Sfoglia il Catalogo ibs033
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 221-240 di 10000 Articoli:
-
Etruria felix. Produzione, trasformazione e consumo delle risorse alimentari nei territori etruschi
In occasione delle “Giornate degli Etruschi 2021” indette dal Consiglio Regionale della Toscana, l'Amministrazione Comunale di Massa Marittima ha voluto nuovamente rendere omaggio a Giovannangelo Camporeale, etruscologo di fama internazionale, scomparso nel 2017, che a partire dai primi anni Ottanta del Novecento, per un quarantennio, aveva fatto dell'archeologia del distretto massetano uno dei filoni di ricerca a cui aveva dedicato la sua vita di studioso. Con scritti di: Laura Ambrosini, Folco Biagi, Matteo Milletti, Marco Firmati, Andrea Zifferero, Valerio Zorzi, Gaia Ferrari Melillo, Stefano Giuntoli, Adriano Maggiani, Chiara Mattioli, Luigi Donati, Alessandra Parrini, Giuditta Pesenti, Valerj Del Segato, Lucia Pagnini, Giovanni Millemaci, Gabriella Poggesi, Simona Rafanelli, Alessandro Sebastiani, Carlotta Trevisanello, Riccardo Vanzini, Michele Valentini, Antonio Curci. -
Taxidia. Scritti per Fede Berti
ΤΑΞΙΔΙΑ (viaggi) raccoglie un numero cospicuo di scritti dedicati a Fede Berti, archeologa poliedrica, direttrice per molti anni del Museo Archeologico Nazionale di Ferrara e della Missione Archeologica Italiana di Iasos di Caria in Turchia: fine e profonda conoscitrice del mondo antico, archeologa sempre attiva sul campo, si è prodigata per lo studio, la tutela e la fruizione del patrimonio a lei affidato. Tantissimi i suoi studi pubblicati in Italia e all’estero, i convegni e le mostre da lei promossi.Il volume è l’omaggio a lei dedicato da amici e colleghi che, con la loro ampia adesione, confermano quanto Fede Berti abbia saputo tessere rapporti con archeologi di tutto il mondo, occupandosi di realtà diverse dall’Italia adriatica fino all’Egeo e alla Turchia. Il libro è un viaggio immaginario nello spazio e nel tempo, dalla preistoria al tardo antico, con una grande ricchezza di immagini, non solo di scavi e di reperti, ma anche di persone e di paesaggi.Con scritti di: Marina Albertocchi, Simonetta Angiolillo, Luca Bachechi, Daniela Baldoni, Stefano Bruni, Nicola Cucuzza, Francesca Curti, Fabrice Delrieux, Paola Desantis, Luigi Donati, Rachele Dubbini, Roberta Fabiani e Massimo Nafissi, Carlo Franco, Massimo Frasca, Andrea Gaucci, Sauro Gelichi, Fernando Gilotta, Marco Giuman, Elisabetta Govi, Pier Giovanni Guzzo, Maurizio Harari, Maurizio Landolfi, Adrienne Lezzi-Hafter, Gianfranco Maddoli, Adriano Maggiani, Nicolò Masturzo, Ian McPhee, Piera Melli, Maurizio Michelucci, Alessandra Parrini, Serena Querzoli, Donatella Restani con Daniela Castaldo, Antonio Rodà e Paola Dessì, Delphine Madina Tonglet, Federica Wiel-Marin. -
Al di là del vero. Scritti per Lorenzo Viani
Il volume propone una raccolta di saggi che rivisitano l’esperienza letteraria di Lorenzo Viani attraverso dinamiche costitutive e articolazioni interne di un’attività ampia e poliedrica, che si presenta nel suo insieme come un unico libro della vita e dell’arte. Fra memorialismo e trasposizione fantastica, fra linguaggio pittorico e tensione verbale, si delinea il profilo di uno scrittore modernamente allo specchio di una propria immagine, ora visionario e genialmente eversivo, ora evocativo e affabulante, sempre sorprendente nella sua interpretazione estetica della realtà «al di là del vero». -
Sulla cima di Monte Rocca Romana (Trevignano romano). L'antica chiesa della Concordia e il sottostante castello
Presso le rive settentrionali del Lago di Bracciano spicca con i suoi oltre 600 metri d’altezza l’ex cono vulcanico di Monte Rocca Romana. Nel Basso Medioevo, all’epoca dei contrasti tra famiglie signorili capitoline per il controllo di questa parte della Tuscia romana, la sua cima dalla posizione dominante divenne sede di un castello. La disputa si concluse con l’intenzionale abbattimento del fabbricato militare, sostituito da una cappella dedicata alla ritrovata concordia. -
Il nome nel testo. Rivista internazionale di onomastica letteraria (2022). Vol. 24
Contributi di Mario Barenghi, Giulia Baselica, Marco Beghelli, Francesca Boarini, Donatella Bremer, Richard Briitting, Marina Castiglione, Silvia Corino Rovano, Alessandro Grosso, Rosa Kohlheim, Volker Kohlheim, Maria Teresa Laneri, Maria Serena Mirto, Ludovico Monaci, Patrizia Paradisi, Roberto Randaccio, Mauro Sarnelli, Luigi Sasso, Grant W. Smith, Leonardo Terrusi. -
Philinq. Philosophical inquiries (2022). Vol. 1
EssaysSahana V. Rajan, A case for conservative ontology development in scientific metaphysics, p. 9Maria Cristina Clorinda Vendra, I am hungry, therefore I am. Paul Ricoeur’s hermeneutic phenomenology as a model for food existentialism, p. 25Focus. The conceptual framework of persons A metaphilosophical investigationDanilo Manca, Giacomo Turbanti, Introduction, p. 43Giacomo Turbanti, Some remarks on the categories of the manifest image, p. 49David Landy, Kant and Sellars on the unity of apperception, p. 73Carl B. Sachs, A cybernetic theory of persons: how Sellars naturalized Kant, p. 97Peter Olen, Emotion and affect in the space of reasons, p. 125Íngrid Vendrell Ferran, Does philosophical knowledge presuppose a moral attitude? A discussion of Max Scheler’s metaphilosophical thesis, p. 145Danilo Manca, Metaphilosophy of the Life-worldSellars, Husserl, and the quantum image of nature, p. 169Paul Giladi, Persons, Peirceish, perfidious pluralism – rescuing Sellars, p. 193Past PresentCaterina Del Sordo and Thomas Mormann, The significance of Quasizerlegung for Carnap’s Aufbau and scientific philosophy in general, p. 231Rudolf Carnap, Quasi-analysis. A method to order non-homogeneous sets by means of the theory of relations, p. 255 -
Philinq. Philosophical inquiries (2022). Vol. 2
EssaysCristina Nencha, Aristotelian essentialism in David Lewis’s theory, p. 9Matilde Liberti, Virtue and Continence: Defending their Cognitive Difference, p. 39Giulia Lasagni, On What Makes a Social Group a Group Agent, p. 59FocusG. Mori, Introduction: Non-demonstrative proofs in early modern Europe, p. 85J. Franklin, Late scholastic probable arguments and their contrast with rhetorical and demonstrative arguments, p. 99B.J. Shapiro, The problem of certainty and the changing status of probable proofs, p. 117F. Goyet, A brief history of the French verb convaincre, p. 139G. Mori, Melchor Cano and the conundrum of historical scholarship: Probability and criticism in the sixteenth century, p. 159S. Tutino, The Baby Jesus in a drop of blood: Evidence, credibility, and truth in post-Reformation Catholicism, p. 179R. Schuessler, Probable Interplay: Reactions to Epicureanism and probabilism in the seventeenth century, p. 197A. Artosi, G. Sartor, Betting and presuming: From God’s existence to morality and law, p. 219Past PresentMarco Piazza, Sofia Sandreschi de Robertis, Victor Egger: habit, repetition, and the unconscious, p. 241Victor Egger, The birth of habits, p. 255 -
Alessandro Stradella. Vola, vola in altri petti qual prodigio è ch'io miri? Ediz. critica
«La presente edizione dell'Opera omnia di Alessandro Stradella mira a soddisfare sia l'esecutore, sia lo studioso e lo studente di musica o della disciplina musicologica. Ogni volume presenta un'accurata partitura in notazione moderna al fine di facilitare l'esecuzione e lo studio; nella musica vocale viene acclusa anche l'edizione del testo letterario, sia in partitura che separatamente, indicando graficamente — dove necessario — la struttura poetica. L'edizione fornisce altresì informazioni sulle fonti del testo musicale e letterario e documenta tutti gli interventi editoriali» -
La gradual disolucion del lenguaje franquista (y de sus palabras desemantizadas)
Si se considera que en España durante la Transición a la democracia hubo una reforma “desde arriba”, sin ruptura, es decir, sin “revolución” (que no tenía que ser necesariamente violenta), y que hubo un simple “cambio de liturgia”, en continuidad estricta con el régimen anterior, y si se evalúan los resultados de una encuesta sobre la “imagen de Franco” publicada por el diario El Mundo (20 de noviembre de 2000), donde se juzgaba “mejor, o menos mal” la experiencia dictatorial que la Segunda República, se entiende por qué se ha producido en el imaginario colectivo de los españoles una profunda herida que aún no ha cicatrizado. Por ello, sería oportuno profundizar en el estudio de los elementos alegóricos, ceremoniales, míticos y simbólicos con los cuales el régimen confeccionó un discurso “identitario ultranacionalista”, y, sobre todo, en los estudios lingüísticos, hasta ahora escasos o dispersos, que pueden ser otra clave para la interpretación del franquismo, aún más si se considera que, desde sus orígenes hasta su conclusión, abarcó casi todo el siglo XX, y que se uniformó, al principio, lingüística e ideológicamente, con el pensamiento católico tradicional y con el ideario de la Falange. Al respecto, el adjetivo gradual del título de la presente monografía ya indica su contenido, o sea, la voluntad de analizar la progresiva disolución, desemantización y mutación del lenguaje franquista. -
Studi e saggi linguistici (2022). Vol. 1
Fin dalla fondazione nel 1961 da Tristano Bolelli, gli studi di “Saggi Linguistici” svolgono un ruolo importante nel dibattito linguistico in Italia, specialmente per quegli studiosi che lavorano nel campo della linguistica storica indoeuropea e della contemporanea linguistica teorica. Contributi di: Marco Mancini, Annamaria Bartolotta, Maria Carmela Benvenuto, Harald Bichlmeier, Alessandro Del Tomba, Daniela Mereu. -
Racconti dell'io lontano
Un io lontano nel tempo racconta le sue favole prima di finire nella memoria di altri. Ritrova così momenti e luoghi che esistono solo nell’istante in cui la sua memoria li ha fissati. La distanza spazio-temporale accresce la consistenza emotiva dei sentimenti: si affeziona a persone e a luoghi che ha conosciuto attraverso i ricordi di chi non c’è più, a Parigi cerca l’albero blu e scopre, per caso, il suo ritratto in una galleria d’arte nel Marais, nella taiga siberiana tiene fede a una promessa, per un lago tradisce il suo più grande amore, rispetta una consegna e tocca la materia della storia. Milano e Parigi sono le sue città anche se non appartiene né all’una né all’altra. Conversa da remoto con le persone che incontra nella memoria, ammira la bellezza del tulipano malato, che ravviva una natura morta, riposa nella quiete della casa dei tre pianoforti. Quando il ripostiglio dei ricordi è colmo, non lo sgombra, ma ricorre a una memoria aggiunta: la fantasia. E tutto quanto si oppone all’abitudine avrà diritto a uno spazio. -
Giacomo Roster. Un architetto a Firenze nella seconda metà dell'Ottocento
La seconda metà dell’Ottocento, con il trasferimento da Torino a Firenze della Capitale e il successivo spostamento della stessa a Roma, costituisce un periodo difficile ma pieno di opportunità per la città toscana. In questo contesto, complicato anche dal cambio di regime politico, mutano i punti di riferimento del mondo culturale e della popolazione abituata al tranquillo ritmo provinciale. Gli avvenimenti si susseguono velocemente esigendo risposte rapide e, da parte dell’amministrazione pubblica, decisioni che divengono determinanti per il futuro sviluppo cittadino. È questo l’ambiente nel quale si forma ed è chiamato a confrontarsi e operare l’Architetto Giacomo Roster, con le sue doti professionali e umane, nella realizzazione dei progetti; viene richiesto ai professionisti un approccio multidisciplinare per tenere conto di quanto avviene all’estero e delle innovazioni che interessano non solo il campo dell’urbanistica cittadina, dello stile costruttivo e delle scelte dei diversi materiali edilizi ma anche e soprattutto quello della medicina, con un mutato concetto di cura del malato e quello della botanica, veicolo di conoscenza del prodotto agricolo-floreale non più limitato all’ambito locale ma esteso al mondo internazionale. Il Roster, infatti, anche nell’intento di favorire la comprensione dei requisiti occorrenti per dare risposte consone alla complessa realtà, fonda la rivista «Ricordi di Architettura», vero e proprio punto di incontro, scambio di idee e conoscenze fra gli addetti del settore. Alla luce di quanto espresso nel presente scritto, si formula l’auspicio che venga aperto o quantomeno favorito l’approfondimento e la valorizzazione del ruolo che questo architetto ha svolto nel panorama fiorentino.Marco Evangelisti, laureato in Giurisprudenza, ha conseguito l’abilitazione alla professione legale e all’insegnamento del Diritto negli Istituti Superiori e si è specializzato in Diritto Europeo presso il Collegio d’Europa di Bruges in Belgio e con uno stage nella Direzione giuridica della Comunità Europea. Dopo una breve esperienza d’insegnamento, è entrato alla Banca d’Italia dove ha percorso tutta la carriera sia in Filiale, sia a Bruxelles come Delegato della Banca d’Italia e Consulente finanziario per le Ambasciate Italiane del Benelux ed infine a Roma, in diversi Servizi dell’Amministrazione centrale. Attualmente continua a seguire gli aspetti evolutivi del diritto della costruzione europea partecipando a dibattiti e conferenze; si occupa come volontario di Decoro Urbano del II Municipio di Roma, si interessa e approfondisce tematiche attinenti alla Storia dell’Arte. Sposato con Cristina Baccelli, ha un figlio, vive fra Roma e Firenze. -
Ingegno Vico. Saggi estetici
Muovendosi tra adesione e «profanazione» al testo vichiano, i saggi estetici qui presentati si aggirano tra le mille pieghe dell'opera vichiana cercando di penetrarne i motivi trascurati e rimossi, per provare a pensare quanto la tradizione ha lasciato di impensato e far sì che il suo pensiero agisca qui e ora, nel nostro presente. Questi saggi cercano di delineare l'immagine di un grande pensatore poliedrico che si presenta, al tempo stesso, come un finissimo teorico del corpo, come il segreto «scopritore» dell'estetica moderna, come un grande pensatore barocco e come l'occulto ispiratore di quelli che oggi si chiamano «studi culturali». La novità principale del libro consiste nello sguardo attualizzante dell'interpretazione, nella possibilità di rileggere in maniera disincantata alcuni motivi ignorati e dismessi del pensiero vichiano per farli risuonare, a distanza, nell'orizzonte attuale della riflessione. -
«Riguardo alla musica ed alle ristrette facoltà di quella». Il pensiero di Giuseppe Baretti
Osservatore arguto della vita culturale del suo tempo, prima ancora che critico e sapido scrittore, lessicografo e lessicologo, traduttore, docente di Italiano e altro, Giuseppe Baretti (Torino, 1719 - Londra, 1789) lascia una interessante e significativa serie di considerazioni sulla musica, arte che coltivò in prima persona con discreta voce di basso. In particolare, in questo nuovo volume promosso dal Comitato Nazionale per le Celebrazioni barettiane, sono affrontati i tanti ambiti dell'arte musicale – dalla sociologia e dall'antropologia all'organologia, dalle riflessioni sulla riforma del teatro d'opera sino a questioni architettoniche – cui l'autore si appassionò, e meglio profilati anche musicisti, noti o finora sconosciuti, con cui intrattenne relazioni. Emerge così un ritratto inedito del fantasioso letterato e intellettuale piemontese, attivamente partecipe del dibattito artistico-musicale del Settecento e privilegiato commentatore in quanto ricettivo delle querelles europee, ma anche quello di un'epoca piena di fermenti che Baretti visse intensamente e che contribuì ad arricchire. -
Dante: la parola dell'esilio, l'esilio della parola
Diviso in cinque capitoli e una introduzione, il libro pone l’esperienza dell’esilio nella fase genetica della letteratura dantesca posteriore al 1302, compresi i trattati e l’epistolario, e riconosce allo status di esule del poeta la funzione di acceleratore del processo inventivo-esecutivo della Commedia. Come suggerisce la struttura chiastica del titolo, alla doppia natura, immanente e trascendente, dell’itinerario rappresentato nel «poema sacro» corrisponde il doppio viaggio, del personaggio e della parola. L’effetto sul piano poematico è doppio: da una parte, la ricchissima affabulazione con la quale, per lettera o per traslato o per senhal, si rappresenta la storia dell’Io e dell’intera umanità; dall’altra il paradosso della parola che si nega e che, negandosi, rivela la sua tragica prossimità all’Ineffabile.Giuseppe Chiecchi, già professore dell’Università di Verona, si è occupato prevalentemente di Letteratura italiana dal Duecento al Cinquecento, in particolare di Dante e di Boccaccio, del genere consolatorio nel Medioevo e nell’Umanesimo, degli studi filologici e linguistici di Vincenzio Borghini, della letteratura de thermis nei secoli XV e XVI. -
Nuova rivista di letteratura italiana (2022). Vol. 1
Donato Albanzani e la giunta al De mulieribus claris tra latino e volgare. Edizione e commento dei testi a partire da nuovi testimoni Giacomo Puccini e Dante: intorno a Gianni Schicchi Giuseppe Guarracino, Folengo, o dell’ambivalenza. In margine a due pubblicazioni folenghiane -
Europa trasfigurata. Per una filosofia della potenza tra Nietzsche e Guardini
Viviamo in un’epoca in cui l’idea di potenza è aborrita, identificata al male e alla violenza. Potenza e dominio costituiscono il cuore del mondo di ieri, contro il quale le istanze radicali del nostro tempo lottano per far valere una cultura anarchica delle differenze secondo la logica del rovesciamento, per cui solo «capovolgendo le forme della vecchia società» (Nietzsche) l’umanità sarà finalmente capace di muovere dei passi concreti verso una Terra senza il male. Al centro di questo sovvertimento sta l’Europa, come portatrice del valore universale del logos, esso stesso nient’altro che la forma originaria del dominio. Ma agli occhi di un pensiero inattuale, qual è quello di Nietzsche e Guardini, negare la potenza significa disseccare le sorgenti stesse della vita. Di più: è un progetto impossibile. Occorre invece liberare il potere trasfigurante insito nella vita stessa, seguendo la logica di opposizione polare che la pervade, fino alle sue estreme possibilità. «Europa» è appunto il nome di questo tentativo.Carlo Chiurco (Trieste, 1971) è professore associato di filosofia morale all’Università di Verona, dove dirige le attività del Centro “EThoS” relative ai temi bioetici. È autore di numerosi studi sull’ultimo Nietzsche, di etica del riconoscimento, di filosofia della persona negli ambiti della bioetica. -
La nominazione di dotti, filosofi, medici e sapienti nelle commedie di Molière
Con questo volume l'autore ha voluto, se non proprio colmare una lacuna, almeno intraprendere un percorso d'analisi ancora poco frequentato dagli studi sul grande commediografo francese del Seicento: quelli che riguardano l'aspetto specifico dell'onomaturgia. In questa prospettiva Giorgio Sale ha proposto di indagare una categoria definita di entità finzionali presenti in gran numero nell'opera di Molière: i pedanti, declinati nelle loro varie manifestazioni caricaturali (dotti, filosofi, preziose, saccenti, eruditi, poeti e letterati, medici, uomini di legge). Si tratta di una specifica tipologia di personaggi già ampiamente codificata dalla tradizione letteraria precedente, ma che il drammaturgo riutilizza abilmente, rinnovandola anche grazie alle originali invenzioni onomaturgiche dalle molteplici implicazioni referenziali, culturali e ideologiche. Il saggio indaga il dato onimico di questa categoria di individui finzionali come oggetto critico-interpretativo specifico. L'autore è, infatti, profondamente convinto che gli onimi che designano i pedanti nelle opere di Molière si pongano come fondamentali elementi significanti, che spesso attribuiscono senso in modo diverso o con diversa gradazione di intensità rispetto alle altre sequenze del testo. A volte essi costituiscono veri e propri snodi strategici, capaci, per le loro sonorità, per le loro facoltà espressive intrinseche o per le connessioni che suggeriscono, di aprire ulteriori dinamiche testuali e altri percorsi di ricezione, svelando o attivando in tal modo una proliferazione di letture possibili. Nelle commedie del grande drammaturgo francese, dove i pedanti sono spesso pesantemente connotati con un visibile scarto differenziale rispetto agli altri personaggi, le scelte onomaturgiche costituiscono indizi testuali macroscopici delle prese di posizione ideologiche dell'autore. Esse suggeriscono il suo posizionamento rispetto ai temi sui quali egli crea una profonda complicità d'intenti con il pubblico. I destinatari privilegiati, infatti, erano perfettamente in grado di decodificare anche le articolate costruzioni onimiche multireferenzali, per trarne piacere e divertimento, certo, ma anche per cogliere i riferimenti ai fenomeni culturali di più stretta attualità e gli importanti risvolti concettuali che quelle scelte celano e svelano a un tempo a uno spettatore e a un lettore accorto. -
Trattato sulla libertà. Ediz. bilingue
Personaggio multiforme, Fontenelle, brillante frequentatore di salotti mondani e membro fra i più eruditi dell'Académie des sciences, di cui nel 1688 divenne segretario perpetuo; capace, altrettanto, di elaborare teorie filosofiche quale quella che qui presentiamo, contro gli equivoci che si celano dietro la difesa del libero arbitrio. -
Simmel studies. New series (2022). Vol. 1
ContentsVincenzo Mele, A Tribute to Alessandro Dal Lago, p. 9Alessandro Dal Lago, Simmel, our Contemporary, p. 17Vincenzo Mele, The Adventurer and the Hunter. Simmel and Benjamin on Critique and Experience, p. 49Donato Cocozza, On Simmel’s Financial Aristocrat: from The Philosophy of Money to its Contemporary Actualisation, p. 81Gregor Fitzi, The Heuristic Significance of Art Sociology, p. 107Reviews, p. 133Authors, p. 149