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Gianluca Quaglia. How old is the universe. Ediz. italiana e inglese
L'espressione artistica di Gianluca Quaglia corre lungo due binari che convergono in un punto focale della sua ricerca: dar corpo alle intrinseche relazioni tra l'essente e ciò che da esso scaturisce. Ne risulta una singolare interpretazione di quel flusso ininterrotto che esiste tra il reale e la visione di esso, ottenuto attraverso l'impiego di immagini convenzionali diversamente manipolate. Gli interventi sulla materia modificano la valenza dei singoli elementi, generando satelliti di realtà in continuo mutamento, sia nei lavori installativi ambientali sia nelle opere di piccolo formato. -
Thomas Scalco. Ossimori. Ediz. italiana e inglese
In ""Ossimori"""" Thomas Scalco propone numerose opere, frutto della sua ricerca tra legami opposti come il corporeo e l'incorporeo - in continua attrazione e in un dialogo silente -, rivelando il suo tratto visionario e simbolico, giungendo pittoricamente alla sospensione di forme in trasformazione nei paesaggi dell'anima."" -
Alec Von Bargen. Man, forgotten. Catalogo della mostra (Milano, 19 maggio-1 luglio 2016). Ediz. italiana e inglese
"In questo progetto, dal titolo molto incisivo: Man, Forgotten (Uomo, Dimenticato) presentato per la 56ª Biennale di Venezia, l'artista Alec Von Bargen si immedesima come un contemporaneo Principe di Danimarca (Amleto, ndr), ponendosi in maniera autobiografica attraverso un dialogo di crescita speculativa con se stesso. Con questo nuovo progetto colloca al centro se stesso, ma allo stesso tempo pone al centro ognuno di noi. Man, Forgotten fondamentalmente è un dialogo interiore: il """"fanciullo"""" prende consapevolezza dell'essere diventato uomo, è un continuo dipanarsi lungo i tre assi dell'esistenza: il cielo, l'uomo e la terra. La grande madre terra, dalla quale tutto nasce e alla quale tutto ritorna. L'opera monumentale ed installativa coinvolge lo spettatore attraverso una figura solitaria - che può essere chiunque di noi - in un vasto paesaggio quasi irreale, ma al tempo stesso palpabile essendo naturale. Alec Von Bargen crea una messinscena della vita dove l'uomo è incline all'introspezione e alla speculazione. Ogni spettatore deve immaginare di trovarsi da solo su un'immensa spiaggia deserta, dove il vento ed il sole scalfiscono il nostro viso ed il suono continuo del mare scandisce metaforicamente il tempo. Chissà quante volte nella nostra crescita ci siamo posti le seguenti domande: Chi siamo? Da dove veniamo? Dove andiamo?"""" (Estratto dal testo di Diego Viapiana)" -
Arteam Cup 2016. Contemporary art prize
Catalogo edito in occasione della mostra dei finalisti del premio d'arte contemporanea ""Arteam Cup 2016"""" presso il Palazzo del Monferrato di Alessandria (29 ottobre-20 novembre 2016)."" -
Giorgio Tentolini. Finzioni. Ediz. illustrata
Vincitore del ""Premio Speciale Punto sull'Arte"""" al premio Arteam Cup 2016, Giorgio Tentolini è il protagonista della mostra personale """"Finzioni"""" presso una delle sale della Galleria Punto sull'Arte di Varese, dal 15 giugno al 5 agosto 2017. Infaticabile sperimentatore, l'artista si muove in bilico tra l'impostazione classica del soggetto (figure, nudi, visi, elementi floreali) e un concettuale sottilissimo giocato sulla scelta di materiali inediti. Come la rete metallica, che intaglia a mano e stratifica ottenendo sbalorditivi effetti di chiaroscuro di suggestione fotografica. La sensazione visiva risulta spiazzante perché l'immagine si percepisce chiaramente a una certa distanza, ma, avvicinandosi, tende a perdere i contorni, a confondersi, dando prevalenza alla fisicità del materiale. Incantevoli i lavori su carta stratificata, delicati soggetti floreali realizzati sempre con la tecnica della sovrapposizione e giocati su sottilissime sfumature di luce."" -
Pablo Atchugarry. Tra terra e cielo. Catalogo della mostra (Diano Marina, 7 ottobre 2017-7 gennaio 2018). Ediz. italiana e inglese
Volume pubblicato in occasione della mostra omonima, curata da Civiero Art Gallery, presso Palazzo del Parco - Sala ""R. Falchi"""" di Diano Marina (IM), 7 ottobre 2017 - 7 gennaio 2018. Pablo Atchugarry è oggi fra gli scultori più noti e affermati della scena internazionale. È nato a Montevideo nel 1954 e dal 1982 ha eletto l'Italia a luogo di residenza; egli non è, tuttavia, stanziale né come uomo né come artista e il suo è un percorso segnato dalla dedizione totale all'arte, non sul versante dell'ambizione, ma su quello della volontà, della necessità spirituale ed esistenziale di essere artista e di affermarlo ogni giorno attraverso il pensiero, i gesti e il lavoro."" -
Lorella Paleni. Dwellers. Catalogo della mostra (New York, 18 ottobre, 11 novembre 2017). Ediz. italiana, inglese e francese
"Volume monografico dedicato alla giovane artista Lorella Paleni (Casazza, 1986), edito in occasione della sua personale """"Dwellers"""" presso la E.Tay Gallery di New York, dal 18 ottobre al 11 novembre 2017. Il lavoro di Paleni riguarda il processo attraverso il quale l'animale si inserisce a suo scapito in un sistema umano di valore e di consumo. Paleni dipinge la soglia tra l'animale - in sé, come una coscienza la cui prospettiva può solo essere immaginata - e ciò che gli esseri umani fanno di questo essere."""" (dal testo di Natasha Marie Llorens)" -
Aqua aura. Lustro. Ediz. italiana e inglese
Il titolo del volume non intende porre l'accento sul periodo di realizzazione delle opere, ma sui cinque anni di ricerca che hanno portato l'artista all'allestimento di due mostre pubbliche: Somewhere Out There, a cura di Matteo Galbiati, realizzata a Palazzo Cuttica e nelle Sale d'Arte di Alessandria in collaborazione con l'Associazione Culturale Arteam, con il sostegno e la collaborazione del Comune di Alessandria e di Libera Mente - Laboratorio di Idee (evento di apertura della II Biennale d'Arte di Alessandria OMNIA 2017), con il patrocinio della Provincia di Alessandria e del Comune di Alessandria; Millennial Project, curata da Chiara Serri e realizzata in collaborazione con il Comune di Reggio Emilia / Musei Civici presso la Sinagoga di Reggio Emilia, con il patrocinio della Regione Emilia-Romagna, della Provincia di Reggio Emilia e del Museo nazionale dell'Ebraismo Italiano e della Shoah (MEIS) di Ferrara. -
Mounir Fatmi. Transition State. Catalogo della mostra (Milano, 26 ottobre 2017-7 gennaio 2018). Ediz. italiana e inglese
Volume pubblicato in occasione della mostra ""Mounir Fatmi. Transition State"""", a cura di Silvia Cirelli, Galleria Officine dell'Immagine, Milano, 26 ottobre 2017 - 7 gennaio 2018. Artista poliedrico, Mounir Fatmi (Tangeri, Marocco, 1970) si relaziona costantemente con temi di attualità come l'identità, la multiculturalità, le ambiguità del potere e della violenza. Negli anni è riuscito a rinnovarsi costantemente, esplorando una molteplice varietà di linguaggi stilistici che vanno dal video all'installazione, dalla fotografia alla performance. Il suo è un percorso narrativo che oltre a confermare una notevole abilità lessicale, miscela ingredienti personali a testimonianze del reale, tracciando importanti passaggi della storia contemporanea. La mostra milanese, dal titolo """"Transition State"""", ripercorre i tratti distintivi della sua vasta sintesi poetica, ponendo l'accento sul concetto di """"ibridazione"""" culturale, una combinazione di preconcetti e stereotipi svelati e poi screditati, che rafforzano una visione d'insieme costruita sul dialogo fra religione, scienza, le ambivalenze del linguaggio e quanto queste si trasformino nel corso della storia."" -
Arteam Cup 2017
Catalogo della mostra finale di Arteam Cup 2017, la terza edizione del premio organizzato dall'Associazione Culturale Arteam di Albissola Marina (SV). Nella mostra, curata da Livia Savorelli e Matteo Galbiati e ospitata negli spazi di BonelliLAB a Canneto sull'Oglio (MN) dal 28 ottobre al 19 novembre 2017, sono esposte le opere dei 70 artisti finalisti scelti dalla Giuria tecnica (Irene Biolchini, Claudio Cerritelli, Adele Maria Costantini, Matteo Galbiati, Matteo Lorenzelli, Livia Savorelli). -
Nerosunero. Un desiderio senza più tempo. Catalogo della mostra (Roma, 15 marzo-5 aprile 2018)
Volume pubblicato in occasione della mostra ""nerosunero. Un desiderio senza più tempo"""", Sesto Senso Art Gallery, Roma, 15 marzo - 5 aprile 2018. Mario Sughi (aka Nerosunero) lavora sulla rielaborazione della pratica quotidiana attraverso una contemplazione ambigua del corpo e dei luoghi. Come un moderno viaggiatore osserva la realtà con un atteggiamento misto di distacco e partecipazione, un """"uomo della folla"""" virtuale, invisibile eppur sottilmente presente nel cogliere, nella vaghezza del consueto, una traccia (teatrale) di desiderio e libido. Tommaso Evangelista Le sue figure, prevalentemente femminili, sono raffigurate nella loro quotidianità: sdraiate sui prati, su spiaggie, su terrazzamenti o a bordo piscina, sono sempre alla ricerca della tranquillità, di un posto calmo dove riposare e riflettere, come a voler fermare il tempo che scorre troppo velocemente e che delle volte sembra sfuggirci e svanire. Ogni volta che osservo un'opera di Mario Sughi provo una sensazione di armonia ed è come se osservassi la realtà dal di fuori e ne percepissi ogni singola sfaccettatura. Barbara Tamburro"" -
Matthias Brandes. Ediz. italiana e inglese
Una superficie vibrante nella luce chiude le figure, come un involucro teso a disegnare il confine tra il visibile e ciò che non ci è dato sapere. Ce l'hanno tutti, quella vibrazione: oggetti, corpi, volti, alberi, case, piroscafi. Ce l'hanno le mani che custodiscono piccoli scrigni segreti. Ce l'hanno i muri, le porte, le finestre, i tetti arrossati. Le guance arrotondate, le palpebre, le labbra. Ce l'hanno le pere inclinate o addentate, le tovaglie dispiegate con cura, le gambe delle sedie. Le cime degli alberi e le punte dei campanili. Le prue delle navi e il fumo dei camini. I soggetti della pittura di Brandes sono una manciata di temi ricorrenti e ripetuti, che sondano i generi tradizionali, entrano negli archivi della tradizione, quei silenziosi cassetti della memoria dove lui stesso li classifica con cura, spostandoli sempre in una sospensione atemporale, in un tempo-luogo indifferente a ogni variabile. (Dal testo ""Il teorema del silenzio. Un percorso nella pittura di Matthias Brandes di Valeria Tassinari"""")"" -
Arteam Cup. Contemporary art price 2018. 4ª edizione. Catalogo della mostra (Forlì, 12 maggio-16 giugno 2018). Ediz. illustrata
Catalogo pubblicato in occasione della mostra dei finalisti di Arteam Cup 2018, a cura di Livia Savorelli e Matteo Galbiati, alla Fondazione Dino Zoli di Forlì, dal 12 maggio al 16 giugno 2018. All'interno del volume sono pubblicate le opere di tutti i finalisti, del vincitore assoluto del premio Angelo Marinelli e di tutti gli altri artisti premiati (Evita Andújar, Aqua Aura, Alessandra Baldoni, Silvia Bigi, Alessandro Costanzo, Alice Faloretti, Marica Fasoli, Roberto Ghezzi, Luca Gilli, Elena Hamerski, Stefan Milosavljevic, Patrizia Novello, Alice Padovani, Gianluca Patti, Serena Piccinini, Lucrezia Roda, Thomas Scalco, Maria Giovanna Zanella). -
Andrea Cereda, Alessandro Costanzo. La sostanza del ricordo. Catalogo della mostra (Reggio Emilia, 8 giugno-8 luglio 2018). Ediz. illustrata
La Galleria Bonioni Arte di Reggio Emilia presenta, dall'8 giugno all'8 luglio 2018, ""La sostanza del ricordo"""", doppia personale di Andrea Cereda e Alessandro Costanzo, curata da Matteo Galbiati. Un progetto curatoriale che, per la prima volta, mette a confronto le esperienze artistiche dei due artisti, selezionati dalla Galleria Bonioni Arte nell'ambito di Arteam Cup 2017. Nonostante percorsi differenti, i due artisti riescono a """"incontrarsi"""", svelando inattese affinità poetiche e analogie di visione. «In entrambi - scrive Matteo Galbiati - la scelta di esprimersi rispettivamente con la scultura e con la pittura, mezzi tradizionali, ritrova inedite modalità formali, evidenziando una comune attitudine e convergenza a rinnovarne i codici espressivi e a contaminarne le azioni, portando alla verità di opere che sommano i modi e i mondi di entrambi i linguaggi. Concretezza, memoria, tempo, spazio, colore, natura e artificio trovano spazio per """"muoversi"""" e """"muovere"""" le immagini in un concatenarsi di fenomeni..."" -
Maurice Mbikayi. Masks of Heterotopia. Catalogo della mostra (Milano, 7 giugno-28 luglio 2018). Ediz. italiana e inglese
Dal 7 giugno al 28 luglio 2018, Officine dell'Immagine di Milano ospita la prima personale italiana di Maurice Mbikayi (Repubblica Democratica del Congo, 1974), uno degli autori più interessanti della scena contemporanea africana. Curata da Silvia Cirelli, la mostra dal titolo ""Masks of Heterotopia"""" esplora il percorso artistico di questo poliedrico interprete, raccogliendo una selezione di opere tra fotografie, installazioni e video, mai esposte in Italia. Il vissuto quotidiano che diventa speculare al contesto artistico ritorna come caratteristica predominante nella poetica di Mbikayi anche nella sua esplorazione dell'impatto della tecnologia nella società africana e le conseguenze ambientali, economiche ma anche identitarie che questo sta generando. Le installazioni realizzate interamente con materiali di riciclo tecnologico, come computer, telefoni o cavi vari, si soffermano infatti sul tema del consumo tecnologico, come traduzione di un'evoluzione che in realtà spinge verso l'alterazione delle relazioni fra individui."" -
Maria Micozzi. La forza del rigenerarsi. Vivere la terra dove ha soffiato il drago. Catalogo della mostra (Tolentino, 15 giugno-29 luglio 2018; San Severino Marche, 4 agosto-16 settembre 2018). E...
La mostra di Maria Micozzi, originaria di Tolentino, trae la sua motivazione più immediata dai traumi che le terre marchigiane hanno patito con i recenti eventi sismici. È difficile superare il contenuto doloroso di esperienze simili e l'elaborazione è un lungo percorso di cambiamento necessario e difficile. La forza della vita è nella rigenerazione; l'arte ne testimonia le valenze più segrete. Il critico e filosofo Giuseppe Vannucci scrive: ""Nella sua opera orientata ad una visione sistemica del mondo, nella concezione 'relazionale' di Gregory Bateson, la dimensione fantastica scaturisce dalla complessità labirintica delle infinite relazioni possibili, geometrico-matematiche, mnestiche o simboliche tra gli elementi di un tutto che, nella visione organicistica di Maria Micozzi, si traduce nel mito femminino della grande madre cosmica attraverso la forza sinuosa ed erotica dei suoi acefali corpi femminili."""""" -
Francesco Lauretta. Due volte. Catalogo della mostra (Milano, 20 settembre-20 ottobre). Ediz. italiana e inglese
Catalogo realizzato in occasione della mostra ""Francesco Lauretta. Due volte"""", a cura di Marco Senaldi, Galleria Giovanni Bonelli, Milano, 20 settembre-20 ottobre 2018. La mostra di Francesco Lauretta (Ispica-Ragusa, 1964 - vive e lavora a Firenze) si presenta con un allestimento di circa venti opere pittoriche e una quarantina di disegni, appositamente studiato dall'artista nell'intento di esplorare il suo rapporto con la pittura. Spiega l'artista: «Ho raccolto alcune opere pittoriche, o presunte tali, e le ho rifatte, differentemente. Avevo timore di incontrarmi e non mi sono incontrato perché tutto è sorto nuovo». Due volte dunque come gesto concreto di ripensamento e di analisi del proprio trascorso ma anche come riflessione sul fare pittorico che, costantemente, si rinnova."" -
Cut away. Safaa Erruas, Lungiswa Gqunta, Bronwyn Katz. Catalogo della mostra (25 ottobre-22 dicembre 2018). Ediz. italiana e inglese
Catalogo realizzato in occasione della mostra ""Cut away"""", collettiva delle artiste Safaa Erruas, Lungiswa Gqunta, Bronwyn Katz curata da Silvia Cirelli, Officine dell'Immagine, Milano, 25 ottobre-22 dicembre 2018. Nessun oggetto può esistere nella nostra vita senza legarsi al nostro corpo, alle nostre emozioni, alla conoscenza di noi stessi. È da questa considerazione che si è partiti per realizzare la collettiva """"Cut away"""", un progetto che presenta la poetica di tre figure centrali nell'attuale panorama artistico africano - la marocchina Safaa Erruas, e le due sudafricane Lungiswa Gqunta e Bronwyn Katz - e che rielabora tematiche legate al luogo e all'appartenenza attraverso la capacità latente degli oggetti di tradurre mondi emozionali. Anziché mettere in mostra la presenza fisica del corpo, le artiste tendono a presentare oggetti di uso domestico - aghi, vetri, materassi, reti di letti - il cui rapporto con gli esseri umani è implicito piuttosto che manifesto. Seppur priva della presenza umana, una presenza si avverte però sempre, aleggia ossessivamente, emanando un'aura di disturbo, perché nemmeno l'oggetto più semplice sembra essere completamente innocente."" -
Life box. Alessandra Rovelli
Sin dai primi anni della sua produzione artistica, Alessandra Rovelli ha focalizzato l'attenzione al naturalismo materico caratterizzato da un linguaggio di sostanziale monocromia che eleggeva a materiale pittorico le terre dei campi ed altri elementi organici applicati a tele anche di grandi dimensioni. Dal 2016 la Rovelli lavora quasi esclusivamente su scatole di cartone che riveste di tela, riducendo così notevolmente le dimensioni delle opere nelle quali vengono a concentrarsi forza ed espressività esaltate dalla tridimensionalità del supporto. Alleggeriti dalla corposità dei materiali i nuovi dipinti rivelano la ricerca luministico-atmosferica e, nella generale fedeltà ai motivi del paesaggio lombardo cari all'autrice, si concedono inedite incursioni in terre lontane come l'Alaska e la Siberia. A delinearsi è una pittura evolutiva, capace di coerenza e chiarezza di intenti. -
Bruno Ceccobelli. Doppia luce. Catalogo della mostra (Brescia, 11 maggio-29 giugno 2019). Ediz. italiana e inglese
Catalogo della mostra ""Bruno Ceccobelli. Doppia luce"""", E3 arte contemporanea, Brescia, 11 maggio - 29 giugno 2019, a cura di Alberto Fiz. L'esposizione è composta da opere del 2014 (Pupille e Iridi) e una selezione di lavori dal 1985 al 1990. """"Ceccobelli va incontro ad un processo di continua trasformazione dove l'opera d'arte si sviluppa nella sua autonomia attraverso frammenti numerici, rituali simbolici, calligrafie impreviste, e meccanismi compositivi non convenzionali. Un'alchimia che passa attraverso l'uso di materiali differenti quali piombo, cenere, zolfo, cera. Ma anche fibra di carbonio, cartone, malta, tessuti o pennelli sporchi di colore. Tutti questi vanno incontro a una continua metamorfosi secondo un processo duplice dove l'artista affianca gli strumenti della propria ricerca di cui diventa complice. La pittura slabbrata, ferita, contaminata, non solo transita da un materiale all'altro, ma si adagia su ogni possibile supporto tridimensionale, spesso simile a un objet trouvé, come nel caso delle icone o dei retablo con cerniere a vista uscite da qualche cantina o arrangiate in maniera piuttosto approssimativa"""" (dal testo di Alberto Fiz)""