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Per parole e per immagini. Scritti in onore di Gigetta Dalli Regoli
Con scritti di: Elisa Acanfora, Letizia Badalassi, Andrea Baldinotti, Francesca Barsotti, Cristina Borgioli, Stefano Bruni, Mariagiulia Burresi, Anna Rosa Calderoni Masetti, Vittoria Camelliti, Claudio Casini, Alessandro Cecchi, Roberto Contini, Marco Collareta, Andrea De Marchi, Gerardo de Simone, Annamaria Ducci, Vincenzo Farinella, Lucio Galante, Francesco Gandolfo, Gabriella Garzella, Federico Giannini, Cristiano Giometti, Francesco Gurrieri, Donata Levi, Pietro C. Marani, Antonio Milone, Enrica Neri Lusanna, Valentino Pace, Franco Paliaga, Marco Paoli, Giovanna Perini Folesani, Regina Poso, Arturo Carlo Quintavalle, Stefano Renzoni, Cinzia Maria Sicca, Francesco Solinas, Maddalena Spagnolo, Lucinia Speciale, Silvia Tomasi Velli, Lucia Tongiorgi Tomasi, Alessandro Tosi, Ranieri Varese, Carlo Vecce, Timothy Verdon, Edoardo Villata. -
A come arte. Lettura critica dell'opera di Mino Trafeli. Ediz. illustrata
Il volume raccoglie una serie di contributi a partire dalla giornata di studi su Mino Trafeli svoltasi a Volterra nell’ottobre 2019. L’opera dell’artista viene indagata da diversi punti di vista e con uno sguardo sui suoi diversi ambiti di creazione: la scultura, il design, l’immagine in movimento, le arti nel loro insieme. Il racconto di un originale percorso si intreccia con la città di Volterra e col mondo, con una consapevolezza critica e intellettuale sempre vigile, con una vita segnata dall’ impegno politico e civile. Il volume, corredato da numerose fotografie, contiene anche ricordi e testimonianze sull’attività formativa, sul dialogo con i critici d’arte, sugli affascinanti atelier di Trafeli e sulle sue folgoranti intuizioni. Una preziosa raccolta di testimonianze di critici d’arte, artisti, ex allievi, amici, sodali. Testi di: Daniele Luti, Marco Tonelli, Roberto Veracini, Carlo Bimbi, Amedeo Cappelli, Sandra Lischi, Ilario Luperini, Anna Mazzanti, Nicola Micieli, Gianluca Paoletti Barsotti, Nico Stringa, Ciriaco Campus, Giuseppangela Campus, Sergio Ciulli, Angelo Lippi, Stefano Tonelli, Marta Trafeli. -
LD. Largo duomo (2022). Vol. 7: La casa abitata
La casa unifamiliare è tra i temi fondanti della cultura architettonica del ‘900 che tutti i grandi maestri e teorici hanno affrontato, indagando il significato più profondo del fare architettura: la casa è un cordone ombelicale attraverso cui l’architetto nutre e anatomizza la società in cui opera, subendone gli effetti e coordinandone i cambiamenti. -
Ti fui luna ti fui sole
A chi c’è...a chi c’era...a chi in fondonon c’è stato mai.C. P.Chi venne? Il solee d’un sol grido spalancòle porte!F. B.Catia Pugliese, docente di italiano e storia, nasce a Cosenza. Da sempre si interessa di arte e poesia nelle loro diverse manifestazioni. Scrive e produce numerose liriche che toccano temi esistenziali quali la memoria, l’amore il dolore la speranza. La stesura delle liriche viene spesso associata ad interpretazioni artistiche che proietta su tela. Libri di poesia pubblicati: Tra i sassi e le stelle, Eclissi di una vita. Molte delle sue opere artistiche si trovano all’interno dell’atlante dell’arte contemporanea (De Agostini), in diversi cataloghi d’arte moderna (Mondadori) nonché in riviste e periodici d’arte.Franco Bonsignori è docente di filosofia giuridica nell’Università di Pisa e autore di vari scritti in materia. Ha pubblicato altri libri di poesia: F. Riego, Arte del viandare; E. Bresciani, F. Bonsignori, Haiku e Renga; F. Bonsignori, De senescentia; F. Bonsignori, Si parva licet. -
Elektron
"Il mondo fatto di pc, cellulari, email e Facebook era di colpo sparito e si era tornati alla vita di un secolo prima, senza saperlo, nello spazio di una giornata. Chi detiene il controllo dell’energia ha il controllo del mondo; e senza l’elettricità l’umanità tornerebbe secoli indietro. In questo romanzo si fantastica un viaggio, tra il surreale e l’assurdo, dentro uno scenario del genere." -
Rumore intrusivo. L'inquinamento acustico e il disturbo del rumore nel contenzioso. Manuale per il consulente d'ufficio e di parte
Il rumore intrusivo e la sua valutazione sono fra gli argomenti principali che caratterizzano l'attività dell'esperto in acustica forense. volume contiene una disamina delle procedure che caratterizzano l'attività del consulente tecnico d'ufficio e di parte chiamato a effettuare accertamenti e perizie su tematiche di inquinamento acustico, danno e disturbo provocati da esposizione al rumore, immissioni e loro tollerabilità. Gli autori propongono una corretta interpretazione concettuale e metodologica di leggi, norme e riferimenti scientifici, utile al tecnico per la valutazione dell'entità del rumore intrusivo e al Giudice per la valutazione della sua normale tollerabilità, quando è immesso negli ambienti esterni e abitativi, negli spazi pubblici e privati, nei contesti di vita e di lavoro. L'articolazione del volume comprende scenari di studio e di lavoro, teoria ed esempi, utili per svolgere al meglio l'accertamento dell'entità del rumore intrusivo in contesti giudiziali e stragiudiziali, con i parametri e i riferimenti più appropriati per effettuare la misura e la valutazione del rumore intrusivo e garantire la tutela di chi subisce il disturbo acustico. Fra questi riferimenti, le recenti linee guida dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, che hanno introdotto il concetto di annoyance e le evidenze di correlazione tra esposizione al rumore e danni uditivi ed extra-uditivi, e la specifica tecnica UNI/TS 11844:2022 dedicata specificamente alla misurazione e all'analisi del rumore intrusivo. Il libro non soltanto risulta di grande utilità per i tecnici acustici che si trovano ad affrontare le problematiche collegate al rumore intrusivo negli ambiti metrologici, analitici e valutativi delle Consulenze Tecniche d'Ufficio e di Parte, ma può diventare, allo stesso tempo, un importante testo di riferimento per la formazione e l'aggiornamento dei tecnici competenti in acustica. -
Predella (2021). Vol. 23: Echi del surrealismo nell'arte italiana del dopoguerra. Luoghi, pratiche, protagonisti
«La fortuna del surrealismo nell'arte italiana non è stata immediata e raramente si è esplicitamente conclamata, tanto che, come scriveva nel 1957 Arturo Schwarz, possiamo pensare al surrealismo come a un «un movimento che non è esistito nell'Italia del dopoguerra»'. Tuttavia, la rivoluzione surrealista, con le sue istanze profondamente innovative, che coinvolgono non soltanto i linguaggi e le tecniche ma il senso stesso della prassi artistica, è indubbiamente una linfa vitale che, sin dall'immediato secondo dopoguerra, innerva di sé e rende fertile un panorama culturale aperto a nuove suggestioni, che vengono recepite, rielaborate e declinate con accezioni personali sia sul piano dei processi sia su quello delle iconografie. Le giornate di studio tenutesi in tre sessioni tra novembre e dicembre 2020, e gli atti che qui si propongono, hanno avuto origine dalla volontà di approfondire gli echi del surrealismo sull'arte italiana degli anni Quaranta e Cinquanta, tra continuità e discontinuità, per iniziare a dissodare un terreno, e a definire trame e rapporti. Un primo passo verso una più precisa individuazione del ruolo della cultura surrealista nell'arte italiana del Novecento è costituito dall'indagare proprio le dinamiche della ricezione, in relazione alle fonti attraversate e manipolate da artisti e critici e ai differenti ""surrealismi"""" che si definiscono sul piano di una strategia politica o nella dimensione letteraria ed etnografica. Eredità e ricezione sono inoltre collegate alle geografie e alle geopolitiche dell'arte, sia per quanto riguarda l'affermazione degli scambi transatlantici nell'Italia postbellica sia per quanto attiene le dinamiche di relazione nella stessa Europa, che passano attraverso tutto quel fermento editoriale promosso dagli artisti, al quale si collega anche una trama di rapporti tra diversi centri di ricerca italiani, nell'attrazione verso i poli di Roma e Milano. [...]» (Dall'Introduzione di Cristina Casero, Lara Conte, Luca Pietro Nicoletti)."" -
Scritte col fumo (1990-2020)
Sono di quelli / che coltivano i giardini anche d'inverno / anzi, non li coltivano, ne custodiscono / i relitti: qualche foglia scampata / al gelo, in attesa / che ritorni il sole. -
In rosso
Cinque ex compagni di liceo ritratti in una vecchia foto. Tra questi, due morti violente e una terza mancata per un soffio, tutte dovute a cadute dalle scale. Possibile che siano tutti solo incidenti? Il giornalista Igor Papini scivola per le scale della sua cantina e finisce in coma. Il cardiochirurgo Nedo Bagnoli cade a casa da una scala e muore. Il produttore di vino Fabio Buccianti precipita da una scala nella sua enoteca a Livorno e sul suo cadavere qualcuno rompe undici bottiglie del pregiatissimo vino Impressione in Rosso. Difficile pensare siano solo coincidenze, ma mancano indizi sufficienti per collegar tra loro i fatti affinché gli inquirenti si interessino al caso. Igor, ripresosi dal coma, ma immobilizzato in ospedale, chiede all’amico, l’architetto Saverio Zefiro, di aiutarlo a capire cosa sia successo e perché. Questi scopre che tutte le vittime avevano ricevuto una copia della stessa foto che li ritrae adolescenti. Da qui in poi i due si addentreranno nella trama oscura e sfuggente di una serie di misteriosi delitti, che sembrano affondare le loro radici nel passato, un passato ingombrante in cui lo stesso Saverio resterà personalmente coinvolto prima di riuscire a scoprire la verità. -
Gli strati della categoria della possibilità. Il capitolo 18 del Principio Speranza. Testo tedesco a fronte
Pubblicato agli inizi degli anni Cinquanta del Novecento da Ernst Bloch (1885-1977), Gli strati della categoria della possibilità diventò in seguito il diciottesimo capitolo del suo Principio speranza. Vi è presentata un'indagine teorica e storica su che cosa sia la possibilità. Da Aristotele a Marx, passando per Averroè, Giordano Bruno e Hegel, lettrici e lettori ripercorreranno le proposte avanzate nella storia della filosofia per affrontare la questione del possibile, fino a scoprire la teoria della possibilità reale. Grazie alla sua particolare struttura, che sviluppa l'argomentazione facendo emergere in ordine di complessità crescente i principali elementi dell'ontologia del non essere ancora, questo testo è una preziosa chiave per orientarsi nella lettura della filosofia di Bloch. Postfazione di Tomaso Cavallo. -
La bellezza delle cose. Il pensiero e la pratica del cinema di Louis Delluc
Questo volume offre la prima traduzione italiana integrale di due testi di Louis Delluc, Photogénie e Cinéma et Cie. Con Jean Epstein e Germaine Dulac, Delluc è uno dei maggiori teorici del cinema d’avanguardia francese degli anni Venti del Novecento: i due saggi qui presentati rendono conto della sua attività di critico cinematografico, dalla quale deriva un pensiero sul film originale e fecondo. I testi sono accompagnati da una corposa introduzione che li legge alla luce del contesto storico e culturale e che li accosta a un’analisi della attività registica dell’autore, in un quadro organico che indaga il corpus dellucchiano nella sua interezza.Nel suo breve percorso esistenziale – nasce nell’ottobre del 1890 e, malato di tisi, muore nel 1924 – Louis Delluc è stato drammaturgo, romanziere, sceneggiatore, critico e teorico del cinema. Tra il 1920 e il 1924 ha diretto sette film, quasi tutti interpretati dall’attrice e compagna Ève Francis. -
A casa di mia sorella, niente. La vita e i consumi delle persone che usano droghe durante il lockdown. Una ricerca qualitativa
Come hanno affrontato la pandemia da Covid19 e soprattutto il primo, stretto lockdown del marzo 2020 le persone che usano droghe? Come hanno gestito i propri consumi di sostanze e più in generale che strategie hanno adottato per far fronte a un cambiamento così disorientante? Quanto hanno inciso i fattori di contesto? Queste le domande che hanno guidato la ricerca qualitativa presentata in questo libro, condotta secondo l’approccio centrato sul consumo controllato di droghe. Le risposte fornite da un gruppo di consumatori – diversi per storie e modelli di consumo - gettano luce sulle capacità, le competenze, le strategie di chi usa nel saper riorientare e adattare il proprio consumo in modo funzionale, anche in una situazione così estrema. Una lettura in controtendenza con gli stereotipi dominanti, che offre una prospettiva nuova e promettente anche per gli interventi nel campo dei consumi e per la promozione della salute delle persone che usano droghe.Contributi di Denise Amerini, Stefano Bertoletti, Micaela Castiglioni, Patrizia Meringolo, Maria Teresa Ninni, Emanuele Perrone, Patrizia Rizzotti, Stefano Vecchio, Grazia Zuffa.Claudio Cippitelli, sociologo, vive e lavora a Roma, dove ha fondato la Coop.Soc. Parsec e Parsec Consortium. Ha condotto supervisioni, sia nel pubblico che nel privato sociale, soprattutto nel campo del lavoro di strada e della Riduzione del danno. In qualità di ricercatore segue costantemente lavori di indagine sui consumi di sostanze psicotrope e sulla realtà giovanile, sui quali ha pubblicato numerosi articoli e saggi. È membro del Comitato scientifico di Forum Droghe.Susanna Ronconi, formatrice e ricercatrice, presiede il Comitato scientifico di Forum Droghe. Svolge la sua attività di ricerca nei campi della Riduzione del danno, delle marginalità urbane, del carcere, su cui ha pubblicato articoli e saggi. È attiva nella promozione della riforma delle politiche delle droghe in Italia. È inoltre delegata italiana al Civil Society Forum on Drugs presso la Commissione Europea (CSFD) e alla Rete Europea della Riduzione del danno (Correlation- EHRN). -
Viaggi a fior di pelle. Memorie private del comprensorio del cuoio che si apre al mondo
I tempi: dagli anni ""poveri ma belli"""" all'esaurirsi del secolo scorso. I luoghi: quel lembo della Toscana interna compresa tra le province di Pisa e Firenze. Territori di antica civiltà e forti tradizioni comunitarie e socialiste, oggi conosciuti dai più sotto la dizione di """"Distretto"""" o anche """"Comprensorio del cuoio"""". I protagonisti: una generazione di giovani uomini con ancora addosso, nel corpo e nell'anima, le ferite dolorose di una guerra terribile appena terminata. Poco più che ragazzi, ventenni o giù di lì, affamati e intelligenti, tenaci e intraprendenti, seppero trasformare le abilità e le competenze di un artigianato locale, che aveva già un secolo e mezzo di storia, in un'offerta qualificata di beni capace di aprirsi ai mercati nazionali e internazionali. Versatili ed esperti anche nella difficile arte di amministrare la cosa pubblica furono poi anche all'altezza di governare i tumultuosi processi economici, sociali e culturali che ne derivarono. Il narratore, o meglio la narratrice: Giovanna Baldini, della quale, un paio di anni fa, abbiamo letto le limpide pagine di """"Una volta qui era tutta campagna"""", piccolo gioiello di scrittura autobiografica ma capace di allargare lo sguardo da sé e dalla propria famiglia a un'intera comunità: quella di Ponte a Egola, frazione di San Miniato, """"capitale"""" del Distretto conciario o Comprensorio del cuoio. Un'area toscana dalla intensa vita industriale, commerciale, civile e dall'elevato tenore di vita, fondato sulla lavorazione delle pelli e la commercializzazione dei prodotti finiti. Prefazione di Luciano Luciani."" -
Strategie e dinamiche di comunicazione. Verso un'educazione linguistica strategica, plurilingue e pluriculturale
Le strategie di comunicazione sono risorse preziose che consentono ai parlanti di realizzare con successo una miriade di azioni sociali in interazione; nel contempo garantiscono il dialogo interculturale e favoriscono coesione sociale, cooperazione ed etica della comunicazione. Dopo aver ripercorso le principali tappe che, dagli anni Settanta ad oggi, hanno segnato l'evoluzione di questo costrutto, il volume illustra – attraverso una ricca casistica – le strategie e le dinamiche di comunicazione che si innescano nel corso di conversazioni tra parlanti e apprendenti che condividono la lingua italiana. Infine, si forniscono esempi di interventi pedagogici che possono essere d'aiuto a tutti coloro che si occupano di educazione linguistica in contesti diversi, per incoraggiare un uso consapevole delle strategie plurilingui e pluriculturali e favorire una comunicazione che valorizzi l'alterità linguistica e culturale. -
Teoria. Rivista di filosofia (2022). Vol. 1: Food and philosophy-Cibo e filosofia
Il cibo oggi è diventato una questione di scelta, cioè una questione etica. La sua fruizione e distribuzione possono infatti essere fonte di ingiustizie, di danni per l'ambiente, di crudeltà verso altre specie. Questo fascicolo di ""Teoria"""" vuole approfondire alcune di queste tematiche e discuterle in una prospettiva sia filosofica, sia interdisciplinare."" -
Juan Rodolfo Wilcock critico
L’opera poetica e narrativa di Juan Rodolfo Wilcock (Buenos Aires, 1919 - Lubriano, 1978) è stata oggetto, negli ultimi anni, di un rinnovato interesse. La sua attività come critico letterario, di costume e di attualità per diversi giornali e riviste italiane e argentine non è stata invece mai considerata come un oggetto di studio a sé stante, nonostante la grande quantità di materiale che l’argentino ha consegnato, nel corso della sua carriera letteraria, ad alcuni tra i periodici e i settimanali più influenti dell’epoca. Questo studio si concentra sugli interventi che Wilcock ha pubblicato sulla rivista Tempo Presente e sul periodico Il Mondo, a cui si aggiungono le riviste letterarie Disco e Intelligenza, da lui dirette. -
Come bianche farfalle. Immagini di tennis nella modernità
Il libro ripercorre alcuni motivi che dalla fine dell'Ottocento accompagnano il tennis nell'immaginario della modernità. Una suggestiva selezione di dipinti, sculture e stampe compone, attraverso le opere dei maggiori artisti moderni e contemporanei, una storia che riprende i temi tradizionalmente legati al più nobile dei giochi, per declinarli in molteplici registri visivi, poetici ed emozionali. -
Crisi della modernità. Storia, teorie e dibattiti (1979-2020)
I concetti di «postmoderno» e «postmodernità» si sono imposti nel dibattito scientifico e nell'opinione pubblica a partire dalla seconda metà del Novecento. Con La condition postmoderne (1979), Jean-François Lyotard ha dato avvio a un dibattito amplissimo che ha interessato diversi campi disciplinari e culturali. A distanza di oltre quarant'anni, si presenta una ricostruzione storiografica inedita di quella discussione, mentre sul piano teorico se ne analizzano i presupposti e gli sviluppi, con l'obiettivo di illuminarne le origini, la genesi e la logica sottesa. Attraverso un approccio metodologico che si ispira alla storia concettuale di matrice tedesca e all'analisi del discorso di stampo anglosassone, questa ricerca mostra l'«economia epocale» che ha sorretto la contrapposizione frontale tra continuisti (moderni) e discontinuisti (postmoderni) e propone, tramite l'adozione di una prospettiva plurale sulla temporalità storica, una via d'uscita dalle aporie che essa provoca. Prefazione di Davide Cadeddu. -
Instruzioni o sia metodo per la buona disciplina e regolamento degli uffiziali e combattenti al gioco del ponte di Pisa
Nei primi mesi del 1726 Niccolò Rosselmini (1692-1772), un giovane patrizio pisano noto per la sua capacità di domare uomini e cavalli, iniziò la stesura di un documento dal profilo del tutto inedito nel panorama cittadino e non solo: un'Instruzione, anzi: molte instruzioni, dedicate ai propri compagni d'arme e di gioco. Lo scopo era quello di trovare la strada per riscattare il Mezzogiorno dalla cocente sconfitta imposta appena l'anno prima dai cavalieri di Tramontana. Per fare ciò Rosselmini non si limitò a fornire preziosi consigli, ma volle tracciare un ampio panorama su tutto il Gioco del Ponte, partendo dalle regole generali per poi analizzare i diversi elementi che vi prendevano parte e infine condurci, quasi prendendoci per mano, tra le strade della Pisa di inizio Settecento alla ricerca di quei «parziali» che erano l'anima del Gioco. Dall'Instruzione emerge dunque un panorama ampio, sfaccettato, grazie al quale possiamo ripercorrere non solo la storia del Gioco del Ponte ma quella dell'intera comunità cittadina. -
Il doppio diviso. Viaggio nell'umana ambivalenza fra mito, letteratura, arte, cinema e fumetto
Il Doppio è un allargamento prospettico in grado di coinvolgere tutto lo spazio: è il paesaggio che si raddoppia rovesciato sullo specchio d'acqua di un lago, è l'immagine di una coppia di innamorati ammirati dall'ideale di insieme riflessa sulla vetrina di un negozio. La nostra esteriorità è costituita da due parti giustapposte: il nostro corpo raddoppiato specularmente partendo dall'asse centrale. È la nostra anima separata dal nostro corpo. È il volto che ritroviamo ogni mattina dopo destati quando ci laviamo in bagno. Allora questa nostra visione appartenuta fino a poco tempo prima alla dimensione del sogno si confronta con la cosiddetta realtà, cercando con un trucco, di mascherare le differenze e ristabilire un aspetto apprezzabile. Il doppio quindi è entità riflessa e riflettente, è superficialità e profondità, individualità e proiezione sociale: nella relazione con gli altri noi tendiamo a ricercare il nostro simile e ad allontanare l'altro, il dissimile, l'antagonista. Meno ci conosciamo e più tendiamo a scacciare la parte di noi stessi ignota, repressa, misconosciuta e male/detta proiettandola in un'altra persona nella quale (a torto o a ragione) riconosciamo la nostra stessa diversità. Nel contempo possiamo essere attratti inesorabilmente dalle nostre parti nascoste, in ombra, determinando comportamenti ambivalenti, scissioni, mascheramenti. Ma nel confronto fra dimensione inconscia e conscia la copia che ci appare non sempre è conforme e non è sufficiente detergersi la faccia e un po' di fondotinta per unificare aspetti così differenti... non c'è trucco che possa ingannare; osservare se stessi non coincide per forza a osservare in se stessi. Il tema dell'eterna dialettica degli opposti è rintracciabile, sotto forma di archetipo, in tutta la storia dell'umanità, nell'antichità soprattutto in forma mitologica (Lilith, ninfe, sirene, Daimon, Giano Bifronte, mito androgino di Aristofane), o religiosa, poi nelle favole e leggende popolari (si pensi soltanto all'importanza dello specchio come oggetto magico in ""Biancaneve"""" e """"Alice"""") e in epoche più recenti nella letteratura, soprattutto a partire dal romanticismo, poi nella cinematografia, nel fumetto. Il doppio insomma, si riflette ovunque. Lo possiamo ritrovare o nascondere, velare o svelare perché un'immagine riflessa, appunto, induce a riflettere, è un dispositivo estremamente versatile e si presta a diverse metafore, sociali, psichiche, filosofiche, politiche, culturali, rappresentative. In questa caleidoscopio vengono esposte a riflessione alcuni personaggi prelevate dalla dimensione del mito, messi a confronto con altri miti moderni ripresi dalla letteratura come Frankenstein, il licantropo, il doppelgarger con il suo esponente forse più noto, l'esimio Mr. Hide. Un capitolo a parte cercherà di approfondire alcuni altri elementi ricorrenti nell'indagine sul Doppio come la maschera e l'ombra, """"alla luce"""" degli studi freudiani sul perturbante e di Fairbairn sul sabotatore interno. Insomma, il tema del """"Doppio in sé"""" (diverso dal Doppio da sé) è talmente frequente da potersi considerare come necessario, non essendo sufficiente l'unico a spiegare l'ambivalenza e la complessità umana.""