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Le fonti di energia
Siamo ormai tutti consapevoli che la soluzione dei problemi legati all'approvvigionamento energetico svolgerà un ruolo determinante sul futuro del nostro pianeta per quanto riguarda sia lo sviluppo economico sia la tutela dell'ambiente. E se v'è ancora chi crede quasi fideisticamente in singole soluzioni e tecnologie (ad esempio il nucleare contro le rinnovabili, o viceversa), tra gli studiosi si fa strada l'opinione che nei prossimi anni bisognerà agire in molte direzioni, ricorrendo a diverse sorgenti, per rispondere alla domanda di energia mondiale. Il volume, al quale hanno collaborato chimici, fisici, ingegneri, esperti di impiantistica nucleare ed economisti, offre un'utile ed accurata panoramica sulle varie fonti di energia - da quelle fossili a quelle ""carbon free"""", come la fissione nucleare e le rinnovabili - facendo il punto sulle conoscenze tecnologiche, i costi, l'impatto ambientale e il problema delle scorie radioattive, i risvolti politici della questione."" -
1789 e 1914. Gli anni simbolici nella storia dello spirito politico
Un testo base della letteratura tedesca di guerra, e insieme un manifesto delle idee che fecero del primo conflitto mondiale una sorta di ""scontro di civiltà"""". Nel febbraio 1916, plaudendo alla rinascita nazionale e alla """"tregua interna"""", Johann Plenge ravvisa nell'evento bellico l'aurora di un nuovo """"spirito"""" che dalla Germania si propaga all'intero mondo industrializzato e che fa convergere in un """"nuovo Tutto"""" le forze dell'economia e dello Stato. La Grande Guerra gli appare densa di significato metastorico: è una """"rivoluzione tedesca"""" destinata ad affossare anche il ricordo della Rivoluzione francese e a rigenerare, nel segno di una integrazione tecnocratica, le ormai sfibrate società dell'Occidente. Contro le """"idee del 1789"""" - libertà, eguaglianza, fratellanza - il nuovo spirito propugna valori antichi - dovere, ordine, giustizia - che però appaiono di estrema modernità non appena il principio etico-pratico dell'organizzazione venga applicato uniformemente sia alla grande industria e alla finanza, sia all'ordinamento politico-istituzionale. Tali sono le """"idee del 1914"""": programma antidemocratico e antimarxista nelle premesse, che però innalza la tecnica a destino dell'umanità, a fattore di liberazione e di potenza."" -
I limiti del progresso. Razza e genere nell'Illuminismo scozzese
Nel contesto dei Lumi europei, l'Illuminismo scozzese elabora una nuova concezione della storia, concepita quale progresso del genere umano. Le diversità - di ""razza"""" e di """"genere"""" - sono iscritte all'interno di questo schema dal valore universale che si incentra sul cammino dei costumi, maniere e sentimenti, così come dei rapporti sociali ed economici. Nel processo storico la donna si emancipa dalla condizione di schiava dell'uomo-padrone, mentre questi a sua volta si affina e diviene """"civile"""". Una concezione che sollevò problemi, domande come: perché gli americani sono rimasti """"selvaggi"""" e i cinesi hanno interrotto il proprio cammino? Perché solo gli europei, o piuttosto i popoli del nord Europa, hanno percorso tutte le tappe del processo storico dando luogo a società """"civili"""" e """"commerciali""""? Può la Gran Bretagna sfuggire al triste destino degli imperi del passato evitando la decadenza? C'è un limite oltre il quale il contributo femminile alla civiltà diviene disumanizzazione, privazione di una mascolinità data per necessaria?"" -
Repubblica Ceca
La Repubblica ceca è l'unico paese ex comunista a poter vantare solide tradizioni di parlamentarismo, di equilibrio partitico, rispetto del pluralismo e delle minoranze nonché forti radici imprenditoriali. Dopo la ""parentesi"""" comunista e il divorzio di velluto dai fratelli slovacchi oggi i Cechi hanno ripreso con orgoglio il posto che sentivano gli spettasse in Europa, senza dimostrare quello spirito di revanche nazionalista che ha contraddistinto ad esempio la Polonia. Un sistema istituzionale equilibrato, una costante crescita economica, nonché un retaggio culturale rinvigorito (la Boemia è la patria di giuristi del calibro di Jellinek e Kelsen): con tale mix un paese piccolo ma strategicamente centrale affronta il nuovo cammino europeo all'insegna del ritorno alle proprie radici costituzionali."" -
Le origini del diritto comunitario
Nel volume si analizzano le origini del diritto comunitario dalla costituzione della CECA fino ai primissimi anni '60, un decennio decisivo per la nascita di un diritto nuovo, non nazionale, non federale, non codificato. Scaturita da istanze extralegislative quali la dottrina e la giurisprudenza, in particolare quella della Corte di Giustizia del Lussemburgo e di cui furono protagonisti gli avvocati generali Maurice Lagrange, francese, e Karl Roemer, tedesco, la costruzione non fu organica e codicistica, ma procedette sulla base di singoli ""pilastri"""", un tessuto connettivo comune di grandi principi, accompagnata dal """"corpus"""" dei Trattati."" -
Gli specchi del possibile. Capitoli per un'autobiografia in Italia
"Specchi del possibile. Capitoli per un'autobiografia in Italia"""" è uno studio sui principali modelli autobiografici che si svilupparono in Italia e in Europa tra la fine del XVIII secolo e la prima metà del secolo successivo. Dopo aver documentato e sancito l'inevitabile commistione teorica fra autobiografia e narrazione romanzesca, il libro si dedica a smascherare le strategie utilizzate da alcuni scrittori per parlare di sé e soddisfare, allo stesso tempo, le tiranniche esigenze del narcisismo. In questa prospettiva, """"Specchi del possibile"""" si concentra in particolare sulle manovre narrative escogitate da Goldoni, Alfieri e Leopardi per costruire il proprio autoritratto letterario, e raccontare la storia della propria vita anche a costo di incorrere in lapsus, invenzioni e localizzabili bugie." -
Cambiamenti climatici e strategie di adattamento in Italia. Una valutazione economica
Questo libro costituisce il primo tentativo in Italia - e uno dei pochi sul piano internazionale - di calcolare il valore economico dei probabili impatti causati in futuro dai cambiamenti climatici: argomento sul quale ancora si conosce poco, in particolare riguardo al nostro paese. Risultato di un vasto progetto di ricerca a cui hanno collaborato l'Agenzia per la Protezione dell'Ambiente e del Territorio, il Centro Euromediterraneo per i cambiamenti climatici e la Fondazione Eni Enrico Mattei, il volume analizza innanzitutto le conseguenze economiche sulle aree a rischio idrogeologico, sulle zone costiere, sulle zone alpine e su quelle a rischio desertificazione, calcolando le ricadute che si verificheranno su agricoltura, turismo, trasporti e altri settori economici; questo senza trascurare gli impatti sulla salute umana e le relative politiche di prevenzione. -
I distretti industriali: lezioni per lo sviluppo. Una lettera e nove saggi (1190-2002)
Il volume fornisce testimonianza dell'impegno scientifico di Sebastiano Brusco, economista la cui attività dì ricerca ha riguardato temi e ambiti disciplinari tra loro molto diversi: economia industriale, dello sviluppo, del lavoro, ambientale. La raccolta di saggi qui pubblicati si divide in tre parti: la prima contiene contributi che riguardano l'analisi della struttura industriale italiana; la seconda parte affronta più direttamente il tema delle politiche industriali dello sviluppo locale; la terza, infine, esplora nuovi indirizzi per la costruzione di una teoria dei distretti industriali. Vi sono infine due saggi inediti e due saggi pubblicati per la prima volta in italiano. -
Andreatta. Ministro del Tesoro
Beniamino Andreatta (1928-2007) - accademico, politico, pubblicista, fondatore di Università e di Istituti di ricerca, animatore della nostra vita culturale - è stato anche, a partire dagli anni Sessanta, una figura eminente della politica italiana: deputato e senatore della Repubblica, più volte ministro, membro e presidente di Commissioni parlamentari, militante e dirigente di partito, promotore dell'Ulivo. Ma oltre e sopra tutto ciò, come ci ricorda Tommaso Padoa Schioppa nella prefazione, è stato una presenza umana che ha gettato semi e lasciato tracce ovunque sia passato e in chiunque abbia avuto la fortuna di incontrarlo, anche una sola volta. Sono proprio questi semi e tracce che Fernando Salsano mette in evidenza nel suo saggio che, partendo da una solida base documentaria, illustra idee, iniziative, progetti di riforma e provvedimenti fatti propri da Andreatta durante i diversi mandati nei dicasteri economici. A completare il libro, una serie di ricordi e testimonianze di altri autorevoli protagonisti delle vicende politiche del nostro paese che hanno avuto l'opportunità di vedere Andreatta in azione o di lavorare con lui. -
La rivoluzione perduta. Andrea Caffi nell'Europa del Novecento
"Parlo di Andrea Caffi come dell'uomo migliore, e inoltre il più savio e il più giusto che nel mio tempo io abbia conosciuto. [...] alla sua amicizia devo quel che di meglio posso aver acquistato nel corso della mia vita"""": così Nicola Chiaromonte ricordava l'intellettuale eccentrico che fu un """"piccolo maestro"""" del Novecento. Nato a San Pietroburgo nel 1887 e morto a Parigi nel 1955, Caffi ha attraversato l'Europa e ne ha vissuto e testimoniato speranze e tragedie: ha partecipato alla rivoluzione russa del 1905, ha combattuto nella Grande guerra prima in Francia e poi in Italia, ha vissuto nella Mosca bolscevica e nella Roma fascista, ha avversato il nazismo e lo stalinismo approdando a una critica radicale della violenza. Fedele alla tradizione rivoluzionaria ottocentesca ma estraneo al rivoluzionarismo professionale del Novecento, individualista e libertario, Caffi è una figura insolita e sorprendente che questo libro, frutto di una lunga e paziente ricerca condotta negli archivi europei e americani, fa emergere in piena luce." -
I partiti etnoregionalisti. La politica dell'identità territoriale in Europa occidentale
I nazionalisti scozzesi e quelli catalani, il Blocco Fiammingo e la Lega Nord, i separatisti baschi e quelli corsi: le mobilitazioni autonomiste e separatiste, lungi dal costituire residui di una politica arcaica, hanno conquistato un ruolo di primo piano sulla scena politica europea. Di più: in alcuni paesi - dal Belgio alla Spagna, dal Regno Unito all'Italia - hanno dato prova di sorprendente vitalità, imponendo trasformazioni profonde agli assetti costituzionali, con l'introduzione di elementi federali in stati di tradizionale impianto unitario. Questo volume analizza la famiglia dei partiti etnoregionalisti europei in modo sistematico per quanto riguarda i caratteri distintivi, l'evoluzione storica, le ragioni alla base delle fortune elettorali. Ne emerge un'interpretazione originale, che integra e supera al tempo stesso le tradizionali spiegazioni basate sul conflitto centro-periferia, la persistenza delle minoranze linguistiche, gli squilibri regionali nella distribuzione della ricchezza, rintracciando nella competizione politica la chiave di volta per capire successi e fallimenti di questi nuovi protagonisti. -
Le migrazioni forzate nella storia d'Italia del XX secolo
Nel corso del Novecento, numerosi eventi bellici, incluse le guerre civili, il mutamento degli assetti geopolitici, le persecuzioni riconducibili a ragioni religiose, politiche e sociali, hanno determinato le migrazioni forzate di milioni di individui. Ma solamente negli ultimi decenni, a partire dagli spostamenti di popolazione avvenuti in seguito alla conclusione della guerra fredda, la storiografia europea ha sviluppato un'attenzione adeguata a fenomeni così importanti nell'età contemporanea. Inserendosi all'interno di questa stagione storiografica, che ha conosciuto un nuovo impulso sotto la pressione del progressivo aumento del numero di individui in fuga da alcuni paesi dell'Africa e del Medio Oriente, i saggi presentati nel volume intendono affrontare il caso italiano mettendo in campo uno sguardo complessivo in grado di includere i movimenti migratori forzati che hanno riguardato i cittadini italiani, all'interno e all'esterno dei confini nazionali, ma anche i movimenti imposti dalle autorità nazionali italiane al di fuori della penisola, fino a giungere al caso dei profughi e rifugiati presenti in Italia nel secondo dopoguerra e di coloro che, nell'ultimo decennio del Novecento, hanno abbandonato la penisola balcanica e si sono portati nel nostro paese. -
La tentazione di andarsene. Fuori dall'Europa c'è un futuro per l'Italia?
L’Italia è a un bivio: essere protagonista in Europa portando avanti un’azione riformatrice oppure temporeggiare, sperando che il vincolo esterno sopperisca alle debolezze interne. Ma chi non ha la forza di prendere in mano il proprio destino dovrà accettare quello che gli viene imposto dagli altri. L'Europa, diversamente dagli Stati Uniti, non si è ancora del tutto ripresa dalle intemperie della crisi soprattutto per l'incompletezza del suo disegno istituzionale; al suo interno l'Italia è l'anello debole (Grecia a parte) che può costituire un rischio sistemico per l'intera area. Il senso di frustrazione per lo status quo alimenta la tentazione di andarsene, nell'illusione di poter scaricare sull'Europa le colpe di un male tutto italiano. In realtà il destino dell'Italia e quello dell'Europa sono strettamente collegati: solo agendo con una coraggiosa azione riformatrice l'Italia può ritrovare un suo ruolo da protagonista e insieme contribuire al completamento del progetto europeo. -
Sognare la politica. Soggetto e comunità nelle «Fantasticherie» di Rousseau
Considerate fra i capolavori letterari di Jean-Jacques Rousseau, le ""Fantasticherie del viandante solitario"""" sono state a lungo guardate con sospetto dai filosofi. La solitudine e il ripiegamento in se stessi, esaltati sin dal titolo del tormentato diario intimo, sembrano contraddire il disegno politico alla base del pensiero dell'autore, opponendo il modello antropologico dell'uomo solitario a quello del cittadino. Il volume approfondisce in modo organico la riflessione filosofica del promeneur solitaire, concentrando l'attenzione proprio sul rapporto che si stabilisce tra la fantasticheria e l'elaborazione politico-morale, tra la libertà evanescente del sogno e la necessità concreta di agire nel mondo"" -
Studi kantiani
I saggi raccolti in questo volume riflettono una ricerca pluridecennale. In essi vengono approfonditi i temi kantiani cari all'autore: la storia, il diritto, la politica, connessi in un complesso rapporto circolare. Si parla quindi di progresso, di conoscenza storica, di concezione dello stato e della sovranità, di pace perpetua e di cosmopolitismo. Ma la trattazione intercetta anche altri temi, connessi ma più distanti, come la religione, la felicità, la proprietà, il canone filosofico, così come si amplia nell'indagine della ricezione e delle influenze. Al di là dei contenuti tematici, gli scritti sono accomunati da un intento metodologico: mostrare come il progetto storico-politico di Kant, pur unitario, sia attraversato da tensioni e polivalenze che esprimono la complessità delle istanze teoriche e degli strumenti categoriali del grande filosofo. -
La letteratura dal punto di vista degli scrittori
La storia della critica letteraria è stata generalmente esaminata dal punto di vista degli studiosi di teoria. Manca, a tutt'oggi, una visione d'insieme che esamini in maniera sistematica la critica letteraria dal punto di vista interno, ovvero degli autori stessi. Muovendo da tali premesse, il volume propone un'articolata analisi dei «discorsi» sulla letteratura prodotti da scrittori di lingua inglese, dalla seconda metà del Cinquecento a oggi. Allo scopo di dare ordine a una materia ampia e frastagliata, sono state individuate tre principali tipologie discorsive, o forme testuali, attraverso cui gli autori hanno dato voce alle proprie idee sulla letteratura. A tali tipologie discorsive corrispondono le tre sezioni in cui è stata suddivisa la materia critica del volume. La prima sezione, «Saggi e paratesti», esamina le teorie letterarie esposte in forma di saggi, prefazioni, commenti da parte dell'autore. La seconda sezione, «Disseminazioni», analizza le idee sulla letteratura sparse all'interno di romanzi, drammi, poesie. La terza sezione, infine, «Maschere d'autore», si concentra sulle teorie letterarie la cui esposizione è affidata a un alter ego dello scrittore, ovvero a una maschera parzialmente autobiografica. Ne emerge un quadro ricco e composito all'interno del quale teoria e prassi letteraria si arricchiscono reciprocamente, fino a fondersi in una più complessa unità i cui confini appaiono labili, indefiniti, negoziabili. -
Storie del grande Sud. Per Piero Boitani
Il 25 settembre 1513 Vasco Nùnez de Balboa dalle vette del Darién si affaccia per la prima volta sul ""Mar del Sur"""". L'evento segna l'inizio dell'esplorazione del sud della Terra, uno dei capitoli più affascinanti della storia dell'uomo. I favolosi e leggendari mari a sud dell'equatore diventano, da allora fino ai nostri giorni, il luogo di un immaginario esotico fertilissimo per la letteratura. Dalle speculazioni medievali sulla Terra Australis all'impresa di Magellano, fino alle avventure polari di Scott e Shackleton, il libro illustra l'influenza che la scoperta del Nuovo Mondo ha avuto sul teatro di Shakespeare, passa per i racconti di Jules Verne e di Poe, senza dimenticare l'interesse di Stevenson per i Mari del Sud e il richiamo che la Patagonia e la Terra del Fuoco hanno esercitato su W.H. Hudson, Bruce Chatwin e Lucas Bridges. Temi, personaggi e storie da sempre cari a Piero Boitani, al quale gli autori hanno dedicato il volume."" -
Il brand «Gomorra». Dal romanzo alla serie tv
Al suo primo apparire Gomorra era l'opera prima di un giornalista e blogger poco conosciuto. La sua novità e la sua forza si sono imposte rapidamente sul pubblico, facendo del libro un caso letterario e dell'autore, Roberto Saviano, una icona della lotta antimafia. Adattato per il teatro e poi per il cinema, divenuto infine una serie TV di grande successo internazionale, Gomorra è un esempio di «narrazione transmediale» di notevole impatto. Il saggio ne illustra le caratteristiche di fenomeno globale all'interno delle nuove tendenze dell'industria culturale e dell'intrattenimento, chiedendosi come la letteratura, nell'epoca dei nuovi media, possa ancora contribuire a una riflessione critica sulla contemporaneità. -
Se questo è welfare. La lotta alla povertà. Rapporto 2018
Ha futuro il welfare che conosciamo? La riflessione economica, sociologica e strategica non sta dando risposte incoraggianti a questa domanda. Cosa accadrebbe se venisse affrontato in chiave giuridica? È un ambito in cui il riconoscimento di dignità, capacità, diritti e doveri hanno potenzialità da meglio conoscere e valorizzare. Se da un lato l'individualismo ostacola il passaggio dall'io al noi, dall'altro la valorizzazione delle capacità sta ottenendo indici promettenti di costo/efficacia e di impatto sociale. Tutte queste questioni sono approfondite nei rapporti annuali della Fondazione Zancan sui potenziali del welfare generativo che, nell'insieme, costituiscono una piattaforma di conoscenze che incoraggia il passaggio dal dire al fare. Il Rapporto 2018 entra nel merito delle scelte istituzionali possibili e degli strumenti giuridici per innovare la lotta alla povertà, scelte anticipate da territori e da comunità innovative, generative di valore umano e sociale. È una grande sfida per i sistemi locali di welfare, troppo allenati a leggere i bisogni e non le capacità. È invece urgente superare le pratiche assistenzialistiche, fatte di trasferimenti e di pochi servizi, che di fatto sono una forma di lotta alla povertà, ma senza i poveri. -
La condizione giovanile in Italia. Rapporto giovani 2018
Quanto valgono i giovani italiani? Che valore ha la loro formazione? Quanto sono valorizzati nel mondo del lavoro? Quali sono i valori trasmessi dalle generazioni precedenti? Quanto e come sono interiorizzati e rielaborati dalle nuove generazioni? Quali nuove sensibilità, invece, sono capaci di esprimere? Il confronto multiculturale, l'impegno civile, la dimensione sessuale e riproduttiva, la sfera spirituale, come sono da loro vissuti e interpretati? Il filo conduttore della quinta edizione del Rapporto Giovani è costituito dai valori, nella loro declinazione più ampia. Oltre ad aggiornare il quadro sulla condizione delle nuove generazioni, su come affrontano gli snodi della transizione alla vita adulta e le implicazioni sociali ed economiche che ne conseguono, la ricerca annuale condotta dall'Osservatorio dell'Istituto Toniolo continua a essere il principale riferimento empirico sul mondo giovanile. Asse portante ne sono i dati della principale indagine nazionale su desideri, atteggiamenti e comportamenti degli under 35. La prospettiva longitudinale, la dimensione internazionale, la combinazione tra survey rappresentative e social media data ne fanno un luogo privilegiato di riflessione sulla realtà complessa e in continuo mutamento dei giovani italiani ed europei.