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La mimesi e la traccia. Contributi per un'ontologia dell'attualità
La riflessione elaborata in queste pagine, fuggendo ogni sottomissione alle retoriche ormai abusate dell’economicismo imperante, rintraccia nelle opere di René Girard – il più serio pretendente all’eredità dei maestri del sospetto – e di Jacques Derrida – l’ultimo grande filosofo del Novecento – gli elementi costitutivi di un paradigma critico con cui interpretare il tempo presente. Il volume indaga le molteplici corrispondenze tra i diversi retaggi della decostruzione e i più recenti sviluppi della teoria mimetica attraverso la ricostruzione articolata delle riflessioni, ancora poco note in Italia, di alcuni dei più brillanti esponenti contemporanei di quelle tradizioni. Formulando i lineamenti di un’ontologia dell’attualità incardinata sulle nozioni di mimesi e traccia, l’autore propone una diagnosi filosofica che riconosce nel nostro tempo un’epoca in preda al panico. -
Essere insieme in un luogo. Etica, politica, diritto nel pensiero di Emmanuel Levinas
«Essere-insieme-in-un-luogo»: con questa espressione Levinas intende porre l’esigenza, oggi più che mai ineludibile, di ripensare la forma, innanzitutto politica e giuridica, della convivenza umana. Se queste parole alludono allo spazio della Città, pensato come luogo della sincronia e della simmetria, nel quale necessariamente tutti i cittadini sono uguali di fronte alla Legge, la provocatoria proposta di Levinas è quella di pensare un’altra origine del Politico, più antica della guerra di tutti contro tutti, combattuta da lupi desiderosi soltanto di affermare la propria individuale libertà e il proprio conatus essendi. Prima di questo insanabile conflitto, il Volto dell’altro, nella sua inerme nudità, rivela la vulnerabilità dell’umano che chiede di essere difesa, protetta, accolta, reclamando un’infinita responsabilità per l’altro cui nessun io può sottrarsi. «Essere-insieme-in-un-luogo» significherà, allora, non tanto limitare la sfrenata libertà di ciascuno, ma la dismisura di un obbligo incondizionato, in virtù del quale il Diritto sarà sempre dell’altro e la Giustizia una promessa mai fino in fondo esaudita, benché non rinviabile. Al di là del Politico, nel Politico, Levinas intende far risuonare nell’«essere-insieme-in-un-luogo» l’esigenza di un’eteronomia radicale, quella che proviene dalla singolarità e dalla differenza irriducibile di ogni altro, che nessuna comunità può cancellare; l’irrompere di un’altra Legge, al di là del Diritto, che Levinas, a partire dalla sua eredità ebraica, chiama Giustizia: la possibilità, inaudita, ma non per questo irrealizzabile, di una «politica messianica». -
L' innesto. Realtà e finzioni da Matrix a 1Q84
In quale mondo viviamo? Che tipi di mondo esistono? Cos’è un mondo, e chi siamo noi? Questi gli interrogativi che sorgono di fronte a Matrix o a 1Q84, a Inceptiono ai Canti del caos. È possibile trovare una risposta a queste domande o sono destinate a rimanere insolute? Come comportarci di fronte al caos al quale alludono film e libri? Accettarlo e imparare a conviverci o rifiutarlo e ritrovare il nostro ordine e le nostre certezze? Questo libro decide di accettarlo, e prova anzi a trasformarlo in occasione per riflettere sui molti modi in cui gli universi plurali delle finzioni, letterarie e cinematografiche, partecipano alla costruzione del nostro “senso della realtà”. -
Una vita radicalmente altra. Saggio sulla filosofia di Michel Foucault
Viviamo in un’epoca in cui sembra che qualsiasi disciplina classica possa essere declinata a partire dal prefisso bio. Si parla costantemente di bioetica, biopolitica o bioeconomia – tanto per fare gli esempi più riusciti. In tutto questo Foucault c’entra qualcosa e il punto di partenza da cui muove questo saggio è nella sua semplicità lampante, Foucault è il pensatore della modernità all’interno del quale la problematizzazione della vita ha raggiunto il livello più elevato di consapevolezza. E così abbiamo la vita come “indicatore epistemologico”, la vita come ciò che è attraversato e plasmato dalle relazioni di potere, ma anche la vita come elemento plastico in vista di nuove forme di soggettivazione, il bios come produttore di differenze nella sua relazione con la verità e il mondo. La tensione fondamentale nella riflessione foucaultiana riguarda, allora, quella che lui stesso definisce la ricerca di “una vita radicalmente altra”. Ed è questa tensione a determinare sin dall’inizio l’attenzione per le esperienze marginali di folli, delinquenti, ermafroditi e perversi sessuali, ed è la medesima tensione ad essere alla base del suo testamento filosofico dedicato al Cinismo antico. In poche parole, è questo il senso della “militanza filosofica” secondo Foucault, del suo originale modo di intendere l’engagement. A partire da tali presupposti, questo studio attua un attraversamento dell’intera opera foucaultiana non soltanto con l’intenzione di restituire la complessità di una filosofia, ma anche perché mosso dalla convinzione che questa tensione continua in vista di “una vita radicalmente altra” ci riguardi, riguardi il senso dell’epoca in cui viviamo. -
L'intenzionalità all'opera. Studi sul pensiero pratico di Husserl
Quali sono i tratti caratteristici di un’etica fenomenologica? Quali le strutture fondamentali dell’intenzionalità pratica? A partire da un confronto serrato con i testi editi e i manoscritti inediti di Husserl, i saggi del presente volume cercano di ricostruire alcune linee fondamentali della riflessione etica del fondatore della fenomenologia. Si tratta di una riflessione che, pur dispiegandosi quasi esclusivamente attraverso lezioni universitarie e manoscritti di ricerca, manifesta una notevole organicità, tanto in riferimento alla miriade di analisi di cui si costituisce, quanto più in generale in relazione alle principali questioni teoretiche del pensiero husserliano. Al suo interno spiccano per importanza le indagini sulla peculiarità degli atti valutanti, sul rapporto tra volere e agire, sul dovere come idea etica centrale, sul carattere personale della decisione, sui margini della responsabilità all’interno di un orizzonte tecnico come quello attuale. Tutti questi motivi concorrono alla delineazione di una nuova razionalità pratica su basi fenomenologiche, in cui sia possibile fondere insieme i contenuti conoscitivi e la scelta di una piena responsabilità verso di sé e il mondo. Cioè la scienza e la vita. -
La vita delle idee. Il problema dell'astrazione nella teoria della conoscenza
Quando la professoressa di matematica dimostra alla lavagna che la somma degli angoli interni di un triangolo è di 180° lo fa utilizzando un esemplare di triangolo che spesso altro non è che un oggetto materiale, abbastanza imperfetto, disegnato su qualche supporto. Dal triangolo particolare noi possiamo astrarre l’idea generale di triangolo e lavorare su di esso come se rappresentasse tutti i triangoli esistenti. Tra il concetto che desumiamo dall’esperienza percettiva e l’oggetto empirico individuale di questa esperienza si instaura una relazione categoriale di condivisione di proprietà definitorie. Così quello che dimostro sull’oggetto vale per tutti gli altri esemplari che rientrano nell’ idea ricavata da quell’oggetto. Se però nella dimostrazione utilizziamo un triangolo equilatero e operando su questo oggetto particolare concludiamo che tutti i triangoli hanno gli angoli interni uguali a 60°, allora qualcosa non è andato per il verso giusto. E, se potessero, i triangoli scaleni e isosceli si scatenerebbero subito contro i privilegi del loro cugino prossimo e si ergerebbero contro la dimostrazione, come accade in un icastico esempio di Hume. Sin dai banchi di scuola abbiamo avuto a che fare con il problema della generalità che è strettamente connesso al problema dell’astrazione. La maestra di matematica forse era arcigna e scostante, ma alla sua scienza dobbiamo se non ci siamo imbattuti nelle spinose conseguenze di un uso scorretto delle idee generali astratte. Non a caso la filosofia è impegnata a discutere la questione, a trovare una giustificazione all’uso di questi concetti e a spiegare come è possibile produrre idee generali a partire dalla percezione di oggetti singolari (problema dell’astrazione) e come è possibile che l’idea di un oggetto singolare possa rappresentare molti altri oggetti similari (problema della generalità). Mettendo in dialogo la gnoseologia filosofica e la psicologia cognitiva questo saggio speculativo e teoretico mostra come la conoscenza non consista solo in una via ascendente che parte dal sensibile, spoglia gli oggetti delle loro caratteristiche individuanti e termina la sua attività generando idee rarefatte e indeterminate. La conoscenza è frutto di un continuo scambio tra concreto e astratto, particolare e generale, empirico e intellegibile. È questa la vita delle idee. -
Gilles Deleuze e l'ideologia del Sessantotto. Dialettica e differenza
Quale ruolo attribuire al pensiero di Gilles Deleuze nel complesso panorama storico e filosofico in cui si inscrive? Quale interpretazione dare di uno dei più controversi e dibattuti eventi della seconda metà del XX secolo, che si è soliti nominare Sessantotto! Questo lavoro si propone di raschiare la superficie problematica dischiusa da queste due domande, mostrando al contempo la fecondità della loro messa in relazione, dando ad una la possibilità di gettare luce sull'altra, in un felice circolo virtuoso di problemi in cui dare voce assieme alla ricerca filosofica, storica, sociale ed economica. Se, da un lato, il Sessantotto appare la messa in moto dell'indagine socio-politica di Gilles Deleuze, in cui sembra inverarsi l'ontologia della differenza pura ricercata sin dai primi anni, dall'altro il pensiero di Deleuze è il luogo stesso in cui si manifesta un passaggio storico per il pensiero politico: l'avvicendarsi, nella sinistra politica, del pensiero dialettico hegelo-marxista in favore della politica della differenza dischiusa dal cosiddetto nietzscheanesimo di sinistra. Attraverso uno studio dettagliato delle opere di Deleuze e una puntuale analisi storica degli episodi e dei documenti del Sessantotto, con particolare attenzione alla Francia, si è cercato di stendere i lineamenti di una critica dell'ideologia del Sessantotto... Prefazione di Roberto Mordacci. Postfazione di Diego Fusaro. -
Armonicamente. Arte e scienza a confronto
L’arte e la scienza sono definitivamente separate? O si guardano allo specchio, immagine l’una dell’altra? Nel 1929, il matematico Norbert Wiener, futuro padre della cibernetica, aveva sostenuto che la scienza dei numeri è, in senso stretto, un’arte. E che la matematica può (deve) essere collocata a pieno titolo nella storia dell’arte. Creò non meno scalpore, nel 1959, il libro con cui l’inglese Charles Percy Snow denunciava invece l’avvenuta separazione tra «le due culture», quella scientifica e quella umanistica. Molti intellettuali, in Italia e fuori dall’Italia, furono colpiti dalla provocazione di Sir Charles Percy Snow. E reagirono. Primo Levi, per esempio, scrisse che se davvero esiste una «schisi» tra scienza e arte, si tratta di una «schisi innaturale»: perché questa separazione non la conoscevano né Dante, né Galileo e neppure «Empedocle, Leonardo, Cartesio, Goethe, Einstein, né gli anonimi costruttori delle cattedrali gotiche, né Michelangelo; né la conoscono i buoni artigiani d’oggi, né i fisici esitanti sull’orlo dell’inconoscibile». Negli ultimi cinquant’anni sia l’arte sia la scienza hanno continuato il loro percorso evolutivo. Separandosi definitivamente o recuperando la «schisi innaurale»? -
L' invincibile estate. Albert Camus
Fatta dall’uomo, la storia si mostra con il volto dell’ineluttabile. Novella Edipo, la civiltà contemporanea accetta la sfida e si rivolta contro il destino. Invincibile ritorna l’estate che, da sempre, ridiscende nel cuore dell’uomo. -
La radura dell'arte. Conversazioni sull'immagine
Un dialogo sull’immagine, sull’arte, sulla bellezza, tra l’artista Giovanni Ferrario e il direttore del Museo Diocesano di Milano, Paolo Biscottini, che tentano di cogliere e disvelare il senso essenziale del rapporto tra l’arte e i concetti di spiritualità e sacralità: la percezione, la creazione e la comprensione delle cose, la natura dell’immagine, la museografia, i meccanismi del mondo culturale sono solo alcuni dei temi affrontati dai due autori. -
Cura e soggetivazione
Nell’era dell’imperante utilitarismo del know-how, con il suo corredo di manualistica, di precettistica, di sistemi valutativi che appiattiscono la complessità del soggetto su un’astratta entità universale cui somministrare cure standardizzate, si vuole proporre all’attenzione del lettore una monografia dedicata agli “scritti tecnici” di Jacques Lacan, redatti negli anni cinquanta. Essi contengono non solo preziose indicazioni in grado di orientare, anche e soprattutto oggi, la pratica degli psicoanalisti, ma anche una teoria del soggetto – in particolare del soggetto analizzante – che fa da controcanto alla semplificazione voluta da quanti avrebbero decretato la fine dell’inconscio. -
Il diritto tra testo e immagine. Rappresentazione ed evoluzione delle fonti
Sono gli atti del V congresso nazionale dell’Italian Society for Law and Literature, tenuto a Torino nel giugno 2013. Il volume analizzerà una questione centrale per gli studi di diritto e letteratura: il nesso tra immagine e normatività, con specifico riferimento al tema della trasformazione in corso delle fonti del diritto. Il tradizionale luogo comune dell’influenza dell’immagine e della propaganda politica nella nostra società viene così oltrepassato a partire dal riconoscimento della normatività originaria dell’immagine nella storia del diritto occidentale, attualizzando un ambito di studi che sta conoscendo una notevole fortuna internazionale. -
Tra Cina ed Europa. Filosofia dell'«écart» ed etica della traduzione nel pensiero di François Jullien
La riflessione che François Jullien conduce da più di venticinque anni fra le tradizioni di pensiero dell'Europa e della Cina, elaborando un dialogo che attraversa molteplici dominii - la morale, l'estetica, le logiche del senso, la strategia, il ""vivere"""" - e dimostra una portata interdisciplinare (con applicazioni ad ambiti quali la politica, l'economia, la psicoanalisi), rappresenta uno dei contributi più originali e complessi che siano rinvenibili nel panorama filosofico contemporaneo. La presente monografia si propone di ripercorrere la sottile ma coerente evoluzione che ha contraddistinto il """"cantiere"""" speculativo del filosofo francese, per analizzarne la logica, svilupparne le implicazioni e restituirne appieno i grandi obiettivi di fondo: svelare nello specchio dell'esteriorità cinese l""""impensato"""" del pensiero occidentale, rimettendo radicalmente in discussione categorie """"date"""" e acquisite in modo ormai irriflesso (in primis quelle di cultura, identità, universalità); rilanciare la filosofia nell'ottica di una """"co-costruzione"""" interculturale, vale a dire riattivarne le questioni fondamentali, sfruttando il fecondo effetto rivelatore del concetto di """"scarto"""" (écart) in opposizione a quello sterile e reificante di """"differenza""""; e offrire un paradigma di dialogo definibile come auto-riflessione dell'umano, nella consapevolezza che filosofare significa sempre """"pensare altrimenti"""" e che la traduzione """"è la sola etica possibile del mondo globale che verrà""""."" -
L'uomo nero. Materiali per una storia delle arti della modernità. Vol. 10: Gtx
Materiali per una storia delle arti della modernità UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MILANO Dipartimento di Beni culturali e ambientali Cattedra di Storia dell’arte contemporanea anno X, n. 10, dicembre 2013 Silvia Bignami L?uomo nero GTX Artisti in viaggio Omar Cucciniello Federico Faruffini a Parigi: la ricezione della critica francese e i rapporti con l’ambiente artistico Gabriella Bologna “Looking across the Grand Canal.” Pittori americani a Venezia e la fotografia, 1880-1910 Luca Bochicchio La diffusione della scultura italiana in America tra Ottocento e Novecento: metodologie per una definizione generale del fenomeno Viviana Pozzoli La sala italiana al Museo della Nuova Arte Occidentale di Mosca Chiara Di Stefano Frusi Fillia a Parigi: 1929-1930 Chiara Fabi Novembre 1935: la scultura italiana contemporanea in mostra a Vienna Silvia Somaschini Nuovi documenti sul viaggio americano di Giorgio de Chirico (agosto 1936-gennaio 1938): trionfo o fallimento? Luca Pietro Nicoletti Serge Poliakoff in Italia: fra astrazione e “gusto dei primitivi” Davide Colombo Geometria non ecuclidea e quarta dimensione nello scambio intellettuale 167 tra Charles Olson e Corrado Cagli Francesca Viganò Lettere a Plinio De Martiis dall’America: resoconti, cronache, confidenze, 1958-1964 Maria Grazia Messina Viaggi virtuali di Alighiero Boetti 211 alle origini delle Mappe , 1967-1971 Fuoritema Iconografie Alessandro Botta “Poche idee per la testa. Non so perché.” Umberto Boccioni, alcuni riferimenti visivi 1908-1911 Arte e scrittura Matteo Meneghini I Neoromantici di Mario Soldati Benedetta Brison Il cantiere della Storia di Milano e sei articoli del giovane Giovanni Testori 279 Arte pubblica Emanuele Greco Francesco Somaini e Luigi Caccia Dominioni: Il Monumento e il Parco ai Marinai d?Italia a Milano, 1965-1967 Mostrare l’arte Dario Maccari Lucio Fontana 1972 Un’altra storia dell’arte Rossella Brivio La borghesia francese secondo Hermann-Paul Barbara Mantovani Divagazioni sulla donna moderna: la figura femminile in “Fantasie d?Italia” Gli autori de “L’uomo nero” -
I territori del terrore e dell'alterità
Il XXI secolo in Occidente nasce sotto il segno del terrore e dell'alterità. Queste due figure sembrano essere il prisma da cui si irradia ogni interpretazione del contemporaneo. Roger Bartra ci offre una lettura antropologica ai problemi attuali generati dalla paura dell'altro e dalla radicalizzazione della difesa delle identità etniche, religiose e nazionali, alla base del terrorismo. Il relativismo antropologico può giustificare gli agghiaccianti episodi dell'11 marzo 2004 di Madrid e dell'11 settembre 2001 di New York? È davvero necessario accogliere e rispettare espressioni religiose e politiche intolleranti? E ancora, le frontiere sono un territorio di fertilità e scambio o una barriera da presidiare? L'antropologo messicano esamina alcuni dei problemi più rilevanti che caratterizzano le nostre società postmoderne: gli effetti dei processi migratori nel tempo della globalizzazione, i crescenti fenomeni di intolleranza e le reti immaginarie del potere che da un lato privilegiano e legittimano l'assimilazione a una norma sempre più standardizzata e condivisa, dall'altro discriminano le diverse forme di alterità, di classe, di etnia, di religione. In queste pagine il lettore troverà uno spazio di riflessione su alcune delle questioni più attuali che affliggono la contemporaneità e, insieme, un affresco dei ""dilemmi dell'Occidente postmoderno"""", capace di riconfigurare l'immagine dell'altro e scompaginare la paura... Introduzione di Edoardo Balletta."" -
La versione originale
Trieste-Vienna, ex-periferia ex-centro, alla ricerca della versione originale di Vom Tode del compositore Karl Horwitz, allievo di Arnold Schoenberg, dedicata alla morte di Gustav Mahler. La storia di un’ossessione. Non una rivisitazione di un’improbabile felix Austria o del mondo di ieri, ma un viaggio di formazione tra identità e alterità attraverso l’incontro, che è anche un omaggio, con figure e miti cruciali della cultura mitteleuropea. La musica, che proprio a Vienna si era manifestata in modo emblematico con una pluralità di apporti, di labirintici intrecci tra voci e linguaggi diversi, diviene metafora del più generale rapporto tra arte e vita, etica ed estetica, normalità e follia. Nei frammenti, visioni, inaspettate esperienze in cui vengono meno i confini tra realtà e illusione, riemergono le tracce delle tragedie individuali e collettive che hanno costellato il Novecento. Il tormentato rapporto col passato riaffiora in modo mai definitivamente concluso. Nessuna facile salvezza, solo sentieri, luci improvvise e provvisorie, possibili percorsi e luoghi dell’abitare. -
Confessione. La prima versione del mito di Faust nella letteratura antica
"Confessione"""" è il romanzo agiografico del IV secolo d.C. che ha inaugurato uno dei miti più suggestivi della letteratura di tutti i tempi, quello del Faust e del suo patto con il demonio. È Cipriano stesso, mago antiocheno, viaggiatore instancabile, che, in cambio di poteri sovrannaturali, scende a patti con il principe dei demoni. La mitica figura del sapiente, sempre in bilico tra curiosità e tentazione di superare i limiti umani, ha in questo libro la sua origine." -
Prima modernità. Tra teoria e storia
Per Prima Modernità gli Autori intendono una sorta di versione “originaria” di un atteggiamento problematico nei confronti di fenomeni sociali e culturali che hanno rappresentato momenti di crisi evidente nello sviluppo della società occidentale, in particolare europea. Si è trattato del presentarsi inatteso di svolte critiche nella gestione della relazioni intersoggettive, della produzione intellettuale e delle concezioni dell’ordine politico, in più occasioni messo alla prova. Queste sono date da due conflitti mondiali, da almeno una rivoluzione sociale, da mutamenti dello stile di vita collettivo, e da un ripensamento generalizzato della funzione e delle modalità di alcune forme artistiche e del sapere. Sono state decisive, in questo senso, soprattutto la musica, la letteratura, le arti visive, ed una rinnovata considerazione del sapere scientifico, dei suoi sviluppi interni, e delle sue applicazioni tecnologiche. Gli Autori intervengono offrendo testi interpretativi e di approfondimento delle tematiche sopra annunciate, riuscendo a comporre un quadro della modernità tra metà Ottocento e il secondo dopo guerra. La conclusione della crisi sembra abbia individuato un punto di svolta storico, che ha permesso una delimitazione e un ricompattamento nel senso della densità e della coerenza problematica di questi cento anni, un secolo dopo tutto non tanto breve. -
Ibridi ed attanti. Attori collettivi ed enti non umani nella società e nel diritto
In questo volume Gunther Teubner pone in modo innovativo e radicale la questione dei nuovi soggetti del diritto e propone un ampliamento del concetto di soggettività capace di arricchire quello moderno di ""persona giuridica"""". Questa trasformazione è necessaria per comprendere e """"trattare"""" la natura sociale di quei nuovi attori collettivi emergenti, come le """"reti"""", che assumono sempre più importanza sulla scena globale. Rielabora inoltre gli strumenti di cui il diritto dispone per trattare queste realtà, fino a configurare una nuova responsabilità reticolare capace di istituire quei principi di sostenibilità e responsività condivisa che caratterizzano il nuovo costituzionalismo sociale. Postfazione di Adalgiso Amendola."" -
Storia della paura. Gli inconfessabili retropensieri collettivi dell'Occidente
Seguendo una via mediana tra ermeneutica del sospetto e archeologia del pensiero politico, l'indagine sulle paure ""oscurate"""" del Potere nell'attuale fase del Moderno (del popolo, delle donne, dell'altro, del diverso e del contagio) diventa spia dei rapporti di forza e delle poste in gioco. La paura - già analizzata quale stato d'animo dell'uomo medievale (Le Goff, Delumeu) o depressione odierna da precarizzazione (Bauman, Augé) - svela le contraddizioni di una civiltà sorta da rivoluzioni democratiche, che ha finito per sostituire le aristocrazie dell'Antico Regime con le plutocrazie del denaro: la Plutodemocrazia, altamente instabile e oggi a rischio impazzimento. L'Occidente, Giano bifronte smascherato, si trova innanzi a un bivio estremo: scegliere il volto illuminato dalla benevolenza e dal cosmopolitismo oppure l'oscurantismo della possessività bellicosa.""