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Primo sale
Anni Sessanta, in un imprecisato luogo del Sud sette adolescenti sono impegnati a crescere, tessendo fantasie sui racconti dei grandi e assaporando l'aria di un boom economico che promette benessere. Avidi di futuro, e alle prese con i primi amori e le prime inquietudini, si avventurano alla vita come a un giro di giostra, fra ansia e spensieratezza. L'io narrante, Ciccio il Guercio, Jo Cascia, Formula Uno, Fischialetto, Gigi il Bastaso e Scazzidda trascorrono i giorni tra la scuola e gli svaghi, le strade e la spiaggia, le processioni e le sfide, facendo esperienza del mondo e di se stessi, e delle prevaricazioni piccole e grandi nei confronti di chi è più fragile e onesto. ""La vita cambia con la fortuna"""", dice Angelica, personaggio femminile. Verità pertinente ai singoli e frutto del caso. Altro è il cambiamento che riguarda l'intera comunità, legato all'irrompere di una prosperità mai conosciuta prima e che sanziona una profonda frattura tra due mondi, corrispettivi di un """"vecchio"""" e """"nuovo"""", portatori di valori che divergono, a volte, in modo inconciliabile. In bilico tra queste due epoche, a indicare la via, l'esempio dei padri che al benessere guardano con il dovuto sospetto affinché i figli non soccombano a facili illusioni e imparino a diventare uomini per bene."" -
Non è vero. Liberiamoci dagli inganni. Rimettiamo in ordine l'italia
Un crudo bilancio del ventennio del bipolarismo all'italiana, e un originale percorso di smantellamento di luoghi comuni, idee ricevute e bugie che continuano a far danni: secondo l'antica regola di Demostene, ""Nulla è più facile che illudersi, poiché l'uomo crede vero ciò che desidera"""". La grave crisi economica italiana coinvolge l'euro e l'economia internazionale; ma non c'è via d'uscita, senza una soluzione coraggiosa alla crisi politica. Rutelli, con il Terzo Polo, propone una larga convergenza, una stagione di unità nazionale, anziché la continuazione di una guerra faziosa e inconcludente. Propone un'analisi critica dei due populismi, di destra e di sinistra; degli equivoci del multiculturalismo; della presunta innocenza di internet; dei molti guasti del politically correct. Indica le risposte alle minacce del secessionismo, del giustizialismo, dell'antipolitica. Non ci sono solo inganni da smontare: sta nascendo un mondo in cui credere. Rutelli propone soluzioni affilate, rivelatrici, destinate a far discutere."" -
Luigi Sturzo e gli amici spagnoli. Carteggi (1924-1951)
Il volume raccoglie i carteggi intercorsi per circa trent'anni tra Luigi Sturzo e 37 corrispondenti spagnoli, dei quali traccia un profilo biografico, recuperando figure anche poco note e, in molti casi, trascurate dalla storiografia del paese iberico. Si tratta di un corpus di quasi 600 lettere, che testimoniano come dall'esilio londinese, poi da quello statunitense, Sturzo seguisse da vicino le vicende spagnole: dalla dittatura di Primo de Rivera al primo franchismo, passando per la Seconda Repubblica e la guerra civile. I carteggi, assieme agli interventi pubblici distribuiti su riviste e giornali di vari paesi, per non dire dei riferimenti alla Spagna nei suoi volumi, mostrano che il sacerdote calatino fu, negli anni Trenta, l'uomo di Chiesa, l'intellettuale e il politico italiano che meglio conobbe e più intervenne con cognizione di causa sulle drammatiche vicende spagnole. Durante la guerra civile, attivo fautore del disimpegno della Chiesa dal sostegno ai militari ribelli e di una soluzione negoziata del conflitto, Sturzo fu tra le poche voci cattoliche fuori dal coro, in sintonia con le posizioni della cosiddetta ""terza Spagna"""" È quanto documenta l'articolata introduzione che, sullo sfondo di un'attenta indagine dell'atteggiamento dell'episcopato spagnolo e della Santa Sede, messi a fuoco anche utilizzando le nuove fonti provenienti dagli archivi vaticani, ricostruisce con dovizia di particolari una stagione decisiva della biografia sturziana."" -
Il valore della persona. Aspetti e figure della cultura torinese tra le due guerre
L'ombra del totalitarismo grava sul periodo del Novecento compreso tra le guerre mondiali con i grandi interrogativi politico-culturali che ha posto alla coscienza europea: il valore della persona, il rapporto tra morale e politica, i fondamenti del liberalismo. Sono temi intuiti e anticipati già negli anni Venti da una serie di pensatori dell'ambiente culturale torinese, rimasti allora alieni da mode culturali e capaci di esprimere una profonda originalità. La convergenza, nell'Università di Torino, di intellettuali di formazione eterogenea stimola un dibattito intorno al solipsismo che denuncia il fallimento del grande compromesso tra filosofia e cristianesimo tentato dall'idealismo moderno. Gli eventi storici di lì a poco avrebbero confermato quell'intuizione della crisi che ebbero allora Levi, Juvalta, Martinetti e Del Noce. Seguirli nei loro interventi e dibattiti offre ancora oggi spunti preziosi di riflessione sulla condizione umana e politica nella realtà contemporanea. -
La laicità nel pensiero politico e giuridico di don Luigi Sturzo
Un Luigi Sturzo inedito. Non solo uomo politico e sociologo, punto di riflessione imprescindibile per comprendere appieno il nostro tempo. Ma anche fine giurista e filosofo del diritto che ha lasciato un contributo fondamentale nella redazione della Carta costituzionale italiana, nella definizione dei rapporti di comuni e regioni con il Governo centrale, nel nuovo modello di relazioni tra Stato italiano e Chiesa cattolica. Celebre è rimasta la definizione sturziana di municipio: ""ente concreto"""" di fronte alle consorterie locali, o la (pre)visione di un'Italia divisa in Regioni con una propria autonomia finanziaria e legislativa e rappresentate a livello centrale attraverso un Senato su base regionale. Ma parlare di Sturzo significa anche parlare di """"lungimirante"""" precursore di una moderna visione dell'Europa, """"unita e unitaria"""", fino al suo slancio, di puro cosmopolitismo popolare, nel far nascere l'Euroafrica. Tutti pensieri e riflessioni che il sacerdote calatino, anche nel periodo dell'esilio, portava avanti con lucida """"laicità"""" e concretezza storica. Che si esprimevano sempre attraverso il metodo democratico del dialogo e della ricerca della mediazione, e mai con impeto autoritario. E, soprattutto, senza mai rinnegare l'ispirazione cristiana derivante da una scelta semplicemente, intimamente etica."" -
Apparizioni del Sud
I diciannove racconti di ""Apparizioni del Sud"""" hanno tutti ambientazione calabrese, a conferma della relazione di de Angelis con i luoghi natii. La natura e gli uomini sono investiti da quelle metamorfosi che misteriosamente impregnano la realtà di una luce rivelatrice, propria di una vita primigenia, ferma alle origini. Il racconto d'apertura è """"Ladri di sale"""", che dà voce agli umori putrescenti della palude, con i pastori divorati dalle mosche e dalle zanzare, costretti a farsi ladri di sale nella vicina miniera di Lungro, pur di non lasciare imputridire il latte nelle caldaie. L'ironia spicca nel racconto autobiografico """"Colombi per nozze"""", attraverso lo sguardo della moglie straniera del protagonista. """"Apparizioni del Sud"""" si chiude con """"La casa in polvere"""", tragico epilogo in cui la natura appare ancora una volta insidiosa e nemica."" -
La polizia del lavoro: il definirsi di un ambito di controllo (Messina, 30 novembre-1 dicembre 2007)
Il mondo del lavoro è sempre stato oggetto, in qualsiasi tempo, di forme di controllo. Quali fossero, come si modificassero, che fini avessero queste forme di controllo è l'oggetto dei saggi qui pubblicati, con uno sguardo comparativo sullo spazio europeo e una prospettiva di lungo periodo. L'attenzione muove dalle corporazioni di mestiere medievali e d'antico regime, e dagli apparati di para-polizia attivi al loro interno, impegnati nel controllo dei lavoranti e delle complesse procedure che regolavano la loro attività. Sempre relativamente all'antico regime vengono anche indagate le figure di magistrati o di esecutori attivi nel territorio con finalità di controllo esteso a molti ambiti della vita sociale: figure, queste, che naturalmente spingevano la loro indagine alle multiformi discipline del lavoro, sempre rigidamente e capillarmente regolamentato. Naturalmente trova spazio anche il controllo del lavoro relativo alla stagione industriale, sia nella classica prospettiva della repressione portata dallo stato liberal-borghese, attraverso le sue forze di polizia, sul mondo del lavoro e le sue organizzazioni, sia nella direzione, meno sondata, del ruolo di mediazione svolto dalla polizia ottocentesca, in difficoltà nell'applicare nella loro rigidità disposizioni di legge che faticavano a recepire le esigenze di un mondo del lavoro in rapidissima trasformazione. -
La libertà, le lettere, il potere
In questo libro viene proposta un'idea unitaria dell'educazione e della formazione della persona (e in particolare dell'educazione e della formazione alla libertà), che s'ispira a una visione organica e non dogmatica della natura, dell'uomo e del linguaggio. Un'idea della realtà che non rinuncia a cercare di rintracciare il senso profondo e autentico dell'esistenza, ma che rifiuta la tentazione di affermarlo definitivamente e per sempre. La quinta, dunque, del proscenio su cui si svolge l'analisi che viene sviluppata è dominata da una riflessione sui temi della verità, dell'autenticità e della libertà e delle migliori condizioni di organizzazione sociale perché la loro ricerca non sia soffocata, ma sia anzi stimolata e agevolata. -
La rinascita economica dell'Europa. Dall'European Recovery program all'integrazione economica europea e alla Banca europea per gli investimenti
Nel secondo dopoguerra, in un quadro di rinnovato rilancio dell'economia europea, favorito da una maggiore cooperazione tra gli Stati (a partire proprio dall'European Recovery Programm conosciuto meglio come Piano Marshall), la creazione della Bei è un esempio del ruolo che può rivestire un'istituzione nelle politiche di sviluppo economico. A tale riguardo, le riflessioni contenute in questo lavoro, vogliono evidenziare come la Bei, seguendo l'orientamento comunitario degli interventi abbia coordinato la propria azione, nei primi venti anni di vita, ad esempio, con quelle delle autorità italiane e l'abbia adeguata alla realtà interna dello sviluppo regionale. -
Le grotticelle di Calanna. Una necropoli dell'età del ferro nell'area dello Stretto
Il volume è dedicato alla riscoperta della necropoli a grotticelle della prima età del ferro di Calanna, località del versante tirrenico calabrese dalla particolare valenza archeologica sia perché costituisce una delle pochissime testimonianze di questo periodo nella Calabria meridionale, sia per gli spunti di riflessione che offre data la sua localizzazione nell'area dello Stretto. Nel volume viene presentato per la prima volta un catalogo analitico dei manufatti costituenti i singoli corredi funerari organizzandone così un primo riordino. -
Luce che sgorga dall'abisso
"In un freddo giorno di fine febbraio, un carro conduceva al cimitero una poetessa di ventitre anni, una ragazza bella, di quelle che questo popolo generava così facilmente e altrettanto facilmente distruggeva. Dietro il carro, su cui oscillava il corpo senza vita della giovane, procedeva una sola persona: sua madre"""", così Ismail Kadare nel presentarci questo libro che raccoglie le confessioni di un'anima inquieta. Un'anima che, seppure oppressa dallo Stato e dalla malattia, mantenne in tutte le circostanze la sua classe raffinata. Drita Çomo, poetessa albanese, visse sotto la dittatura di Enver Hoxha. La sua famiglia, considerata dal regime """"nemico del popolo"""", fu perseguitata aspramente nelle carceri e nei campi d'internamento dalla dittatura comunista. Drita morì il 19 febbraio 1981, completamente sola, in un letto dell'Ospedale Oncologico di Tirana. Scrisse per sé il diario e le poesie, senza sapere che un giorno sarebbero stati pubblicati. Le sue annotazioni e i suoi versi, creati sotto la minaccia del controllo improvviso della polizia, giungono oggi al lettore italiano nella traduzione dall'albanese di Klara Kodra e con la prefazione di Ismail Kadare." -
I segretari della DC e il progetto democratico cristiano
Questa antologia intende ricordare tutti i segretari della DC (partendo da Sturzo fondatore del Partito Popolare Italiano per molli aspetti precursore). Soprattutto ai segretari va il merito di avere costruito il più grande partito italiano, e uno fra i maggiori in Europa, del dopoguerra, pallilo che si segnalò - tra Pallio - sin dalla sua nascita per una vita interna assolutamente democratica e un'attenzione prevalente ai problemi del governo. Quanti sono già scomparsi vengono qui ricordati attraverso testimonianze commemorative di altri personaggi politici e di studiosi oltreché da alcuni dei loro interventi più importanti. Per gli altri segretari, invece, è stala scelta una loro relazione, a un congresso o ad una assemblea significativa. È un piccolo omaggio a personalità importanti nella storia del cattolicesimo politico in cui tanti italiani si sono riconosciuti. Non è una storia della DC, né una valutazione compiuta del ruolo della DC nella vita dell'Italia repubblicana. È un frammento di tutto ciò, seppure importante. L'inizio di una memoria che dovrà necessariamente essere completata. Presentazione di Pierluigi Castagnetti. Postfazione Francesco Malgeri. -
Liberi di morire. Una fine dignitosa nel Paese dei diritti negati
Questo libro traccia un quadro molto ampio di quanto avviene nel mondo sul tema del testamento biologico e dell'eutanasia, dei dibattiti provocati nei maggiori Paesi europei da vicende simili a quelle di Pieriorgio Welby e di Eluana Englaro. La diffusione dell'eutanasia clandestina e i numerosi suicidi dei malati terminali renderebbero auspicabile anche in Italia l'attuazione di una legislazione seria. La nostra arretratezza nel campo dei diritti civili rispetto ai Paesi europei comparabili, potrebbe essere data dal rapporto anomalo che esiste tra Chiesa e Stato. Questo pamphlet vuole essere una sorta di ""agenda laica"""" sui diritti negati."" -
Federico II e la Sicilia
Senza la Sicilia, fu lo stesso Federico a dichiararlo, non avrebbe potuto fare lo statista. E senza la Sicilia, lo stupor mundi, l'uomo d'ingegno e di cultura che conosciamo, non sarebbe esistito. Federico, divenuto imperatore, volle perseguire l'obiettivo di incorporare la Sicilia nel Sacro Romano Impero innescando un conflitto epocale con la Chiesa che non poteva consentire questa unione. La supremazia religiosa del papa alla fine ebbe il sopravvento sulla potenza imperiale e Federico fu inesorabilmente sconfitto. Unito all'Impero nonostante il dissenso della Chiesa, il Regno di Sicilia fu il luogo ove Federico II realizzò le sue opere maggiori. La prima fu la fondazione dell'Università degli Studi di Napoli. Seguirono Foggia, creata capitale, Melfi ove si promulgarono le costituzioni del Regno delle Sicilie, la Corte imperiale, fatta centro di cultura, di filosofia e di scienza. Sempre nel Regno di Sicilia promosse infine la poesia in volgare, dalla quale ebbero origine la lingua siciliana e la lingua italiana. -
Il Regno delle Due Sicilie e le potenze europee. 1830-1861
Il Regno delle due Sicilie terminò la sua esistenza a seguito di un processo di decomposizione interna accelerato dal moto risorgimentale che portò all'unificazione del nostro paese? Oppure a provocare il crollo del regime borbonico fu decisiva la pressione delle grandi ""Potenze marittime"""" (Francia e Inghilterra) che, dalla metà del XIX secolo, tentarono di trasformare il Mezzogiorno in una colonia economica e in un avamposto strategico funzionale alla loro strategia mediterranea? Il volume di Eugenio Di Rienzo risponde a questi interrogativi, alla luce di una documentazione inedita, proveniente dagli archivi diplomatici francesi, inglesi, austriaci, russi, spagnoli, analizzando la lunga agonia del Regno di Napoli in una durata che va dal conflitto commerciale ingaggiato con la Gran Bretagna nel 1840, ai riflessi internazionali della rivoluzione del 1848, alla Guerra di Crimea, alla distruzione del vecchio equilibrio europeo successiva alla presa di potere di Napoleone III. Senza nessuna nostalgia neoborbonica ma con una grande attenzione ai problemi della storia presente, questo saggio suggerisce inoltre che la stessa debolezza geopolitica, che determinò il crollo del """"Piccolo Stato"""" napoletano, avrebbe condizionato, fino ai nostri giorni, il destino della """"Media Potenza"""" italiana nel segno di un passato destinato a non passare."" -
Chiamati alla santità. Donne e uomini di Sicilia alla sequela radicale di Cristo
La Sicilia ha dato i natali a numerosi uomini e donne che si sono posti con serietà alla sequela radicale di Gesù di Nazareth. Accanto ai numerosi santi del primo millennio, a tanti cristiani di questi ultimi secoli è stata riconosciuta, o è in via di riconoscimento, da parte della Chiesa, la santità di vita. Il volume presenta la spiritualità di alcuni fedeli (da Francesca Leofante, monaca benedettina olivetana del XV-XVI secolo, a don Giuseppe Puglisi, vissuto nel XX secolo) che hanno impreziosito, con la loro testimonianza cristiana, la terra siciliana. -
Vittoria Lippi
"A Villa Massimo, dai secondi anni Cinquanta, Vittoria Lippi, vicino a Brunori ma nel suo carattere fortemente pronunciato senza subirne un'influenza artistica reale, vive la propria avventura creativa nell'alveo di un'evocatività lirica che muove appunto dal clima """"astratto concreto"""" per sciogliersi poi in una effusività più diretta, di qualche sintomo di partecipazione informale. Una vicenda i cui sensibilmente differenziati momenti (...) l'articolata ricerca storico-critica analitica sviluppata dalla Pedace, su materiali sempre di prima mano e a diretto contatto con le opere, ricostruisce in tutti i suoi passaggi e nella sua stessa fortuna critica (che muove appunto da un'attenzione autorevole di Venturi e da un partecipe impegno testuale del giovane Calvesi). Una ricerca che è approdata infine anche alla composizione di un'ipotesi di catalogo generale della sua opera pittorica, indubbiamente caratterizzata in modi personali e di autentico fondamento poetico."""" (dalla Prefazione di Enrico Crispolti)" -
Presenza istituzionale e pastorale cattolica in Europa. Lo statuto del Consiglio delle Conferenze Episcopali d'Europa (CCEE)
Lo spazio europeo rappresenta una dimensione nella quale si realizzano eventi sociali, economici e culturali e si decidono politiche che producono effetti su ogni assetto della vita umana. La Chiesa cattolica, con il Consiglio delle Conferenze Episcopali d'Europa, ha cercato, fin dalla conclusione del Concilio Vaticano II, di promuovere il dialogo tra gli episcopati nazionali e di incentivare una collaborazione anche con l'istituzione di nuovi strumenti più idonei ed efficaci per affrontare le nuove sfide alle quali sono chiamate le chiese dei singoli Stati. Alla base di questa azione c'è un'idea di Europa che va dall'Atlantico agli Urali, un territorio diverso per cultura, storia e tradizioni nel quale gli episcopati nazionali possono incontrarsi e discutere. Questo studio rappresenta la conclusione di una ricerca iniziata nel 2003, presso la segreteria del CCEE a San Gallo, in Svizzera, e costantemente aggiornata, con la quale sì è cercato di cogliere l'importanza e il ruolo del Consiglio delle Conferenze Episcopali d'Europa quale strumento di comunione, sia nella dimensione pastorale, sia in quella istituzionale. -
Da Omero a Pindaro e oltre. Saggi e ricerche filologici
Saggi e note nati come esercizi di lettura su testi poetici di letteratura greca, apparsi su diverse riviste di filologia, compongono Da Omero a Pindaro e oltre. Li si può ripercorere come momenti salienti di un unico cammino di ricerca, destinato ad avere non una fine, ma sempre nuovi inizi. Non soluzioni certe e definitive, bensì ""ricerche"""", lavori sentitamente rispettosi delle tante e talvolta illustri voci che si sono pronunciate, nonché consapevoli delle incomprensioni che fisiologicamente l'incontro con l'opera antica porta con sé. Nello stesso tempo, tuttavia, questi lavori sono voci di dubbi che insistentemente chiedono di non essere taciuti."" -
Oltre la siepe. Racconti della Calabria in opera
"Oltre la siepe"""" è i1 racconto corale della Calabria in grado di sorprendere l'Italia. Lo fa grazie alla bellezza delle storie di vita e alla forza straordinaria di chi, animato da una profonda energia, è in grado di trovare l'incanto là dove sembrano esserci solo rassegnazione e sfiducia. Oltre la siepe di una cronaca cupa si scoprono le vicende di uomini e di donne in opera. Con coraggio, idee e spirito d'avventura portano alla luce del sole la bella Calabria, quella che non si fa compatire, ma si fa ammirare. La loro opera è lo """"yes, we can"""" italiano, è la concreta realizzazione del monito di Papa Benedetto XVI: """"sentitevi all'altezza della sfida"""". Loro la sfida l'hanno accettata. Ed è davvero straordinaria."