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Quaderno dell'istituto di psicoterapia del bambino e dell'adolescente. Ediz. illustrata. Vol. 36: Raffigurare il trauma: approcci terapeutici
Con questo numero intendiamo aprire una riflessione sulle potenzialità terapeutiche utili per il trattamento di una gamma di funzionamenti che si muovono dal paziente traumatizzato, a quello con aree dissociative, autistiche-solipsistiche, psicotiche, terreni dove mancano i processi di soggettivazione. Il recupero della sensorialità, del contatto anche parziale con la virulenza delle immagini visive, oniriche o ipnagogiche interne del paziente (ma non solo) sembra essere la strada maestra alla costruzione di un varco relazionale attraverso cui poter sostenere il paziente ad iniziare a traghettare altrove o a scolorire, almeno in qualche punto, le tinte forti che fino ad allora hanno garantito l’uniformità del processo difensivo del mimetismo. Verranno presentate prospettive applicative quali il trattamento EMDR e la terapia della parola psicoanaliticamente declinata nei vari setting, strumenti differenti intesi come modelli operativi nella loro peculiare specificità prospettica e in integrazione. Sia gli approcci cognitivisti che quelli psicodinamici sono, infatti, oggi maggiormente orientati a definire l’affetto non tanto come stato mentale puro, ma come una risposta psicobiologica complessa, elemento che fonda la pluralità degli interventi curativi. -
Il campo di sterminio di Gusen II. Mauthausen: via Crucis in 50 stazioni
Bernard Aldebert è stato uno delle migliaia di deportati politici nei campi di concentramento nazisti. Caricaturista della rivista Ric et Rac, il 15 novembre del 1943 viene arrestato dalla Gestapo per aver pubblicato una caricatura di Hitler. Trasferito nel campo di Compiègne in seguito viene deportato nei campi di Buchenwald, Mauthausen, Gusen I e Gusen II. Tra i pochissimi che si sono salvati, Aldebert con questa testimonianza ci costringe a non dimenticare, colpisce duramente la nostra coscienza con i suoi disegni e ci obbliga a ripensare a un pezzo della storia del genere umano che oggi, purtroppo, troppo spesso viene avvolto nelle nebbie della falsità e del revisionismo. -
Heliacal phenomena. An astronomical introduction for humanistists
Heliacal Phenomena is a parallel to Salvo De Meis’ Eclipses, being another astronomical introduction for Humanists. In such an extremely wide field, both for theoretical aspects and for the number of documents that have accumulated within centuries, the essentials of theory and documentation have been carefully chosen and the events have been recomputed and compared to previous research. The aim is at giving to Humanists a general view on the importance of these phenomena from the points of view of history, literature, astronomy, that in the past were diffused in histories, poems, and treatises now often unavailable. It is an invitation to students and scholars to consider this subject, that was so useful to science, agriculture, peoples, for its many uses, from knowing the seasons of seeding to navigation, the aspect of the sky related to them, and the legacy left to humanity by the ancient texts from Babylon, China, Greece, Rome or the Academies and Scientists until the present time. That is, from the epochs in which stars were gods, to the modern applications of high speed astronomical photometry. Heliacal Phenomena will be useful as a compendium of information, from which to be able to develop further studies. -
I sette sigilli
Questo libro contiene la prima traduzione italiana del De Septem Sigillis, un opuscolo apocalittico in cui Gioacchino riassume le duplici persecuzioni dei due Testamenti, scandite dai sette sigilli dell’Apocalisse e dalla loro apertura. L’andamento esplicativo di questa breve opera attraversa tutto il corpus gioachimita, essendo presente in molte delle maggiori opere dell’abate, dalla Concordia Novi ac Veteris Testamenti all’Expositio in Apocalypsim, fino al celebreLiber Figurarum. Nell’introduzione al volume, il curatore sottolinea l’originalità del pensiero di Gioacchino, confrontandolo con le più importanti autorità teologiche del tempo e mettendo in risalto l’audacia e l’importanza della riflessione dell’abate calabrese. -
Téchne
Per capire il senso ultimo del nostro tempo si deve capire il senso ultimo della «tecnica». Partendo da questa premessa, le lezioni di Emanuele Severino mostrano che la tecnica è destinata a diventare lo scopo delle forze di cui è attualmente mezzo e a dominare il nostro tempo. Si può comprendere tale «destinazione al dominio» solo se si risale alle origini greche delle tecnica, cioè a quell’affermazione filosofica della cosa come «ente» che radicalizza il senso prefilosofico della cosa quale «diventare altro». Tale radicalizzazione perfeziona ontologicamente l’isolamento della «terra» dal «de-stino» della verità. Tuttavia, come il «paradiso» della tecnica è destinato a non avere l’ultima parola, rivelandosi un «inferno» in cui la felicità realizzata è essenzialmente precaria, così anche l’isolamento è destinato a tramontare definitivamente. -
Abcinema: abbecedario della settima arte. Conversazioni sul cinema
Abcinema: abbecedario della settima arte, si propone di far conoscere meglio, soprattutto ai non addetti ai lavori, quel percorso appassionante che, partendo da un’idea, porta ad un film fatto e finito, proponendo interviste a personaggi appartenenti ad alcune delle tante categorie che lavorano alla realizzazione di un’opera cinematografica (non solo attori e registi quindi), fino ad arrivare ai critici e agli storici del cinema che, per mestiere, la giudicano. Di ognuna delle categorie professionali prese in esame, viene data una semplice introduzione da appassionati, che precede le interviste e che, per quanto riguarda i contenuti, è un invito all’approfondimento a cui il lettore, se vorrà, potrà dedicarsi. -
Il divenire della conoscenza. Estetica e contingenza del reale
È nel momento in cui nasce la scienza moderna che nasce, indipendentemente, anche l’estetica. È al fine di poter definire una conoscenza universale di una natura necessaria che si determina il bisogno di isolare tutta una serie di giudizi che conducono a osservazioni soggettive su una natura concepita come libera, finalistica e creativa. Ma che succede quando attraverso l’applicazione corretta dello stesso metodo scientifico ci si trova ad ammettere che la natura non è obiettivamente necessaria né completamente deterministica? È possibile, allora, ripensare il rapporto tra conoscenza estetica e conoscenza sensibile sulla base di una contingenza ontologica del reale? I saggi di autori internazionali presentati in questo volume sono altrettante riflessioni libere sul tema. -
Vecchiaia e morte nella società fetalizzata. La psicoterapia dell'anziano
I recenti sviluppi della scienza e tecnologia medica hanno protratto in maniera straordinaria la durata della vita. Il fenomeno ha profondamente trasformato, e trasformerà sempre più radicalmente, la vecchiaia e la morte, sottoponendone lo statuto antropologico ad una vera e propria mutazione. Vecchi sempre più longevi sono così destinati a cadere in una condizione di “fetalizzazione” che spoglia la loro condizione esistenziale di qualsiasi dignità e pone famiglie e società di fronte a problemi di accudimento sempre più difficili. Al tempo stesso l’anziano o il vecchio ancora in buone condizioni di vita esprimono con sempre maggiore frequenza una domanda di sostegno psicologico, di ricerca di senso e di ri-narrazione del proprio Sé attraverso l’esperienza della psicoterapia. Il libro indaga e riflette su tali fenomeni con radicalità di analisi e di riflessione clinica. -
Ardesie e seracchi
La silloge comprende una quarantina di poesie di carattere esistenziale che seguono analogicamente un percorso, ricollegandosi ad alcune tematiche portanti: la ricerca di una meta in senso anche figurato, i luoghi che si riferiscono comunque ad elementi concreti, la percezione delle metamorfosi rappresentate dai seracchi, il desiderio di suggerire immagini servendosi di colori dai toni grigi a quelli sgargianti, il rapido fluire del tempo, solo a volte bloccato dalla memoria, la presenza di personaggi, di animali e oggetti che assumono un ruolo determinante. Lo stile, conciso, asciutto, utilizza un linguaggio allusivo in cui l’anadiplosi sembra creare un preciso rapporto tra i singoli testi. Prevale il verso libero, ma ha un suo breve spazio pure il sonetto con qualche licenza nell’utilizzo della sinalefe, dialefe e degli accenti interni. Compare l’acrostico, già sperimentato in altre raccolte. -
Riflessione e astrazione. La dottrina della riduzione fenomenologica nella filosofia di Husserl
Questo saggio riguarda il metodo della fenomenologia di E. Husserl: la riduzione fenomenologica. Prende in esame la sua pratica e soprattutto la sua tematizzazione husserliana: la dottrina della riduzione fenomenologica esposta ad esempio nella seconda parte del corso Filosofia prima e nei manoscritti di ricerca raccolti nella Husserliana XXXIV. Il saggio analizza così le diverse forme assunte dalla riduzione fenomenologica e la loro articolazione. Attraverso questa analisi, mostra che il metodo riduttivo husserliano si articola in due momenti fondamentali e indissociabili: la riflessione fenomenologica e l’astrazione fenomenologica, spesso trascurata dai critici di Husserl. Il suo percorso di ricerca presenta pertanto un duplice interesse: da una parte, offre a chi si sta avvicinando alla fenomenologia husserliana un’utile introduzione al suo metodo operativo; dall’altra, offre a chi si è già addentrato nella fenomenologia husserliana un approfondimento metodologico necessario alla sua pratica fenomenologica. -
Ágalma. Vol. 25: Che cos'è l'intimità?.
Editoriale: una domanda imbarazzante -
Immagini, parole, voci
Quale parte ha l’articolazione tra immagini, parole e voci, che quotidianamente realizziamo comunicando con una varietà di interlocutori, nel produrre finzioni o fantasmi, persone di parola o padroni della parola, benessere o malessere, giochi o guerre? è questo l’interrogativo che delinea il percorso di ricerca presentato in queste pagine, focalizzato sull’analisi del senso dell’agire mediante la parola, detta, scritta o digitata, in una varietà di contesti della comunicazione, a viva voce o in rete, quotidiana o letteraria. -
Dimenticare Pasolini. Intellettuali e impegno nell'Italia contemporanea
Questo libro cerca di sfatare alcuni luoghi comuni sugli intellettuali italiani in epoca contemporanea. Il primo è che siano scomparsi. Gli intellettuali in Italia in realtà esistono, sono tanti, stanno bene e sono in numero crescente. Per capirlo basta semplicemente cambiare i parametri della definizione, cercando di individuare quella intellettualità diffusa, presente soprattutto tra le nuove generazioni, che si configura in maniera diversa dall’intellettualismo di vecchio stampo, di carattere verticistico e moralistico, dominato da maitre à panser di turno. Il secondo è che la scomparsa dell’intellettuale-vate, esemplificata dal «mito» che è stato fatto di Pasolini, sia eventualmente un fatto negativo. In realtà è una occorrenza storica che deve essere salutata come un fatto emancipativo, come una circostanza benvenuta e non in termini “apocalittici” o nostalgici. È l’indicazione di un passaggio storico decisivo che libera la società dalla necessità di trovare forme autorevoli di mediazione culturale, lasciando spazio a una mobilitazione intellettuale più “anarchica”, orizzontale e democratica, visibile in epoca contemporanea per il diffondersi dei nuovi mezzi di comunicazione di massa, basati su meccanismi di network e non più di leadership. -
L'evento dell'ospitalità tra etica, politica e geofilosofia. Per Caterina Resta
Il volume raccoglie una serie di contributi concepiti come omaggio a Caterina Resta e ispirati dai molteplici percorsi della sua ricerca filosofica. Accomunati dal campo di indagine della filosofia contemporanea, gli interventi analizzano la dissoluzione della validità e dell’efficacia dei concetti fondamentali che hanno caratterizzato la modernità – soggetto, identità, verità –, nell’orizzonte epocale del dominio del nichilismo. Tuttavia, proprio l’età del nichilismo, l’epoca del tramonto dei valori, schiude inedite possibilità per il pensiero, aprendolo a una pratica filosofica che, in una prospettiva etico-politica, rimetta radicalmente in questione lo statuto dell’umano e del suo rapporto con l’alterità, così come è indagata, in particolare, nell’opera di Derrida e Levinas. Accanto a questa prospettiva, nel volume è presente anche quella geofilosofica che Caterina Resta ha, da lungo tempo, sviluppato nella sua ricerca, esplorando la questione della terra e dell’abitare in un confronto critico con l’idea di origine e di radicamento. Il tema della differenza costituisce la trama comune dei diversi contributi, che interrogano, secondo prospettive e percorsi eterogenei, l’enigma dell’altro e tentano di dare una risposta alla domanda che esso ci consegna: come pensare l’alterità senza cedere alla logica dell’assimilazione? L’apertura all’alterità è, allora, affidata a un pensiero dell’accoglienza e dell’ospitalità; un pensiero che Caterina Resta, attraverso il suo insegnamento e la sua generosità nel condividere il proprio tempo con gli allievi, ci invita a praticare nella costante e vigile custodia dell’“umanità dell’umano”. -
I miti del potere. Potere senza miti. Simbolica e critica della politica tra modernità e postmodernità
Nell’attuale momento storico, diventa sempre più impellente l’esigenza di interpretare in modo esaustivo il contenuto d’ordine di una comunità politica, aprendosi a forme di rappresentazione legate, ad esempio, al linguaggio dei simboli e ai miti. Ciò al fine di considerarne non solo la portata mitico-ideologica, le implicazioni identitarie per la comunità politica, e il tessuto della memoria storica attraverso la costituzione di significati delle forme simboliche della sensibilità; ma anche le categorie attraverso cui la cultura umana ha costituito e continua a costituire patrimonio di identificazione, memoria, conflitto, per popoli e civiltà. I saggi contenuti nel presente volume colgono, mediante l’esame di autori e figure simboliche, alcuni snodi storico-concettuali del passaggio tra modernità e postmodernità in cui il rapporto tra mito e potere subisce importanti trasformazioni e talvolta rovesciamenti epocali. -
Mode società e cultura nella Sicilia del secolo d'oro
Lo spazio culturale come luogo in cui si manifestano, con molteplici forme, le esigenze di cambiamento e di affermazione di una rinnovata visione della vita sociale, artistica e politica da parte dell’aristocrazia internazionale e, in particolare, delle famiglie nobili siciliane, durante il cosiddetto Secolo d’oro. Questo è il tema centrale del progetto culturale ideato da Vittorio Ugo Vicari, a cura di lui stesso e di Licia Michelangeli, con la supervisione estetica e gli allestimenti di Sergio Pausig, all’interno del Corso di Progettazione della Moda dell’Accademia di Belle Arti di Palermo. La ricerca scrupolosa dei due studiosi ha focalizzato l’attenzione sui diversi ambiti in cui questa rivoluzione culturale si è prodotta, articolando il progetto in sei interessanti contenitori definiti “spazi”, per attraversare, con l’ausilio di illuminati e qualificati specialisti del settore, la letteratura, il teatro, la musica, la moda e il costume sociale. Si è così composto, come un raffinato mosaico, un quadro esauriente di quanto è avvenuto a cavallo tra XVI e XVII secolo nelle corti italiane e in Sicilia, con uno sguardo attento alle mode europee. -
Philosophical news (2012). Vol. 5
Questo volume, interamente dedicato al tema della tradizione, è il frutto di una lunga ricerca a livello internazionale. Sorprende che all’interno del panorama filosofico scarseggino gli studi su questo problema, che, per quanto sfuggente, rappresenta una delle basi dell’elaborazione di un pensiero filosofico. Il volume è costituito da due parti principali: saggi e note. Gli autori della prima sezione sono Enrico Berti, Francesco Botturi, Rémi Brague, Timothy Chappell, Francesco D’Agostino, Alessandro Ghisalberti, Anna Marmodoro, Francesco Orilia, Roberta Sala, Lucia Stramaccioni. Le ricerche qui presentate costituiscono un’introduzione al tema della tradizione, analizzato da prospettive diverse, dall’etica alla politica o ancora alla logica, alla luce del concetto di ‘innovazione’. Gli autori dei saggi si interrogano sul senso della parola ‘tradizione’, chiedendosi quale sia oggi il suo significato e per quale motivo essa debba venire salvata o, in alternativa, quali siano le ragioni che portano a trascurarla, dimenticarla o ancora rifiutarla. Nella seconda sezione, quella delle note, troviamo invece i contributi di Giovanni Botta, Marco Damonte, Hasse Hämäläinen, Aleksandar Kandi?, Michele Mangini, Emanuele Lacca, Gennaro Luise, Paolo Monti, Cecilia Ricci, Elena Tatievskaya, Maria Silvia Vaccarezza, Massimo Vittorio. Chiude il volume una preziosa e completa rassegna bibliografica a cura di Luca Di Donato sul tema in oggetto. -
Outis! Rivista di filosofia (post)europea (2013). Ediz. italiana e francese. Vol. 1: Potere destituente. Oltre la resistenza.
Il terzo numero di O??i? ! è dedicato a un collaudo e rilancio di una nozione attualmente molto utilizzata nel dibattito filosofico, politico e culturale in generale: il potere destituente. Qui si cerca di fare chiarezza: il potere destituente appare essenzialmente una figura che ritrae un contraccolpo concettuale nei confronti della miriade di rivolte, gesti, ragionamenti politici che alimentano l’azione di chi, eludendo la cattura del potere, pratica la propria diserzione schivando il principio del potere politico e del suo rovescio dialettico, la resistenza. L’espansione globale del potere, la diffusione tentacolare e sovranazionale delle agenzie economiche e politiche destinate a governare il mondo, infatti, ha determinato l’esaurimento della validità della logica politica moderna, che ha imposto la contrapposizione fra un potere e un contro-potere. La costellazione di inedite soggettività biopolitiche, legate alle nuove forme di produzione cognitiva, impone di immaginare nuove pratiche di resistenza in grado di delegittimare l’ordine del moderno. O??i? ! ha l’ambizione di individuare e indagare un filo rosso che potrebbe legare la miriade di forme di rigetto del capitalismo selvaggio – le lotte di precari, studenti, clandestini, immigrati, operai – in una serie di condotte che rifiutano la logica del potere e provano a inventare nuove istituzioni in grado di garantire lo sviluppo generico della singolarità umana. Per questo motivo O??i? ! presenta tredici Tesi sul potere destituente e un’ampia inchiesta sui movimenti che a livello globale adottano la prassi destituente come l’inclinazione fondamentale della propria esistenza. -
Il caffè del Teatro Manzoni. Autori e scena a Milano tra otto e novecento
Nel periodo compreso tra gli anni Ottanta dell’Ottocento e la prima Guerra Mondiale, Milano è la piazza più importante per lo spettacolo drammatico e il teatro Manzoni, posto al centro della città, il suo palcoscenico più prestigioso per le novità di autore italiano. Intorno ad esso si raccolgono drammaturghi come Gerolamo Rovetta, Marco Praga, Giannino Antona Traversi e Sabatino Lopez, che compongono i loro testi a stretto contatto con le compagnie professionistiche di stanza nel teatro, discutendo e confrontando il loro lavoro con i colleghi e i critici drammatici delle principali testate. Scopo comune è quello di una riqualificazione della scrittura drammaturgica che rinnovi di pari passo l’allestimento, sottraendolo all’esclusivo controllo degli attori e dei capocomici, per ricondurre all’autore responsabilità non solo testuali, ma anche sceniche e spettacolistiche. In questo torno di anni, i debutti di autore italiano al Manzoni sono sempre il risultato di interessi e contributi molteplici, volti a rinnovare il nostro teatro e a modificare il gusto del pubblico, contribuendo a delineare il profilo di una stagione drammatica originale e di straordinario interesse anche a livello nazionale. -
Istinto e logica della mente. Una prospettiva oltre la fenomenologia
Considerando la mente come un adattamento alla realtà da parte della natura istintuale degli esseri viventi, l’autore dimostra le carenze presenti nell’impostazione fenomenologica che ha in qualche modo condizionato un secolo di filosofia. Il recupero della concretezza e dell’approccio psichico è necessario per salvaguardare la singolarità e i valori vitali degli enti. Con questa ricerca l’autore pone un nuovo tassello, dopo le indagini sull’estetica, sui sentimenti e sulla politica, nel suo tentativo di porre un freno a quelli che considera i mali attuali dell’uomo: nichilismo, capitalismo e fenomenologia tout-court.