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Commedia
Dalla sua lunga esperienza di studio del comico letterario e teatrale Giulio Ferroni ricava qui un sintetico profilo della storia della commedia nella tradizione occidentale, concentrandosi sugli essenziali nuclei strutturali e sull'orizzonte antropologico, sociologico e psicologico in cui il genere si inscrive, a partire dalla sua fondazione nell'antica Grecia. In un seguito di definizioni sintetiche, il lettore vede scorrere davanti a sé, come su una continua e vorticosa scena teatrale, tutti i grandi capolavori che nei secoli hanno sondato gli aspetti più diversi della vita umana sotto il segno del riso, del piacere del gioco, del trionfo sulla resistenza della realtà, della liberazione del desiderio, dell'aggressiva denuncia dei vizi e delle contraddizioni individuali e sociali. Da Aristofane a Plauto a Machiavelli a Shakespeare a Molière a Goldoni al cinema del Novecento; dalle forme più profonde e graffianti a quelle più leggere ed evanescenti, dagli esiti più convenzionali a quelli più critici e dirompenti, fino al moderno e postmoderno dissolversi dello spazio della commedia. Un manuale che è insieme un affettuoso omaggio a quel spirito di libertà e di vitalità che sempre è scaturito dalla grande drammaturgia comica. -
Il laboratorio di Leonardo. Alla scoperta dei misteri e delle invenzioni del genio universale. Ediz. italiana e inglese. Con gadget. Con CD-ROM
Il laboratorio che ti appresti a visitare è un'elaborazione fantastica delle stanze nelle quali Leonardo ha disegnato e dato alla luce le sue più celebri invenzioni e opere d'arte. Nel corso della sua vita è stato uno straordinario studioso in molti campi, dall'arte alla scienza. E in tutto ciò di cui si è occupato è riuscito a scoprire qualcosa di nuovo, a far progredire studi che lo avevano preceduto o ancora è stato l'iniziatore di nuovi metodi. Fino ad arrivare a scoperte e teorie esatte anche per la scienza moderna. Età di lettura: da 6 anni. -
Forma e materia. «Ratiocinatio e fabrica» nell'architettura e nell'età moderna
Il libro offre un' argomentazione intorno alla complessa questione della forma: una riflessione condotta nel multiforme universo del ""fare architettura"""". Prendendo spunto dal binomio """"ratiocinatio"""" e """"fabbrica"""" rilevabile nel """"De architectura"""" di Vitruvio (I sec.a.C.), la forma dell'architettura è analizzata e interpretata nel suo rapporto dialettico, verosimilmente ineludibile con la materia: con i materiali da costruzione. Ruotando intorno a questa dialettica, a partire dall'innesco vitruviano, sono discusse e analizzate l'origine e la connotazione, l'attualità o il superamento della definizione e del termine """"architettura"""". In parallelo, è inevitabilmente affrontata la questione della nascita della figura dell'architetto nel suo intreccio con la categoria del moderno. Un architetto che definisce progressivamente il proprio statuto professionale: da abile capomastro dell'arte della costruzione a fine intellettuale dell'arte della progettazione."" -
Torino 2. Metabolizzare le Olimpiadi
Ai luoghi olimpici è affidato il compito di mettere in scena il mutamento che Torino sta vivendo in questi anni. Un compito che essi assolvono con la forza di un discorso visivo, evidenziando la tensione tra quel che si muove e quel che sta fermo nella città. Il rischio è tuttavia quello di scambiare le Olimpiadi con la forza principale del cambiamento: con ciò che largamente e magari discutibilmente, influisce su tutto il resto. Alcuni equilibri risulteranno più chiari ricordando che i 1700 milioni di euro destinati ai giochi sono la metà della somma destinata al passante, un terzo di quella destinata alla realizzazione della prima linea della metropolitana. Una questione di rapporti, ma anche di carattere. L'energia allegra che le Olimpiadi mettono in scena, è un'energia specificamente pubblica. Come nelle lontane politiche della ricostruzione. Al centro sono gli investimenti infrastrutturali e il mercato edilizio e fondiario. Ancora come allora. È su forme keynesiane, che si delinea il profilo della città post-fordista. Questo libro guarda al cambiamento in atto nella città di Torino, ricostruendo la storia del Villaggio Olimpico nell'area degli ex Mercati Ortofrutticoli all'ingrosso. È esito di un lavoro collettivo svolto, per il secondo anno consecutivo da una Summer School promossa dalla I Facoltà di Architettura del Politecnico di Torino. -
Cimeli d'identità. Tra Etruria e Sardegna nella prima età del ferro
I rapporti tra la Sardegna e l'Etruria durante la prima età del Ferro sono da sempre oggetto di dibattito, non solo nell'ambiente scientifico. L'incremento delle testimonianze materiali dovuto alle ricerche condotte negli ultimi anni, esigeva ormai un lavoro di sintesi e razionalizzazione dei dati. Questo studio, partendo proprio da un censimento sistematico delle tracce materiali dei contatti, basato nella maggior parte dei casi sull'esame autoptico dei reperti, propone una classificazione tipologica di alcune delle principali categorie della bronzistica nuragica importate sulla penisola, cercando di puntualizzarne l'inquadramento cronologico, soprattutto attraverso la valorizzazione dei dati desumibili dai contesti di rinvenimento. I luoghi e le modalità di deposizione di molti di questi oggetti, oltre al valore artigianale e in alcuni casi artistico, contribuiscono a connotarli come elementi fortemente significativi da un punto vista ideologico. Lo studio comparato delle sequenze nuragiche e peninsulari ha consentito così di ricomporre, seppure solo parzialmente, un quadro dei rapporti tra le aree estremamente complesso, sia nelle modalità che nei tempi del suo sviluppo. -
La traduzione visibile
Nell'era dei contenuti digitali e della comunicazione in rete la traduzione svolge un ruolo sempre più centrale. Di fronte all'esplosione di contenuti e al moltiplicarsi dei canali di distribuzione commerciale di libri, film e opere audiovisive, la domanda di traduzioni cresce a un ritmo più veloce di quello dell' offerta. E se da un lato si raffinano i sistemi software per la traduzione automatica, dall'altro proprio i limiti - ancora evidenti - di quest'ultima hanno risvegliato l'attenzione del grande pubblico sulle difficoltà insite in molte operazioni di trasferimento linguistico e culturale. La percezione del ruolo della traduzione non è tuttavia cambiata solo per quel che riguarda la fruizione dei prodotti culturali ma si è trasferita alla dimensione quotidiana: in ragione dei flussi migratori e dell'aumentata collaborazione sovranazionale a livello economico e politico, nelle società odierne la traduzione emerge come necessità a tutti i livelli della vita sociale. I saggi raccolti nel presente volume esplorano alcuni aspetti dell' aumentata visibilità di traduzione e traduttori, soffermandosi fra gli altri - sulla necessità di aggiornare i programmi di formazione di traduttori e interpreti, sull'emergere di nuovi 'mestieri' della lingua, sui nuovi ausili digitali per il traduttore professionista e sui nuovi scenari di diffusione dei prodotti culturali a livello internazionale. -
Napoli est réussi. Il ritorno in Occidente di Le Corbusier. Ediz. italiana e francese
Il 6 ottobre 1911 un giovane svizzero arriva a Napoli dopo un lungo viaggio. Partito da Berlino, ha visitato Dresda, Praga, Vienna, ha costeggiato il Danubio, ha attraversato i Balcani, ha visto e amato Istanbul, poi Atene, è partito da Brindisi per arrivare in Italia meridionale, a Napoli. Vuole visitare la città, vuole scoprire Pompei e le collezioni del Museo Nazionale. A Napoli trascorre il suo ventiquattresimo compleanno; è Ch.-E. Jeanneret, il giovane futuro Le Corbusier. A Napoli Jeanneret scrive sul suo IV Carnet di viaggio le pagine che diverranno, cinquantacinque anni più tardi, l'ultimo capitolo dell'ultimo libro di Le Corbusier. In questo lavoro si seguono le tracce dei materiali che egli ci ha lasciato in eredità, schizzi fotografie lettere, appunti, cartoline. Come attraversa la città? Cosa vede? Cosa scopre? Cosa rappresenta Napoli nel ricco scenario del suo lungo 'Voyage en Orient?' 'Napoli est reussi?' Il testo elabora alcune possibili risposte, attraverso la ricostruzione degli itinerari di attraversamento e di visita della città e la rilettura critica dei diversi frammenti del ""paesaggio napoletano"""" che Jeanneret / Le Corbusier decide di portare con sé in Occidente."" -
Quando costruiamo case parliamo, scriviamo. Vittorio Ugo architetto. Ediz. illustrata
L'esplorazione di Antonio Belvedere sul pensiero e sulle opere di Vittorio Ugo offre alla storiografia architettonica contemporanea un'occasione preziosa, oltre che per conoscere il ruolo di uno studioso di grande rilievo nel panorama della ricerca progettuale in Italia, anche per fare il punto sui grandi mutamenti che l'hanno caratterizzata negli ultimi decenni. [...] Dalla narrazione emerge la figura di un protagonista del suo tempo, ben consapevole dell'azione che la generazione cui appartiene è stata chiamata a condurre in un periodo storico di particolare delicatezza. Un protagonista cosciente del fatto che la sua attività di studioso, di docente e di progettista si colloca a cavallo tra il concludersi dell'opera di ricostruzione postbellica italiana e il delinearsi delle difficili strategie politiche imposte da una nuova programmazione territoriale. In ogni ambito Ugo è stato interprete delle tensioni che andavano sviluppandosi e che lo chiamavano ad agire con quel lucido impegno culturale che è certo il suo tratto più specifico e più saliente. [...] Credo che ripercorrere gli anni della collaborazione con il suo maestro sia stato per l'allievo qualcosa di più che un riavvicinamento ideale alla cultura che li aveva uniti per tanti anni, e che abbia avuto il senso di una ripresa attiva e feconda di una prassi che continua a produrre pensiero. Chi conosce sia l'allievo che il maestro avverte quanto il seme originale sia, in questa biografia, rinnovato. (Dalla Presentazione). -
XY dimensione del disegno. Ediz. italiana e inglese (2016). Vol. 1: L'immagine nella scienza e nell'arte
"Questo è il primo numero della nuova serie della rivista """"XY"""", edita ora in forma digitale, open access e multilingua. Contiene una selezione delle relazioni degli intervenuti alla sua presentazione, tenutasi nell'Università degli Studi di Trento il 10 luglio 2015 presso il Dipartimento di Ingegneria Civile Ambientale e Meccanica. Da troppo tempo ormai alle vistose mutazioni dei mezzi di comunicazione verificatesi nel mondo contemporaneo e soprattutto all'abuso dei segnali visivi che le hanno caratterizzate, cui è stato dato globalmente il nome di 'civiltà dell'immagine', sono mancate, da buona parte degli ambiti culturali impegnati nell'analisi critica del fenomeno, significative voci di dissenso sull'implicazione essenzialmente negativa che la definizione andava assumendo e che quindi andava divulgandosi anche al di là delle intenzioni. È indubbio che aspetti di grave superficialità a carico degli autori e dei divulgatori d'immagini abbiano aggravato il giudizio negativo, ma sua importante concausa è stata senza meno anche la mancata assunzione di una seria difesa da parte di chi ha detenuto le leve del potere comunicativo. In primis dalla cultura umanistica della parola che si è erta quasi a paladina del sapere, difendendolo dagli assalti del più effimero mondo figurativo che andava progressivamente affermandosi.""""" -
Julio Lafuente. Opere 1952-1991. Ediz. illustrata
Le opere di Julio Lafuente. -
Territori post-rurali. Genealogie e prospettive-Territoires post-ruraux. Généalogies et perspectives
Introduzione Marta De Marchi Hessam Khorasani Zadeh; Figures de l’agencement territorial entre villes et campagnes de la Picardie aux Flandres (ca 1760-1860) Jean-Pierre Jessenne Terres habitées et substrats cultivés. Esquisse d’une pensée du sous-territoire Sébastien Verleene; Penser la résilience morphologique des formes du paysage Sandrine Robert; La costruzione sociale del territorio. Antropologia storica e territori Lucia Carle; Liens sociaux et territoires. Les sociabilités dans les espaces ruraux en voie d’urbanisation Fabrice Boudjabaa; La généalogie familiale comme outil d’analyse spatiale. Familles paysannes, exploitations agricoles et paysages en Vénétie et Flandres françaises (ca 1830-2020) Hessam Khorasani Zadeh; Territoires de l’industrialisation diffuse. Paysages, economies et société du Nord-Est italien David Celetti; Transizioni e geografiche critiche del cibo. Il caso di Matera Mariavaleria Mininni; Leggere il sistema cibo nella città diffusa. Paradossi e scenari Marta De Marchi; La “città promiscua”. Osservazioni sulle trasformazioni del paesaggio agrourbano del Veneto dal dopoguerra ad oggi Viviana Ferrario; Una genealogia possibile del progetto riformista agrario nel paesaggio Luca Filippi; Postfazione Paola Viganò. -
Amori smarriti
Quando Rocky capisce di non poter far più nulla per suo marito, vittima di un attacco cardiaco, di colpo tutta la sua esistenza cambia. Molla la carriera da psicologa e lascia il Massachusetts, Si inventa un passato e trova lavoro presso l'Animal Control di Peaks Island, poco più che uno scoglio al largo della costa del Maine. Si è lasciata tutto alle spalle, e il suo nuovo impegno con gli animali la avvicina agli abitanti dell'isola: come Tess, un'adolescente anoressica che, come lei, sta cercando di sparire. Finché Rocky non incontra Lloyd, ed è subito amicizia, grande amicizia, fra due esseri feriti: una giovane vedova sofferente e un grosso labrador nero colpito a una spalla da una freccia. Per chiarire il mistero dell'incidente di Lloyd e per rintracciarne il padrone, la donna incontra un irresistibile istruttore di tiro con l'arco. -
4 ore alla settimana. Ricchi e felici lavorando 10 volte meno
"Allora, che cosa fai?"""" Non è facile per Tim Ferriss rispondere a questa domanda, specie negli ultimi tempi. """"Giro l'Europa in moto"""", """"Faccio immersioni al largo di Panama"""", """"Ballo il tango a Buenos Aires"""", a seconda del momento potrebbe essere la sua risposta. Il bello è che Tim non è un milionario, né vuole diventarlo. I soldi non fanno più la felicità. Imprenditore seriale e ultravagabondo, per sua stessa definizione, Ferriss ha impiegato cinque anni per studiare le abitudini dei Neo Ricchi, ovvero di quel curioso gruppo umano che ha abbandonato un """"piano di vita differita"""" (lavoro da schiavo-risparmio-pensione) per vivere alla grande grazie alla nuova, fortissima valuta: il tempo e la mobilità. Ha carpito i loro segreti, e oggi è il Neo Ricco più famoso d'America, conteso dalle più prestigiose università americane, da Princeton a Harvard. La sua ricetta è per tutti, la sua ricetta è in queste pagine." -
Bad city blues
Cicero Grimes è uno psichiatra che ha rinunciato a una carriera luminosa per darsi anima e corpo al recupero dei tossicodipendenti in uno dei quartieri più malfamati di Bad city, la città cattiva, New Orleans. Luther Grimes, soprannominato Tough Bullet, è suo fratello. Ex leggenda degli Special Corps, reduce dal Vietnam dove si è distinto per coraggio e pazzia, fa base in America Latina spacciando droga e vendendo i suoi servigi a chi paga meglio. Cicero odia Luther, di un odio feroce, assoluto, che gli ha scavato una voragine nel cuore. È successo qualcosa nel loro passato, qualcosa che un capitano di polizia corrotto e sadico, Clarence Jefferson, vuole sapere a ogni costo. E poi c'è Callie, ex prostituta tossica solo in apparenza pentita e paziente di Cicero, che ha aiutato Luther a rapinare la banca di suo marito, il reverendo Cleveland Carter, e che ora è in fuga con un milione di dollari. Quel bottino fa gola a troppe persone e diventa la miccia di un'esplosione di violenza che travolge tutti gli attori di questo dramma. Eppure, forse, ciascuno di loro sarebbe disposto a scambiare quel mare di soldi con un brandello di verità, un minuto di pace, la fuga dall'abissale solitudine di Bad City. Prima di trovarsi faccia a faccia con i propri demoni. -
Dopo Teheran. Storia di una rinascita
Quando Marina Nemat esce dal carcere di Evin ha diciotto anni, e dopo ottocento giorni di prigionia vuole solo dimenticare: le torture, il terrore, la conversione all'islam e il matrimonio forzato con uno dei suoi carcerieri, la morte violenta di lui in un attentato. Vuole tornare dalla sua famiglia, da Andre, il ragazzo di cui era innamorata prima che la arrestassero, andare avanti e sentire che il passato è passato e non tornerà mai più. Del resto è un muro di silenzio quello che si alza immediatamente tra lei e i suoi genitori, loro non le chiedono nulla su ciò che ha vissuto, non vogliono sapere. Andre l'ha aspettata, si sposano, si trasferiscono in Canada, hanno due figli, si integrano nella vita del paese che li ha accolti, e riescono perfino a far arrivare i genitori di lei dall'Iran. Il muro del silenzio è sempre lì, ogni giorno più massiccio, rassicurante e insieme terribile. Un muro destinato a crollare. La morte della madre è la prima breccia: è il 2000. Al funerale, Marina si abbandona a un attacco isterico. Tutti pensano che sia il dolore della perdita, lei sa che è giunto il momento di fare i conti con se stessa. Nasce così ""Prigioniera di Teheran, la sconvolgente cronaca di una gioventù interrotta da un regime feroce. Oggi scrittrice di successo, Marina Nemat ripercorre quel cammino a ritroso, i lunghi anni dopo Evin, dopo Teheran. Riprende possesso di quella vita sospesa, in un certo senso non vissuta, prima della decisione di guardare in faccia il trauma."" -
Il principe dei cuochi
Vero figlio del Rinascimento, Martino da Como è un uomo dai tanti talenti e dalla profonda erudizione. Sovrano incontrastato delle cucine alla corte degli Sforza, con le sue incredibili ricette dà lustro al casato milanese. Ed ecco che sulla tavola dei signori di Milano, per la meraviglia degli invitati, compaiono leccornie come il cosciotto di maiale spalmato di agliata, il capriolo coperto di peperata gialla, le rane fritte insaporite con la salsa verde: capolavori di gusto e colore i cui tempi di cottura sono calcolati in base alla durata di un Pater Noster o di un Miserere. Maestro Martino si conquista così il favore dei duchi, la cui benevolenza si esprime con una confidenza sempre maggiore che lo porta a conoscere i crucci e le gioie dei signori, a entrare in contatto con i blasonati ospiti. A incontrare, un giorno fatidico, l'amore negli occhi della bellissima contessa Leoni. Ma il suo è uno spirito libero e la sua sete di conoscenza non è mai paga. Decide così di lasciare Milano e trasferirsi nella Città Santa al servizio di quel ""cardinal Lucullo"""" - questo il soprannome del camerlengo Ludovico Scarampi Mezzarota, patriarca di Aquileia - noto per la consuetudine di dare banchetti di rara sontuosità. È proprio in veste di cuoco personale del cardinale che maestro Martino tocca la vetta più alta della sua arte raggiungendo una fama che lo consegnerà alla storia come """"il principe dei cuochi"""". Prefazione di Gualtiero Marchesi."" -
Casimiro Roléx
Che cosa divide il Bene dal Male? A volte questa linea di demarcazione è un filo, talmente sottile che molte persone non riescono a vederlo. Come succede a Casimiro Loconte, per esempio, chiamato dagli amici dei vicoli Casimiro Roléx, per la sua passione, trasformata negli anni in un vero e proprio lavoro, per gli orologi di marca. In una Napoli dove il confine tra crimine e sopravvivenza è sempre più labile, Casimiro vive la sua vita agra. Certo, guardando le sue giornate, è facile giudicare, ma lui, in fondo, è solo un povero disgraziato. Uno che ama la moglie, e per non darle pensieri si è inventato un mestiere duro, difficile, e pure pericoloso. E sì che l'ha avuta la sua occasione di fare il salto di qualità, per diventare come Tonino 'o Zar, uno che se ne va in giro sulla Mercedes con una russa dalla scollatura vertiginosa e il Rolex Explorer al polso, fuori dal finestrino, tanto a lui non glielo scippano, perché è uno che spara, uno cattivo. Il problema è che Casimiro non ha mai avuto il fegato per certe cose... E così si è ritrovato ad arrangiarsi, giorno dopo giorno, cercando di ignorare che, a giocare col fuoco, alla fine ci si brucia. -
La rivoluzione del cuore. La via della felicità
Mai come in questo millennio, dice Osho, l'umanità si trova di fronte a un baratro, una realtà con la quale deve fare i conti per risalire dal nulla senza fondo in cui si è lasciata cadere, cullandosi in illusioni e sogni senza fine. E l'unica via per ridestarsi dal sonno e dal torpore è quella di intraprendere un cammino nel Paese del Vero: una cima abissale che Osho tratteggia fino a dare voce a una prospettiva quadridimensionale che dischiude a ciò che lentamente si riesce a percepire come anima, o essenza, per spaziare oltre e al di là dei terribili confini che l'uomo ha imposto a se stesso e alla propria vita. Dopo ""Sii felice adesso"""", Osho torna a commentare il Canto di Ashtavakra: il dialogo tra il mistico indiano, autore dell'omonima Gita, e il re Janaka, suo novello discepolo, che indica la via per giungere alla piena consapevolezza del destino al quale ogni essere umano è chiamato. Come sempre non chiede di chiamarsi fuori o ritirarsi dal mondo. Ma, al contrario, di continuare a stare nel mondo, includendo un esercizio della consapevolezza per rafforzare il centro interiore sul quale porre le fondamenta di un vivere reale e nel Reale. E dà un avvertimento: """"Se l'illuminazione potesse accadere solo leggendo Ashtavakra, sarebbe davvero comodo! La lettura di Ashtavakra è forse difficile? I suoi sutra sono chiarissimi e semplicissimi; ebbene, ricordate che il compito più difficile al mondo è comprendere le cose semplici e che le difficoltà nascono da voi stessi""""."" -
Emilia la dolce
A dare il via alla nostra storia ci sono un pranzo decisamente troppo abbondante, come si conviene in Emilia, una zia maestra vittima di tanto ben di Dio e la sua strana eredità: un quaderno e un mazzo di carte da mercante in fiera che ritrae i personaggi più stravaganti di Lambertone, nel Modenese. Ed ecco il Pit, il mitico meccanico, che con una scommessa impossibile ha cambiato il corso di una vita; i restauratori, due fratelli che dopo un litigio non si sono parlati per venticinque anni; l'imbianchino-attore e il materassaio, quest'ultimo uomo di fede e di speranza, coinvolto, suo malgrado, in una vincita milionaria da recuperare a ogni costo. C'è anche la Clotilde, consorte del farmacista, ex aspirante cantante e ora ispiratrice di miracolosi preparati galenici che fanno la felicità delle mogli del paese; e c'è l'Emilia, per tutti Dominique la Furia, che ha lavorato tanto all'Olmo Giallo per la gioia dei maschi lambertonesi. Non mancano neppure il soldato, il birocciaio, il maniscalco e l'acquaiolo... Ritratto ironico e sentimentale di una terra laboriosa e ospitale, dove la gente brinda a Lambrusco e non perde mai la voglia di sorridere, ""Emilia la dolce"""" è una storia che in fondo appartiene a tutti noi: le umane faccende degli abitanti di Lambertone ci riportano a un'Italia di provincia che non è scomparsa, ma si è solo un po' nascosta dietro ai ritmi della modernità."" -
Un cuore per te
Ogni giorno incontri un cuore. Spesso non te ne rendi conto, il ritmo delle tue giornate ti travolge, le preoccupazioni ti distraggono. Eppure i cuori sono lì, basta solo vederli. Questo è un libro pieno di cuori incontrati e fotografati per strada: persi tra le foglie, nell'ombra di un albero, sdraiati in mezzo ai sassi o nell'erba di un prato, apparsi nella forma di una nuvola veloce... C'è anche il tuo.