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Registro delle lezioni. Vol. 13
«Un passo alla volta stiamo tornando alla normalità [...]. Come sempre, in questo Registro abbiamo raccolto alcuni degli interventi che si sono susseguiti durante il nostro Anno Accademico. Un grazie a tutti i docenti che hanno tenuto i corsi: ancora, di alta qualità, e con un ampio ventaglio di scelte [...]. Il nostro Statuto non limita i nostri compiti alla diffusione della cultura, ma ci stimola a essere parte attiva nella interazione fra generazioni nel nostro Territorio: per questo abbiamo accettato volentieri l'invito a partecipare a diverse iniziative di medio-lungo periodo [...]. Invito i Soci a prendere parte non solo ai nostri corsi, ma anche alle varie attività che stiamo avviando e via via avvieremo, secondo il loro interesse [...]. Con l'augurio di una felice estate, e in attesa di rivederci nel nuovo Anno Accademico.» (Ruggero Stanga, Presidente Università Libera della Val di Cornia) -
Poesie
La composizione delle poesie risale alla fine degli Anni '60 e a quelli del passaggio dall'adolescenza ad una fase più matura della vita dell'autore. La nostalgia per i giorni allegri e spensierati coesiste fino a fondersi con gli accenti di speranza in un mondo migliore e ciò segna la vera cesura tra gli Anni '60 e quelli odierni, pieni di tanti dubbi e timori che crisi climatica, pandemia e un tragico conflitto armato alle nostre porte rendono vieppiù angosciosi. -
Per Nedo. Testimonianze e ricordi
Si riuniscono di seguito le testimonianze pronunciate il 26 settembre 2021 nella sala «Tirreno» a Follonica in occasione della giornata commemorativa dedicata a Nedo Bianchi (21 luglio 1942-24 luglio 2021), alle quali si aggiungono i ricordi, consegnati successivamente da parte di chi non ha potuto partecipare di persona. Si tratta di testi di dimensioni discrete o anche brevi, eppure intensi, che compongono un ritratto compiuto, profondo e non retorico dell'amico scomparso: il risultato non era scontato anche per le difficoltà inerenti al complesso profilo dell'interessato. La riuscita va dunque segnalata perché, come ha detto il sindaco Andrea Benini, Nedo ha esercitato molteplici ruoli, è stato «insegnante, cittadino, ricercatore», distinto da «un'intelligenza sottile, rigorosa, spiazzante talvolta », applicata allo sforzo di perseguire la «libertà» per sé «con la sua arte», in vista della «liberazione» per gli altri con la sua dedizione sociale. In queste diverse attività ha saputo lasciare un segno incisivo come indicano in modo convergente i contributi qui raccolti. -
Sulla via delle Indie «interne». Fazionari, «eretici» e gesuiti nella Garfagnana del Cinquecento
Questo volume è un saggio dedicato alla Garfagnana del primo Cinquecento reiteratamente coinvolta nel vario, tumultuoso andamento delle ""guerre d'Italia"""" che ne inasprì gli antichi dissidi tra le fazioni e i nuovissimi contrasti provocati dalla diffusione locale delle simpatie per la Riforma protestante. Questi fenomeni richiamarono sulla Provincia, intorno a metà secolo, l'interesse della neonata Compagnia di Gesù che la fece oggetto, ad opera in particolare del lunense padre Silvestro Landini, di una serie di interventi rimasti poi a modello delle missioni popolari del nuovo ordine religioso."" -
Più di ogni altra cosa dormiamo. Miti, storia e tecnologia del sonno
Il sonno, insostituibile processo fisiologico dell'uomo e inesauribile fonte di ispirazione culturale per l'umanità, è stato il fil rouge di una due giorni di approfondimento scientifico dell'Università degli studi di Salerno presso il Parco Archeologico di Paestum, l'antica Poseidonia fondata dai coloni greci tra il VII e il IV secolo avanti Cristo. Dagli interventi nel corso dell'evento, stimolato e promosso dalla Rinaldi Group - azienda leader in Italia nel settore della produzione di sistemi per il riposo - nasce il volume Più di ogni altra cosa dormiamo, con l'obiettivo di condividere e diffondere la conoscenza sul sonno discutendone in termini di iconografia e rappresentazione, ambiente e cultura materiale, medicina e salute. L'elemento che più di ogni altro caratterizza il volume è l'aver messo insieme studiosi di diverse discipline al fine di rappresentare, attingendo ad una sì ricca tavolozza di colori, una varietà e una profondità di sfumature su un argomento che sempre più appare trasversale alla vita di ciascuno di noi. Argomenti del volume sono i dispositivi del sonno nell'antichità, le più moderne tecnologie e i nuovi materiali per il comfort del sonno, la medicina e i disturbi del sonno, così come le rappresentazioni del sonno e del sogno nella letteratura greca e romana. -
Futurvesuvio. Futurismo e futuristi in Campania 1910-1924
L'autore, a distanza di tre decenni, rilegge le vicende e i protagonisti del Futurismo in Campania, disegnando una traccia storico-critica che, dalla ""serata futurista"""" tenutasi al teatro Mercadante, nel 1910, va alla mostra del 1914, allestita nella galleria napoletana di Giuseppe Sprovieri, al Manifesto futurista di Boccioni ai Pittori Meridionali, apparso sulla rivista Vela latina, nel 1916; dai soggiorni tra Napoli, Capri e Positano di Depero e Prampolini, sul finire del decennio, alla """"serata"""" salernitana del settembre del 1922. Ai saggi, che ricostruiscono in chiave diacronica un profilo delle vicende, degli attraversamenti e delle presenze futuriste in area campana, fa seguito un'antologia di testi e di documenti complementari alla prima parte del volume."" -
Storie di uomini e di briganti dalla Sila
«Per conoscere un paese nella sua indole e nelle sue tendenze, fa d'uopo studiar non le classi colte ed educate, ma quelle in cui la natura è mantenuta affatto primitiva ed affatto vergine; e perciò i protagonisti dei miei racconti saran poveri contadini, e spesso servi di contadini, che son come il basso fondo della società calabrese» così scrive Misasi in Pria d'incominciare. Protagonista di questi racconti è una Calabria popolata da contadini, pastori e briganti descritti minuziosamente nei costumi e nelle tradizioni. Natura e paesaggio calabrese sono protagonisti nelle vicende narrate, sopratutto la Sila, proscenio prediletto dove ambientare le vicende raccontate con molti riferimenti romantici in cui agiscono non solo brutali briganti e ignoranti contadini ma anche ingenue e innocenti fanciulle da conquistare o da difenderne l'onore con un pathos da commedia greca. -
Storia di Sorrento (rist. anast. 1841-44)
Il volume è la ristampa anastatica dell'edizione stampata a Napoli tra il 1841 e il 1844. Al primo volume de la Storia di Sorrento di Maldacea fu stampato a Napoli nel 1841 dal tipografo Matteo Vara fece seguito un secondo volume stampato dallo stesso tipografo nel 1844. Ripubblichiamo l'edizione anastatica dell'opera in un unico volume che approfondisce molti aspetti della vita politica, commerciale, sociale e religiosa di Sorrento. L'opera è fonte di informazioni sulle famiglie nobili, le corporazioni, i traffici marittimi, l'abitato e i quartieri, i luoghi sacri di Sorrento fino all'età moderna. -
La condizione del servo nell'Occidente medievale. Aspetti giuridici e sociali (IV-XV sec.)
Il saggio intende offrire un quadro generale del fenomeno servile dall’Età tardoantica agli albori della Modernità (IV-XV sec.), sotto il particolare profilo giuridico e sociale. Il taglio dell’opera è, pertanto, molto tecnico, non avendo come obiettivo una vera e propria “storia della servitù” – su cui si è molto scritto – ma indagare solo alcuni specifici aspetti del fenomeno servile. -
Belluno piraticum e pirateria. Aspetti giuridico-politici del fenomeno pratico dall’età romana al XVIII secolo
La pirateria fu un fenomeno non esclusivamente musulmano, ma anche cristiano, dato che a essa, fonte di enormi guadagni, amarono dedicarsi veneziani, pisani, genovesi, catalani, valenzani che non perdevano occasione di dare la caccia al naviglio musulmano e a chi con i musulmani intrattenesse lucrosi rapporti economici, come Ebrei e sparuti gruppi di eretici. Una differenza di notevole importanza ai fini della comprensione del fenomeno in questione fu quella fra “pirateria” vera e propria e “guerra da corsa” così come fra “pirata” e “corsaro”, anche se poi l’attività di entrambi, consistente nel depredare il naviglio altrui, tendesse ad offuscarne le caratteristiche, riunendo i due fenomeni in un coacervo indistinto. Il volume ha lo scopo di ricostruire gli aspetti giuridico-politici del fenomeno piratico sia alla luce del diritto internazionale che di quello, pubblico e privato, dei singoli stati europei, lungo un arco cronologico che va dall’epoca antica a quella contemporanea. -
Spazi urbani, signorie monastiche e minoranze etniche nel Mezzogiorno medievale. La chiesa di Santa Maria de Domno a Salerno
Santa Maria de Domno, fondata nel 989 dalla nuova dinastia principesca di Salerno, è la chiesa del Principe, destinataria di cospicue donazioni e specchio di una mentalità nuova, che esprime un'ideologia del potere nata dalla complessa sovrapposizione tra struttura amministrativa, legami personali e risvolti di natura economica. La nuova chiesa, segno tangibile del rinnovato equilibrio sociopolitico ed economico, costituisce il punto di contatto privilegiato tra cristiani ed ebrei, all'interno di uno spazio urbano che da città agraria si trasforma in città capitale del Principato: l'opulenta Salernum. Un circuito virtuoso nel quale presto si inserisce anche la neonata Congregazione cavense, assicurando la sopravvivenza della cappella alla sua gens fondatrice e a se stessa proficue relazioni politico-economiche, nel cuore di un Mezzogiorno multietnico. -
Dante tra diritto e letteratura
Dante non è stato certo un giurista, ma in più passi delle sue opere si è interessato al diritto. Anzi, ad esso riconosce una funzione straordinaria: quella di assicurare equilibrio sociale e di pacificare gli uomini. Il volume, dapprima, esamina l’idea che Dante ha avuto del diritto, connessa all’idea di giustizia, prendendo le mosse dalla percezione che del fenomeno ebbero gli uomini del suo tempo e tracciando un florilegio di riferimenti giuridici nell’ambito della sua vastissima produzione. Poi, ricostruisce l’ideale universalistico di Dante, rileggendo in particolare lo studio sulla monarchia, che governa mediante la legge, alla luce del complesso pensiero aristotelico. Infine, esamina la lettura data da Hans Kelsen, forse il più importante teorico del diritto del XX secolo, della dottrina politica dantesca, che il giurista austriaco compie, a soli ventiquattro anni, nella monografia dal titolo Die Staatslehre des Dante Alighieri (Vienna, 1905). Chi leggerà questo volume dovrà convenire sul debito di Dante nei confronti di Aristotele: quello ufficiale dell’Etica o della Politica; non escluso quello, talora considerato spurio, della lettera ad Alessandro Magno “sul regno”… -
Canzoniere d' 'e piccerille
I versi delle canzoni, in lingua napoletana, non sempre facili da comprendere, risulteranno meno misteriosi leggendo le pagine di questo libro e ascoltando i dieci brani contenuti nel CD a esso abbinato. Diana Cortellessa, bambini e giovanissimi sono gli interpreti del Canzoniere p' 'e piccerille, sostenuti egregiamente dal quintetto di fiati Mare nostrum. La scelta di avere come orchestra questo tipo di ensemble musicale deriva dal fatto che il suo sound ci riporta fantasticamente indietro nel tempo. Andrea Cecchini, con i suoi disegni, ha caratterizzato i personaggi protagonisti delle canzoni contribuendo, in tal modo, a stimolare la fantasia dei bambini e a facilitare la comprensione del tutto. Una fortunata intuizione ha trasformato una semplice lista di canzoni in un racconto: ciascuna di esse si è sorprendentemente rivelata tessera di un unico mosaico e possibile parte di un'unica storia che, guarda caso, poteva svolgersi a Napoli nell'arco di una sola giornata: la festa dell'Immacolata. Compongono il Canzoniere p' 'e piccerìlle le canzoni Quanno nascette ninno, Lo ciuccio de Cola, La fiera de mast'Andrea, Cicerenella, Pastorella, Pagliaccio, Michelemmà, Bolero, Lo guarracino, Duorme. Ogni canzone è accompagnata da introduzione, traduzione in italiano dei versi e indicazioni per una corretta pronuncia napoletana. -
Il Codice corallino. L'economia del Regno di Napoli e il corallo di Torre del Greco nel Settecento
Abbiamo ritenuto fondamentale ripubblicare la versione integrale del Codice corallino emanato dal Regno di Napoli nel 1790 - a distanza di 151 anni dalla prima edizione del 1870 ad opera di Pietro Balzano - seguita dal Regolamento del Codice del 1856 per risvegliare nelle coscienze degli studiosi dell'intero Mezzogiorno d'Italia, quale grande maturità civile, giuridica ed economica si era raggiunta all'epoca dei fisiocratici e degli illuministi. Il Codice corallino costituisce una vera pietra miliare della cultura giuridica ed economica della seconda metà del Settecento: in esso troviamo i raggi di luce che venivano dall'Illuminismo, ma che avevano le loro radici nei diversi secoli di storia, nei quali i marinai di Torre del Greco pescavano il corallo e quella cultura che portò alla sua emanazione nel 1790 da parte di Ferdinando IV di Borbone, che volle si regolassero e sistemassero le leggi specifiche per la navigazione e la pesca in generale con un codice del 1981. Alla fine abbiamo riportato il Regolamento del 1856 relativo al Codice corallino, dove vengono precisate le qualità e quantità di merci necessarie al fabbisogno alimentare dei marinai imbarcati e alle attrezzature per la pesca (remi, spago, sarzame, ecc.). Una importante parte del Regolamento riguarda il pagamento dei danni prodotti dai marinai per liti, il rimborso delle anticipazioni in caso di sbarco dei marinai durante la pesca per malattie o altre ragioni. Ancora interessante è la formazione del saggio di interesse relativo ai prestiti concessi per le spese di navigazione che dovevano riflettere la durata del viaggio (più lungo maggiore interesse) e la rischiosità delle località dove si pescava. -
Natale a occhi chiusi. Dieci racconti per una notte speciale
Immersi nello svolgersi dei giorni, ai grandi confini delle nostre città e del mondo intero, di fronte al misterioso succedersi della vita, avvertiamo ogni anno come nella confusione delle voci e dei messaggi che ci circondano, il Natale corrisponda al nostro intrinseco bisogno di una narrazione umana, che ci parli di noi e del bello che ci abita, del tessuto vivo che anima le nostre relazioni più profonde. E se è pur vero che il racconto di Natale, come abbiamo ribadito nelle raccolte degli anni precedenti, è una felice favilla dell'immaginario di Dickens che diventa nell'Italia Unitaria un prodotto di consumo, e come tale, resiste fino alla metà del Novecento, nondimeno la mano del curatore ha deciso di accarezzare la superficie di racconti che, nella loro coerenza e limpidezza, non fossero alieni dai contrasti sociali e dagli spaccati di verità che animavano il dibattito culturale e politico di quegli anni. Abbiamo cercato di enucleare e portare alla luce una sorta di geologia del racconto di Natale. Una geologia complessa e a più strati: a faglie trascorrenti l'una sull'altra e con improvvise eruzioni ed emersioni di quella sotterranea su quella che più facilmente si lascia afferrare a livello letterale. Ci guideranno alcune parole d'ordine: il dono, l'infanzia, le città, la fiaba, la favola. -
Trotula, donna di mare
I pesci di Peppe Desiderio, liutaio di Positano, sono pesci liberati dal legno: rami di ulivo, radici di erica. Persino frammenti dall’intaglio di un violino. Sono piccole metafore di libertà, nate dal garbo di chi non vuole ferire la materia. Sono forme minime, amuleti forse, che paiono emersi dal mare con la maestria di chi sa quanto il legno sia musica, respiro, forma. Sono istanti di bellezza che narrano meraviglie e tragedie, capolavori e storie di tutti i giorni. Dei e naviganti, numi furenti e uomini ancora più feroci. Pesci di legno che conoscono melodie di popolo, libri del mondo, assassini e grida di naufraghi. Storia di pesci e di legni è un intreccio di storie, canzoni, miti, e pesci di legno. Parole, fotografie e rami d’ulivo, tessuti come in una nassa. Narra di numi feroci e di uomini ancora più terribili. Grazie ai maestri ai quali sono stati presi in prestito immagini e poesie, questa è la storia di un pesce liberato da un tronco e di una sirena che non vuole diventare umana. -
E l'ottavo giorno creò il libro
Un esilarante racconto pieno di trovate inaspettate e divertenti, uno squisito divertissement, una follia narrativa tra il cielo e la terra, raccontata con un'ironia e un gusto a tratti delicatamente blasfemi. Sapete tutti che in principio è tutto scritto. Ma non sapete forse che i libri sono anime senza corpo che vagano negli spazi intersiderali. Poi, improvvisamente, piovono come atomi. Cadono nelle campagne, sui monti, nei deserti, sul mare. E con l'evaporazione tornano su e si ricongiungono a quelli che ancora non sono scesi. Qualche volta, però, gli atomi di lettere incrociano la testa o il cuore dell'uomo, lo pervadono tutto, lo alimentano e lo nutrono, impossessandosi di lui. L'uomo si sente allora ""ispirato"""" e attraverso il cervello e la mano riproduce in lettere scritte gli atomi piovuti. È nato un libro. Il libro rimane sulle pagine un tempo imprecisato. Quando il favore dei lettori finisce, gli atomi risalgono in cielo e, dopo una sosta anche lunga, ritornano giù per incontrare un nuovo cervello e un nuovo cuore e far nascere cosi un altro libro. Ecco perché temi e personaggi ritornano nei libri a distanza di decenni e di secoli."" -
Il conflitto in Ucraina. Una cosa troppo seria per certi generali ma specialmente per certi politici
Il 24 febbraio 2022, davanti alle immagini dei bombardamenti e delle colonne di carri armati russi che penetravano in territorio ucraino, sono stati in molti a dover ammettere di non averli predetti. E quali sarebbero le reali ragioni dell'attacco russo? Putin lo ha spiegato: smilitarizzare l'Ucraina e riprendersi territori indebitamente appartenenti a un Paese che in passato era parte integrante e importante della Russia e dell'URSS, e che negli ultimi anni si è proditoriamente avvicinato a Unione Europea, USA e NATO, cosa inaccettabile per la Russia. Ma si tratta di meri alibi o di comprovate motivazioni? L'attacco all'Ucraina è stato deciso dai generali o dal vertice politico? Come hanno agito le forze armate russe? Quali saranno le conseguenze di un'azione violenta la cui portata non si vedeva in Europa dall'ultima guerra mondiale? La situazione è molto fluida, muta di continuo, anche per questo diventa difficile motivare l'offensiva russa in corso da una comoda poltrona e basandosi solo sulle scarse e confuse notizie che rimbalzano sui mass e new media. Dopo più di tre mesi di scontri armati, si può azzardare una possibile lettura quanto meno iniziale del conflitto. -
L' autrice de «Las Meninas» o dov'è il quadro? Favola distopica. Ediz. italiana e spagnola
La crisi economica abbattutasi sull'Europa negli anni Trenta del XXI secolo mette la Spagna nella scomoda condizione di disfarsi del proprio patrimonio culturale per recuperare solvibilità ed essere in grado di far fronte alle ingenti spese del Welfare State. Ángela Romo Ruiz è una suora copista molto dotata a livello artistico, che viene ingaggiata personalmente dalla direttrice del Museo del Prado quando al Governo spagnolo, guidato dalla coalizione populista Puebloenpie, si presenta l'opportunità di vendere il pezzo forte della collezione del principale museo della capitale, Las Meninas di Diego Velázquez, nel disperato tentativo di risanare le casse dello Stato. Un misterioso personaggio, però, il giovane vigilante Adrián, si insinua nei piani della direttrice e nella mente della religiosa e così la pièce inizia a risucchiare lo spettatore in una spirale vorticosa ed inesorabile, in cui alle spinte centrifughe del demone della vanità e della rivendicazione della dignità artistica - che si impossessa della suora -, si contrappone una crescente pressione centripeta di natura politica, che vuole ricondurre la copista nell'alveo della volontà di partito. Ma che ?ne farà il quadro? -
Lei se ne va. Ediz. italiana e spagnola
Lei se ne va è un perfetto esempio della complessità dei testi di López Mozo, intessuti di riferimenti letterari, chiavi interpretative aperte, commistione di generi, intertestualità. Si tratta dell'ennesima storia di una Lei dipendente dal marito che vuole riscattarsi, trovare la propria individualità. Decisa a chiedere un aiuto esterno, finisce per subire violenza, una violenza sottile, psicologica, non solo nell'intricato gioco di relazione nel quale si perde e si impunta con chi dice di amarla, ma anche con chi incarna un ruolo istituzionale e la dovrebbe proteggere.