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L'olfattivo. Per un'estetica sociale dell'odore del cibo
Un saggio che indaga le relazioni estetiche tra olfatto e cibo mettendone in luce le implicazioni cognitive, etiche e morali. Un testo che, intrecciando autori classici e ricerche contemporanee, esempi e teoria, descrive la percezione olfattiva nel denso tessuto dell’esperienza in cui si articola, in particolare rispetto al campo dell’alimentazione, proponendo un’analisi originale e complessa su un senso che l’estetica ha per troppo tempo trascurato. Pagina dopo pagina, l’olfattivo emergerà come una vera e propria estetica sociopolitica dell’odorato, che conduce alla creazione del concetto di osmosfera: quella dimensione olfattiva pervasiva, fatta da realtà culturali ed economiche, immaginative e simboliche, che ogni entità emana e in cui è allo stesso tempo immersa. Il saggio si compone di tre capitoli – il primo, di tipo storico critico, ricostruisce gli snodi filosofici nei confronti dell’olfatto, il secondo tematizza le potenzialità dell’olfattivo come peculiare modalità estetica, il terzo si concentra sulle implicazioni sociopolitiche delle osmosfere. Spaziando dall’analisi dell’air design, alla discussione di alcuni protagonisti contemporanei della “olfactory art”, dallo studio del tartufo, fino al marketing olfattivo, il testo si presenta ricco di esempi che potranno interessare e incuriosire anche appassionati e specialisti non filosofi (dai profumieri fino ai marketing manager). -
Dal desiderio alla consapevolezza. Una guida per il viaggio di chi si avvicina all'adozione
Questo libro si rivolge alle coppie che desiderano o sono in procinto di adottare. L'autrice, psicologa, psicoterapeuta esperta del settore, ha voluto mettere a disposizione la propria esperienza sul campo, avvalendosi anche di contributi di altri professionisti al fine di offrire a chi legge molteplici possibili approfondimenti. Quando una coppia comincia a maturare la scelta dell'adozione si affacciano mille domande, dubbi e timori: ""Cosa significa adottare un bambino e cosa serve fare? Quali sono le differenze tra adozione nazionale ed internazionale? Cosa ci si deve aspettare dal confronto con gli operatori psico-sociali? Cosa è importante sapere prima?"""". L'adozione è un'esperienza complessa e profonda, un percorso che chiede di tenere insieme aspetti burocratici e legislativi con aspetti più privati del desiderio; è un viaggio lastricato di incertezze, alti e bassi, momenti di trepidante attesa, di gioia ma anche di paura, stanchezza e confusione. Questo libro è una guida, una collezione di mappe utili ad iniziare uno dei viaggi più sorprendenti che la vita possa riservare. Mette in luce cosa significhi adottare oggi e quali siano le sfide da affrontare. Pagina dopo pagina si scopre che oltre gli aspetti tecnici dell'adozione, quel che conta davvero è """"se stessi"""", le proprie risorse, i propri strumenti interiori e la propria disponibilità di mettersi flessibilmente in gioco. Con i contributi di A. Guerrieri, H. B. Heilegger, M. Maini, V. Pelonzi, M. Santerini, D. Vettori."" -
Pensieri ai quattro venti
A partire dagli anni Ottanta fino alla fine della sua vita, Luigi Blasucci ha scritto, in modo non sistematico e senza sapere dove portavano, una serie di brevi riflessioni, da lui stesso raccolte e numerate, che da ultimo ha intitolato ""Pensieri ai quattro venti"""". In tutto sono 149. Nella forma breve e scattante dell'aforisma, vi sono trattati una varietà di temi, che vanno dall'antropologia alla teologia – con le domande sul fine ultimo dell'uomo, sulla vita e sullo «scandalo» della morte – dalla letteratura al ritratto di amici e personalità scomparse. La forma aforistica fa di queste riflessioni un libro organico, sottraendolo alla intimità e alla effusività del diario. L'understatement contenuto nel titolo intende forse discostare ironicamente l'autore di questi “pensieri” dal prestigio riconosciuto alla sua attività di studioso, ma anche mostrarcelo nudo, come un essere umano che riflette, da un osservatorio aperto a tutto raggio, sull'uomo e sul mondo, per condividere anche con altri lo stupore per un oggetto che si stava costruendo da solo."" -
I segreti dei polifenoli delle piante. Dieta, salute, dintorni
Nella sua storia evolutiva, l'uomo ha sviluppato la capacità di mangiare migliaia di piante. Recentemente, nonostante le sempre maggiori conoscenze scientifiche siano la principale chiave di lettura del fenomeno, assistiamo a una spettacolarizzazione degli alimenti di origine vegetale che spesso tradisce l'auspicabile connubio tra cibo e salute. Sufficientemente supportati dalla scienza, i polifenoli sono protagonisti di spicco delle molteplici azioni benefiche riconducibili al consumo di vegetali. Da qui la necessità di dare vita ad un manoscritto unico, in quanto primo nel suo genere, che sintetizza le più aggiornate ricerche su questo gruppo di sostanze ampiamente diffuse nel regno vegetale, non senza sfatare miti e stereotipi. Cosa sono i polifenoli? Perché dovrebbero far bene alla salute? Qual è la loro funzione? Attraverso il dialogo tra discipline diverse, il lettore viene accompagnato attraverso un itinerario ricco di spunti, volto a fare luce sul modo in cui questa famiglia di enigmatiche molecole s'inserisce all'interno del meraviglioso quanto intricato rapporto uomo-pianta. Dopo aver ricostruito quando e in che modo nasce l'interesse per i polifenoli, il manoscritto rivela curiosità e segreti sul loro ruolo nell'evoluzione della dieta umana, e il perché esercitano effetti utili alla prevenzione di malattie. Un elogio alla scienza dei polifenoli che dovrebbe essere letto da tutti coloro che si dichiarino interessati a comprendere uno degli affascinanti linguaggi appartenenti al regno delle piante, nonché le utili informazioni che spesso queste ci inviano. -
L'Italia dialettale. Rivista di dialettologia italiana (2022). Vol. 83
Fondamentale rivista per gli studi di dialettologia, diretta dal Maestro della Scuola Pisana, Clemente Merlo, con lavori di glottologi di fama, di valore documentario sempre elevatissimo. -
Argomenti di linguistica teorica e applicata
Il volume affronta alcune tematiche centrali della ricerca linguistica di tipo sincronico ed è articolato in due parti, ognuna delle quali funzionale all'altra. La prima parte illustra in forma sintetica le nozioni fondamentali dei tre modelli teorici dominanti nella linguistica generale del Novecento, vale a dire lo strutturalismo saussuriano, il generativismo chomskiano e la semantica cognitiva, con particolare attenzione agli aspetti inerenti il rapporto fra linguaggio e percezione, la dimensione spaziale e la sinestesia. Vengono inoltre presentati i principali filoni della linguistica applicata. Nella seconda parte del volume si discutono criticamente i risultati della ricerca attuale in relazione a specifici ambiti applicativi quali l'acquisizione linguistica, la neurolinguistica e le patologie dello sviluppo linguistico. Il volume è rivolto in primo luogo agli studenti universitari dei Corsi di Studio umanistici, per i quali può rappresentare uno strumento per orientarsi all'interno della linguistica, una disciplina che ha progressivamente allargato i suoi confini. Può inoltre risultare di interesse anche per gli insegnanti della scuola media e secondaria che intendano acquisire le nozioni basilari relative alla linguistica generale e applicata. -
Echi e suggestioni del sessantotto nella letteratura per l'infanzia. Piste e traiettorie
In Italia il romanzo di formazione destinato all’infanzia e all’adolescenza ha conosciuto, dalla fine degli anni Sessanta del Novecento, mutamenti complessi, che ne hanno modificato strutture, scopi e significato. Diversamente da quanto prevedevano i classici del genere, le vicende educative ed esistenziali attraversati dai protagonisti non avevano più come fine la ricerca di un equilibrio tra le aspirazioni individuali e le richieste del consesso sociale, ma si sostanziavano nella rivendicazione dell’individualità del singolo personaggio contro la cappa di una società uniforme e omologante. Motivi interni al genere letterario, ma anche al contesto storico-sociale, hanno condotto a un tale cambiamento.Il volume, nel riproporre la recente tesi per cui il romanzo di formazione conosce un suo sviluppo anche dopo lo scoppio della Prima Guerra Mondiale, cerca di ripercorrere queste traiettorie attraverso l’analisi di alcuni dei romanzi e dei racconti scritti tra gli anni Settanta e Novanta da tre autori per l’infanzia e l’adolescenza: Marcello Argilli, Donatella Ziliotto e Bianca Pitzorno.Chiara Martinelli è assegnista di ricerca presso il Dipartimento Forlilpsi (Formazione, Lingue, Intercultura, Letterature, Psicologia) dell’Università degli studi di Firenze e docente di Storia dell’educazione presso le università di Firenze e Ferrara. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo, Fare gli italiani? Le scuole industriali e artistico-industriali nell’Italia liberale (Aracne, 2019). -
Inizio e obbedienza
Vivere è scegliere. Libertà significa prendere su di sé le conseguenze della scelta. Queste — secondo Natalino Irti — le coordinate che mettono in luce la struttura fondamentale dell'obbedienza, fatta di ascolto e linguaggio. Chi pone la norma deve farsi capire, il destinatario deve capire. Varie sono le forme di obbedienza, scandagliate da Irti. Alla base c'è la scelta, che tuttavia è perimetrata dalle possibilità offerte dalla situazione storica. La libertà è sempre limitata e condizionata. Soprattutto essa va incontro alle incognite del futuro. Il pensiero del grande civilista viene riletto in chiave penalistica da tre studiosi della materia. Benché il diritto penale sia il campo privilegiato dell'obbedienza, l'agire conforme al diritto non ha rilevanza giuridica. Cionondimeno l'obbedienza rimane valore e il linguaggio indispensabile strumento regolativo. -
La torre di marzapane
Chi è Ernesto Marzapane? Da dove viene? Come fa a conoscere così tante storie sulla città di Pisa e i suoi abitanti, la vita universitaria, gli aneddoti veri o verosimili che racconta? Evanescente, eppure ovunque, sembra sapere tutto di tutti, direttamente o grazie alle fonti della sua sterminata biblioteca, nascosta chissà dove tra le mura della città. Scoprite le avventure che narra. Forse anche la vostra è tra queste pagine? Introduzione di Ernesto Marzapane. -
Lettere dall'inferno. Per una pedagogia della detenzione
Il volume interpreta in chiave filosofico-pedagogica l'espe- rienza della ""detenzione"""", basandosi sulle testimonianze dirette dei detenuti, offrendo in chiusura una prospettiva sulla funzione rieducativa del carcere. L'analisi della vasta problematica delle istituzioni penitenziarie in Italia - ad oggi del tutto irrisolta - è inoltre corredata da una prefazione dell'attuale Garante nazionale Mauro Palma, da una intervista a Livio Ferrari sul volontariato carcerario, ed infine dall'intervento di Franco Corleone, già Garante dei detenuti della regione Toscana, tra i massimi esperti della realtà penitenziaria italiana."" -
La prova del tempo. Nascita, storia, escatologia in Hans Urs von Balthasar e Jean-Luc Marion
Il tema del tempo mette alla prova la fenomenologia e la teologia: entrambe sono chiamate a esprimerne il rilievo assoluto e il ruolo determinante per la definizione storica dell’umano, dall’evento della nascita sino alla destinazione escatologica. Hans Urs von Balthasar e Jean-Luc Marion si rivelano interlocutori preziosi per questa impresa: accostarsi alle loro proposte mettendone in luce prossimità e differenze consente di delucidare le feconde possibilità che si aprono quando filosofia e teologia sono accomunate da eguale profilo critico. Senza indugiare in preventive limitazioni delle rispettive aree di indagine, il loro contributo è decisivo per mettere in luce una delle questioni che interroga l’avventura umana e ne valorizza il pensiero.Francesca Peruzzotti, dottore di ricerca in filosofia e licenziata in teologia, insegna teologia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore. Tra le sue pubblicazioni Lo scritto e il suo lettore (Milano 2015); ha curato l’edizione italiana di J.-L. Marion, Da altrove, la rivelazione (Roma 2022) e P. Sequeri, Iscrizione e rivelazione (Brescia 2022). -
Prima catilinaria
L’anonimo e antico volgarizzamento della prima Catilinaria, orazione pronunciata da Cicerone con le altre tre requisitorie contro Catilina nel 63 a.C., ebbe fra Tre- e Quattrocento larga diffusione manoscritta, cui non corrispose altrettanta fortuna a stampa nei secoli seguenti, dato che l’editio princeps risale addirittura al 1832. Proprio in quell’edizione, curata da Luigi Maria Rezzi, a una delle due redazioni del volgarizzamento fu accostato per la prima volta il nome di Brunetto Latini, sulla base di presunte analogie stilistiche con le tre orazioni cesariane tradotte dal notaio fiorentino. L’attribuzione, ribadita fermamente nel corso dell’Ottocento, è stata spesso accolta anche in seguito, per quanto parte della critica recente si sia mostrata più cauta, revocandola in dubbio o sospendendo il giudizio. Del volgarizzamento rimangono due redazioni: la prima, che ha indubbia patente di antichità (e anche per questo, probabilmente, fu avvicinata al Latini), è assai fedele al dettato ciceroniano; la seconda, qualitativamente più modesta e assai più libera nel rapporto col latino sotto il profilo sintattico e lessicale, fu senz’altro tratta dalla precedente in tempi piuttosto precoci, essendo conservata in un codice datato 1313, anno che dunque costituisce il terminus ante quem di entrambe le redazioni. Nell’Introduzione ai due testi, sinora leggibili esclusivamente attraverso meritorie ma poco affidabili edizioni ottocentesche, si affronta in apertura la ricca tradizione manoscritta, indagando i circuiti di trasmissione dei volgarizzamenti e la tipologia dei codici che li contengono. Nei capitoli successivi ampio spazio è dato al rapporto tra le due redazioni, portando prove a sostegno della dipendenza di un volgarizzamento dall’altro, così come è affrontata la questione attributiva, risolta negando la paternità brunettiana, cui ostano soprattutto alcune modalità di traduzione diverse rispetto ai volgarizzamenti sicuri del Latini. Inoltre è sondata la tradizione latina della Catilinaria, allo scopo di ricostruire la fisionomia del codice utilizzato dal volgarizzatore. La Nota al testo include le schede descrittive di ciascuno degli oltre trenta manoscritti, e rende conto dei rapporti stemmatici tra i testimoni. Il testo critico, infine, è accompagnato da un commento puntuale, che intende in primo luogo chiarire i dubbi di natura esegetica e porre all’attenzione del lettore i problemi legati alla pratica traduttiva, fornendo al contempo osservazioni di approfondimento di natura stilistica, linguistica e filologica. -
Naturalmente scienza (2022). Vol. 1
In questo volume contributi di: Pietro Barbucci, Giambattista Bello, Castelli Maria, Mathia Coco, Fabio Fantini, Yuri Galletti, Irene Gatti, Renzo Ientile, Joachim Langeneck, Bruno Masa, Alessandro Minelli, Piero Sagnibene, Lucia Stelli, Giovanni e Renzo Stimolo, Vincenzo Terreni. -
La Spezia. Una nuova idea di città
«Il presente lavoro è il succinto resoconto di una serie di vicende urbanistiche cittadine vissute e di pensieri condivisi con l'arch. Silvano D'Alto (recentemente scomparso) nel corso dell'ultimo cinquantennio di storia urbana. È anche la manifestazione della necessità di uscire con coraggio dalle angustie dell'odierno dibattito urbanistico contribuendo con un libero ventaglio di idee a scoprire - inventandole - le immagini di una Spezia futura 'di tutti' e, forse, più bella; basando ogni proposta su argomentazioni urbanistiche convalidate dalla storia urbana e legittimate da previsioni verosimili. Certamente, da molti, il contributo di idee proposto sarà falsificato, oltre che per diversi motivi di varia natura, anche perché sarà ritenuto velleitario e ingenuo, tenuto conto dell'orientamento delle attuali azioni politiche per cui: alla collettività è resa pressoché impossibile qualsiasi decisione sull'uso del suolo urbano; lo spazio pubblico, inteso come 'bene comune' e fondamento delle città, risulta, nella quasi totalità dei casi, perdente nei confronti delle dominanti forze privatistiche; anche in seguito alla diffusa tendenza alla deregulation nei confronti di leggi di salvaguardia ambientale, che pur esistono. Tuttavia mi è parso valesse la pena di compiere uno sforzo cognitivo per comprendere la storia di questa città, la condizione in cui viviamo oggi, al fine di scoprire gli indizi di un futuro possibile, alternativo allo stato attuale. Non è più accettabile che, al riparo di una falsa opinione ideologica, incolta e senz'anima, per cui gran parte degli spazi della città e del golfo vengono percepiti e definiti come compromessi*, si debba procedere nella pianificazione urbana con interventi miopi senza respiro culturale, che finiscono per pregiudicare sempre più il destino della Spezia futura. [...]» (Dalla prefazione di Renato Raggi). -
Col vento di terra il mare va contrario. Il viaggio di Città Futura, un progetto di arte pubblica raccontato dalle voci delle sue protagoniste e dei suoi protagonisti
Questo libro racconta la nostra storia con Rosignano Solvay: una lunga relazione iniziata nel 2015 attraverso un progetto sperimentale di arte pubblica. Abbiamo esplorato la città nel suo presente e l’abbiamo immaginata nel suo futuro attraverso esperienze di arte performativa e visiva insieme alle cittadine e ai cittadini diventati i protagonisti del progetto. Lavorare a Città Futura è stato un viaggio tra spazi interiori ed esterni partito dal forte desiderio di Fabio Masi di interrogare la collettività sul vivere insieme. Siamo tornate da questo viaggio con un cielo stellato di desideri. Come fanno i viaggiatori, il diario di bordo è stato scritto “al ritorno”. Così, il 27 febbraio 2020 abbiamo aperto un documento condiviso su Drive chiamato ciao. Ci siamo fermate quasi subito: la pandemia ci ha fatto perdere la rotta. Un anno dopo però, abbiamo ritrovato l’entusiasmo e ci siamo incontrate a Rosignano per riprendere in mano quel documento. A partire dal marzo del 2021, abbiamo cominciato a ripercorrere la storia del progetto, mescolando la narrazione cronologica con le riflessioni emerse, i ricordi più intimi e gli avvenimenti capitati durante le varie fasi della scrittura. Per questo non sempre il tempo nel racconto è lineare. Avanzando nella lettura, scoprirai sempre più voci: sono quelle delle persone che abbiamo incontrato durante gli anni del progetto e che si sono unite alle nostre per aiutarci a mantenere il racconto vivo e radicato nel presente. Ti imbatterai a volte nell’immagine di un tuffatore o di una tuffatrice: rimandano ad approfondimenti tematici che troverai alla fine del libro. Sono stati realizzati con l’aiuto di esperti che ci hanno donato il loro tempo e il loro sapere. Delle vere e proprie immersioni abissali in un mare di idee, teorie e definizioni. Il dialogo è la forma del diario e di tutti i contributi raccolti alla fine del progetto: tornare a parlare di Città Futura con chi lo ha prodotto, animato, attraversato è il nostro modo per scrivere un libro che non solo testimoni il processo ma che lo apra a nuove rotte. Un dialogo a più voci che vuole tenere vivo lo spirito del viaggiatore: interrogarsi, guardare, stare nel movimento, misurare le differenze, dubitare, esprimere criticità e riconoscere la propria posizione allora come oggi. Questo libro lo dedichiamo alla città e a chi si interroga su un rapporto fecondo tra creazione artistica condivisa, cittadinanza e trasformazione. -
Uno psichiatra umanista. Tra le carte e gli scritti di Agostino Pirella. Inventario e bibliografia
Agostino Pirella (1930-2017) è stato uno psichiatra che, insieme a Franco Basaglia, Franca Ongaro, Antonio Slavich, Giovanni Jervis, Letizia Comba, Nico Casagrande, Lucio Schittar, fu protagonista dello smantellamento dell’istituzione manicomiale che ebbe avvio a Gorizia nel 1961. Dieci anni più tardi Pirella divenne direttore dell’Ospedale neuropsichiatrico di Arezzo, dove proseguì, con una nuova équipe, il lavoro avviato a Gorizia. Il suo impegno per l’applicazione della legge 180 e per il rinnovamento scientifico e pratico della psichiatria ha contraddistinto la maturità della sua carriera, che lo ha visto prima impegnato in Piemonte per l’organizzazione dei servizi di salute mentale e poi come docente universitario a Torino. Il libro raccoglie l’inventario dell’archivio personale dello psichiatra “basagliano”, oggi conservato presso la Biblioteca Umanistica sede di Arezzo dell’Università di Siena. Donato nel 2017 dal figlio Martino, l’archivio è stato oggetto di riordino, inventariazione e studio. Insieme alle carte, il fondo Pirella è composto anche dai libri della sua biblioteca. Qui viene anche pubblicata la bibliografia completa dei suoi scritti. Lo scavo dentro queste carte disegna la sagoma di uno “psichiatra umanista”. Pirella, nella pratica e nel pensiero, ha costantemente ripensato e agito “il problema psichiatrico”: non più l’annullamento dei malati nell’internamento manicomiale, ma l’esercizio di cura e di autodeterminazione delle persone. Un cammino ancora tutto da percorrere, anche con l’ausilio delle sue memorie. Prefazione di Massimo Bucciantini. -
Simmel studies. New series (2021). Vol. 2
Simmel and Love. Special Issue edited by Paulina Sabugal and Swen SeebachContentsPaulina Sabugal and Swen Seebach, Introduction. Simmel In/On Love, p. 9Guy Oakes, Eros and Modernity: Georg Simmel on Love, p. 27Massimo Cerulo, Simmel, the Emotions and the Tragic Nature of the Love Bond, p. 55Adele Bianco, The Female Absolute and the Relative Male. The Gender Relations According to Georg Simmel, p. 85Olga Sabido Ramos, Simmel and Marx: Complementary Relational Approaches to Romantic Love. A Feminist Revisitation, p. 115Maria Catarina Chitolina Zanini and Cláudia Samuel Kessler, Simmel, Love and the Foreigner: Is Love Between Borders a Love Without Limits?, p. 151Rebecca Chiyoko King-O’Riain, Loving the Stranger: Mixed Couples and Mixed Emotions, p. 181Zeyda Rodríguez Morales, Love and Marriage in Georg Simmel’s Work. A Nineteenth-Century Post-Romantic?, p. 213 -
Synergies. A journal of english literatures and cultures (2021). Vol. 2
Rivista di letteratura e cultura inglese. -
Napoleonic Milan. Laboratory of modernity and strategies of representation. Proceedings of Conference, Milan 15-16 March 2021
This volume gathers the proceedings of the Conference “Napoleonin Milan” held on 15 and 16 March 2021 by the Veneranda Biblioteca Ambrosiana in conjunction with the Centro di Studi Italiani (CSI-CIS) and the Centro di Cultura e Iniziativa Teatrale “Mario Apollonio” (CIT), both active at the Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. It is also accompanied by the partial catalogue of the exhibition “Napoleon at the Ambrosian”, which rounds off the Conference, mounted at the Pinacoteca Ambrosiana from 5 October 2021 to 4 may 2022. As at other times in its history, Milan was also a hotbed of innovation during the Napoleonic era, during both the phase of the revolutionary triennium and the republic and the phase of the Kingdom of Italy between 1796, when the young General Bonaparte entered the city, and 1814, when Viceroy Eugène de Beauharnais gave up and fled Italy. This is the idea that inspired this Conference. Milan in these years is a laboratory of modernity in which a process of profound and fertile cultural transformation is launched; a process that would innervate subsequent national events. Napoleon arouses, catalyses and channels energies of renewal. Some of these were already simmering more or less below the surface in the fabric of the Enlightenment city. It was a fabric that was cultivated and open to the transformations which the new power of the French causes to reemerge, first through and in connection with the members of the generous democratic movement, then with the co-opted local authorities of a more moderate persuasion. A period of transition, therefore, that has the contradictory dynamics, the thrusts and counter-thrusts of every period transition. The arts were a laboratory of modernity to which the Napoleonic era devoted special attention, particularly the performing arts, which were the main focus of the second session of the Conference aimed at investigating the strategies of representation and the processes of construction of memory and public opinion.The editors are Angelo Bianchi, professor of Modern Hystory at the Universita’ Cattolica del Sacro Cuore di Milano and Annamaria Cascetta, professor of History of Theatre at the Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. -
Il lebbroso della città di Aosta
ISSN 2421-2326 «L'infelice è solo ovunque». «Perché mi fu data la luce? Perché la natura è ingiusta e matrigna solo con me?». Negli ultimi anni del Settecento, ad Aosta, un ufficiale incontra un lebbroso, confinato in una torre medievale per scongiurare il contagio della malattia, e ascolta con partecipazione la storia atroce della sua vita segregata. Lucido, inesorabile, espresso in uno stile di grande essenzialità, il racconto-verità di Xavier de Maistre, sospeso tra i modelli contrastanti dell'exemplum e del mal du siècle, suscitò una forte impressione nella Francia post-napoleonica. L'ispirazione cristiana si intreccia con inquietudini romantiche e con implicazioni storiche e sociopolitiche, tra risonanze del libro di Giobbe e anticipazioni delle figure ottocentesche della marginalità. Questa edizione presenta una nuova traduzione del testo, accompagnata dall'originale francese e seguita da testimonianze e contributi di Antoine Bar-bier, Joseph de Maistre, Xavier de Maistre, Rodolphe Tòpffer e da un saggio di Alphonse de Lamartine.