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Il sistema integrato 0-6. Riflessioni e buone pratiche
Il volume fa il punto sulle culture e sulle pratiche che riguardano i bambini dalla nascita fino ai 6 anni in Italia, alla luce degli ultimi interventi normativi nazionali. Infatti, le Linee pedagogiche per il sistema integrato ""zerosei"""" e gli Orientamenti nazionali per i servizi educativi per l'infanzia hanno definito con maggiore attenzione la cornice pedagogica di riferimento e il quadro istituzionale e organizzativo in cui si colloca il sistema educativo integrato 0-6. Il libro riporta gli esiti di una ricerca triennale svolta nella Regione Umbria che ha analizzato la sperimentazione di poli per l'infanzia e la costruzione di percorsi formativi congiunti tra educatori di nido e insegnanti di scuola dell'infanzia. I risultati di questo lavoro offrono elementi di riflessione sui diritti dei bambini e delle bambine, il senso della comunità educante, le sfide di un curricolo possibile tra cura e educazione, i vincoli e le possibilità per una governance matura e consapevole, il ruolo e le funzioni delle professionalità educative e di coordinamento pedagogico di servizio e territoriale."" -
Ripensare la non autosufficienza. Logiche di cura a confronto
Alla base di molti dei recenti dibattiti pubblici vi è il presupposto che il sistema della salute e quello dell'assistenza siano innanzi a un bivio a causa delle trasformazioni demografiche in atto e delle scarse risorse a disposizione. Questi discorsi contribuiscono a creare un'immagine della non autosufficienza come un problema senza soluzione. Chi non è autosufficiente è dipendente da uno o più soggetti; ciononostante la sua condizione di vita non è necessariamente, o soltanto, la conseguenza di alcune caratteristiche del corpo, quanto di contesti che creano vincoli e opportunità per chi li abita. I differenti modi di prendersi cura delle persone non autosufficienti sono l'esito di un processo che si realizza all'intersezione tra ciò che la società costruisce come idea di ""buona"""" cura, i discorsi dominanti che le danno forma e le pratiche che la sostanziano. Il libro, partendo da queste premesse, precisa le concezioni e le dimensioni culturali del cure e del care, intesi come pratiche e come logiche o discorsi. Il framework teorico si compone di due diverse prospettive: la prima fa riferimento al dibattito multidisciplinare che legge la cura come sapere in pratica situato; la seconda, che già da tempo dialoga con la precedente, si rifà alle correnti femministe e all'etica della cura."" -
Insegnare ai bambini. Una storia della formazione di maestre e maestri in Italia
Che cosa serve per insegnare ai bambini e alle bambine? Quella dei maestri e delle maestre è una vocazione o una professione? La loro bravura è una questione di pedagogia o di cultura generale e preparazione disciplinare? Dalla patente per insegnare e dalle scuole normali ottocentesche, passando per l'istituto magistrale di epoca fascista e repubblicana, in Italia si è giunti alla laurea per maestri e maestre solo venticinque anni fa. I corsi universitari in Scienze della formazione primaria sono stati un riconoscimento tardivo di una categoria che si è costruita da sé una preparazione superiore a quella che gran parte della società si aspettava. Le università si sono trovate a rispondere a una nuova domanda di formazione e di istituzionalizzazione di saperi altri: un'occasione, ma anche una grande responsabilità. Il libro ripercorre la storia dell'istruzione normale e magistrale nell'Italia unita e si sofferma sui suoi sviluppi più recenti e meno studiati, con un'attenzione ai diversi mondi cui gli insegnanti appartengono. Attingendo a fonti ulteriori rispetto a quelle loro prescritte, maestre e maestri hanno saputo anche coltivare modi esigenti di stare accanto ai bambini. Ma non ci sono esperti che bastino: per le società contemporanee, che hanno affidato loro questo compito, un'attenzione più evoluta verso i piccoli della specie è un esercizio ancora urgente di intelligenza collettiva. -
Karl Mannheim e le trasformazioni sociali del nostro tempo
Esistono periodi in cui le trasformazioni che coinvolgono società e cultura sono rapidissime. Ci sorprendono. Karl Mannheim (1893-1947) le immagina come una ""svolta brusca"""" della storia che, quando arriva, porta cambiamenti radicali. Muta la visione del mondo, entrano in crisi le strutture sociali, non funzionano più i modelli di vita abituali delle persone, saltano le basi su cui si fondano i patti di convivenza. Ci sono molte analogie tra l'epoca del sociologo ungherese e la nostra: le guerre, la crisi economica, quella della democrazia, le innovazioni scientifiche e comunicative. Di quel tempo di transizione Mannheim interpreta le caratteristiche più profonde del mutamento sociale che si radica nei processi culturali e modifica le visioni del mondo preesistenti e consolidate. Il volume attualizza alcune sue chiavi di lettura per orientarci nella comprensione della realtà e per rispondere ad alcuni interrogativi: come sta cambiando il processo di democratizzazione? L'educazione può essere uno strumento per promuovere una cittadinanza attiva? Ci sono soggetti più pronti di altri ad affrontare il cambiamento?"" -
Storia di una sconfitta. Carlo Maria Martini e la Chiesa in Europa (1986-1993)
Quale futuro per la Chiesa cattolica in Europa? Tra il 1986 e il 1993, mentre l’Europa cambiava il proprio assetto politico, Carlo Maria Martini fu presidente del Consiglio delle conferenze episcopali d’Europa e cercò di rispondere a questa domanda insieme ai vescovi di alcune grandi città europee, tra cui Godfried Danneels, Basil Hume e Karl Lehmann. Il libro, attraverso documenti inediti, traccia il dibattito interno alla Chiesa cattolica europea su tre grandi temi: il dialogo ecumenico, il significato di “nuova evangelizzazione” dell’Europa, l’attuazione della collegialità episcopale. Martini e il “gruppo di San Gallo” trovarono infatti nel Consiglio delle conferenze episcopali d’Europa un luogo dove elaborare un progetto di Chiesa in dialogo con la modernità, senza atteggiamenti di condanna, capace di proporre una fede vissuta da cattolici adulti in una società plurale. Quella del gruppo di San Gallo rimase però una linea minoritaria, che trovò crescenti opposizioni nella curia romana fino a essere scartata come opzione per il futuro della Chiesa in Europa. -
Musei di carta. Esposizioni e collezioni d'arte nella letteratura contemporanea
Il dialogo tra la letteratura e il museo si configura come una fonte eterogenea di temi e di soluzioni formali e retoriche. Indagando le rappresentazioni narrative di una serie di spazi museali all’interno di un corpus di opere – tra cui grandi classici come La nausea di Camus, Il giovane Holden di Salinger, Le città invisibili di Calvino, ma anche lavori più recenti quali Il pappagallo di Flaubert di Julian Barnes, Il museo dell’innocenza di Orhan Pamuk e Città aperta di Teju Cole –, il volume traccia una mappa che tiene conto sia del ruolo del museo, sia delle modalità attraverso le quali i testi plasmano e risemantizzano tale dispositivo tra le pieghe delle narrazioni. A partire dalle pagine scritte, Musei di carta propone un percorso che mette a fuoco i punti di contatto non solo con determinati contesti culturali e sociali, e con questioni teorico-critiche interne alla parola letteraria, ma anche con apparati visuali che tendono a oltrepassare i confini della scrittura contribuendo a porne in rilievo le inesauribili potenzialità espressive. -
Supervisione e narrazione nella relazione educativa
La narrazione di sé e della vita quotidiana negli ambiti formali e informali dell’educazione è uno strumento formativo essenziale al recupero di senso della propria esperienza e consente la stabilizzazione di un pensiero riflessivo su sé, sull’altro, sul contesto interattivo. Imparare a narrare porta ad affinare lo sguardo sul proprio vissuto esistenziale per riuscire a comprendere situazioni complesse. Nelle professioni educative occorrono luoghi adibiti alla condivisione delle proprie storie affinché la pratica riflessiva non sia occasionale ma regolarmente accompagnata e facilitata. Il libro presenta un modello di formazione fondato sulla dimensione qualitativa della narrazione per mostrare la stretta interdipendenza tra i livelli biografici del sé e l’azione educativa di ogni giorno. È rivolto a educatori, insegnanti, volontari, tutori, genitori adottivi e affidatari e a tutti coloro che credono nell’esperienza educativa. -
I templari. Storia di monaci in armi (1120-1312)
È una storia lunga duecento anni quella dell'ordine templare: inizia nel XII secolo all'indomani della prima crociata, quando nasce l'Oriente latino e si comincia ad avvertire l'esigenza di proteggere i pellegrini lungo gli itinerari della fede. In pochi decenni una piccola comunità di devoti cavalieri diviene un ordine monastico-militare capace di presidiare la Terrasanta e di ramificarsi in Europa attraverso una capillare rete di commende. La sua gloria, sempre più invisa, scema mentre l'Oriente latino perde pezzi fino a scomparire; all'inizio del XIV secolo i templari sono vittime collaterali dello scontro fra papa Clemente V e il re di Francia Filippo IV. Con la soppressione dell'ordine nel 1312 e il rogo dell'ultimo maestro due anni più tardi, al termine di una stagione di processi e accuse infamanti, si conclude la storia dei templari e inizia la saga del templarismo. -
Che cosa sono le fake news
Di fake news si sente parlare in moltissimi ambiti, al punto che questa espressione sembra ormai entrata a far parte del linguaggio comune. Le fake news sono generalmente considerate una fonte di inquinamento per l’ecosistema dell’informazione e una minaccia per la democrazia. Ma che cosa sono esattamente? Come si spiega la loro diffusione? Quale minaccia arrecano davvero alla nostra convivenza civile e che cosa dovremmo fare per proteggerci? Ricorrendo agli strumenti della filosofia, il libro risponde a queste domande e fornisce qualche utile indicazione su come cercare di organizzare al meglio la nostra resistenza. -
Che cos'è un gioco da tavolo
Il gioco da tavolo vive una fortunata stagione di successi. Ben radicato nelle abitudini di bambini e adulti, vede uscire ogni anno un'ampia gamma di nuovi titoli senza che i classici vengano dimenticati. Il volume ne ripercorre la storia dall'antichità fino alle mode più recenti, tra curiosità e aneddoti. Illustra le molte tipologie di giochi di società oggi disponibili: dal gioco d'autore ai wargames, dai libri-gioco ai giochi di ruolo. Spiega come nascono e indica dove e come conoscerne di nuovi, tra canali informativi e appuntamenti ludici. Presenta inoltre il mondo dei serious games, usati in ambito educativo e aziendale, ma tenendo sempre ben presente che il primo compito del gioco è quello di divertire, affascinare, coinvolgere: e questa è anche la sua forza, che lo ha reso da millenni un elemento fondamentale di ogni cultura. -
Dostoevskij: guida ai Fratelli Karamazov
«Un giorno Rosewater disse a Billy una cosa interessante [...]. Disse che tutto quello che c'era da sapere sulla vita si poteva trovare nei Fratelli Karamazov di Fëdor Dostoevskij. ""Ma non basta più"""" disse Rosewater». In un manicomio americano, gli eroi di Mattatoio n. 5 di Kurt Vonnegut discutono dei Karamazov e ne decretano la sostanziale incompiutezza e apertura. Dostoevskij, il romanziere dei filosofi, tende a essere interpretato come se proponesse un sistema chiuso, risolvibile in una serie di teorie. Il romanzo, invece, muove dalla «vita viva», che non è una materia che ceda facilmente all'interpretazione. Questo libro parte dal basso, suggerendo una lettura lenta, aderente al testo e alle condizioni, storiche e letterarie, in cui esso si è formato, per fornire qualche strumento utile a orientarsi nel mondo complesso dei Karamazov."" -
Tolstoj: guida ad Anna Karenina
«La più grande disgrazia della mia vita è la morte di Anna Karenina», scrive Sergej Dovlatov. Questa, più di altre opere letterarie, è diventata uno stereotipo che si riduce essenzialmente a due elementi ormai parte della cultura di massa: la forma aforistica dell'incipit («Tutte le famiglie felici sono simili tra loro, ogni famiglia infelice è infelice a modo suo») e l'immagine di Anna che si getta sotto al treno. Niente di più lontano dal testo di Tolstoj, il cui fascino invece risiede nella vasta gamma dei temi affrontati. Il ricco tessuto narrativo del romanzo raffigura un intero mondo, attraverso una scrittura che trasuda gioia, piacere della creazione e potenza dell'immagine. La concretezza e la densità semantica del dettaglio attualizzano lo straniamento tipico di Tolstoj e, accompagnando gli interrogativi esistenziali che costellano l'intera narrazione, rendono pregnante l'altra dominante di Anna Karenina: la ricerca di risposte alle grandi domande sul senso della vita e della morte. -
Come si legge una poesia. Nuova ediz.
Ogni poesia vive di una molteplicità di relazioni che danno forma, nel progredire del tempo, a una memoria comune. Sono relazioni che possono essere colte attraverso le conoscenze tecniche e storiche fondamentali, i parametri minimi, gli indizi che permettono di sottrarre la poesia a un'idea nebulosa e soggettiva. Sono i fenomeni ritmici, metrici e compositivi: quelli individuabili in una tradizione già esistente oppure quelli mai avvertiti, mai esplorati. Questi fenomeni, queste relazioni aprono all'avventura dell'interpretazione, alla volontà, cioè, di comprendere e di sentire come e perché un certo manifestarsi del linguaggio possa interagire con il nostro ascolto o la nostra lettura. Il libro, in una nuova edizione aggiornata, offre i primi elementi per educare l'orecchio a una sensibilità più attenta, più sottile, più orientata a quella particolare forma di dialogo che la poesia pretende, ogni volta, da ciascuno di noi. -
Profilo storico della lingua italiana
Il percorso storico proposto nel volume guarda soprattutto agli snodi che hanno segnato il lungo cammino dal latino fino ai volgari della penisola, dal fiorentino trecentesco fino all'italiano letterario e dai grandi avvenimenti successivi all'Età dei Lumi fino alle vicende dell'italiano contemporaneo. Sebbene un tracciato storico abbia reso come sempre inevitabile seguire una linea cronologica, si è preferito non distribuire gli avvenimenti secolo per secolo, non solo per evitare parcellizzazioni che ostacolerebbero una visione di insieme al lettore meno esperto, ma anche per riuscire a seguire con continuità tanto le svolte che hanno mutato il corso della storia linguistica italiana quanto i fenomeni di lungo periodo che, nell'attraversare i secoli, hanno esercitato un ruolo di maggior peso. Il libro, dunque, pur dando conto delle dinamiche sociali, culturali e politiche che hanno influenzato il divenire della lingua italiana, assegna uno spazio molto più ampio all'analisi di discussioni e fatti linguistici, corredandola con una vasta gamma di esempi che agevolano lettura e comprensione. -
Sociolinguistica delle minoranze in Italia. Un'introduzione
Il panorama linguistico italiano è tradizionalmente variegato e complesso e comprende, oltre alla lingua nazionale e alle sue varietà, dialetti italo-romanzi e lingue delle minoranze storiche; di recente, grazie ai flussi migratori, tale quadro si è arricchito ancora con l'apporto di nuovi parlanti e di nuove lingue. Il volume introduce, da una prospettiva sociolinguistica, alcuni temi legati alle minoranze linguistiche e alle lingue minoritarie parlate oggi in Italia. Sono esaminati sia il plurilinguismo ""storico"""" (le minoranze di antico insediamento), sia quello recente (le """"nuove"""" minoranze), indagando vari aspetti: dalla descrizione delle diverse comunità minoritarie alla discussione dei provvedimenti adottati per la loro tutela, ai repertori linguistici, con alcuni esempi di uso di queste lingue. Particolare attenzione è data al contesto scolastico, guardando all'insegnamento delle lingue minoritarie storiche, ma anche a questioni relative alla presenza sempre crescente delle """"nuove lingue"""" nella scuola. Infine, sono proposti alcuni approfondimenti su fenomeni specifici, e in particolare sul contatto linguistico, sui paesaggi urbani plurilingui, ma anche sull'uso delle lingue minoritarie nei media e online."" -
Storia del pensiero pedagogico. Dall'antica Grecia all'età contemporanea
Il volume offre un quadro della storia del pensiero pedagogico occidentale, allo scopo di dare un primo orientamento agli studenti. Il costrutto “pensiero” è adottato in una prospettiva gramsciana, comprensiva sia delle filosofie dell'educazione, sia del senso comune che innerva le pratiche e i costumi educativi. I contesti storici sono concepiti come una totalità di elementi economici, sociali e culturali che interagiscono e si condizionano reciprocamente. In tale quadro, per ogni epoca storica sono ricostruite le strutture socioeconomiche di lunga durata, le caratteristiche socioculturali, e l'intreccio tra correnti culturali, pratiche educative e idee pedagogiche. Il filo conduttore del libro risiede nel rapporto fra le dinamiche dell'egemonia culturale e il pensiero pedagogico. -
L' alfabetizzazione nella scuola dell'infanzia
Quale ruolo gioca la scuola dell'infanzia nel processo di alfabetizzazione? L'eterno dibattito rispetto a ""quando"""" e """"come"""" insegnare a leggere e a scrivere non sussiste se consideriamo la lingua scritta come un oggetto sociale proprio del nostro patrimonio culturale. I bambini, infatti, partecipano precocemente a momenti di lettura e scrittura, osservano i testi e le scritte che li circondano e si pongono domande sul funzionamento della lingua scritta. Per questo motivo nella scuola dell'infanzia non c'è ragione di tenere i bambini asetticamente lontani dalla scrittura né di procedere con un insegnamento formale attraverso metodi e schede di pregrafismo. È opportuno invece, come accuratamente documentato in questo volume con numerosi esempi, offrire situazioni di apprendimento collaborativo, mediate dall'insegnante, in cui gli alunni siano chiamati a riflettere sulla lingua, a negoziare significati, a risolvere problemi confrontandosi con una varietà di testi (avvisi, volantini pubblicitari, ricette, menu, albi illustrati ecc.)."" -
Mente e corpo nello sviluppo
Qual è la relazione tra mente e corpo nello sviluppo? Il volume illustra come il corpo del bambino vada incontro a importanti cambiamenti nel corso delle prime fasi dello sviluppo e come ciò influenzi e concorra all'emergere di abilità complesse, che compaiono in età successive, con effetti che perdurano lungo l'intero ciclo di vita. Il cambiamento cognitivo, emotivo, sociale e relazionale si fonda infatti su processi che sono innanzitutto corporei. Il ruolo del corpo nei processi di sviluppo non è quindi secondario o contestuale, ma è determinante e costitutivo. Il testo, da un lato, spiega come il bambino costruisca le proprie conoscenze sul mondo, su sé stesso e sugli altri attraverso i contatti tattili, i gesti, le azioni, gli apprendimenti impliciti e gli accudimenti affettivi; dall'altro, evidenzia come tale conoscenza abbia un rilevante impatto applicativo in ambito clinico ed educativo. -
Studiare le immagini. Teorie, concetti, metodi
Il libro, rivolto soprattutto agli studenti dei corsi di Cultura visuale, Storia dell'arte ed Estetica, è un'introduzione allo studio delle immagini, di cui esamina in modo organico e accessibile gli aspetti più rilevanti. L'analisi delle questioni fondamentali e la messa in evidenza dei problemi chiave permettono di avvicinarsi alla comprensione del modo in cui funzionano le immagini, delle loro origini in quanto oggetti di riflessione e del significato che esse rivestono nel mondo contemporaneo. A tal fine, vengono posti in rilievo gli snodi storici e concettuali più decisivi e i più salienti indirizzi teorici sviluppatisi prima e dopo il ben noto pictorial turn. Infine, nel dar conto dei vari elementi, delle diverse metodologie e delle numerose discipline, il libro offre anche l'occasione di familiarizzarsi con i principali esponenti dello studio delle immagini. -
I media e la moda. Dal cinema ai social network
Tra i media della comunicazione e la moda esiste da sempre un'affinità elettiva. La moda non si limita a ""vestire"""" i contenuti dei flussi comunicativi; essa è un medium, per la sua capacità di dare forma ai desideri e alle aspirazioni che si agitano sotto la superficie dell'apparenza e animano l'incessante processo di rigenerazione delle pratiche espressive e il mutamento delle infrastrutture comunicative. Adottando diversi approcci teorici e metodologici e focalizzandosi su una molteplicità di oggetti, il volume offre un viaggio nelle relazioni tra la moda e i mezzi di comunicazione del XX e del XXI secolo - fotografia, cinema, televisione, videogioco, fumetto, musica, museo, stampa, internet, social network, tecnologie immersive - e riflette sugli effetti della digitalizzazione e della mediatizzazione della moda nella società contemporanea. Al contempo, propone di integrare due ambiti di studio separati nel paradigma unitario dei fashion media studies , un nuovo approccio disciplinare in grado di disvelare la natura intrinsecamente mediale della moda""