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Roma città del Giubileo. Trasformazioni ed evoluzioni di una città negli Anni Santi. Ediz. a colori
L'Evento Giubilare o Anno Santo per la Chiesa Cattolica è un irripetibile Appuntamento religioso che dal 1300 richiama a Roma fedeli da tutte le parti del mondo. La Mostra, oltre a celebrare questo straordinario appuntamento, sarà anche una occasione irripetibile per focalizzare lo stretto rapporto esistente tra la Città Eterna, luogo in cui si è fondata e costruita nei secoli la Chiesa Cattolica e che ha avuto come protagonisti Pontefici che ne hanno caratterizzato il volto con evoluzioni e trasformazioni. La particolare attualità dell'esposizione è fondamentale soprattutto in questo momento storico, che oltre alla grande difficoltà post-pandemica, il conflitto russo-ucraino sta generando nell'opinione pubblica mondiale un grandissimo senso di disagio nel vivere la quotidianità. Oggi più che mai il mondo ha bisogno di speranza. L'emergenza sanitaria internazionale e gli echi di conflitti turbano le nostre coscienze sempre più segnate e smarrite. Ecco perché è importante dare un segno concreto di ripartenza e di speranza di pace. La scelta di Castel Sant'Angelo come luogo della mostra non è casuale. Esso rappresenta un luogo importante e simbolico per la storia di Roma, dal periodo romano a quello moderno e contemporaneo, e per i cittadini e pellegrini che hanno affollato ed affolleranno la capitale della cristianità. Lo stesso Castello è un luogo chiave ed emblematico nella storia della Chiesa cattolica e dei diversi Pontefici che lo hanno vissuto, arricchendo e trasformando il famoso ""passetto"""", lungo solo 800 metri che ancora oggi è l'unico collegamento tra lo Stato della Città del Vaticano e il territorio italiano. Esso quindi è un simbolo di unione e di continuità collaborativa storica."" -
Tra vecchio e nuovo mondo Le sete dipinte di Palazzo Barberini. Studi e restauro
La Fondazione Paola Droghetti presenta con sincera soddisfazione questo volume, il ventisettesimo della collana Interventi d'Arte sull'Arte che ha per tema i risultati del restauro di quattro pannelli di seta dipinta di un ciclo che costituisce una sorta di parato del cosiddetto Salotto della sete dipinte dell'appartamento settecentesco di Palazzo Barberini. Tale soddisfazione nasce da una duplice motivazione. La prima è legata al fatto che questo intervento rappresenta per la Fondazione un ritorno a Palazzo Barberini, ove nel lontano 2009 sponsorizzò il restauro di due dipinti di El Greco, gli unici due presenti a Roma e di proprietà del Museo di Palazzo Barberini: l'Adorazione dei pastori e Il Battesimo di Cristo. I risultati di quel restauro furono pubblicati nel volume n. 5 della collana Interventi . I tredici anni trascorsi da allora hanno visto la pubblicazione di ventidue nuovi volumi della stessa collana, ciascuno dedicato ad un restauro sponsorizzato dalla Fondazione. La seconda motivazione è che le borse di studio che la Fondazione annualmente bandisce presso la Scuola di Alta Formazione dell'ICR, destinate quest'anno al restauro dei quattro pannelli di seta dipinta, sono state assegnate, per la prima volta, ad allieve della sede di Matera. La straordinarietà del supporto e dei dipinti, la bellezza delle scene rappresentative della vita dei nativi americani, un unicum per l'epoca, si combinano perfettamente con l'abilità, la competenza e la professionalità delle giovani vincitrici delle borse di studio, Eva Esposito e Livia Marinelli, che hanno affrontato e magistralmente risolto le difficoltà del restauro. Ringrazio sentitamente il Direttore delle Gallerie Nazionali d'Arte Antica Flaminia Gennari Santori per averci affidato questo importante compito accompagnandoci con grande generosità alla conclusione dei lavori. Al Direttore dell'Istituto Centrale per il Restauro Alessandra Marino va tutta la nostra gratitudine per la fiducia e il riguardo dimostrati nei confronti della nostra Fondazione. Ringrazio inoltre tutti gli studiosi che, con i loro scritti, hanno dato un prezioso contributo a questo volume, in particolare Maria Giulia Barberini e Idalberto Fei per avere offerto con generosità la loro collaborazione. Ringrazio tutto il numeroso e straordinario gruppo di lavoro dell'ICR, in modo speciale l'ottimo direttore esecutivo dei lavori Carla Zaccheo, cui ci lega un antico rapporto di stima e amicizia. Un ringraziamento particolare va a Paola Nicita per averci seguito con grande professionalità in tutto questo lavoro e con lei a tutto il personale di Palazzo Barberini. Infine, come sempre, ringrazio gli Amici della Fondazione Paola Droghetti che ci sostengono da tanti anni con il loro affetto e partecipazione. Il nostro comune grande orgoglio è di riuscire a dare un seppur piccolo contributo alla valorizzazione del patrimonio artistico italiano. -
Colonna Traiana. Atlante fotografico-Trajan's column. A photographic atlas. Ediz. bilingue
La Colonna Traiana, inaugurata il 12 maggio del 113 d.C. allo scopo di celebrare le campagne militari di Traiano in Dacia (101-106), per la complessità delle scene e lo straordinario valore artistico dei bassorilievi che raccontano quegli avvenimenti lungo un fregio spiraliforme di circa 200 metri, rappresenta uno dei monumenti più significativi dell'arte di età romana imperiale, oltre a costituire, da secoli, un ""segno"""" iconico, in grado di polarizzare l'attenzione dei cittadini romani e dei turisti che frequentano l'area archeologica centrale di Roma. La Colonna, anche dopo la rovina degli altri edifici del Foro traianeo, rimase intatta e la sua funzione simbolica non si è interrotta nel tempo, tanto che nel 1162 fu emanato un editto da parte del Senato Romano che ne vietava il danneggiamento, pena la morte, mentre, tra gli avvenimenti più significativi che hanno riguardato il monumento, una menzione particolare spetta a Papa Sisto V per aver fatto collocare, nel 1587, sulla sua sommità la statua in bronzo di San Pietro e costruire un muro di recinzione per proteggerne il basamento. Tra gli interventi di restauro susseguitisi nel corso dei secoli, particolarmente importante è stato quello realizzato negli anni Ottanta del secolo scorso, documentato da un meticoloso lavoro di ricognizione fotografica, confluito nei fondi fotografici dell'Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione, che, con grande merito, ne ha curato ora l'edizione in questo Atlante fotografico della Colonna Traiana. E il volume si presenta di grande importanza per il Parco archeologico del Colosseo quale fondamentale strumento di lavoro per orientare le attività di tutela e valorizzazione della Colonna Traiana (di cui è responsabile), in quanto raccoglie dati particolarmente significativi sullo stato di conservazione del monumento nel corso di questi ultimi quarant'anni e rappresenta una base di confronto con le risultanze di un'ulteriore campagna di documentazione video e fotografica, realizzata dallo stesso Parco archeologico nel 2020 ed eseguita con l'ausilio di droni e Laser scanner 3D. In un'ottica più complessiva, si deve all'ICCD aver realizzato, attraverso questo Atlante fotografico, uno strumento prezioso per promuovere la conoscenza e rinnovare l'attenzione sulla Colonna Traiana, la cui fortuna resta inalterata senza soluzione di continuità sino all'età contemporanea ed è testimoniata dai numerosi monumenti celebrativi ispirati da questo straordinario capolavoro dell'arte antica."" -
Crisi di senso e crisi di paradigma nella società postmoderna
La ""Crisi di Senso"""" può essere considerata la peculiarità della """"postmodernità"""". Possiamo definirla come l'impossibilità, nel passaggio da una generazione all'altra, di generare modelli culturali e valori condivisi, di approdare all'edificazione di un nuovo contesto di riferimento che, su basi antiche, costruisca una struttura nuova. Tale condizione dell'essere umano è stata affrontata già da qualche decennio da più prospettive, quella sociologica, epistemologica, etica; a seconda che si focalizzi il problema rispetto al ruolo dell'individuo nella società, in funzione delle prospettive della conoscenza o riguardo i valori morali. Se ad esempio ci poniamo nell'ottica filosofico scientifica parliamo di """"Crisi di Paradigma"""". La questione principale da affrontare è se si tratti di una condizione transitoria o di un punto di non ritorno. In quest'ultimo caso il termine """"crisi"""" non appare adatto in quanto presuppone, etimologicamente, in quanto """"opportunità"""", il superamento della crisi stessa. Parleremo dunque di """"Vuoto di Senso"""" e """"Perdita del Paradigma""""."" -
Il progetto Flaminio come prodotto di ricerca. Ediz. italiana e inglese
Il settore urbano delimitato dal Tevere, che in quel punto genera la grande ansa del quartiere Flaminio a nord di Roma, contiene l'area che nel 2015 è stata oggetto del concorso ""Progetto Flaminio"""" che occupa oltre 300 metri lineari del fronte sud dell'asse urbano delle vie Guido Reni-De Coubertin, denominato """"Il miglio delle arti"""". Si tratta di un sito di 5,1 ettari che si estende fino a viale del Vignola sul quale insiste l'ex Stabilimento Militare Materiali Elettronici e di Precisione, SMMEP. Il libro si occupa di analizzare i tessuti, le architetture e la storia del quartiere Flaminio al fine di interpretarne la vocazione urbana, operazione propedeutica all'elaborazione dei circa 180 progetti di architettura a scala urbana degli studenti che su di essa si sono esercitati e che qui si presentano. Questa ansa del Tevere rimanda in modo straordinario alla TAC di una calotta cerebrale, delineando il fiume la sagoma di un cranio di homo sapiens nel quale si innesta la colonna vertebrale rappresentata dall'asse via Flaminia-viale Tiziano. Se la parte superiore dell'ansa fino a piazza Manila (già piazza dell'Alberobello) ne costituisce metaforicamente il cervello, il MAXXI ne rappresenta il corpo calloso, mentre l'area dell'ex SMMEP l'epifisi, il Palazzetto dello Sport l'orecchio, lo Stadio Flaminio il ventricolo, il Villaggio Olimpico la massa cerebrale frontale, il Parco della Musica il seno, Villa Riccio e Villa Flaminia il cervelletto, Villa Glori il bulbo oculare, i Monti Parioli il sistema naso-mascello-mandibolare, con viale Pilsudski che ne costituisce la faringe."" -
Totem. Materia relazionale. Materia laboratoriale. Un workshop con Diego Cibelli
L'ISIA di Faenza è una presenza importante nel sistema faentino della ceramica: grazie all'ISIA, ai suoi studenti e ai suoi docenti, riusciamo a parlare a Faenza di innovazione e di futuro, senza dimenticare le nostre origini, produttive e culturali. Il workshop Materia Relazionale - Materia Laboratoriale condotto da Diego Cibelli si inserisce in questo percorso, perché recupera e valorizza l'esperienza del laboratorio, della ""bottega"""" rinascimentale in cui il fare è mescolato al pensare, in cui tecnica ed estetica si fondono insieme nell'esperienza collettiva della ideazione e costruzione dell'opera. Il progetto Totem ci aiuta a fare un passo ulteriore nella direzione di superare le definizioni e di tracciare confini netti tra artista, designer e artigiano, valorizzando invece la cultura del progetto e il processo di costruzione di un'opera - un aspetto fondamentale per una Città della ceramica come Faenza. Nel dibattito sull'artigiano contemporaneo emerge con forza la necessità di figure """"ibride"""", che sappiano unire competenze tecniche, culturali e progettuali, con un forte orientamento all'innovazione: riprendendo le parole di Isabella Clara Sciacca sul Giornale dell'Architettura, da un lato, il designer si affida al saper fare e all'intelligenza della mano dell'artigiano, dall'altro l'artigiano sposa l'innovazione, coniuga antico saper fare con tecniche e idee moderne, riproduce, con strumenti nuovi, il segno della mano."" -
PROmemoria. Bari. Arte contemporanea e istituzioni pubbliche 1980-2021. Vol. 1
Il progetto editoriale ""Pro Memoria"""", promosso dall'Accademia di Belle Arti di Bari per i suoi 50 anni, intende farsi promotore di una rivisitazione storica - critica delle esperienze vissute dagli operatori dell'arte e dalle istituzioni culturali nell'area metropolitana di Bari in questo lungo periodo storico. È un percorso conoscitivo che è stato avviato con l'intensa narrazione condotta, su committenza dell'Accademia, dal decano Pietro Marino con i suoi Diari dell'arte Levante. Bari 1960-1980 (Gangemi Editore, 2021). L'iniziativa prosegue con un approccio saggistico a più voci strutturato su tre volumi. Il primo, che viene qui proposto, riprende e completa l'asse diacronico di ricostruzione complessiva dei fenomeni di rilevanza pubblica che hanno segnato la storia istituzionale dell'arte contemporanea nella città di Bari, ripartendo dagli anni Ottanta del secolo scorso per inoltrarsi nel primo ventennio dei 2000, sino ad oggi. Negli altri due volumi, di prossima pubblicazione, il campo d'indagine sarà allargato con metodo sincronico all'intero territorio metropolitano: con focus su temi specifici e sulle maggiori iniziative locali che hanno arricchito lo scenario della creatività e della conoscenza. Particolare attenzione viene rivolta al sistema complesso dell'arte visiva (mostre, istruzione e comunicazione artistica, spazi espositivi), in rapporto con altri ambiti disciplinari. Risulteranno cosí più evidenti ragioni e movenze della presenza attiva dell'Accademia di Bari nel contesto di una storia meridionale ricca di luci e densa di ombre. Ma che non ha perso il senso dei pensieri e delle emozioni che l'arte trasmette al corpo della società. Anzi ne vuole accrescere la forza di cambiamento. Coniugando il passato col presente, la memoria col progetto, per aprirsi alle sfide del futuro."" -
Gioielloinarte. Raffaello. Il Rinnovamento nel linguaggio orafo contemporaneo-The Renewal in the contemporary goldsmith's language. Ediz. bilingue
Siamo giunti alla terza edizione di ""Gioielli in arte"""", edizione che, a causa della pandemia che ha coinvolto tutto il mondo, ha subíto un vuoto temporale imprevisto. Nonostante ciò, il nostro sodalizio non si è arreso e siamo ripartiti con """"lo sguardo oltre l'ostacolo"""", tipico degli artigiani. Il tema """"Raffaello"""" ci riguarda estremamente da vicino, in quanto contemporaneo alla nascita della nostra corporazione. Spero, anzi ne sono certo, che questo sia stato di ispirazione a tutti i partecipanti che, sicuramente non hanno avuto vita facile a confrontarsi con un """"gigante"""" del '500. Il nostro concorso ha spaziato tra temi dedicati ad artisti estremamente diversi tra loro per epoche, tipologie, tecniche e stili completamente differenti. Questa è sicuramente la sfida che stimola la creatività di ogni partecipante che deve immergersi e fare propria l'anima ed il pensiero di grandi artisti. E proprio la sfida sarà l'obiettivo da perseguire per l'organizzazione di nuove edizioni di """"Gioielli in arte"""", con la certezza che la ripartenza, dopo un periodo complesso che fa ormai parte della storia, darà nuova linfa a tutte le forme d'arte e artigianato."" -
Fino al cuore dell'ultimo seme. Poesie e immagini
Un viaggio a Volo di Donna tra cielo e mare. Voci antiche, forze tenaci, sacralità ancorate lungo la riva, fluttuanti sopra le onde, ammantano l'anima e il corpo mentre ""rivelano"""". Suggeriscono inquietudine, incatenano libertà. Visioni incessanti, abbandoni e partenze, custodite nella propria antica storia, restituiscono una femminilità velata e svelata, che ha una nuova vita e un nuovo potere. Tra lapislazzuli sospesi e un cielo che preme dolcemente sulle acque, passione e libertà schiudono le labbra davanti al mare infinito, in un viaggio a Volo di Donna che non finisce mai. [...] Le immagini, ora nitide ora appena sfocate, ora abbacinanti ora morbidamente tenui, raccontano. Si tratta di poesia fatta di parole, certo, sempre. Ma le parole sono (sempre) colori, echi di suoni, sinestesie e onomatopeie, arricchite da una retorica sapiente e elegante proprio perché non esibita... Il Mare è dappertutto, ora con scintillante solarità ora con spaziale atemporalità. L'intensa e estesa produzione di immagini è una caratteristica pittorica evidente. L'Autrice è esecutrice di parole come colori e di parole come suoni, molteplici e plurali. [...]. dalla prefazione di Rino Caputo."" -
Accademie & biblioteche d'Italia. Semestrale di cultura delle biblioteche e delle istituzioni culturali (2021)
Editoriale Paola Passarelli. Temi e problemi Fabrianensium Dispersorum Codicum Fragmenta. I frammenti manoscritti della Biblioteca Romualdo Sassi di Fabriano Patricia Bartoccetti ""Di tutti gli amici e di nessun altro"""". Indagine su sei incunaboli vallicelliani Livia Marcelli Tutti nel mondo siamo caricaturisti. Riflessioni di Luigi Bertelli nell'Archivio storico comunale di Varese Emanuela Morganti FOCUS Archivia ovvero Fonti per la storia delle donne e del femminismo Gabriella Nisticò La biblioteca e gli archivi della Fondazione Badaracco. Uno spazio vivo Monica Di Barbora, Laura Milani Tra autonomia e istituzione. L'esperienza della Biblioteca italiana delle donne di Bologna Anna Pramstrahler La Biblioteca delle donne, Udi Palermo Mariella Pasinati Documenti e informazioni convegni e mostre recensioni e segnalazioni."" -
Impresa cultura. Lavoro e innovazione: le strategie per crescere. 18° rapporto annuale Federculture 2022
Il diciottesimo Rapporto Annuale Federculture è dedicato al tema del lavoro culturale. Un tema che, anche a seguito della crisi conseguente alla pandemia da Covid-19, è emerso con sempre maggiore forza e oggi, in particolare, pone al centro del dibattito la questione della riconoscibilità del lavoro nel settore della cultura. Federculture, nel suo ruolo di associazione di rappresentanza e di centro di analisi delle dinamiche in atto, dedica a questo tema una specifica attenzione, attraverso interventi autorevoli affiancati da un apparato statistico aggiornato, con l'obiettivo di delineare un quadro approfondito dello stato dell'arte e individuare caratteristiche, criticità e nuove prospettive dell'organizzazione del lavoro nell'ambito delle attività culturali. La cultura rappresenta un settore strategico che genera valore per il paese, per la sua economia e produce occupazione. Ma i recenti anni di crisi hanno fatto emergere fragilità nuove e preesistenti, che oggi è necessario affrontare. Il compito impegna e coinvolge tutti gli attori del settore - imprese, istituzioni, associazioni, il legislatore - e richiede una radicale trasformazione anche nell'ambito del lavoro, attraverso riforme e nuovi strumenti di tutela, equità, crescita. -
2° Rapporto nazionale sulla giustizia riparativa in area penale
Il ""2° Rapporto sulla Giustizia riparativa in area penale"""", curato dal Dipartimento per la Giustizia minorile e di comunità, è un lavoro che intende rappresentare e condividere la centralità oltre che la significativa evoluzione, che si auspica in progressiva crescita, dei programmi di giustizia riparativa tra le attività del Dipartimento. Un cammino che può considerarsi ufficialmente avviato grazie al processo di riforma che dal 2017 ha fissato, tra gli obiettivi dipartimentali, la giustizia riparativa e la prevenzione della devianza: ambiti di studio ed intervento fortemente interconnessi, rispondenti alle indicazioni normative sovranazionali, anche in materia di probation e di tutela delle vittime, orientati al miglioramento della qualità dei programmi di reinserimento e delle relazioni sociali anche in funzione di sviluppo di sicurezza sociale. L'istituzione di uno specifico Ufficio dipartimentale dedicato ha favorito il rafforzamento di attività istituzionali orientate all'implementazione di un modello di giustizia penale in grado di configurare scenari complementari ed innovativi: la commissione del reato inteso non solo come violazione di un precetto in una prospettiva statica, ma quale lacerazione di un equilibrio sociale tra """"individui"""" e tra """"individuo e comunità""""."" -
Sociologia. Rivista quadrimestrale di scienze storiche e sociali (2022). Vol. 1
Con Saggi di: Tito Marci, Stefano Tomelleri, Martino Doni, Fabrizio Fornari, Andrea Bixio, Michele Surdi, Alessandro Cavalli, Hans-Peter Müller, Karl-Siegbert Rehberg, Johannes Weiss, Antonio Cocozza, Luigi Frudà, Francesco Tibursi. -
Il tempo in rovina. Baia, scavi, paesaggio, fotografia. Parco archeologico dei Campi Flegrei
Catalogo della Mostra aperta a Bacoli, Museo archeologico dei Campi Flegrei nel Castello di Baia da Agosto a Novembre 2022. La mostra ""Il Tempo in Rovina"""" racconta la storia della ricerca archeologica attraverso le immagini, le quali diventano oggetto di una narrazione riguardante la lunga storia degli scavi nell'area flegrea, che affondano le radici già nelle indagini presso il cosiddetto Serapeo di Pozzuoli, con alcune focalizzazioni specifiche sull'evoluzione dei metodi e degli strumenti utilizzati, volti a documentare le ricerche attraverso le immagini. Si tratta di eventi di particolare rilievo che hanno l'intento di valorizzare il patrimonio culturale di un'area che si candida ad essere un altro perno portante dello sviluppo territoriale del Golfo di Napoli. La cultura ed i beni culturali, insieme alla ricerca e alla formazione, devono essere sempre più pensati come elementi essenziali all'interno di un sistema organico ed integrato di obiettivi rilevanti e qualificanti. Essi, infatti, costituiscono uno degli elementi qualificanti dell'offerta regionale, una vocazione antica ma sempre attuale con un dialogo aperto con i soggetti sociali del territorio che occorre potenziare stabilmente. Dall'introduzione di Rosanna Romano, Direttore Generale per le Politiche Culturali e il Turismo della Regione Campania."" -
La triplice sponda. Popoli e lingue di Sicilia. Vol. 2
Questo secondo (e ultimo) volume della Triplice Sponda abbraccia il periodo politicamente e culturalmente più vitale e creativo della storia medioevale siciliana (si parla di qualcosa di assai vicino ad una rinascenza): periodo che va dalla conquista araba alla fine della dinastia sveva, in cui l'azione costante dei sovrani normanni riesce a costruire l'unità del Regnum Siciliae. Alla trattazione dei periodi bizantino, musulmano e normanno della storia siciliana l'A. non ha ritenuto un fuor d'opera premettere il richiamo dei caratteri generali di quelle civiltà, nella considerazione che tale richiamo può meglio illuminare la lettura delle vicende isolane; tanto più che si tratta di civiltà distanti - quale più quale meno - dalla tradizione occidentale, che non godono nel nostro Paese di un diffuso interesse culturale. È stato, in particolare, abbozzato un profilo essenziale della civiltà vichinga - progenitrice di quella normanna - una civiltà che, sorta, anzi, esplosa in Scandinavia alla fine dell'VIII sec. d.C. si diede una missione deliberatamente cosmopolitica e nei tre secoli del suo più attivo svolgimento (IX-XI sec.), determinò o condizionò, fra l'altro, l'assetto politico dell'Europa occidentale e orientale. Di tale civiltà - anch'essa conosciuta presso di noi nei suoi tratti epidermici - la vicenda dei cavalieri che, negli anni intorno al Mille, calarono in Italia di cui conquistarono il Meridione e la Sicilia, costituisce, come vedremo, l'evoluzione mediterranea filtrata e latinizzata in terra di Normandia. -
Abitare la terra-Dwelling on earth. Quaderni. Supplemento alla Rivista di geoarchitettura. Ediz. bilingue. Vol. 7-8
Supplemento al n. 58 della Rivista Abitare la Terra diretta da Paolo Portoghesi. I Quaderni di Abitare la Terra sono a cura di Carmine Gambardella. -
Colonna Traiana. Atlante fotografico-Trajan's column. A photographic atlas. Ediz. bilingue
Elegante cofanetto contenente 32 tavole in-folio, in scala 1:10 raffiguranti tutto il fregio istoriato, sovrapponibili tra loro per una visione d’insieme. Il montaggio delle singole fotografie è stato realizzato dall’ICCD con il prezioso ausilio della tecnologia digitale che consente una più comoda lettura delle scene evitandone la distorsione dovuta alla superficie curva della Colonna. Nel cofanetto presente il volume di 112 pagine, riccamente illustrato, contenente un testo introduttivo di inquadramento complessivo della materia, un altro sul metodo del rilievo fotografico, uno sulle edizioni fotografiche precedenti, infine una guida per la lettura delle tavole. -
Aedes Vestae. Archeologia, architettura e restauro
L’intervento conservativo dell’Aedes Vestae nel Foro Romano, a quasi cent’anni dalla sua anastilosi, ha rappresentato un’occasione di ricerca, tutela e valorizzazione del monumento in un’ottica multidisciplinare. Il coinvolgimento di differenti specialisti – archeologi, architetti, restauratori, rilevatori, ingegneri, strutturisti e archivisti – ha permesso l’acquisizione di una base di dati imprescindibile sia per la progettazione e l’esecuzione dell’intervento sia per un nuovo esame del bene. -
Michelangelo e la Cappella Sistina nei disegni autografi di casa Buonarroti. Catalogo della mostra (Riva del Garda, 6 agosto-23 ottobre 2022)
Esistono poche opere realizzate dall'uomo in grado di suscitare un sentimento così intenso e profondo come quello provocato dall'osservazione degli affreschi della Cappella Sistina in Vaticano, uno dei capolavori più conosciuti e apprezzati dell'arte mondiale. In questa monumentale decorazione, Michelangelo, che si definiva più uno scultore che un pittore, lasciò ai suoi contemporanei e alle generazioni future la più luminosa impronta della propria arte, destinata a diventare immortale. Gli studi, le idee e i pensieri di Michelangelo per la decorazione della Cappella Sistina sono fissati in preziosi disegni raccolti con estrema cura da Casa Buonarroti, fondazione fiorentina che custodisce e valorizza, oltre all'archivio della famiglia, la più grande collezione al mondo di opere grafiche del grande artista toscano. Dopo essere stati esposti in importanti musei italiani ed europei, i disegni autografi di Michelangelo per la Volta e il Giudizio finale e altri capolavori provenienti da Casa Buonarroti sono visibili per la prima volta in Trentino, ospitati al Museo di Riva del Garda, la sede principale del Museo Alto Garda. Attraverso questa importante esposizione temporanea, fortemente voluta dal nuovo Presidente del MAG Vittorio Sgarbi, il Museo Alto Garda vuole realizzare una mostra di ampio respiro e grande richiamo, in grado di rivolgersi alla comunità gardesana e trentina, ma anche al numeroso pubblico di turisti, italiani e stranieri, che, finalmente, dopo gli anni difficili della pandemia, ha ripreso a frequentare con entusiasmo il lago di Garda. -
Shabbàt Shalòm. Il rinnovamento dell'Umanità. Dialoghi con Riccardo Shmuel Di Segni e David Meghnagi
Questo libro sul Sabato nasce da una duplice esigenza. La necessità di coprire un vuoto di riflessione nella pubblicistica italiana su un elemento cardine dell'ebraismo nei suoi aspetti religiosi, filosofici e culturali, ambientali, ecologici con le sue ricadute sociali e famigliari. Dall'altro offrire al lettore una piccola guida su aspetti particolari della vita ebraica che hanno grandi significati universali, religiosi e sociali. Il saggio intervista, ideato e curato da Dario Coen, è un'occasione per tornare a riflettere sul ruolo che le grandi religioni hanno avuto nel plasmare la vita sociale e culturale. Il libro fornisce anche uno spaccato della vita ebraica nei suoi rapporti con il mondo circostante attraverso i secoli con riferimenti testuali, poesie e canti che spaziano dalla Bibbia al Talmud, alla filosofia greca, medievale e contemporanea e si snoda in forma di intervista a due autorevoli studiosi dell'ebraismo contemporaneo, Riccardo Shmuel Di Segni e David Meghnagi che da angolature diverse affrontano il tema del Sabato nella vita ebraica più antica e contemporanea, nella diaspora e in Israele. Un aspetto interessante del libro è il riferimento ai simboli della femminilità, nei suoi molteplici aspetti, di cui è stata caricata nel corso dei secoli la festività del Sabato. Il libro è arricchito dalle illustrazioni di Micol Nacamulli. Prefazione di Stefano Folli.