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Terapia EMDR e trauma complesso. Dalla supervisione alla pratica clinica
Nell'ambito della pratica clinica, gli psicoterapeuti si confrontano giornalmente con le complesse problematiche che i pazienti portano alla loro attenzione: condizioni psicopatologiche spesso originate da esperienze occorse in età infantile, traumi di tipo relazionale, disturbi di vario genere. Una volta raggiunta l'età adulta, queste persone tendono a mostrare una maggiore vulnerabilità al trauma, manifestando particolari difficoltà nel gestire le emozioni intense e caratterizzandosi per un'elevata incidenza di sintomi o disturbi di tipo dissociativo. Il presente contributo, frutto dell'esperienza di supervisione e pratica clinica, ha lo scopo di fornire indicazioni e suggerimenti utili per ottimizzare il lavoro con pazienti affetti da disturbi dissociativi, con particolare riferimento al ""PTSD complesso"""", attraverso l'integrazione di EMDR e della teoria della dissociazione. Il testo è costituito da una prima parte teorica, che illustra i costrutti di """"dissociazione"""" e di """"trauma"""", seguita da una parte pratica che descrive il modello EMDR integrato per il trattamento dei pazienti con sintomi o disturbi dissociativi. Lo scopo del volume è quello di proporre un contributo originale alla luce del lavoro continuo di supervisione, che nel corso del tempo ha permesso di approfondire e migliorare l'applicazione dell'EMDR in rapporto alle condizioni psicopatologiche. Prefazione di Isabel Fernandez."" -
EMDR e mindfulness. La prospettiva della neurobiologia relazionale
Il volume mira a essere un piccolo manuale, leggero e flessibile, che illustri in maniera pratica e concisa le tecniche di mindfulness e di EMDR. Monica Martuccelli descrive come un terapeuta può prendersi cura di sé, tramite le pratiche di mindfulness, nel corso di una giornata tipica di attività clinica, prima, durante e a fine giornata. Olivier Piedfort-Marin approfondisce invece le fasi del protocollo standard EMDR e come il rapporto e l'integrazione tra EMDR e mindfulness possa migliorare la sintonizzazione tra terapeuta e paziente. Un testo fruibile non solo per i terapeuti o per chi ha già intrapreso un percorso di mindfulness, ma un invito che ""apre le porte"""" anche a chi non si è ancora affacciato a questo universo."" -
Parapsicologia nel mondo antico
L'importante grecista Eric R. Dodds offre in questo saggio una ricerca di tutta la documentazione disponibile nella letteratura antica sui fenomeni paranormali associati a quella che gli antichi chiamavano, con un termine omnicomprensivo, ""divinazione"""". Una panoramica di più di un millennio, che va dal mondo greco delle origini a quello ellenistico e a quello romano."" -
L' istituzione immaginaria della società
Una delle opere più importanti e meno conosciute della filosofia della seconda metà del XX secolo, frutto di una profonda conoscenza della storia della filosofia, della filosofia del linguaggio e delle due tendenze che hanno segnato in profondità la filosofia contemporanea: marxismo e psicoanalisi. Politica, società, storia, antropologia, scienza, questo libro le elabora in modo originale, e costituisce una pietra miliare del pensiero critico del secolo scorso. Ci propone, infatti, una visione dell'immaginario sociale e della capacità creativa costitutiva dell'umanità nell'ottica di un rinnovamento dei paradigmi d'emancipazione ereditati e del progetto politico (sociale-storico) di un'auto-istituzione esplicita della società in cui le pratiche di autonomia giocano un ruolo decisivo. -
Elementi. Di cosa è fatto il mondo in cui viviamo
Uno dei più importanti divulgatori scientifici, Philip Ball, e una domanda semplice: di cosa è fatto il mondo in cui viviamo? Straordinario viaggio nella storia degli elementi e del loro impatto sull'uomo, il saggio di Ball porta alla luce i motivi per cui la scienza si è a lungo dedicata allo studio delle sostanze che ci circondano. Elementi delinea una mappa completa della nostra relazione con la materia, dalle concezioni dei Greci, che riconducevano il molteplice a un sistema di elementi fondamentali, alla stesura della Tavola Periodica fino all'era atomica e agli elementi creati dall'uomo. Mentre percorre l'intera storia della chimica, Ball racconta aneddoti e storie da tutto il mondo e punta i riflettori sui protagonisti e le loro idee. -
Studi hegeliani. Diritto, società civile, Stato
Lo studio di Hegel rappresenta uno dei momenti centrali della riflessione di Bobbio. I saggi raccolti in questo volume costituiscono un insieme coerente che approfondisce alcuni punti essenziali del pensiero del grande filosofo tedesco. Bobbio pone il problema del rapporto fra la tradizione del diritto naturale e la filosofia di Hegel, mostrando come la seconda costituisca insieme il compimento e la dissoluzione della prima. Se essa portava a individuare nello Stato ""il punto culminante del processo storico"""", il coronamento di questa visione generale è """"la considerazione della supremazia della legge, intesa come la più alta manifestazione della volontà razionale dello Stato"""". Proseguendo nella sua riflessione, Bobbio analizza il posto che occupa il diritto nel sistema della filosofia hegeliana: sono scritti - quelli del diritto, sul diritto privato e pubblico, sulla costituzione e sulle forme di governo - """"nati da un interno svolgimento, da un collegamento naturale fra tema e tema, come se la chiusura di un problema ne aprisse subito dopo un altro""""."" -
La musica del caso. Ricerche sull'azzardo e il senso del gioco
Che cosa significa giocare e che ruolo ha il caso nella vita degli uomini? A queste e ad altre fondamentali domande tenta di rispondere l'ultimo libro di Andrea Tagliapietra, un'avventura che intreccia filosofia, storia delle idee e cultura materiale. Articolato in tre capitoli tematici - ""La libertà del gioco"""", """"Il gioco del senso"""", """"Fra gioco e lavoro. L'ambiguità dello sport"""" - seguiti da un excursus iconografico sulle rappresentazioni artistiche del gioco dall'antichità sino al XX secolo, il volume si conclude con uno studio sull'azzardo e il gioco responsabile che, anche attraverso dati empirico-quantitativi, approfondisce il fenomeno complessivo del gioco d'alea con particolare riguardo alla realtà italiana."" -
Leopardi e la filosofia
Remo Bodei ha coltivato a lungo il suo interesse per Giacomo Leopardi. Ne ha scritto Ma partire dal 1992, spesso in occasione di interventi a convegni e relazioni, fino alla conferenza tenuta nel 2017 al XIV Convegno Internazionale di Studi Leopardiani su Leopardi e la cultura del Novecento. Modi e forme di una presenza. La lunga frequentazione con l'opera leopardiana lo ha portato a riflettere su temi filosofici di grande rilievo, quali il problema del male e l'idea e l'immagine dell'infinito e del limite, anche in rapporto al dibattito sul sublime e al contrasto tra classici e romantici. Bodei si è anche misurato con gli aspetti più rilevanti del pensiero leopardiano, tematizzando il rapporto del poeta con la filosofia e il concetto di ""ultrafilosofia"""". I saggi qui raccolti - alcuni editi per la prima volta, sempre controllati a partire dalle versioni, a volte diverse, che il filosofo conservava - testimoniano l'importanza assunta da Leopardi nella ricerca storica e filosofica di Remo Bodei."" -
La pace. Una parola ai giovani d'Europa e ai giovani del mondo
L'eroe tedesco della Prima guerra mondiale, decorato con l'Ordine pour le Mérite, riflette in queste pagine sulla fisionomia che l'Europa e il mondo avrebbero acquisito quando il sistematico massacro della Seconda guerra mondiale si fosse concluso. La prima versione di questo scritto fu stesa nel 1941 e circolò negli ambienti dei protagonisti dell'attentato a Hitler del 20 luglio 1944, quando Jünger era ufficiale della forza di occupazione tedesca a Parigi: La pace è la testimonianza della personale resistenza interna al regime nazista oltre che di una disillusione assoluta nei confronti della guerra come strumento politico. Per Jünger le deportazioni, le persecuzioni, le fosse comuni, i forni crematori che hanno caratterizzato la ""guerra civile planetaria"""" costituiscono il """"sacrificio"""" sul quale poggia la pace, una pace che proprio in nome dell'immane violenza della Seconda guerra mondiale deve essere assoluta e condurre a una serena convivenza di tutti i popoli sulla terra. Lo scritto di Jünger rimane oggi un punto di riferimento teorico fondamentale per chiunque non voglia semplicemente cogliere nella immane portata distruttiva delle guerre contemporanee e nella minaccia nucleare un vacuo e retorico """"mai più"""", ma intenda operare concretamente per la pace e per la formazione di uno Stato mondiale che dentro al sacrificio di quelle guerre è inscritto. Prefazione di Maurizio Guerri."" -
Fuori dai cardini del tempo. Lezioni su Kant. Nuova ediz.
Il debito che Gilles Deleuze ha maturato nei confronti di Kant è probabilmente ben più significativo di quanto lo stesso Deleuze non ammetta, tanto che è forse possibile reinterpretare la filosofia dell'autore di Differenza e ripetizione come una peculiare riedizione del kantismo. In particolare, le quattro lezioni del pensatore francese qui presentate sono incentrate sul concetto di tempo, in un serrato confronto tra il Kant della Critica della ragion pura e quello della Critica del giudizio, ma anche con la dottrina di Cartesio, con le concezioni filosofiche di Hölderlin e di altre grandi figure della tradizione filosofico-letteraria. -
Pianeta Banksy. L'uomo la sua opera e il movimento che ha ispirato
Le opere di Banksy sono riconosciute a livello universale come l'emblema della ribellione al sistema e della denuncia delle storture di una società sempre più votata al consumismo, alle disuguaglianze e alla solitudine. Dove passa Bansky resta un segno indelebile, uno squarcio di verità che non è possibile ignorare e che ridefinisce per sempre il tessuto urbano. In questo volume, il fotografo e writer Alan Ket ripercorre, attraverso una galleria tematica di oltre 200 scatti, le opere più note di Banksy e dei suoi più apprezzati discepoli. Angeli, demoni, animali, icone, satira politica. Questa è la storia dell'unico esercito che porta avanti la sua rivoluzione soltanto con colori e bombolette spray. -
Espressioni urbane. Muri sconciati, writing e street art
Cosa stiamo realmente osservando davanti a un intervento di writing o a un'opera di street art? E qual è il rapporto che questi linguaggi intrattengono con un semplice muro imbrattato? Per tentare di rispondere a queste due domande, abbiamo convocato una serie di ambiti disciplinari che spaziano dagli studi culturali alla criminologia critica e al diritto, dall'educativa di strada all'antropologia, dalla storia dell'arte all'analisi degli stili, con l'obiettivo programmatico di alzare lo sguardo rispetto ai regimi discorsivi che trattengono la rappresentazione della città nel campo delle politiche securitarie e delle strategie di estrazione del valore. -
La lingua madre originale ed indigena dell'Europa
Con il Prospetto generale della letteratura tedesca (1818), Angelo Ridolfi (1752-1825) compie il primo tentativo di superare la prospettiva che sulla vita culturale della Germania era stata aperta circa quarant'anni prima da Aurelio de' Giorgi Bertola nell'Idea della bella letteratura alemanna. Ridolfi, che al termine di una carriera accademica tutt'altro che lineare ottiene una cattedra di lingua e letteratura tedesca all'Università di Padova, da una parte riprende la concezione di cultura plurale ed eterogenea alla quale si era attenuto Bertola, inglobando nel proprio sguardo vari generi di scritture non finzionali, dalla giurisprudenza alla storiografia, all'estetica. Dall'altra, pur condividendo la diffidenza del predecessore nei confronti di ogni irrazionalismo, finisce per correggere la base neoclassica del paradigma bertoliano, spezzando l'uniformità del riferimento alla pastorale di Gessner, che ai primi dell'Ottocento costituiva ancora il modello di gusto dominante nella ricezione di cultura tedesca in Italia. Questa edizione presenta alcuni scritti germanistici minori di Ridolfi che, compresi in un arco di tempo assai ampio (dal 1788 al 1822), fungono da preparazione o da rendiconto rispetto all'opera principale. -
Rivista internazionale di studi leopardiani (2021). Vol. 14
La RISL, Rivista Internazionale di Studi Leopardiani, è l'unico periodico scientifico dedicato specificatamente a Giacomo Leopardi. Fondata nel 1999 da Emilio Speciale e da lui diretta fino alla sua prematura scomparsa nel maggio 2017, la RISL prosegue ora le sue pubblicazioni sotto la nuova direzione di Tatiana Crivelli e Patrizia Landi, grazie prima alla collaborazione con l'editore Cesati di Firenze e ora con la casa editrice Mimesis di Milano. La rivista intende rispettare la linea editoriale inaugurata dal suo fondatore e continuerà dunque ad accogliere e proporre «con la massima apertura ideologica, interventi critici scelti esclusivamente in base alla loro scientificità, cercando di porsi come sede di discussione problematica, informativa e vivace» su uno dei maggiori poeti e pensatori italiani, non solo dell'Ottocento. -
La nascita del dramma moderno. In Shakespeare, Calderón, Racine, Lessing
Una lunga e fortunata tradizione ermeneutica nega lo status di genere letterario alla tragedia, seguendo in ciò la linea del saggio sul tragico di Peter Szondi. Nell’intento di confutare questa tesi, il volume prende avvio da un’analisi comparativa delle tragedie sofoclee Edipo e Antigone, e prosegue su testi di Shakespeare, Calderón, Racine e Lessing, seguendo l’evoluzione materiale e discorsiva del genere in questione e proponendo anche una rivisitazione teorica di un grande classico come Il dio nascosto di Lucien Goldmann. La tragedia moderna vive, infatti, uno stato di perenne contraddizione fra le due forme che, secondo una nota intuizione hegeliana sulla poesia drammatica, la animano e la nutrono sin dalle origini: l’epica e la lirica. L’eroe tragico è una figura epica e, in quanto tale, vorrebbe racchiudere nella propria azione il destino di un’intera comunità. Il senso tragico, tuttavia, scaturisce dalla limitatezza, metonimica e parziale, dello sguardo lirico del poeta moderno nel tratteggiare il carattere dell’eroe e il suo destino, in un processo inesorabile di crisi dei fondamenti del potere: una crisi che riflette la rottura di un fragile equilibrio su cui si fonda l’ideologia di matrice aristocratica. -
Sonno e sogni che curano. Atti del 28º Congresso nazionale della SIMP (Parma, 12-13 novembre 2021)
Passiamo un terzo della nostra vita dormendo, e mediamente sei anni li passiamo sognando. Il sonno e i sogni che lo accompagnano sono parte essenziale del nostro benessere e affascinano l’umanità da sempre, raccontati dai miti, dalle religioni prima che dalla psicologia, dalla psicoanalisi e dalle neuroscienze. Anche se forse rimangono ancora tra gli aspetti più misteriosi e non perfettamente conosciuti dell’esperienza umana. Possiamo dire che il sonno ha un ruolo essenziale per l’acquisizione delle conoscenze, per lo sviluppo delle idee, per il consolidamento della memoria e dell’identità e per la plasticità del cervello. Possiamo dire che i sogni parlano di noi, dei nostri progetti, delle nostre paure, dei nostri desideri, ma è anche possibile dire che noi viviamo ciò che sogniamo anche se non abbiamo ancora capito né approfondito tutto. Perché dormiamo? Perché sogniamo? Perché dimentichiamo la maggior parte dei sogni? In che misura il sonno ed i sogni incidono sulla nostra salute e sul nostro benessere? -
Il pendolo e la bussola
La vita di ogni uomo è una lunga sequenza di fotogrammi. Si tratta perlopiù di una folla sterminata di episodi che il tempo dell'orologio non ha mai smesso di confinare nell'oblio. E tuttavia vi sono momenti che non si rassegnano a scomparire. Sono le esperienze vissute di cui si nutre il ricordo, cioè la memoria che ha dismesso la propria meccanicità e ha ricondotto quelle esperienze al cuore. Quando ciò accade, il ""pendolo"""" è chiamato a confrontarsi con la """"bussola"""", sicché non si è più soltanto misurati dalla precarietà del tempo esterno, ma sempre anche dalla durata del tempo interno. Ne nascono racconti brevi, ma non provvisori. E infatti poco importa che i protagonisti di tali racconti siano personaggi famosi o soltanto persone comuni. In entrambi i casi, la traccia che essi hanno lasciato per il solo fatto di essere stati """"inciampi"""" significativi ne fa altrettante personalità, di volta in volta radici, alberi, arbusti, dischiusi verso una """"promessa"""" di vita."" -
La sua breve ora felice e altri due drammi
"La sua breve ora felice"""" nasce dallo sgomento di appartenere a una disadorna età borghese, ottusamente rinchiusa in cittadelle all'insegna di morali storiche dove nessuno più sa che talvolta ciò che è ritenuto giusto può comportare la negazione di forme di vita diverse anch'esse legittime. """"Le montagne d'oro"""" mettono drammaticamente a confronto la potenza delle illusioni, la ferma inclinazione allo scetticismo e l'aspra, a tratti impietosa, ortodossia religiosa. """"Speciale da Melo"""" trae spunto dal celebre Dialogo dei Meli di Tucidide, che pone in aperto contrasto l'ineludibile eticità e l'inclinazione al calcolo spietato presenti nella natura umana. Gli Ateniesi separano brutalmente l'utile dal giusto ravvisando nella legge del più forte una necessità immanente nelle vicende umane; la difesa dei cittadini di Melo è eroica, ma astratta e vano appare il loro tentativo di tenere la giustizia distinta dalla forza." -
Daedala tellus. La natura nel Quattrocento
"La Natura è la brace ardente che cova sotto alla cenere inerte delle configurazioni quotidiane offerte dal linguaggio. Studiare l'Umanesimo è smuovere quelle ceneri così da restituire calore - Vita - agli strati più vicini a noi del linguaggio."""" Questo lo scopo del presente lavoro. Tramite l'analisi del concetto di Natura attraverso quattro pensatori del Quattrocento - Valla, Ficino, Pico e Leonardo -, si prova a tornare a quel periodo di cesura, già oltre le mura del Medioevo ma non ancora entro le soglie del Moderno, che è l'Umanesimo. Si potrà così individuarne il sentimento comune di fronte a questa Physis che pulsa e vive sotto tutte le nostre strutture di immagini linguistiche e che le origina. Un tema che permette di spaziare dalla pura filosofia naturale alla teologia, dall'arte alla metafisica e all'etica, mostrando da un lato il carattere variopinto della cultura del periodo, e dall'altro i tentativi che qui sono messi in atto per risolvere la tragica separazione tra verba et res, cristallizzatasi nel Medioevo e poi riattualizzata nel Moderno, secondo un processo storico che giunge sino a noi. Il risultato è la scoperta di un pensiero che vede la Natura come un orizzonte intrascendibile che abbraccia tutto e tutti, abitata al suo fondo dal divino, in una identificazione il cui esito è la divinizzazione della Natura e la naturalizzazione del divino." -
Il pensiero e l'opera di Françoise Dolto
Françoise Dolto (1908-1988) è stata una personalità di spicco nel panorama culturale francese. Psicoanalista e psicoanalista infantile, studiosa e intelligente interprete dell’opera di Freud, è stata collega e collaboratrice di Lacan, impegnata socialmente in opere di prevenzione e di cura in diversi ambiti. La sua figura, forse proprio a causa della fama di cui ha goduto, è stata spesso oggetto di semplificazioni e ridotta a stereotipi. Il presente volume si propone di far conoscere l’opera di Dolto, in cui si intrecciano originalmente produzione teorica e pratica clinica, in uno scambio pluridirezionale che delinea il ritratto di una pensatrice “visionaria”. Uno dei caposaldi del suo pensiero è la concezione del bambino come “soggetto desiderante”: soggetto di diritto e mai oggetto di addestramento nelle mani degli adulti. Riproporre oggi una riflessione sulla sua opera è una sfida umana e politica. Nella sua figura si mescolano infatti diversi elementi difficilmente separabili: uno straordinario genio clinico, una rigorosa inclinazione speculativa e una precisa postura etica.