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Perdita e meraviglia alla Fine del Mondo
Laura A. Ogden raccoglie in un’unica narrazione i modi in cui cambiamento ambientale e storia coloniale si sono scontrati, o hanno convissuto, nella Terra del Fuoco, all’estremo sud del Cile e dell’Argentina. Seguendo le comunità indigene e gli esploratori del passato, fra esperimenti di storia naturale e performance di teatro d’avanguardia, in un panorama punteggiato da ghiacciai in ritirata e industrie estrattive, popolato di castori, licheni e salmoni, Ogden racconta le molteplici forme di perdita che hanno segnato il territorio – lingue, immaginari e sovranità – e, insieme, ci restituisce le forme di meraviglia in cui la vita si è reinventata, tra rovine e devastazioni. ""Perdita e meraviglia alla Fine del Mondo"""" attraversa l’ombra dell’imperialismo e si pone con occhi nuovi di fronte ai luoghi che non abitiamo ma vogliamo conoscere. Un lavoro che si interroga sulla nostra presenza e sulle tracce lasciate da chi ci ha preceduto, su ciò che sarebbe potuto e che potrebbe, ancora, essere."" -
Oceano di suono. Musica ambient e ascolto radicale nell'era della comunicazione
La straordinaria storia sonora di David Toop inizia nelle foreste pluviali dell’Amazzonia per giungere sino alle megalopoli contemporanee, attraversando il lavoro di artisti come Brian Eno, Sun Ra, Erik Satie, i Kraftwerk e Brian Wilson. Partendo dall’Esposizione di Parigi del 1889, quando Debussy ascoltò per la prima volta la musica giavanese, ""Oceano di suono"""" arriva a incanalare gli istinti contrastanti della musica del XX secolo in un resoconto insieme storico, esilarante e rivoluzionario. La musica ambient viene ridefinita come un protocollo alternativo per l’ascolto e la creazione di suoni ma anche come una modalità di rilettura dei concetti di politica, temporalità e spazio. Un’avventura straordinaria che, attraverso una scrittura appassionata, conferma Toop come una delle voci-guida da ascoltare in questo mondo connesso e incoerente. Prefazione di Valerio Mattioli."" -
La città indelebile. Hong Kong tradita e ribelle
Le voci di calligrafi ribelli, archeologi in protesta, curatori attivisti e manifestanti in prima linea sono raccolte da Louisa Lim in questo racconto storico e personale della città in cui è cresciuta. La città indelebile ricostruisce il passato di Hong Kong e le vite dei suoi abitanti, sconosciute e appannate dal pregiudizio etnico e dalla dominazione coloniale. Più di tutti, ad attraversare questo libro è il Re di Kowloon, icona di resistenza di Hong Kong, i cui graffiti ante litteram hanno incarnato e ispirato la personalità della città, luogo di scomparsa e ricomparsa, potere e impotenza, perdita e rivendicazione. Per decenni, le narrazioni ufficiali hanno negato le radici di Hong Kong come luogo di rifugio e opposizione. La sua stessa identità è stata oscurata, prima dall’impero coloniale britannico e oggi dal governo cinese, attraverso forme di controllo e repressione che ne hanno soffocato l’aspirazione democratica. Louisa Lim, di padre cinese e madre inglese, ci porta alla scoperta di storie mai svelate prima, costruendo un’immagine di Hong Kong che ne restituisce finalmente la complessità e la forza. -
Baby blue
In un futuro non così lontano, felicità e benessere psicologico sono imposti per legge. Un apposito ministero si occupa di tracciare ogni sintomo di devianza psichica, controllare la circolazione delle informazioni e intervenire tramite i suoi socioguardiani a ogni manifestazione di emozioni diverse dal sorriso. Trattamenti sanitari obbligatori, vaccinazioni contro tutto ciò che viene identificato come “malattia mentale”, Stato di polizia: ogni intervento in nome della produttività. Dopo una giornata impossibile, Betty Pott viene convocata all’istituto di psichiatria e di salute popolare e, mentre subisce la prima flebo di stabilizzatore emozionale, conosce Berina. Ancora non lo sa, ma sarà proprio questo incontro ad aprirle le porte di un mondo di cui non sospettava nemmeno l’esistenza. Un mondo dal quale opporsi al regime. La resistenza che germoglia negli inferi. -
Sul camminare. 52 modi per perdersi e ritrovarsi
Tra scienza, esperienza personale e ricerca, Sul camminare è una guida alle infinite possibilità del muoversi. Scegliendo 52 esempi, idealmente uno a settimana, Annabel Streets scopre con il lettore cosa succede a corpo, mente e spirito se i piedi si mettono in moto. Incamminarsi nel fango stimola la serotonina, affrontare il vento accelera il metabolismo, passeggiare con un animale domestico accresce l’autostima, e questi sono solo alcuni dei tanti benefici che ogni camminata, sia essa veloce, in solitaria, lungo un fiume, a piedi nudi o in salita, porta con sé. I 52 capitoli si trasformano in altrettanti suggerimenti per ritrovare una nuova consapevolezza sul movimento perché quasi tutto, a quanto pare, può essere migliorato e potenziato camminando in modo intelligente e consapevole, e perché si può ottenere di più dalla vita, facendo un passo alla volta. Se camminare aggiunge molto alle nostre vite, questo libro aggiunge molto al camminare. -
Narrazioni dell'estinzione
Quali narrazioni ci aiuteranno a ripensare la prospettiva umana, in un mondo così diverso da quello in cui sono nate quelle che chiamiamo storie? Ricordandoci come il nostro rapporto con il narrare modelli le nostre relazioni con il mondo, Elvia Wilk ci porta attraverso il tempo e i generi, cercando di abbattere i confini tra distopia e utopia, reale e immaginato, sé e mondo. Muovendosi tra monasteri medievali, futuri solarpunk, giochi di ruolo, vampiri e ambienti privi di umani, Narrazioni dell’estinzione delinea un syllabus per una nuova narrativa speculativa e femminista adatta al nostro tempo, chiamando a sé una coralità di voci del passato e del presente, da Margaret Atwood, evocata nel racconto da cui parte il libro, a Mark Fisher, Han Kang, Doris Lessing, Anne Carson, Octavia E. Butler, Jeff e Ann VanderMeer. -
Goblin girl
In questo graphic novel d’esordio, Moa Romanova racconta la sua vita recente. Una vita come tante tra desiderio di una relazione sincera, difficoltà economiche, il tentativo di tirare avanti, anche divertendosi, facendo fronte nel frattempo a una montante depressione e a sempre più severi attacchi di panico. È qui che questo libro, a un tempo scanzonato e lirico, punk e poetico, intimo e corporeo, rivela la sua vera natura. Con precisione e sensibilità sorprendenti, Romanova riesce senza patetismo a sollevare il velo dietro il quale nascondiamo il malessere mentale. Racconta così delle sue sedute da uno psicologo che non sembra essere d’aiuto, le sue vicissitudini su Tinder e le sue serate in cerca di compagnia, le lunghe ore passate nella vasca da bagno, la nascita di relazioni che sembrano superficiali e invece magari… -
Pop. Come la cultura giapponese ha conquistato il mondo
Karaoke e Walkman, Pac-Man e Pokémon, Tamagotchi ed emoji sono solo alcune delle novità made in Japan che hanno contribuito a portare la modernità nelle nostre vite. Tra gli anni Settanta e Ottanta il Giappone sembrava vivere in un futuro prossimo, grazie alle avanzate tecnologie di Sony e Toyota, e a manga e anime visionari. Nel 1990 il crollo del mercato azionario inaugurò il Decennio perduto, rischiando di far precipitare il Paese nell’irrilevanza, ma il suo peso culturale, invece, non fece che aumentare. Hello Kitty, Nintendo, Dragon Ball Z sono stati più che semplici successi di marketing: confezionati ad arte, divertenti e pericolosamente kawaii hanno trasformato il mondo, innescando connessioni e isolamento, e diffondendo nuovi immaginari. Intrigante e perspicace, Pop ポップ ripercorre le storie di geni e artisti stravaganti che hanno fatto del Giappone una vera e propria factory delle fantasie del mondo. -
Contro il femminismo bianco. Appunti per un cambiamento radicale
Le donne bianche sono state per lungo tempo le “esperte” di femminismo: hanno presieduto organizzazioni internazionali e scritto molto di ciò che, ancora oggi, viene considerato il canone femminista. Questa visione ha definito uno spazio di potere biancocentrico che ha escluso dal racconto e dalla definizione di sé buona parte delle donne del mondo. Dalla tesi coloniale secondo cui tutte le riforme vengono dall’Occidente alla condiscendenza del “complesso degli aiuti” sino alla liberazione sessuale come “somma totale dell’empowerment”, le femministe bianche hanno modellato bisogni e richieste a propria immagine e somiglianza. -
Quando il ferro costava più dell'oro. Storie per capire l'economia mondiale
La storia dell’umanità è un continuo intreccio di battaglie e rivoluzioni, nascite e tramonti, tutto e tutti costantemente in balia di poteri politici ed economici. Partendo da quando nei mercati assiri il ferro costava otto volte più dell’oro, Alessandro Giraudo ci guida nel tempo e nello spazio raccontandoci che la Casa di San Giorgio, una delle prime banche centrali, nacque per superare la sostanziale bancarotta delle finanze genovesi, che il tesoro inglese impose una tassa sulle finestre per finanziare le guerre contro Luigi XIV, e che Napoleone fu anche capo di un’impresa di falsari intenzionata a distruggere i nemici attraverso l’inflazione.""Quando il ferro costava più dell’oro"""" legge la storia come un cubo di Rubik in cui ogni tassello rappresenta una variabile: guerre, religioni, serendipità (la “scoperta” di Colombo) o coraggio cocciuto (Magellano), carestie e abbondanza non sono che gli elementi perennemente in movimento di un contrappunto senza fine."" -
Bolero Avana
Dopo la Corea del Nord e il Myanmar, Carla Vitantonio, alla guida della sua automobile cinese, ci porta tra le strade dell’Avana, lungo i litorali e nelle zone rurali dell’isola del Caribe, raccontando un altro pezzo della sua vita eccezionale nei luoghi impossibili del globo che sceglie di far diventare la sua casa. Pagina dopo pagina entriamo e usciamo dall’intimità dell’autrice, e la accompagniamo mentre nuota nella piscina diroccata del Copacabana colma di pesciolini tropicali, la scortiamo nelle camminate forsennate per vicoli, scale, terrazze e corsie di supermercati sprovviste di quelli che noi consideriamo beni di consumo di base (il burro!). In questo vortice esperienziale ci ritroviamo a meditare con lei su temi quali razzismo, postcolonialismo, femminismo bianco, e siamo sempre con lei quando celebra passi fatidici della sua nuova vita, fino al momento dell’ennesimo addio. -
Capolavori. Allenare, allenarsi, guardare altrove
Quando si pensa alla parola capolavori, il primo pensiero va al mondo dell’arte: pittura, scultura, architettura, ma anche cinema, teatro, musica, scrittura. Difficilmente si pensa allo sport. Non è così per Mauro Berruto, una vita dedicata ad allenare, per lui non c’è differenza tra un capolavoro di Michelangelo e uno di Maradona. In queste pagine Mohammad Alì e Kostantinos Kavafis recitano insieme poesie, Diego Armando Maradona palleggia con Michelangelo, Jury Chechi sfida William Turner: calciatori, artisti e poeti fanno parte della stessa squadra ossia di uno spazio in cui ogni individuo può esprimere il proprio talento e compiere il proprio personale capolavoro. A metà fra racconto e biografia, Capolavori è una mappa per trasformare il potenziale in eccellenza, in cui anche il gesto dell’allenare, si tratti di una squadra o di qualsiasi gruppo di lavoro, è un’arte che rende le persone capaci di realizzare il proprio talento. Ma c’è un segreto che Berruto vuole condividere in questo racconto: per creare il proprio capolavoro come allenatore e come persona bisogna saper guardare e cercare altrove i propri strumenti. -
Soli
Nella storia mai così tante persone hanno vissuto da sole, eppure la società continua a considerare la solitudine come la mancanza di qualcosa, se non addirittura come un fallimento personale. Ma che cosa significa essere soli? Questo saggio intenso, in bilico fra esperienza personale, filosofia e letteratura, esplora un sentimento che tutti conosciamo e che spesso ci spaventa. Daniel Schreiber percorre la tensione che si muove tra il desiderio di ritiro e libertà e quello di vicinanza, amore e comunità, riflettendo sull’assenza, sui legami e sul ruolo dell’amicizia. Soli si chiede dunque se felicità e solitudine possono coesistere, ma la più importante delle domande diventa allora un’altra: in che modo vogliamo vivere? -
The end
Nell’anno successivo alla morte della sua fidanzata, Anders Nilsen ha riempito quaderni e taccuini di schizzi e riflessioni. Un flusso di coscienza per rielaborare il lutto, ritrovare un senso, darsene uno nuovo. Per far pace con la perdita e accettarla come parte inevitabile della vita. Ingiusta o meno che sia. The End è il capolavoro nato dall’ulteriore rielaborazione di quei frammenti. Un condensato di emozioni che, senza alcun patetismo né dramma gratuito ma con la capacità di far fluire il sentimento, permette di riflettere sulla più universale delle esperienze umane. -
Storie di atletica e del XX secolo
Con le sue storie, l'atletica, la regina dello sport, ha spesso incontrato la grande Storia. Lo ha fatto con Jim Thorpe, il nativo dominatore dei Giochi di Stoccolma cui vennero revocate le medaglie, probabile vendetta per le sue origini, o con Rudolf Harbig, re del mezzofondo, morto nel massacro della Seconda guerra mondiale, o con la vicenda di Yoshinori Sakai, ultimo tedoforo a Tokyo nel 1964, nato a Hiroshima nel giorno dell’esplosione della bomba, e con altri personaggi più o meno noti. -
Una vita cinese. Nuova ediz.. Vol. 1: Il tempo del padre
"Una vita cinese"""" è l'autobiografia a fumetti dell'artista Li Kunwu, disegnata da lui stesso e scritta a quattro mani con P. Ôtié. """"Il tempo del padre"""" è il primo di tre volumi che raccontano un viaggio nel tempo e nella storia. 1950. Mao Zedong è al potere da un anno quando sulle montagne dello Yunnan, nel sud della Cina, il segretario Li, irruente quadro comunista, conosce la giovane Xiao Tao. Dal loro matrimonio nasce Li Kunwu. Dall'infanzia rivoluzionaria alla morte di Mao, nei disegni di Li scopriamo la Cina del Grande timoniere attraverso i suoi occhi di bambino che non ha conosciuto altro che il regime comunista: la trama epica è affidata a una narrazione intima, che riflette la vita dell'autore, per più di trent'anni artista di Stato per il Partito comunista. L'autore si racconta rispettando fedelmente i fatti storici della sua vita, inevitabilmente intrecciata alla storia del suo paese: la Rivoluzione culturale, il Grande balzo in avanti. La mano di Li Kunwu, che unisce le tradizioni del pennello ai tratti caricaturali della propaganda maoista, raffigura la vertiginosa follia collettiva e la spirale di alienazione di un popolo ipnotizzato da Mao." -
Il pensiero bianco. Non si nasce bianchi, lo si diventa. Nuova ediz.
«Bisogna fare uno sforzo non indifferente per liberarsi di tutte le maschere che si è stati obbligati a portare, e anche quando ci si riesce, si corre il rischio di non essere capiti, perché la società non ama gli spiriti liberi. Ma sono gli spiriti liberi a cambiare le società.» Che cosa vuol dire essere bianco? E se invece di un colore della pelle indicasse un modo di pensare? Diventare bianco, non è forse imparare a pensare a sé stesso come dominante? Quando si parla di razzismo, il nostro sguardo si rivolge alle persone discriminate, mentre dovremmo guardare alle persone che da queste discriminazioni traggono vantaggio. Sul filo della storia – le conquiste coloniali, la schiavitù, la continua razzia di materie prime e dell’arte africana – Lilian Thuram racconta il pensiero bianco, come è nato e come funziona, il modo in cui dilaga e divide. È la cristallizzazione di una gerarchia, di un sistema economico di dominazione e di sfruttamento. Capire i meccanismi intellettuali invisibili che sostengono questo schema, e rimetterli in discussione, ci farà prendere coscienza che il nostro modo di definirci – sono un uomo, sono una donna, sono nero, sono bianco, sono meticcio, sono cattolico, sono musulmano, sono ebreo, sono ateo – è frutto di un pregiudizio storico e culturale. -
La foresta trabocca
Nowatari Rui è una donna stanca di essere il soggetto dei romanzi del marito, un celebre scrittore che la vede solo come fonte di ispirazione per la sua arte. Spogliata della sua identità e della sua vita privata, Rui è invasa da un sentimento di frustrazione e, in un momento di sconforto, ingerisce un’intera ciotola di semi che iniziano a germogliare su tutto il suo corpo. La donna-pianta si tramuta lentamente in un groviglio di radici e filamenti, fino a diventare una foresta che ingloberà l’intero quartiere e lo stesso marito, in una metamorfosi di libertà. ""La foresta trabocca"""" è un romanzo dallo sguardo weird che sfida i pregiudizi di genere ed esplora, combinando realtà e fantasia, i sacrifici nelle relazioni di coppia e i confini tra arte e manipolazione."" -
Nessun amico se non le montagne. Prigioniero nell'isola di Manus
Ilam, Kurdistan iraniano. Dopo le intimidazioni e l'arresto di alcuni giornalisti, Behrouz Boochani raggiunge clandestinamente l'Indonesia e da lì l'Australia, dove vuole chiedere lo status di rifugiato politico. Intercettato dalle forze militari australiane, viene confinato nel centro di detenzione per immigrati irregolari di Manus Island in Papua Nuova Guinea. Qui ha iniziato un'intensa campagna di denuncia della politica anti-migratoria e delle umiliazioni cui vengono sottoposti i rifugiati: articoli, documentari e questo libro, digitato in farsi su un cellulare e mandato a Omid Tofighian che lo ha tradotto in inglese. Romanzo autobiografico, testimonianza e atto di resistenza,il libro racconta sei anni di carcere ed esilio, lottando per la sopravvivenza, la salute e la dignità in condizioni degradanti. -
I templari in Umbria
I Templari sono impropriamente collocati spesso tra mito e leggenda. Nella realtà essi sono monaci guerrieri che hanno la missione di proteggere i pellegrini sulle strade che conducono ai luoghi santi, tanto in Terrasanta contro i Musulmani quanto nel resto del Mondo di allora contro i predoni. Corollario a queste funzioni sono l'allevamento dei cavalli, la produzione di foraggio, di generi alimentari e di armi, la capitalizzazione finanziaria e l'invio di moneta ai Templari in Terrasanta. In Umbria la presenza templare è molto forte e ancora oggi se ne trovano le tracce seguendo la Via Flaminia e tratti delle Vie Cassia, Salaria, Muccia, Lauretana, Francisca e di altre, tutte interessanti questa regione. Oltre ai due grandi insediamenti di Orvieto e di Perugia, esistono un'altra ventina d'insediamenti descritti nel libro sulla base di reperti e documenti. Verosimilmente sono molti di più ma per ""damnatio memoriae"""" di romana memoria, nel tempo si è cercato di annullare quanto più è possibile delle tracce templari: questo testo, oltre che far conoscere meglio il territorio umbro, potrebbe aiutare i ricercatori a farle tornare alla luce. Gli insediamenti umbri, infatti, sono sulle direttrici che portano alla città santa di Roma, o da questa ai porti dell'Adriatico per l'imbarco verso la Terrasanta. Il traffico è notevole per l'epoca e tale da attirare predoni e grassatori e quindi i Templari per la protezione dei pellegrini.""