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1000 vases. Ediz. italiana e inglese
Vases presenta pezzi unici di artisti e designer indipendenti di oltre 35 paesi. L'ambizione di presentare un così grande numero di pezzi che da soli esprimono quanta creatività e diversità possibile realizzare su un singolo tema. -
Spaces of light. Piero Dorazio and the International ZERO movement-Piero Dorazio e il movimento internazionale ZERO. Ediz. illustrata
Piero Dorazio (Roma, 1927 - Perugia, 2005) è una figura fondamentale nell'arte della seconda metà del XX secolo: questa monografia è dedicata alle sue relazioni con il movimento internazionale Zero, una rete di artisti europei che alla fine degli anni cinquanta intendevano superare l'identità gestuale e soggettiva dell'Informale per stabilire un rapporto più oggettivo e diretto dell'arte con il mondo. Dorazio si afferma precocemente come pioniere dell'astrazione del secondo dopoguerra grazie alla ridefinizione della sua tecnica pittorica, che attribuisce un nuovo significato a luce, colore, spazio e struttura. Parallelamente e in dialogo con lui, vari artisti in Europa e in particolare tra Germania, Italia, Olanda, Belgio e Francia danno vita a una nuova concezione artistica, realizzando superfici monocrome, trame, griglie; ma anche oggetti che modulano, riflettono o proiettano la luce. Così luce e movimento, struttura e vibrazione diventano elementi centrali nella ricerca di artisti geograficamente distanti, di cui questa pubblicazione vuole evidenziare le connessioni. Oltre a un saggio critico, il libro riporta una significativa selezione di scritti dell'artista, preziose fotografie e documenti d'epoca in larga parte inediti, una mappatura iconografica selezionata di opere di Dorazio storicamente legate al tema e un'appendice bio-bibliografica. -
Brescia Museo di Santa Giulia. Un viaggio nel tempo
Un viaggio alla scoperta del complesso monumentale di Santa Giulia e delle sue collezioni. Il Museo di Santa Giulia a Brescia è allestito all'interno del monastero benedettino femminile di San Salvatore-Santa Giulia, fondato nel 753 d.C. dal duca Desiderio, poi ultimo re dei Longobardi (dal 757), e dalla moglie Ansa. Oggi al suo interno, senza soluzione di continuità, si snodano percorsi di visita che attraversano gli spazi storici del monastero (basilica di San Salvatore, Oratorio romanico di Santa Maria in Solario, Coro delle monache, chiostri) e delle fasi insediative che ne hanno preceduto la costruzione (domus romane), e le sezioni museali, permettendo un viaggio all'interno della storia della città e anche dell'Europa stessa dal III millennio a. C. sino al XVIII secolo. Alessandro Manzoni ambienta proprio nel monastero le pagine finali della tragedia Adelchi, dedicata al popolo dei Longobardi; Ermengarda, una delle figlie di Desiderio, ripudiata da Carlo Magno al quale era andata in sposa, spira proprio sotto un tiglio in uno dei chiostri di Santa Giulia. Unico per la sequenza architettonica che lo costituisce e per la storia che racchiude, il complesso monumentale di Santa Giulia ha attraversato i secoli sino alla soppressione avvenuta in età napoleonica. Aperto al pubblico nel 1998, dopo svariate destinazioni d'uso e a seguito di imponenti scavi archeologici e interventi di restauro, ospita il Museo della città. Dal 2011 è stato dichiarato Patrimonio Mondiale dall'UNESCO. Questa guida presenta i luoghi e le opere più significative di Santa Giulia, che consentono di seguire la storia non solo della città ma anche della cultura europea attraverso capolavori artisti unici e mirabilmente ambientati. -
I talenti del fare. Altagamma
La seconda edizione de I Talenti Del Fare aggiorna lo scenario descritto nell'edizione del 2019 circa i lavori manifatturieri e ne valorizza la rilevanza per le industrie culturali e creative del Made in Italy. Vengono qui tracciate la situazione occupazionale dell'industria italiana d'eccellenza, la sfida delle competenze 4.0 così come la carenza di giovani appassionati a questi mestieri. Molte Imprese Altagamma si sono assunte la responsabilità di contribuire direttamente alla formazione dei futuri protagonisti della manifattura e dei servizi con la creazione delle Altagamma Corporate Academy, qui rappresentate quali importanti motori formativi per il Paese. Fra le novità di questa edizione vi sono una sintetica illustrazione di quanto avviene negli altri Paesi Europei e la descrizione del progetto Adotta una Scuola che, lanciato nel 2021, propone un nuovo modello di dialogo fra imprese e scuole tecniche e professionali. La notorietà e l'autorevolezza delle aziende coinvolte, unitamente alla loro passione per la protezione delle filiere e delle competenze manifatturiere, sono la migliore testimonianza della rilevanza di questi temi per tutto il comparto di alta gamma, per il nostro Paese e per l'Europa intera. Introduzione di Matteo Lunelli. -
Wilhelm Senoner. Ediz. italiana, inglese e tedesca
Quando lo scrittore svizzero Gottfried Keller scrisse la sua novella ironica Kleider machen Leute (sono le vesti che fanno le persone) avrebbe già potuto anticipare gran parte del lavoro scultoreo di Wilhelm Senoner. Sapeva egli che forma e sostanza non sono la medesima cosa, ma che possono generare facili illusioni. Ora l'arte è proprio una di queste. Wilhelm Senoner intende infatti illudere, le sue vesti fanno persone e personaggi, quelli delle sue sculture... Con gli anni ha creato tutto un mondo di esseri diversi, fra di loro apparentati, fra di loro in dialogo. Donne e uomini che deambulano non più solo nel suo immaginario, ma sono presenti nelle quotidianità della nostra vita terrena. Ovviamente purché si sappia, oltre che vedere, guardare con l'occhio pronto alla sorpresa. -
Cesare Peverelli. L'avanguardia autocritica. Ediz. a colori
Un omaggio al lavoro colto, raffinato e profondo di Cesare Peverelli, artista trait d'union fra mondi diversi: Parigi dove si trasferisce stabilmente nel 1957, e Milano dove continua esporre regolarmente dagli anni sessanta al duemila. A un secolo dalla nascita di Cesare Peverelli (1922-2000), le opere collezionate da Antonio Boschi e Marieda Di Stefano permettono di ripercorrere gli anni della formazione del giovane artista e le tappe della sua evoluzione fino alla stagione della sua fortuna critica: le nature morte degli esordi e il ritratto della madre degli anni quaranta; i primi paesaggi figurativi e la loro progressiva trasformazione in spazi intensi e complessi, tracciati con rapidi segni gestuali e nervosi; i corpi inquietanti e dai colori accesi degli insetti, creature da incubo dalle cui forme prendono vita una figurazione e una narrativa nutrite di suggestioni letterarie e di interessi compositi nel clima del surrealismo; e infine i grandi mazzi di fiori dove i segni si infittiscono e aggrovigliano in cromie che esplodono gloriose sulla tela. Attraverso queste esperienze si definisce la figura di un artista dall'inesauribile curiosità, sperimentale e tecnica, che sfiorò in modo personale diverse correnti, senza tuttavia venirvi completamente assorbito, in una ricerca che non si è interrotta mai e non ha mai abdicato al proprio impegno fino alla fine. -
Alfredo Chighine. Le origini
Il presente volume della serie ""Visti da vicino"""" costituisce un approfondimento monografico sulle origini dell'opera di Alfredo Chighine, seguendo una serie di riflessioni che hanno per filo conduttore la selezione di opere della collezione Boschi Di Stefano, che per qualità e quantità documenta egregiamente le fasi giovanili dell'artista e le sue tappe di avvicinamento all'informale. A cura di Cristina Casero ed Elisabetta Longari, tanto la mostra quanto il libro puntano a mettere in evidenza gli elementi fondanti del suo fare maturo, già presenti nelle opere degli anni quaranta. Attraverso la ricca collezione che i coniugi Boschi Di Stefano hanno messo insieme negli anni, è possibile individuare la dinamica segno/ disegno/luce/colore che già innerva i primi lavori di Chighine, prestando attenzione a quella particolare accezione """"scultorea"""" della forma che caratterizza la produzione informale e che, chiaramente, si manifesta nelle rare prove plastiche dell'artista, acutamente raccolte proprio dai Boschi. Alfredo Chighine (Milano, 1914 - Pisa, 1974) frequenta negli anni trenta i corsi d'incisione all'Umanitaria e le lezioni di Giacomo Manzù all'Accademia di Brera. Negli anni quaranta si dedica alla scultura e parallelamente dipinge figure, in gran parte acquistate da Antonio Boschi e Marieda Di Stefano, e negli anni cinquanta è tra i primi in Italia ad avvicinarsi all'informale. Autore complesso, Chighine ha saputo inserirsi a pieno titolo nel dibattito culturale italiano del secolo scorso, evidenziando una propria autonomia linguistica."" -
Mario Bionda. Immagini, erosioni, spazi (1950-1964). Ediz. illustrata
L'opera di Mario Bionda (Torino 1913 - Penango 1985) Tra i protagonisti della stagione informale, Mario Bionda (Torino, 1913 - Penango, 1985) è autore di una pittura che esprime l'intimo dramma umano, tra contemplazione della natura e rarefazione dell'immagine. Le opere degli anni cinquanta e sessanta, alle quali è dedicato il volume, stratificano materiali naturali e pigmento, colori allusivi agli elementi della natura (fuoco, acqua, terra), nei toni dei bruni e dei verdi dei boschi e delle paludi, o nei bianchi, grigi e azzurri del cielo e del mare. I frottage su carta colgono le tracce vive delle forme naturali e della superficie della materia. I dipinti dell'artista raccolti attorno alle due opere della Collezione Boschi Di Stefano, Immagine bruna ed Elemento marino, entrambe del 1962, sono realizzati tra il 1950 e il 1964 e ben esemplificano l'intensità del suo periodo informale. Nato a Torino nel 1913, Mario Bionda dal 1927 al 1933 frequenta lo studio di Felice Casorati e partecipa alle mostre collettive organizzate dal Maestro in alcune città italiane. Nel 1930, a soli 17 anni, espone alla XVII Biennale di Venezia e, nel 1935, alla sua prima Quadriennale di Roma dove sarà presente altre due volte, nel 1959 e nel 1965. Lasciato lo studio di Casorati, si trasferisce prima nel Monferrato, poi a Milano, ma lo scoppio della seconda guerra mondiale lo costringe ad allontanarsi dalla pittura. Alla fine della guerra inizia a creare giocattoli e nel 1954 si dedica esclusivamente alla pittura. A partire dal 1950 condivide con Alfredo Chighine lo studio milanese; è proprio Chighine che, in occasione della personale alla Galleria Pater di Milano, lo presenta a Gino Ghiringhelli, della Galleria Il Milione, che decide di iniziare a lavorare con lui. Il sodalizio con Il Milione lo porta ad allestire molte esposizioni personali e collettive in Italia e all'estero. Nel 1958 partecipa per la seconda volta alla Biennale di Venezia e nel 1963 si trasferisce nel ""Quartiere delle Botteghe"""" di Sesto San Giovanni, frequentato da molti altri artisti fra cui Agostino Bonalumi, Enrico Castellani, Claudio Papola, Arturo Vermi, Lino Marzulli. Nel 1983 torna a vivere nella campagna astigiana, a Penango, dove morirà pochi anni dopo, nel 1985."" -
Private portraits of living Porta Nuova - Milano. Ediz. illustrata
Quattro realizzazioni milanesi dei celebri studi di architettura e interior design. Personalità diverse, ma accomunate dallo stesso intento, i due studi di architettura e interior design COIMA Image e GioPagani, da anni lavorano fianco a fianco per progettare bellezza e creare inedite suggestioni abitative, tra sperimentazioni estetiche e un'ostinata ricerca di un nuovo stile di vita. Dalla loro collaborazione sono nati anche gli appartamenti presentati in questo libro, in quello che da molti è considerato uno dei quartieri più vivaci di Milano, Porta Nuova. -
The Italian legacy in the United Arab Emirates: the urban and industrial landscape. Ediz. italiana e inglese
L'eredità italiana negli Emirati Arabi Uniti: il paesaggio urbano e industriale. Negli ultimi vent’anni, le città di Dubai e Abu Dhabi hanno accelerato il loro sviluppo urbano, impiegando una forte interazione di influenze internazionali. Architetti, ingegneri, costruttori, designer, produttori e aziende energetiche internazionali – molte delle quali italiane – hanno sviluppato le loro reti professionali qui, nel crocevia globale deglirnEmirati Arabi Uniti, un luogo di flusso dove idee, persone e culture si incontrano e si mescolano. Questo libro presenta i risultati del fondamentale contributo delle aziende italiane nel plasmare il paesaggio urbano e industriale deglirnEmirati Arabi Uniti. Un viaggio che parte dagli anni precedenti all’unificazione ufficiale degli Emirati (1971) per arrivare ai giorni nostri, compreso il recente Giubileo d’Oro degli Emirati e l’Expo 2020 di Dubai, la prima esposizione internazionale tenutasi nelle regioni del Medio Oriente, nord Africa e sud Asia.rnIl volume mette in luce le competenze e le innovazioni introdotte dalle aziende italiane e conferma la vitale collaborazione creativa instaurata tra l’Italia e gli Emirati Arabi Uniti. -
L' arte nelle istituzioni. Opere ritrovate nei palazzi del potere. Ediz. illustrata
Il racconto di un'esperienza professionale ai vertici delle Istituzioni. Le opere d'arte delle collezioni del Senato, tra tesori nascosti e intrighi di palazzo, in un avvincente mystery. Tiziana Ferrari è stata la prima curatrice delle collezioni d'arte presso la presidenza del Senato italiano. Il libro racconta la parabola di un proposito in anticipo sui tempi: quello di censire le opere d'arte custodite e celate nei palazzi della politica. L'autrice è stata artefice, a partire dal 2009, di un progetto pilota nell'ambito della valorizzazione dei beni artistici della camera alta del Parlamento. L'intento era pionieristico: la creazione di un vero e proprio archivio scientifico delle opere d'arte giunte al Senato dalla fine dell'Ottocento ai giorni nostri. Tiziana Ferrari racconta la sua storia, piena di colpi di scena e intrighi ""di Palazzo"""", in un saggio scientificamente fondato ma dal passo narrativo. La storia, fatta di entusiasmo e determinazione, dello scontro a volte solitario con i gangli di alcuni ambienti governativi. Non solo: questo volume vuole essere un sasso gettato dentro lo stagno di un dibattito attuale, quello che investe la valorizzazione moderna di uno spaccato dell'arte celato al grande pubblico - opere clandestine, testimoni silenti della nostra storia nazionale. Con spirito d'innovazione, in questa pubblicazione l'autrice vuole anche indicare un metodo efficiente di gestione e valorizzazione dei beni culturali. Un libro che interessa non solo il cultore della materia, ma in genere tutto il pubblico curioso di conoscere i meccanismi segreti che si celano dentro l'arte e dietro le porte dei palazzi del potere."" -
Palcoscenici archeologici. Interventi curatoriali di Francesco Vezzoli
Tra archeologia e arte contemporanea, le creazioni Francesco Vezzoli in dialogo con le opere dell'antica Brescia romana. Tra gli autori italiani più conosciuti e apprezzati nel panorama internazionale, Vezzoli racconta nella sua città natale la continuità tra archeologia e contemporaneo, protagonista nella duplice veste di artista e curatore di un percorso che vede le aree archeologiche di Fondazione Brescia Musei popolarsi di otto opere da lui realizzate. “Si tratta di un progetto diffuso ardito – spiega Stefano Karadjov, direttore di Fondazione Brescia Musei – che parla una lingua contemporanea, pop, ma è pieno di allusioni e citazioni, da De Chirico, a Brancusi, dal classico al neoclassico.” Questi “giochi di antico presente”, presenze che attivano lo slittamento dell’arte dalla classicità al glamour, si snodano attraverso il Parco Archeologico di Brescia Romana, dove grandeggia la Vittoria Alata, l’affascinante bronzo romano che, dopo il recente restauro, è stato restituito alla città e riposizionato nella sua antica collocazione nel Capitolium. Le opere di Francesco Vezzoli comprendono l’inedito progetto espositivo site-specific dell’artista per salutare il ritorno della Vittoria Alata, e altre otto sculture che dialogano con le vestigia romane e longobarde, in un originale percorso attraverso quasi mille anni di storia dell’arte e dell’architettura. Vengono poi presentati il ritratto dorato di Sophia Loren come Musa dell’Antichità; C-CUT Homo ab homine natus, una scultura da giardino del XX secolo, nel cui mantello dorato è incastonata una testa in marmo originale di epoca romana; la statua in bronzo Portrait of Kim Kardashian (Ante Litteram) che riproduce il corpo in bronzo della paleolitica Venere di Willendorf alla quale è stata integrata una testa marmorea romana del III secolo d.C. (corredata dell’iconica lacrima, tipica dell’artista); Achille!, un busto settecentesco dell’eroe greco celebrato da Omero rielaborato da Vezzoli in chiave contemporanea; La Colonne Avec Fin, una statua in bronzo con un’originale testa romana antica; la Nike Metafisica, un omaggio a Giorgio De Chirico, fil-rouge del lavoro di Vezzoli; Lo sguardo di Adriano, in cui gli occhi l’imperatore esteta, soggetto ricorrente nella produzione di Vezzoli, si colorano di blu accendendosi di nuova vita. -
Conrad Marca-Relli. Il maestro irascibile. Ediz. a colori
Un omaggio all'artista italoamericano, figura cardine dell'espressionismo astratto Amico di Jackson Pollock, Franz Kline, Afro, Alberto Burri e Giuseppe Capogrossi, fondatore dell'Eight Street Club e promotore di Ninth Street Show, una delle mostre più importanti dell'arte newyorchese degli anni Cinquanta, ma soprattutto artista a cavallo tra Europa e America, Conrad Marca-Relli (Boston, 1913 - Parma, 2000) è stato una figura cardine dell'Espressionismo astratto americano. p>Pubblicata in collaborazione con l'Archivio Marca-Relli, depositato presso la galleria Niccoli a Parma, la monografia ripercorre le tappe fondamentali della carriera dell'artista italoamericano, documentando il forte impatto della figura e dell'opera di Marca-Relli sulla scena americana e internazionale. Dagli anni immediatamente successivi alla Seconda guerra mondiale Conrad Marca-Relli (Boston, 1913 - Parma, 2000) è stato, infatti, tra i protagonisti della scena artistica newyorkese aderendo prima al Downton Group e poi fondando, nel 1949, l'Eight Street Club con Mark Rothko, Fran Kline e William de Kooning. Amico di Jackson Pollock e Lee Krasner, docente a Yale e alla Berkeley, nel 1967 il Whitney Museum gli dedica una personale. Instancabile viaggiatore tra gli Stati Uniti e l'Europa, nel 1997 si traferisce a Parma, città scelta per la collaborazione che lo legava alla Galleria d'Arte Niccoli, con la quale, nello stesso anno, fonda l'Archivio Marca-Relli, che da allora collabora a tutte le mostre dedicate all'artista, tra cui l'ampia retrospettiva organizzata a Milano, negli spazi della Rotonda di via Besana, nel 2008. Opere di Marca-Relli sono presenti nelle collezioni, tra le altre, del Guggenheim di Bilbao, di The Art Institute, MET, MoMA, Whitney Museum of American Art a New York; del MoMA di San Francisco, Museum of Modern Art di San Francisco, della Fondazione Peggy Guggenheim di Venezia e della National Gallery of Art, Smithsonian American Art Museum di Washington D.C. -
Isgrò. Dante Caravaggio e la Sicilia
Il dialogo artistico tra Isgrò, Dante e Caravaggio Realizzato in collaborazione con l'Archivio Emilio Isgrò, il volume presenta una selezione di opere a tema dantesco provenienti da collezioni pubbliche e private che, dal 1966 ai lavori più recenti, raccontano sinteticamente il multiforme e profondo rapporto che Emilio Isgrò ha avuto con la cancellatura, che recentemente si è concentrata sulla Vita Nova e sul De vulgari eloquentia di Dante ""cancellate"""" (2021) dall'artista nativo dell'isola. Emilio Isgrò """"cancella"""" per coltivare la memoria. Sembra quasi un ossimoro, ma le cancellature di Emilio Isgrò non sono volte a mettere in evidenza l'immagine di un'opera, ma solo a valorizzare un'opera nei suoi significati più profondi, ovvero in quei significati che sono fondamentali per tradurre l'opera da inanimata rappresentazione di un quid, fino a quel momento inespresso dell'autore, in un oggetto muto, in attesa di entrare in relazione con un Altro dall'autore. Questo volume va ad accrescere e puntualizzare ulteriormente lo sguardo, la lettura poetica e la riflessione critica pluridecennale, rivolta da questo Maestro contemporaneo alle maggiori opere del Sommo Poeta di cui lo scorso anno si sono celebrati i 700 anni dalla morte. Prima di quest'opera, fornitaci ora da Isgrò in forma pittorico-plastica e resa tale mediante l'elaborazione della """"cancellatura"""" del volume scelto tra le edizioni disponibili in libreria, il """"libello"""", espressione altissima della concezione dantesca del sentimento dell'Amore, non era ancora stato oggetto delle diverse incursioni dell'artista siciliano sull'opera dantesca. Un capitolo dedicato al rapporto tra Isgrò e Caravaggio che ha """"cancellato"""" la Natività, una scelta simbolicamente molto forte attraverso la quale dalla tragica assenza del capolavoro del Caravaggio può generarsi un nuovo intervento creativo, un'opera inedita, che pone le radici nel passato, ma che è interamente proiettata nella contingenza della nostra storia. Chiude il volume la sezione dedicata a Seme d'Arancia su pietra siciliana, l'opera di Emilio Isgrò di recente acquisita alla collezione di Fondazione Sicilia."" -
Ezio Gribaudo. La bellezza ci salverà. Ediz. illustrata
Questo volume, nuova edizione della monografia Ezio Gribaudo. Il mio teatro della memoria di Adriano Olivieri che Silvana Nota ha aggiornato a partire dal 2009, delinea il percorso straordinario del maestro torinese approdato all'età dell'oro con instancabile spirito sperimentale e di avanguardia. La sua figura di artista, che fonde in un unicum l'editore e il collezionista, emerge attraverso una lettura che ne evidenzia il pensiero, maturato tra incontri e collaborazioni con i più grandi protagonisti della storia dell'arte e della cultura, e un'inconfondibile poetica personale pervasa dalla ricerca della Bellezza e di un nuovo Umanesimo. Attraverso un esteso lavoro di ricerca condotto nei suoi archivi privati, grazie a una cospicua quantità di materiale edito e inedito e a numerose conversazioni con l'artista, gli autori ne hanno ripercorso l'intera carriera, delineando al contempo l'esperienza dell'editore, del collezionista, del promotore di eventi culturali e del viaggiatore. Una vita densa di incontri, premi e memorabili avventure. Ne emerge un volume esaustivo, corredato da un ricco apparato iconografico costituito da opere, fotografie e documenti che permettono di conoscere l'artista nella sua poliedrica attività e l'uomo nella sua complessa personalità. Completa la biografia una selezione di lettere autografe, molte delle quali inedite, inviate a Gribaudo da grandi maestri e personalità della cultura: da Fontana a Moore, da Chagall a de Chirico, da Peggy Guggenheim a Jean Dubuffet. Prefazione di Enrico Crispolti. -
Piergiorgio Colombara. L'opera scultorea 1982-2022. Ediz. illustrata
Dedicato alla produzione scultorea di Piergiorgio Colombara (Genova, 1948), questa monografia/catalogo ragionato è uno strumento fondamentale per conoscere l'opera di uno dei più segreti e affascinanti protagonisti della scultura italiana contemporanea Nelle oltre 300 pagine, dopo i testi introduttivi del curatore, Sandro Parmiggiani, e di Mario Botta, vengono documentati a colori alcuni dei lavori più significativi dell'artista, seguiti dalla biografia e dai contributi più importanti tratti dall'antologia critica a lui dedicata. Segue il corpus di circa 750 opere, tutte riprodotte e corredate delle relative schede; chiude il volume l'elenco delle mostre personali e collettive tenute in tutto il mondo (a partire dalla Biennale di Venezia del 1993, 2009, 2010), la bibliografia e l'elenco delle opere presenti in musei pubblici e collezioni private. Due sono le caratteristiche rilevanti dell'opera di Piergiorgio Colombara: da un lato, il ricorso all'uso combinato di vari materiali, quali bronzo, ottone, rame, ferro, ceramica, vetro soffiato, frammenti di specchio, corde, cera e inserimenti che si appropriano di antichi manufatti umani, come le figurine in bassorilievo di ottone. Ciò è funzionale a una sorta di riproposizione che continuamente reinventa e ripropone la memoria dell'antico, attraverso l'allusione a forme e all'innesto di lacerti di oggetti che vengono da un tempo perduto. Dall'altro lato, nelle opere di Colombara si respira un senso di leggerezza, la levità cara a Italo Calvino e che ha indotto il nostro scultore a inseguire, in un percorso che ormai ha valicato i quarant'anni di attività, quel processo di smaterializzazione della scultura tradizionale e di dissoluzione dei volumi che tanto affascinò Fausto Melotti. -
Restituzioni. Tesori d'arte restaurati 2022. Ediz. illustrata
Guida alla mostra I capolavori d'arte antica e moderna appartenenti al patrimonio artistico italiano ""restituiti"""" grazie ai restauri di Intesa Sanpaolo nella diciannovesima edizione del progetto Non c'è angolo d'Italia che non sia luogo d'arte. Lungo tutta la penisola, da nord a sud, le città e i borghi - con i loro musei, le collezioni, le chiese, i palazzi e i siti archeologici - sono ricchi delle testimonianze artistiche che hanno reso unica e straordinaria la storia del Paese. C'è bellezza ovunque, in Italia: una bellezza maestosa e al contempo pericolosamente fragile, minacciata dal passare dei secoli, dalle calamità, dall'incuria. La perdita dell'integrità e dei nostri tesori d'arte comporterebbe un vulnus della nostra stessa identità nazionale. Da questa convinzione è nato nel 1989 il progetto Restituzioni, che da ormai trent'anni vede il Gruppo Intesa Sanpaolo impegnato nel salvaguardare e """"restituire"""" al Paese i beni artistici e architettonici del patrimonio nazionale. Con cadenza biennale, lavorando al fianco delle istituzioni pubbliche preposte alla tutela, la banca individua un nucleo di opere che versano in condizioni precarie, ne sostiene il restauro e ne promuove la valorizzazione attraverso una grande mostra conclusiva. Non si tratta di un semplice finanziamento, ma di una partecipazione attiva all'impegno progettuale, sorretto da un radicato senso di responsabilità, oltre che da una grande passione per l'arte e la cultura. Dalla sua istituzione, il programma ha consentito la """"riconsegna"""" di oltre mille capolavori italiani, dai reperti antichi fino all'arte contemporanea. Questa diciannovesima edizione del programma di restauri di manufatti appartenenti al patrimonio artistico nazionale arricchisce il proprio catalogo di opere iconiche e oggetti sacri di raffinatissima fattura, tavole, tele e sculture dei più grandi artisti, ma anche più semplici e quotidiani manufatti che raccontano la loro storia singolare, lunga, complessa, talvolta addirittura misteriosa. Si spazia dagli affreschi pompeiani ai preziosi manoscritti della Divina Commedia della Biblioteca Universitaria di Bologna e ai dipinti di Giusto de' Menabuoi, Giovanni Bellini, Vittore Carpaccio, Cima da Conegliano, Pellizza da Volpedo, Umberto Boccioni."" -
Raffaello tra gli sterpi. Le rovine di Roma e le origini della tutela
Rinnovando il testo e l'analisi della celebre Lettera a Leone X, questo libro individua in essa l'origine della moderna tutela del patrimonio culturale La Lettera a Leone X (1519-1520) non fu mai completata né mai raggiunse il destinatario, eppure continua a sollevare interrogativi e dubbi. Chi ne fu l'autore? Il principale manoscritto (a Mantova) è interamente di mano di Baldassarre Castiglione, ma chi si rivolge al Papa dicendo ""io"""" è sempre e solo Raffaello, che studiava le rovine """"per molti lochi pieni de sterpi inculti e quasi inaxessibili"""". La morte precoce del grandissimo artista (6 aprile 1520), del cui lavoro sul testo resta traccia in un manoscritto di Monaco, spiega perché uno scritto così impegnativo rimase incompiuto. Ma quale fu la parte di Raffaello e quale il ruolo del Castiglione? Perché tante correzioni e varianti nei manoscritti? Si può identificare il gioco delle parti fra i due co-autori? A chi spetta l'idea di ricostruire in disegno Roma antica e di tutelarne i monumenti? Al Papa, a Raffaello o a Castiglione? Della Lettera non esiste """"il"""" testo in forma compiuta, ma varie stesure successive: Raffaello tra gli sterpi ne propone una nuova edizione fondata su un attentissimo esame paleografico e filologico. Il lettore troverà in questo libro non solo il testo critico dei due principali manoscritti ma anche un confronto sinottico e genetico, che evidenzia la stratificazione di bozze, correzioni, versioni alternative, individuando in parallelo sia la stesura del Castiglione sia la forma testuale su cui Raffaello lavorò negli ultimi mesi di vita. Il saggio di apertura affronta questi temi alla luce di un'accurata ponderazione delle circostanze documentarie e della storia culturale e istituzionale: le rovine, le raccolte di antichità, i provvedimenti di salvaguardia (prima e dopo il 1519-20) dei Papi e del Comune. Ne riusciranno illuminati lo scenario culturale della Roma di Leone X, lo sguardo di Raffaello su Roma antica, il suo rapporto con Castiglione, l'audace progetto che prese forma negli ultimi mesi di vita dell'artista, e infine l'eredità intellettuale che questa lettera non spedita lasciò alle generazioni successive, e fino a noi."" -
Strehler interpreta le donne. Volti e voci femminili del teatro di Giorgio Strehler
Esistono molti modi per raccontare la vita di un grande del teatro come Giorgio Strehler. Stella Casiraghi ne sceglie uno molto particolare: la forza delle donne che hanno lavorato e condiviso il palcoscenico con lui. Strehler interpreta le donne è una dedica speciale alla generosità di Giorgio Strehler testimoniata dalle sue interpreti, amate e rispettate per i propri talenti. Evidente è la peculiarità della figura femminile nel suo teatro trasmessa storicamente e artisticamente.rnUn numero considerevole di attrici segna il carattere segreto del regista legando generazioni diverse, donne del proprio tempo ancorché spettatrici multipolari del teatro del secondo Novecento. Ogni interprete, con moduli espressivi diversi, fissa visivamente l’avventura umana di Strehler e cattura attimi di bellezza e consapevolezza da condividere con la platea.rnFoto di scena e di prova scoprono pagine importanti di storia civile e teatrale italiana al femminile, accompagnate da aneddoti curiosi, memorabili ricordi, appunti di regia e cronache bizzarre delle prime teatrali del dopoguerra.rnLa parabola artistica di Giorgio Strehler si colloca prepotentemente all’interno di quel periodo come una grande ventata di poesia popolare che, a pieno titolo, si è conquistata un posto d’onore tra le più significative avanguardie europee. Artista ossessionato dal teatro, non smetterà in tutta la sua vita di interprete di farne azione di fiducia nel futuro contro le rovine contemporanee di indifferenza e accidia sociale. -
Manuale per esercitare la propria stupidità. Ediz. a spirale
Questa frase di Woody Allen sembra adatta a introdurre il progetto editoriale dell’artista Andrea Bianconi, curato dal critico Luca Fiore: Manuale per esercitare la propria stupidità. Non un “libro” perché non ci sono vere e proprie pagine da sfogliare, ma disegni da leggere e idee da praticare. Il formato - quello cartolina, rilegato con spirale – permette di appoggiarlo su un tavolo come un’opera d’arte, di quelle provocatorie e fuori dagli schemi cui ci ha abituati Bianconi artista e performer. E di certo il “metodo Bianconi” è una provocazione, già a partire dall’introduzione: una lista di consigli che non sono dieci come di solito ci si aspetta, ma solo sei, né più né meno, e leggendoli bene, non sono nemmeno consigli perché passano dall’esortazione all’evidenza di alcune situazioni. Ma ci si potrà prendere la libertà di stortare anche la forma della classica “Introduzione” in questo “libro”? Pare di sì, sfogliandolo, perché il diritto di essere, fare e pensare “stupido” emerge qui come uno spazio di libertà, come la sospensione di un obbligo a pensare sempre e comunque a soluzioni pragmatiche, ad azioni precise e conseguenze altrettanto positive e prevedibili. Cosa accade se soffiamo verso un bicchiere poggiato su un tavolo? Se ci facciamo le linguacce allo specchio? Se proviamo a spostare un muro di casa con la forza delle nostre braccia? Se abbaiamo a un cane quando lo incontriamo? Bianconi invita a prendersi il tempo, e la pazienza (uno dei consigli riguarda proprio il potere della pazienza e della determinazione a ripetere senza scoraggiarsi) per far qualcosa che è stupido, ciò libero dalla zavorra dell’utile e del proficuo, del ragguardevole e dell’ammiccante. Di fare qualcosa per cui nessuno può giudicarci se non per quel che siamo in quel momento: degli stupidi, determinati ad esserlo che però vogliono dedicarsi a sé stessi. Con tenacia, pazienza e determinazione.