Sfoglia il Catalogo ibs033
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 5321-5340 di 10000 Articoli:
-
Casotti di pietra. Le genti e la cultura della pietra a secco sui Colli Berici
Sui Colli Berici meridionali in provincia di Vicenza, tra i comuni di Villaga e di Val Liona, si è sviluppato nel corso dell'800 e fino ai primi decenni del '900 un particolare complesso di forme di architettura rurale in pietra a secco, costituito da terrazzamenti, muretti di contenimento e di confine e manufatti costruiti dai contadini locali, usati come ricoveri per gli attrezzi o come temporanei ripari di fortuna e conosciuti come casotti de pria. La pubblicazione, che si avvale di una ricca documentazione fotografica, illustra le tecniche costruttive, le diverse tipologie e le caratteristiche principali di queste capanne in pietra, uniche nell'ambito dell'intera regione veneta. Il volume sottolinea inoltre il rischio che questo patrimonio, privo di una costante e ordinaria manutenzione, possa nel volgere di pochi decenni andare definitivamente perduto e suggerisce nel contempo le forme di tutela e di valorizzazione che sarebbe invece opportuno adottare per conservarlo, farlo conoscere e utilizzare anche dal punto di vista storico, didattico, turistico e culturale. -
I Colli ritrovati. Gli Euganei a cinquant'anni dalla Legge che fermò le cave
Cinquant'anni fa, il 29 novembre 1971, le Norme per la tutela delle bellezze naturali e ambientali e per le attività estrattive dei Colli Euganei diventavano legge (n. 1097), mettendo fine alle escavazioni sul territorio collinare padovano e aprendo la stagione del recupero e della valorizzazione di una delle zone venete più belle e ricche di natura, storia e cultura. Si trattava di una legge anticipatrice rispetto ai temi ambientali, nata quando il dibattito su tali argomenti era ancora agli albori; un'iniziativa popolare, voluta da gruppi e cittadini, riuniti in un Comitato, nato spontaneamente nel 1968; una legge collaborativa, frutto dell'ascolto, della disponibilità e della concretezza della Politica, rappresentata nella fattispecie da due parlamentari veneti, il rodigino Giuseppe Romanato e l'estense Carlo Fracanzani. Norme perfino profetiche, che promuovevano una nuova visione del rapporto tra uomo, comunità, ambiente. Una legge, infine, sempre attuale, in questo tempo in cui il tema della salvaguardia della terra più che una necessità è diventato un'emergenza. -
Ricette di un'antica pescheria
Nei primi anni sessanta a Verona, nella centralissima Piazza delle Erbe, apre una pescheria che è rimasta attiva fino ai tardi anni ottanta, la leggendaria ""Casa del pesce"""". I proprietari, marito e moglie, hanno iniziato l'attività spinti da una grande passione per il pesce, rendendo in breve tempo il negozio un punto di riferimento per i veronesi. Veniva proposto pesce sempre freschissimo e di prima qualità, proveniente dal mare Adriatico, in particolare dal Mercato ittico di Chioggia, dove i titolari si recavano personalmente a scegliere le varietà di pesci, crostacei e molluschi più freschi e pregiati. Ma l'offerta era molto più ricca: gli avventori potevano contare sui preziosi consigli per la preparazione dei piatti di pesce e soprattutto su di un ricco e accurato ricettario, messo a punto nel tempo e con l'esperienza, che veniva donato ai clienti durante le festività natalizie. Lo stesso ricettario, frutto di grande passione, viene qui riproposto dopo sessant'anni nella sua versione originale, dimostrandosi tuttora uno strumento attuale e indispensabile per chi voglia cimentarsi in cucina con i doni del mare."" -
Scultori veronesi del Trecento
Il volume affronta il tema della scultura veronese del Trecento e contribuisce a dare il meritato rilievo alla grande stagione artistica dell'epoca scaligera. La scrittura brillante del Mellini e un attento, completo apparato iconografico, sono capaci di restituire la forza, la fierezza, la spavalderia, l'eleganza del sogno cortese degli Scaligeri, dal sorriso bonario di Cangrande allo strazio dei volti stravolti dal dolore più inconsolabile del personaggi che affollano i compianti sul Cristo morto. Scultori veronesi del Trecento non si limita a descrivere le celebri Arche scaligere e gli altri straordinari monumenti dell'arte plastica veronese, ma riesce a illustrare il corpus dei manufatti lapidei secondo le diverse personalità artistiche. Pubblicato originariamente da Electa nel 1971, questa nuova edizione Cierre è corredata da una recente, sistematica campagna fotografica realizzata con le più moderne tecniche di ripresa da BAMS photo Rodella. -
Flora delle Valli di Lanzo
"Flora delle Valli di Lanzo"""" è il frutto di oltre cinquant'anni di ricerche in ogni angolo di questo territorio, di circa 10.000 fogli di erbario, 40.000 diapositive, più di 100.000 foto digitali che rappresentano il prodotto di centinaia di escursioni sul campo, per centinaia di migliaia di metri di dislivello percorsi. Alla raccolta casuale si è affiancata una ricerca ragionata per ambienti, accompagnata da migliaia di ore di lavoro trascorse a ordinare i dati, elaborarli e utilizzarli come punto di partenza per ulteriori esplorazioni, fino a costituire il bagaglio di conoscenze alla base della pubblicazione. Il risultato è la scoperta di una biodiversità floristica inaspettata in un territorio finora non particolarmente noto per questo aspetto, il che costituisce un ulteriore richiamo per valli ricche di un patrimonio naturalistico ancora da valorizzare. Nell'opera si presenta il panorama della vegetazione e della flora delle Valli di Lanzo in modo utile sia al valligiano sia all'appassionato, o all'esperto botanico, utilizzando un linguaggio scientifico ma divulgativo. Il ricco e originale corredo fotografico contribuisce infine ad arricchire in modo significativo la ricerca." -
Con il piede sbagliato. Dribbling di sinistro tra chiesa e partito
A dieci anni si accorge di calciare sempre con il destro. Non è giusto, pensa, e si mette a tirare di sinistro. Scrive con la sinistra, mangia con la sinistra, il segno della croce no, è la mano del diavolo, che infatti sta sulla spalla sinistra, l'angelo custode invece è sulla destra, tutto perfettino, mani giunte, collo storto. Antipatico. La strada è segnata: a sinistra. Qui trova i vecchi compagni, quelli di una volta che bandiera rossa la trionferà, e i preti novelli, quelli di adesso, che Cristo è venuto per i poveri, ma non di spirito, e che quando un giusto perseguita un malvagio, Dio è dalla parte del perseguitato. Si batte per riscattare la sua gente, le prova tutte, si mette anche in politica. Presenta una lista che gli dicono: siete troppo bravi, non ce la farete mai. Chi proprio non sopporta sono i ruffiani, che se hai un problema vai a farti raccomandare, invece di lottare tutti insieme. Non c'è partita. Però... Però cosa? Però... niente. -
Venetica. Annuario di storia delle Venezie in età contemporanea (2022). Vol. 1: corpo mi appartiene. Donne e consultori a Nordest, Il.
L'unica rivoluzione riuscita nell'Italia del secondo dopoguerra fu quella pensata e agita dalle donne e cambiò la vita di tutti: relazioni, sessualità, coppie, famiglie, figli, comunità locali. Sono noti i conflitti degli anni Settanta e Ottanta in Parlamento e nel paese, per acquisire una legislazione adeguata al nuovo orizzonte di libertà civile e di avanzamento sociale maturato nelle coscienze e nel senso di sé delle persone. Divorzio, diritto di famiglia e regolamentazione dell'aborto ne sono state le tappe più rilevanti; i consultori, il luogo in cui si consolidarono la cultura e la pratica dei nuovi diritti. La ricerca ha inteso ricostruire i processi ""di lotta e di governo"""" che il movimento delle donne innescò in quella fase politica cercando di cogliere come lo spirito dei luoghi dei diversi territori del Nordest - da Trento passando per le città venete fino a Trieste - si intersecava con gli obiettivi generali."" -
Vinum. La civiltà del vino nei secoli: storia e storie
Il vino è un prodotto antico, carico di significati, di valori, di simboli. Le prime testimonianze documentate risalgono al 5000 a.C. È una storia qui solo in parte ripercorsa, che mette in luce le tre funzioni che caratterizzano produzione e consumo del vino: quella tecnica, indispensabile per produrlo, quella sociale, perché favorisce la convivialità, quella dello scambio e quella ideologica, per i valori culturali e simbolici che lo accompagnano. Questo libro nasce dalle esperienze e dagli studi di docenti ed esperti che gravitano intorno alla Biblioteca Internazionale ""La Vigna"""", specializzata nelle scienze agrarie. È un volume molto particolare perché offre prospettive di studio sul tema """"vino"""" ad ampio spettro: saggi, ricerche e testimonianze, fino a presentare la letteratura, le opere antiche e le fonti prodotte nel corso dei secoli e che oggi sono preziose testimoni di secoli di cultura contadina e artigiana. Passato, presente e futuro della tradizione vinicola italiana si intrecciano al ricco patrimonio librario e documentario della Biblioteca Internazionale """"La Vigna"""" di Vicenza, offrendo al pubblico un libro ricco di spunti interessanti e approfondimenti di rilievo."" -
Gondole a Feltre. Domande di oggi, storie di ieri
Gondole a Feltre, Venezia a Mestre, giuramenti a Pontida, ventenni alla ricerca di un nonno anarchico, concerti di Bruce Springsteen, il sosia del maresciallo Tito... Gli scritti qui raccolti prendono spunto dal presente. I fenomeni in cui siamo immersi sembrano simili a quelli del passato oggetto dei nostri studi, eppure appaiono differenti quel tanto che basta per confonderci. I contesti cambiano. Conviene allora fare come gli archeologi, che cominciano con un inventario di oggetti, indicando il punto in cui si situano. Che rapporti legano gli oggetti l'uno all'altro? Ci sono esistenze che non vediamo perché fuori dal cerchio di luce che illumina solo quelle che si sono affermate? Quando cerca di rispondere a queste domande, la storiografia afferma solidarietà e legami con esseri umani che agiscono senza conoscere l'esito delle proprie azioni. I saggi contenuti in questo libro sono accomunati dall'idea che gli studi di storia contribuiscono alla costruzione di uno spazio pubblico, garantendo uno standard nel trattamento dei dati e promuovendo la ricerca di una qualche verità verificabile, oltre che provvisoria e consapevole del punto di vista in cui si situa. -
Absidi mediterranee. Costantinopoli, Palaestina, Phoenicia, Syria, Ifriqiya, ante Mille
Sulle coste del Mediterraneo orientale nacque il Cristianesimo, le cui manifestazioni materiali maggiormente apprezzabili sono le chiese e i monasteri. Una legione di costruttori, carpentieri, scultori, decoratori, manovali, provenienti dall'Europa, dall'Asia e dall'Africa, religiosi e pagani, preti e laici, uomini di cultura e umili lavoratori, realizzarono in qualche secolo migliaia di edifici di culto lavorando senza posa, compensati, forse, di un insufficiente pezzo di pane. Questi edifici destinati alla liturgia cristiana in medio Oriente e nell'Africa mediterranea erano strutture in bilico tra terremoti, incendi, devastazioni per guerre e rivolte, sempre bisognose di manutenzioni più o meno radicali. Se la storia dell'architettura si è lungamente interessata alle scarse altisonanti realizzazioni cultuali impiantate soprattuto nelle capitali imperiali e nelle località deputate, la storiografia si è d'altro canto occupata della pletora di santuari di campagna, di cappelle votive e parrocchiali, di capanne e grotte, di dimessa fattura. -
Tiziano. Il canto del cigno
Ci sono artisti (pittori, musicisti, poeti...) che, nella loro vecchiaia, a settanta, ottanta, novant’anni, sembrano intraprendere una nuova forma dell’arte della quale si credeva fossero i maestri. Cosa succede? Una nuova giovinezza? La libertà, quando non si deve più render conto a nessuno? Oppure, al contrario, la morte intravista, l’angoscia? La fede, la speranza? La piena consapevolezza di sé, la voglia di lasciare il segno? Quando siamo di fronte alle ultime opere del vecchissimo Tiziano, così angoscianti e di una materia pittorica così spessa, come collegarle con quello che tanto ci piaceva di lui quando era giovane e che con tanta delicatezza ci faceva contemplare la Venere di Urbino? Cosa accade nella mente di un pittore che invecchia e sotto la sua mano che sembra tremare, mentre egli sembra sussurrare: ho ancora qualcosa da dire... -
Storia del carnevale di Venezia dall'XI secolo ai giorni nostri
Riportato in vita nel 1980 e da allora celebrato nella decina di giorni che precedono la quaresima, il carnevale di Venezia, festa liberatrice, dominata dal piacere e dalla trasgressione, fu a lungo anche strumento politico. Nato alla fine dell'XI secolo, il carnevale divenne nel Quattrocento uno dei momenti chiave di un rituale destinato a celebrare i successi politici ed economici della Serenissima. La sua dimensione celebrativa e festiva non smise in seguito di raffinarsi, tanto che diventò nel XVIII secolo il simbolo per eccellenza dei carnevali urbani, appuntamento imperdibile per i principi e i membri delle élite di tutta Europa. Nel corso del XIX secolo, quando Venezia non regnava più su alcun mare e aveva perduto la propria indipendenza, il carnevale scomparve a poco a poco dalla vita veneziana e dalla coscienza europea. Il suo ritorno nel 1980 realizzò il duplice intento di risuscitare una festa urbana segnata dagli splendori barocchi del XVII secolo associandola ai ricordi di Vivaldi, Pietro Longhi e Goldoni, contemporanei del secolo dei Lumi. -
Giacomo Matteotti fra diritto e politica
Il volume, frutto della collaborazione fra la Casa Museo Giacomo Matteotti di Fratta Polesine e il Dipartimento di Giurisprudenza dell'Università di Ferrara, comprende contributi di autorevoli studiosi che si soffermano sugli studi giuridici e sull'attività parlamentare di Matteotti, gli aspetti meno conosciuti della sua vita, nota finora al pubblico quasi soltanto per il delitto di cui fu vittima, che cambiò la storia italiana e consentì la svolta con la quale il fascismo divenne dittatura. Il libro ripercorre l'ambiente famigliare in cui si formò, soffermandosi sul fratello maggiore Matteo, e fissa l'attenzione sugli austeri studi di diritto compiuti da Matteotti a Bologna, richiamando l'attenzione sull'importanza che essi ebbero nel forgiare le sue convinzioni di socialista riformista. Tali studi sono alla base anche dell'indefessa attività parlamentare che egli svolse e della strenua difesa della centralità del Parlamento di fronte alla violenza fascista. Dal libro, scrupolosamente documentato ma leggibile da chiunque, emergono la solitudine di Matteotti, anche di fronte al variegato mondo socialista del tempo, e la modernità delle sue posizioni. -
Terrète imberrète
Questa appassionante autobiografia intreccia vicende personali e familiari con la storia del nostro Paese e di Verona in particolare, dalle prime bombe sganciate sulla città nell’ottobre del 1940, alla fine della Seconda guerra mondiale e oltre. Il libro si articola in due parti: la prima racconta l’infanzia dell’autrice vissuta tra giochi e svaghi, offuscata però da un’educazione d’impronta fascista e dal drammatico incombere del conflitto. Il curioso titolo Terrète imberrète ci tramanda la preziosa eredità di una generazione che riusciva a trasformare in divertimento persino le strisce d’argento lasciate cadere dai bombardieri per ingannare i radar, e ci lascia con un grande messaggio di umanità e speranza. La seconda parte ripercorre invece le tappe del viaggio di nozze dell’autrice con l’architetto Luigi Calcagni: i vivaci dialoghi tra l’architetto e la sua novella sposa, storica dell’arte, ci elargiscono acuti dettagli sulle splendide città e i borghi visitati tra Svizzera, Germania, Svezia, Danimarca, Belgio e Francia, assieme ad alcuni esilaranti “incidenti di percorso” che non mancano mai di presentarsi. -
Punta San Vigilio. Patrimonio ideale dell'umanità
Punta San Vigilio è da sempre uno dei luoghi più affascinanti e iconici del lago di Garda: definita già nel Cinquecento «sacra, gioconda e amena», frequentata nei secoli da eminenti personaggi, non ha mai smesso di incantare i visitatori e di rendere orgogliosi i propri abitanti. In pochi sanno però che questo luogo così unico e prezioso agli inizi del XX secolo ha rischiato di subire un vero e proprio scempio ambientale - fenomeno all'epoca ben poco diffuso rispetto ad oggi - ovvero la costruzione di un Grand Hotel che avrebbe dovuto sorgere proprio in riva del lago, lasciando un vero sfregio ad uno dei paesaggi più celebrati d'Europa. Il disastroso progetto fu però fortunatamente fermato da un'eccezionale opera di salvataggio ottenuta con la mobilitazione dell'opinione pubblica internazionale e con lo straordinario intervento di solerti amanti dell'arte che, facendo pressione presso il Governo italiano, ne ottennero la sua tutela e integrità. Il volume racconta questa storia eccezionale ed emblematica, che accende una luce anche sulle problematiche dell'ambiente e degli scempi edilizi attuali, ben più difficili da ostacolare. Al contempo l'autore ricostruisce le vicende storiche di Punta San Vigilio dalle origini fino all'età moderna, e ne affronta il tema più affascinante: la villa cinquecentesca e il suo misterioso giardino umanistico, denso di rimandi culturali, artistici, filosofici e spirituali. -
La mia vita di scuola e di Resistenza
Lina Tridenti racconta in una lunga memoria la sua «vita di scuola e di Resistenza», rievocando l'esperienza della scuola fascista e le varie fasi della difficile ma appassionata costruzione della nuova scuola repubblicana dopo la guerra. È stata la sua intensa partecipazione alla Resistenza sui Berici, inizialmente come staffetta, poi aiutante del Comandante Giacomo Chilesotti, a segnare profondamente la sua vita di insegnante ed educatrice. L'educazione appariva a lei e al marito Lino Monchieri, reduce dai campi di concentramento tedeschi come internato militare, il nodo fondante da cui partire per inaugurare lo Stato nuovo, indicando valori e linee guida, libertà democrazia giustizia sociale, una nuova coscienza europea, formando cittadini consapevoli. Il libro, edito dall'Associazione ""rEsistenze-storia e memoria delle donne in Veneto"""", è corredato da un apparato documentario di fonti diverse (riproduzioni di materiali didattici, appendice di articoli e lettere di Lina legati al tema dell'educazione e della memoria della Resistenza), e da un ricchissimo inserto fotografico con molte immagini di momenti scolastici nell'arco di quasi un secolo, nel vicentino e nel bresciano."" -
Venetica. Annuario di storia delle Venezie in età contemporanea (2022). Vol. 2: Ebrei stranieri in Veneto. Storie di fughe e internamento (1933-43).
Fu lo spartiacque della guerra a fare del Veneto un importante laboratorio delle politiche fasciste nei confronti dei ""nemici dello Stato"""", fra i quali gli ebrei: nella regione ne furono internati più di 1400 (una cifra superiore a quella di qualsiasi altra regione italiana) con il coinvolgimento di circa 100 comuni di tutte le province. Il fenomeno dell'internamento civile nell'Italia fascista è rimasto, nella ricostruzione storica e nella percezione stessa di chi lo ha vissuto, schiacciato tra gli anni di fuga dalle politiche anti-ebraiche del nazismo e dell'Europa centro-orientale e gli anni della deportazione e della Shoah. Illuminare gli anni 1938-1943 significa da una parte comprendere i meccanismi della politica fascista e dall'altra uscire da una narrazione per cui gli ebrei compaiono quasi all'improvviso sulla scena della storia senza avere un prima e un dopo, vite unidimensionali nell'ingranaggio della descrizione quantitativa. I saggi contenuti in questo numero di «Venetica» cercano di render conto del progredire degli studi, dando conto sia dei dati generali relativi a ciascuna provincia, sia delle biografie intrecciate con queste tematiche."" -
Il tempo nei proverbi veneti
Il tempo contadino del passato era un tempo ciclico, legato all'avvicendarsi ripetitivo dei lavori agricoli in combinazione con l'alternarsi delle stagioni. Per affrontare la sfida quotidiana tra l'uomo e le forze della natura la cultura contadina faceva ampio ricorso all'osservazione ripetuta del cielo, della luna, del sole e delle stelle, che insieme con l'esperienza, quella vissuta e quella tramandata, costituivano il nocciolo delle conoscenze meteorologiche in grado di consentire qualche modesta previsione del tempo locale. Concordati ai santi del giorno e alle festività del calendario ecclesiastico, modi di dire e proverbi offrivano un importante supporto mnemonico e indicazioni sicure sui periodi migliori per i lavori nei campi. La raccolta, ampia ma non esaustiva, si propone di ripercorrere le tracce nitide del rapporto secolare, ormai in via d'estinzione, tra un certo modo di stare al mondo dei contadini veneti e un ambiente ostile e nello stesso tempo generoso. -
La gola del diavolo. Giallo nel Vajont
Valle del Vajont, 1962: da pochi anni la diga è stata completata e in parte messa in funzione, ma la popolazione vive nella paura. Piccoli smottamenti e scosse fanno temere il peggio. La ditta costruttrice, la Sade, è consapevole dei problemi e dei rischi, ma li tiene nascosti, con la complicità delle più alte sfere governative, per poter collaudare l’impianto a pieno regime prima che venga rilevato dall’Enel, come disposto dalla legge sulla nazionalizzazione delle imprese idroelettriche. A Longarone arrivano solo poche voci sulla vicenda, finché il brigadiere Tiziano Bortot, della locale caserma dei Carabinieri, indagando sul suicidio di Egisto Zoldan, un operaio della diga, viene a sapere dei contrasti tra popolazione locale e impresa costruttrice. Bortot, che è un uomo timoroso, senza iniziativa e preoccupato solo di evitare problemi, viene catapultato suo malgrado in una vicenda dai contorni oscuri quando un collega del defunto gli rivela che Zoldan, prima di morire, aveva tentato di rompere il muro del silenzio imposto dalla Sade. Sarà in grado di evitare l’inevitabile, scrivendo un altro finale per la tragedia del Vajont? Un romanzo basato sui documenti del processo. -
Scholares. Gli studenti e l'Università di Padova (1222-2022)
Il volume, che intende celebrare gli 800 anni di vita dell'Università di Padova, è una rivisitazione della secolare storia dell'Ateneo Patavino, che prende come punto di riferimento gli studenti, la loro presenza in città e nel territorio, i cambiamenti in merito ai percorsi di studio, la relazione con le diverse situazioni politiche e sociali. L'opera propone anche sette ""inserti"""", prevalentemente fotografici: uno sguardo su come è cambiata negli ultimi secoli la presenza dello Studio in un contesto urbano ricco di trasformazioni, che tuttavia non hanno intaccato la centralità del palazzo dell'ateneo nella parte più storica della città. L'ampio corredo iconografico dei testi è stato curato da Matteo Danesin.""