quale Moravia dà forma con la scrittura."" -
Gli dèi alle sei. L'Iliade all'ora dell'aperitivo
Nel racconto della guerra di Troia dietro a ogni eroe – alla sua storia, alla sua umanità – c’è sempre un dio che muove le sue azioni: una rilettura dell’Iliade come grande romanzo corale, ma anche un modo per interpretare la nostra attualità attraverso la forza dell’epica. rnCi siamo fatti un’idea degli dei che osservano tutto dall’alto dell’Olimpo: guardano gli eroi combattere nella piana davanti Troia e commentano, parteggiano per gli uni o per gli altri, ogni tanto intervengono muovendo da lì le azioni degli eroi, pedine sulla scacchiera. Ma le cose non stanno proprio così: non c’è una sola azione della guerra di Troia narrata nell’Iliade che non abbia dietro di sé l’intenzione di un dio. Gli dei entrano nei combattimenti degli eroi, li affiancano, sono dentro di loro, si fanno pensare diventando i loro pensieri più nascosti. Giovanni Nucci, che i miti greci li ha studiati per vent’anni, rilegge qui l’Iliade dal punto di vista delle divinità, vere protagoniste del racconto e forze interiori e profonde che ci muovono, e insieme mette in evidenza la forza interpretativa del mito per comprendere la nostra attualità: la pandemia, la guerra, la crisi climatica, l’arroganza delle classi politiche, lo sfruttamento delle risorse, la dissipazione dell’infanzia, la crisi del patriarcato e la condizione femminile, l’identità sessuale, l’incompatibilità tra il vecchio potere e le nuove generazioni.rn Età di lettura: da 6 anni. -
Occhi di lupo, cuore di cane. La vita invisibile di un agente della DIA
Per le strade di Palermo, nell’estate del 1992, rimbomba ancora l’eco dell’esplosione di via D’Amelio, delle sirene che da Capaci corrono invano verso gli ospedali. Sembra che il male abbia trionfato, ma per rispondere a questo attacco durissimo lo Stato sta silenziosamente mettendo in campo un corpo speciale, nato da un progetto dello stesso Giovanni Falcone: la DIA, Direzione investigativa antimafia, che riunisce i migliori uomini di tutte le forze dell’ordine. Sono uomini che per mettersi in caccia di chi ha ucciso Falcone e Borsellino lasciano le famiglie, vivono sotto copertura in alberghi di quart’ordine, hanno a disposizione strumenti rudimentali ma sono animati dal sentimento altissimo di una missione che li unisce come fratelli. In questo romanzo uno di loro trova il coraggio di raccontare le indagini, le ore di ascolto delle voci intercettate, l’adrenalina dei blitz, le ossessioni e le emozioni di quei giorni cruciali: le racconta a suo figlio, che a quel tempo era un bambino pieno di nostalgia per il padre sempre lontano. Allora, a quel bimbo aveva raccontato di essere un animale speciale, dotato degli occhi feroci di un lupo ma del cuore fedele di un cane: oggi gli spiega come diventare invisibile sia stato l’unico modo per proteggere lui e sua madre mentre lavorava per catturare gli assassini di Giovanni Falcone. Con precisione e passione Diana Ligorio dà vita a un romanzo che è al tempo stesso una emozionante avventura investigativa e lo struggente viaggio dentro un rapporto tra un padre e un figlio. E illumina le gesta di uomini destinati a rimanere per noi senza volto ma che sono stati capaci di sacrificare tutto per consegnarci un mondo più giusto. -
La parrucchiera di Pizzuta
Rosa Lentini ha quarant'anni passati da un po', un matrimonio alle spalle, una figlia e una passione: è una filologa, specializzata su Petrarca, ma la sua carriera universitaria è bloccata da concorsi discutibili. L'estate si avvicina, e Rosa prende una decisione: chiede l'aspettativa e con la madre, donna Evelina, raggiunge la casa di famiglia a Pizzuta, il suo paese, vicino a Siracusa. Mentre lo scirocco soffia inebriante e stordente, prende forma una piccola ossessione: far luce sul misterioso omicidio di Nunziatina Bellofiore, avvenuto il 7 novembre 1956. Che cos'è accaduto alla bellissima ventenne che aveva aperto da poco un salone di parrucchiera? A parte un ritaglio ingiallito, negli archivi non c'è quasi nulla. Per l'indagine che condurrà con sua madre, Rosa ha a disposizione la memoria lacunosa dei coetanei di Nunziatina oltre alle armi della filologia: che insegnano proprio a colmare lacune e a seguire la lectio difficilior anche a costo di mettersi nei guai. Sulle quinte barocche di un'estate siciliana, Nino Motta dà vita a personaggi memorabili e ci regala l'emozione di un giallo che è insieme ""l'edizione critica di un delitto"""" e un inno alla resistenza femminile. Come quella di Nunziatina, parrucchiera, finita in un """"imbroglio"""" forse più grande di lei."" -
Uvaspina
È nato con una voglia sotto l’occhio sinistro, come un pallido frutto incastonato nella pelle: Uvaspina si è abituato presto a essere chiamato con quel nome che lo identifica con la sua macchia. A quasi tutto, del resto, è capace di abituarsi: a suo padre, il notaio Pasquale Riccio, che si vergogna di lui; alla Spaiata, sua madre, che dopo aver incastrato Pasquale Riccio con le sue arti di malafemmina e chiagnazzara non si dà pace di aver perduto il proprio fascino e finge di morire ogni volta che lui esce di casa. Ma soprattutto Uvaspina è abituato a sua sorella Minuccia, abitata fin da bambina da un’energia che tiene in scacco il fratello con le sue esplosioni imprevedibili, le ripicche, la ferocia di chi sa colpire nel punto di massima fragilità, come quando gli dice: “Avevano ragione i compagni tuoi, sei veramente un femminiello.” Eppure, solo Uvaspina conosce l’innesco che rende la sorella uno strummolo, una trottola capace di ferire con la sua punta di metallo vorticante. E solo Minuccia intuisce i sogni di Uvaspina, quando lo strummolo la tiene sveglia e può scrutare i suoi finissimi lineamenti nel sonno. Intorno a loro, Napoli: la città dalle viscere ribollenti, dai quartieri protesi verso il cielo, dai tentacoli immersi in quel mare che la fronteggia e la penetra. È proprio sul confine tra la città e il mare, tra la storia e il mito, che Uvaspina incontra Antonio, il pescatore dagli occhi di colori diversi, che legge libri e non ha paura del sangue, che sa navigare fino a Procida e rimettere al mondo un criaturo che dubita di se stesso. La purezza del loro incontro, però, non potrà nascondersi a lungo nelle grotte di Palazzo Donn’Anna: la città li attira a sé, lo strummolo gira e il suo laccio unirà per sempre i loro destini. Una passione assediata dallo scherno e dallo scuorno. L’ambiguità dell’amore fraterno, la necessità dell’ombra perché ci sia luce. Infine una scrittura, quella della giovane Monica Acito, che sa inserirsi con originalità in una grande tradizione letteraria e, mescolando la forza tellurica del vernacolo alla freschezza di un racconto sulla giovinezza, invoca la fame di felicità che abita ciascuno di noi. -
L'arte dello Hobbit di J. R. R. Tolkien. Ediz. a colori
Quando J.R.R. Tolkien scrisse Lo Hobbit, era già un abile disegnatore dilettante e creò le illustrazioni per il libro mentre questo era ancora un manoscritto. La prima edizione dello Hobbit riportava dieci immagini in bianco e nero, due mappe, dorso e sovraccoperta disegnati dal suo autore. Poi Tolkien dipinse anche cinque scene per le tavole a colori che sono fra i suoi lavori migliori. Le sue illustrazioni per Lo Hobbit aggiungono un'ulteriore dimensione a questo libro straordinario e hanno a lungo influenzato il modo in cui i lettori hanno immaginato Bilbo Baggins e il suo mondo. L'arte dello Hobbit di J.R.R. Tolkien raccoglie l'intero patrimonio di immagini creato dall'autore per la sua storia. Oltre alle illustrazioni, sono qui presentati più di cento bozzetti, disegni, dipinti, mappe e piantine, lavori definitivi ma anche versioni preliminari e alternative. Alcune di queste immagini sono inedite, altre vengono pubblicate a colori per la prima volta. Recenti scansioni digitali provenienti dalle Bodleian Libraries di Oxford e dalla Marquette University del Wisconsin permettono di osservare le immagini dello Hobbit con una qualità mai vista prima. L'arte dello Hobbit di J.R.R. Tolkien è stato scritto e curato da Wayne G. Hammond e Christina Scull, due tra i maggiori studiosi di Tolkien, autori di diversi volumi sul suo lavoro di scrittore e artista.