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Azionismo e sindacato. Vita di Antonio Armino
L'opposizione al fascismo, negli anni bui della dittatura, si sviluppò al Sud come nel resto d'Italia. A Napoli ruolo preminente ebbero le formazioni clandestine di Giustizia e Libertà, confluite poi nel Partito d'Azione che diede un contributo determinante alla rinascita della vita democratica nell'Italia liberata dagli Alleati. La rifondazione della Camera Generale del Lavoro (CGL) si deve, tra gli azionisti, in particolare ad Antonio Armino, un calabrese emigrato a Napoli negli anni '30. Armino partecipò da protagonista al dibattito che, nei lunghi mesi del cosiddetto Regno del Sud, si svolse tra le forze politiche di sinistra su questioni cruciali come quella del rapporto tra i partiti e il sindacato. L'esito di questo dibattito sarà tutt'altro che ininfluente per gli equilibri politici e sindacali che si stabiliranno nell'Italia infine liberata, anche al Nord, dall'aggressione nazista. Prefazione di Antonio Alosco. -
Il discorso letterario sulla nazione. Letteratura e storia d'Italia
Il volume è un'analisi dei temi e delle figure letterarie che fondano nei secoli l'unità della nazione in cammino. L'Italia nasce linguisticamente e letterariamente con Dante, battezzata dal poeta come ""giardin dell'impero"""" e fin dal principio trasfigurata in un'allegoria letteraria. In seguito più volte battezzata e visualizzata in figura di donna, il """"bel corpo"""" petrarchesco martoriato dalle """"piaghe mortali"""", di giovane matrona sventurata percorsa e violata dagli eserciti stranieri. Da Petrarca a Bembo a Carducci, l'Italia viene effigiata come un'espressione letteraria, alla quale la rude realpolitik di Metternich opponeva quella sprezzante e politicamente obiettiva di espressione geografica. L'unità linguistico-letteraria, preesiste all'Unità politica, la sostituisce a lungo nel tempo, la prepara, attivandosi allorché il moto politico del Risorgimento innesta anche la marcia della poesia, del racconto e romanzo epico, della letteratura. Anche Mazzini era un letterato. E Garibaldi leggeva e imitava Foscolo e scriveva versi e romanzi non poi così disprezzabili. Raramente la letteratura ha avuto un ruolo così centrale e anche fattivo, pragmatico, di vera e propria utilità, come in quella circostanza storica. Il Risorgimento è anche un evento letterario, ed è al contempo una manifestazione del romanticismo."" -
Liberalizzaci dal male. Orari, mercato del lavoro, trasporti-reti: come, quando, chi, dove e perché
Cercando il futuro. Tra l'andamento economico italiano e il debito pubblico che pesa sulle nuove generazioni. Partiamo da due capitali simbolo per lo spread: Francoforte e Atene, osservate nella loro struttura culturale ed organizzativa - ad esempio, gli orari dei mezzi pubblici e l'apertura e chiusura dei musei - ed è subito fatto un confronto con il sistema italiano che regola il rapporto fra i luoghi che detengono beni culturali e gli orari che ne permettono l'accesso. Un tono ironico per affrontare il bisogno delle liberalizzazioni a partire dall'episodio che ha visto il Presidente tecnico, Monti, dal barbiere, in un giorno di domenica. L'autrice non esita a riportare una lettera, a firma di alcuni parrucchieri di Marsala, ""contro l'ordinanza comunale di restare aperti solo le mattine, con multe per chi avesse aperto anche il pomeriggio"""". Liberalizzazioni per non dimenticare le """"altre città"""" e gli """"altri quartieri"""", non serve accanirsi su Roma e Milano, se poi nessuno pensa che esistono tutte le altre realtà locali """"scollegate"""". Persino col treno."" -
Stato laico e pluralismo confessionale. Per una definizione giuridica del concetto di confessione
La definizione del concetto di confessione religiosa rappresenta uno dei problemi di vitale importanza per la giuspubblicistica contemporanea. Il lavoro vuole offrire un contributo alla qualificazione giuridica di concetti già sociologicamente definiti, come chiesa, culto, denominazione, setta, religione o movimenti neoreligiosi. -
La rappresentanza politica in Philippe Buchez
Tra i pensatori che, nel corso del XIX secolo, hanno contribuito alla definizione del concetto di rappresentanza politica si può senz'altro annoverare Philippe Buchez (1796-1865), noto in Francia e nel resto d'Europa. Nella sua teoria risalta il nesso tra pensiero politico e istituzioni rappresentative. Egli approfondì lo sviluppo storico-dottrinale del concetto di rappresentanza politica e tenne in conto le relative applicazioni pratiche di ordine istituzionale e sociale. Per Buchez la rappresentanza è l'unico ""criterio di valutazione"""" delle diverse forme di governo. E il governo rappresentativo è il migliore possibile in quanto risulta il solo capace di garantire l'esercizio della sovranità popolare, consentendo così il progresso civile e morale della società. Buchez è convinto che il suffragio universale a due gradi, da lui indicato come valida alternativa alle inefficienze e ai pericoli del suffragio universale diretto, consenta al """"cittadino elettore"""" una scelta più responsabile e oculata. Il suo progetto per una soluzione etica della questione sociale si intreccia con la necessaria affermazione del sistema democratico. Questo saggio, presentando un quadro generale del problema della rappresentanza, analizza criticamente il contributo bucheziano al dibattito su uno dei cardini focali della democrazia moderna che ha interessato e appassionato il pensiero politico occidentale."" -
Per un approccio alle teologie del contesto
La primavera per la Chiesa cattolica, avviata con il Concilio Vaticano II stagione di speranze, di rinnovamento, di apertura che, a distanza di cinquanta anni dagli inizi di quell'evento, sembra superata, se non rimossa, per lasciare spazio ai rigori di altri atteggiamenti - fu anche accompagnata da una rigogliosa e fervida riflessione teologica e giuridica sul rapporto tra la Chiesa universale e la Chiesa locale, sul Primato petrino e la collegialità, sull'ecumenismo e il dialogo intra e inter religioso, sull'uguale dignità dei battezzati, costituenti il Popolo di Dio in cammino per testimoniare il messaggio di salvezza, offerta all'umanità e al creato. Il volume, pensato per gli studenti, i quali non sempre hanno familiarità con temi teologici, analizza in modo chiaro, anche se rigoroso, alcuni dei temi proposti dal Concilio Vaticano II, ripercorrendo i più interessanti indirizzi ermeneutici, sorti nell'ambito di quel filone di studi che la dogmatica tradizionale ha inteso definire ""teologie contestuali"""": ovvero, ricerche teologiche che partano dalla valorizzazione dei concreti contesti di riferimento. In particolare, il lavoro prende le mosse dal contributo fornito al dibattito dalla teologia latino-americana e dalle teologie del Terzo Mondo, che continuano ad esprimere istanze di giustizia sostanziale, estensibili anche all""""'Occidente cristiano""""."" -
Una rivoluzione per lo Stato. Thomas Paine e la Rivoluzione americana nel Mondo Atlantico
Who is the author of Common Sense? Dopo la pubblicazione del pamphlet che, nel 1776, diede agli americani la spinta decisiva per dichiarare l'indipendenza, questa domanda circolò nei giornali delle colonie americane, della madrepatria britannica e nei salotti illuminati francesi. In qualche modo questa domanda cerca ancora una risposta, non fosse altro perché l'opera di Thomas Paine (1737-1809) si presta a nuove scoperte. Il suo pensiero contribuì alla definizione di concetti politici moderni quali costituzione, governo rappresentativo e diritti dell'uomo, mostrando come il successo delle rivoluzioni democratiche fosse legato all'emergere della società commerciale nel mondo atlantico. Paine ha accompagnato la fondazione dello Stato americano, quello Stato che, avendo superato per primo la condizione di colonia europea, avrebbe considerato la propria storia nazionale come apogeo della storia mondiale. In effetti solo la ricostruzione della sua opera all'interno della storia delle rivoluzioni atlantiche può dare una risposta adeguata a quella domanda. -
Vedere l'Altro, vedere la Shoah. Auschwitz, 27 gennaio 1945, temi, riflessioni, contesti: studi sulle arti figurative, il teatro, l'archeologia e il Museo. Ediz. illustrata
Secondo una nota interpretazione del pensiero di Theodor Adorno, scrivere una poesia, recitare un brano teatrale o dipingere un quadro dopo Auschwitz equivarrebbe a commettere un crimine etico: ""un atto di barbarie"""". Trascorsi ormai più di settant'anni dalla discriminazione e dallo sterminio degli Ebrei d'Europa, si può in realtà affermare che il mondo dell'arte ha imboccato la strada opposta. La Shoah, oltre ad essere la fonte di migliaia di opere di testimonianza diretta, ha ispirato e ancor oggi ispira la produzione di intere generazioni di artisti, ebrei e non ebrei. Il libro offre risposte concrete sia a chi si accosti per la prima volta al rapporto fra l'arte e la Shoah, sia a chi invece intenda approfondirne alcuni aspetti specifici. Ecco alcune delle linee proposte. Quali furono le premesse storiche del fenomeno? Quale l'impatto delle ideologie razzista, fascista e nazista entro il cosiddetto sistema dell'arte? E infine: in che modo hanno reagito le generazioni maturate dopo il 1945?"" -
L' economia sociale di mercato e i suoi nemici
Il modello dell'economia sociale di mercato, delle scuole di Ordo di Friburgo di Walter Eucken e Franz Böhm e di Francoforte e Colonia di Ludwig Erhard e Alfred Müller-Armack col bilancio in pareggio, la stabilità monetaria, il mercato di concorrenza, la tutela sociale basata su merito e responsabilità e la prevalenza del diritto privato sul pubblico, è alla base del miracolo economico tedesco iniziato nel dopoguerra così come l'italiano si avvalse delle parallele teorie di Luigi Einaudi. Questi principi hanno influenzato il Trattato europeo di Roma e quello dell'Euro. Nello scontro con le dottrine dello stato sociale assistenzialistico e con i precetti keynesiani del pieno impiego basato sul deficit, questo modello ha subito degenerazioni e fraintendimenti. Resta tuttavia d'estrema attualità per capire e valutare l'azione della Bce in confronto alla Federal Reserve, il nuovo patto fiscale dell'eurozona e le possibili politiche pro crescita. -
La casta invisibile delle regioni. Costi, sprechi e privilegi
Numerose erano le ""caste"""" finite sotto la lente di ingrandimento, ma mai nessuno aveva raccontato con una analisi approfondita e attenta quella delle regioni. Eppure tutti sappiamo che buona parte degli sprechi di cui tanto si discute si annidano proprio in questi piccoli venti stati che compongono il nostro Paese. Un """"giro d'Italia"""" tra costi, sprechi e privilegi, auto blu, disservizi, società partecipate, enti inutili, viaggi merenda, sedi all'estero, maxi-stipendi e debiti record, pieno di risvolti sconosciuti e dati inediti. Divertenti da un lato e inquietanti da un altro. Al nord, al centro e al sud, nelle regioni """"normali"""" e in quelle speciali. È lì che si annida la vera e voracissima """"casta invisibile"""", che forse dopo questo libro sarà un po' meno sconosciuta."" -
Tabaccai. Il fumo li uccide
"Digitando 'Felice Avella' ottenevo una marea di risultati: il primo mi dava i """"Luoghi per felice vicino a Avella AV"""" (e fra questi in testa c'era l'ubicazione di un'impresa funebre...); il secondo suggeriva un Felice Avella su Facebook e dopo di lui una serie di dottori, imprenditori, ingegneri... Per trovare il tabaccaio Felice Avella dovevi arrivare in terza pagina, ma solo per leggere qualcosa di generico sul tabaccaio, cioè le indicazioni sulla sua rivendita. Del record di furti e rapine non si faceva cenno. Solo il quinto risultato della quarta pagina ne parlava, e si trattava del link ad un articolo online de 'Il Tempo' link che specificava 'Io, tabaccaio, rapinato sedici volte in sedici anni'. Dopo di questo, però, il nulla. Spulciai decine di altre pagine, ma non trovai alcun riferimento alla vicenda. A detta del web, di Felice Avella, tabaccaio con un record di rapine sulla testa, non fregava niente a nessuno"""". È un'immersione """"Tabaccai. Il fumo li uccide"""". Un modo di calarsi dentro il mondo dei tabaccai prendendo una buona dose d'aria. Tra le maglie di una burocrazia mai doma, tra i meccanismi di un mestiere che si rinnova di continuo e fa i conti con gli avvisi di morte presenti sui prodotti che vende per conto dello Stato, queste pagine raccontano di morti e feriti, di rapinati e rapinatori, di dibattiti accesi sulla possibilità di armarsi o ragionare. Poco di guardie, più che altro di ladri." -
Small buildings. Dispositivi costruttivi leggeri per l'architettura
La presente pubblicazione raccoglie i lavori prodotti dagli studenti del corso di ""Tecnologia dei materiali leggeri ed eco-compatibili"""" (Corso di laurea magistrale in architettura-interni ed allestimenti) svoltosi presso la Facoltà di architettura """"Sapienza"""" Università di Roma, anno accdemico 2010-2011."" -
Fabio Mauri «che cosa è, se è, l'ideologia nell'arte»
"Il tema ideologico come oggetto centrale, e storico, per l'artista (un artista visto come intellettuale), punto di realtà fuori di lui e interno alla cultura del tempo, mi occupa dal 1964, come riflessione. Come lavoro dal 1970"""". Con queste parole, negli anni Ottanta, Fabio Mauri ha riletto il suo percorso artistico e ha associato, esplicitamente, la tematica ideologica alle sue opere. Cosa significa considerare il tema ideologico come oggetto della ricerca artistica? Il percorso mentale compiuto da Fabio Mauri nella sua lunga carriera artistica è complesso e stratificato, non circoscrivibile nell'ambito delle arti visive e dell'estetica, ma più affine a una ricerca filosofica volta a indagare la presenza dell'uomo nel mondo e il suo rapporto con le vicende storiche. In questa indagine rigorosa, in bilico fra poesia e storia, l'ideologia non è intesa solamente come impegno politico, come si è soliti pensare, ma come categoria di pensiero e, in quanto tale, essa subisce una costante evoluzione parallelamente all'evolversi della ricerca dell'artista. Impegno politico, estetica, critica, autocritica e memoria: gli infiniti significati della parola ideologia, espressi in una ricerca formale accurata ed estremamente poetica. Mauri non è mai stato un militante politico, è stato, piuttosto, un """"soave uomo settecentesco"""", poeta, filosofo e letterato, """"sognatore della ragione"""", legato con un filo al presente e proiettato verso l'infinito; instancabile sperimentatore, come ha scritto lui stesso, """"etc.""""" -
Centocinquanta anni di economia italiana
Con i saggi raccolti in questo volume si è inteso cogliere l'occasione dei centocinquanta anni dell'Unità d'Italia per sollecitare illustri studiosi a scrivere della crescita dell'economia italiana come si pone oggi, scegliendo una prospettiva di lungo periodo. Gli argomenti affrontano, infatti, le fondamentali tematiche dello sviluppo economico in Italia: i vincoli alla crescita dell'economia italiana; la dotazione infrastruttrale e i luoghi dello sviluppo; gli strumenti della politica economica. Tutti gli scritti offrono una retrospettiva storica che, oltre a farne dei saggi di storia dell' economia, aiuta a comprendere, nella difficile situazione in cui versa il Paese, la natura strutturale dei problemi dell'economia italiana. Presentazione di Paolo Savona. -
La modernizzazione incompiuta nel Mezzogiorno borbonico. 1738-1746
Sotto il marchese di Montelegre, incaricato da Madrid nel 1738 di sostituire il Santisteban alla guida del governo napoletano, si verificò nel Mezzogiorno d'Italia un mutamento di indirizzo nella politica interna, orientata adesso in senso decisamente riformistico. In alcuni campi di importanza vitale per la modernizzazione dello stato - dall'economia, ai rapporti con la Chiesa, al fisco - erano infatti considerate ineludibili riforme strutturali, in grado di consentire anche al Regno borbonico di Napoli di partecipare al processo evolutivo in atto in altri Paesi europei. Per la forte opposizione dei ceti privilegiati, non si riuscì tuttavia a portare a compimento il progetto di rinnovamento e nel 1746 il Montealegre, in coincidenza con il fallimento delle sue più innovative iniziative, uscì definitivamente dalla scena politica napoletana. -
Sul problema del metodo della psicologia del pensiero
All'Università di Vienna Karl Popper ebbe per maestro Karl Bühler. Nel 1928 Popper si laurea con Bühler con una tesi dal titolo ""Sul problema del metodo nella psicologia del pensiero"""", qui pubblicata per la prima volta in edizione italiana. L'intento di fondo e dichiarato del lavoro di Popper è quello """"di cercare di applicare alla psicologia del pensiero i risultati metodologici più importanti ottenuti da Bühler"""". Una descrizione dei fatti psichici è possibile, secondo Popper, solo a patto che si tenga conto del """"pluralismo degli aspetti"""" degli stessi fatti psichici, vale a dire dell'aspetto dell'esperienza vissuta, dell'aspetto del comportamento e dell'aspetto delle creazioni oggettive dello spirito - aspetti che corrispondono alle tre funzioni del linguaggio evidenziate da Bühler. Simile presa di posizione conduce Popper a una serrata critica del fisicalismo, ma anche del comportamentismo, nella persuasione che noi pensiamo per problemi e tentativi di soluzione di questi problemi. Questo lavoro segna, da parte di Popper, l'abbandono della psicologia del pensiero e l'approdo alla Logica della ricerca. Prefazione di Dario Antiseri."" -
In nome dello Stato
Ludwig von Mises, l'autore di questo libro, è stato uno dei grandi liberali del Novecento. Figlio della Grande Vienna, è stato maestro di Friedrich A. von Hayek e di tanti altri giovani che, dopo la Grande Guerra, si sono trovati a cercare un orientamento culturale e politico. In fuga dal nazismo, Mises si è dapprima rifugiato a Ginevra e poi a New York. ""In nome dello Stato"""" fa parte degli scritti del periodo ginevrino, che precede e segue di poco lo scoppio della Seconda guerra mondiale. È un documento, tramite cui è possibile """"rileggere"""" uno dei momenti più tragici della storia d'Europa. È un testo agile, in cui una prosa nitida e diretta getta luce sull'incubazione del nazismo, sui suoi legami con la cultura interventistica dei prevalenti circoli accademici tedeschi. Dopo la conquista del potere da parte di Lenin, Mises aveva mostrato come l'impossibilità del calcolo economico, in regime di pianificazione, avrebbe portato al crollo del comunismo. Ed è toccato a lui fornirci una delle più immediate e penetranti analisi del nazismo, che non è stato una """"terza soluzione"""" fra capitalismo e comunismo. La cooperazione sociale si può svolgere in maniera volontaria: la via intrapresa dalle società libere. E si può svolgere in maniera coercitiva: con la pianificazione comunista o con un generalizzato sistema di interventi autoritativi. Nel caso dell'interventismo, la proprietà privata non viene formalmente soppressa, ma viene svuotata di contenuto. Prefazione di Lorenzo Infantino."" -
Il politico. Rivista italiana di scienze politiche (2011). Vol. 3: L'Italia che cambia: 1861-2011.
Questo volume, sesto della serie ""Temi e problemi"""" de """"Il Politico"""", si propone di ripercorrere con un approccio multidisciplinare, a conclusione delle celebrazioni del 1500 anniversario dell'Unità, alcuni aspetti caratterizzanti della vicenda italiana. Tale ricorrenza ha coinciso inoltre, per l'Ateneo pavese, con il 6500 della fondazione per opera di Gian Galeazzo Visconti. Il saggio introduttivo di Gilles Pécout, che segue alla Prefazione di Giuliano Amato e riproduce la lezione tenuta dallo studioso francese in occasione dell'apertura, a Pavia, delle celebrazioni del doppio anniversario, collega quindi idealmente fra loro i due avvenimenti. I saggi raccolti nel volume sono raggruppabili in quattro sezioni. Nella prima vengono riproposti al lettore due contributi contenuti nel volume celebrativo della ricorrenza centenaria dell'Unità a suo tempo edito dall'Università di Pavia. Il primo saggio, di Paolo Biscaretti di Ruffia, esponeva allora i termini di un celebre dibattito sulla natura dell'unificazione nazionale e viene ora analizzato e attualizzato da Silvia Illari. Il secondo, di Libero Lenti, ripercorreva nel 1961 le vicende economiche del primo secolo unitario: un saggio di Renata Targetti Lenti lo aggiorna, analizzando sviluppo e declino dell'Italia nel cinquantennio successivo. La seconda parte, impostata in forma di lemmario, approfondisce orto temi di indubbio rilievo, tutti ricollegabili a connotati socio-politici significativi della vicenda italiana."" -
Decentramento. Alcuni principi tratti dalla teoria del federalismo finanziario
Durante questi ultimi due decenni, le questioni relative al decentramento hanno suscitato un notevole interesse in un gran numero di Paesi. Questa nozione, però, risulta difficile da definire perché rinvia a soluzioni istituzionali molto varie. Questo volume vuole offrire una griglia di lettura dei processi di decentramento-centralizzazione basandosi sulla teoria del federalismo finanziario. L'idea, tuttavia, non è di identificare un unico schema di decentramento per tutti i Paesi, poiché il decentramento è contingente alla storia e alle istituzioni di ogni Stato. Questo è ancora più vero per i Paesi in via di sviluppo nei quali molte delle ipotesi formulate dalla teoria del federalismo finanziario non sono operanti. Si tratta piuttosto di indurre gli operatori a porsi le giuste domande partendo da una metodologia che si fonda sia sugli insegnamenti dell'analisi economica (il federalismo finanziario e le discipline connesse) sia sull'esperienza acquisita sul terreno. -
Finanze vaticane. Da Pio XI a Benedetto XVI
Cosa c'entra un'azienda di ceramiche con lo IOR? E perché negli anni '40 il Vaticano si dota di una flotta navale che comprende addirittura una petroliera? Cosa portava Domenico Tardini, stretto collaboratore di papa Pio XI a lamentare, nel suo diario, che il Pontefice era ben più attento alla caduta del dollaro che al decadimento morale delle anime? La gestione economica e finanziaria dell'immenso patrimonio che orbita intorno al Vaticano è sempre stata avvolta da un alone di mistero che suscita continuamente grande curiosità. Solo un vaticanista autorevole come Benny Lai poteva raccontarla, dal Concordato alla nascita dello IOR, da Marcinkus a Gotti Tedeschi, mettendo insieme notizie, fonti, documenti, colloqui riservati avuti con i protagonisti nel corso degli anni.