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Segnare, parlare, intendersi. Modalità e forme
Questo libro costituisce un esempio di come dal dialogo tra Pedagogia, Filosofia e Linguistica possano emergere problematiche complesse sul piano teorico ed epistemologico, rilevanti sia per lo studio delle diverse modalità attraverso cui si attualizza la facoltà di linguaggio umana, sia per l’analisi dei processi formativi in una rinnovata prospettiva sulla conoscenza, sulla comunicazione e sullo sviluppo degli esseri umani. Un intreccio, quindi, di una pluralità di prospettive su un’area di ricerca di grande interesse rappresentata dagli studi su linguaggio, gesti, lingue dei segni, identità e differenza, che si traduce anche in un nuovo percorso formativo mirante a costruire, nella pratica, una figura professionale che operi consapevolmente per l’incontro e lo scambio tra soggetti diversi. -
Arte e psiche
Arte e Psiche è l’affascinante racconto della vicenda dell’anima: quella personale, attraverso il percorso di una vita, dei suoi amori, e della maturazione interiore che ne consegue ma anche, più in generale, quella dell’anima umana, che l’autore ci conduce a esplorare. E’ il lungo viaggio dall’ombra, propria della condizione umana, alla luce. Ne sono espressione i miti - dalla Discesa agli Inferi di Orfeo che va alla ricerca di Euridice a quello di Eros e Psiche, con la sua finale assunzione fra gli Dei - che, nella vita interiore e nella pittura di Mazzucconi che la esprime, vengono spontaneamente rivissuti. Il libro è la registrazione di un Seminario in cui, attraverso 11 incontri, l’autore ha interpretato questo processo su diversi piani: psicologico, artistico, filosofico e, al limite, mistico: fino a scoprire, sviluppando il senso profondo del mito di Psiche, che è dal congiungimento dell’ anima con l’Amore che nasce il Sé, l’essere divino in noi. Nel corso del Seminario Mazzucconi ha accompagnato questo percorso con le immagini dei suoi quadri, che vengono qui riprodotti, e che ne costituiscono l’autentica e spontanea interpretazione. Mazzucconi la estende anche all’architettura, concludendo il Seminario con alcuni suoi progetti dedicati alla città. E’ infatti in questa, opera e specchio della società, che deve portar frutto la ricerca interiore. Psiche deve realizzare la sua natura divina non solo nella nostra anima o nell’arte ma nella partecipazione alla costruzione del mondo. -
Vie della confutazione. I dialoghi socratici di Platone
Nella presente ricerca vengono interpretati i dialoghi socratici scritti da Platone attraverso un’analisi letteraria e socio-politica, oltre che filosofica. Platone ha lo scopo di “purificare” il pubblico che partecipa alle letture dei dialoghi - mediante ciò che l’autrice definisce “elenchos retroattivo” - allo stesso modo di Socrate che confuta i suoi interlocutori e uditori. Si forniscono delle catalogazioni degli elementi stilistici e drammaturgici e delle analisi testuali (Lachete, Carmide, Gorgia, Epistola VII) che permettono di cogliere nel dettaglio le vie di confutazione socratiche. Vengono analizzate le particolari disposizioni emotive degli interlocutori - in primo luogo la vergogna - che giocano un ruolo fondamentale all’interno della confutazione. -
L' attore del Parnaso. Profili di attori-musici e drammaturgie d'occasione
Di canto e incanto la voce di Orfeo, di Apollo e delle Muse giunge fino allo spettatore del terzo millennio. Ma quale ruolo assume nella scena rinascimentale? Chi è l’attore del Parnaso? Quali immagini evoca e costruisce nel contesto spettacolare e figurativo dell’epoca? Questo libro ci porta a lambire la vetta del monte Parnaso, luogo dedicato al culto di Apollo, per scoprire il senso del teatro agli esordi del Rinascimento italiano. I suoi protagonisti più autentici sono attori, musici e cantori d’occasione. Comparse della storia del teatro, oggi ancora ricche di misteri da raccontare. -
Corpo e rivoluzione. Sulla filosofia di Luciano Parinetto
«L’onnilateralità che caratterizza l’uomo veramente umano (e cioè, a venire) di Marx potrebbe assumere – nella prospettiva erotica – quella dimensione del polimorfismo libidico che, per Freud (e per Marcuse) è radicata nell’uomo». Così scriveva in Corpo e rivoluzione in Marx (1977) Luciano Parinetto (Brescia 1934 - Chiari 2001), titolare per quasi vent’anni della cattedra di Filosofia morale III all’Università degli Studi di Milano. Parinetto è stato soprattutto filosofo della rivoluzione e critico della religione: il suo Marx è, oggi più di allora, attuale perché diverso rispetto all’immagine offerta dalla letteratura marxista istituzionalizzatasi, tra l’altro, nei socialismi reali, e perverso rispetto alla vulgata spettrale di una dialettica innalzata a dogma. I saggi qui raccolti spaziano su temi cari a Parinetto, da lui affrontati a partire da una rilettura altra del pensiero dialettico: da Verdi alla mistica tedesca classica, dall’alienazione in Rousseau alla «leggenda» dell’ateismo di Marx, dalla corporeità polimorfa freudiana all’anti-Edipo di Deleuze-Guattari, dalla diversità come stregoneria alla «nazi-teologia» di Heidegger. -
La parola gratuita. Progetto scrittorio e costruzione dell'opera nella narrativa di André Gide
La scrittura di André Gide (1869-1951) pare porsi sotto l’egida di una contraddittorietà che solo in parte si spiegherebbe con la sua collocazione storico-letteraria: dapprima influenzata dal Simbolismo e polemica nei confronti del Naturalismo, si orienta progressivamente verso soluzioni innovative sul piano formale che sfociano, fra l’altro, in un uso originale del racconto in prima persona. Seguendo un percorso scandito da quattro tappe principali (biografia, strutture enunciative, strutture tematiche e strutture di coesione testuale), l’eterogeneità dell’opera narrativa gidiana — e, di conseguenza, il sospetto di una sua contraddittorietà intrinseca — si palesa, in realtà, come un raffinato effetto di lettura programmato dall’autore per invitare il lettore a reiterare la fruizione, al fine di spingerlo a riconoscere, al di sotto dell’eterogeneità di superficie, una coerenza profonda abilmente nascosta ed altrettanto abilmente architettata. -
Rondò. Tre racconti
Un intero libro di voci che s’intrecciano come un puzzle di suggestioni e di evocazioni, un patchwork di linguaggi che recuperano lingue e dialetti, che s’intridono di echi arcaici (e arcani), che costruiscono artifici verbali in una sorta di continuo colloquio con l’alterità. Voci che vengono dall’aldilà, voci che tornano nell’aldilà. Voci di revenants, di fantasmi (ma anche di angeli), che occupano spazi di mistero nelle nebbie, nei labirinti, nei doppifondi di una realtà ambigua e sfuggente, da Vienna a Torino. Giovanni Tesio -
Sulle strade del viaggio. Nuovi orizzonti tra letteratura e antropologia
I racconti di viaggio hanno accumulato per secoli un intero arsenale di saperi che ha contribuito a definire la nostra immagine del mondo. Senza più terre incognite da esplorare, la società contemporanea appare ora contraddistinta da forme di mobilità molto diverse, sempre più frenetiche, che coinvolgono non soltanto persone e oggetti, ma anche idee e culture. Che cosa significa oggi raccontare il viaggio? Come si misura l’affidabilità di un reportage? Si tratta di una sofisticata forma di turismo intellettuale, oppure dello spazio ideale per una traduzione tra culture? Con sguardo comparativo e interdisciplinare, questo libro delinea le trasformazioni che stanno mutando l’idea e le pratiche del viaggio, integrando in un discorso comune metodi e riflessioni maturati nell’ambito di discipline diverse. Un intenso dialogo tra letteratura e antropologia per ritrovare, sulle strade del viaggio, quella che Walter Benjamin chiamava la saggezza del lontano. -
L' arte del genio. Note sulla terza critica
L’estetica kantiana ruota attorno al passaggio dalla natura alla ragione. Kant indaga il carattere della bellezza nell’ottica della sua rivoluzione copernicana, il trascendentale. La Critica del giudizio ripropone alcuni grandi temi che già appartenevano alla riflessione platonica sull’arte, intreccia un dialogo inconsapevole con la Scienza nuova di Vico e anticipa alcune tesi che ritroveremo – cambiate di segno – nell’estetica di Nietzsche. -
La nascita dell'epoca moderna
La nostra attualità all’insegna dell’accelerazione, avversa al pensiero, incoraggia sempre più l’uso indiscriminato dell’aggettivo “epocale” o della locuzione “fare epoca”, per indicare pressoché qualsiasi evento o personaggio che abbia lasciato un segno. Ma cos’è davvero l’epoca: un periodo, una serie, un istante o piuttosto un limite, una soglia, una svolta? Il suo valore si coglie solo quando trapassa, ex-post, o è possibile scorgerlo anche agli esordi, a-priori? Questo testo propone, per la prima volta, una genealogia del concetto di epoca: dalla nascita del termine alla celebre Querelle des Anciens et des Modernes, attraverso la Rivoluzione francese, gli scritti di De Maistre, Burke, Chateaubriand e le riflessioni di Fichte, Hegel e Kierkegaard. Una navigazione che esplora le principali manifestazioni dell’epoca nella modernità e giunge a delineare i tratti di questo sfuggente Spirito del Tempo. Il rapporto dell’uomo e delle società con il passato è fonte di riconoscimento identitario e per la filosofia della storia, chiamata a mettere in figura il tempo, l’epoca è una struttura di intelligibilità privilegiata. Ecco perché tutte le metafore utilizzate nell’interpretazione del divenire – tramonto, destino, declino, naufragio, catastrofe, luce – rimandano ad essa: non si limitano a interpretare il presente ma riscrivono il passato e determinano un nuovo corso del futuro. Il significato autentico della nostra identità, come dei grandi concetti moderni e delle istituzioni tuttora esistenti, giace dunque celato nelle pieghe dell’epocalità. In attesa di essere riscoperto. -
Estetica della biologia. Scienza e morfologie del presente
Quando si parla di estetica della biologia, si fa subito riferimento all’area culturale tedesca; questo volume studia invece un capitolo meno noto: l’intreccio fra teorie estetiche e teorie biologiche nell’area francese, dalla Scuola medica di Montpellier fino a Bergson, passando attraverso Comte, Claude Bernard, Ravaisson e Guyau. Un filo rosso collega autori pur caratterizzati da diversi approcci: il ricorso alla sfera dell’arte, per trarne esempi o modelli con cui pensare la vita nella sua originalità, negli aspetti che la rendono irriducibile a un semplice meccanismo. Le nozioni estetiche di bello, gusto, genio, creazione ecc. agiscono a un duplice livello: nel quadro della nascente scienza biologica, esse illustrano processi fisiologici non rappresentabili in altri modi; nel quadro della ricerca filosofica, esse indicano strategie per elaborare un modello più ampio e duttile di razionalità, il cui paradigma di base non sia più la ripetitività di una macchina ma la creatività della vita. Nello stesso tempo, anche il pensiero estetico risulta influenzato dalla riflessione scientifico-filosofica sul vivente, ricavandone preziose sollecitazioni per riformulare metodi e categorie. -
Economia reale ed economia sommersa nel riminese in prospettiva storica
L’economia riminese è caratterizzata da una diversificazione settoriale e dimensionale davvero ampia. Accanto al settore industriale - predominante fin dai primi anni della Ricostruzione sia in termini occupazionali che per valori economici - operano infatti un comparto commerciale e uno “turistico-alberghiero” tra i più forti d’Italia. Tra i fattori negativi la provincia sconta invece un livello di sommerso e di evasione superiore rispetto alla maggior parte delle altre province italiane. Proprio la scelta di un nuovo, e diverso, modello di sviluppo potrebbe costituire la chiave per la conservazione di un benessere che oggi non si può più considerare scontato. Chiude il volume l’analisi di trenta interviste - a imprenditori e rappresentanti delle istituzioni della provincia - realizzate dall’autore nella primavera del 2011. -
Le lettere di Eugenio Beltrami a Betti, Tardy e Gherardi. Pel lustro della scienza italiana e pel progresso dell'alto insegnamento
Come è noto, molti matematici contribuirono in prima persona al Risorgimento italiano e la loro opera per la costruzione di una identità nazionale, culturale e politica, e come scrive Cremona, “pel lustro della Scienza italiana e pel progresso dell’alto insegnamento”, continuò anche dopo l’Unità. Varie sono le direzioni in cui si esplicò la loro opera: nella creazione e nello sviluppo di nuovi filoni di ricerca; nella riorganizzazione dell’università; nella realizzazione di giornali ad alto livello scientifico; nell’avviamento dei giovani alla ricerca; nella riforma della scuola; nella pubblicazione e traduzione di trattati e manuali per l’insegnamento universitario e secondario. Questo libro è un contributo alla storia del Risorgimento vista con gli occhi di alcuni dei suoi protagonisti. Le lettere e i documenti inediti che presentiamo mettono in evidenza l’impegno scientifico e istituzionale di Eugenio Beltrami, Enrico Betti, Placido Tardy e Silvestro Gherardi, mostrandoci le loro opinioni sulla realtà politica e accademica di quegli anni, le loro aspettative, e soprattutto ci forniscono informazioni utili per ricostruire alcuni elementi importanti della loro carriera e del loro percorso scientifico. Il volume si apre con un Saggio introduttivo che descrive il contesto storico e presenta la figura di Beltrami, dando rilievo agli aspetti meno noti che emergono da queste e da altre corrispondenze, in parte inedite: il suo modo di intendere le scienze matematiche e in particolare i rapporti tra teoria e realtà; il suo impegno volto a migliorare l’insegnamento della matematica nella scuola secondaria e nell’università; i suoi rapporti con i colleghi stranieri e l’influenza dei suoi lavori all’estero; la sua propensione ad aiutare i giovani e il suo ruolo di maestro. Chiudono il volume alcune appendici di documenti inediti o poco noti che costituiscono un utile complemento al saggio iniziale. -
Sociologia giuridica del lavoro
La presente pubblicazione, introdotta da un saggio di Morris L. Ghezzi, raccoglie l’opera di numerosi autori, che hanno contribuito a sviluppare un ampio ed approfondito dibattito sul tema della Sociologia del Diritto del Lavoro. Antonio Toffoletto ha tracciato l’evoluzione storica del mondo del lavoro e della sua regolamentazione giuridica nell’Italia industriale. Pierpaolo Urbano si è occupato di inserire il tema della salute e della sicurezza dei lavoratori nell’ambito della normativa giuridica dell’Unione Europea. Marco A. Quiroz Vitale ha applicato la visione pluralistica giuridica ai modelli di organizzazione e di sicurezza del lavoro. Michele Marzulli ha svolto il tema del lavoro, visto come quel rapporto che fornisce il proprio volto alla società. Daniela Zavattarelli, Ilaria Li Vigni e Simonetta Balboni hanno affrontato il tema delle discriminazioni di genere e delle pari opportunità nel mondo del lavoro. Enrico Damiani di Vergata Franzetti, infi ne, partendo dalle relazioni annuali presentate dai Procuratori Generali presso la Corte di Cassazione tra il 1948 ed il 1961, ha compiuto una ricerca empirica intorno all’ideologia della Magistratura italiana in materia di sciopero. -
Numeri, frazioni e un po' di fantasia
Se, tornato a casa da scuola, vostro figlio vi dice che durante l’ora di matematica si vede della “roba strana”, aspettate a chiamare la Squadra Narcotici; può essere che il suo professore abbia presentato a lui e ai suoi compagni degli argomenti particolari. Quel professore potrei essere io, che alla mia seconda liceo scientifico ho parlato di frazioni continue e equazioni diofantee. Questi sono argomenti alla portata di studenti di seconda superiore, l’unico motivo per cui di norma non li si propone è che non trovano spazio all’interno dei già molto vasti programmi di matematica. Questa opera è il racconto di come li ho introdotti ai miei studenti e di come i ragazzi hanno reagito. Un libro pensato, dunque, per studenti curiosi e per i loro docenti. -
La natura tecnica del tempo. L'epoca del post-umano tra storia e vita quotidiana
Cosa lega la precarietà lavorativa/esistenziale, i ritmi convulsi del mercato mondiale, l’istantaneità digitale delle reti mediali, la rottura delle catene generazionali, l’interconnessione degli accadimenti socio-politici, l’urgenza dettata dai cataclismi naturali? Il filo del tempo, o meglio, il riavvolgimento del passato e del futuro attorno ad un eternopresente. È in questo scenario che, attraverso le categorie della morfologia sociale, si articola il saggio, intrecciando la costruzione sociale della Storia e della vita quotidiana. L’enigma della temporalità ha da sempre catturato l’attenzione dell’uomo diventando uno degli oggetti privilegiati di riflessione e d’incontro delle diverse discipline scientifiche. Le risposte, più che avere risolto l’enigma, hanno non solo permesso all’uomo di storicizzare il suo tempo biologico, ma anche di prefigurarlo in termini di possibilità. Ma cosa accade se, presi globalmente nel vortice dell’accelerazione tecnica, queste possibilità si riducono evengono schiacciate nel qui ed ora? Si può ipotizzare che siamo entrati in una nuova fase della storia in cui la costruzione tecnica del tempo ci sospinge verso il tempo della necessità animale dando vita all’epoca postumana. -
Biologicamente sociali, culturalmente individualisti
Siamo come siamo per i geni ereditati o per il contesto sociale, culturale ed educativo in cui siamo cresciuti? Davvero le emozioni ci impediscono di riflettere e fanno sì che ci comportiamo in modo non razionale? Siamo noi a determinare la nostra identità o assumiamo un’identità che arriva dall’esterno? Il dolore fisico (tagliarsi un dito) e quello psichico (essere offesi o umiliati) sono poi così diversi? A questi interrogativi la filosofia, le scienze sociali e la psicoanalisi hanno dato risposte diverse e spesso opposte. Non avremmo mai immaginato di poter constatare, grazie alle tecniche di indagine sul cervello, che il dolore derivante da una delusione amorosa produce delle vere e proprie ferite cerebrali. Questo libro narra come al concepimento siamo una sorta di “bozzetto” che ancor prima di uscire dal ventre materno è in relazione con il mondo circostante e con altri esseri umani e come queste relazioni, per lo più inconsapevoli, plasmino il “bozzetto” e contribuiscano a definire l’identità nostra e altrui. Viene descritto come viviamo dentro a un continuo flusso fra esperienze e riflessione sulle esperienze e come questo flusso ci modelli e ci modifichi, poiché “quando”, “dove”, “con chi” e “come” ciascuno di noi trascorre il tempo della propria vita genera trasformazioni e questo per effetto del fatto che involontariamente siamo sempre in connessione con i nostri consimili, tanto che i comportamenti degli altri influenzano quel che noi siamo, così come i nostri contribuiscono a definire l’identità altrui rendendoci così responsabili, al di là delle nostre intenzioni, verso la società e la collettività di cui facciamo parte e di quella che lasciamo in eredità. -
La via mistica. Itinerario filosofico in quindici stazioni
Il detto eracliteo «tutto è uno» racchiude in sé il senso profondo di ciò che potrebbe definirsi “mistica speculativa”. L’istanza di Unità, diventata neoplatonismo, innerva di sé, in modo sotterraneo, e parte della riflessione filosofica e parte del pensiero cristiano. Il percorso delineato in questo volume, attraverso “stazioni” che rinviano alla suggestione della via crucis, cerca di evidenziare la presenza di un filo conduttore che lega momenti significativi del pensiero filosofico a figure emblematiche della cultura occidentale. L’itinerario prende in esame alcuni “luoghi” del pensiero dell’Unità cercando di svelarne le trasformazioni, le “cadute”, le riprese e il suo odierno possibile ritorno secondo modalità inaudite. -
Dare un volto al potere. Gianfranco Miglio fra scienza e politica
La suggestione della “doppia vita” non è estranea alla vicenda personale di Gianfranco Miglio: una vita dedicata agli studi, che tutti apprezzano, l’altra alla politica, santificata da alcuni, maledetta da molti; da un lato, la purezza dell’ideale della conoscenza, dall’altro lo studioso con Le mani sporche, per dirla con il titolo della famosa pièce teatrale di Jean-Paul Sartre. Quindi la domanda: il Miglio politico vale il Miglio universitario? Lo studio e la politica: due momenti radicalmente diversi a giudizio dei più, tanto divergenti che – nel caso del politologo comasco – nessuno ha mai voluto tenere insieme per leggerli in modo unitario. Chi per ragioni professionali conosce la sua produzione scientifica, sovente indica nel “neo-federalismo” il passo falso del suo percorso teorico; chi ne fa l’agiografia, perché condivide la medesima scelta di campo sul piano politico, il più delle volte non conosce adeguatamente i suoi scritti scientifici. Due mondi che non comunicano, ma non per questo privi di assoanze. Mettere in evidenza, e spiegare, le linee di continuità del suo lavoro è quanto si è proposto di fare questo libro, per offrire al lettore un’interpretazione complessiva della figura intellettuale e politica di Gianfranco Miglio, senza dubbio uno dei più acuti, e certamente originali, studiosi del potere e delle istituzioni che il nostro Paese abbia avuto nel Novecento. -
Religio III. Logica e follia
Nel progetto Religio Emiliano Bazzanella è partito da una fenomenologia del senso, con particolare riferimento alla religione, per allargare la propria prospettiva ai dispositivi di sapere che sostanziano la nostra cultura (Religio I). Successivamente, sulla falsariga del pensiero di Foucault, egli ha incentrato la sua analisi sui rapporti che intercorrono tra questi dispositivi e il soggetto, scorgendovi paradossali movimenti di desoggettivazione e di assoggettamento (Religio II). In Religio III infine l’autore si pone lo scopo indubbiamente ambizioso di descrivere la genesi del ????? a partire dalle prime esperienze oggettuali del bambino, le quali da un lato appaiono di tipo mimetico e puramente relazionale, mentre dall’altro integrano un processo di sistematica “immunizzazione”. Attraverso quella che Bazzanella definisce propriamente fenomenologia immunologica, quindi, la stessa “logica” si scopre così intramata costitutivamente dall’??????, cioè da una testura originariamente a-logica o estranea a ogni forma di ????? che, tuttavia, l’uomo non cessa di occultare e dissimulare. Ritorna l’idea, peraltro già espressa in altri contesti, di un senso che coabita intimamente con il proprio altro, in un continuo gioco di equilibrio con un’insensatezza che non solo lo contorna e lo confina, ma che pure ne costituisce la stoffa e la “carne”.