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Mostrati 2001-2020 di 10000 Articoli:
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Amity e Sorrow. Le figlie del profeta
Sul sedile posteriore dell'auto, due sorelle siedono l'una accanto all'altra, con i polsi legati. La loro mamma, Amaranth, guida ininterrottamente da giorni. È in disperata fuga dal marito, capo poligamo di una setta religiosa dove le donne vivono recluse. Le ragazze, Amity e Sorrow, unite per la pelle, guardano con infinito stupore il mondo esterno, fuori dalla comunità dove sono sempre vissute. Un incidente stradale interromperà la loro corsa in una sperduta pianura dell'Oklahoma. Secondo quale piano Dio le ha fatte schiantare proprio lì? Il soccorso arriva da Bradley, un contadino del luogo la cui moglie se n'è andata, che prende le tre donne con sé nella sua fattoria. Certo, quello strano trio piovuto dal cielo lo mette non poco in imbarazzo, con tutti quei loro bizzarri rituali, quelle stravaganti preghiere, quelle cuffiette d'altri tempi, quella totale ignoranza delle cose più semplici. Tuttavia la curiosità prende il sopravvento e, gradualmente, il rude Bradley e la fragile Amaranth scioglieranno quei lacci che trattengono i loro cuori da un sentimento eccitante quanto inatteso. Sono le due ragazze, però, a subire, nel modo più radicale, l'impatto con il mondo 'là fuori'. Amity è raggiante, intrepida, entusiasta di ogni nuova esperienza - il primo assaggio di patatine fritte, una visita in biblioteca, lo sguardo di un giovanotto, la scoperta del televisore. Sorrow, invece, a disagio per quell'improvvisa libertà, entra in conflitto con ogni novità, ed è determinata a tornare dal padre... -
Trattatello sulla caccia
In un momento estremamente delicato per l'attività venatoria in Italia, un momento in cui l'impegno cinegetico di cacciatori appassionati che operano per una corretta gestione del territorio si scontra con il disprezzo dettato dall'emotività di verdi e ambientalisti, ho ritenuto opportuno, forse necessario, analizzare con rigore il fenomeno caccia: indicarne le origini, le implicazioni sociali, economiche e storiche che hanno segnato le varie fasi dell'attività venatoria dall'origine ai giorni nostri. Ecco allora che sorge spontanea la critica a norme inadeguate per una corretta gestione del territorio, norme che conferiscono ai cacciatori autorità che non meritano, autorità lesive per un corretto rapporto con la società laica, la società dei non cacciatori. Di qui la necessità di modificare norme superate e decisamente anacronistiche per conferire alla caccia la dignità che merita nell'intento di realizzare soluzioni che garantiscano interessanti risultati anche economici. -
Nel silenzio. Ediz. illustrata
Dagli esordi l'indagine artistica di Pina Inferrera è rivolta all'esplorazione della realtà circostante, e spazia dall'osservazione della natura, l'ambiente e l'uomo, all'analisi di reperti. In particolare l'artista ha indagato la realtà industriale di cui ha analizzato il rapporto con l'uomo e l'habitat. I materiali di scarto delle piccole o grandi industrie sono stati fotografati, recuperati e poi adoperati per la realizzazione di sculture dalle dimensioni imponenti, opere site-specific capaci di ridisegnare lo spazio. Dal Duemila Inferrera si è focalizzata sull'utilizzo della fotografia e del video. Dà vita a immagini che si muovono fra reale e surreale, panorami dalla natura incontaminata in cui l'uso particolare della luce suggerisce una dimensione emotiva ed esistenziale. Nata a Messina, si è diplomata in scultura all'Accademia di Belle Arti di Brera, vive e lavora a Mozzo (BG). -
Capitan Don Calzerotte e Arlecchin senza panza
Il Capitano è un vecchio attore senza pensione, costretto su una sedia a rotelle. Insieme ad un Arlecchino altrettanto ""non protetto"""" e appena più mobile di lui per raggranellare ancora qualche briciola di pane sulle piazze di periferia, si sono rifugiati a vivere in un teatro abbandonato. Tra i due non c'è solo cameratismo, ma una vera amicizia cavalleresca, con tanto di ruoli e ritualità, senza finte uguaglianze né psicologie complicate. In questo contesto il sogno del Capitano, l'ultimo, quello di mettere in scena nientemeno che il """"Don Chisciotte"""" - uno spettacolo che in carriera """"non gli hanno mai lasciato fare"""" - è al tempo stesso logico e teneramente folle. Ma poi, mentre la vita reale non risparmia altre durezze, la folle impresa di raccontare una mitica follia si rivela in realtà un toccasana quotidiano, capace di dare corpo a importanti resistenze umane e civili e di creare un futuro persino oltre la morte..."" -
L' eredità della scienza
"Su isole robotizzate dai silicei mantelli palmizi semoventi svettavano ondeggiando ribelli ai capricci dell'aria, come anime artificiali racchiuse nell'inferno dantesco di un microchip. Quelle nanocattedrali di palpiti di luce imprigionate nelle maestose architetture dell'infinitamente piccolo, teorizzavano su piste binarie una variabilità che pure non riuscivano a sopprimere.""""" -
L' altro Phantasus di Arno Holz. Testo tedesco a fronte
L'altro Phantasus di Arno Holz presenta una selezione di poesie che si trovano nei tre corposi libri usciti in Germania nel 1925, riediti nel 1961-62 dalla vedova argentina Anita Holz e da Wilhelm Emrich. Quest'opera è la logica conseguenza del primo Phantasus pubblicato in due volumi nel 1898 e l'anno seguente, già tradotto per questa casa editrice nel 2008. Mentre il primo Phantasus uscito sul finire dell'Ottocento ricalcava ancora le linee di una poesia naturalista in piena sintonia con i sentimenti esistenziali dell'età adulta e la nostalgia dell'infanzia, l'ultimo Phantasus che curiosamente reca lo stesso del titolo del primo, pone al centro invece lo sviluppo dello strumento linguistico, facendo coincidere il mondo oggettivo della sua poesia con il linguaggio adottato secondo la nota formula wittgensteiniana. Abbiamo intitolato questo libro L'altro Phantasus di Arno Holz, perché esso deriva dalla prima pubblicazione. -
Ombra dell'amore-The shadow of love
Le parole trasudano sensualità e desiderio, traghettando l'anima in un vortice di emozioni. Su arcipelaghi di speranze. Sentimenti narcisisti, dolori viscerali, immagini riflesse e sovrapposte si rincorrono come marosi. Nel mare magnum della casualità il dolore asciuga le distanze. Ritrovandosi dentro all'alterità ritorna a galla la vera essenza. Nelle paludi del rimosso si abortisce la vita. Rimane implacabile la complicità dell'amore. Siamo tutti affogati dentro noi stessi. -
La poesia di Vivetta Valacca
Cofanetto con le tre opere di prosa italiana contemporanea di Vivetta Valacca insieme a un libretto con un testo di Dieter Schlesak. -
I ventinove racconti
La raccolta si distingue per l'originalità dei soggetti e dello stile oltre che per l'eterogeneità dei contenuti. I racconti brevi proposti conducono il lettore in viaggio nel tempo e nello spazio, passando dalla vita di provincia sino al Messico e Gerusalemme, oppure dalla magia di una Praga ove si incontra uno strano individuo sino alla surreale realtà di un lontano futuro. Molte delle composizioni sono legate al territorio e ai luoghi più cari allo scrittore che, talvolta con sottile ironia, si mostra attento all'analisi dei meandri dell'animo umano. Viene così presentato sotto un'insolita prospettiva il mito di Dedalo e Icaro; attraverso la figura del protagonista viene in rilievo un epico incontro di boxe del famoso Marvin Hagler o traspare sullo sfondo il contemporaneo fenomeno dell'arrivo dei profughi. In alcune delle storie, le più intimistiche, lo sguardo è volto al passato con un velo di malinconia, in altre il tono è grottesco o fantastico. Nell'ultima sezione del libro sono poi narrate lievi vicende metropolitane di un unico personaggio (Fulvio) caratterizzate dal suo legame con il quartiere della Balduina. -
Aghios. Quaderni di studi sveviani. Nuova serie. Vol. 1
Questo fascicolo è il numero 1 della nuova serie di ""Aghios. Quaderni di studi sveviani"""", dopo una prima serie di dieci numeri che hanno proposto contributi di spessore e qualità. Negli ultimi anni, si è delineata sempre maggiormente la fisionomia di una rivista tesa all'informazione, al servizio bibliografico e alla proposizione di nuovi documenti emergenti per lo studio di Svevo, della sua ricezione, nel contesto in cui è avvenuta la sua formazione di scrittore, dei nuovi indirizzi nella lettura della sua opera."" -
Il grande mattino
«Questa raccolta poetica è la conferma di quanto Marco Stefano Boietti aveva già fatto intuire in altri contesti letterari: la sua virtuosistica capacità di gestire le parole, tessendo trame di straordinaria levità nelle quali rimanere inviluppati. Leggere le sue poesie, infatti, è come perdersi in un gorgo emozionale dal quale non si vorrebbe uscire: ogni frammento corrisponde ad un viaggio introspettivo dove perdersi per ritrovarsi.» (dalla prefazione di Federica Mingozzi) -
Il famoso cantastorie dei due golfi
"Vorrei un cantastorie nella mia bisaccia, che canti del bello e del brutto, del bravo e del cattivo, del rosso e del nero, e di tutto quanto ci sta nel mezzo (così pare abbia detto uno spettatore alla fine dello spettacolo)"""" È un libro che chiama e invita a partecipare. Leggendo, prendiamo vita anche noi a fianco delle creature di Clara: quasi per magia, diventiamo tutti """"avatar"""" di Re, Regine o semplici cantastorie..." -
A proposito. Aforismi
Gli scritti di Marcella Tarozzi mostrano che fra l'essere e il nulla non prevale né l'uno né l'altro. In modo analogo il desiderio e la volontà si contendono l'uso del linguaggio, sempre presente a se stesso. In tale contesto si riconosce l'apporto dell'allegoria da cui emergono i concetti della tradizione filosofica e poetica. Il divenire si allea così col mito per rivolgersi a Sisifo, l'instancabile ribelle, una figura che ci riporta alla condizione umana, chiamata da Marcella Tarozzi ""il vivere"""". Con il vivere entrano in considerazione altri personaggi come il tempo che ha come pendant la temporalità, anch'essa analoga, in quanto struttura, al vivere; un vivere che non si identifica con un vitalismo arrogante ma neanche col quieto vivere in quanto è strettamente legato al divenire. Queste categorie mettono in risalto valori quali la bellezza, l'arte, la musica, concetti che trovano il loro significato nella forma breve del linguaggio la quale non disdegna di prestarsi a giuochi di parole o a ironie ben presenti del lavoro di Marcella Tarozzi."" -
Un tuffo nel mare di casa. Storia di un triestino marinaio convinto e partigiano riluttante
Un padre, un figlio, tra loro il vuoto, un crepaccio, sui suoi bordi opposti si sono trovati per tutta la vita, senza mai riuscire a compiere il balzo decisivo, il padre per pudore e per il timore di un rifiuto, il figlio per orgoglio e un inconsapevole sentimento di commiserazione. Solo in età ormai matura il figlio decide di compiere quel balzo e... scopre il padre. Scopre la sua vita intensa e drammatica, scopre con quanto coraggio, quanta voglia di riscatto, quanta umanità, quanta leggerezza abbia affrontato un destino assoggettato all'arbitrio della Storia che, in un turbinare casuale di ruoli e circostanze, lo fa marinaio, soldato italiano e britannico, partigiano titino, ""cerino"""", """"aquilotto""""! Matura così pagina dopo pagina la riconciliazione verso la figura paterna, rimasta troppo a lungo ai margini nei pensieri del figlio che finalmente ha compiuto quel balzo. Fabio Denitto nato a Trieste nel 1946. Già insegnante, si occupa di un dormitorio per senza tetto di cui è uno dei responsabili. Da questa esperienza ha tratto quattro libri con brevi racconti riguardanti gli accolti in questo dormitorio: Hotel a 1000 stelle, Dormitorio de luxe, Miracolo in via Udine e C'era una volta in via Udine, pubblicati dalla LINT di Trieste. È redattore de """"Il Punto"""" il periodico della Comunità di San Martino al Campo proprietaria del dormitorio. Nel 2020 ha pubblicato per Campanotto Narrativa il romanzo Una sera vicino al pozzo di cui questo nuovo libro Un tuffo nel mare di casa è la ideale prosecuzione."" -
L' ora del tè
La domanda «cosa faremo domani?» dei versi di Eliot fissa il momento d'un colloquio fra due amiche intente a ragionare sul futuro quando forse non bastano più le abitudini. Le tre parti del libro svolgono temi diversi. «Take the time - Tenere il tempo» nel gergo musicale allude alla necessità di tenere il tempo, il ritmo del brano suonato, ma allude anche, per metafora, a quanto sia necessario rimanere nei tempi del giorno-dopo-giorno. Take the time, infatti, significa anche ""prendere il tempo"""", cioè sapere gestire i tempi dell'esistenza, come fossero quelli di una cadenza musicale. La seconda parte, «Come a teatro», raccoglie versi in forma di dialogo o di monologo riferito ad un 'tu' presente, a momenti di vissuto. La terza parte, «Se i finestrini fossero puliti», utilizza il viaggio nel tempo per valutare come sarebbero le cose e i fatti della vita se fosse possibile valorizzare l'armonia, il rispetto degli ambienti, i valori della memoria in un'ipotesi di modi d'essere, di stare al mondo senza tenere conto di geografie, religioni, patologie sociali, protagonisti o anonimi, onesti o malfattori. Questi gli argomenti di conversazione nell'ora del tè con i personaggi dei versi mentre fuori la qualità della vita va mutando esposta a cambiamenti e rischi d'ogni tipo."" -
Anche le notti là in America
Quello che state per intraprendere, con questo libro, è un viaggio che parte dalla periferia dell’impero per approdarernin un paese, gli Stati Uniti d’America, che per molti versi è lo specchio, nella buona e nella cattiva sorte, del mondorncontemporaneo. Un viaggio in quattro tempi diversi, lungo l’arco di una vita, nel quale appare via via un’Americarndalle mille sfaccettature, sempre diverse e sempre uguali, apparentemente inafferrabili se non attraverso la nostra soggettività. Il nostro personale punto di vista si rivolge così verso i fatti della vita quotidiana, le relazioni con gli amici,rni luoghi di volta in volta incontrati in circostanze spesso inattese e del tutto sorprendenti, facendo di necessità virtù erncon un’unica concessione alla lentezza, difficile da comprendere in un paese che corre veloce. Certo, non è facilernorientarsi. Negli Stati Uniti è un perenne mescolarsi di ciò che è buono o cattivo, bello o brutto, giusto o sbagliato.rnLa nostra capacità critica viene messa alla prova di fronte a opinioni consolidate, trite e ritrite, e a suggestioni affascinanti dettate dalla realtà. Tutto ciò in un’America che non si declina mai al passato, anche se ogni tanto cerca dirncostruirsene uno a sua immagine e somiglianza, ma che tiene lo sguardo rivolto inguaribilmente al presente, un eternornpresente che contempla un futuro in continua mutazione. -
La marcia di Radetzky
La famiglia Trotta, di stirpe slovena e contadina, acquista lustro nella battaglia di Solferino, quando Joseph Trotta salva la vita dell'imperatore Francesco Giuseppe e ne riceve in cambio il titolo nobiliare. ""L'eroe di Solferino"""" è ricordato in tutti i libri di testo e trasmette agli eredi il compito di salvaguardare tale eroismo. La vita della famiglia scorre parallela a quella del longevo imperatore: Carl Joseph, l'irresoluto e debole nipote muore in uno dei primi scontri della guerra 1915-18; il padre il sottotenente Von Trotta, dopo aver atteso nel parco di Schonbrunn l'annuncio della morte dell'imperatore, si lascia a sua volta morire nell'autunno piovoso che segna anche la fine di un'epoca."" -
Il cammino dei morti
Dopo anni di ricerche in Melanesia e Polinesia, lantropologo Remo Guidieri ha consacrato questopera allanalisi minuziosa e stereoscopica di un singolo rito dei Fataleka (Isole Salomone). Si tratta di un rituale funerario dove si crea il contatto con un Assoluto, anche attraverso pratiche di cannibalismo. Così, paradossalmente, il contatto con una Causa Prima immutevole e increata si stabilisce, e poi si elabora momento per momento, operando su una sostanza umana: i Morti. Il culto degli Antenati, che gli antropologi occidentali notarono fin dallinizio, in questi luoghi, come qualcosa di cifrato e inaccessibile, oltre che mostruoso, viene qui vissuto dallinterno fino a lasciargli rivelare limpalcatura di una metafisica arcaica. Più vicino a Bateson che a Lévi-Strauss, Guidieri mescola la propria immediata esperienza di ricercatore a una raffinata analisi formale. E pone nel centro nascosto del libro linterrogazione non soltanto sul pensiero di quei remoti Altri che sono i Fataleka, ma sul significato dellantropologia stessa. Il cammino dei morti è apparso per la prima volta in Francia nel 1980. -
Il fattore della verità
Il testo che emblematicamente introduce non solo agli Scritti ma a tutta la psicoanalisi di Jacques Lacan è il celebre seminario sulla Lettera rubata, intessuto sul racconto di Poe dallo stesso titolo. Jacques Derrida sottopone in questo saggio il densissimo testo di Lacan alla stessa inesorabile analisi cui Lacan ha sottoposto il testo di Poe (qui riportato in appendice). E il risultato è che ne viene messa duramente in questione (e quasi colta in flagrante in certe sue segrete operazioni) tutta la struttura portante del pensiero di Lacan e, più in generale, la nozione stessa di analisi come luogo della «Verità». Con straordinaria lucidità, e non senza malizia, Derrida si lancia nell’impresa di ‘analizzare l’analista’, prendendo da essa occasione per riesaminare tutto lo statuto della psicoanalisi, sia in Freud sia in quella scuola che proclama la volontà di un ritorno al «vero» Freud. E ben presto si giungerà, seguendo il suo percorso, al punto cruciale: il sovrapporsi del luogo maestoso della Verità a quello – come noto assai temibile e ‘scivoloso’ per la psicoanalisi – della sessualità femminile. -
L'abominevole donna delle nevi e altre commedie
L’Abominevole Donna delle Nevi viene rasata e introdotta nel mondo dello spettacolo con il nome d’arte Abo dell’Abruzzo. Luisa agonizza e configge nel suo delirio splendide schegge liriche, mentre le avventure di Gilgamesh proseguono in televisione, interrotte da annunci pubblicitari che invitano le mamme a comprare per le loro bambine, ormai sdegnose delle volgari bambole di plastica, il cadaverino imbalsamato «Cocca-Ciuk», con la sua culla-tomba di legno alabastrizzato capitonné. Limone, profanatore di tombe, si rifugia nella stanza di Elisabetta, vergine folle, che lo incatena e lo intrattiene con la sua conversazione di esilarante saggezza, inducendolo infine a tagliare insieme a lei vestitini per topi e – forse – a sposarla. Sono queste le données di alcuni dei testi teatrali di Wilcock raccolti in questo volume. Scritti fra il 1964 e il 1968, sono in gran parte assolutamente inediti e costituiscono perciò una parte dell’opera di Wilcock ancora tutta da scoprire: quella volta a registrare, con guizzante invenzione verbale, la demenzialità quotidiana, spesso qui anticipata nei suoi più recenti sviluppi, mentre sopra il tutto spesso aleggiano versi dolcissimi e desolati. Wilcock infatti amava la concisione e, come una volta egli stesso precisò, «la concisione porta naturalmente al verso: il verso è il discorso conciso per eccellenza». Le commedie raccolte nel presente volume furono scritte fra il 1964 e il 1968; di esse sono qui pubblicate per la prima volta: L’abominevole donna delle nevi, Elisabetta e Limone, Casi delle ultime coppie e Da un’onda all’altra. L’agonia di Luisa fu invece pubblicata su «Sipario», n. 253, maggio 1967, Sei atti unici pure su «Sipario», n. 259, novembre 1967, e La caduta di un impero in Adelphiana 1971.