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Silvia e Reto Gmür. Casa ai Pozzi, Minusio
In un momento particolare della sua vita professionale, Silvia Gmür ha sentito il bisogno di diventare committente a se stessa: doveva mettere alla prova, nella forma più radicale possibile, alcune idee, alcune teorie sull’architettura che stava man mano maturando. Era anche un modo per dare soluzioni concrete ad un confronto sempre intenso e reciprocamente libero con Livio Vacchini con il quale aveva già firmato vari e significativi progetti. Per Silvia progettare significa pensare un insieme logico coerente con il costruire. Non si tratta di farsi venire una qualche idea o trovare una qualche forma o suggestione, progettare significa trovare una coerenza tra abitare, pensare, costruire. Nella casa ai Pozzi, Silvia Gmür si muove in questo territorio senza che per questo si possano evocare definizioni stilistiche incongrue del tipo minimalismo, concettualismo o altre. -
Ponti sul bosco. Un progetto inedito di Luigi Cosenza per Monticchio (1965)
Il libro ripercorre le vicende legate al progetto, inedito, con il quale nel 1965 Luigi Cosenza (1905-1984) partecipò a un concorso per un complesso ricettivo termale a Monticchio in Lucania che, giudicato da Bruno Zevi meritevole dell'incarico, non venne tuttavia realizzato. Un progetto-documento di notevole interesse da un punto di vista storiografico, sia perché apre l'ultima fase della parabola dell'ingegnere napoletano, sia perché testimonia la personale presa di posizione rispetto alle questioni che in quella congiuntura storica animano la cultura architettonica in Italia e, tra queste, il tema della delicata relazione tra tutela del paesaggio naturale e architettura moderna, oggi di grande attualità. -
Marginalia alla formazione di un architetto
Marginalia è il termine usato per definire le note, i commenti, le considerazioni critiche inseriti a margine di un libro e che forniscono approfondimenti e chiarimenti del testo. Questo quaderno raccoglie e organizza alcune note marginali a un lungo percorso di ricerca sull'apprendimento e la didattica della progettazione architettonica cercando di scoprire, nominare e conoscere gli aspetti cognitivi e psicologici preliminari all'esecuzione di un progetto di architettura. -
Anello verde. Roma, paesaggio con figura
Anello verde è un progetto per Roma. Affronta il tema del ruolo, degli spazi e delle funzioni attuali della capitale. Il volume illustra il contesto in cui il progetto è nato raccontandone le strategie e le scelte a partire dalla permanenza di alcuni temi e figure nella storia moderna di Roma. Non è un testo di teoria, anche se muove da un contesto teorico che guarda alla trasformazione dei principi costitutivi della struttura urbana che determinano la forma instabile della città. Ugualmente non si occupa direttamente della configurazione degli spazi e delle strutture insediative della città, ma nel definire le regole invarianti, gli elementi non negoziabili delle modificazioni possibili, indaga i dispositivi, i principi e gli spazi possibili del progetto urbano. Anello verde si interroga sui metodi e sulle condizioni delle trasformazioni, sulla necessità di riallineare politiche e progetti, sulla possibilità di tenere insieme paesaggi concreti e norme astratte, risorse e obiettivi della città attuale. È una riflessione sulla città a partire da una parte concreta della città. -
La forma e la formula. La sostenibile leggerezza ovvero cosa intendi per sostenibilità
Il volume propone una nuova lettura del rapporto tra forma e formula in architettura. Dalle risposte al clima locale, presenti fin da Vitruvio, ai problemi della salubrità delle abitazioni, affrontato nel XIX secolo e da tutto il Movimento Moderno; dai problemi energetici, dopo la prima crisi del 1973, alla sostenibilità del costruire, causa e soluzione al problema dei cambiamenti climatici e dell'attuale crisi energetica. Passando per i testi di Olgyay, Givoni, Fanger, Mazria, l'autore si fa sostenitore di un’architettura inclusiva a scala umana. -
Renata Bonfanti. Trame di un racconto-The waves of a narration. Ediz. italiana e inglese
Renata Bonfanti è una designer italiana tra le più importanti nella storia del textile design. La sua vita professionale è stata costellata da premi e riconoscimenti, tra cui il Premio Compasso d’Oro nel 1962 per l’insieme di tutta la sua produzione. Dopo un rapporto epistolare con la Bonfanti, l’autrice del libro si reca a Bassano del Grappa per conoscerla personalmente e sviluppare un progetto fotografico ispirato al suo lavoro. Realizzato come racconto in parole e immagini, esso riguarda gli studi della Bonfanti, i rapporti di lavoro con le personalità più importanti del design italiano, le amicizie e persone a lei care, la sua casa intessuta di ricordi, lo straordinario Laboratorio a Mussolente. Scrive Domitilla Dardi nel saggio introduttivo: “La tessitura per lei non è abbellimento dell’architettura o arredo, ma materia da costruzione degli spazi, elemento complementare alle strutture. Non a caso le sue opere saranno in dialogo con interni disegnati da Mangiarotti, Frattini, Ponti, come parti integrali di quelle visioni progettuali.” -
Christoph Hesse Architects. Life-Vita
Il volume presenta opere e progetti dello studio Christoph Hesse Architects. Sono padiglioni realizzati per documenta fifteen Kassel, open mind places, ossia installazioni concepiti come spazi di incontro, rigenerazioni di edifici in rovina trasformati in musei o spazi pubblici. L’approccio ai progetti è in sintonia con lo spirito profondo della comunità, disposta a sperimentare cose nuove e a metterle in atto. Allo studio piace pensare a progetti che in qualche modo innescano un processo per costruire in modo diverso, considerare sempre nuove prospettive, ragionare fuori dagli schemi. L’integrazione in un processo collaborativo con persone creative di diverse professioni e competenze, la ricerca di un’identità profonda, di un’edilizia ecologica e autosufficiente sono aspetti presenti nel lavoro dello studio, come pure la necessità di ristabilire una connessione tra gli individui, l’ambiente e l’architettura. L'introduzione al volume è di Tiziano De Venuto, la conversazione con Christoph Hesse è di Paula Pintos. -
Livio Vacchini. Architettura come costruzione
Il lavoro di Livio Vacchini sembra identificarsi come una delle espressioni più radicali dell’architettura europea del secondo Novecento. Una ricerca razionale, priva di compromessi, orientata verso poche ma decise questioni fondative. In ognuna delle sue opere, Vacchini esprime la necessità di interpretare ogni evento costruttivo secondo una ritualità che lo avvicina a un momento di conoscenza e interpretazione del mondo. Le sue forme si definiscono attraverso un rigore che le rende nette e profondamente precise. Ma l’esattezza che le connota sembra coincidere con i paradossi che si manifestano ogni qual volta ci si ponga nella prospettiva di riconoscere gli elementi della costruzione all’interno di un linguaggio. È l’enigma la cifra espressiva della sua architettura, che sembra oscillare costantemente tra i paradigmi della costruzione muraria e trilitica seppur all’interno di una poetica strutturale d’invenzione. Attraverso una sequenza di testi, fotografie e disegni interpretativi, il libro propone una riflessione più ampia sui valori che identificano i caratteri di edificio collettivo che Vacchini sembra declinare all’interno di una ricerca plastica, di tipo scultoreo. -
I misteri della creazione. Rosario ecologico
Il libretto è stato concepito e realizzato a più mani come uno strumento di preghiera, meditazione e contemplazione, che mette insieme la dimensione della fede e quella della scienza. Prendendo spunto sul piano biblico dal racconto della creazione nel cap.1 della Genesi, e sul piano del Magistero dalla “Laudato si'”, ci porta nel cuore della Natura, vista non come esterna agli esseri umani, ma come un tutto le cui parti componenti - umanità compresa - devono vivere in piena armonia e integrazione fra loro. Per questo lo scenario dei cinque misteri presenta la nascita dell'Universo, la nascita della Terra, la nascita delle Piante, la nascita degli Animali e la nascita dell'Uomo. Perché tutte le specie viventi del nostro pianeta possano essere custodite e salvate, ma anche perché possano così rispondere alla loro vocazione e alle ragioni più profonde della loro esistenza. -
Il potere di un segno. Le mura serviane alla stazione Termini
Il segno delle Mura Serviane resta una traccia silenziosa che si legge tra le vie di Roma. Le rovine di questo antico tracciato sono presenze immaginifiche quanto atemporali che affiorano nella città contemporanea, plastiche architetture a cui nel corso del tempo nuovi pezzi di storia e di materia si sono sovrapposti. Pur se andate in gran parte perdute o inglobate all’interno di nuovi edifici, le fortificazioni di Servio Tullio condizioneranno il disegno del tessuto urbano intra ed extra moenia: la complessa vicenda della Stazione Termini ne è concreta testimonianza. Il libro ripercorrere la storia della costruzione della Stazione Centrale di Roma e della sua piazza, Piazza dei Cinquecento, secondo un nuovo punto di vista, che non è quello della sola costruzione dell’opera architettonica, ma è quello della persistenza di un segno: le Mure Serviane. Questo emblematico episodio della Roma moderna si inscrive perfettamente nella regola fondativa e trasformativa della città, in cui le tessere di un mosaico si incastrano a formare di volta in volta nuove composizioni, inglobando continuamente frammenti del passato per restituirli a nuovi cicli di vita, nuove stagioni, nuovi paesaggi -
Odessa steps. La scalinata Potëmkin fra cinema e architettura. Ediz. italiana e inglese
Il volume è il catalogo della mostra “Odessa steps” del MAN di Nuoro, una mostra inedita dedicata alla storia e al mito della scalinata di Odessa, rinominata dalla cultura popolare la “Scalinata Potëmkin” in seguito alla fortuna del celeberrimo film di Sergej Michajlovič Ėjzenštejn, La corazzata Potëmkin del 1925. Il progetto originario della scala, monumentale cerniera di congiunzione fra il mare e la città, fu siglato, negli anni trenta dell'Ottocento, dall'architetto Francesco Carlo Boffo (1796-1867) la cui biografia è rimasta per decenni avvolta nel mistero, in bilico fra una tradizione orale che lo legava alla Sardegna e nuovi tasselli documentari che rivelano la sua origine ticinese. Boffo è una figura di grande interesse, sia per la sperimentazione architettonica dello spazio urbano, sia per il suo ruolo di interprete della cultura architettonica italiana, già vivissima fra Russia e Ucraina. Nel volume, architettura e cinema si alternano, ora affondando nell'analisi costruttiva della scalinata, ora passando in rassegna i fotogrammi di un film che esalta, nelle sue stesse riprese, i dettagli formali della scenografica rampa. Il progetto grafico è di Giulia Boccarossa. -
Rinascimento Adattivo. Ediz. illustrata
L'architettura del Rinascimento riscopre la Storia, inventa il mito dell'antichità, cerca di normare il linguaggio degli ordini classici elevati a canone universale Gli esempi venuti alla luce dallo scavo delle rovine mostrano applicazioni divergenti e incomplete degli elementi architettonici. I trattati pubblicati nel periodo non fanno che rafforzare tale molteplicità proponendo interpretazioni personali e, spesso, in contraddizione l'una con l'altra. Non rimane che verificare l'universalità del classico attraverso la reinvenzione continua di una regola e la verifica di essa in casi singoli tramite il suo adattamento. I campi di applicazione del presunto canone so-no numerosi e diversi ed esprimono esigenze moderne che spostano l'adattamento del linguaggio classico in territori non sperimentati in precedenza. Queste nuove esigenze progettuali generano un insieme non unitario di proposte che Rinascimento Adattivo, con una campagna di indagine fotografica, indaga e descrive caso per caso in edifici costruiti, ordinati in capitoli tematici che accomunano ventisei casi di studio. I temi mostrano diversi modi di affrontare l'ambiente, il modello classico, le nuove tipologie, la città. -
Uno Tomoaki. Sako House, Nagoya
La Sako House dall’architetto giapponese Uno Tomoaki, è l’occasione per un dialogo tra saperi e prospettive, linguaggi e discipline differenti - anche se unite dal coinvolgimento per l’arché, il principio, l’origine, il progetto, la volontà di esecuzione: l’architettura e la filosofia. Lo spazio architettonico diventa non solo un’occasione per aprire un luogo di confronto tra pensieri interni alla filosofia o alla progettazione, ma anche un laboratorio o, meglio, un cantiere di sperimentazioni feconde, di contrasti produttivi, per verificare la tenuta di una certa idea dell’abitare o di un modo di vivere come comunità. Inoltre, la costruzione di questa abitazione, che ha come merito principale quello di secretare il desiderio personale di un committente singolare, Uno Tomoaki sembra voler offrire un’ulteriore possibilità di osservare come la cultura del passato riesca a vivere ancora nel Giappone contemporaneo; una nuova occasione di guardare, come da uno spiraglio, un mondo che si avverte al contempo lontano e vicino, chimerico e vero. -
On Time, Memory, Methods and Craft. AMAA
AMAA offre riflessioni sul processo del progetto a partire dal lavoro sul recupero architettonico e morfologico dell’ex-base militare di Monte Calvarina. Il libro è parte dell’installazione di AMAA “It’s Kind of a Circular Story” per la 18 Mostra di Architettura della Biennale di Venezia e consolida quella conoscenza necessaria sulla quale si fonda il processo creativo. Il volume racconta della ricerca e della trasversalità nell’approccio che lo studio mette in atto nel continuo coinvolgimento delle diverse arti. Accumulando e accogliendo diversi punti di vista e contributi artistici, AMAA prova qui a raccontare così il suo fare architettura. -
Eminentemente rappresentativo e totalmente astratto. Le Corbusier e il Palazzo dei Filatori di Ahmedabad
Il volume ripercorre analiticamente, attraverso numerosi disegni e modelli, il progetto di Le Corbusier per il Palazzo dei Filatori di Ahmedabad (1951), per cercare di restituire la struttura e il senso del complesso sistema di relazioni che intercorrono tra le ricerche sviluppate dal Maestro svizzero-francese attraverso la pratica delle arti plastiche e il progetto di architettura. Questo studio chiama in causa anche la nota contrapposizione tra “astratto” e “figurativo”, per proporre una riflessione sulla natura duale di un “metodo dialettico” che contraddistingue profondamente tutta l’opera di Le Corbusier, affermando come necessaria in architettura, come nella pittura e nella scultura, la ricerca di una unità dialettica tra la funzione ordinatrice della struttura, che ha in sé la tendenza a un suo completamento e l’efficacia espressiva del contenuto, che attinge dalla concretezza del reale i suoi significati. -
Abitare nella città moderna. L'edificio d'angolo in piazza Municipio di Marcello Canino (1950-1953) e la Casa Sacchi di Luigi Cosenza (1959-1964) a Napoli
Il volume costituisce uno studio preliminare sul patrimonio architettonico della seconda metà del Novecento in Campania. Vengono presentate due opere sul tema dell’abitazione, l’edificio d’angolo in Piazza Municipio di Marcello Canino del 1953 e la Casa Sacchi di Luigi Cosenza del 1964, entrambe a Napoli. Il ragionamento storico-critico e compositivo su queste architetture, molto diverse tra loro, è costruito con la finalità di mostrare due poli opposti entro cui è possibile rintracciare una linea di ricerca sull'architettura residenziale nella città di Napoli. L’una, quella di Marcello Canino, realizzata nel cuore della città storica in diretta relazione con il Castel Nuovo e con il porto, l’altra realizzata invece in un brano di città ancora scarsamente urbanizzato sulla collina del Vomero. Due opere differenti anche in ragione delle non poche divergenze accademiche, politiche e culturali che connotano l’opera dei due autori, diversamente influenti ma altrettanto determinanti per le sorti della cultura architettonica moderna partenopea. -
Giardino & paesaggi. Scripta minora
Giardino & paesaggi sono i temi portanti di questo libro. Giardino, al singolare, come potente metafora della vita e delle relazioni della buona esistenza, immagine di un mondo auspicabile, del grembo della Grande Madre. Paesaggi, al plurale, sono i luoghi di vita con la loro narrazione ed essenza interculturale ineludibile oggi. Non più pensiero eurocentrico, il libro apre la prospettiva di un pensiero paesaggistico attento all’appartenenza e alla pluralità delle culture, al loro riconoscimento, per recuperare gli antichi strumenti di salvaguardia dei luoghi presenti nella saggezza ancestrale dei popoli originari, testimoni di una profonda ma sottostimata cultura, di grande attualità oggi per il degrado ambientale del pianeta. -
I libri degli architetti. Vol. 2
Il volume raccoglie le numerose recensioni di libri che l'autore ha pubblicato sulle riviste e sui siti di architettura negli ultimi due anni. Esse rispecchiano la disponibilità a cogliere la varietà degli approcci progettuali e teorici nel campo dell’architettura e della città, con l’intento di ampliare il raggio di influenza della loro lettura anche tra i non addetti ai lavori. -
Architettura effimera e monumentale. Laboratorio Verona
Il volume raccoglie, in due sezioni, riflessioni sugli strumenti del confronto progettuale (concorsi, mostre, seminari) e alcuni risultati del seminario di progettazione “Verona. Spirito Zoo”. L’obiettivo di tutto il lavoro è riflettere sulle vie del progetto nella realtà italiana contemporanea, in particolare nella città di Verona che propone luoghi monumentali da abitare. All’architettura e alle sue molteplici strade sono chiesti i modi e le sensibilità per attivare spazi che sono definiti da diverse trame della storia e che ancora, e di nuovo, possono partecipare al disegno e alla vita della città. -
Fumeremo popolari. Il consorzio agrario cooperativo del capo di Leuca (1902-1938)
La mostra storico-documentaria Fumeremo popolari. Il Consorzio Agrario Cooperativo del Capo di Leuca (1902-1938) ripercorre, con l'ausilio di immagini, documenti e testimonianze, la storia dell'antica manifattura di tabacchi orientali di Tricase dalla sua costituzione, avvenuta nel 1902, fino al 1938 quando si trasforma in Azienda Cooperativa Agricola Industriale del Capo di Leuca (ACAIT). La mostra restituisce il quadro di una realtà consortile dinamica e vivace che ha operato per circa un secolo nel territorio del basso Salento. Nel panorama associativo che nei primi anni del Novecento vedeva una netta concentrazione di sodalizi consortili nelle regioni settentrionali, quello di Tricase è un esempio significativo di Consorzio che ha avuto una forte incidenza nel tessuto socio-economico della provincia di Lecce e del Mezzogiorno in generale. La ricerca documentaria presso archivi pubblici e privati ha fatto luce sull'attività diversificata del Consorzio del Capo di Leuca e ha restituito alla comunità locale e provinciale un segmento della propria storia e della propria identità.