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Philoxeni Citherii. Testimonia et fragmenta
Nel volume Filosseno di Citera, uno dei maggiori rappresentanti del ""Nuovo Ditirambo"""" (movimento poetico-musicale sviluppatosi ad Atene tra il V e il IV sec. a.C.), è stato fatto oggetto di un'indagine complessiva, data la sua centralità nel quadro dell'intero movimento, la notorietà di cui godette e la fortissima influenza che le sue innovazioni ebbero sulla letteratura greca contemporanea e posteriore. In particolare il Ciclope, ditirambo al quale è legata la sua fama, rievocante l'avventura di Odisseo, divenne una sorta di classico. Per la prima volta raccolte insieme, si presentano tutte le testimonianze antiche relative alla sua vita e all'attività poetico-musicale, insieme ai frammenti superstiti dell'opera accompagnati da traduzione e commento."" -
La Colombiade. Le poesie in dialetto. Gli Scherzi
Esiste un corpo di composizioni pariniane diverse tra loro per metri e dimensioni, per toni, occasioni, collocazione e fortuna. Di esse questo volume presenta tre gruppi di versi: la traduzione del IX canto della Colombiade di Madama du Boccage, le poche liriche composte in dialetto milanese e, infine, Gli Scherzi. Le poesie in dialetto fungono da elemento di coesione, da un lato con la Colombiade per i comuni collegamenti con il contesto culturale e accademico milanese, dall'altro con Gli Scherzi per il modo di mostrare particolarità e conseguenze dei costumi del tempo, fra riso giocoso e ironia, offrendo frammenti significativi di uno spaccato che naturalmente con più ampio respiro si realizza nelle opere maggiori. -
Beppe Fenoglio cinquant'anni dopo
I contributi raccolti in questo fascicolo sono nati, per la maggior parte, nell'ambito di un Seminario tenuto a Pisa nel 2013; ad essi si aggiungono alcune ricerche svolte da Gabriele Allegro e da Enrico Bosca. In apertura sono poi collocati due lavori che propongono documenti inediti o poco sondati. L'aspirazione è quella di contribuire a rileggere l'intera opera di Fenoglio non solo nei suoi snodi ma anche nella prospettiva attuale che induce a riconsiderare la narrazione come fatto biologico-cognitivo prima ancora che di tecnica e di dispositio. L'individuazione di alcuni nuclei ricorrenti e profondi, la valutazione delle loro implicazioni per le modalità di racconto adottate, è spia di una condizione interiore che si reifica nell'esterno, in una compenetrazione fortissima dell'io corporeo con le vicende storiche e materiali vissute. -
La morfologia derivativa in etrusco. Formazioni di parole in -na e in -ra
Nell'intento di ricostruire i meccanismi ricorrenti nella formazione nominale etrusca, l'autrice del volume, dopo un'ampia ricostruzione della storia degli studi e tenendo conto della funzione sintattica delle forme derivate, studia e analizza in particolare i morfemi -na e -ra, definiti correntemente come ""isofunzionali"""". Tali suffissi sono solitamente rintracciati nell'analisi delle formazioni onomastiche di cui l'etrusco abbonda; essi sono anche riconosciuti come formanti di aggettivi. Il volume considera il loro impiego nei due ambiti dell'onomastica e del lessico e valuta questi ultimi distintamente. L'analisi qui affrontata si articola dunque nello studio delle forme derivate in -na e in -ra, con riguardo anche agli altri morfemi che intervengono nella derivazione in unione con i due suffissi."" -
Mythologeîn. Mito e forme di discorso nel mondo antico. Studi in onore di Giovanni Cerri
Il volume raccoglie ottantacinque contributi dedicati a Giovanni Cerri, professore di filologia classica all'Università di Urbino e di Letteratura greca all'Istituto universitario 'Orientale' di Napoli dal 1969 al 1980, e fino al 2012 di Letteratura greca all'Università di Napoli e poi di Roma Tre. Gli articoli, attinenti agli interessi di ricerca dello studioso, riguardano, fra gli altri argomenti, il rapporto tra oralità e scrittura nella composizione e nella diffusione del testo poetico in età arcaica e classica; l'epos omerico; l'uso del linguaggio politico; le teorie antiche sulla natura e sui fini del racconto storico e di quello biografico; la tecnica drammaturgica; il pensiero platonico; Senofane di Colofone; Parmenide di Elea; Empedocle di Agrigento. Essi compongono un'opera che, nella diversità dei temi e degli approcci metodologici, si presenta comunque organica e unitaria. -
Katà korufèn fáos. Studi in onore di Graziella Fiorentini
I due volumi che si presentano, fascicoli monografici della rivista ""Sicilia Antiqua"""", sono dedicati a Graziella Fiorentini, già Soprintendente archeologo per le provincie di Agrigento, Caltanissetta ed Enna, studiosa rigorosa e capace che all'indagine e alla tutela del patrimonio archeologico e ambientale siciliano ha dedicato tutta la sua competenza e la sua attività, dagli anni sessanta del secolo scorso in poi. I numerosi contributi, presentati in ordine alfabetico, ripercorrono in buona parte i sentieri della ricerca seguiti dalla archeologa nel corso della sua quarantennale attività, dagli studi su Agrigento a quelli su Gela, da Himera a Camarina, da Enna a Paternò. Essi prendono in considerazione classi specifiche di materiali (ceramica, terrecotte architettoniche, monete) e studiano le dinamiche insediative, le necropoli, i santuari di varie località siciliane, in un periodo che va dalla tarda preistoria al primo medioevo. In un'alternanza di studi più settoriali e di maggior respiro storico, questi due volumi offrono i dati più attuali e i risultati più recenti della ricerca archeologica in Sicilia."" -
The study of South Asia between antiquity and modernity. Parallels and comparisons. Coffee Break Conference 2
Questo volume raccoglie gli Atti del convegno Lo studio dell'Asia del Sud: tra antichità e modernità. Paralleli e Confronti. Coffee Break Conferenza II. Il progetto Coffee Break è stato avviato da un gruppo di giovani ricercatori nell'ambito degli studi asiatici ed è stato concepito fin dall'inizio come una sfida aperta ad alcuni criteri di ricerca ben noti e ""pietrificati"""" del mondo accademico tradizionale. Lo scopo di questi lavori è rendere gli autori e il loro pubblico consapevoli della pluralità di possibili approcci metodologici all'interno di ogni campo di studio e della non-neutralità della scelta di un approccio rispetto all'altro. I pannelli sono stati concepiti e organizzati da ricercatori che lavorano sull'Asia meridionale e che hanno, nella maggior parte dei casi, aperto il dibattito a contributi provenienti da contesti diversi."" -
Coefore
L'interpretazione metrica dei cantica delle Coefore proposta nel presente volume prende le mosse dall'analisi della colometria esibita nel ms. Laurenziano 32.9 (M). Il testo è corredato da un apparato critico, nel quale sono registrate le varianti metricamente rilevanti, e da un apparato colometrico, nel quale si dà conto delle eventuali divergenze del codice M rispetto alla colometria adottata. Nell'ampio commento trova spazio la discussione di alcune questioni testuali di particolare rilievo; in particolare, sono stati discussi sia i passi in cui il testo tràdito appare corrotto e difficilmente emendabile, sia i punti in cui si accolgono nel testo lezioni e congetture rifiutate dalla maggioranza degli editori. -
Transformations and crisis in the Mediterranean. «Identity» and interculturality in the Levant and Phoenician West during the 12th-8th Centuries... (Roma, 2013)
In questo Convegno l'Istituto di Studi sul Mediterraneo Antico ha voluto affrontare, in modo interdisciplinare e sulla base dei contesti (che sono il vero punto di partenza per lo studio delle società), l'analisi delle civiltà del Levante, con ricchezza e diversità di approcci: dalla linguistica all'archeologia, dalla filologia alla storia antica, dalla storia delle religioni alla storiografia; il tutto, con prospettive di indagine capaci di rileggere criticamente i risultati della tradizione e assumendo come 'filo rosso' le questioni dell'identità culturale e dell'interculturalità. Si confrontano qui esperti del Mediterraneo orientale e di quello occidentale. La ricerca è concentrata sul periodo compreso tra il XII secolo, un momento di grandi trasformazioni, e l'VIII secolo, periodo in cui si avviano nuove prospettive nelle relazioni tra Oriente e Occidente. -
Hermae. Scholars and scholarship in papyrology. Ediz. multilingue. Vol. 4
Il presente volume aggiunge i profili di dieci studiosi di papirologia alla serie di sessantacinque ritratti già presentati nei tre volumi precedenti (editi rispettivamente nel 2007, nel 2010 e nel 2013). Essi, come i precedenti, sono delineati da altrettanti autori e sono basati sia su documenti d'archivio, sia sull'opera dello studioso in esame, sia su ricordi personali. Prosegue quindi, con questo quarto lavoro, l'approfondimento critico del valore scientifico, dello sviluppo e del consolidamento dello studio della papirologia attraverso l'opera di studiosi che, dagli ultimi decenni dell'Ottocento ad oggi, hanno contribuito all'affermazione di questa disciplina. Storia di uomini e delle loro ricerche, e anche storia delle istituzioni e delle collezioni che essi contribuirono a fondare, arricchire, valorizzare e, talora, storia dei loro più oscuri collaboratori che ne coadiuvarono l'attività. Un'appendice finale contiene l'elenco aggiornato di tutti i ritratti presentati nei quattro volumi. -
Materiali e contesti nell'età del Ferro sarda. Atti della Giornata di studi (Oristano, 25 maggio 2012)
Il volume nasce dalla giornata di studi dedicata a ""Materiali e contesti nell'età del Ferro sarda"""", incentrata sullo studio di un periodo in cui si registrano nell'isola una serie di processi di trasformazione di comunità locali e d'oltremare. Da un lato, l'attenzione degli studiosi era stata finora rivolta alla definizione dei contesti generali entro i quali collocare i cruciali cambiamenti intercorsi nella società indigena e il progressivo consolidamento degli insediamenti fenici sulle coste. Dall'altro lato, una spiccata specializzazione e separazione fra approcci preistorici e classici ha distinto lo studio dei materiali, inquadrati su basi tipo-cronologiche in elaborati repertori formali, ma distinti fra preistoria e """"ambiente coloniale"""". Questa formazione di binari di ricerca paralleli e separati non solo ha determinato una scollatura fra contesti e materiali, ma ha anche consolidato la separazione fra ricerche di ambito nuragico e fenicio, cioè indigeno e coloniale. La conseguente carenza di attenzione al livello intermedio di analisi ha costituito il punto di partenza per questa giornata di studio e per queste relazioni, che sono riunite dall'esame dei materiali su base specificamente contestuale. Partendo da queste premesse, l'obiettivo della ricerca è stato quindi di rimarginare la scollatura esistente fra materiali e contesti, e stimolare l'adozione di un approccio integrato."" -
Hermae. Scholars and scholarship in papyrology. Ediz. multilingue. Vol. 4
Il presente volume aggiunge i profili di dieci studiosi di papirologia alla serie di sessantacinque ritratti già presentati nei tre volumi precedenti (editi rispettivamente nel 2007, nel 2010 e nel 2013). Essi, come i precedenti, sono delineati da altrettanti autori e sono basati sia su documenti d'archivio, sia sull'opera dello studioso in esame, sia su ricordi personali. Prosegue quindi, con questo quarto lavoro, l'approfondimento critico del valore scientifico, dello sviluppo e del consolidamento dello studio della papirologia attraverso l'opera di studiosi che, dagli ultimi decenni dell'Ottocento ad oggi, hanno contribuito all'affermazione di questa disciplina. Storia di uomini e delle loro ricerche, e anche storia delle istituzioni e delle collezioni che essi contribuirono a fondare, arricchire, valorizzare e, talora, storia dei loro più oscuri collaboratori che ne coadiuvarono l'attività. Un'appendice finale contiene l'elenco aggiornato di tutti i ritratti presentati nei quattro volumi. -
«L'asino con la rosa in mano». Storie e immagini di animali nella letteratura italiana. Vol. 2
Il volume rappresenta la continuazione di ""Legato son, perch'io stesso mi strinsi"""". Storie e immagini di animali nella letteratura italiana. I, pubblicato in questa stessa collana nel 2010 da Pietro Sisto. Prosegue quindi qui la ricerca sul rapporto tra il mondo della cultura e quello della natura, e soprattutto tra i libri e gli animali. I saggi presentano particolari figure che hanno avuto un rapporto molto stretto e duraturo con il mondo della letteratura."" -
Quadrati, cantoni, cantonate. Topografie poetiche di Amelia Rosselli
Questo volume monografico dedicato ad Amelia Rosselli nasce e si articola sotto spinte diverse. Innanzitutto, si è sentita la necessità di mettere a disposizione degli studiosi quei materiali che, per ragioni legate alla natura stessa del volume mondadoriano, ne sono rimasti esclusi. Questo ha significato dare spazio a riflessioni ispirate dal recente lavoro di reperimento di epistolari e archivi afferenti alla vita e all'opera rosselliana, e soprattutto all'impeto dato dalla recente risistemazione del Fondo di Viterbo, dove sono raccolti e ora catalogati i libri della biblioteca di Amelia Rosselli. L'apporto del Fondo per gli studi rosselliani è fondamentale, sia per la ricchezza dei volumi appartenuti ad Amelia, sia per la percentuale molto alta di testi estesamente postillati che essa comprende. I saggi qui contenuti dimostrano come i risultati di una ricerca filologica sistematica e accurata aumenti in maniera significativa la conoscenza e la comprensione dell'opera di questo grande poeta del Novecento, e permetta di rivisitare alcuni dei topoi portanti della poesia rosselliana. I rapporti con Pasolini e con Montale, il linguaggio vorace che usa i testi altrui come ""lievito"""" sono temi esplorati a fondo nel volume. Le lettere di Amelia a David Tudor ritrovate presso il Getty Institute di Los Angeles rappresentano poi un'anticipazione importantissima e una conferma della centralità dell'attività musicale di Amelia negli anni sessanta."" -
Wall illustrations from the «Grotte» di Caratabia (Mineo, Sicily)
Le 'Grotte di Caratabia' sono gioielli nascosti nel paesaggio culturale della Sicilia. Le illustrazioni incise (figure di cavalli e cavalieri sovrapposte a decorazioni geometriche più antiche) che corrono lungo le pareti all'interno di queste due camere artificiali scavate nella roccia risalgono probabilmente al periodo arcaico e si caratterizzano per essere tra i pochi esempi di arte attribuibili alla cultura indigena sicula dell'isola. Nonostante gli sforzi dedicati a preservare la loro integrità fisica, la fragilità della struttura rocciosa e le forze incessanti di degrado, sia naturali che umane, rendono improbabile che esse possano sopravvivere a lungo come entità leggibili. La loro completa documentazione e pubblicazione interpretativa, quindi, è una necessità urgente che questa monografia cerca di assolvere. -
Giuseppe Toniolo. Economia sociale, diritti, cooperazione
Questo numero monografico de ""Il pensiero economico italiano"""" è dedicato a Giuseppe Toniolo. Forse il più noto e influente economista nella storia del movimento cattolico italiano, fu portatore di una visione 'sostanziale' dell'economia, dalle lontane e profonde radici. I saggi, con una biografia e una bibliografia aggiornate, illustrano, sotto diverse prospettive, elementi di continuità e di persistente vitalità nella testimonianza dell'economista trevigiano, approfondendo i momenti di militanza come """"animatore politico e sociale rigorosamente fedele alla gerarchia ecclesiastica"""". Gli scritti che si pubblicano sono stati approntati a seguito delle 'Giornate di studio' svoltesi a Pisa il 29 e 30 novembre 2013."" -
Luigi Pirandello e Orazio Costa. Gli inediti dell'Archivio Costa nell'esperienza del Piccolo Teatro di Roma (1948-1954)
"La passione teatrale di Orazio Costa, padre della regia italiana, è intimamente legata alla sua formazione filologica che fa di lui un personaggio di grande erudizione poiché ha sempre considerato la letteratura e il teatro come un mezzo di elevazione etica e spirituale. Il volume che si presenta, oltre ad effettuare un'analisi storica degli avvenimenti che caratterizzarono l'esperienza del Piccolo Teatro di Roma di cui il regista fu """"padre fondatore"""", analizza le rappresentazioni pirandelliane realizzate durante tale esperienza: l'originalità della ricerca è costituita da una ricostruzione filologica e documentaristica del testo dei Sei personaggi in cerca d'autore con modifiche e note inedite di Costa, con lo scopo di portare in luce le cause della inaspettata reazione che la rappresentazione del 1948 scatenò nel pubblico e nella critica. La rappresentazione Così è se vi pare costituì un'altra opera fondamentale della quale l'autrice pone in evidenza le differenze e le novità rispetto al testo pirandelliano. Infine, al di fuori dei parametri storici del Piccolo Teatro di Roma, viene analizzata la rappresentazione de La Favola del Figlio cambiato, che Orazio Costa considerò sempre la più importante per le novità legate al linguaggio scenico nel quale è costante il dialogo tra i linguaggi di arti diverse."""" (Dalla Prefazione)" -
Poesie. Edite e inedite
"La pubblicazione pressoché integrale delle poesie di Orazio Costa costituisce, insieme, l'occasione inaspettata di riscontrare un Poeta e di una messa a punto di questioni storico-letterarie e critico-letterarie apparentemente già assestate. Se si eccettuano i componimenti 'di guerra', per così dire, iniziali e abbozzati nello stile e nei temi, sono raccolte nella presente edizione tutte le poesie composte da Orazio Costa dal 1944 in poi, quelle pubblicate e, soprattutto, quelle emergenti dalla documentazione custodita presso la Fondazione del Teatro La Pergola di Firenze. Tanto basterebbe a rendere scientificamente proficua l'operazione compiuta dall'autrice, alla quale, in più, va il merito della cura del testo, tradottasi in funzionale quanto rispettosa attenzione ecdotica e critico-letteraria. Dalla lettura più integrale e integrata delle poesie di Costa vengono molteplici sollecitazioni, tutte volte alla valorizzazione della specificità dell'operazione poetica che si evidenzia sotto i nostri occhi, forse troppo adusi, ormai, all'appiattimento delle figure sul più allontanato orizzonte novecentesco. [...] Costa traccia, nella sua produzione poetica, una riposta quanto esplicita autobiografia. È, leopardianamente, la 'storia di un'anima' ma, anche, petrarchescamente, il romanzo di una vita in cui l'amore è sentimento principe"""". (Dalla Presentazione)" -
Scenari di libertà. Teatro e teatralità a Milano durante il Triennio Cisalpino (1796-1799)
"La vittoriosa invasione francese in Italia da parte dell'esercito guidato da Napoleone Bonaparte apre un periodo di profondi mutamenti politici, sociali e culturali e gravido di significative conseguenze che si ripercuoteranno lungo tutto il XIX secolo. Il volume vuole mettere in luce in che misura e con quali modalità il teatro abbia recepito e riflesso i cambiamenti in atto e quali siano le permanenze e le discontinuità nella teoria e nella pratica teatrale del triennio rispetto al periodo precedente, quando Milano e la Lombardia erano sotto il dominio austriaco. Per affrontare lo studio del teatro milanese del triennio Cisalpino è opportuno discostarsi dalla visione semplicistica che lo liquida come """"giacobino"""" e lo dipinge come unicamente finalizzato ad una propaganda filo-francese e filo-rivoluzionaria. Le tragedie, le commedie, i drammi per musica e i balletti ispirati a principi della Rivoluzione Francese costituiscono solo una minima percentuale del repertorio rappresentato sulle scene milanesi durante il triennio. Tuttavia, questi spettacoli costituiscono un punto di svolta, uno scatto in avanti rispetto ad abitudini consolidate. Il loro significato nella storia del teatro e la reale portata della loro carica innovativa possono essere compresi solo attraverso un'analisi puntuale e approfondita, che includa lo studio del contesto storico, sociale e culturale in cui le manifestazioni performative e para-performative si inseriscono."""" (dall'introduzione)" -
Letteratura dalmata italiana. Atti del Convegno internazionale (Trieste, 27-28 febbraio 2015)
A settant'anni dalla fine della seconda guerra mondiale, che provocò il massiccio esodo delle popolazioni italiane giuliano-dalmate, questo convegno ha voluto esaminare la portata, e i contenuti dell'espressione scritta nei secoli in italiano da coloro che vivevano sulla costa orientale dell'Adriatico. Il provvisorio inventario della produzione letteraria dalmata nei secoli dimostra che anche la Dalmazia ha avuto una creatività paragonabile alla media delle altre regioni italiane. Dalla linguistica alla letteratura in prosa e in versi, la cultura dalmata presenta almeno una caratteristica assolutamente sua: la precarietà del proprio status, dovuta alla coscienza dell'esilio; su questo aspetto si sono così soffermati molti contributi. Altri hanno colto la ricchezza pluriculturale basata su elementi allotri, che si declinano in ciascun autore in maniera diversa e che costituiscono la sostanza di una cultura ricca e raffinata.