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L'errore di Aristotele. Donne potenti, donne possibili, dai Greci a noi
Oggi le donne sono al potere. Dirigono imprese, governano paesi, comandano eserciti. Ne hanno conquistato il diritto. Ne sono capaci. Sono bravissime. Ma nulla va dato per scontato. I Greci hanno saputo immaginare ragazze eroiche, madri autorevoli, regine guerriere. Ma i Greci hanno anche inventato l'autogoverno di cittadini guerrieri, la demokratia. Il popolo è maschio e dev'essere virile. Ed ecco che le donne potenti diventano impossibili. La filosofia e la legge naturale attribuiscono loro incapacità decisionale, inettitudine al comando, sottomissione, vigliaccheria, incostanza, mollezza. Il maschio è focoso, impetuoso, audace, imperioso. La femmina è fredda, intelligente, vile, timida. L'uomo è un animale politico. La donna è un animale domestico. Aristotele organizza queste idee in un sistema di pensiero. Il cristianesimo ne diffonde i principi e ne rafforza il rigore. La donna antica era irresoluta. La donna cristiana diventa irrazionale. Alla fine del Settecento, emergono nuovi diritti che appartengono a ogni individuo in quanto essere umano. È il progetto emancipatorio dei Lumi in tutto il suo splendore. È la premessa della qualità democratica moderna. È il nostro orizzonte. -
Atene, vivere in una città antica
Atene fu, in età classica, la più grande città del Mediterraneo. All'interno del suo territorio, che coincideva con l'Attica, quando nel 431 a.C. scoppiò la guerra del Peloponneso contava un numero di cittadini, maschi adulti maggiorenni, prossimo ai 60.000. Aggiungendo donne, bambini, stranieri e moltissimi schiavi, la popolazione superava forse le 400.000 unità. Se guardiamo alle immagini dell'Atene classica radicate nella nostra cultura, è inevitabile notare che molte di esse, pur avendo un forte valore simbolico, si rivelano parziali, unilaterali e tutto sommato astratte; implicano inoltre giudizi assoluti di valore, aderendo a una lettura dell'Antico mediata dallo sguardo dell'Occidente europeo. Questo libro prende un'altra direzione. Non costruisce miti culturali né pretende di smantellarli, ma parla di Atene come società complessa, molteplice e stratificata. Non un luogo ideale, ma una realtà in continua trasformazione, una comunità i cui abitanti svolgevano attività economiche, lottavano per affermarsi e arricchirsi, e si dedicavano anche, e soprattutto, a combattere per terra e per mare, esercitando una spietata politica di potenza nel mondo greco. -
Anima e corpo. Donne e fedi nel mondo mediterraneo (secoli XI-XVI)
La storia sociale delle donne appartenenti alle comunità cristiane, ebraiche e islamiche del bacino euromediterraneo tra l'XI e il XVI secolo evidenzia la percezione del corpo femminile nelle tre culture e conduce al recupero della loro considerazione nelle società di appartenenza. In tutte, al netto delle differenze che pur vi furono, la sessualità e la sua gestione definirono i ruoli, l'identità e il profilo morale delle donne. E se la loro integrità costituì la condizione necessaria per il matrimonio, principale meta per ognuna, il suo speculare contrario fu il bordello. La casa familiare funzionò, tuttavia, anche come agenzia formativa: la specificità dell'acculturazione femminile consisteva infatti nella tendenza a ottenere l'istruzione necessaria attraverso percorsi privati e informali. Così incontriamo poetesse, maestre di scuola, copiste, miniatrici ed esperte di saperi curativi, ma anche donne religiose. Escluse dall'esercizio attivo della liturgia e del culto, esse trovarono comunque un loro ruolo sacrale, contrapposto a quello di streghe, fattucchiere e maghe. Tanto ricercate quanto, poi, perseguitate. -
La natura della mente. Da Cartesio alle scienze cognitive
Che cos’è la mente? Che rapporto ha con il corpo? Quali sono le basi delle capacità cognitive e dell’identità personale? Nell’attuale indagine su questi temi, che coinvolgono la filosofia, la psicologia e la neurofisiologia, si rintracciano problemi, idee e argomentazioni che risalgono all’epoca della rivoluzione scientifica, eppure i filosofi della mente e i neuroscienziati raramente ne tengono conto. Il volume presenta una storia critica di tali ricerche dal Seicento a oggi mettendo in evidenza gli elementi di continuità e discontinuità tra gli studi contemporanei e gli antecedenti moderni. Offre inoltre esposizioni critiche e aggiornate delle opere di autori classici come Cartesio, Spinoza, Locke, Kant e Freud, ed esamina i fondamenti filosofici dei modelli delle neuroscienze cognitive, prestando particolare attenzione a questioni quali l’interpretazione metafisica dei dati scientifici, il riduzionismo materialistico e la mente animale. -
Estetica contemporanea. Dalle filosofie della crisi alle culture postmediali
Il volume è il primo esauriente e dettagliato profilo dell'estetica contemporanea disponibile in lingua italiana. Destinato a docenti e studenti delle università e delle accademie, agli insegnanti e a un pubblico colto, si caratterizza per l'ampiezza dei temi affrontati e la ricchezza delle informazioni: dal pluralismo delle estetiche novecentesche agli scenari attuali, tra arti performative e cultura visuale. Insieme a un rinnovato affresco dell'estetica del Novecento nelle sue diverse articolazioni (dalle filosofie della crisi alla fenomenologia, dalla teoria critica al post-strutturalismo, dalle ontologie analitiche alle semiotiche dell'arte), il testo offre una mappa aggiornata del dibattito estetico- artistico contemporaneo: dalla Everyday Aesthetics alle estetiche ecologiche, dalle estetiche visuali e post-mediali al rapporto tra estetica, psicologia evoluzionistica e neuroscienze, dal nesso tra estetica e scienze umane alle grammatiche dei linguaggi artistici propri della contemporaneità. In sintesi: un libro indispensabile per orientarsi nel complesso panorama attuale dell'estetica e della filosofia dell'arte. -
Giuseppe Dossetti. La politica come missione
Per Giuseppe Dossetti la politica è stata un impegno esigente e virtuoso, una missione al servizio dei più deboli e bisognosi secondo un'idea di democrazia sostanziale in grado di rendere testimonianza della presenza del cristiano nella storia. Con questa visione ha attraversato da protagonista le vicende del Novecento. Il volume ricostruisce attentamente il suo percorso: dall'avvento del fascismo alla Seconda guerra mondiale e alla Resistenza, durante la quale fu comandante partigiano; dalla Costituente alla militanza nella Democrazia cristiana nel periodo riformistico del centrismo, fino al Concilio ecumenico Vaticano II, dove si spese per una Chiesa impegnata in un rigoroso rinnovamento nel segno della povertà e della pace. Gli anni Novanta lo videro di nuovo attivo in difesa del testo costituzionale, insidiato, soprattutto nella prima parte, da iniziative di riforma improvvisate e pericolose per la tenuta dell'unità nazionale. -
Piccolo lessico storico
Secondo il filosofo tedesco Ernst Cassirer, essere storico vuol dire prima di tutto imparare a leggere. A leggere una lingua, a decifrare un mondo, a mappare un universo mentale: quello degli uomini e delle donne del passato. Contrariamente ai luoghi comuni, dunque, la storia non è solo una questione di date, ma è anche una questione di parole. Johann Chapoutot ne ha selezionate un centinaio per sensibilizzare il grande pubblico nei confronti di una disciplina che sta al cuore del dibattito d'idee contemporaneo, e che si è costruita come una scienza, con la sua epistemologia (la storiografia), ma una scienza molto letteraria, il cui oggetto non è nulla di meno che il tempo. -
Che cosa sono le digital humanities
Le digital humanities costituiscono uno dei campi emergenti del sapere e hanno cominciato a essere presenti anche nei corsi universitari. Per statuto a cavallo fra aree disciplinari diverse, esse non soltanto permettono di affrontare in modo nuovo problemi classici di filologia, critica letteraria o storia dell'arte, ma favoriscono una metariflessione sulle possibilità e i limiti del digitale negli studi umanistici. Il volume presenta i temi chiave di questo ambito di ricerca e, attraverso esempi concreti e analisi di caso, fornisce gli strumenti di base per orientarsi criticamente tanto nel dibattito teorico quanto nella pratica progettuale. -
Il teatro espressionista
La stagione del teatro espressionista, sebbene destinata a lasciare un segno profondo nella storia dello spettacolo europeo del Novecento, ha tuttavia una durata piuttosto breve: la prima rappresentazione ha luogo nel 1909, ma già verso la metà degli anni Venti il percorso dell'avanguardia tedesca giunge al suo epilogo. Di difficile catalogazione, l'espressionismo teatrale ha accolto al suo interno personalità di orientamento spesso contrapposto. Il volume ripercorre gli sperimentalismi condotti nell'ambito della scenografia, dell'illuminotecnica, della recitazione e della nascente regia che hanno stimolato il pensiero di numerosi teorici e artisti della scena. -
Leale consigliere
Il volume costituisce la prima traduzione in assoluto (sia pure non integrale) di una delle opere più importanti della letteratura medievale portoghese, il Leale consigliere, del re-filosofo Dom Duarte (1391- 1438). Scritto negli ultimi mesi di vita dell'autore, questo trattato di «morale e virtuosa scienza», idealmente destinato a fornire alla corte un modello di condotta cristiana, è rimasto, purtroppo, inedito fino al 1843. Ma, più che come manuale di filosofia pratica, incentrato su una interessante rilettura del sistema dei vizi e delle virtù, il Leale consigliere deve la sua fama postuma soprattutto ad alcuni capitoli, come quello che analizza per la prima volta il concetto di saudade o quelli in cui, quasi duecento anni prima di The Anatomy of Melancholy di Robert Burton, prende corpo un'anatomia della malinconia basata interamente sull'esperienza personale del sovrano, vittima di questo male oscuro. -
L' età contemporanea. Prospettive di storia europea e globale
La storia politica delinea tuttora le coordinate di fondo per la comprensione e la periodizzazione dell'età contemporanea su scala europea e globale. Con l'intento di contribuire al suo rinnovamento, il volume ripensa alcuni fenomeni e processi fondamentali che hanno determinato le rotture e le continuità del divenire storico, dalla seconda metà dell'Ottocento in poi. Grazie a una serie di prospettive innovative, aperte agli sviluppi storiografici più recenti, il libro ripercorre la relazione tra imperi e nazionalismi, il nesso di democrazia e violenza, le dinamiche di disintegrazione, transizione e ricostruzione nei dopoguerra, le fasi di ascesa e crisi degli assetti europei e transatlantici, i flussi migratori e il ruolo degli organismi internazionali, i rapporti tra l'Europa e il mondo nelle esperienze coloniali e postcoloniali, i mutamenti ambientali dell'Antropocene. L'immagine di un ""lungo Novecento"""" che arriva fino a oggi è il risultato di questa ampia lettura della contemporaneità."" -
Archeologie del contemporaneo. Paesaggi, contesti, oggetti
L'accostamento di archeologia e contemporaneità crea a prima vista un evidente paradosso: come si fa a concepire un discorso antico sul passato prossimo? La contraddizione si risolve con una buona dose di realismo: per quanto a noi vicino, anche quello contemporaneo è un passato. E se nessuno mette in discussione il valore della storia contemporanea, il vero paradosso sarebbe negarlo all'archeologia. Studiare la materialità di ogni periodo storico, aggiornare i propri metodi, inventare nuovi strumenti e scoprire temi sempre diversi: è un orizzonte multiforme che permette all'archeologia di individuare anche le tracce più recenti, di contestualizzarle e di connetterle alle grandi questioni del mondo globalizzato. Quella del contemporaneo è un'archeologia plurale, come molteplici e sfuggenti sono i paesaggi, i contesti e gli oggetti dell'umanità degli ultimi secoli. Al tempo stesso ritrova la sua unità nel riconoscimento di un proprio patrimonio, delle possibili comunità che può esprimere e di nuove forme di partecipazione. -
La filosofia del Rinascimento. Una guida per temi
Il Rinascimento è un'epoca tormentata e feconda, tesa fra la spinta al rinnovamento di ogni ambito – artistico, letterario, filosofico, religioso e politico – della vita culturale e sociale e la realtà terribile di scontri durissimi culminati nel dramma delle guerre di religione e nell'instaurazione di un rigido controllo sulla circolazione delle idee, con effetti di lunga durata sulla civiltà europea e in particolare italiana. Il volume tratta i nuclei concettuali fondamentali per comprendere la filosofia dell'Età del Rinascimento chiamando in causa i principali pensatori di questo periodo difficile e complesso: la condizione umana (Ficino, Pico, Pomponazzi, Alberti), la crisi religiosa (Cusano, Erasmo, Lutero, Calvino, gli “eretici italiani”), la nuova politica (Machiavelli, Moro, Bodin, Castiglione, Guicciardini, Botero), la ricerca di un nuovo sapere (Cardano, Montaigne, Bacone, Galilei), la filosofia della natura (Telesio, Bruno, Campanella) sono i temi affrontati secondo una scansione in cui l'analisi delle diverse teorie filosofiche si accompagna alla restituzione della realtà storica nella quale hanno avuto origine. -
Heidegger
Martin Heidegger è indubbiamente uno dei grandi pensatori del Novecento, a cui si riferiscono, approfondendone i temi o discutendoli, tanti filosofi della nostra epoca. Ma è anche una figura controversa, per alcune scelte, compiute nel corso della vita, che hanno comportato in molti un rigetto della sua riflessione. Oggi, dunque, è opportuno riconsiderare tale riflessione nelle sue articolazioni e alla luce della documentazione disponibile: allo scopo – come già suggeriva Gadamer – di tornare a ""sillabare Heidegger"""". A tal fine, i capitoli del libro, redatti da alcuni dei maggiori studiosi dell'autore, presentano in maniera chiara ed esaustiva i principali argomenti della filosofia heideggeriana: dalla fenomenologia all'ermeneutica, dall'ontologia al """"pensiero dell'Ereignis"""", dalle meditazioni sull'opera d'arte e sulla poesia a quelle sulla tecnica e sulle questioni d’impatto ecologico, fino al legame con il cristianesimo. Completano il volume un'aggiornata bibliografia e un indice esplicativo dei concetti usati da Heidegger nella sua ricerca."" -
Studiare la salute. La prospettiva della sociologia
La salute è un concetto complesso, in continua evoluzione, che si determina in relazione al contesto sociale di riferimento e alle necessità medico-sanitarie che storicamente si presentano. L'obiettivo del volume è proporre definizioni, strumenti e modelli esplicativi in grado di migliorare la comprensione del fenomeno da un punto di vista sia teorico – che cos'è la salute – sia empirico – come si studia la salute. Inoltre, la descrizione e l'analisi dei processi che stanno alla base della configurazione della salute e della sanità intendono suscitare una discussione pubblica attorno a questi temi e sollecitare interventi correttivi in grado di contenere o, meglio, ridurre le persistenti e sistematiche disuguaglianze di salute che ancora oggi connotano la nostra società. Si tratta, pertanto, di un agevole testo introduttivo che, adottando una prospettiva sociologica, permette non solo agli studenti universitari ma anche a un pubblico più ampio di riflettere sulla salute e sulle sfide globali che è chiamata ad affrontare. -
Le categorie grammaticali
Lo studio delle categorie grammaticali, cioè genere, numero e caso per il nome e tempo, aspetto, modo, diatesi e persona per il verbo, è fondamentale per comprendere il ruolo che nomi e verbi svolgono nelle lingue del mondo. Adottando una prospettiva tipologica, il volume offre una trattazione sistematica di come le categorie grammaticali si manifestano sul piano morfologico, di come vengono impiegate dai parlanti in un ampio spettro di funzioni linguistiche e di come mutano nel tempo. -
Leggere in Europa. Testi, forme, pratiche (secoli XVIII-XXI)
La lettura, come altre pratiche culturali, ha attraversato i secoli registrando continuità e fratture. Oggi stiamo vivendo la più radicale delle sue trasformazioni. Milioni di lettori e lettrici si aggirano sulle piattaforme e sui social network di tutto il mondo non solo per leggere i testi scritti da altri ma anche per proporre i propri, in una comunità senza confini che sta cambiando profondamente l'editoria tradizionale. Il volume offre, in una prospettiva interdisciplinare, una riflessione sui contesti storici, interpretativi, ideologici e materiali che hanno orientato e orientano, in ambito europeo, le proposte degli editori, le esperienze dei lettori e delle lettrici e la loro “appropriazione” dei libri, in un arco cronologico lungo, dalla “sete di lettura” che percorre il XVIII secolo fino alla rivoluzione digitale del nostro tempo. -
Nella Russia di Putin. La costruzione di un'identità postsovietica
Il 24 febbraio 2022, con l’invasione su larga scala dell’Ucraina, la Russia ha dato ulteriore sviluppo alla guerra iniziata nel 2014 con l’occupazione della Crimea e il sostegno ai separatisti del Donbass. La mossa rientra in un progetto geopolitico e identitario di tipo imperiale e segue una logica neostalinista. Putin agisce infatti per ottenere il ritorno di Mosca da protagonista sul palcoscenico globale, perché convinto che la Russia sia da sempre e sarà anche in futuro un impero. Per consolidare la “fortezza russa”, ha dato vita a un regime illiberale grazie alla rielaborazione di teorie e pratiche ereditate dallo stalinismo: politica da grande potenza, controllo autoritario della società, esaltazione del passato imperiale, rivendicazione di una missione storica. Riscrivendo la storia e statalizzando lo spazio memoriale, il putinismo ha creato una nuova identità fondata su alcuni stereotipi positivi di epoca sovietica ancora radicati in parte della popolazione. Allo stesso tempo ha inglobato, manipolato, censurato o represso le iniziative liberamente nate sui temi del passato russo nella società civile. Sposando una visione catastrofista delle relazioni internazionali, Putin ha dato forma a una Russia postsovietica dalle ambizioni imperiali, decisa a plasmare l’ordine europeo e mondiale. Il libro affronta le tappe della costruzione di questa identità geopolitica, interrogandosi sulla solidità del putinismo e sulle eredità che lascerà ai russi anche dopo l’uscita di scena di Putin. -
Faculty development. Il docente universitario tra ricerca, didattica e management
L'università italiana, complici le molte sfide dell'ultimo decennio, sta vivendo un processo di cambiamento destinato a incidere profondamente nella sua evoluzione. Tale trasformazione è nata in primo luogo dalle spinte al rinnovamento della didattica, che negli ultimi anni si sono fatte sempre più decise, ma la portata del suo impatto è destinata a incidere anche su aspetti diversi della vita accademica. Il faculty development rappresenta uno strumento essenziale per gestire questa metamorfosi, supportando l'istituzione universitaria in un percorso di crescita organica e coerente rispetto alle sue molteplici dimensioni costitutive. Il volume presenta un modello di faculty development di stampo olistico che mira a valorizzare le interconnessioni fra le diverse “anime” della higher education affinché tale approccio sistemico sia occasione di arricchimento e di collegamento tra ricerca, didattica, governance e terza missione. -
La parola intonata. Scrivere per il teatro in musica da Orfeo a Suor Angelica (1607-1918)
La drammaturgia per musica, ovvero quella sequenza di “cose” che chiamiamo libretti, è oggetto di studio e interesse per musicologi e letterati. L’autore, che si colloca fra i secondi, ha disegnato un percorso dalle origini del melodramma fino ai suoi estremi creativi attraverso saggi specifici e altri più ampi, considerando la teoria dell’opera lirica come punto di arrivo e di partenza per dimostrare la straordinaria vitalità del genere operistico nell’estetica contemporanea e nel quadro processuale secolare. La parola intonata assume un’identità derivata dalla parola poetica drammatica “prima della musica”, ma nello stesso tempo, nel corso dei secoli, diventa qualcosa di diverso dalla parola letteraria “ingenua”. L’iter è incredibilmente complesso, e arriva all’attuale status del melodramma come spazio di sperimentazione e reinvenzione. La totale adesione a questa estetica dell’opera d’oggi, polimorfa e talora perversa, è il culmine e il presupposto di questo volume. Il testo è rivolto ai lettori, pazienti e curiosi, e certamente appassionati, affinché possano orientarsi in una impresa storico-critica sincera e altrettanto appassionata.