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Pensare con Albert Schweitzer
In Italia Albert Schweitzer è noto soprattutto per essere stato medico missionario, filantropo e interprete della musica di Bach; è invece trascurato come teologo e filosofo originale, apprezzato da E. Cassirer e da E. Husserl come fine interprete della filosofia classica tedesca, di Kant, di Goethe e di Hegel. Si affronta qui il suo peculiare progetto di definizione di un principio etico oggettivo, il “Rispetto per la vita”, con cui intende affrontare e risolvere la crisi della civiltà occidentale tra Ottocento e Novecento. -
Fabbricare l'uomo. Tecniche e politiche della vita
Da tempo gli esseri umani sognano e temono un prossimo futuro postumano, in cui macchine e organismi viventi si fonderanno. È il senso più appariscente e inquietante della “fabbricazione dell’uomo”: una manipolazione tecnica in grado di intaccare i confini della vita. In un diverso senso, alla propria fabbricazione l’umanità si dedica da millenni, attraverso interventi ed esercizi antropotecnici. Il postumano non farebbe in tal caso che esaltare la tensione perenne dell’umano all’autosuperamento. La condizione postumana può infine essere intesa come rinuncia a concepirci quale assoluta eccezione tra le specie animali, per riconoscere la nostra appartenenza a una comune zoosfera. Il volume si muove fra le tre prospettive, esplora alcune varianti del nuovo racconto sull’aldilà dell’umano, cercando di non perdere di vista il gioco di forze implicito nelle tecniche della vita, il loro rapporto con il potere, le sfide da esse lanciate all’etica, al diritto, alla politica. -
Gli enigmi della forma. Un'indagine morfologica, tra biologia ed estetica, suggerita dal pensiero di D'Arcy Thompson
Come in trasparenza, dietro le infinite forme metamorfiche della natura, D’Arcy Thompson ci fa scorgere mirabili geometrie. L’immaginazione viene colpita e affascinata da quell’ordine e perfezione, che sembrano invisibilmente disegnare le linee che la salsedine lascia sulla battigia, lo stagliarsi del profilo di una collina all’orizzonte, la forma a spirale delle conchiglie, le spire di un serpente... E allora, pur sapendo che gli enigmi della forma sono lontani dall’essere risolti e che forse le geometrie di D’Arcy Thompson ne nascondono altri ancora più oscuri, ci si lascia volentieri stordire dalle costruzioni del suo pensiero, che si rincorrono in On Growth and Form per più di mille pagine. Una lettura che viene qui condotta trasversalmente, evidenziando più i dubbi che le risposte, più i problemi che le soluzioni, in una contestualizzazione di tipo teoretico-epistemologico e non storico, se è vero che l’intemporalità è la categoria dominante del pensiero di D’Arcy Thompson. Emergono da tale analisi i principali temi, che fanno della morfologia una scienza ancora immatura, che cerca una propria identità tra estetica ed epistemologia. Un’identità che sembra più volte smarrirsi nella fluttuante varietà delle forme stesse, nella loro contingenza, anche se proprio il tentativo di legalizzare la forma unisce in un comune sforzo Leibniz a Goethe, Bonnet a Buffon, Etienne Geoffroy Saint-Hilaire a Owen, D’Arcy Thompson a René Thom. -
The Murray Edwards Duse collection
The Murray Edwards Duse Collection is the best record of Eleonora Duse’s literary background. It puts before us three fundamental facts: first, her literary education began – or became active – around 1886; secondly, it assumed a nationalistic character in the early 1890s; thirdly, her intellectual evolution influenced her acting. So advanced was her artistic and literary emancipation that she was considered one of the foremost Italian aesthetes. The discovery and the reconstruction of The Collection changes in many ways the reception of her acting and of her intellectual profile, and sheds new light on her art. The Murray Edwards Duse Collection includes several books that Eleonora Duse read, and they still reveal her comments. They are a kind of knowledge-map of the accomplished erudition she promulgated in her acting. Furthermore, the Collection proves that her books are a fundamental resource in understanding the roots of her artistic profile. It could now be said there are two aspects to Duse’s acting. She is first and foremost a great actress, one of the greatest in the history of theatre; but she is also an incomparable intellectual of her time. She herself was fond of pointing out, how the ‘actress’ and the ‘intellectual’ closely (and perhaps indistinguishably) interacted. The Murray Edwards Duse Collection may be considered metaphorically as Duse’s gold. In many letters to her daughter Enrichetta, she referred to her books as her ‘only wardrobe’ and as her most valuable possessions. It brings to mind Leonardo’s tomb in d’Annunzio’s Dead City (La città morta, 1896). In the fifth scene of the first act, Leonardo, coming from the Gate of the Lions, screams: ‘The gold, the gold [...] A terrible splendour [...]’. This ‘gold’ has been previously considered to be lost for ever. -
La pazienza degli esclusi. Studi su Spinoza
Dalla critica alla metafora ‘Dio-re’ alla guerra, dalla tolleranza ai chiaroscuri della democrazia: irriducibile all’antico, eppure alternativa anche alle prevalenti soluzioni razionalistiche del moderno, la filosofia di Spinoza deve gran parte della sua straordinaria fortuna odierna alla sua natura ‘eccentrica’. Che non offre ovviamente ricette sulla crisi della modernità. Ma aiuta, con affondi geniali, a percepirla e a comprenderla. -
Che senso ha? Polisemia e attività di linguaggio
I fenomeni di polisemia lessicale costituiscono un ingrediente essenziale dell’attività umana di linguaggio. Semiotici, linguisti e studiosi di scienze cognitive esaminano questi fenomeni da prospettive differenti. I saggi raccolti in questo volume provano a tener conto di alcuni importanti risultati derivanti dall’analisi di tali prospettive. L’immagine complessiva che emerge è di straordinaria ricchezza e di grande impatto. Non vi è aspetto dell’attività umana di linguaggio che non possa essere in qualche modo ripensato a partire dai fenomeni di polisemia lessicale. Il libro, attraverso un confronto sistematico delle principali strategie impiegate nello studio di tali fenomeni, prova ad abbozzarne un identikit provvisorio tentando di chiarire quale ruolo essi occupano negli equilibri dialogici dei parlanti. -
L'ora meridiana. Il pensiero inoperoso di Jean-Luc Nancy tra ontologia, estetica e politica
Il volume qui presentato offre ai lettori una modalità sagittale di approcciare il pensiero di Jean-Luc Nancy. Infatti il volume è composto da due parti tra loro idealmente intrecciate: nella prima si trovano quattro saggi dell’Autrice che costituiscono – per così dire – un rinvio chiasmatico, un segreto intreccio con i quattro inediti (più un testo edito) del filosofo francese, presentati nella seconda parte. I temi affrontati sono quelli dell’ontologia, dell’estetica e della politica. Temi questi sui quali Nancy continua tutt’oggi a lavorare. Nel corso di questi ultimi anni, infatti, la direzione del filosofo francese è volta, a ben vedere, ad un pensiero “inoperoso” che avvolge insieme in un’unica accezione l’ontologia finita dell’estistenza, l’ineffettualità e l’incompibilità dell’opera d’arte e infine l’essere-con di ogni dimensione politica. Un mondo inoperoso che quindi non ha fini ultimi in sé, né in altro da sé, ma che contiene al suo interno tutte le possibilità e le impossibilità della dischiusura. -
Sfera pubblica e democratizzazione
Nell’epoca della globalizzazione e dell’estensione del potere dei media, il problema della legittimazione democratica del potere politico è discusso con crescente interresse. Per evitare che la democrazia si riduca ad un mero simulacro è necessario democratizzarla, ossia restituire alla politica il suo primato. La sfera pubblica, in quanto ambito discorsivo della formazione della volontà politica, è uno dei nodi tematici più importanti da affrontare per ripensare il ruolo della sovranità popolare di fronte alle nuove sfide della complessità. -
Intercultura democrazia società. Per una società educante
È opinione comune che oggi non è più possibile individuare una sola narrazione identitaria alla base della genesi della società globale. Il deflagrare di un unico racconto identitario in differenti, ma convergenti, narrazioni dischiude la possibilità di un’etica dell’intercultura: paradigma etico di base e, allo stesso tempo, momento fondamentale di qualsiasi percorso formativo e conoscitivo. Il volume comprende le riflessioni di studiosi di Università italiane e straniere su un plesso di questioni interculturali al centro del dibattito contemporaneo inerente ai rapporti tra democrazia, società e teorie politiche della libertà. -
Il giusto della politica. Il soggetto dissidente e lo spazio pubblico
Se c’è un’esperienza che oggi accomuna i membri delle società tardo-moderne è senza dubbio quella dell’impotenza, cui fa da controcanto la crisi dello spazio pubblico. Al termine di un percorso che tocca alcuni dei protagonisti del dibattito filosofico contemporaneo (H. Arendt, A. Honneth, A. MacIntyre), questo volume indica una possibile via di uscita nell’esperienza del dissenso rintracciabile nelle vicende drammatiche del totalitarismo novecentesco, con particolare attenzione al caso di Charta 77 e ai suoi “martiri filosofici”, J. Pato?ka e V. Havel. In definitiva è nella figura del “giusto” - della persona giusta - che diviene possibile individuare un fondamento normativo non formale per la filosofia pratica contemporanea capace di salvare l’agency individuale e collettiva e allo stesso tempo in grado di ridare un’anima allo spazio pubblico. -
Ambienti, costumi, costruzioni. Scritti in memoria di Sergio Bonamico
Il volume raccoglie numerosi contributi di studiosi di discipline che concorrono alla definizione della cultura del progetto, scritti in memoria del prof. Sergio Bonamico che si è sempre occupato di problemi dell’ambiente con particolare riferimento ai costumi e alle costruzioni dell’uomo, problemi che, oggi, sono di grande attualità nella condizione di crisi globale in cui si trova il nostro Paese. -
Ciasmi international. Vol. 14: Merleau-Ponty. Scienze, immagini, eventi.
Merleau -Ponty : Scienze, immagini eventi. -
L' idea di America Latina. Geostoria di una teoria decoloniale
Il termine ""America latina"""" suggerisce l'esistenza di un'America che è """"latina"""" e di un'altra che, di contro, non lo è. In questo vibrante manifesto geopolitico, Walter Mignolo recupera l'idea di """"latinità"""" e ne analizza la storia dalla nascita nel XIX secolo ai giorni nostri, con particolare attenzione alle appropriazioni e rielaborazioni da parte delle élites iberoamericane nella seconda metà del XIX secolo. Rivalutando la storia delle popolazioni indigene, lo straordinario contributo della componente africana e la presenza dei quaranta milioni di latinos residenti negli Stati Uniti, l'autore si interroga sugli elementi che spiegano il persistere, nel mondo globalizzato, dell'""""idea"""" che ha gerarchizzato e diviso lo spazio americano. E propone, sulla scia dei più recenti fenomeni di cambiamento politico, di percorrere la strada dell'opzione decoloniale, un progetto politico e culturale capace di fare dei popoli del continente i protagonisti del loro destino."" -
Augusto Guzzo. La vita e le opere
È una presentazione dell’intera produzione teorica e storiografica di Augusto Guzzo. Della produzione teorica vi si analizzano le sei parti del sistema concernenti la sua concezione teoretica, morale, scientifica, estetica, filosofica, religiosa. Della sua ricca produzione storiografica, che contiene anche due agili Storie della filosofia ed esemplari introduzioni ad alcuni dialoghi platonici, vi si esaminano i celebri studi su Bruno e Spinoza e gli scritti su Agostino e Kant. La completa presentazione delle opere consente di comprendere in che cosa consiste il cosiddetto “idealismo” di Guzzo e di cogliere l’esattezza della tesi, da lui più volte affermata, circa l’inscindibilità, nella ricerca filosofica, di “momento storico” e “momento teorico”. -
Questo essere. Poesie 1988-2010
La poesia del nostro tempo partecipa del pianto e della preghiera. è un supremo ultimo rendersi conto, una resa dei conti, un chieder conto. è la risorsa estrema – la più compiutamente e profondamente umana, perché, oltre, c’è solo il silenzio – dell’uomo che invoca, se non una risposta, almeno la domanda giusta da porre. Come il pianto e la preghiera, la poesia è l’atto gratuito, purificato d’ogni altro scopo, insopprimibile e sconsolatamente sincero dell’essere umano che si perde ma che non vuole perdersi. Come il pianto e la preghiera, la poesia non vuole parlare a nessuno né si aspetta repliche; ma, come nel veder piangere e pregare possiamo ancora riscoprire in noi il bisogno dimenticato di senso e pietà, così, leggendo di poesia, è possibile che torniamo a ricordarci che in realtà – in realtà – noi non sappiamo veramente dove siamo. -
Empirismo e interculturalità. Locke, Hume e i problemi delle differenze fra i popoli
Nel mondo angloamericano si è sviluppato un articolato dibattito sul ruolo dell’empirismo ed in particolare di Locke e Hume nella giustificazione del razzismo, dello schiavismo e dello sfruttamento coloniale. Il presente volume ricostruisce le vicende biografiche e teoriche dei due filosofi relative a questi problemi, prendendo in considerazione le discussioni ed i riferimenti del tempo ed enucleando la carica dirompente delle loro posizioni filosofiche, radicalmente critiche delle pratiche di cui vengono imputate. La dimostrazione conclusiva viene svolta sulle Lettere sull’Indie orientali di Lazzaro Papi, un testo dalla prospettiva fortemente empirista che realizza concretamente quanto nei due filosofi era rimasto circoscritto alla dimensione teorica od alle indagini sulla sola Europa. -
Immagini senza quadro. Esperienza e rappresentazione nell'opera di Henri Bergson
Che cosa distingue un’immagine da una rappresentazione? In un’epoca dominata dal potere delle immagini, questo classico problema della fi losofi a non smette di riproporsi. Henri Bergson, uno dei pensatori che maggiormente hanno segnato il pensiero e la cultura contemporanei, ne ha offerto un’interpretazione decisiva. Affrontando la questione nodale del rapporto tra immagine e rappresentazione, Bergson postula che dell’immagine debbano essere oscurati alcuni lati, alcuni aspetti, affi nché essa possa essere convertita in rappresentazione. Se le immagini si presentano anzitutto senza quadro, dobbiamo invece riconoscere che c’è rappresentazione quando ciò che percepiamo può emergere dallo sfondo in forma di quadro. Così, per ritrovare l’immagine al di là della rappresentazione, Bergson si trova ad indagare quest’ultima, ricorrendo ai concetti che lo hanno reso celebre: la materia, la percezione, la memoria, la durata. L’originalità del suo percorso e la forza delle sue idee filosofi che emergono ulteriormente nel confronto con alcuni autori che, commentandolo, si sono imposti nel dibattito del XX secolo, dalle posizioni più critiche – come quella di Sartre – alle posizioni più vicine – come quelle di Merleau-Ponty e di Deleuze – che in questo saggio sono riprese e ricostruite alla luce di un’eredità di pensiero ancora vitale e attuale. -
Naturalismo e filosofia. Sulle tracce di Wilfrid Sellars
“Naturalismo” è parola cruciale nel dibattito filosofico contemporaneo. In una delle sue più importanti accezioni, essa rimanda alla tendenza ad attribuire alle scienze naturali un ruolo culturale dominante e sovradimensionato. Il senso comune condiviso, i principi morali, la dimensione estetica e, in ultimo, la filosofia stessa sembrano esposti al rischio, per riprendere una nota formula di Habermas, di una vera e propria «colonizzazione» da parte di discipline scientifiche specializzate. Wilfrid Sellars è stato tra i primi a individuare questo problema, e tra quelli che meglio lo hanno impostato, assegnando il giusto rilievo all’impresa scientifica ma nel contempo sollevando perplessità sull’idea stessa di naturalizzazione, dei problemi filosofici così come delle «immagini manifeste» della vita ordinaria. -
Millenium London. Of other spaces & the metropolis
This study explores different visions of contemporary London using the tools of cultural and literary studies and comparing works by Iain Sinclair and Will Self. Both indebted to the tradition of psychogeography, these two authors consider the act of walking as the best way to investigate the changes, evolutions and revisions of the city. For both London is basically an experience where the physical and topographical environment evokes the endless reservoir of films, novels, images, and cultural materials that finds in this city a fruitful source of inspiration. The book features individual chapters devoted to the analysis of Great Apes, Sorry Meniscus, London Orbital, and The Book of Dave. -
La filosofia politica di Zygmunt Bauman
Zygmunt Bauman si presenta come uno dei più grandi interpreti del nostro tempo presente: dello scorrere di un mondo che sembra assumere le sembianze di una massa informe tendente al continuo e incessante cambiamento. Non si tratta di un’epoca moderna, né tanto meno postmoderna: semmai, quest’epoca può essere ben identificata come modernità liquida: concetto, quest’ultimo, capace di focalizzare l’attenzione sulle trasformazioni che – ai nostri giorni – investono l’esistenza umana dirigendosi verso le determinazioni generalissime della politica della vita. La modernità liquida di Bauman diviene quel termine capace di superare lo stesso concetto di postmodernità, poichè sostanzialmente proteso verso la contemporaneità: dimensione in cui la stessa vita guarda a ciò che è momentaneo, più che durevole; al consumo immediato più che al prodotto stabile e duraturo; alla concezione dell’identità come “compito” e non più come “dato”; alla ritualizzazione dello shopping per appagare quel bisogno di completezza.