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Shan-Hai-Kwan. Dove le montagne incontrano il mare. Racconto di un grande amore sbocciato in Cina
Estate 1938. Un sottufficiale italiano del Battaglione San Marco passeggia in bicicletta sulla Grande Muraglia a Shan-Hai-Kwan, in Cina, quando incontra due giovani sorelle francesi, una delle quali riesce a comunicare con lui in un italiano stentato. Comincia così la storia d'amore tra Brizio e Marie-Thérèse, due ragazzi che provengono da mondi diversi: lui da un paesino del Sud Italia, lei dall'opulenta società occidentale delle Concessioni straniere di Tientsin, nel nord della Cina. Tra loro si frappongono la seconda guerra mondiale, che li vede nemici, le leggi fasciste, che impediscono a lui di sposare una donna straniera, i pregiudizi del padre di lei, che non ama gli italiani.La storia di questa coppia e delle relative famiglie, raccontata dalla figlia maggiore con rigore per i fatti e affetto per i protagonisti, si dipana attraverso tempi, luoghi, eventi lontani tra loro, che trovano il punto di incontro nei due protagonisti. Un incontro avvenuto in un luogo reale, ma che ha un profondo significato simbolico: Shan-Hai-Kwan, ""dove le montagne incontrano il mare""""."" -
Manoscritti miniati dalla Biblioteca del duca Andrea Matteo III Acquaviva d'Aragona
A più di un secolo di distanza dalla sua pubblicazione in lingua tedesca, abbiamo voluto proporre in lingua italiana il saggio di Hermann secondo l'edizione originaria, ma corredato di nuove immagini a colori rendendolo finalmente accessibile sul piano linguistico, anche a un pubblico più vasto, animati dalla consapevolezza che esso costituisce ancora un ineludibile punto di partenza per lo studio dei codici acquaviviani e in modo particolare per il loro complesso apparato miniaturistico, ricco di significati nascosti. La sua lettura risulta ancora molto proficua perché stimola nel fruitore una serie di quesiti, ad esempio, sulla relazione stretta che esiste nella singola pagina tra la parte scritta e la parte figurata; sul rapporto tra committente, scriptor e miniator; su chi dettava i soggetti e suggeriva le immagini; sul problema del dialogo tra le tecniche artistiche nel Mezzogiorno rinascimentale: miniatura, pittura su tavola, affreschi. -
Journal of ancient topography-Rivista di topografia antica (2014). Ediz. bilingue. Vol. 24
Michaa Marciak, The Sites of Kiziltepe (Tell Ermen) and Arzan: Preliminary Remarks on the Identification of Ancient Tigranokertavladimir P. Petrovi & Dragana Grbi, The Roman Roads between Upper Moesia and Thrace: Archaeological and Epigraphic evidence Matteo Frassine, Gianfranco Valle, Viabilità romana e napoleonica nel Friuli centro-occidentale. Indagini archeologiche lungo la SS 13 Pontebbana Custode Silvio Fioriello, Tra terra e mare: archeologia dei paesaggi costieri nella Puglia centrale in età romana Giuseppe Scardozzi, La topografia antica di Oria tra l'età del Bronzo e l'epoca tardo-antica: sintesi dell'evoluzione e delle trasformazioni dell'abitato Luca Zambito, La produzione dello zolfo in Sicilia in età romana. Primi dati da una ricerca Per la Storia della Topografia Antica Giovanni Uggeri, Biagio Pace, la topografia antica in un'ottica mediterranea Note e discussioni Elio De Magistris, L'ipogeo di San Nicolò dei Cordari a Siracusa: fasi costruttive e funzione English Summaries Books Received Note to Contributors. -
Repútu pe lle chiazze salentine-Lamento funebre per le piazze rurali del Salento
Il poema in ottava rima e in rigoroso dialetto salentino, che utilizza a pretesto narrativo una divertente storia paesana, fotografa, con i toni e registri più diversi e seguendo il libero andare della memoria, il rapido e per molti versi catastrofico diluirsi, in un nulla ancora indistinto, della millenaria civiltà contadina; una civiltà che nei centri rurali del Salento aveva realizzato, pur in un quadro diffuso di povertà, sfruttamento ed ingiustizia, straordinari risultati di risposta ai bisogni collettivi, di socialità ed identità culturale. Le piazze di quei paesi, che negli ultimi anni sono state oggetto di importanti rifacimenti strutturali ed estetici dagli effetti spesso scenografici, perduta ogni funzione economica e sociale, oggi si presentano come spazi vuoti di presenza umana, freddi, senza storia, senza anima e memoria e ormai da decenni attendono nuova linfa e nuova vita, che sarà, se mai, del tutto diversa da quella di un passato leggendario ed irripetibile. -
Le vie della misericordia-The ways of mercy. Ediz. bilingue
Il cammino e la meta. Grazie al Giubileo straordinario indetto da papa Francesco, un vento primaverile si diffonde nel mondo, portando il messaggio della speranza e della misericordia. In tale spirito è nata l'idea di convocare specialisti di ambiti disciplinari e metodologie diverse - geografi, storici, storici dell'arte - e porre al centro della riflessione ""le vie della fede"""", i santuari, le immagini, dedicate a Maria Mater Misericordiae. Ne è scaturito un concerto di voci diverse e tuttavia consonanti. Ciascuno degli studiosi ha portato il frutto, spesso le primizie, raccolte lungo percorsi di ricerche condotte nel vasto scenario mediterraneo ed europeo."" -
Soffitti della fantasia. L'ornato dei soffitti in Puglia e Campania dal 1830 al 1920
I soffitti della fantasia compongono, direi, un poemetto per immagini; le condizioni classiche della scrittura visiva, le troviamo precise, esemplari: la luce (quella netta, mediterranea), lo scorcio (gli elementi che nelle case ci stanno sopra la testa, come quiete divinità pagane, a cui dedichiamo poca attenzione specifica, molta attenzione inconscia e sensoriale), la fantasia infine (quella pugliese, così nutrita di miracoli terrestri, di creature celesti e stemmi, marginati dalle strutture, quasi a testimoniare che anche il Paradiso ha bisogno di fonde radici, di humus). Con questo poemetto, suddiviso in tanti capitoli che corrispondono a stati ambientali, Accolti fa opera di miniaturista; all'incontrario tuttavia, nel senso che l'illustrazione è data, qui, dalla nota scritta, con la saggezza del Salimbene e l'estro di uno Sbarbaro, mentre il testo è l'immagine. Quale lo scopo? Di avvertirci che, in questo tempo ingrato, noi la testa la alziamo troppo poco, e troppi soffitti non della fantasia, ma del condizionamento oscuro, ci separano da quel regno del meraviglioso, che la storia ci ha socchiuso intorno, invitandoci nelle sue regioni. -
La Basilica di?Santa Caterina d'Alessandria in Galatina. Ediz. italiana e inglese
Un atlante illustrato, in formato jumbo, sulla Basilica di Santa Caterina d'Alessandria in Galatina. Un progetto ambizioso che, in una veste tipografica importante, si pone l'obiettivo di documentare in maniera sistematica il monumento e fare il punto sui contributi scientifici e le più recenti interpretazioni della struttura alla luce del contesto culturale nazionale ed internazionale. Per la prima volta, alla godibilità estetica delle immagini viene coniugato un testo scientificamente robusto, ma che ha, al tempo stesso, la freschezza e la capacità della divulgazione presso un pubblico ampio e trasversale. Le immagini permettono di portare ""vicino"""" ciò che di fatto si può nella visita cogliere solo dal basso e non nel dettaglio o che non si può raggiungere affatto. In altre parole, di rendere fruibile un capolavoro altrimenti lontano per limiti logistici, temporali, conservativi."" -
Due regioni una civiltà. La vita in grotta tra Puglia e Basilicata
Mezzogiorno rupestre:?la civiltà delle grotte. Premessa I. L'habitat rupestre della subregione delle gravine Massafra Mottola Palagianello Castellaneta Laterza Ginosa II. L'habitat rupestre della Murgia alta Matera Gravina di Puglia Altamura III. L'habitat rupestre della Murgia costiera Monopoli Fasano Testimonianze rupestri a S. Vito dei Normanni Bibliografia ""Vivere in grotta"""": lo spazio urbano alternativo La città medievale (secoli VI-XIV) Matera. Dalla Civita ai Sassi: il paradigma della piramide rovesciata Il popolamento rupestre L'habitat rupestre: nelle fonti dei secoli X-XII «In Casali rupto»: una tappa della civiltà rupestre meridionale (secc. X-XIV) Civiltà e/o cultura rupestre."" -
Il bambino nascosto a Roma
Indice Presentazione Mario Venezia. Premessa Riccardo Di Segni. Prefazione Aldo Micocci-Pietro Traldi, Il Museo Civico delle FF.AA. - Botrugno Lecce Donato Maglio, Introduzione Il fascismo e la sua ascesa, Il bambino nascosto a Roma. Testimonianze fotografiche. -
Studi di antichità. Vol. 17
RICERCHE ARCHEOLOGICHE: Claudio Giardino Archaeological Prehistoric Research Project in Northern Christina Merkouri Zakynthos. The investigations in the Ionian island Giovanni Paternoster University of Salento and Ephoria of Zakynthos Tiziana Zappatore and the provenance of the Zakynthos obsidian Teodoro Scarano Una struttura funeraria ipogeica dell'età del Bronzo presso Grotta Poesia a Roca Vecchia (Melendugno, LE): i dati della campagna di scavo 2008 nel quadro dei costumi funerari protostorici in Puglia Marina Castoldi I mortai tra Jazzo Fornasiello e la Peucezia Florinda Notarstefano La funzione degli edifici del complesso rurale di Acquarica Pozzo Seccato (Lecce): dati archeologici e studio delle tracce organiche sulle superfici pavimentali Giuseppe Scardozzi Durazzo: note di topografia antica e aerotopografia archeologica STUDI DI STORIA ED EPIGRAFIA: Anna Rosa Gallo CIL IX 236 e la collezione del canonico tarantino Giuseppe Antonio Ceci IL MESTIERE DELLE ARMI. ATTI DELL'INCONTRO DI STUDI, LECCE, 27 GIUGNO 2017. Gianluca Tagliamonte Introduzione Raimon Graells I Fabregat Gianluca Tagliamonte Una corazza a tre dischi decorata «da Vulci» Azzurra Scarci Gli schinieri dall'Italia meridionale tra VII e III secolo a.C.: una proposta tipologica Andrea C. Montanaro La morte non mi appartiene. Riflessioni su alcuni contesti funerari di guerrieri aristocratici dall'area apula tra V e IV secolo a.C. Raimon Graells I Fabregat El color de las corazas helenísticas Vito Giannico Armi dal santuario di Atena a Castro -
Spina tra Greci ed Etruschi. Le ceramiche di produzione locale
Spina, la famosa città portuale fondata sull'Adriatico alla foce del Po, cerniera tra Greci ed Etruschi, fiorì dalla fine del VI secolo al 225 a.C. circa. Nel V secolo a.C. fu al centro degli scambi commerciali tra Atene e l'Etruria Padana e indirettamente l'area celtica, anche d'Oltralpe. A cento anni dalla scoperta della necropoli di Spina, si nota che soprattutto i magnifici vasi attici a figure rosse hanno polarizzato l'attenzione degli studiosi; ma gli scavi nell'abitato, condotti dagli autori di questo libro tra il 1965 e il 1979, hanno rivelato una variegata produzione locale di ceramiche di uso domestico, che merita particolare attenzione. In questo lavoro vengono prese in esame le ceramiche grigie, dipinte e acrome, delle quali si presentano la classificazione delle forme vascolari e dei sistemi decorativi e le evidenze archeologiche della produzione locale, ossia una fornace, numerosi separatori da fornace, scarti di lavorazione e contrassegni impressi con punzoni o con castoni anulari. -
Scultura del primo Trecento in Terra di Bari. Cultura figurativa e geografia artistica
La rilevanza dello studio della scultura della prima età angioina nella Terra di Bari è proporzionale al carente stato degli studi al riguardo, ultimamente rimpinzati di interventi destinati alla enucleazione di immagini mariane angioine e alla individuazione di tangenze artistiche filo dinastiche, ma che trova il caposaldo storiografico nelle ricerche pioneristiche del tema di Pina Belli D'Elia e di Maria Stella Calò Mariani. L'attenzione allo specifico territorio di Bari e del suo circondario, inoltre, è supportata dalle plurime testimonianze, in certi casi conservatesi in frammenti, del patrimonio scultoreo del periodo iniziale del XIV secolo. Il focus del libro riflette sulla decorazione dei portali pugliesi e di altre opere parimenti importanti, collocabili cronologicamente dal tramonto del Duecento alla prima metà Trecento, in cui è possibile individuare diverse linee di percorrenza dello stile e varie scelte iconografiche riconducibili a due fenomeni di committenza simultanei, l'uno affiancabile al gusto dei re angioini e l'altro svincolato da esso, predisposto ad accogliere sia la predilezione al conservatorismo dei retaggi formali e figurativi del passato svevo ... -
Eroi senza medaglia. Un racconto salentino
Le vicende di una famiglia Salentina, negli anni a ridosso dell'ultimo conflitto mondiale, rivissute in un momento in cui nuove angosce che si riteneva sepolte nel passato, ricompaiono minacciose nelle nostre vite. Affanni, ansie, sacrifici ma anche momenti di gioia carichi di umanità. Ultimi scorci di una vita legata alle tradizioni, ai valori della famiglia e del lavoro, prima che lo tsunami della globalizzazione giungesse a uniformare ogni vissuto in un plasma indistinto. Memorie e sentimenti che si diffondono liberi, come i pappi del soffione mossi dal vento e dalla speranza che qualcuno si posi lievemente su un terreno fecondo per germogliare a nuova vita. -
Castellana fuori e dentro le mura. Vol. 31: Sviluppo urbano, antiche famiglie, pubblica amministrazione, territorio rurale, beneficenza e religiosità tra il XVII ed il XIX secolo.
«Dalle pagine del volume e dalle splendide immagini fotografiche sentiamo trasudare la fatica del popolo, spesso alle prese con sedicenti signori di feudataria arroganza, quel popolo umile che trovava nella religiosità spontanea e sincera l'unico conforto per una vita così grama, associandosi nelle confraternite, o in piccole fondazioni come quella della chiesetta della Mater Domini, ormai completamente spoglia, frequentando riti austeri e feste povere, come la benedizione delle porte della città durante la processione dell'Ascensione o il rito della manna di S. Nicola nel palazzo Persio, ma che offrivano genuini momenti di aggregazione e di identità sociale.(don Vito Castiglione Minischetti)""Castellana fuori e dentro le mura"""" si arricchisce di questo terzo volume che, come gli altri, percorre il territorio di Castellana e la storia stessa della nostra cittadina, con una inconsueta capacità di sistematizzazione arricchita da infinite informazioni sui nostri antenati e sui nostri luoghi. Case, strade, famiglie, persone, rivivono nelle pagine di questa Opera che solo l'acribia del ricercatore instancabile, qual è l'amico Donato, ha reso possibile» (Augusto dell'Erba)"" -
L' abbazia italo-greca di Cerrate e il suo feudo. Un gioiello perduto e ritrovato
Il libro, ricco di 200 illustrazioni a colori, nel saggio di Mario Cazzato, analizza, con scrupolosa documentazione, le analogie del complesso edilizio di Cerrate con le costruzioni dell'oriente bizantino, così come la prima fase dei cicli pittorici della Chiesa deriverebbero dai modelli dei grandi cantieri della Macedonia. La seconda parte del libro di Antonio Costantini è dedicata al feudo dell'abbazia di Cerrate, ai suoi confini e alla sua estensione. Il fortunato recupero della ""Platea di tutte le Piante feudali dell'Abbadia di S. Maria a Cerrate"""" del 1803, l'antica Platea del 1691 e il Catasto Onciario di Lecce del 1755 fornisce un quadro completo del feudo di Cerrate, delle rendite, delle colture predominanti e delle tipologie edilizie di 22 masserie con una economia agricola incentrata prevalentemente sull'olivicoltura, con un totale di oltre 68.000 alberi d'olivo che consentivano all'abbazia di ottenere cospicui guadagni."" -
Le ultime tarantate
Nell'estate del 2017 Pierpaolo De Giorgi è ospite, insieme al gruppo ""I Tamburellisti di Torrepaduli"""", di una delle più belle trasmissioni culturali della televisione, la rubrica """"Persone"""" di Rai 1, ideata e diretta dal caporedattore del Tg1 Angelo Angelastro. Durante le riprese, tra una pizzica scherma e un'esibizione di tamburi a cornice, Angelastro confida a De Giorgi di conservare numerose foto di tarantate da lui scattate nel corso di un servizio televisivo del lontano 1978. Le immagini in bianco e nero furono """"catturate"""" durante il rito pubblico nei pressi della nota cappella di Galatina, da dietro una grata che nascondeva il più possibile il fotografo e la sua reflex. Colgono momenti concitati durante i quali le tarantate assumono atteggiamenti rivelatori e pose di grande valore simbolico. De Giorgi intende mostrare come il tarantismo sia una risorsa gestita tradizionalmente dalle donne della famiglia, e non un rito terapeutico illusorio che svela le """"frane della psiche"""" di persone di sesso femminile vittime di oppressioni e preclusioni erotiche."" -
Journal of ancient topography-Rivista di topografia antica (2022). Vol. 32
In questo numero: Premessa: Giovanni Uggeri. Un ricordo e bibliografia; Cesare Marangio. Un ricordo; Enrico Felici, Iconografia portuale romana: note di topografia antica litoranea; Guido Rosada, Oreste e Pilade sulla strada di Tyana Rodolfo Brancato, Topografia della valle del fiume Vjosa (Albania meridionale) in età ellenistica.Fortificazioni e viabilità nella frontiera tra Illiria ed Epiro Elio De Magistris, Ricerche sull'ager publicus in Lucania Fabrizio Mollo, Sull'ubicazione di Nerulum: nuove proposte alla luce delle recenti ricerche nella valle del Lao-MercureBruno Sardella, Michele Fasolo, Tito Frate, Fortificazioni e controllo del territorio in un'area strategica del Molise nord-occidentale: il territorio di Montalto (Rionero Sannitico, IS)Elena Foddai, Giampaolo Luglio, Corchiano (VT): le vie cave ""gemelle"""" della Madonna delle GrazieMariavittoria Antico Gallina, Sui pretesi """"drenaggi di anfore"""": i rischi e i pericoli di una terminologia convenzionaleMatteo Frassine, Valentina Santi, Nicola Cappellozza, Michele Asolati, Luca Millo, Vigonza. Dal sacello romano alle trincee della Grande GuerraEnglish SummariesNote to contrubutors"" -
Il «De virtute morali» di Plutarco nella versione latina di Andrea Matteo Acquaviva d'Aragona. Ediz. bilingue
Indice del volume: Caterina Lavarra, Prefazione, Andrea Matteo Acquaviva, Versione latina del De virtute morali di Plutarco, edizione critica e traduzione italiana di Claudia Corfiati; Nota al testo, Andreae Aquevivi praefatio ad Troianum Caracciolum; Prefazione di Andrea Acquaviva a Troiano Caracciolo Plutarchi de virtute morali opusculum; L'operetta sulla virtù morale di Plutarco; Appendice P. Summonte Antonio Donato / Aquivivo Ioviano Comiti S. Pietro Summonte saluta il Conte Gioviano Antonio Donato Aquaviva; Indice delle figure e delle tavole; Indice dei nomi di persona. -
La Corona, gli schiavi, l'impero. Gli inglesi e il mondo atlantico (1497-1607)
Se durante la metà del XVI secolo la presenza spagnola e portoghese nel Nuovo Mondo si poté dire ormai consolidata, non altrettanto avvenne per l'Inghilterra che alle prese con varie problematiche di carattere politico e religioso tardò, rispetto ai rivali iberici, a fondare colonie di popolamento. Le esplorazioni furono demandate a avventurieri spregiudicati come Humphrey Gilbert, John Hawkins e Francis Drake spinti anche dal remunerativo commercio degli schiavi. Il tutto incoraggiato dalla regina Elisabetta I che vedeva in queste imprese, soprattutto dopo la sconfitta dell'Invincibile Armada nel 1588, il primo fondante momento per la costruzione di un impero al di là dell'Atlantico, che si concretizzò con la fondazione di Jamestown e il possesso della Virginia. Una colonia costruita tra i morsi della fame, la mancanza di forza lavoro e il ricorso alla manodopera schiavile nella quale si solidificò una società di tipo razzista con leggi ben precise imposte dai nuovi padroni per regolare la vita, le punizioni e la morte degli schiavi. Uno spaccato di un mondo in continua evoluzione con tutta una serie di contraddizioni riscontrabili ancora oggi nella società americana. -
Castellana fuori e dentro le mura. Vol. 3/2: Sviluppo urbano, antiche famiglie, pubblica amministrazione, territorio rurale, beneficenza, religiosità e opere pubbliche tra il XVII ed il XIX secolo
Castellana fuori e dentro le mura (vol. III, tomo II, Congedo Editore, Galatina 2023) è l’ultima, sorprendente fatica dello storico castellanese Donato Mastromarino. E di autentica fatica si tratta: sono pagine copiose, dense di notizie, spesso inedite, relative, come recita il sottotitolo, allo sviluppo urbano, alle antiche famiglie, al territorio rurale, alla beneficenza e religiosità della nostra cittadina tra il XVII e il XIX secolo. Il volume è impreziosito da molte e splendide fotografie, anche queste spesso inedite, che non solo illustrano il testo, ma accompagnano il lettore passo dopo passo, quasi tenendolo per mano, alla comprensione della fitta e complessa documentazione storica, alla scoperta di una Castellana, che non avremmo mai sospettato potesse avere una tradizione così affascinante.