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I Domenicani e la letteratura
È straordinario l'insieme di scritture domenicane che arricchiscono gran parte dello svolgimento della letteratura italiana dal Tre al Seicento, e probabilmente anche dei secoli a noi più vicini. Fin dal Medioevo, con grande evidenza si definisce la funzione di mediatori culturali e difensori dell'ortodossia assegnata in modo particolarissimo ai Frati Predicatori; un compito assolto con una dinamica di rinnovamento culturale che si manifesta nella predicazione volgare e nell'intenso lavoro di volgarizzazione della letteratura cristiana antica e medievale. I saggi presentati in questo volume, raccolti per festeggiare l'Ottavo Centenario dell'Ordine dei Frati Predicatori, rappresentano un contributo a questa storia particolare della letteratura religiosa in Italia e dimostrano quanto sia ricca di novità critiche questa linea di ricerche. -
Saggi di letteratura italiana. Da Dante per Pirandello a Orazio Costa
"A volte è bello spaziare e vedere cose nuove. E questo è ciò che il presente volume ci permette di fare sia nel tempo che nei luoghi, nella poesia che nel teatro, nella letteratura che nella critica. I diciassette saggi di Lucilla Bonavita, alcuni già apparsi in riviste e atti di congressi, altri finora inediti, qui riuniti aprono non una, ma molte finestre su un paesaggio letterario che spazia da Dante Alighieri a Valentino Zeichen, dalla Firenze medievale alla Roma contemporanea, dall'Empireo del Paradiso ad un capannone di periferia. Non ci sorprende, quindi, se il volume ci presenta un paesaggio critico ricco di nuove vedute e inaspettate prospettive. Il sovversivismo linguistico di Dante, esule da Firenze, riappare nella poesia di Valentino Zeichen, esule da Fiume. Considerato da molti """"il maggiore poeta italiano vivente"""", Valentino Zeichen """"vive la sua ricerca in una dimensione isolata dal contesto culturale e in contrapposizione ad esso"""". Tra questi due poeti si schiera una variata gamma di scrittori italiani - Giovanni Boccaccio, Anton Francesco Grazzini, Ortensio Scamacca, Giovanni Perrone, Ugo Foscolo, Luigi Pirandello, Orazio Costa, Mario Luzi, Alda Merini. Non c'è, e non si può pretendere di trovare in questa collezione di saggi un filo conduttore unico; vi troviamo, invece, un florilegio da offrire al lettore, un dono ricco di profonde considerazioni su alcuni momenti della letteratura italiana."""" (dalla Prefazione)." -
Religioni e società. Rivista di scienze sociali della religione (2016). Vol. 84: Caucaso. Un mosaico etnoreligioso, Il .
Di fronte ad una omogeneità dei dati climatico-geografici, nel Caucaso si sono stabiliti popoli diversi sul piano linguistico, religioso, storico e culturale, con livelli di sviluppo differenziati. Le varie popolazioni si sono scontrate e incontrate, spostate e mescolate in un modo quasi inestricabile, dando origine ad una mescolanza di etnie, di religioni, di usi e abitudini che rendono la regione un mosaico umano unico al mondo. Per questi motivi la conflittualità è allo stato endemico e la guerriglia fra le varie popolazioni pressoché continua. Gli articoli qui raccolti, opera soprattutto di studiosi russi, forniscono un quadro ricco e complesso della situazione fra le varie etnie, nonché delle contraddizioni di carattere economico, sociale e cultural-religioso di questa area del mondo. -
Studies in honour of Luciano Petech. A commemoration volume 1914-2014
L'idea originale di questo volume, oltre la commemorazione del centenario della nascita di un importante accademico, è riunire un gruppo di studiosi, italiani e stranieri, legati a lui sia da amicizia personale o professionale, sia da interessi di ricerca comuni nel campo degli studi tibetani e asiatici. La pubblicazione è suddivisa in base alle aree geografiche, seguendo gli interessi principali di Petech, cioè l'India e l'Himalaya, la Cina e il Tibet. Il primo contributo si occupa della riorganizzazione dell'archivio personale dello studioso, due articoli riguardano le aree himalayane e sub-himalayane, mentre quelli dedicati alla sfera cinese esaminano alcune delle sue sfaccettature politiche, culturali e storiche. La maggioranza dei contributi riguarda il Tibet, nella sua diversa varietà di aspetti artistici, culturali, religiosi e storici. -
RIASA. Rivista dell'Istituto nazionale d'archeologia e storia dell'arte. Vol. 70
Fondata intorno al 529 da Benedetto da Norcia, Montecassino rappresentò una delle più importanti cittadelle monastiche europee del Medioevo. Il volume concentra la sua attenzione sul periodo che va dalla seconda metà dell'XI fino al XIV secolo, proponendo un'analisi della scultura lapidea e degli arredi liturgici conservati nell'abbazia. In una prima fase, sotto il governo dell'abate Desiderio (1058-1087), l'abbazia conobbe un periodo di grande splendore nelle arti e le fabbriche abbaziali subirono un radicale rinnovamento. Successivamente, in età postdesideriana, fu attuata una seconda, importante campagna decorativa, affidata a maestranze locali e realizzata tra la fine del XIII secolo e l'inizio del secolo successivo. Particolarmente degno d'attenzione lo studio di questi ultimi materiali, oscurati spesso dalla committenza desideriana che ha polarizzato su di sé l'attenzione della critica. -
Hung-e Azhdar. Research of the iranian-italian joint expedition in Khuzestan (2008-2011)
Il fascicolo espone i risultati delle ricerche condotte tra il 2008 e il 2011 dalla Missione italo-iraniana in Khuzestan, nella valle di Hung-e Azhdar (o Hung-e Nauruzi), circa 17 km a nord della città moderna di Izeh. Lo scopo del progetto è stato quello di acquisire nuovi dati e gettare nuova luce sul rilievo rupestre di età partica qui ritrovato, uno dei più famosi e controversi rilievi dell'antico Iran, dati l'ambiguità della scena raffigurata e il luogo remoto del ritrovamento. La spedizione archeologica ha condotto a termine la scansione laser e la fotogrammetria digitale della superficie scolpita per ottenere ulteriori informazioni sulla tecnica dell'intaglio, sullo stato dell'erosione e sui dettagli iconografici: questo, insieme con la ricognizione di superficie della valle e lo scavo in aree selezionate, per meglio comprendere il contesto del bassorilievo. -
La guerra e gli economisti
"Il 'secolo breve' inizia con la Prima Guerra Mondiale: di cui, dunque, diviene fondamentale ricostruire non solo la logica interna di sviluppo, su ogni piano, ma anche le cause od origini, prossime e remote. Al tema dell'imperialismo come origine della Grande Guerra, del resto, furono dedicate importanti pagine di analisi, anche da parte degli economisti, di ogni Paese e di ogni scuola, da quella marxista a quella marginalista, da Vladimir Lenin a Vilfredo Pareto. Con la Prima Guerra Mondiale l'attenzione degli economisti italiani per l'evento bellico subisce un salto di qualità: a cominciare dal 1914, la guerra rappresenta per gli economisti un tema ineludibile: per ricercarne le cause, per analizzarne le conseguenze sul piano economico, sociale e politico, nonché su quello della finanza pubblica. Gli studiosi di economia propongono analisi scientifiche sia per decifrare della guerra gli aspetti economici in senso stretto, sia per analizzarne le conseguenze sociali e politiche. Anche sul piano morale e politico, tuttavia, gli economisti sono coinvolti dal conflitto, come dimostra l'assiduità del loro impegno giornalistico e pubblicistico, tipico del panorama italiano. Impegno che non si limita all'analisi critica della politica economica dei governi che si succedono, ma si confronta con tutti gli aspetti della vita del Paese, a cominciare dal tema dell'interventismo, cioè della scelta di fronte alla quale l'Italia si trova tra il 1914 e il 1915.""""" -
Menandrea. Elementi e strutture della commedia di Menandro. Vol. 1
In questo volume (primo di una serie di tre) sono analizzati elementi e struttura della commedia di Menandro, oltre che per gli studiosi, in modo accessibile anche per gli studenti. Sinefebo di Epicuro, discepolo di Teofrasto e imbevuto della dottrina peripatetica, Menandro visse uno dei più complessi periodi della storia ateniese. Uno degli aspetti della filosofia contemporanea, che appare più incisivamente riflesso nella commedia di Menandro, è la filosofia di Aristotele e del Peripato, Anche Epicuro trovò in Menandro un ascoltatore, e si sono voluti cercare anche echi dello Stoicismo. La commedia di Menandro, erede della tragedia di Euripide, risente dell'Arte Poetica di Aristotele. In questo volume sono esaminati alcuni motivi, come ad esempio hamartia e riconoscimento: accanto all'errore tragico (si pensi all'Edipo Re, la tragedia di Aristotele), irrimediabile, l'errore comico, rimediabile. Aiuta a comprendere questo aspetto l'etica nicomachea. Col definitivo declino della polis l'uomo vive chiuso nel cerchio angusto dei suoi interessi privati. Riconosce alla Fortuna e al Caso uno strapotere. Ma in Menandro interviene il carattere, e ognuno ha quel che si merita (vedi il capitolo sulla Fortuna). Le vicende, basate su quelli che potevano essere incidenti dell'esistenza quotidiana, sono tramate quasi sempre su un preciso fondamento giuridico (per esempio, l'arbitrato, o Smicrine, la dote e il divorzio). -
Menandrea. Elementi e strutture della commedia di Menandro. Vol. 2
Il secondo volume della serie dedicata da Antonio Martina a Menandro focalizza la sua attenzione sullo studio di alcune parti strutturali della commedia: prologo, monologo, coro. Iniziando dall'origine del teatro greco classico, l'autore ricostruisce l'origine e la funzione di queste parti teatrali nei vari autori e negli studi di poetica. Il debito di Menandro nei confronti della tragedia si rivela grande, anche se la scomparsa del coro rappresenta un elemento di forte differenziazione dall'età classica. Della vasta produzione menandrea solo poche commedie sono giunte a noi intere o quasi. Tuttavia i prologhi e i monologhi delle commedie di Menandro che possiamo leggere ci offrono un esempio significativo degli schemi espositivi utilizzati dal commediografo, facendo anche supporre, nello stesso tempo, una articolazione ancora più ampia. -
Menandrea. Elementi e strutture della commedia di Menandro. Vol. 3
Il terzo e ultimo volume dedicato a Menandro prende in considerazione l'influenza della tragedia e della commedia greca sulla sua opera, distinguendo quanto appartiene alla tradizione da quanto è sua creazione originale. L'autore, attraverso un'analisi puntuale delle commedie e dei frammenti del commediografo, riesce a mettere in luce i modelli, gli echi verbali, le espressioni e le allusioni mutuate dalla tragedia. La disamina delle opere offre un panorama vario, e approfonditamente analizzato, anche per quanto riguarda intrecci, situazioni, caratteri e tecnica così come per gli aspetti attinenti alla religione, alla società e al destino dell'uomo, alla schiavitù e all'incidenza della Tyche. Da ultimo, viene presa in considerazione l'influenza dell'imponente patrimonio sapienzale greco. -
Per Bruno Gentili
Il nr. 100 della collana ""Filologia e critica"""" è dedicato al ricordo che amici, colleghi e allievi hanno dedicato a Bruno Gentili dopo la sua scomparsa (7 gennaio 2014). Dai contributi si evincono la sua statura umana e intellettuale, la sua ricca e singolare personalità, la curiosità che lo distingueva e che lo rendeva permeabile alle sollecitazioni provenienti da settori anche apparentemente estranei agli interessi di un grecista, l'irrequietezza, la poliedricità e la versatilità di una figura di riferimento negli studi classici dal dopoguerra a oggi. Emerge da tutti i contributi quanto Gentili abbia dato a chi ha condiviso il suo cammino di ricerca continua e instancabile. Con questa iniziativa l'editore Fabrizio Serra ha voluto onorare la lunga collaborazione e l'amicizia che lo legava a Bruno Gentili."" -
Per Bruno Gentili
Il nr. 100 della collana ""Filologia e critica"""" è dedicato al ricordo che amici, colleghi e allievi hanno dedicato a Bruno Gentili dopo la sua scomparsa (7 gennaio 2014). Dai contributi si evincono la sua statura umana e intellettuale, la sua ricca e singolare personalità, la curiosità che lo distingueva e che lo rendeva permeabile alle sollecitazioni provenienti da settori anche apparentemente estranei agli interessi di un grecista, l'irrequietezza, la poliedricità e la versatilità di una figura di riferimento negli studi classici dal dopoguerra a oggi. Emerge da tutti i contributi quanto Gentili abbia dato a chi ha condiviso il suo cammino di ricerca continua e instancabile. Con questa iniziativa l'editore Fabrizio Serra ha voluto onorare la lunga collaborazione e l'amicizia che lo legava a Bruno Gentili."" -
Elisir mercuriale e immortalità. Capitoli per una storia dell'alchimia nell'antica Eurasia
Studiosi del mondo classico greco e greco-romano, latino e arabo, tardoantico e medievale e specialisti di discipline storico-filologiche del mondo indiano, tibetano e cinese si sono incontrati in due giornate di studio tenutesi a Napoli per studiare l'alchimia nell'antichità. I testi alchemici offrono infatti la possibilità di interessanti confronti, in considerazione dell'estensione geografica della loro diffusione e della pluralità di contesti culturali e linguistici in cui essi appaiono. Gli articoli contenuti nei due fascicoli vogliono saggiare, con studi settoriali, le possibilità di un'indagine dialogica sulle vicende e le peculiarità delle diverse tradizioni alchemiche, attraverso l'indagine storico-filologica applicata ai testi e alle immagini. -
Religioni e società. Rivista di scienze sociali della religione (2016). Ediz. bilingue. Vol. 85: Terre di fuoco. Violenza e religioni. Ediz. italiana e inglese.
Questo numero di ""Religioni e società"""" affronta un tema spinosissimo, ma purtroppo attuale, quale quello del rapporto fra violenza e religioni al sorgere del nuovo millennio. Numerosi studiosi ricorrono all'immagine di terza guerra mondiale', sparsa nelle diverse aree del mondo, trattando dei conflitti che sono fondati sugli estremismi religiosi e sull'intolleranza. Dal fenomeno della migrazione verso l'Europa di un numero sempre maggiore di persone alle guerre scoppiate in Medio Oriente e in numerosi stati africani, dal terrorismo islamico alle persecuzioni religiose e dagli squilibri sociali creati dalla globalizzazione alla crisi generata dal contatto tra la modernità occidentale e l'Islam contemporaneo, il fascicolo vuole presentare l'argomento del rapporto fra violenza e religioni sotto vari punti di vista e in diverse situazioni geografiche."" -
Il Santuario di Monte Li Santi. Le Rote a Narce. Scavi 1985-1996. Vol. 3: iscrizioni, le offerte alimentari. Conclusioni, Le.
Il terzo e ultimo volume dedicato al Santuario di Monte Li Santi. Le Rote a Narce contiene l'analisi dei materiali epigrafici (iscrizioni sia su ceramica sia su due cippi-altarini tufacei dedicati a divinità) e un'analisi archeozoologica dei resti ossei animali rinvenuti nell'area del santuario e inquadrabili cronologicamente dalla metà circa del V secolo fino agli inizi del I secolo a.C. Nell'analisi conclusiva la curatrice dei tre volumi mette in risalto come da questo studio, per la prima volta, il santuario venga illustrato in maniera analitica in tutte le sue componenti, consentendo, attraverso l'incrocio dei dati di stratigrafia assoluta e relativa, interessanti conclusioni sulle fasi di vita, sul regime del culto, sulle produzioni locali, sulla circolazione dei materiali votivi e sulle fasce sociali che ad esso facevano capo. -
Lisistrata. I canti
Questa indagine sulle sezioni liriche della Lisistrata di Aristofane si fonda sull'esame e sulla valutazione della disposizione metrica offerta dalla tradizione manoscritta nella convinzione, sostenuta da numerosi studi recenti, che essa non sia frutto del caso o di una costruzione arbitraria, ma riproponga una disposizione già presente in epoca arcaica e classica, elaborata più tardi in epoca alessandrina e riproposta nel corso dei secoli successivi. Sulla base di queste premesse la curatrice ha orientato la ricerca nella direzione di un esame e di una verifica dei dati che emergono dalla tradizione antica. Il testo delle sezioni liriche della Lisistrata, ricollazionato su fotografie dei manoscritti, è accompagnato da un apparato critico redatto con un criterio che ospita varianti, correzioni e congetture significative dal punto di vista testuale e soprattutto metrico. -
Fine (ma forse no)
"Non conclude"""": il titolo pirandelliano dell'ultimo capitolo di """"Uno, nessuno e centomila"""" ricorre in maniera ossessiva negli scritti dell'autore ed esprime l'angoscia del momento in cui cessa il fluire del tempo, del movimento, della mutabilità di ogni cosa, della vita. La carica vitale stessa dello scrivere impone alla scrittura di non arrestarsi. Nondimeno, questa dinamica deve arrestarsi quando lo scrittore intende comunicare con un lettore reale. La problematica pirandelliana è dunque riassumibile in un paradosso: dare un termine materiale al testo scritto ma non arrestare il significato, perché l'autore possa mantenere possibili tutte le scritture alternative. Il progetto di questo volume vuole studiare la doppia esigenza dello Pirandello di finire senza concludere e delineare un campo teorico ormai ben definito sull'argomento della fine." -
Dinamiche sociolinguistiche in aree di influenza greca. Mutamento, variazione e contatto. Atti del Convegno internazionale (Roma, 22-24 settembre 2014)
Il titolo del Convegno, di cui questo volume presenta gli Atti, riflette l'impostazione del progetto nazionale di ricerca nel quale è inserito, riassumibile sotto la definizione di ""Rappresentazioni linguistiche dell'identità. Modelli sociolinguistici e linguistica storica"""". Gli interventi tenuti dai diciotto relatori, alcuni massimi esperti nei rispettivi settori di competenza, noti docenti di atenei stranieri e invitati italiani, spaziano su più aree geolinguistiche e su differenti fasi diacroniche, accomunati dall'intento di portar luce sulle dinamiche di interrelazione tra identità e alterità linguistica e socioculturale delle lingue, con particolare attenzione a fenomeni attinenti alla grecità periferica (non balcanica); essi tengono presente soprattutto il ruolo svolto dal greco in contesti di contatto linguistico con lingue appartenenti all'ambito indoeuropeo (specialmente latino e iranico) e con riferimento ad alcuni momenti storici significativi."" -
Oratio obliqua. Strategies of reported speech in ancient languages. Ediz. italiana, inglese e francese
Sotto il nome di oratio obliqua i testi latini di grammatica si riferiscono tradizionalmente alle strategie del discorso riportato. Il discorso riportato è però universalmente conosciuto, e ogni lingua applica strategie diverse a seconda del contenuto del messaggio e delle sue finalità, dell'atteggiamento di chi parla, dei contesti e dei generi testuali. Il latino presenta il discorso riportato per mezzo di strutture morfo-sintattiche ben distinte, che meritano una particolare attenzione nella prospettiva di interpretazione del testo e di variazione sincronica e diacronica dei modelli linguistici. In particolare, in latino il discorso riportato è rilevante per quanto riguarda i testi giuridici, dato che le loro strategie sono interessanti dal punto di vista della nascita e dello sviluppo del diritto romano e dello stile legale. Il volume presenta i risultati di un workshop dedicato a questo argomento, tenuto in occasione della XVII Conferenza sulla linguistica latina (Roma, 2013). -
Studi ellenistici. Ediz. italiana, inglese e francese. Vol. 30
Con articoli di: Alain Bresson, Athanasios Tziafalias, Richard Bouchon, Bruno Helly, Manuela Mari, John Thornton, Georges Rougemont, Biagio Virgilio, Catherine Dobias Lalou, Giorgio Camassa, Cinzia Bearzot, Alberto Dalla Rosa, Paolo Desideri.