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Migrazioni, complessità, territori. Prospettive per l'azione educativa
Chi opera in ambito educativo incontra oggi la diversità socioculturale e le migrazioni in tanti ambiti e servizi; e i territori stessi appaiono caratterizzati da una complessità che assume a seconda delle circostanze tratti peculiari, che non è sempre facile cogliere e interpretare perché sfuggono in tutto o in parte a molti tradizionali punti di osservazione. Il volume descrive le trasformazioni che si vanno via via palesando in contesti educativi, servizi e territori segnati da tale crescente complessità. Dai servizi per la prima infanzia a quelli per i giovani, dai doposcuola alle attività educative nei mesi estivi, dalle famiglie all’educazione permanente, dalla diversità linguistica all’innovazione digitale, il testo affronta i temi emergenti del lavoro educativo sia in ambiti di migrazione ormai stabile e di seconda generazione, sia con persone di recente migrazione (come minori non accompagnati, richiedenti asilo, rifugiati), offrendo chiavi di lettura e prospettive per l’intervento a educatori e altri professionisti chiamati a confrontarsi quotidianamente con le sfide poste dai contesti ad alta complessità. -
Epigraphica (2022). Vol. 1-2
Rivista fondata in occasione del I Congresso Internazionale di Epigrafia, tenuto ad Amsterdam nel terribile anno 1939, da Aristide Calderini, professore nell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. L’intento del fondatore di “Epigraphica” fu quello di stampare un periodico destinato a «pubblicare testi epigrafici nuovi o già noti… accogliere studi sulla tecnica, la lingua, la storia dell’epigrafia». Sono trascorsi ben più di ottant’anni da quel primo numero ed “Epigraphica” prosegue le pubblicazioni mantenendo pienamente intatte tutte le caratteristiche di internazionalità, di scientificità nello studio delle iscrizioni latine e greche e delle molteplici problematiche dell’epigrafia antica. -
Il dubbio dei moderni. Una storia dello scetticismo
Il problema della conoscenza, come lo intendiamo oggi, è stato in un certo senso ""creato"""" dallo scetticismo, cioè dalla necessità di confutarlo per convalidare le nostre credenze. Questo è vero in particolar modo anche per il periodo moderno, nel quale la """"sfida scettica"""" venne rilanciata e ampliata, per essere poi respinta da Descartes, ripresa da Hume e superata da Kant. Il volume ripercorre i passaggi fondamentali di questa corrente filosofica, dalla fine del Rinascimento (Montaigne) all'Illuminismo (con Locke prima, Berkeley e Hume poi, infine Kant). Durante la modernità lo scetticismo visse la sua seconda età dell'oro, dopo l'Ellenismo, non solo per la fioritura di autori che furono scettici veri e propri, ma anche perché costrinse filosofi non scettici a misurarsi con la sua sfida esigente e rigorosa. I dubbi scettici furono determinanti per il superamento del razionalismo dogmatico, per l'apertura all'empirismo, che è stato una filosofia dei limiti della conoscenza, e per la nascita di alternative trascendentali o non fondazionaliste. Ugualmente importanti e penetranti furono i problemi sollevati in ambito morale e politico. Si può dire che il """"saggio scettico"""" rappresentò la prima figura moderna dell'intellettuale autonomo che rivendica a sé piena libertà di giudizio rispetto alle tradizioni, ai costumi, alle istituzioni e in molti casi anche alle religioni."" -
Letture di pedagogia. Un percorso antologico
In un'epoca in cui la pedagogia sembra spesso senza memoria, avvicinarsi ai classici è quanto mai utile, se non necessario; non solo come forma di cultura pedagogica ma anche, e forse soprattutto, per imparare a confrontarsi con i problemi della formazione. La pedagogia, infatti, non è un semplice serbatoio di nozioni già elaborate e cristallizzate, ma è principalmente un modo di riflettere sui problemi e le situazioni che si incontrano nel fare educazione. Sulla base di tale presupposto, il volume offre un'antologia di ventitré testi tratti dai classici del pensiero pedagogico moderno e contemporaneo, accompagnati da introduzioni e percorsi di lettura che ne agevolano la comprensione. Pur senza pretesa di esaustività, il libro fornisce un'ampia panoramica sui diversi modelli pedagogici, alcuni approfondimenti sui contesti e le relazioni di cui l'educazione è intessuta e alcuni spunti metateorici su temi centrali dell'epistemologia della pedagogia. Letture da Brezinka, Bruner, Casotti, De Giacinto, Dewey, Freinet, Freire, Illich, Locke, Makarenko, Maritain, Mialaret, Milani, Montessori, Neill, Pestalozzi, Postman, Rogers, Röhrs, Rousseau, Scheffler, Skinner. -
La dissidenza comunista italiana, Trockij e le origini della Quarta Internazionale. 1928-1938
A seguito della sua espulsione dall'Unione Sovietica nel 1929, Trockij promosse la nascita di un movimento comunista antistalinista transnazionale che si considerò dapprima l'opposizione di sinistra dell'Internazionale comunista (Komintern), quindi, dal 1933, un'organizzazione indipendente in competizione con quest'ultima ed embrione di una nuova Internazionale comunista, la Quarta, fondata nel 1938. Grazie specialmente all'analisi di materiale inedito conservato in archivi italiani, neerlandesi e statunitensi, il libro esamina il notevole contributo fornito alla costruzione di questa alternativa globale allo stalinismo da parte della dissidenza comunista italiana e in particolare da due dei suoi principali dirigenti, Alfonso Leonetti e Pietro Tresso, figure centrali della direzione del movimento trockista internazionale negli anni Trenta. -
Sul moto del cuore e del sangue
Il volume analizza il lento procedere verso la conoscenza dei meccanismi relativi al moto sanguigno e a quello cardiaco, come si è andato evolvendo dall’antichità greca fino a William Harvey. Si tratta di un modello epistemologico universale, nel quale l’acquisizione di nuovi elementi avviene – in un complesso intreccio di verità ed errore, evidenza e pregiudizio – elaborando ipotesi, dottrine e teorie che hanno costituito paradigmi della conoscenza e la cui rilevanza storico-scientifica non deve essere misurata in base alla loro vicinanza o adesione alle teorie attuali. La prima parte del testo è dedicata alla “fase creativa della scienza greca”, dove concezioni e sistemi dottrinali vengono formulati in gran numero e sviluppati secondo differenti direttrici. Viene poi presa in considerazione la “sistemazione galenica”, grazie alla quale si assiste a una sintesi del pensiero precedente e all’elaborazione di una teoria generale destinata a durare secoli. La terza parte si sofferma sui tentativi proposti per mettere a punto taluni aspetti manchevoli della dottrina galenica senza peraltro intaccarne la verità profonda. Argomento della quarta parte è la “crisi del sistema”; sulla base del crescente contributo della scienza sperimentale, la visione galenica appare infatti sempre più inadeguata a interpretare la realtà oggettiva. Da ultimo, il libro analizza le modalità con cui Harvey si è accostato ai problemi lasciati insoluti dal galenismo e le soluzioni che il medico inglese ha apportato ai vari temi della fisiologia cardiocircolatoria. -
Una corsa all'avventura. Saggi scelti (1932-1989)
Dopo un'ampia introduzione in cui è ripercorsa l'intera parabola accademica e intellettuale di Gianfranco Contini – dalla formazione giovanile tra Domodossola, Pavia, Torino e Parigi fino agli ultimi, operosi anni –, il volume raccoglie una scelta di ventisei saggi dell'illustre studioso, ognuno preceduto da una breve descrizione della genesi, della fortuna e degli snodi concettuali essenziali. Ai testi più celebri e rivoluzionari (come quelli su Dante, Petrarca, Ariosto, Leopardi, Pascoli, Ungaretti, Montale, Gadda) sono affiancati sia brani di teoria e storia della critica letteraria (che discutono il valore del magistero di De Sanctis, Croce, Longhi), sia pagine più intime e autobiografiche, in cui sono rievocati alcuni degli incontri che hanno segnato e accompagnato Contini nel suo cammino umano e scientifico. Rimasta senza realizzazione la progettata raccolta a cura di Dante Isella, il libro costituisce la prima antologia dell'opera continiana, che consente di apprezzarne le qualità filosofiche e stilistiche, e di inquadrarne il pregio e il significato nel contesto della cultura letteraria italiana ed europea del Novecento. -
Una democrazia possibile. Politica e territorio nell'Italia contemporanea. Nuova ediz.
La democrazia è in pericolo? Qual è il suo stato di salute oggi? Sono gli interrogativi che si pongono molti analisti e cittadini in questi anni concitati, in cui pandemia e guerra sono ricomparse nel cuore dell'Europa. Vacillano illusioni a lungo coltivate: la diffusione della democrazia nel mondo si è arrestata e il ""malessere democratico"""" si manifesta anche nei sistemi più stabili. In tale contesto, il nostro paese - l'unico ad aver visto crollare l'intero sistema partitico negli anni Novanta - si trova ad affrontare una crisi politica che sembra infinita. Fedele a un approccio di politologia storica, il libro, in una nuova edizione completamente aggiornata, analizza le dinamiche del caso italiano collegando la nascita e l'evoluzione delle istituzioni democratiche con le matrici culturali presenti nei contesti locali. In questa prospettiva, il Veneto già """"bianco"""" e la Toscana ex """"rossa"""" costituiscono le aree privilegiate per ricostruire le caratteristiche profonde e l'impatto dei grandi accadimenti del nostro tempo."" -
Gaddabolario. Duecentodiciannove parole dell'ingegnere
Se avete in mano questo libro vuol dire che siete tra coloro che Gadda lo hanno solo sentito nominare (“l’Ingegnere della letteratura”, “il Joyce italiano”), ma finora non lo hanno mai letto (“Gadda è troppo difficile”, “Gadda bisogna tradurlo”). Oppure fate parte, come gli autori di questa impresa, della categoria degli “adepti”, ovvero di coloro che in un certo momento della vita hanno incontrato un libro di Gadda e, dopo lo smarrimento iniziale, hanno deciso che non lo avrebbero posato finché non ne avessero capito almeno una pagina. Perché leggere Gadda è un’avventura: un esercizio di conoscenza, un viaggio nella lingua italiana, un corso pratico di ironia. A volte si ride irrefrenabilmente, fino alle lacrime, altre volte è un riso amaro, sarcastico. Questo Gaddabolario, scritto dagli “adepti” per chi non lo è ancora, raccoglie e spiega duecentodiciannove parole gaddiane – un numero da cabala “ingravallesca”: via Merulana 219 è il centro in cui convergono tutti i delitti del Pasticciaccio – da abracadabrante a Zoluzzo. Uno strumento indispensabile per addentrarsi, di parola in parola, nei labirinti dell’Ingegnere e perdersi nel piacere della sua incomparabile prosa. -
Costituzione italiana: articolo 9. Nuova ediz.
Perché leggere la Costituzione italiana? E perché viene così spesso evocata nei dibattiti politici e citata sulle pagine dei giornali, a volte senza neanche essere ben conosciuta? Che cos’hanno di speciale i dodici articoli con cui si apre? I principi e i diritti fondamentali che vi sono enunciati sono viva realtà? Nel settantesimo anniversario della sua nascita, una serie di brevi volumi illustra la straordinaria ricchezza di motivi e implicazioni racchiusa nei principi fondamentali della nostra Costituzione ricostruendone la genesi ideale, ripercorrendo le tensioni del dibattito costituente, interrogandosi sulla loro effettiva applicazione e attualità.rnrnMai come oggi il nono dei dodici principi fondamentali che tratteggiano il volto della Repubblica gode di fortuna e consenso popolare: oggi che esso è di fatto negato da leggi e politiche ispirate al motto ultra-liberista «non disturbare chi vuole fare». Anche la recente riforma, la prima ad avere investito un principio fondamentale della Carta, rischia di essere una ulteriore spallata alla forma di quello che fu il Bel Paese.rnrnNel 1948 la Costituzione ha spaccato in due la storia della cultura italiana, assegnando a spiagge e montagne, a musei, università e chiese una missione nuova al servizio del nuovo sovrano: il popolo, cioè noi tutti. La storia dell’arte è in grande parte la storia del potere. Il progetto della Costituzione ha cambiato questa storia, stabilendo che proprio l’arte e il paesaggio siano leve potenti per rimuovere gli ostacoli all’eguaglianza e permettere il «pieno sviluppo della persona umana». Sta a noi non dimenticarlo. -
Maleficia. Storie di streghe dall'Antichità al Rinascimento
Il libro esplora le relazioni tra la stregoneria antica e la sua incarnazione moderna, colmando così un'importante lacuna nella storiografia. Si è spesso notato che storie di streghe circolavano nei testi classici greci e latini e che i trattati tardomedievali e moderni che si occupavano di credenze in materia di malefici, discutendo del volo magico e della metamorfosi dei corpi, vi facevano riferimento. Tuttavia, il ruolo della cultura umanistica e del revival classico nello sviluppo della caccia alle streghe finora non era stato ancora studiato a fondo. Dalla letteratura di età classica alcune descrizioni di malefici sono state trasmesse attraverso il Medioevo fino al XV secolo e al Rinascimento, quando i primi processi italiani richiamano il mito della strix, comune tanto nelle fonti dotte quanto nella memoria e nelle credenze popolari. Nell'Italia rinascimentale e anche oltre, nell'Europa moderna, il revival classico patrocinato dalla cultura umanistica dava nuovo spessore e ricontestualizzava i racconti antichi, che cessarono così di essere solo storie, come erano stati in precedenza, e divennero una prova cogente dei poteri del demonio e delle sue seguaci. -
Storia della malaria in Italia. Scienza, ecologia, società
La malaria è stata probabilmente la principale causa infettiva di morte nell’evoluzione umana. In Italia è stata una presenza stabile dal II secolo a.C. e, salvo i casi importati, ha smesso di uccidere nel 1948. Il libro ricostruisce le sfide che la malattia ha rappresentato in diverse fasi storiche, ne descrive le caratteristiche ecologiche, illustra come i malariologi – in particolare italiani e tra questi Mario Coluzzi – abbiano cooperato alla spiegazione biologica e alla soluzione pratica dei problemi sanitari e chiarisce perché le misure di controllo e l’organizzazione politico-istituzionale della ricerca e delle campagne antimalariche sono state efficaci in Italia ma non in Africa subsahariana. Il volume racconta inoltre la vicenda storica della malarioterapia – cioè l’uso dei parassiti malarici per tentare di curare la neurosifilide e le sperimentazioni sulla malaria umana praticate in tale contesto –, il contributo italiano alla scoperta di come una malattia ereditaria del sangue protegga dalla malaria e alcuni discutibili progetti internazionali volti non alla cura ma all’immunizzazione della popolazione nelle aree in cui la malaria era endemica, attuati fra le due guerre mondiali. -
Xi, Xi, Xi. Il XX Congresso del Partito comunista e la Cina nel mondo post-pandemia
La Cina è sempre più la Cina di Xi Jinping, a cominciare dal suo Partito comunista, a cui il segretario generale ha impresso una svolta ideologico-organizzativa. Con il XX Congresso Xi diventa il leader più potente della storia della Repubblica popolare cinese, ma deve affrontare uno scenario mutato e pieno d'insidie: dal rallentamento del PIL e l'aumento delle disuguaglianze, accentuati dalla pandemia, allo scontro con gli USA, determinati a frenare la rincorsa tecnologica della Cina. Eppure quella del ""grandioso risveglio della nazione cinese"""" è per Xi una missione, per portare a termine la quale può contare su un partito-Stato che guida i gangli della politica, dell'economia e della società, sul nazionalismo e su un esercito rinnovato. L'Asia diventa così il centro di una lotta epocale tra la potenza in ascesa e quella egemone, sulla quale le decisioni di Xi eserciteranno una profonda influenza. Mentre la contrapposizione tra """"autocrazie"""" e """"democrazie"""" allontana la Cina dagli ex paesi partner e, tra vecchie e nuove alleanze militari, cresce il rischio di un conflitto apocalittico."" -
La città degli igienisti. Riforme e utopie sanitarie nell'Italia umbertina
Al centro del volume è la rivoluzione sanitaria dell’ultimo quarto dell’Ottocento, propiziata dal microscopio e dalle straordinarie scoperte di Pasteur e di Koch. Grazie a loro si individuano le cause di flagelli epocali quali il tifo, il colera e la tubercolosi polmonare. A finire sotto accusa è l’ambiente dove l’uomo vive e opera, soprattutto la città sovraffollata in seguito al colossale aumento demografico (la popolazione europea passò da 195 a 425 milioni nel solo XIX secolo). Definito con esattezza da Pasteur, lo “spazio salubre” consente di invertire la rotta, a patto di essere verificato a tutte le scale: dai servizi igienici alle attrezzature collettive, dai luoghi di lavoro all’abitazione individuale. Secondo forme a priori e dimensioni ottimali, il concetto dovrà poi essere applicato a questo universo, compresa la città stessa, per la prima volta misurata e considerata in termini quantitativi. Visti in tale prospettiva, i grandi mali tipici dei centri urbani non sembrano più appartenere all’ordine naturale delle cose ma diventano problemi risolvibili con rimedi di medio e lungo periodo. E per affrontare un così immane compito occorre creare nuove competenze, come l’ingegneria sanitaria, e nuove figure, come quella dell’igienista, da collocarsi a metà tra scienza e amministrazione, all’intersezione tra campi scientifici diversi ma sinergici (biologia e medicina, statistica e ingegneria civile). -
Un nuovo paradigma istituzionale. Le ragioni storiche e culturali nella costruzione dello Stato europeo
La costruzione dello Stato europeo sta avvenendo secondo criteri che trovano le loro ragioni nella storia istituzionale e del pensiero politico di oltre un secolo. È infatti da molto tempo che l’Occidente pensa a come possano integrarsi democrazia e competenza, e una rete di esperti ha infine condiviso un paradigma partecipando a un confronto ravvicinato e a distanza che di fatto ha determinato un mutamento strutturale per molti Stati e che per l’Europa si sta realizzando sotto i nostri occhi. Un paradigma che propone l’eterogeneità come fattore di massima flessibilità, in modo che, se ben coordinate, le differenze possano favorire politiche diversificate e agili, sicuramente meno attuabili secondo l’idea di uno Stato vestfaliano. Parliamo, dunque, di uno Stato regolatore che sta raffinando momento per momento i suoi caratteri, nel tentativo di adattarsi alla mutevolezza e alla “liquidità” della globalizzazione, ma anche alle persistenze profonde di tutti i paesi, europei e no. -
Verso la terza Repubblica. La democrazia italiana tra crisi, innovazione e continuità (2008-2022)
Il volume raccoglie studi di caso e ricerche comparative che analizzano le trasformazioni intervenute nelle istituzioni politiche italiane di vertice – parlamento, governo e presidenza della Repubblica – dall’aprile 2008 all’ottobre 2022, periodo contrassegnato dagli effetti profondi della “grande recessione” e della pandemia di COVID-19. In specifiche parti dedicate a ciascuna istituzione gli autori esaminano, nella prospettiva diacronica di tre legislature (XVI, XVII e XVIII), l’odierna evoluzione istituzionale del sistema politico italiano, indagando il cambiamento organizzativo, l’innovazione delle procedure, delle regole e dei processi decisionali, il mutamento dei profili funzionali, le relazioni interistituzionali e quelle tra istituzioni e partiti politici nella forma di governo parlamentare. La composizione del quadro empirico e descrittivo, basato su dati qualitativi e quantitativi aggiornati, illustra l’attuale percorso di sviluppo delle strutture politiche su cui si fonda la democrazia italiana, per verificare se e in quali termini si possa parlare di una transizione compiuta tra seconda e terza Repubblica. -
Scintille poetiche. Ediz. critica
Il volume offre la prima edizione integrale commentata delle Scintille poetiche di Giacomo Lubrano, il più grande poeta barocco italiano dopo Giambattista Marino e uno dei più originali nell’intero panorama europeo del suo tempo, purtroppo ancora quasi sconosciuto al largo pubblico. Giovanni Getto, uno dei critici che ne hanno meglio colto il valore, indicò nella sua opera «il culmine dell’esperienza barocca, il suo punto di massima tensione», mettendone in rilievo il «linguaggio, agitato da un turbinoso senso analogico e attonito di magici stupori». Liriche quali il sonetto sui Cedri fantastici degli orti di Reggio Calabria o l’ode La Fata Morgana sui miraggi del mare siciliano, così come la virtuosistica “corona” di trenta sonetti dedicati alle metamorfosi del Verme setaiuolo, cioè del baco da seta, sono degne di figurare tra i risultati più memorabili della poesia italiana. I testi sono accompagnati da un ampio e puntuale commento di Silvia Argurio che, oltre a fornire una spiegazione letterale di queste liriche complesse e non di rado oscure, illustra la struttura e i rapporti interni dello straordinario canzoniere nonché le sue numerose corrispondenze tematiche e stilistiche con le altre opere di Lubrano, soprattutto con le acrobatiche Prediche quaresimali. -
La verità della finzione. Il romanzo e la storia da Manzoni a Nievo
Nel corso dell’Ottocento, il rapporto verità/finzione, da sempre al centro delle riflessioni teorico-letterarie, trova nei Promessi sposi un modello imprescindibile, ma anche una condanna inappellabile, con la rinuncia di Manzoni ai «componimenti misti di storia e invenzione». In questo studio si indaga la storia di tale rapporto, in una ricostruzione affascinante delle ragioni dell’invenzione, del «vero veduto dalla mente», su quelle della storia. Dopo Manzoni, infatti, e sotto la sua ombra, la cultura preunitaria mostra una nuova consapevolezza del valore conoscitivo offerto dall’immaginazione letteraria; un quadro all’interno del quale Le Confessioni d’un Italiano di Ippolito Nievo appaiono una tappa fondamentale di un percorso di emancipazione in cui sempre più la verità della finzione tenta di affermare il suo diritto di cittadinanza nel panorama letterario italiano. Intrattenendo un rapporto di sostanziale infedeltà con la storia, Nievo mostra al lettore la sua «intelligenza della storia», inverando quelle potenzialità che Manzoni coglieva nella scrittura letteraria, unica capace di offrire anche quel «possibile» inventato dal suo autore. Sullo sfondo del recente dibattito teorico-critico sui confini tra fiction e no fiction e della lunga vitalità di questo modello narrativo, Roberta Colombi mostra come il tema del «componimento misto di storia e invenzione» sollevi sempre la questione della responsabilità etico-politica della scrittura letteraria che ci parla, si sa, di mondi finti, ma non per questo falsi. -
Un mondo artificiale. Le sfide dell'uomo contemporaneo
Dopo essersi diffuso sulla Terra nel corso di centinaia di migliaia di anni, sviluppando modi di vita diversi per via di elaborazioni culturali e forme specifiche di adattamento ambientale, il genere umano si è ritrovato interconnesso, quasi all’improvviso. Gli attuali sistemi di comunicazione terrestre e satellitare stanno modificando la percezione delle coordinate spazio-temporali sulle quali abbiamo basato la nostra visione del mondo e l’interpretazione degli eventi, e tuttavia i sorprendenti progressi tecnologici sembrano non lasciare spazio a una riflessione antropologica sulle sfide che l’uomo contemporaneo deve affrontare. L’affermarsi di una comunicazione globale, infatti, è parallelo alla sparizione di lingue e culture, depositarie di preziosi saperi ideologici, sociali ed ecologici; e il vertiginoso sviluppo del digitale porta sempre più ad affidarsi alla logica binaria della cosiddetta intelligenza artificiale e del mondo robotico, in una rischiosa competizione con la mente umana. L’esempio estremo – con cui si conclude l’analisi del confronto tra il naturale e l’artificiale presentata nel libro – è costituito dai progetti di fuga dal nostro pianeta, reso invivibile dai disastri ambientali, per raggiungere Marte, in un utopistico destino multiplanetario della specie umana. -
Il metodismo «via media» della Riforma. Progresso e tradizione nella «Christian Library» di Wesley
La Christian Library (1749-55) è una selezione in 50 volumi di autori del cristianesimo antico e moderno, pubblicati da John Wesley con brevi introduzioni, che si offrono come modello e strumento pratico del perfezionamento morale. Tradizione, progresso, riforma: la scelta antologica presentata permette di declinare le linee essenziali del movimento metodista tramite le letture proposte ai suoi predicatori. Il testo suggerisce un'innovativa interpretazione della traiettoria metodista a partire dall'antologia wesleyana, indagando l'autorappresentazione del suo fondatore, che intende la nascente denominazione come via media, linea mediana fra giustificazione e santificazione, fra ""papismo"""" e protestantesimi. La Library è campo di sperimentazione di questa via media, che armonizza e raccoglie tradizioni diverse e spesso opposte - calvinista e arminiana, protestante e cattolica - in uno spirito universalista, ottimista, progressivo. Così, in essa convivono i padri apostolici e lo Ps. Macario d'Egitto, i predicatori puritani e gli accademici platonici di Cambridge, in una sintesi originale e fertile, ancora inesplorata.""