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Poesie della voce nuova
Capita a volte di incontrare la poesia vera. E si rimane come folgorati, coinvolti in una dimensione attesa da tempo e mai data per certa. È il caso, a mio avviso, di Simone Migliazza, e della silloge ""Poesie della voce nuova"""" ospitata in questa collana. Una voce potente, la sua, che doma l'endecasillabo con il quale costruisce i testi, rivelando maestria da poeta maturo. È giovane, Simone: ha dalla sua la frequentazione della musica, il rigore dello spartito: ed è lo stesso rigore che, per capacità innata, attraversa i suoi versi e li calibra in una limpidezza espressiva esemplare... Una scrittura lucida e ispirata, insomma, quella che attraversa """"Poesie della voce nuova"""", mai ripetitiva o banale, spesso sorretta dall'uso del tempo passato a reificare l'aspetto lirico trasformandolo in atto narrativo, isolando così la situazione poetica in una dimensione sospesa, fuori da noi. (Dalla Prefazione di Ivan Fedeli)"" -
Valhalla Express. La storia di un nazionalista, rivoluzionario e volontario ucraino nel Battaglione «Azov»
La prima testimonianza in assoluto edita in italiano di un membro del Battaglione (poi Reggimento) ""Azov"""", dalla giovinezza nell'Ucraina post 1991, tra tensioni sociali e etniche, alla militanza nelle organizzazioni nazionaliste e nei gruppi Ultras e paramilitari, sino agli scontri di Maidan a Kiev, all'entrata nel Battaglione """"Azov"""" e i combattimenti a Mariupol e nel Donbass del 2014. Un documento essenziale per comprendere la realtà della società ucraina e delle tensioni con la Russia dopo la caduta dell'URSS, sino al conflitto attuale. In appendice una documentazione fotografica, le linee guida del movimento """"Azov"""" e la cronologia delle operazioni militari del Battaglione nel 2014-2015 in un documento ufficiale del reparto, e un approfondimento sul nazionalismo radicale nell'Ucraina post-sovietica a cura di Andrea Forti. Con una introduzione di contesto di Matteo Sacchi (""""Il Giornale"""") e una postfazione di Domenico Di Tullio."" -
L' ultima Blitzkrieg. Le campagne della Wehrmacht nei Balcani: Jugoslavia, Grecia e Creta, aprile-maggio 1941
Questo studio descrive le Campagne tedesche nei Balcani e la conquista di Creta entro il quadro generale della strategia politica e militare di Hitler, e si basa principalmente su documenti tedeschi originali e scritti militari postbellici del Dr. Helmut Greiner, il responsabile della compilazione del Diario di guerra della Wehrmacht, e dei Generali Burkhart Müller-Hillebrand e Hans von Greiffenberg, oltre che da materiale proveniente da fonti statunitensi e inglesi. Il testo descrive non solo le operazioni militari, ma anche le complesse manovre politiche dell'Asse, delle nazioni balcaniche e degli Alleati nel 1940-1941, e analizza la discussa questione del rapporto esistente tra le Campagne nei Balcani e l'invasione della Russia, e sulle conseguenze che ebbero sulla pianificazione e sull'esecuzione dell'Operazione Barbarossa. L'appendice iconografica presenta mappe in bianco nero e a colori, le fotografie incluse nel documento originale e una nuova sezione con numerose immagini d'archivio e dei Kriegsberichter tedeschi. -
La Divisione «Monterosa» nelle voci dei suoi Alpini, Münsingen-Liguria-Garfagnana-Alpi Occidentali-Coltano. 1943-1945
Questo libro contiene le memorie di guerra della Divisione Alpina ""Monterosa"""" dell'Esercito Nazionale Repubblicano della RSI, edite nell'omonimo bollettino dei veterani della Divisione dal 1988 al 2012, anno in cui fu dato alle stampe l'ultimo numero. Il volume raccoglie queste testimonianze in presa diretta riunendole in capitoli sull'addestramento in Germania e sulle azioni nei vari fronti operativi, dalla Liguria alla Garfagnana e alle Alpi Occidentali, e raggruppandole per reparti. L'opera si conclude con i resoconti sui drammatici avvenimenti a cavallo del 25 aprile e sulla prigionia a Coltano e il ricordo degli scomparsi, ed è corredata di numerose fotografie, in parte inedite."" -
E pensare che c'era Giorgio Gaber
Andrea Scanzi racconta Giorgio Gaber a teatro da ormai dodici anni. La pièce, voluta dalla Fondazione Gaber e dunque anzitutto da Dolores Redaelli e Paolo Dal Bon, doveva essere una data unica a Voghera nel febbraio 2011. Da allora l’ha messa in scena più di duecento volte in tutta Italia, e continuerà a farlo finché sarà possibile: guai a dimenticare Gaber. Il volume è nella sua prima parte il testo – esteso e arricchito – del suo spettacolo omonimo, e dunque la storia della carriera del Signor G. La seconda parte ospita invece una corposa antologia di pensieri e parole che intellettuali, artisti e appassionati famosi (Baglioni, Cremonini, Fossati, Guccini, Luporini, Vecchioni e tanti altri) hanno scritto appositamente per questo libro. Ognuno ha raccontato il suo Gaber, e ognuno lo ha fatto meravigliosamente. Infine, alcuni aneddoti personali e qualche consiglio su come approcciarsi al corpus artistico di Giorgio Gaber e Sandro Luporini, sodalizio inscindibile che ha portato in Italia il Teatro Canzone e firmato capolavori indimenticabili: Chiedo scusa se parlo di Maria, Buttare lì qualcosa, Quando è moda è moda, L’illogica allegria, Io se fossi Dio, Qualcuno era comunista. Il signor G ha sempre rifuggito la dimensione canonica discografica. Dal 1970 ha frequentato pochissimo tivù e studi discografici e – dunque – non è facile avvicinarsi a lui. Non si sa da dove cominciare, e questo libro vi aiuterà senz’altro. -
Diete e bugie. A caccia di truffe e illusioni tra i regimi alimentari più famosi
Si può vivere oltre cent’anni in buona salute eliminando dalla dieta carboidrati e latticini? Davvero l’insulina che viene somministrata ai diabetici è un vezzo di cui si può fare a meno? E ancora, si possono sconfiggere i tumori smettendo di farsi abbindolare dalle lobby farmaceutiche? Oppure, davvero l’impero romano è caduto a causa dell’avvento dei cereali? Armandosi di faccia tosta e gastroprotettore, Massimiliano Andreetta cerca di rispondere a queste e a molte altre domande, compiendo un viaggio nei gangli più profondi, allucinanti e distopici delle teorie più stravaganti in fatto di alimentazione, e lo fa scendendo in prima linea. Ecco allora che lo accompagneremo mentre si farà infilare un sondino dal naso fino allo stomaco per perdere 10 chili in 10 giorni; lo vedremo assumere gocce miracolose (certificate dall’inesistente Ministero della Salute) che hanno il potere di far evaporare i soldi ma non i grassi in eccesso; lo seguiremo nella sua caccia ai guru del vivere sano, spesso in bilico tra santità e truffa, lecito e illecito, sogno e lucida follia. Diete e Bugie è un vademecum irriverente, assurdo, quanto mai necessario per districarsi nel mondo delle diete e del mangiar bene; una guida a difesa della vostra salute e del vostro portafoglio, per imparare a conoscere un mondo – quello dell’alimentazione – diventato ormai preda di un business spietato e ingannevole. Prefazione di Corrado Formigli. -
Libere. Il nostro NO ai matrimoni forzati
Fatima, Yasmine, Zoya, Khadija e X sono cinque ragazze che hanno deciso di ribellarsi alle nozze forzate. Per essere libere hanno rinunciato a tutto: sono fuggite lontano da casa, hanno rotto ogni rapporto con la famiglia, sono state costrette a cambiare identità. Qui si raccontano in esclusiva, nonostante i rischi: il rifiuto non è mai stato accettato e sono ancora oggi in pericolo. Se hanno deciso di esporsi è «per tutte le altre», obbligate a subire violenze. Un libro corale e un'inchiesta su un fenomeno che riguarda centinaia di invisibili. In Italia, di matrimoni forzati si parla se una ragazza viene uccisa: Saman Abbas è solo l'ultimo caso strumentalizzato da politica e talk show. Questo racconto dà voce a chi si batte per cambiare le cose: il regista Wajahat Abbas Kazmi, la consigliera comunale Marwa Mahmoud, l'insegnante di italiano Tashina Us Jahan; Tiziana Dal Pra, fondatrice della onlus Trama di Terre e la prima a rompere il silenzio; Alessandra Davide, educatrice e operatrice antiviolenza. Della forza dei No - da Franca Viola in poi - parla Angela Maria Bottari, che da deputata si batté contro il matrimonio riparatore. La postfazione di Cinzia Monteverdi ricorda l'impegno della Fondazione il Fatto Quotidiano per le donne sopravvissute alle violenze. I proventi derivati dai diritti d'autore saranno donati a Trama di Terre. -
Democrazia tradita. Dal G8 di Genova al governo Meloni: la pandemia antidemocratica che ha travolto l'Italia
Genova, luglio 2001. Dal giorno in cui Carlo Giuliani è stato ucciso in piazza Alimonda è cambiato tutto. Sono cambiati i movimenti, rinati solo di recente grazie alla passione ambientalista delle nuove generazioni. È cambiata la sinistra, che di fatto è quasi evaporata. È cambiata, assai in peggio, l'informazione: una conseguenza inevitabile dell'editto bulgaro e di tutto ciò che ha comportato nei giornali e, soprattutto, in televisione. Ed è cambiata, infine, la nostra democrazia: più fragile, con istituzioni sempre meno credibili e una classe dirigente sempre più screditata. Se vogliamo comprendere il melonismo di oggi, dunque, dobbiamo riandare a quei giorni dell'estate del 2001, uno spartiacque epocale per il nostro Paese e per il mondo. Viviamo, infatti, in mezzo a un popolo che - per dirla con Piero Gobetti - ""non è ancora una nazione"""", in una democrazia sul piano formale che talvolta non riesce a esserlo sul piano sostanziale. La nostra, insomma, è una democrazia tradita, e gli artefici di questo disastro sono senz'altro le classi dirigenti ma siamo, soprattutto, noi che glielo abbiamo consentito."" -
Satira madre
Una rivisitazione del lavoro satirico svolto per il Fatto Quotidiano negli ultimi anni con molti inediti e qualche contaminazione pittorica. Quella di Riccardo Mannelli è un'opera unica nel suo genere. Il disegno infatti permette di ritrarre il mondo contemporaneo così come si presenta alla nostra pancia, prima che ai nostri occhi. Il suo tratto ci ricorda anche che la satira è una forma d'arte: c'entrano pochissimo il giornalismo o la comicità televisiva e per nulla la militanza o appartenenza politica. È soprattutto quest'ultima, con la complicità di buona parte dell'informazione, che cerca di sminuire l'arte satirica attribuendole un ruolo di parte, di schierarla a favore o contro questo o quello con argomentazioni strumentali. Prefazione di Marco Travaglio, postfazione di Tomaso Montanari. -
Visti da vicino. Falcone e Borsellino come nessuno li ha mai raccontati
Giovanni Falcone e Paolo Borsellino raccontati dai loro amici più intimi e dai più stretti colleghi e conoscenti. Una lunga serie di aneddoti che risalgono a prima che diventassero famosi. Momenti indimenticabili, istanti divertenti che ci restituiscono il volto inedito dei due magistrati antimafia. Ed ecco, dunque, Giovanni Falcone che colleziona papere e penne stilografiche, con le sue battute di ironia demenziale, con la guerra delle molliche a tavola, ma anche con i suoi amori tormentati e le sue lacrime davanti ai drammi di alcuni dei collaboratori di giustizia che avevano deciso di parlare con lui. Ed ecco Paolo Borsellino, uomo all'antica, dall'umanità travolgente, rilassarsi con la sua piccola barca di vetroresina o a cavallo di una bicicletta, a pesca grossa durante il soggiorno da ""recluso"""" all'Asinara o """"in fuga"""" dalla scorta per una passeggiata notturna a Mondello con un suo """"fratello"""". È la narrazione del volto ancora poco conosciuto di due uomini che, sotto l'immenso peso dell'ansia e delle responsabilità della missione che li ha portati insieme fino alla morte, sapevano anche sorridere e divertirsi. Ed è anche la storia di una grande amicizia fra due uomini diversi eppure uguali: Giovanni Falcone e Paolo Borsellino."" -
E ti vengo a cercare. Voli imprevedibili ed ascese velocissime di Franco Battiato
Francesco Battiato, in arte Franco su suggerimento di Giorgio Gaber, è stato un vero e proprio rivoluzionario in servizio permanente. Ha attraversato periodi molto diversi, cercando sempre nuove strade per comunicare con la sua musica: di protesta, pop, krautrock, sperimentale, rock, d'autore, classica, sinfonica. È impossibile rinchiuderlo in una sola etichetta, così come è impossibile non farsi ammaliare da un'arte multiforme che questo libro ci fa rivivere appieno: dalla complessità di L'Egitto prima delle sabbie alla solennità di Come un cammello in una grondaia, dall'avanguardia di Pollution fino alla straordinaria fase di spiritualità che va da Fisiognomica a Caffè de la Paix, senza dimenticare le canzoni di enorme successo come Centro di gravità permanente e Bandiera bianca, la dolente Povera patria, la struggente La cura, la prodigiosa Prospettiva Nevski o la stessa E ti vengo a cercare. Andrea Scanzi, con accuratezza e passione, ripercorre la carriera di Battiato seguendo ogni snodo, picco e azzardo di uno dei più grandi maestri della musica italiana, facendo incursioni anche nei suoi studi da linguista e nell'ambito dell'opera, del cinema, della pittura, della religione e della meditazione. Un genio ironico e poliedrico, inquieto e sfaccettato, capace come pochi altri di unire l'alto e il basso. Franco Battiato è un mondo meraviglioso. E questo libro lo dimostra. -
Ucraina. La guerra e la storia
Perché è iniziata la guerra in Ucraina? Quanto durerà e come potrebbe finire? Uno storico che conosce la Russia e un generale di corpo d'armata che conosce la Nato spiegano con un linguaggio schietto i temi strategici e le radici storiche del conflitto. In un momento in cui il dibattito è ingessato e la descrizione della realtà è piegata alle idee ""giuste a prescindere"""", gli autori escono dallo steccato del politically correct per tornare ai fatti, anche quelli più lontani, elencati in una minuziosa cronologia. Il generale Mini esamina la situazione sul campo alla luce delle dottrine militari moderne mentre il professor Cardini parte dall'invasione russa per risalire alle cause profonde del conflitto. La dissoluzione dell'Urss, la storia del nazionalismo di Kiev, l'allargamento a est della Nato e l'interferenza di Washington sulla politica ucraina sono i punti di partenza per dare risposte originali alle domande che tutti si fanno. Prefazione di Marco Travaglio."" -
Senza giri di boa. Venti giornaliste raccontano con testimonianze di donne «senza voce» l'ordinaria resistenza sul lavoro e come si può cambiare tutto
«Le donne le prendo dopo i quattro giri di boa. Sono tranquille e lavorano h24». Questa è la frase pronunciata con disinvoltura dalla stilista Elisabetta Franchi. E che, dopo un primo momento di indignazione, ha spinto un gruppo di donne a una riflessione più amara: l'imprenditrice in fondo ha solo espresso ciò che molti pensano ma non hanno il coraggio di dire. È così che nasce #senzagiridiboa, un gruppo di scrittrici e giornaliste che vogliono dare voce a chi non ne ha, o a chi ne ha troppo poca, mantenendo vivo il dibattito sulla situazione lavorativa femminile nel nostro Paese, dove la maternità è una sfida complicata. Nonostante le leggi che proteggono le lavoratrici madri, infatti, in Italia una donna che desidera un figlio deve pensare non solo se sia il momento giusto per la propria vita, ma anche se la sua azienda lo gradirà, o se riuscirà a conservare quel lavoro ""non standard"""", precario, da freelance o a tempo determinato, che non prevede un allontanamento dall'attività. Inoltre, culturalmente, l'onere della cura dei figli è ancora caricato tutto sulle spalle delle madri: il problema allora è sociale, e deve trovare una soluzione sociale. Ecco il messaggio contenuto nelle storie raccolte in questo libro, solo alcune delle centinaia di testimonianze di lavoratrici, precarie, affermate o sfruttate, che hanno una cosa in comune: la voglia di alzare la testa, denunciare e contrapporre al """"modello Franchi"""" un modello alternativo possibile. Introduzione di Chiara Saraceno."" -
Ostinati e contrari. Voci contro il sistema
In direzione ostinata e contraria. E non per modo di dire. È questo l'unico modo di mantenere la propria indipendenza in un momento storico in cui la posizione dominante imporrebbe un'omologazione di toni e del sentire comune. In direzione ostinata e contraria per affermare la propria autonomia in contrapposizione al ""pensiero unico"""". In direzione ostinata e contraria per riscoprire il piacere del dissenso, per mettersi in discussione, per comprendere - magari - che si è nel torto. Alessandro Di Battista prende in prestito le parole di Fabrizio De André e cerca di trovarne il senso più profondo intervistando sei persone che - a vario titolo - hanno remato contro corrente: Alessandro Barbero, Toni Capuozzo, Ilaria Cucchi, Moni Ovadia, Barbara Spinelli, Marina Conti Vannini. Una panoramica che spazia tra attualità, ricordi intimi e personali, gioie e dolori. Storie diverse, ma accomunate da un sentire comune, dalla volontà di non omologarsi alla massa, di distinguersi, di volersi bene nonostante tutto e tutti. Perché è solo così, andando in direzione ostinata e contraria, che ci si può guardare allo specchio e dirsi che sì, è stato fatto il possibile."" -
L'Europa in guerra
La guerra in Ucraina è il risultato della difesa di un Paese membro delle Nazioni Unite dall’attacco della Russia. Poteva essere evitata, ma non l’ha voluto nessuno. Anzi, la patente di giustizia e legittimità è servita a inasprire il conflitto e ad allargarlo. Proprio la legittimità è un dogma dell’Occidente, che rappresenta un quarto delle terre emerse e un settimo della popolazione mondiale. Che produce il 50% del Pil globale e consuma parte di quello del resto del mondo. Gli Usa cercano di limitare lo sviluppo economico dell’Occidente europeo, negando qualsiasi strumento militare indipendente. E, fortunatamente per gli States, l’Europa è gestita da organi burocratici che ne riconoscono l’egemonia. Gli Stati Uniti esercitano quindi la supremazia globale e si oppongono alla Cina e alla Russia. E il vero ostacolo è rappresentato dalla potenza nucleare di Mosca, e non da quella commerciale della Cina. L’Ucraina è quindi uno dei passi statunitensi verso la sistemazione definitiva di una vecchia faccenda: il depotenziamento militare della Russia e quello economico dell’Europa. Ed è l’anticipazione del contrasto politico, economico e militare nei confronti della Cina. Tutto questo può giustificare un conflitto? Il pacifismo risponderebbe di no. La prassi politica risponderebbero di sì. Anzi, sono bastati eventi meno gravi per indurre l’Occidente a scendere in guerra: nei Balcani, in Iraq, in Siria, in Afghanistan, in Libia. È questa costante geopolitica e mentale a rivelare l’ennesimo e ipocrita segreto di Pulcinella: siamo in guerra. -
A sinistra da capo
Goffredo Bettini, uno dei principali ideatori e costruttori del Pd, analizza le ragioni storiche della sconfitta della sinistra e si interroga sul suo futuro; non mancano autocritica, opinioni scomode, retroscena e proposte concrete. Nella prima parte, l'autore si concentra sulla cornice storica, ideale e culturale, da cui scaturisce la sinistra. Il rovesciamento dell'ordine sociale tra chi ha e chi non ha, tra chi sta sopra e chi sta sotto, tra chi sa e chi non sa. Una contesa incessante tra la forza e la debolezza, tra la dannazione e il privilegio. Si ripercorre il Novecento, il secolo della grande storia, con i suoi picchi e le sue drammatiche sconfitte. La progressiva scomparsa dei partiti di massa. Anzi, di ogni ""forma"""" (la famiglia, il quartiere, la Chiesa). Fino alla scomparsa degli """"appigli"""" fondamentali per l'ascesa degli ultimi, che impone la ricerca di nuove vie per il riscatto. Nella seconda parte del libro, le pagine si trasformano in un diario politico sugli ultimi anni; dalla nascita del governo giallorosso (Conte II) al risultato delle ultime elezioni nazionali. Tanti retroscena inediti e sguardi privilegiati di uno dei maggiori protagonisti di questa (oppure quella) fase. La terza parte è dedicata alla guerra in Ucraina: Bettini ne analizza le cause in modo originale. Condannando l'assenza di un ruolo dell'Europa. L'epilogo, asciutto e diretto, è un richiamo al legame intimo tra il socialismo e il cristianesimo: entrambi attenti alle persone, al loro dolore e alla loro speranza."" -
Il sonno della ragione. Viaggio ai confini della pseudoscienza e della credulità popolare
La pseudoscienza fa male perché asseconda la pigrizia cognitiva di chi vuole a tutti i costi confermare i propri preconcetti. Nell'età dello smarrimento e della caduta delle grandi narrazioni salvifiche, terrene o ultraterrene, sentiamo un gran bisogno di rivolgerci al mercato del senso, o meglio, del senso a buon mercato. Se poi questo miscuglio attrattivo viene fatto macerare, fermentare e proliferare dentro una nicchia ecologica ideale - l'anarchica Rete - l'effetto si moltiplica, deformando la realtà che ci circonda. -
Sfide. Testa e cuore al primo posto
Un ""ironman"""" reggiano racconta le sue avventure sportive estreme in diversi angoli del mondo. L'attraversamento a nuoto dello Stretto di Gibilterra, delle Bocche di Bonifacio e del lago di Loch Ness, quindi i viaggi in bicicletta da Casina (RE) a Parigi e addirittura a Capo Nord (4000 km). Imprese ai limiti dello sforzo fisico e mentale, spesso rischiose proprio perché immerse nelle leggi della natura, e la natura non fa sconti a nessuno. Storie vere da cui trarre preziosi insegnamenti di vita. Sfide soprattutto in bicicletta o a nuoto: con la voglia di misurarsi con sé stessi, un equipaggiamento minimo e tanto coraggio. Il grande racconto - con prefazione di Nazzareno Gregori - di un'epopea """"zen"""" in cui, tra le righe, si narra l'arte della manutenzione di se stessi, cioè quella che serve per superare qualsiasi tipo di prova od ostacolo con calma, fiducia e motivazione (in famiglia, sul lavoro, nel tempo libero). Le sfide derivano da diverse motivazioni ma soprattutto dal bisogno di misurarsi e di andare oltre i nostri limiti. Perciò è necessario crederci e dunque metterci volontà, coraggio, determinazione ed entusiasmo."" -
Le parole del disincanto
La poesia di Rosanna Gazzola - scrive Piero Buscioni nella prefazione - sembra fatta della materia di cui sono fatti i sogni, i sospiri, le lacrime. Un'opera pervasa da una personalissima cognizione del dolore, da una percezione talora vagamente montaliana dello scacco esistenziale (di un tarlo nell'ingranaggio del creato, di un calcolo dei dadi che più non torna), da un senso dell'entropia a un tempo cosmica e privata. Tuttavia il disincanto non è mai davvero l'ultima parola. Una gioia fortuita (o forse destinale) resiste, riaffiora sempre; sommessa risplende oltre ogni pena, oltre ogni giorno di esilio dell'anima e di apparente non senso; e con essa la speranza - ultima dea - umana e sovrumana a un tempo, dal momento che noi tutti siamo ""inquiete anime clandestine / in cerca d'un'estrema pace / nella diafana luce dell'eternità""""."" -
L' uomo della profezia e altre malinconie allo specchio
Il bisogno d'amore, la lacerante profondità di un dubbio, la fatale eternità di un attimo, il lucido confronto con il tema del distacco narrano l'eterna lotta di un uomo o di tanti quotidianamente schierati in battaglia per la conquista della propria umanità. Dieci racconti di ""un Omero"""" che beve Coca-Cola.""