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Sovrani a metà. Monarchia e legislazione tra Otto e Novecento
Questo volume, offrendo un affresco delle principali monarchie europee (Gran Bretagna, Francia, Spagna, Germania, Italia, Austria-Ungheria, Russia) nella loro evoluzione storica tra Ottocento e Novecento, affronta alcuni aspetti cruciali delle trasformazioni politico-istituzionali e culturali che hanno segnato l'età contemporanea in Europa. I saggi qui raccolti si interrogano su come cambiarono i fondamenti della legittimità dell'istituto monarchico nel corso di un processo che, con modalità e tappe diverse da paese a paese, vide gradualmente affermarsi il costituzionalismo liberale e una nuova legittimazione di tipo nazional-rappresentativo. Analizzano poi, sul piano politico e normativo, la trasformazione delle funzioni e dei poteri politici effettivi dei sovrani ed il ruolo della Corona rispetto alle altre istituzioni dello Stato. Altro tema presente in tutti i contributi del volume è quello della dimensione simbolico-valoriale delle monarchie europee, in relazione all'immaginario collettivo e alle identità nazionali. -
Scritti giornalistici. «Il Giornale» 1944-1957
Con Guido Cortese la stagione del liberalismo italiano ha conosciuto una delle sue fioriture più belle. Bella, di quella bellezza che si accende in una circostanza sola: quando c'è perfetta rispondenza tra l'opera di un uomo e i suoi ideali. E là dove questi ideali muovano dall'afflato di un convincimento religioso (in Cortese la libertà individuale prendeva calore di fede), allora non c'è rotondità diplomatica che tenga. Da qui questi scritti giornalistici che ancora oggi si lasciano ammirare per la gagliardia degli argomenti opposti sia alle insidie della clerocrazia nera sia alle prepotenze del totalitarismo rosso. Nondimeno, sgombrato il campo dalle frenesie totalitarie, Cortese fu sempre fraterno con il grido di giustizia che sollevava il petto degli umili e dei poveri. Nella sua sensibilità di ""liberale coerente"""", infatti, rimaneva bensì vero che la giustizia senza la libertà avrebbe inaugurato la tirannia; ma non era meno vero che senza la giustizia la libertà si sarebbe rattrappita nel privilegio, perdendo con ciò stesso ogni luce di nobiltà. Ed è anche per questo che i suoi articoli non debbono cadere dalla nostra memoria."" -
Niente di vero sul fronte occidentale. Da Omero a Bush, la verità sulle bugie di guerra
Dall'Olimpo del mito all'Afghanistan della cronaca, dalla guerra di Troia al terrorismo d'attualità, l'originale ricostruzione di un percorso storico sulle tracce degli inganni che accompagnano ogni conflitto, militare, sociale, culturale, economico che sia. Mentre la politica è artefice e complice di una divulgazione spesso distorta delle ragioni reali che muovono gli scontri, antichi e contemporanei. -
Rete Italia. La Tv e i nuovi scenari della comunicazione
Stato, mercato e libertà, è questo in sintesi il dilemma non solo economico, ma anche politico e filosofico, che ha attraversato il dibattito culturale del Novecento e che ha trovato nuova linfa nel momento storico attuale, caratterizzato da evidenti fallimenti del mercato e dalla necessità di trovare nuove regole efficienti e condivise. L'esperienza di un uomo, come Corrado Calabrò, che ha servito lo Stato per oltre quarant'anni, rivestendo incarichi istituzionali di assoluto prestigio, dalle prima esperienze con Aldo Moro all'attuale Presidenza dell'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, costituisce quindi un'occasione unica per rivisitare in senso critico la recente storia del nostro Paese e per capire di quali nuove regole ed infrastrutture l'Italia si debba dotare per poter affrontare le sfide economiche e sociali del nuovo secolo. Con incalzante argomentazione Calabrò individua nelle reti di comunicazione di nuova generazione l'innesco indispensabile per far ripartire un'economia - quella italiana - oramai strutturalmente stagnante e far protendere il Paese verso una ""società dell'informazione"""" moderna, efficiente e pluralista."" -
Ferrante
Il ""Ferrante"""" è la prima tragedia di Giuseppe Campagna. Appare con la data di Lugano 1832, ma, in effetti, è Napoli nel 1832 presso la tipografia di Giuseppe Ruggia e Compagni. Fu ripubblicata con il titolo modificato in Ferrante nel volume """"Tragedie"""", ove appaiono anche Sergio e Ludovico il Moro. Protagonista è Ferdinando I d'Aragona, noto come Ferrante I, re di Napoli dal 1458 al 1494, anno della sua morte. Il Campagna lo racconta a partire dalla congiura dei baroni del 1485, capeggiata dal conte di Sarno, Francesco Coppola, giustiziato il 14 maggio 1487, e dal segretario del Regno Antonello Petrucci. E di quei baroni, del conte di Sarno, di Antonello Petrucci, Ferrante I si vendicò con estrema crudeltà in nome della ragion di Stato, che, come si sa, non ammette nessun'altra ragione. E non ammette neanche la ragione dell'arte, che nella tragedia si manifesta per sprazzi."" -
Costruire la comunicazione organizzativa. Il progetto formativo del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali
Questo libro è il primo della collana promossa dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali per testimoniare le esperienze recenti (2008-2010) sulla formazione e la motivazione delle risorse umane. Il progetto formativo prevede tre stadi: corso sulla comunicazione organizzativa; teatro d'impresa e public speaking; change management. Il primo volume è dedicato al corso sulla comunicazione organizzativa: la storia che l'ha preceduto, il contesto di riferimento, i costrutti teorici e il modello didattico, i contenuti delle giornate di formazione. Per dare il senso della coralità del progetto è stato affidato a docenti e tutor il compito di raccontare l'esperienza d'aula. I primi tre capitoli sono dedicati alla descrizione del processo di sviluppo organizzativo del Ministero, ai costrutti teorici del corso e al progetto formativo. I capitoli dal quarto all'ottavo descrivono le singole giornate di formazione per dare al lettore un quadro analitico del lavoro svolto. Il nono capitolo riporta i risultati qualitativi rinviando al secondo volume l'analisi dei dati e dei risultati prodotti dalla formazione in termini di sviluppo organizzativo. Questa attività di formazione fa parte del ""Sistema Formativo per l'empowerment del personale"""" vincitore del Premio Basile 2010 (AIF), e del """"Processo formativo motivazionale"""", premiato con l'eccellenza nella sua sezione."" -
Primo Simposio euromediterraneo. Culture e religioni in dialogo per una casa comune euromediterranea (Olbia-Tempio Pausania, 3-7 dicembre 2006)
Davanti al paradossale moltiplicarsi di barriere e divisioni in un villaggio globale sempre più incerto sul proprio futuro, voci autorevoli del panorama religioso, politico e culturale si confrontano sulla necessità di riportare l'uomo ai valori di libertà, fraternità ed eguaglianza, punti fondamentali di un umanesimo laicale e insieme evangelico che sappia impostare le linee di un dialogo costruttivo tra popoli e gettare le basi per una nuova società del futuro. Culla delle tre grandi religioni adamitiche e da sempre punto di snodo di innumerevoli culture, il Mediterraneo ha tra le sue sponde le risorse necessarie per diventare una ""casa comune"""" dei popoli, a patto però che se ne compia un riesame storico, teologico e secolare, che permetta di guardare consapevolmente al futuro in un'ottica interreligiosa e interculturale. La Sardegna, isola nel cuore del Mare Nostrum, è l'arena di questo primo Simposio internazionale euromediterraeo, di cui questo volume raccoglie gli interventi. Promosso dall'Istituto Euromediterraneo ISSR della diocesi Tempio Ampurias in collaborazione con il Pontificio Consiglio della Cultura, esso costituisce una risposta coraggiosa alle sfide del nuovo Millennio, che impongono l'elaborazione di una sintesi tra cultura, storia e fede che guidi il pensiero verso una prospettiva di apertura universale."" -
Dialogo del conforto nelle tribolazioni
Tommaso Moro scrisse il Dialogo del conforto nelle tribolazioni negli ultimi mesi di prigionia, trascorsi nella Torre di Londra prima di venire giustiziato il 6 luglio 1535. Fin dalla sua apparizione quest'opera è stata considerata uno dei capolavori della meditazione spirituale (""un manuale dei martiri"""") nonché uno dei più alti esempi di dialogo letterario in lingua inglese, in cui la profondità dell'analisi dell'animo umano si accompagna sempre al tocco lieve dell'umorista. Sullo sfondo di una società attraversata da una profonda crisi spirituale e civile, il Dialogo affronta il grande tema della presenza del male e della sofferenza nel mondo e del modo in cui poter meglio affrontare questa sfida. In un'epoca in cui l'Europa si sentiva minacciata dal pericolo di invasioni esteme, Tommaso Moro invita a guardare anche e soprattutto ai rischi provenienti dall'interno: dalle degenerazioni dispotiche dei governanti nonché dalle debolezze dell'animo umano. In queste pagine la riflessione teologica si innesta su una finissima osservazione antropologica e psicologica, che analizza una ad una le prove a cui l'umanità è sottoposta: dubbio, paura, tribolazione, disperazione, suicidio, orgoglio, pusillanimità, eccesso di scrupolosità, odio, persecuzione, martirio."" -
La rivolta antispagnola di Messina. Cause e antecedenti (1591-1674)
Con questo libro esce finalmente l'edizione italiana di un classico della storiografia sulla Sicilia in età moderna e su un tema centrale nella storia di una delle maggiori città del Mediterraneo: Luis Ribot, ""La revuelta antiespanola de Mesina. Causas y antecedentes"""" (1591-1674) (Valladolid, 1982). La rivolta di Messina (1674-1678) non ha rappresentato solo la maggiore crisi politica del regno di Sicilia nell'età moderna, ma anche la più importante delle ribellioni scatenatesi in seno alla monarchia spagnola nella seconda metà del XVII secolo, il periodo che si snoda tra le gravi sollevazioni degli anni Quaranta e la guerra di successione al trono di Spagna. Conoscere, pertanto, questa vicenda è imprescindibile sia per la storia della Sicilia sia per quella della vasta monarchia retta dagli eredi di Carlo V. Persino all'interno dell'appassionante capitolo delle tipologie di rivolta, quella della straordinaria città dello Stretto riveste un ruolo di primo piano, il che rende ancora più attraente lo studio delle sue origini."" -
Pellegrino Rossi. Giurista, economista e uomo politico (1787-1848)
L'edizione degli atti del convegno Pellegrino Rossi. Giurista, economista e uomo politico (1787-1848) concorre a tracciare un bilancio storiografico esauriente su Pellegrino Rossi nel 150° anniversario dell'Unità d'Italia grazie anche alla varietà dei contributi e all'equilibrio dei temi affrontati. Marco Manfredi propone una biografia intellettuale di Pellegrino Rossi, offrendo un'analisi complessiva della sua formazione, lontana dallo schema agiografico del ""romanzo politico"""" sovente adottato per il carrarese. Marco Cini e Alessandro Volpi si sono occupati degli aspetti scientifici e culturali della sua attività: il primo concentrando l'attenzione sul Rossi economista e il nascente legame con la Francia di Luigi Filippo e Guizot; il secondo approfondendo il difficile rapporto con l'Antologia di Vieusseux, indice del progressivo distacco politico e culturale dalla penisola. Il ruolo di ambasciatore francese in Vaticano è documentato da Umberto Chiaramonte, che descrive il delicato rapporto di Rossi con Gregorio XVI e le gerarchie vaticane e il consolidamento della collaborazione con Pio IX. Marco Severini e Michele Finelli si sono confrontati con il Rossi primo ministro: Severini offrendo uno spaccato del giudizio maturato nei confronti del governo nelle Legazioni Pontificie, Finelli offrendo un bilancio storiografico su quei due travagliati mesi. Il legame con la città natale, Carrara, è presentato con sfumature diverse da Luisa Passeggia e Rosa Maria Galleni Pellegrini."" -
L' Umbria in camicia nera (1922-1943)
Ai suoi esordi il fascismo umbro si caratterizza come reazione ai timori suscitati dal ""biennio rosso"""". Perugia è il centro da cui s'irradia l'azione squadrista. In pochi mesi il quadro politico regionale si capovolge: crollano i socialisti, si affermano le camicie nere. Per tutto il 1921 i rapporti del Pnf umbro con la centrale milanese sono conflittuali. La situazione migliora nel 1922, quando la leadership di Misuri viene soppiantata dalla diarchia di Bastianini e Felicioni. Anche in virtù di questo avvicendamento, l'Umbria dà un significativo contributo alla marcia su Roma. Per tutti gli anni Venti, il Pnf locale è lacerato da lotte intestine. Malgrado le divisioni, il fascismo umbro prospera e ottiene successi elettorali. Attraverso il dinamismo delle sue organizzazioni, l'iniziativa fascista penetra efficacemente nella società locale. Sorretto da un fomite di modernità, il fascismo accompagna i mutamenti dei costumi e dell'economia umbra. Fino alla guerra e al crollo del regime. Prefazione di Alessandro Campi."" -
Tangentopoli
Vent'anni fa fu arrestato Mario Chiesa. Vent'anni fa chiuse i battenti la Prima Repubblica, rasa al suolo con modalità anomale da un gruppo di Pubblici Ministeri che assunse un ruolo rivoluzionario e moralizzatore. Con la complicità di giornalisti e avvocati. L'operazione fu sicuramente politica, non si sa bene quanto spontanea, quanto dovuta a norma di legge. I reati di finanziamento illecito sicuramente ci furono, come denunciò in Parlamento lo stesso Bettino Craxi. Sicuramente ci furono anche i casi individuali di corruzione. Ma il fenomeno ""Mani pulite"""" fu una rivoluzione strabica e incompiuta, una vera guerra chirurgica in cui saltarono ruoli e regole. Ne uscirono con le ossa rotte la Dc e l'intero pentapartito, si salvò il Pci-Pds che pure partecipò al banchetto. La magistratura milanese si mangiò i piccoli imprenditori ma uscirono salvi la Fiat, De Benedetti e I'""""Eni buona"""". Ci furono anche morti e feriti: 43 suicidi, tra cui Gardini che il Pool non volle interrogare da libero e Cagliari cui fu promessa una libertà che non arrivò. Fu giustizia?"" -
James Joyce
Per Italo Calvino (""Perché leggere i classici"""", 1991) può a buon diritto definirsi un classico quel libro che ha la capacità di """"non finire mai di dire quello che ha da dire"""". Lascito sempiterno, cioè, che sa parlare ad ogni epoca e ad ogni uomo. Deduzione logica è che anche gli autori di simili opere sono a loro volta dei classici. Lo è certamente James Joyce, che si colloca non solo fra i padri fondatori del Modernismo, ma fra gli scrittori più insigni di tutti i tempi. Certo il suo """"Ulisse"""" ha mutato dalle fondamenta il genere romanzo, aprendogli prospettive inusitate, che ancora sono da esplorare per intero, ma anche """"Gente di Dublino"""", il """"Ritratto dell'artista da giovane"""" e l'audacissimo """"Finnegans Wake"""" sono opere che, nelle loro specificità, hanno aperto vie nuove alla narrativa universale. Con un'argomentazione agile quanto rigorosa, si ripercorre la parabola esistenziale e creativa di Joyce, ricostruendo il clima culturale nel quale ebbe ad agire il grande irlandese, rendendo conto delle caratteristiche formali e concettuali dell'intera sua opera, infine individuando gli autori che, tanto in Europa che altrove, lo hanno avuto come modello reale o ideale."" -
Su due piedi. Camminando per un mese attraverso la Calabria
Trenta giorni per le strade e i sentieri della Calabria. Un viaggio a piedi che comincia dal paese franato di Cavallerizzo, risale fino al Pollino, taglia un paio di volte la punta dello stivale da est a ovest. Poi scende fino allo Stretto e tocca la linea del traguardo a Montalto d'Aspromonte, tra i fantasmi della 'ndrangheta arcaica e le guerre di lupara postmoderne. Con la globalizzazione le categorie di ""centro"""" e """"periferia"""" hanno sempre meno senso. Questo mese di cammino in una regione periferica e centrale al tempo stesso, cerca di disegnare una mappa nuova e costituisce una narrazione che va oltre i generi dell'inchiesta, il reportage e la fiction. È un viaggio che cerca di addentrarsi nei territori delle sfiancate retoriche che descrivono questa terra come arretrata e refrattaria o, all'opposto, come un'arcadia da proteggere dalle contaminazioni. E che punta a scardinarle dall'interno, con la forza del racconto. Introduzione di Wu Ming 2."" -
Il diritto e lo Stato. La dottrina francese e quella tedesca
Parlare di una vocazione oggettivistica di Duguit non ha certo senso in virtù di un'acritica trasposizione del fatto sociologico in validità normativa, quanto, piuttosto, per la tensione demistificante nei confronti di quel formalismo che, lungi dall'essere pertinente al proprio programma scientifico, tende a sostantivizzarsi, riempiendosi, impropriamente, di contenuti. In questo senso, ""Il diritto e lo Stato"""", vera e propria pars destruens della sua riflessione, è ricostruzione filologicamente impeccabile dell'incongruo conferimento di valore operato a carico tanto del soggetto di diritto, quanto dello Stato, luogo quest'ultimo, soprattutto nella dottrina giuspubblicistica tedesca, di un atto di fede incondizionato, dalle radici, squisitamente, teologico-metafisiche."" -
De Gaulle
Charles de Gaulle è stata una delle figure preminenti del Novecento. L'unico uomo dello scorso secolo che ha avuto la capacità di salvare il proprio Paese dall'abisso in ben due occasioni: dopo la disfatta del 1940, quando decise di non rassegnarsi alla sconfitta rappresentando la dignità e le ambizioni della patria in esilio; al tempo della crisi algerina, disinnescando una guerra civile ormai sul punto di esplodere. Gaetano Quagliariello, su di lui e sul fenomeno del quale fu iniziatore - il gaullismo - ha scritto una fondamentale monografia nel 2003 (""De Gaulle e il gollismo"""", Il Mulino, Bologna). È poi tornato sull'argomento nel corso degli anni, con opere pubblicate in italiano e in francese. In questa nuova edizione del suo lavoro, interamente riveduto, aggiunge alla sua riflessione un aspetto del tutto inedito: interpretare il gaullismo anche in virtù di una comparazione possibile tra Italia e Francia del secondo dopoguerra, che evidenzi somiglianze e diversità, a partire da una visione unitaria della storia nazionale dei due Paesi. In questo solco, egli ripercorre in particolare la parabola e il peso del partito politico e analizza il rapporto con l'elemento carismatico. Ne scaturisce una lettura che porta la storia ad attualizzarsi e a proporsi con ancora più forza come """"maestra di vita"""", in grado di dispensare consigli e ammonimenti per il presente e per le scelte fondamentali alle quali ci chiama."" -
La svolta socialista. Il Psi e la leadership di Craxi dal Midas a Palermo (1976-1981)
Il volume ripercorre le dinamiche interne al Partito socialista italiano in una delle fasi più intense e controverse della sua lunga parabola storica. Stretto nella morsa dell'accordo tra democristiani e comunisti, il Psi della metà degli anni Settanta è un partito diviso al suo interno, privo di una strategia politica convincente, dunque incapace di misurarsi con le trasformazioni in atto nel tessuto sociale sempre più eterogeneo e stratificato. È in questo contesto che nel 1976 si creano le premesse per l'avvio del ""nuovo corso"""", inaugurato dall'avvento alla segreteria di Bettino Craxi e destinato a marcare una netta soluzione di continuità con il passato. Il volume racconta gli anni della svolta, quelli in cui Craxi lavora al rilancio del protagonismo politico della forza socialista, ne rivede le direttrici strategiche, interviene sul modello di partito dopo aver preso in mano le principali leve per il controllo dell'apparato. Gli anni dell'orgoglio di milioni di socialisti in tutta Italia, desiderosi di lasciarsi alle spalle una lunga stagione di subalternità e di confrontarsi, senza timori reverenziali, con piazza del Gesù e Botteghe Oscure."" -
Tra sogni e realta. Studi e ricerche sull'Europa e sull'europeizzazione
Pensare un oggetto impone sempre una sua costruzione e una sua definizione preliminare. Pensare, e osservare, l'oggetto ""Europa"""" - ciò a cui questo libro intende contribuire - impone, poi, uno sforzo aggiuntivo. Esso, infatti, non è né palpabile né tantomeno prevedibile. L'Europa è un processo di cui non si conosce la direzione ed ogni scenario futuro è dunque possibile. """"Tra sogni e realtà"""" è il resoconto di una lunga riflessione sull'Europa e sull'europeizzazione, di come la prima è stata pensata e di come invece, la stessa, si trova finora compiuta. Nella prima parte, il volume indaga alcune delle idee e dei progetti di Europa tra i più organici; nella seconda, analizza processi di europeizzazione in corso in Italia. I progetti presi in esame sono due, quello di Europa federale, elaborato da alcuni intellettuali italiani e redatto nel Manifesto di Ventotene, e quello di Europa cosmopolita, messo invece a punto da U. Beck, dopo la decisa svolta da lui avviata in direzione di un """"cosmopolitismo metodologico"""" nelle scienze sociali ed elaborata già a partire dal suo Manifesto cosmopolita della fine degli anni Novanta del secolo scorso. Si tratta di due progetti utopici di Europa, con in realtà una comune radice intellettuale nella """"Pace perpetua"""" di Immanuel Kant. Nella seconda parte, il volume riporta invece i risultati di due ricerche: una sull'adattamento delle istituzioni regionali italiane alle normative emanate dall'Unione, l'altra una ricerca a campione sui giovani meridionali."" -
Un marchio per la valorizzazione dei territori di eccellenza: dai siti UNESCO, ai luoghi italiani della cultura dell'arte e del paesaggio
“La direzione generale Musei del MiBACT, istituita con il D.P.C.M. n 171 del 2014, ha il compito di sovrintendere all'intero sistema museale nazionale e di coordinare i poli museali regionali in ordine alle politiche di acquisizione, prestito, catalogazione, fruizione. Svolge inoltre funzioni di indirizzo e controllo in materia di valorizzazione del patrimonio culturale statale. Con riferimento all'articolato campo della valorizzazione, la nuova serie della collana ""Quaderni della valorizzazione"""" si propone di far conoscere a un ampio pubblico gli esiti di alcune iniziative promosse e realizzate dalla nuova direzione generale, fornendo al contempo strumenti di azione e risorse utili alla professione museale e alla promozione integrata a livello territoriale del patrimonio culturale.” (Manuel Roberto Guido)"" -
La pena visibile (o della fine del carcere)
"La pena visibile"""" è una teoria dell'esecuzione penale che mira a dimostrare come l'esperienza dell'utilizzo del carcere, quale luogo ideale e irrinunciabile dell'esecuzione della sanzione penale, deve ritenersi finita: causa fallimento. Questa teoria non si limita a offrire fatti e argomentazioni atti unicamente a descrivere e provare le ragioni di questo fallimento. È una teoria che aspira a molto di più. Essa, infatti, oltre a offrire ragioni nuove e più profonde nello spiegare dove e in che modo il carcere abbia rivelato i suoi lati deboli, paradossali e contraddittori, mira a modellare un nuovo scenario esecutivo della pena: alternativo, utile e produttivo. Questo modello è fondato su una specifica qualità: la visibilità, ossia la possibilità, da parte della società e della vittima del reato, di partecipare il percorso sanzionatorio inflitto al reo; e muove da due presupposti, meglio, due urgenze fondamentali: ricreare intorno al reo un nuovo ambiente """"condizionante"""" e dissolvere """"l'ambiente carcerario""""."