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Mostrati 1941-1960 di 10000 Articoli:
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Dalla «famiglia» alle «famiglie». Note di diritto comparato
Il lavoro propone una riflessione critica sulla evoluzione della famiglia in Italia e sulla disciplina dei nuovi fenomeni sociali di relazioni tra persone unite da legami affettivi, recepiti dalla Legge n. 76/2016, dedicata alla «Regolamentazione delle unioni civili tra persone dello stesso sesso e disciplina delle convivenze». La riforma rappresenta la tanto attesa risposta ai nuovi modelli familiari oramai ampiamente diffusi nel nostro Paese, che non trovavano riscontro giuridico nei canoni dettati in passato dal legislatore e cristallizzati nel codice civile del 1942, oltre che l'adeguamento tanto alle sollecitazioni comunitarie, quanto a quelle interne, di matrice giurisprudenziale. La Legge n. 76/2016 avvicina l'Italia alla maggior parte dei Paesi occidentali, che oramai da tempo riconoscono rilevanza giuridica alle unioni non fondate sul matrimonio. Per tale ragione, il lavoro propone altresì un'analisi comparata con i Paesi dell'area ibero-americana (Spagna, Argentina, Uruguay e Brasile), i quali offrono interessanti spunti di riflessione in ragione della loro vicinanza culturale, sociale e giuridica con il nostro Paese. -
Diritto all'acqua e servizio idrico integrato. Atti del Convegno di studi (Cagliari, 18 gennaio 2019)
Il volume è dedicato al c.d. «diritto all'acqua» e alle soluzioni organizzative e gestionali che possono essere praticate al fine di costruire un servizio idrico il più efficiente possibile. In particolare, esso reca riflessioni di carattere ricostruttivo generale, anche di tipo internazionalistico e comparato, nonché approfondimenti dedicati alla difficile governance del sistema idrico, con specifici riferimenti al riparto delle competenze tra Stato e Regioni. Il «diritto all'acqua» è un'astrazione comunicativa cui bisogna dare comunque risposte, innanzitutto con gestioni eque e solidali. I discorsi proposti e i casi analizzati in questo volume forniscono indicazioni. -
La rotta dei codici: orizzonte terzo millennio
Il volume ricostruisce, nell'ambito del civil law, la rotta seguita dalle codificazioni: dal modello delle prime raccolte post-giustinianee (codex), a quello delle codificazioni borghese di tipo francese (code), fino a quelle del terzo millennio, come il codice brasiliano del 2002 (código). Testa le scelte di ciascun modello attraverso macrotemi come soggetti destinatari, ambito di applicazione, interpretazione, in un quadro ricco di nuances storiche, economiche, sociali. Ciò consente di cogliere i tratti peculiari nonché gli aspetti di continuità, innovazione o ritorno al passato. Ne emerge come i codici del terzo millennio impongano una riflessione profonda sulla funzione del diritto ed un radicale cambio di prospettiva rispetto a quelli borghesi, recuperando anche qualcosa dal passato. -
Gli enti religiosi ETS. Tra diritto speciale e regole di mercato
Il Codice del Terzo Settore riserva particolare considerazione agli enti religiosi che sono, sia quantitativamente che qualitativamente, tra le principali organizzazioni che agiscono nel sociale. La loro peculiare disciplina giuridica è definita dal diritto speciale, dagli ordinamenti confessionali e dal diritto privato ed ecclesiastico, costringendo così l'operatore del diritto a una difficile opera ermeneutica determinata dalla stratificazione delle fonti. Il volume affronta tutte le questioni inerenti l'attività degli enti religiosi tra impegno solidaristico e produzione di beni e servizi nell'ambito della nuova disciplina degli ETS. Il manuale esamina i problemi teorici connessi agli enti religiosi ETS e risolve le innumerevoli fattispecie pratiche legate alla loro attività nel complesso mercato dei servizi sociali. -
Trasparenza e contratti del turismo organizzato
Il principio di «trasparenza» trova la sua decisa affermazione con il diffondersi di contratti caratterizzati da una disparità di potere contrattuale e dalla presenza di forti asimmetrie, anche di natura informativa. Alla luce della evoluzione della trasparenza, non solo di tipo quantitativo ma anche e soprattutto di tipo qualitativo, l?indagine intende verificare se essa sia un «valore», un «principio», esclusivamente fine a sé stesso o se invece sia diretta a realizzare e dare attuazione ad altri interessi e finalità, presentandosi quale «valore strumentale» rispetto ad altro valore. In quest?ottica i contratti del turismo organizzato rappresentano un momento importante di tale verifica e consentono anche di cogliere le assonanze e/o le differenze tra le varie normative di settore. -
Dialoghi su ragionevolezza e proporzionalità
Il Volume raccoglie gli Atti dell'Incontro di studi svoltosi il 12 ottobre 2018, presso l'Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli, durante il quale si é discusso dell'inquadramento concettuale e della portata applicativa della ragionevolezza e della proporzionalità, in prospettiva interdisciplinare e alla luce dei valori normativi che caratterizzano il sistema ordinamentale vigente. -
Diritto penale e malattia irreversibile: dal «dovere di vivere» al diritto di autodeterminazione
La concezione della vita come dovere, già in sé problematica, appare decisamente inadeguata in rapporto al moltiplicarsi di ammalati 'strappati alla morte' che, versando in condizioni estremamente compromesse, rivendicano il proprio diritto di autodeterminazione terapeutica (o clinica, allorché, nei casi di irreversibilità, i trattamenti sanitari non possano curare, ma solo prolungare l'esistenza). Il principio pluralistico suggerirebbe di concepire la vita come diritto, del quale la persona - e non lo Stato - è titolare originario: in tale prospettiva, manca l'offesa e, con essa, la tipicità, allorché l'interessato si determini nel senso dell'eutanasia consensuale pietatis causa o del suicidio medicalmente assistito. Vietando, invece, sia l'una che l'altra pratica di 'fine vita', il nostro sistema penale legittima discriminazioni tra pazienti irreversibili, costringendo ad un'indesiderata agonia coloro, tra essi, che siano affetti da una patologia la cui natura non conduca, a seguito dell'interruzione dei trattamenti salvavita, a una morte immediata. De iure condendo, potrebbe escludersi la tipicità della condotta del personale sanitario che attui l'eutanasia consensuale, sia attiva che passiva, oppure del suicidio medicalmente assistito, ove si ritenga preferibile tale diversa ipotesi di riforma. -
Il principe e il giurista. Giuseppe Tomasi di Lampedusa e Salvatore Satta
Questo saggio pone a confronto Il Gattopardo di Lampedusa e Il giorno del giudizio di Salvatore Satta, mostrando che entrambi i romanzi costituiscono una risposta alla condizione postcoloniale della Sicilia e della Sardegna dopo l'avvento dell'Unità d'Italia. Le opere di Lampedusa e Satta rielaborano in modo originale anche la struttura del «romanzo nevrotico» basato sulla rivendicazione fantastica di un'identità mitica e perduta. Se nel Gattopardo la Sicilia sogna in Don Fabrizio il padre che non ha mai avuto, nel Giorno del giudizio la Sardegna condanna e insieme giustifica la propria insularità in nome di una metafisica del giudizio che forse costituisce l'ultimo frutto del «periodo giudicale» della storia sarda. Parlando delle loro regioni, però, Lampedusa e Satta parlano dell'Italia intera, da una periferia che è il cuore del paradosso italiano, di essere una cultura etnocentrica senza un centro. -
Autonomia privata e strutture organizzative
Il volume raccoglie gli atti dell'incontro di studio «Autonomia privata e strutture organizzative: gli enti del libro primo del codice civile», patrocinato dal Dipartimento di Giurisprudenza e dalla Scuola di specializzazione per le professioni legali dell'Università degli Studi di Napoli «Federico II». I contributi affrontano i principali problemi che solleva al giusprivatista la riforma del Terzo settore, e mirano a tracciare le linee essenziali del modo con il quale, alla luce della stessa, dovrebbero essere intesi oggi gli enti c.dd. «ideali» e le disposizioni del libro primo del codice civile ad essi dedicate. -
Il futuro dell'Italia: un punto di vista esterno sull'economia
Vuoi sapere perchè l'Italia rimane ancora una delle più grandi economie del mondo? Oppure vuoi una semplice spiegazione di alcuni dei maggiori problemi che l'economia deve affrontare, quali ad esempio, la scarsa crescita economica dell'Italia, la disoccupazione, l'instabilità politica, il calo dei prezzi immobiliari e del mercato azionario, il debito pubblico, lo spread o la scarsa spesa per la salute italiana? Oppure vuoi sapere perchè non dovresti credere a tutte le statistiche e le previsioni che vengono fatte riguardo all'economia italiana? Questo libro è una lettura per chiunque sia interessato a ciò che accade nell'economia italiana e a cosa ci riservi il futuro. -
i Doveri dei politici e degli altri decisori pubblici in Italia
Il dovere di disciplina ed onore, che l'art. 54 Cost. richiede ai cittadini cui la collettività affida l'esercizio di funzioni pubbliche, investe con particolare forza coloro che, per mandato politico o per attributi professionali, assumono le responsabilità più alte. Il dovere di disciplina e onore si rispecchia, infatti, nello status soggettivo connesso alla titolarità della carica, che comprende le responsabilità di vario ordine e le eventuali immunità, le cautele concernenti l'accesso alle cariche e l'esercizio dei relativi poteri (ineleggibilità, inconferibilità, incompatibilità, doveri di astensione), gli oneri (dall'obbligo di prestare giuramento fino ai doveri di trasparenza e ai divieti di pantouflage). L'A., richiamati gli antefatti storici e le premesse costituzionali, si propone di inquadrare in modo sistematico, in una prospettiva essenzialmente giuridica, lo status di coloro che compongono il ceto politico-amministrativo della Repubblica: politici (parlamentari, membri del Governo, componenti dei consigli e delle giunte regionali e comunali) e amministratori (cariche di vertice, dirigenti, amministratori degli enti pubblici e degli enti privati in controllo pubblico), allo scopo di cogliere, nelle luci e nelle ombre le rilevanti trasformazioni operate nel corso delle tormentate riforme politiche e amministrative dell'ultimo trentennio. -
Del diritto e della legge. Oltre la legalità della modernità e il diritto come «pretesa» della postmodernità
La Collana raccoglie saggi di Filosofia della politica, del diritto, dell'economia e del lavoro, nonché di Etica sociale, riguardanti questioni di attualità e figure rilevanti del nostro tempo. Essa privilegia problemi e autori che la cultura egemone ignora o non considera adeguatamente. La Collana, quindi, si propone di andare «oltre» le mode culturali del nostro tempo anche per trascenderlo e dominarlo. Essa, perciò, esercitando una libera e responsabile critica, presenta testi che sono condizione per costruttive proposte civili. Il lavoro considera questioni, aspetti e conseguenze delle dottrine giuridiche della Modernità e della Postmodernità. Fa emergere le loro difficoltà e le loro aporie. Le dottrine giuridiche moderne e postmoderne non riescono, infatti, a conseguire nemmeno gli scopi che dichiarano di perseguire e garantire. L'analisi delle questioni è condotta con impostazione «classica» e con metodo rigoroso, considerando costantemente i problemi posti dall'esperienza. -
La legittima per equivalente
La tutela dei legittimari, con diritti «in natura» sul patrimonio ereditario, è in perenne conflitto con i contrapposti principi della libertà testamentaria, della sicurezza dei traffici giuridici e dell'affidamento dei terzi. Il presente lavoro, dopo alcune riflessioni storiche e concettuali sulla successione necessaria, illustra le criticità operative del quadro normativo vigente, evidenziando la sua irragionevolezza nel mutato contesto economico e sociale. Viene sottolineata, al riguardo, la tendenza in atto presso tutti i formanti alla progressiva erosione del principio della «legittima in natura», con sempre più frequente riconoscimento di diritti di legittima «in valore», alla stregua di meri diritti di credito. In conclusione, dopo alcuni approfondimenti comparativi sulla tutela riconosciuta ai legittimari in alcuni ordinamenti esteri, si prospettano differenti sentieri di intervento per la riforma della successione necessaria, fornendo personali soluzioni tecniche e redazionali nell'ottica del passaggio ad una «legittima per equivalente». -
La «riconoscibilità» della norma penale
L'ermeneutica, negli ultimi tempi, sembra rivalutare indirizzi più restrittivi, di segno analitico o comunque ispirati ad un realismo moderato. A differenza dei creativi, degli scettici, degli «ermeneutici giuridici contemporanei», il lettore si mostra così orientato al recupero del significato delle parole, del senso terminologico della disposizione nell'ambito del quale l'interprete può muoversi più correttamente. Ebbene, a fronte di una generale tendenza del giudice a prevalere sulla legge - una sorta di «rivoluzione clandestina», di supplenza giudiziaria al potere legislativo - ad evitare di perdersi in questo diritto penale oramai divenuto «flou», «liquido», «senza codice», occorre rimanere saldamente ancorati ad una dimensione condivisa tra perimetro semantico e dimensione teleologica della norma penale che come cerchi concentrici si dispiegano l'uno sull'altro. Non è solo un problema di prevedibilità e, quindi, di valore condiviso del precedente; è prima ancora un obbligo di conformità al tipo ovvero un problema di riconoscibilità della norma penale, rispetto al modello legale. Attraverso troppi microlifting ermeneutici, difatti, si corre il rischio di trovarsi di fronte ad una norma teoricamente prevedibile, ma in realtà irriconoscibile, in quanto atipica; in sintesi di tradire la tipicità, «l'anima più profonda della legalità» e, quindi, dello stesso diritto penale. -
I vizi di capacità e di rappresentanza. Nel regime della sanatorie processuali
Sulla indiscussa premessa della sanabilità dei vizi di capacità e di rappresentanza nel processo civile, lo studio, riflettendo sulla posizione tanto dell'attore quanto del convenuto, propone una lettura restrittiva del regime temporale del meccanismo di sanatoria confezionato dal legislatore del 2009 come sempre retroattivo, legando l'operare dell'efficacia ex tunc ad una «scusabilità» dell'errore in cui sia incorsa la parte. In un'ottica volta a salvaguardare anche la posizione del convenuto, il binomio retroattività/irretroattività della sanatoria connessa ai vizi di costituzione viene così affidato ad una scusabilità dell'errore vista come principio che governerebbe la conservazione degli effetti della domanda. Il tema viene sviluppato evidenziandone, per un verso, le interazioni con i più generali principî in tema di nullità processuali e di retroattività delle sanatorie per vizi formali ed extraformali e, per l'altro, segnalandone il difetto di coordinamento con la coeva riforma dell'istituto della rimessione in termini, che ha generalizzato il cd. principio di autoresponsabilità processuale. -
La «disciplina altrove». L'abuso d'ufficio fra regolamenti e normazione flessibile
L'opera è tesa all'analisi della possibile rilevanza penale, nell'ambito dell'art. 323 c.p., delle linee guida dell'ANAC. In particolare, si muove dal tentativo di dimostrare come le linee guida vincolanti siano regolamenti e, in quanto tali, integrino il presupposto oggettivo della fattispecie dell'abuso d'ufficio. Al contrario, le linee guida non vincolanti possono essere utili a ricostruire il significato di alcuni elementi normativi della fattispecie, ma non sono in grado di integrare il precetto. Inoltre, le linee guida potrebbero operare anche come strumento volto ad escludere la punibilità sotto il profilo dell'elemento soggettivo dell'art. 323 c.p., norma che si ritiene comunque troppo generica e che dovrebbe essere delimitata ad opera del legislatore a quei settori (come gli appalti, la giustizia, i concorsi pubblici) che davvero necessitano di una tutela penale anticipata. La discussa ed incerta natura delle linee guida ANAC ha comunque prodotto una «crisi di rigetto», culminata con il Decreto Sblocca cantieri del 2019, convertito nella l. 55 del 2019, che si pone l'obiettivo di superare il sistema delle linee guida vincolanti. Il ritorno ad un sistema di hard law determinerà un aumento di procedimenti penali per abuso d'ufficio, ma ad ogni modo si dubita che si sia semplificato il sistema degli appalti e che siano state abrogate le linee guida vincolanti, non avendo il legislatore inciso sulle norme attributive all'ANAC del potere di emanare tale tipologia di linee guida. Lo spettro dell'art. 323 c.p. continuerà dunque ad aleggiare sull'operato dei pubblici agenti continuando a incrementare il fenomeno della burocrazia difensiva. -
Uguaglianza uomo-donna: storia di un'incompiuta. Atti del Convegno (Messina, 12-13 novembre 2018)
L'uguaglianza delle donne e degli uomini è un diritto fondamentale e rappresenta un valore irrinunziabile per una società giusta e per la stessa democrazia. Malgrado i numerosi esempi di un riconoscimento formale e dei progressi compiuti, la parità fra donne e uomini nella vita quotidiana non è ancora reale ed effettiva. Per essere realizzato il diritto non deve essere soltanto riconosciuto per legge, ma deve essere effettivamente praticato e riguardare tutti gli aspetti della vita. Nella pratica donne e uomini non godono degli stessi diritti. Persistono disparità economiche, culturali e salariali e bassa rappresentanza in politica. Queste disparità sono prassi consolidate che derivano da numerosi stereotipi presenti nella famiglia, nell'educazione, nella cultura, nei mezzi di comunicazione, nel mondo del lavoro, nell'organizzazione della società. Tutti ambiti nei quali è possibile agire adottando un approccio nuovo e operando cambiamenti strutturali. Il libro raccoglie le relazioni (rielaborate e corredate di note) svolte in occasione del Convegno ""Uguaglianza uomo-donna: storia di un'incompiuta"""". Obiettivo della riflessione è la valutazione delle sfide imposte, per la parità uomo/donna, dalle moderne tecniche rimediali volte a garantire un'uguaglianza effettiva multilivello, rimeditando l'attuale impianto legislativo ed i tradizionali meccanismi di tutela, per superare le disuguaglianze sostanziali che permangono."" -
Le clausole penali e le caparre tra tipicità e autonomia contrattuale
Il diritto dei contratti contemporaneo ha il suo tratto identitario in una crescente complessità, dovuta ad una pluralità di fattori: rilettura del diritto privato nel quadro dei principi introdotti dalla Costituzione e dal diritto europeo; la lex mercatoria che si pone come ""terzo ordine giuridico""""; la conseguente poliarchia delle fonti del diritto; il ripensamento della teoria dell'interpretazione giuridica. Queste profonde e rivoluzionarie trasformazioni novecentesche del modo di fare e di dire il diritto costituiscono la premessa per ripercorrere criticamente nelle pagine che compongono il volume le diverse interpretazioni che dottrina, prassi negoziale e giurisprudenza hanno dato alle regole contenute nel codice del 1942, e rimaste immutate, sulle clausole penali e le caparre. Le vicende ermeneutiche relative alle caparre e alle clausole penali costituiscono infatti un osservatorio privilegiato per valutare e meditare il vigore e il valore complessivo della ?gura del contatto nell'ordinamento giuridico contemporaneo, esprimendo il signi?cato intimo di una linea di tendenza che identi?ca il diritto più che come strumento potestativo, come lo specchio della società civile nel suo continuo itinerario storico. Non mancano riferimenti al contesto economico, sociale e culturale che evidenziano la versatilità di queste antiche ?gure negoziali nell'adattarsi alla sempre più complesse esigenze della società postmoderna."" -
La legittima in denaro non ereditario. Per una moderna teoria della commutazione
Nel lavoro si analizza la possibilità di introdurre nel nostro ordinamento il diritto di commutazione per volontà del testatore, previsto dall'ordinamento giuridico spagnolo di diritto comune, in cui la trasformazione dei beni ereditari in denaro è una mera facoltà e non incide sulla garanzia in senso economico data dal patrimonio ereditario. Tale prospettiva tiene conto delle aspettative dei legittimari e della necessità di ampliare l'autonomia testamentaria e conservare la funzione dell'istituto. Essa si pone come alternativa a coloro che prospettano un rinnovamento della legittima mediante la sua trasformazione in valore, attribuendo ai legittimari un mero diritto di credito nei confronti dell'eredità, così come avviene in Germania e negli ordinamenti che si ispirano alla tradizione teutonica, e ciò in nome di istanze che si presumono incompatibili con il mantenimento della legittima in natura, quali esigenze della circolazione dei beni. Tramite il sistema che nel presente lavoro si propone di adottare si conseguirebbe una maggiore flessibilità: la legittima, che si presenta multiforme, in quanto attribuita dalla legge in natura ma con la facoltà per gli eredi di poterla regolare in denaro, consentirebbe di raggiungere non solo una più agevole circolazione dei beni indivisibili e la conservazione dell'unità del patrimonio ereditario, ma anche una più opportuna risoluzione dei conflitti familiari e la salvaguardia della continuità aziendale nel passaggio generazionale delle imprese. Se de jure condendo con lo ius optionis si garantisce maggiore efficienza e competitività al sistema successorio in sé considerato, sarà opportuno prevedere di ricorrere alla funzione notarile per il perfezionamento del procedimento di commutazione della legittima in denaro. -
Potere di disposizione e circolazione delle situazioni giuridiche soggettive
«Potere di disposizione» è concetto delicatissimo; tra i più equivoci. La ricerca condotta nel presente contributo lo colloca sul piano del contenuto della situazione giuridica soggettiva. Il potere di disposizione altro non sarebbe che una particolare attitudine della situazione giuridica soggettiva a subire atti di natura dispositiva, tali, cioè, da produrre, sul piano circolatorio, una vicenda modificativa. Il tema è indagato in chiave sistematica, facendo altresì applicazione, in senso analitico, del metodo assiologico.