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16 racconti
"Forte del fatto che mi state leggendo, posso sicuramente iniziare chiamandovi amici e amiche. Amici cari, scrivo perché mi fa sentire realizzato e felice"""". Nel ritmo di queste parole scorre il segreto della scrittura che l'autore ci dona con quella leggerezza che gli è propria. Le storie scaturiscono come acqua sorgiva, guidate dalla fantasia insita in ogni cosa che ci avvicina al bello. Nascono da un particolare per trasformarsi in personale interpretazione di fenomeni reali che acquistano nuova forma narrativa mescolando visibile e non visibile, alimentando una fantasia in libertà che accoglie qualsiasi linguaggio. Sempre alla ricerca della bellezza che è in noi e che chiede di essere condivisa. I racconti fluiscono stupiti di rincorrersi in cento espedienti di vita, in altrettante situazioni paradossalmente semplici. Ecco una lettura che ci invita a osservare la vita dal punto di vista migliore, nella sue incredibile essenza." -
Mitologia etrusca
Gli Etruschi accolsero passivamente il mito greco o ebbero una loro mitologia? Ad uno sguardo superficiale sembra che l'immaginario mitologico etrusco sia in tutto dipendente dalla cultura greca. Ma se andiamo ad osservare alcuni manufatti artistici in cui compaiono personaggi del tutto sconosciuti alla tradizione greca, come Vanth, Pava Tarchies e Lasa Vecu, e se ci addentriamo nei più profondi meandri della letteratura classica, in cui troviamo le storie di Tages e della Ninfa Vegoia, di Porsenna e del mostro Volta, ci accorgiamo che una mitologia etrusca vera e propria è esistita. -
L' isola di Maria Maddalena
La storia che ti sarà narrata muove i suoi passi in un luogo incantato, misterioso, mistico, di bellezza stupefacente. L'Isola Martana, distesa sul cristallo delle acque del lago di Bolsena ti si offre ancor oggi colma di bellezza sfuggente e di misteri irrisolti. Qui, dove la realtà e l'immaginazione, il sogno e la storia si abbracciano e si confondono generando emozioni e stupore, non omne quod nitet aurum est e tu, che hai seguito il dipanarsi delle vicende in bilico tra due mondi, ti trovi a dover dare una conclusione all'intero racconto continuando il cammino da solo, scegliendo il percorso che ti è più congeniale. -
Sugli ultimi gradini come testimonianza. La vita di uno psichiatra fra inciampi e speranze (autobiografia)
"La mia vita, povera (ho vissuto sempre da povero, mai ho pensato di far quattrini) ma non misera; ricca di incontri, di sollecitazioni, di ripensamenti e di sventure che man mano mi hanno cambiato, mi hanno modificato fino a farmi ringiovanire negli ultimi anni seppur travagliati ma di grande libertà, di grande rigoglio intellettuale e politico, una vita che rifarei volentieri anche se talvolta mi ha arrecato sofferenze. Un racconto mescolato ad altre vite e ad altrui vicissitudini, capitatemi specie durante la mia professione di psichiatra, storie e fatti che si sono inseriti nella mia storia; il tutto mescolato alle mie, chiamiamole, poesie che commentano ciò che mi è capitato; insieme ai miei viaggi, di solito solitari."""" Introduzione di Elisabetta, Daniele, Luca e Monica Giannoni." -
Le meraviglie della Costa d'Argento. Dizionario etnofaunistico dell'Argentario, dell'Isola del Giglio e di Orbetello. Vol. 2
Abbiamo la fortuna di vivere in una terra di rara bellezza, dove alla bellezza appunto, si aggiunge una complessità ambientale che il mondo ci invidia. Toscana certo, ma speciale, non quella classica dei cipressi che punteggiano le strade. Quella selvaggia invece, di macchie e tomboli, di pineta e laguna, terra d'acqua e monte, tramonti spettacolari sulla collana di isole che il Tirreno accoglie ad Occidente. [...] L'Argentario merita massima attenzione e rispetto. Due caratteristiche fondanti che hanno mosso il lavoro di Giuseppe Tosi: costante, convinto, competente, appassionato. Spesso si dice di un libro che dovrebbe stare in ogni casa del territorio. Ecco non c'è libro a cui questa osservazione si addice di più. Per aggiungere alla conoscenza delle vicende storiche che altri lavori hanno avviato, la consapevolezza reale di quanto la nostra piccola patria sia ricca. Di quanto il patrimonio naturale sia di straordinaria unicità, senza che questa affermazione rischi l'iperbole di certa facile piaggeria. [...] Il lavoro certosino di Tosi è come una carta di tornasole, ad ogni pagina una scoperta, un tesoro naturale che abbiamo a portata di mano e che magari non sapevamo lo fosse. Devo ringraziare Tosi per l'amore verso la sua terra e per il valore scientifico di questo lavoro monumentale. -
Publio Terramoccia e le canzoni dell'Argentario
Gli amici del Centro Studi Don Pietro Fanciulli mi hanno invitato insistentemente a scrivere qualcosa su Publio Terramoccia e mettendo su carta i miei ricordi su di Lui ho capito perché indugiavo. I suoi quadri, le sue canzoni sono tutte intrise, immerse nella storia, nelle tradizioni e nei colori di Porto Santo Stefano. La visione che Publio rappresenta del nostro paese è la stessa che ci appare ogni giorno quando apriamo le finestre di casa: mare colori sole – “che illumina i tetti della Pilarella”– oppure quella nostalgica di un mondo remoto –” a pensà, (sembra ieri) che giocavo col nicchio e mazzetta, che giocavimo, in trenta o quaranta, a cavallo carrozza e monta”- o quella colorita folkloristica – “trecento venti pitteri picchiolettati bianchi-rossi-blu, la banda della Refola ci manda tutti in gogliola sonando cazzarole e putipù”-. Il mare, le barche (“i guzzi”), il paese e i suoi rioni (per lo più la sua amata Pilarella), questo ha dipinto Publio, con insistenza, con voluta caparbietà, perché era alla ricerca incessante di sfumature, particolari che meglio rappresentassero la Sua, la Nostra bella terra e la sua storia. Tutto questo lo percepivi meglio ogni volta che ti mostrava i suoi ultimi dipinti. Ma soprattutto lo percepivi quando ti faceva vedere vecchi suoi quadri che non erano stati apprezzati da altri, perché magari poco significativi, ed invece esprimevano per te tutta la Sua passione, la Sua dedizione, la sua bravura nel rappresentare immagini mitiche, remote. Ma per capire meglio ciò che ha realizzato Publio, basta accostare una sua canzone-poesia ad un suo quadro ed allora puoi coglierne meglio il senso. […] -
Il salto della contessa
Con questo libro Riccardo Parigi e Massimo Sozzi, che da oltre venticinque anni scrivono a quattro mani apprezzati racconti e romanzi di narrativa ""gialla"""", si propongono un obiettivo particolare: sviluppare una storia ambientata a Massa Marittima agli inizi del Novecento, caratterizzata da una forte suspense, all'interno della quale sono inseriti più itinerari della città, corredati dalla riproduzione di un ampio numero di cartoline d'epoca. Ciò allo scopo di offrire una """"guida"""" dei monumenti e degli scorci più significativi di Massa Marittima di inizi Novecento, una guida insolita, originale e nel contempo rigorosa... Il lettore ha dunque modo di calarsi in una vicenda che si concluderà con un clamoroso colpo di scena e, nel contempo, di conoscere il 'volto' (fatto di palazzi, vie, monumenti, panorami, scorci) di Massa Marittima all'inizio del secolo ormai trascorso."" -
Tracce. Parole dei vent'anni
In questa raccolta di pensieri frammentari, di brevi racconti e di poesie, che ho chiamato Tracce. Parole dei vent’anni, aleggia un me remoto, di 60 anni fa, che non sono più io e che non c’è più, ma che forse era la pianta sulla quale mi sono innestato. E infatti a leggerlo ‘mi’ riconosco. -
Donne d'arte, non da parte-Women in art, not apart. Ediz. illustrata
L'idea di questo progetto nasce dalla volontà di promuovere e ringraziare quelle donne che, pur avendo lavorato e lavorando in altri settori e pur non vivendo di commissioni da istituzioni artistiche, continuano, tramite la loro arte, ad aprire un dialogo sociale e culturale, nella speranza di cambiare il mondo per il meglio. -
Pensieri parole
La narrazione è impotente di fronte a quello che stiamo vivendo. La complessità della storia che si dipana sotto i nostri occhi, con una vertiginosa significanza che fatichiamo addirittura a contenere, chiede altro. Le parole non reggono. E devono farsi pensieri. E i pensieri diventare parole. Parole spesse, dense, complesse, affilate. Parole aggettanti, non semplificate, non utilitaristiche. Parole adatte all'urgenza. Sofisticate. Parole che bastano a sé stesse e che ispirano senso, chiedendo. -
Sono un uomo ma non per mia scelta
Vorrei essere Beatrice, vorrei un vestito rosso ""Valentino"""" stretto da non respirare. Vorrei due labbra rosse, che chiuse siano un cuore. Vorrei capelli lunghi e neri, raccolti in una svolazzante coda ribelle e dispettosa. Vorrei due occhi verdi come smeraldi che buchino la luce. Vorrei ballare, vivere, sognare."" -
Pensare l'Europa. Riflessioni e proposte
L’identità. Cittadinanza europea. PNRR. Governance. Rapporti economici e finanziari. Salute e sanità. Trattati europei. Eurodifesa e politica estera. Svolta ecologica e problemi energetici. Informazione e comunicazione della Ue. Le radici dell’Europa. – Zeffiro Ciuffoletti; Elisabetta Catelani; Alessandro Petretto; Maria Luisa Brandi; Umberto Baldocchi; Leonardo Tirabassi; Massimo Rapi; Edoardo Tabasso; Leonardo Rombai; Mauro Grassi; Andrea Becherucci; Luciano Aiazzi; Francesca Ditifeci. -
Ulisse e l'àyami. Rituali sciamanici nell'«Odissea»
Una straordinaria continuità lega il pensiero magico dello sciamanesimo preistorico alle meravigliose figure e avventure del Poema omerico. Un altro volume di Leonardo Magini che individua e ripropone la presenza dello sciamanesimo nel Mediterraneo classico. -
Donne caparbie. Italiane che hanno cambiato il mondo
Troppo spesso mi accorgo che su personaggi storici l'opinione corrente è distorta e viziata da pregiudizi maschilisti. Se poi si tratta di donne nei libri di storia o non sono neanche citate o, nel migliore dei casi, compaiono solo marginalmente. Spesso su di loro il biasimo ed il giudizio negativo sono pesanti e duri a morire. Con questo libro ho voluto raccontare la vita di diverse donne del passato: alcune sono state ingiustamente marchiate da una fama negativa molto più gravosa di quanto meritassero, altre sono state accusate addirittura di colpe non loro. Tutte hanno cercato di sfuggire alla situazione di sottomissione in cui la società patriarcale le costringeva: volevano poter scegliere la vita che desideravano o governare ed occuparsi di politica, campo rigorosamente riservato al genere maschile. C'è chi è riuscita ed ha raggiunto posizioni di grande autorevolezza e chi invece purtroppo è stata travolta. Il mio intento è quello di mettere in luce la forza d'animo, la saggezza, le qualità morali e intellettuali di tante figure femminili che con determinazione hanno voluto liberarsi dai limiti loro imposti da altri. Con la mia scrittura desidero riabilitarle e rimetterle nella giusta luce, ripristinando la verità. Lo sento come un debito di riconoscenza nei confronti di queste antenate che ci hanno preceduto nella ribellione alle ingiustizie ed alle discriminazioni sessiste. Immagino che in qualche modo siano state loro a chiedermelo, ispirandomi a scrivere le loro storie! -
Tutti i colori dell'arcobaleno. La transumanza perduta
È una sinfonia di colori, sogni e sentimenti dedicata al millenario rito della Transumanza, di recente dichiarata dall'Unesco Patrimonio Immateriale dell'Umanità. Vi si raccontano i turbamenti e le speranze di Vito, un sensibile e inappagato pastorello di dieci anni che nasconde un lacerante segreto. Dopo gli innumerevoli voli fatti con la fantasia per evadere dalle restrittive condizioni familiari e soprattutto dal suo ossessivo trauma infantile, nell'estate del 1961 riesce finalmente a conoscere nuove sorprendenti realtà. Dalle brulle Murge pugliesi, col padre, lo zio e i tre fratelli, conduce in una notte il gregge di famiglia verso le rigogliose montagne lucane. A seguirlo nella scoperta dei misteri e delle meraviglie del bosco, il suo fedele cagnolino e un etereo grillo parlante. Le magiche policromie e gli avvolgenti chiaroscuri della natura incontaminata insieme ai colori dell'alba, del tramonto, al cinguettio degli uccelli, al belare degli armenti e ai riti e ai falò dei pastori, affineranno in lui sia il già formidabile spirito di osservazione che l'innata passione per il disegno e la scrittura. È un canto d'amore alla terra e ai suoi antichi valori: una storia appassionata e struggente dalle intense emozioni che riporta alle radici e induce a riflettere su chi siamo e come possiamo migliorarci nel delicato rapporto con noi stessi e con gli altri. -
Tentare le parole a dire
Tentare le parole a dire. Tentare le parole a dire. Ci nascondiamo tra detto e non detto tra parola e silenzio. Noi come gli altri? Certo ma sappiamo cosa c’è dietro la maschera dando voce al silenzio. -
Storia dei terremoti in Italia
L'origine dei terremoti appartiene alla storia della geologia, le cui dinamiche sfuggono alla storia umana, ma nel momento in cui vi irrompono ne diventano parte per gli effetti che producono sul territorio e nella vita civile. L'autore ritiene possibile una storia dei terremoti che non si risolva in una semplice somma di vicende particolari in quanto, accanto alla singolarità degli eventi tellurici, si realizza progressivamente uno sviluppo della riflessione sulla loro origine e la loro natura, con ripercussioni sulle credenze religiose e morali, insieme alla elaborazione delle modalità di affrontarne gli effetti. Una storia dei terremoti è quindi anche una storia del Paese che ne viene coinvolto. Il saggio racconta le vicende culturali e civili che gli eventi tellurici di maggiore impatto hanno generato nella storia della penisola italiana a partire dal sisma veronese del 1117 a quello dell'Aquila del 2009. Nel ritmo di queste parole scorre il segreto della scrittura che l'autore ci dona con quella leggerezza che gli è propria. Le storie scaturiscono come acqua sorgiva, guidate dalla fantasia insita in ogni cosa che ci avvicina al bello. Nascono da un particolare per trasformarsi in personale interpretazione di fenomeni reali che acquistano nuova forma narrativa mescolando visibile e non visibile, alimentando una fantasia in libertà che accoglie qualsiasi linguaggio. Sempre alla ricerca della bellezza che è in noi e che chiede di essere condivisa. I racconti fluiscono stupiti di rincorrersi in cento espedienti di vita, in altrettante situazioni paradossalmente semplici. Ecco una lettura che ci invita a osservare la vita dal punto di vista migliore, nella sue incredibile essenza. -
Que vedo
Manlio non vive nella stessa epoca di Ardio e Iasone, e questi ultimi non abitano gli stessi luoghi, eppure i tre uomini, senza saperlo, hanno un appuntamento e solo il loro incontrarsi potrà regalare a ciascuno la possibilità di un nuovo inizio. Perché il cerchio si chiuda sarà però necessario l'arrivo di un altro personaggio che, contraddicendo molte regole, entra in scena solo nel secondo tempo dello spettacolo. -
Il cadavere del lago. Le indagini del barbiere Ciuffo
Il romanzo è ambientato in un ipotetico paesino toscano, dove tutti si conoscono. Il maresciallo dei carabinieri è la massima autorità. Tutti sanno tutto di tutti. Vi sono alcuni punti di ritrovo tradizionali, nel caso nostro c'è il ""Circolino"""" della Parrocchia, dove i nostri protagonisti si incontrano tutte le sere per giocare a carte, ma anche per spettegolare, malignare, raccontare le novità del giorno. Figurarsi poi se in una località del genere capita un delitto, una donna straniera trovata morta nel lago, e inoltre se in un posto simile esiste anche un barbiere con velleità di detective. Ben azzeccata la coppia d'investigatori: quello """"ufficiale"""", il maresciallo dei carabinieri, un po' """"ingessato"""" nel suo ruolo di rappresentante della legge e Ciuffo, il barbiere appunto, che dallo scontato ruolo di depositario di tutti i segreti del paese sa passare a quello dello Sherlock Holmes della situazione."" -
Una vita alla rinfusa
Una ""Vita alla rinfusa"""" è un'opera originale che combina il genere letterario della memoria autobiografica, attraverso racconti scelti della vita dell'autore in ordine sparso, alla """"rinfusa"""" appunto, con quello della memoria di un'intera comunità attraverso una serie di interviste fatte, dallo stesso autore, a personaggi da lui considerati rappresentativi dello spirito del luogo. L'affresco che ne deriva, attraverso lo stile ironico e volutamente disincantato che caratterizza l'autore, è quello di una comunità che cerca un rilancio attraverso la narrazione delle proprie radici. L'autore, attraverso i suoi racconti, trascina letteralmente i suoi lettori nelle atmosfere del posto finendo per dare alla cittadina di Chianciano un respiro che va ben aldilà dei suoi confini, dove ogni lettore, di qualunque luogo, può ritrovare qualcosa di sé e comprendere cosa significa lo spirito di appartenenza.""