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Nuova età dell'oro. Guida a un secondo Rinascimento economico e culturale
Guida a un secondo Rinascimentorneconomico e culturalernDei quindici anni più caldi mai avvertiti sul nostro pianeta quattordicirnsi sono registrati nel XXI secolo. L’inquinamento da carboniornha portato i gas serra ai livelli del Neolitico. Una crisi finanziariarnglobale ha lasciato senza parole i cervelli più pagati al mondo.rnE ancora l’11 settembre, gli attacchi terroristici da Montreal arnManchester, la Brexit, i collassi nucleari, tsunami e uragani: di ragionirnper pensare che tutto stia crollando ce ne sono parecchie.rnEppure Ian Goldin e Chris Kutarna sono sicuri: questa è la nostrarnNuova età dell’oro. Come nel Rinascimento, nella nostra epoca c’èrnun terreno estremamente fertile per la fioritura del genio, perchérnin nessun altro momento storico il rapporto tra scienza e tecnologiarnè stato così stretto. Vincere le sfide del presente e superarernlo shock continuo prodotto dalla collisione tra realtà e aspettativernsignifica allora strutturare una strategia che, presupponendo ilrnfattore rischio come elemento imprescindibile della natura del genio,rnattinga al passato per dirigere il presente e orientare il futuro.rnGoldin e Kutarna ripercorrono quindi la storia delle scoperterngeografiche, delle rivoluzioni scientifiche e artistiche che hannorncaratterizzato l’età moderna e le mettono in prospettiva con l’attualità:rncome Gutenberg e la stampa, Zuckerberg e i social mediarncontribuiscono a diffondere la conoscenza; il crollo del muro dirnBerlino e la globalizzazione hanno abbattuto barriere e consentitorndi varcare confini prima invalicabili in misura pari alla scopertarndi Cristoforo Colombo; i flussi migratori di oggi, spesso determinatirnda movimenti geopolitici che alla radice hanno la religione,rnricordano quelli provocati in Europa dalla scissione tra Chiesarncattolica e Chiesa riformata.rnSe è vero che il presente non è una ripetizione di quanto è già accaduto,rnè pur vero che l’umanità non si reinventa a ogni generazionerne che, a dirla con Machiavelli, per prevedere il futuro bisogna consultarernil passato. Nuova età dell’oro è lo strumento necessario perrnconquistare una visuale più ampia, calibrare speranza e determinazione,rnpromuovere un progresso finalmente sostenibile. Perché èrntempo che economia e cultura entrino in un secondo Rinascimento. -
Gli ultimi giorni di agosto
Ultimi giorni di agosto. La luce al crepuscolo colora delle tinte più vive i fiori ancora ricchi e i frutti nei pometi. È la stagione di frenesie di insetti, di passiflore che si avvinghiano ai fili con viticci sinuosi; nella Bassa Padana è il momento del raccolto per il riso e la meliga, e più in alto per le uve mature. Eppure nulla come la fine dell'estate promette il declino della vecchiaia, l'approssimarsi di un dopo, il ritorno di barlumi di memoria simili a fuggevoli malie. Un uomo vede la sua casa riempirsi dei frantumi del passato; allo specchio, sul suo volto, osserva i volti delle generazioni che lo hanno preceduto, spettri che proliferano attorno a lui fino a farsi patologia, febbri a cui opporre contravveleni e palliativi. ""Gli ultimi giorni di agosto"""" ricompone quelle febbri in un romanzo di consunzione, un canzoniere in prosa per frammenti e presagi in cui la vita abbraccia la scrittura. Episodi minimi mostrano l'estate del tempo nel suo dissiparsi: una giornata trascorsa col padre, i corpi acerbi di un ragazzo e una ragazza che spingono le bici in mezzo alla campagna, la pelle di un serpente ritrovata sulla tomba di famiglia. In questo perdersi dell'istante nell'universale emerge l'antidoto di secondi, minuti, a volte interi giorni di felicità: un gol di Paolo Rossi, l'ombra rinfrescante di un albero lungo la strada, l'immersione nella sensualità di organismi desideranti. È qui che la scrittura dischiude la memoria alle epifanie dell'aforisma, traccia linee che congiungono la biografìa più intima alla letteratura: al mito dell'assenza di Moby Dick, alla scomparsa di Bruno Schulz, al fantasma di Henry James. Negli Ultimi giorni di agosto Massimo Bocchiola, trai maggiori poeti e traduttori contemporanei, disegna nella Pianura Padana la torrida geografia di un passato e, trattenendone sulla pagina le risonanze, costruisce un romanzo familiare dagli echi pascoliani. Una biglia di vetro in cui dare asilo ai volti perduti nell'ombra."" -
La zattera della Medusa
18 luglio 1816, le tenebre ricoprono l'abisso e il diavolo aleggia sulle acque. Nel mare al largo della Mauritania il brigantino Argus avvista tra i flutti un relitto alla deriva. Ciò che appare, avvicinandosi, è una visione demoniaca che mozza il fiato ai marinai: aggrappati a quelle assi di legno, ammassati gli uni sugli altri, ci sono i corpi sfiniti e consunti di quindici uomini, da tredici giorni ostaggio delle onde, della fame e della sete. Sono gli unici sopravvissuti tra i 147 a bordo della zattera allestita dopo che la nave francese Medusa si è arenata nelle sabbie africane d'Arguin. Subito la notizia percorre il regno di Luigi XVIII, circondata dalle domande e dai sospetti: cosa è potuto mai accadere? Come hanno fatto a resistere in quelle condizioni? Cosa ne è stato degli altri? Ma mentre i superstiti raggiungono Parigi, e i primi scandalosi brandelli della loro storia rimbalzano sui giornali, appare chiaro come certe verità, nella loro tragedia eterna e senza scampo, non possano trovare posto nel mondo dei vivi. ""La zattera della Medusa"""" è un angosciante viaggio attraverso un inferno liquido di soprusi, violenza e cannibalismo. Tra sadici marinai senza morale, perversi cuochi di bordo dal labbro leporino, mostruosi giganti asiatici dalla forza sovraumana e vanitosi ufficiali, incapaci di governare altro se non la frusta, Franzobel intesse una narrazione storica attorno a una delle vicende più inquietanti della Francia moderna."" -
Silenzio
È il 1961 quando esce ""Silenzio"""". John Cage ha quarantanove anni e una fama di musicista sperimentale che fino a qualche anno prima era limitata alle cerchie delle avanguardie metropolitane statunitensi. Conosciuto soprattutto per l'associazione tra la sua musica per percussioni e pianoforte preparato e la modern dance, il suo stile muta radicalmente quando decide che i suoni debbano essere liberati - dall'intenzione, dal gusto, dalla storia, dalla memoria - per vivere di vita propria. Che lo strumento principale del suo modo di comporre debba essere il caso. Quando Cage accetta l'idea di radunare i suoi scritti e le sue conferenze-performance in questo libro, il suo pensiero ha da poco contagiato irreversibilmente la nuova musica che si fa in Europa. """"Silenzio"""" diffonde il contagio anche al di là dell'ambito musicale e dà a Cage una notorietà senza precedenti. Il libro viene accolto da una comunità di giovani in pieno fermento artistico, culturale e politico. Diventa subito un manifesto e un caso letterario. Insieme di articoli, conferenze e saggi composti fra il 1937 e il 1961, """"Silenzio"""" spazia dai discorsi sulla musica - propria e degli altri - alla danza, alla pittura, allo zen, con storie e aneddoti che nel tempo sono divenuti proverbiali. Da questo variegato insieme di testi - qui proposto in una traduzione riveduta e con una prefazione inedita in Italia - emerge soprattutto la totale appartenenza di Cage al pensiero musicale, la sua fede assoluta nel potere del suono. Eppure, anche e proprio grazie a """"Silenzio"""", le sue idee si sono irradiate verso tutti gli ambiti della produzione artistica, definendo un nuovo rapporto tra materiale e gesto creativo. E ancora oggi il sasso gettato nello stagno non ha smesso di generare i suoi cerchi."" -
Cose terribili
Bergen, Norvegia. Quando in una notte di plenilunio la madre si trasforma in un lupo mannaro e uccide brutalmente a morsi il marito, la vita dei gemelli Iselin e Edvard Honik cambia per sempre. Scoprono l’orrendo morbo che infesta da generazioni la loro famiglia tramutandone nottetempo i membri in creature bestiali assetate di sangue, e che potrebbero avere a loro volta ereditato. Fratello e sorella stringono così un patto solenne: tentare di sfuggire al proprio destino, costi quel che costi. Per i due è l’inizio di una entusiasmante e bizzarra epopea: Iselin si mette alla ricerca di indizi per la cura, finendo per legarsi a un gruppo terroristico. Per Edvard, invece, la decisione di arginare i propri sentimenti – nei quali individua l’innesco potenziale della metamorfosi – coincide con la fuga da casa, in un lungo viaggio che attraverso l’Europa dell’Est lo porta ad affrontare i demoni che scorrono nel suo sangue e a capire chi è davvero. -
Matrimonio e parentela
«Andare a nozze con la cugina? In uno studio che torna in libreria, Frazer spiega perché in Occidente è stato un tabù (molto trasgredito). Con un indizio: la famiglia naturale non c'entra...» - Robinsonrn«Frazer prende lo spunto dall’episodio relativo alle nozze di Giacobbe. Giacobbe, secondo quanto racconta la Genesi, sposò in successione le sue due cugine Rachele e Lia che erano figlie di Labano, fratello di sua madre Sara. Ma, partito da Giacobbe, Frazer lo abbandona subito per avventurarsi nel mondo dei primitivi. Di qui l’avvio per uno dei contributi più originali dell’intera opera di Frazer, questa volta dedicata all’analisi dei meccanismi di una struttura fondamentale della società: il matrimonio.rnrnNoi europei ci troviamo dinnanzi a un problema che scavalca il nostro orizzonte mentale e ci costringe a scoprire quanto relativamente isolato sia il nostro sistema matrimoniale. Come nota nella sua postfazione Maurizio Bettini, “sposare la cugina” è uno di quegli elementi distintivi che marca con forza il confine tra il “noi” europeo e gli “altri”; la tradizione europea infatti, a partire dal mondo romano, interdì vigorosamente questo tipo di matrimonio, e successivamente la Chiesa si preoccupò di estendere ancora più ampiamente la barriera matrimoniale endogamica. “La cugina” scrive Bettini “è una donna troppo vicina perché ci si possa permettere di sposarla, ma non lo è abbastanza perché ci si possa impedire di amarla.”rnrnNon è un semplice caso di evoluzione della morale sessuale: Frazer avverte che il matrimonio endogamico ha a che fare con i meccanismi culturali profondi di società molto lontane dalla nostra; così il problema dell’endogamia viene da lui, correttamente, collocato sul piano della cultura, non su quello della natura. Il tabù dell’incesto è dunque, per Frazer, il prodotto di una struttura sociale, che determina come conseguenza secondaria la creazione di una barriera psicologica: “la proibizione opposta al rapporto sessuale tra cugini paralleli dev’essere stata in vigore per tanto tempo che rispettarla è divenuto una sorta di istinto”.» - Giulio Guidorizzi -
Nessun cielo
Pierre Demarty travolge con una narrazione ipnoticarnche si trasforma in una poetica meditazione sul senso dellarnvita, della giustizia, della famiglia e delle relazioni.rn«Una riscoperta dell'empatia in un tempo in cui, da più parti, si nega la necessità umana di partecipare alla sofferenza altrui» - Gabriele Di Donfrancesco, Robinsonrnrn«Aylan, il bambino siriano trovato morto su una spiaggia incolore: partendo da questa epifania, Pierre Demarty, con la sua elegante penna guidata dall’arte della delicatezza e del contrappunto, delinea il ritratto di un quarantenne sempre “al limitare degli avvenimenti”.» - Le Figarornrn«Il romanzo di Pierre Demarty è misterioso. Le visioni letterarie che è in grado di suscitare permangono nitide nel nostro spirito.» - Libérationrnrn«Come il mare, in quell’immagine di un bambino con la maglietta rossa che resta immobile sulla spiaggia, nemmeno lui si muove di un millimetro. In fondo a lui ci sono delle cose che scorrono, cose che non si vedono, che dentro di lui devastano tutto.»rnrnrnrnParigi, l’estate di un anno come tanti. Un uomo perbene, onesto, padre di famiglia, esce di casa, accompagna i figli a scuola, entra in ufficio, accende lo schermo del computer. L’immagine è lì, lo aspetta. L’immagine di un bambino su una spiaggia. Nessun cielo a sovrastarlo. Il mare fermo, immobile. Il corpo fermo, immobile. Il bambino non si muove. A muoversi sono gli sguardi di chi lo osserva, e tutti, nel mondo, quel giorno di un anno come tanti, lo osservano. Per l’uomo è l’inizio di un’ordalia silenziosa, uno scavo che ha i contorni della rivelazione: perché quell’immagine – così simile a un’altra che aveva già incontrato, qualche tempo prima, nel buio di una sala cinematografica – lo contagia, lo infesta, finché l’uomo non riesce a pensare ad altro, a lavorare, a dormire. È un’apocalisse, quell’immagine, scatenata su una vita comune e – come ogni apocalisse – trasformerà l’uomo, lo farà nuovo, svelandolo a se stesso. -
Il futuro migliore. In difesa dell'essere umano. Manifesto per un ottimismo radicale
Oggi noi esseri umani siamo sotto attacco da tutti i fronti. La crisi del capitalismo globale ha lasciato campo libero alle forze arcaiche del razzismo, della misoginia e del più cieco nazionalismo autoritario. Il pianeta è febbricitante e quasi del tutto sepolto dalla sovrapproduzione di plastica e cemento. La Silicon Valley produce sempre più raffinati algoritmi che concretizzano l'incubo del controllo totale e sempre nuovi gadget che in breve realizzeranno la trasformazione dell'uomo in robot. Dobbiamo rassegnarci a essere consumatori ormai privi di volontà o macchine biologiche dal comportamento prevedibile e modificabile? Secondo Paul Mason no: possiamo ancora reagire, possiamo riprendere il controllo delle nostre vite e del nostro futuro. Mason propone una nuova forma di azione politica che unisce la tradizione dei movimenti di sinistra, l'esperienza delle lotte del nuovo millennio e la possibilità di agire sulla rete senza esserne dominati. Il suo manifesto ci invita a essere radicalmente ottimisti: dall'affrontare i troll razzisti sul web al compiere le giuste scelte quotidiane negli acquisti, dal lottare per il controllo dei nostri dati personali al costringere i governanti a promulgare leggi che liberino il potenziale positivo delle nuove tecnologie, sono molte le cose che possiamo fare per tornare a essere soggetti attivi, e non passivi oggetti delle politiche mondiali. ""Il futuro migliore"""" è una chiamata alle armi per chi è deciso a resistere al monopolio delle tech companies, alla globalizzazione ultraliberista e alla politica dell'odio per le strade e sui social network. Dopo averlo letto avrete una scelta molto semplice: vivacchiare nella speranza che il vostro orticello si salvi oppure iniziare a combattere."" -
La memoria cantata. «A survivor from Warsaw» di Arnold Schönberg nell'Europa del dopoguerra
Composta nel 1947, il successo nell’Europa postbellica di questa cantata, capace di essere assieme grido corale dei «salvati», straziante invocazione al Dio di Israele, memoriale in musica della Shoah, è stato tanto immediato quanto sorprendente. Joy H. Calico in queste pagine cerca di analizzarlo attraverso sei emblematici casi di ricezione: Germania Ovest, Austria, Norvegia, da una parte, Germania Est, Polonia e Cecoslovacchia, dall’altra; sei paesi usciti in modo diverso dalla Seconda guerra mondiale e i cui assetti politici hanno influenzato in diversi modi l’accoglienza della trasfigurazione artistica di quel trauma. Sei esperienze attraversate però da temi comuni, che rivelano le tensioni sotterranee al continente: la memoria dell’Olocausto e il senso di colpa; la convivenza di ebrei ed ex nazisti; l’antisemitismo e la presenza di forze occupanti da entrambi i lati della cortina di ferro.rnrnL’indagine di Calico è completata in questa edizione da Paolo Dal Molin, che approfondisce le ragioni dell’inatteso successo di pubblico del Sopravvissuto di Varsavia nell’Italia dei primi anni cinquanta. Un successo che da un lato consolidò la fortuna critica di Schönberg contribuendo a farlo divenire una delle figure più influenti per la nuova generazione di compositori, dall’altro manifestò le contraddittorietà di un paese in piena ricostruzione che non aveva ancora affrontato un’elaborazione collettiva della memoria.rnrn«Ora, che cosa significa per me il testo del Survivor: in primo luogo significa un monito per tutti gli ebrei a non dimenticare mai che cosa ci è stato fatto, a non dimenticare mai che furono consenzienti anche i popoli non direttamente responsabili e che molti di loro considerarono necessario trattarci in questa maniera. Non dovremo mai dimenticarlo.» Arnold Schönberg -
Paesaggi celesti. Interviste
"Paesaggi celesti"""" è l'autoritratto definitivo di uno dei massimi artisti contemporanei. Un attraversamento dei paesaggi e delle visioni che hanno composto l'immaginario di Anselm Kiefer, guidato dalle sue stesse parole disseminate nelle interviste selezionate dal critico Germano Celant tra il 2019 e il 2020 e dal suo studio, che ne ha portato a termine il lavoro dopo la scomparsa. Pagina dopo pagina, racconto dopo racconto, Kiefer dà vita a una gemmazione di immagini e ricordi: descrive con precisione il suo lavoro e le sue convinzioni sull'arte e il ruolo dell'artista; indaga il suo rapporto con i maestri, la letteratura e il mito, il sacro e la materia; apre le porte dei suoi atelier spiegando in che modo li ha scelti e abitati; ripercorre le tappe della sua carriera dagli anni settanta a oggi, dalla provocatoria serie """"Occupazioni"""", in cui posa nell'atto di fare il saluto nazista in diverse località europee, a tele come """"Märkischer Sand"""", in cui la sabbia fa le veci del colore, fino alle gigantesche architetture di cemento e piombo dei """"Sette palazzi celesti"""". Quest'opera illumina in modo inedito il cammino artistico e umano di Kiefer lungo oltre cinquant'anni di creazioni e sperimentazioni, mostrandolo nel suo ostinato tentativo di edificare, a partire dalle rovine, ponti tra passato e futuro, storia e spiritualità, vita e morte. Di liberare le scintille di luce sepolte nella terra per farle ascendere verso l'oscuro del cielo." -
Incerto
«Taleb è il più grande pensatore di tutti i tempi.» - The Timesrnrn«La filosofia di Taleb è il darwinismo del XXI secolo.» - la LetturaIl Cigno nero, Antifragile, Il letto di Procuste, Giocati dal caso, Rischiare grosso, Robustezza e fragilità. Best seller mondiali, libri che hanno influenzato la filosofia, l’economia, la finanza, la statistica, raccolti in un unico volume: Incerto è l’opera omnia di Nassim Nicholas Taleb, uno dei più grandi pensatori contemporanei. La statistica e il calcolo, l’imprevisto e la casualità: Taleb ci ha insegnato che il caso e l’incertezza dominano le nostre esistenze, ma anche che possiamo sfruttarle per prosperare, cavalcando i «cigni neri». -
Lettere della famiglia Mozart. Vol. 1: primi viaggi e il Grand Tour in Europa, I.
Attraverso documenti, illustrazioni e commenti di carattere storico e musicale, il primo volume delle Lettere della famiglia Mozart ci porta a conoscere il contesto entro cui Mozart si è formato ed è cresciuto; perché il genio non crea dal nulla, ma riflette la luce assorbita dal mondo circostante e la fa brillare ancora più intensa.Versailles, capodanno del 1764. Un bambino di sei anni e sua sorella di undici sono alla corte di Luigi XV per esibirsi davanti alla famiglia reale. Un giornalista lì presente racconta che lei «suona il clavicembalo in maniera brillantissima», mentre il piccolo è «un fenomeno così straordinario che si stenta a credere». I due sono applauditi e apprezzati al punto che viene loro concesso di baciare la mano delle figlie del re e di intrattenersi in conversazione con la regina. Si tratta di Wolfgang Amadeus Mozart e di sua sorella Maria Anna, accompagnati dal padre Leopold, che osserva la scena orgoglioso dei figli e stupefatto dalla magnificenza del luogo, mentre memorizza ogni aspetto e rituale dell'aristocrazia per poterne poi raccontare nelle sue lettere. L'epistolario raccolto in ""I primi viaggi e il Grand Tour in Europa"""" ripercorre gli anni iniziali e sfavillanti della precoce carriera musicale di Mozart attraverso le parole appassionate, intelligenti e severe del padre, dalle esibizioni a Vienna nel 1762 per l'imperatore Francesco I a quelle nelle case nobiliari di Parigi, Monaco, Lione, Amsterdam, Zurigo e di tante altre città nel corso di tre intensi anni di attività concertistica e compositiva, durante i quali il bambino prodigio scrive le sue prime sonate e sinfonie e, rientrato a Salisburgo, la sua prima opera, """"La finta semplice"""". Leopold Mozart ci restituisce un'affascinante descrizione dell'Europa del XVIII secolo, visibilmente scossa e trasformata dalla Guerra dei sette anni, animata dall'Illuminismo e dal giornalismo di opinione e tanto scettica nei confronti delle superstizioni quanto attratta dalla ricerca tecnica e scientifica."" -
Il demone di Maxwell
"Il demone di Maxwell"""" è un mistero, la cui soluzione è accessibile solo rompendo le pareti della logica, ma è anche un visionario romanzo-mondo che racconta il potere della scrittura di costruire ponti tra le persone. Il protagonista di questa storia, Thomas Quinn, è uno scrittore fallito, figlio di un affermato romanziere con il quale ha avuto per tutta la vita un rapporto di rancore e distanza. I suoi libri non hanno mai trovato fortuna e a lui è rimasta solo l'invidia per Andrew Black, il protetto del padre, che anni prima aveva esordito con un'opera sconvolgente divenuta subito un best seller, per poi scomparire misteriosamente nel nulla. Ora, a distanza di tempo, il defunto padre e il suo ex pupillo sembrano essere tornati a infestare la vita di Thomas attraverso inquietanti lettere e messaggi in segreteria. Una serie di avvenimenti apparentemente inspiegabili, che costringeranno Thomas a mettersi sulle tracce di Black e del suo leggendario secondo romanzo, recuperando il quale spera di riscattare i propri fallimenti. Sarà l'inizio di una indagine surreale tra piani temporali che si intersecano ed enigmi che ne contengono altri: un inseguimento all'interno di un labirinto in cui tutto sembra sfuggire al senso." -
Contemporaneo occidentale
"Contemporaneo occidentale"""" non e un'antologia di racconti nel senso canonico del termine. Non è un best of dei migliori autori della parte occidentale del globo. Tra gli autori e le autrici di questo libro, ce ne sono molti di fama internazionale, ma il criterio della fama non è un criterio letterario. Gli autori presenti in questo libro, ognuno con le sue caratteristiche e in vario modo, sembrano aderire a questa postura: il compito di un'esperienza artistica non e quello di simulare la realtà, o di descriverla, o di rappresentarla. Gli autori di questo libro sembrano tentare - e data la natura umana possono certamente fallire - un'altra strada: andare incontro all'ignoto. Vivere il testo come un'esperienza vivente. Procedere cioè, nella stesura di un testo, lasciandosi la possibilità di restare sorpresi. Proviamo a immaginare un essere umano che si immerga da solo nelle profondità di una grotta, nella più nera oscurità, lontano da tutti i suoi simili, senza alcun modo di misurare il tempo. Una volta tornato alla luce, saprà cosa significa sentire radicalmente la paura, cosa si prova a sentirla sempre su di sé. In quel «sempre» alberga ciò che più si avvicina a una certa idea di letteratura: che cioè la letteratura, come la vita, sia un tuffo nell'ignoto, un cammino del pellegrino, una meditazione." -
Bim Bum Bam Ketamina
“Bim Bum Bam Ketamina” è la storia di un mondo isterico e ultraviolento, impaziente e tossico, che vive assieme la tragedia dei suoi ultimi giorni e il trionfo del suo desiderio di vita. È il racconto della realtà per come appare al di là dei nostri filtri. La voce che ci accompagna all’interno di questo gorgo terribile ed esilarante è quella del tuttofare Roberto, trentenne senza ambizioni e senza soldi, creatura crudele e ingenua, «uomo in affitto» che si procaccia sempre lavori mal pagati finendo dentro le situazioni più assurde: fare il Personal Shopper Assistant e l’Official Emotions Manager di un’influencer che decide di sposare se stessa; guardare i video di una chef che, dopo anni di violenze subite, sevizia il marito in diretta Instagram; smaltire i rifiuti da laboratorio di una scienziata che costruisce una faccia artificiale per essere identica alla sua amica del cuore; fare psicanalisi con un’intelligenza artificiale; orbitare tra webstar rifatte che scelgono di infilare una mano in un frullatore in live quando non sanno più come intrattenere i propri follower. Testimone di un universo pazzo ed esasperato, che rifiuta ogni regola e ogni morale, Roberto racconta in queste pagine la sua quotidianità surreale, tratteggiando allo stesso tempo la propria incapacità di trovare un posto nel mondo e la tanto temuta – per alcuni, sperata – autoestinzione del genere umano. Il romanzo di esordio di Claudia Grande è il grido di questa umanità al suo estremo confine. Il tentativo di lasciare sul pianeta un’ultima traccia di ciò che siamo stati prima di dissolverci. -
Amore e curiosità. Scritti, frammenti e interviste sulla musica
Spirito avventuroso ed irrequieto, il compositore Maderna è stato un artista a tutto tondo, andando sempre alla ricerca di sperimentazione e nuove strade espressive. Non cessò mai di indagare nuove tecniche compositive, passando dal neoclassicismo dei lavori giovanili allo strutturalismo. Così come fu tra i primi ad indagare le possibilità offerte dall'alea e fu precursore dell'impiego dei mezzi musicali elettronici. Cosa lo muoveva? Due grandi fonti di energia, l'amore per la musica e una grande, irrefrenabile curiosità, quella dei visionari. In questo libro che raccoglie i suoi scritti musicali, i due grandi poli emotivi che hanno guidato tutta la sua carriera emergono al meglio, tracciando la più appagante biografia artistica di uno dei migliori compositori italiani del Novecento. -
Linee del destino
Il giovane studioso Anton Lizavin, nel compilare una tesi sugli scrittori della sua regione, si imbatte nel nome di Simeon Milaševič, una figura marginale e dimenticata, eppure velata di fascino e mistero. Indagando negli archivi, Anton rinviene un piccolo baule pieno di carte apparentemente senza valore, ma sulle quali sono annotati appunti sparsi, riflessioni sospese e aforismi densi di complessità: sono involucri di caramelle che Milaševič ha utilizzato per riversarvi i suoi pensieri, nascondendovi una rivelazione assoluta che Anton è determinato a decifrare. I suoi sforzi si trasformeranno ben presto in un'ossessione, e tra i due scrittori inizierà così un inseguimento surreale e metafisico nel quale, pagina dopo pagina, le loro voci si risponderanno fino a mescolarsi. Sullo sfondo di un'Unione Sovietica provinciale e fantastica, tra sette religiose che riesumano i morti e li cuociono come carne, studenti che catalogano meticolosamente le proprie allergie credendo di potervi scorgere i più profondi segreti e grotteschi fabbricanti di dolciumi che svolgono segretamente il ruolo di mecenati rivoluzionari, la ricerca di Anton proseguirà fino a confondere in modo irreversibile i confini di epoche e uomini, di realtà e immaginazione; in un vorticoso intrecciarsi di linee divergenti al centro delle quali è sepolta, forse, una verità ultima sull'esistenza terrena. Mark Charitonov dà vita a un classico contemporaneo, erede della scrittura di Gogol', Pasternak e Nabokov. Composto all'oscuro della censura sovietica, Linee del destino ci conduce, attraverso un'umanità multiforme e carnevalesca, a contemplare il barlume di un'illuminazione sulla natura degli esseri viventi; perché è solo nella nostra interconnessione che possiamo aspirare all'assoluto. -
Il romanzo di Lady D
C'era una volta una giovane principessa estenuata da intrighi di palazzo, restrizioni opprimenti, paparazzi ovunque, un marito freddo e infedele, e una suocera che di mestiere faceva la regina. Poi, un bel giorno, la principessa fuggì per inseguire l'amore accanto a un Moro dalle immense ricchezze. La serenità era però ancora lontana. Su di lei incombeva la minaccia di un atroce complotto e la principessa dovette così compiere una scelta estrema e irrevocabile: inscenare la propria morte e rinascere con una nuova vita, un nuovo nome e un nuovo aspetto. Inizia così la favola noir di Diana Spencer, una favola che inventa per lei un destino diverso da quello incontrato nel tunnel dell'Alma. La principessa tormentata ora si chiama Lydia, abita in un piccolo centro degli Stati Uniti e trascorre le sue giornate tra il lavoro in un canile, i tè con le amiche e gli incontri con un timido ma tenace fidanzato. Cerca di assaporare i piaceri di un'esistenza lontana dai riflettori, anche se un dolore lancinante e sottile le ricorda a ogni istante di avere abbandonato i suoi figli. Il fragile equilibrio rischia di rompersi con l'arrivo di una vecchia conoscenza: un paparazzo che non si è mai dimenticato dei suoi lucenti occhi azzurri, e soprattutto di quella appena visibile striatura di verde attorno alla pupilla destra. Monica Ali ci trasporta nella mente di Lady D e tesse una trama che incrocia verità e finzione, le storture della fama e il desiderio di normalità, raccontando la storia di una donna combattiva, in perenne lotta per vivere una vita in cui riconoscersi appieno. -
Tutte le poesie
Ribelle. Politicamente scorretta. Passionale. Libera. Sibilla Aleramo nella sua esistenza ha rotto ogni gabbia nella quale il suo tempo, la critica e la società hanno tentato di imprigionarla. Dalla decisione di abbandonare un marito non voluto e un figlio molto amato per inseguire la propria indipendenza alla tormentata storia d’amore con Dino Campana, dalla scandalosa relazione con Lina Poletti alle prese di posizione antifasciste, di ogni sua scelta, di ogni suo sacrificio e delusione, di ogni suo trionfo e successo, i suoi versi hanno trattenuto l’essenza. rnrnIl volume Tutte le poesie, curato da Silvio Raffo e con una prefazione inedita di Ilaria Gaspari, raccoglie il frutto letterario di un percorso in cui arte e vita hanno saputo fondersi in modo inscindibile. In queste pagine assistiamo alla completa trasformazione di Rina Faccio in Sibilla Aleramo: alla sublimazione di una biografia fatta di violenze, delusioni e imposizioni in estasi poetica, parole cesellate ed espressione pura del desiderio. -
Jazz cosmopolita ad Accra. Cinque anni di musica in Ghana
Steven Feld dà vita a un progetto dal respiro internazionale, racconta nuove storie «acustemologiche» e si lascia meravigliare insieme a noi da come il jazz di Accra rappresenti tanti mondi musicali cosmopoliti: un’indagine sulla somiglianza delle tradizioni da una sponda all’altra dell’oceano Atlantico, sull’afrocentrismo e sull’assenza di confini.rn«Jazz cosmopolita ad Accra parla della forza della collaborazione artistica nel creare nuove alleanze. In un mondo in cui prendono sempre più piede razzismo e xenofobia, estremismo nazionalista e ostilità verso i migranti, sono sempre più convinto di quanto valgano i legami cosmopoliti e la solidarietà fra realtà differenti nella storia del jazz.»Nel 2005 Steven Feld, antropologo appassionato ed esperto di jazz, atterra per la prima volta ad Accra, capitale del Ghana. Al suo arrivo non sa che ci tornerà regolarmente per cinque anni, dopo l’incontro con gli artisti locali e la scoperta di radici musicali comuni, né sa che quell’incontro porterà a conversazioni, session, spettacoli, progetti discografici che destruttureranno completamente le sue certezze sul jazz. Feld si ritrova a disimparare, quindi imparare daccapo, una musica che era certo di conoscere bene, quel jazz che ha accompagnato la sua vita fin dall’adolescenza e che lì, davanti ai suoi occhi, viene decostruito e ricostruito nell’interazione con le voci dell’Africa; viene rinvigorito da storie e metodi africani d’ascolto; viene riconfigurato dalle diverse maniere africane di collocare il jazz nel solco di storie globali di razza e razzismo, lotte di liberazione, politica e spiritualità.rnrnNasce così Jazz cosmopolita ad Accra, il racconto della storia jazz afroamericana attraverso i volti dei suoi protagonisti: Ghanaba, celebre batterista ghanese vittima dell’America razzista degli anni cinquanta e amico di Charlie Parker, Max Roach e Thelonious Monk; Nii Noi Nortey, scultore e musicista sperimentale ispirato dalle avanguardie degli anni sessanta e settanta e dalla filosofia panafricana; Nii Otoo Annan, percussionista rivolto al suono di Elvin Jones e di Rashied Ali; un sindacato di autisti di pullman e camion che, con i loro clacson, i por por, rendono omaggio alle esequie dei colleghi e degli appartenenti alla loro comunità. Sullo sfondo, il connubio tra l’eredità di John Coltrane e la tradizione musicale e culturale africana.