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Dimitri Fagbohoun. The journey of Erzulie. Catalogo della mostra (Milano, 6 febbraio-19 aprile 2020). Ediz. italiana e inglese
"Nato nel Benin, cresciuto in Cameron e trasferitosi poi a Parigi da più di vent'anni, Dimitri Fagbohoun (Benin, '72) proietta nell'arte la propria composita identità transculturale, e spaziando fra scultura, video e installazioni, si spinge verso un eclettismo grammaticale che esalta temi quali il ricordo, la politica, la religione e la dimensione poetica dell'esistenza. In una narrazione visionaria che gioca sugli equilibri fra visibile e non visibile, l'artista si confronta con la vulnerabilità dell'essere umano, esplorandone i processi di creazione e distruzione. In questo attraversamento viscerale, la magia della memoria, così come la decostruzione della realtà consentono di raggiungere una dimensione percettiva inedita e, per questo, assolutamente umana"""" (dal testo """"La 'scultura sociale' di Dimitri Fagbohoun"""" di Silvia Cirelli). Catalogo della mostra """"Dimitri Fagbohoun. The Journey of Erzulie"""", 6 febbraio-19 aprile 2020, Officine dell'Immagine, Milano." -
Roberto Ghezzi. Naturografie. Ediz. illustrata
Monografia dedicata all'opera dell'artista Roberto Ghezzi (Cortona - AR, 1978). ""La mia potrebbe essere definita una """"pittura attraverso la Natura"""". In questa ricerca, riducendo ai mini termini, l'artista agisce preliminarmente studiando un luogo, progettando l'installazione, scegliendo i materiali con i quali sarà realizzata e preparando questi ultimi al dialogo con l'ambiente. Segue la posa dei supporti (per lo più tele in vario tessuto) nei siti prescelti: boschi, montagne, laghi, fiumi e oceani di tutto il mondo. La """"natura"""", dal giorno dell'installazione in poi, agirà sulle tele indisturbata con tutte le sue forze, in un continuum che si protrarrà senza soluzione di continuità sino al momento del prelievo finale. Nascono così opere che non rappresentano il paesaggio, ma lo sono""""."" -
Laura Giardino. La luce oltre. Ediz. italiana e inglese
Pubblicato in occasione della mostra ""Laura Giardino. La luce oltre"""", a cura di Elena Pontiggia, 19 settembre - 31 ottobre 2020, AreaB, Milano. Protagonista del nuovo ciclo pittorico di Laura Giardino è la città di Milano, non nel suo volto più noto e riconoscibile, ma nei suoi scorci """"privati"""", orizzonte delle passeggiate notturne dell'artista. Rimangono alcuni punti fermi che costituiscono la sua cifra stilistica. In particolare, l'uso antinaturalistico della luce: una luce artificiale e notturna che, curiosamente, non rende i paesaggi urbani cupi, ma vivaci e brillanti, come se il buio facesse spiccare i colori con maggior forza. Una luce che è oltre, e che viene da un oltre inafferrabile. La figura umana scompare o, meglio, viene totalmente presa in carico da chi osserva l'opera."" -
Ettore Frani. Lo splendore del nero
"Splendor"""" nella metafisica medievale indica il rifulgere della forma: la forma è principio di intelligibilità, confine e delimitazione del caos della materia, la quale è per se stessa, appunto, informe. Al contrario il nero è indistinzione, impossibilità di riconoscimento delle forme, abisso e fascino proprio della notte. La questione che questa pittura pone non è se ci sia una luce che dissipa l'oscurità, ma una luce propria del nero, grazie alla quale il nero come tale risplenda. Entriamo dunque nel nero, nella sua splendida, generativa materia. (Roberto Diodato)" -
Alessandro Bazan. Astratta. Ediz. illustrata
Quale forma potrebbe assumere oggi un ""realismo pittorico"""" contemporaneo? Alessandro Bazan si pone esattamente questa questione. I suoi cicli pittorici si possono dividere in due linee espressive: le vicende intime, ambientate in spazi interni, e le storie pubbliche, ambientate in paesaggi esterni. In entrambi i casi siamo catapultati davanti a un frame, un fotogramma fermato di quello che certamente è il film - o il video - di una storia che comprende un prima e un dopo. In questo caso i titoli sembrano più quelli di uno sceneggiato che di un quadro: anche i più icastici [...] ci costringono a osservare meglio ciò che l'artista ha dipinto, per scoprire quale asimmetria leghi l'immagine al (possibile) racconto indicato dalla parola. Estratto dal testo di Marco Senaldi Pubblicato in occasione della mostra """"Alessandro Bazan Fulvio Di Piazza. Astratta"""", a cura di Marco Senaldi, 28 maggio - 8 agosto 2020, Galleria Giovanni Bonelli, Milano."" -
Fulvio Di Piazza. Astratta. Ediz. illustrata
Nel percorso pittorico di Fulvio Di Piazza, l'opposizione astratto/figurativo è tutt'altro che scontata: anzi, essa è divenuta una dialettica che prende un andamento mobile, cangiante, inafferrabile, perché dipende in larga misura dal punto di vista dell'osservatore dei suoi quadri. [...] Più ci si avvicina, o ci si allontana, dai suoi quadri, indipendentemente dalle dimensioni, e più fioriscono figure impreviste, mostri sgorgano da paesaggi, nuvole e fonti scaturiscono da grugni raccapriccianti, pesci sbucano da insetti, rettili germogliano da gorghi di lava, ceffi barbuti da vapori velenosi, oppure, viceversa, tutte queste forme perdono ogni significato e si tramutano in serpeggiamenti al limite dell'informale. Estratto dal testo di Marco Senaldi Pubblicato in occasione della mostra ""Alessandro Bazan Fulvio Di Piazza. Astratta"""", a cura di Marco Senaldi, 28 maggio - 8 agosto 2020, Galleria Giovanni Bonelli, Milano."" -
Luigi Russolo incisore. Catalogo generale delle acqueforti
La genesi del corpus incisorio del futurista Luigi Russolo (Portogruaro, 30 aprile 1885 - Laveno-Mombello, 4 febbraio 1947) è legata a doppio filo agli stimoli culturali recepiti quando questi, ancora giovanissimo, si trasferì a Milano con l'intento di intraprendere la carriera artistica. Partendo quindi dalla sua formazione, Mattia Lapperier si avvale della documentazione reperita presso l'Archivio del '900 del Mart di Rovereto e di alcuni fondi privati, per effettuare una sostanziale rilettura dell'intera raccolta di acqueforti russoliane, ridefinendone, almeno in parte, la cronologia e operando, per la prima volta, una distinzione tra le molte tirature realizzate e le varie tecniche di incisione sperimentate. Sebbene Russolo venga prevalentemente ricordato per le sperimentazioni musicali e per la geniale intuizione dell'armonizzazione del rumore (fu firmatario del manifesto L'arte dei rumori, datato 11 marzo 1913), il presente studio intende restituire il giusto merito alle incisioni di Russolo: lucida sintesi di qualità tecnica, virtuosismo esecutivo e complessità espressiva. -
Black mode
Catalogo pubblicato in occasione della mostra ""Black Mode"""", a cura di Alberto Fiz, 12 settembre - 4 novembre 2020, E3 arte contemporanea, Brescia. Black Mode è una mostra che intercetta lo sguardo mobile dello spettatore attratto dal non colore, così come avviene per il suo opposto, il bianco. Da Kazimir Malevich a Alberto Burri, il nero è inteso come elemento embrionale che contiene in potenza tutte le cose e, in base a queste premesse, si dipana il percorso di una rassegna variegata e originale nell'ambito della quale si confrontano approcci differenti ad una medesima suggestione. Utilizzando le parole del filosofo Alain Badiou, si potrebbe affermare che Black Mode va incontro alla """"sintesi infinita delle luci all'interno del nero"""". Sculture, video, installazioni, sono solo alcune delle modalità attraverso cui viene messo in scena un vero e proprio caleidoscopio di proposte e opportunità che si sviluppano in una dimensione dialettica e relazionale. Artisti coinvolti: Domenico Bianchi, Paolo Canevari, Bruno Ceccobelli, Davide Coltro, Riccardo De Marchi, Emmanuele De Ruvo, Matteo Gironi, Christine Liebich, Gerold Miller, Susan York."" -
Casa Museo Jorn. La guida. Ediz. italiana e inglese
Situata sulle immediate alture di Albissola Marina (SV): Casa Museo Jorn offre la più incredibile e stupefacente esperienza di un ambiente naturale e architettonico creato dalla libera immaginazione di uno degli artisti più importanti del Novecento: Asger Jorn (Danimarca, Vejrum 1914 - Aarhus 1973). Giunto ad Albissola nella primavera del 1954, nel 1957 Jorn acquistò due antichi edifici e il terreno circostante e, con l'indispensabile aiuto del suo amico e assistente Umberto Gambetta (Berto), ristrutturò e modificò l'ambiente creando un'opera d'arte totale, un insieme organico di spazio, forme, colori spontanei, liberi e vivaci in grado di migliorare la vita delle persone e della comunità. Daniele Panucci, curatore del Museo dal 2017, ci guida attraverso la storia e gli ambienti della Casa - oggi anche sede di mostre ed eventi culturali - invitandoci a conoscere meglio questo luogo - già così denso di storia, segni visivi e stimoli multisensoriali - attraverso la modalità della lettura e della rilettura, prima, durante e dopo la visita. Accompagnano il volume una prefazione di Luca Bochicchio e un'appendice di Stella Cattaneo dedicata agli itinerari culturali attorno alla Casa. -
Re Genesis. Ediz. illustrata. Vol. 3: tenue punto blu, Un.
Dio disse: ""le acque che sono sotto il cielo, si raccolgano in un sol luogo e appaia l'asciutto""""... così avvenne e Dio chiamò l'asciutto terra e la massa delle acque mare. Dio vide che era cosa buona. Il terzo giorno si caratterizza quindi per la creazione della Natura e del Regno vegetale. Così Luigi Dellatorre raccontando, attraverso una propria immaginaria interpretazione, la creazione dei continenti e delle connessioni geopolitiche che rappresentano le relazioni fra gli esseri viventi e Alessandro Zannier rappresentando l'evoluzione delle specie floreali, secondo le loro invisibili trasmigrazioni, giocando sulla metafora del fenomeno dell'Entanglement, ci fanno riflettere su come ogni azione svolta sul pianeta possa avere una conseguenza anche molto rapida fino agli antipodi."" -
Re Genesis. Ediz. illustrata. Vol. 5: istinto prima della ragione, L'.
Dio disse: ""Le acque brulichino di esseri viventi e uccelli volino sopra la terra, davanti al firmamento del cielo""""... """"La terra produca esseri viventi secondo la loro specie: bestiame, rettili e bestie selvatiche"""". E Dio vide che era cosa buona. Dio li benedisse: """"Siate fecondi e moltiplicatevi e riempite le acque dei mari; gli uccelli si moltiplichino sulla terra"""". E fu sera e fu mattina: quinto giorno. In queste brevi parole traspare, oltre alla divina determinazione, l'entusiasmo che il """"creare"""" porta con sé. È lo stesso entusiasmo, colmo di responsabilità, che l'artista Alberto Salvetti assume verso il mondo animale e che lo ha spinto ad attraversare le Dolomiti, in pieno inverno, con un lupo in spalla, da lui creato con filo di ferro e carta di giornale. [...]"" -
Re Genesis. Ediz. illustrata. Vol. 7: pace prima della tempesta, La.
Settimo e ultimo volume dedicato al ciclo di mostre Re Genesis con opere di Gianfranco Gentile e Franco Mazzucchelli. La Creazione è ultimata e Dio benedice il settimo giorno, lo consacra e poi riposa contemplando la propria opera perfetta. Il settimo giorno rappresenta l'appagamento di Dio per la sua creazione e simbolicamente rappresenta il passaggio delle consegne agli esseri umani, dando origine al Tempo. La Pace prima della Tempesta prende spunto dalla poesia di Giacomo Leopardi (la quiete dopo la tempesta) nella quale il poeta, dopo un tono inizialmente festoso ed esultante, per la vita che riprende, ritorna verso il suo pessimismo rivivendo tutti gli affanni e i dolori che travagliano gli esseri umani. -
Camilla Marinoni. Nelle pieghe del corpo. Ediz. italiana e inglese
Volume monografico dedicato all'artista Camilla Marinoni (Bergamo, 1979). Al centro del suo lavoro c'è un racconto intimo e personale riferito agli aspetti sociali e spirituali del vivere quotidiano e di cui si fa, inevitabilmente, esperienza. Tutto viene filtrato e rielaborato attraverso il suo sguardo e l'utilizzo del suo corpo. ""Le sue opere, così forti e delicate allo stesso tempo, riflettono la personalità di Camilla. Un'artista con un vissuto intenso che ha trovato nell'arte il suo rifugio, distillando con pazienza le esperienze della vita per poi rielaborarle attraverso la pittura, la scultura e la performance. Un racconto intimo che si trasforma in dono prezioso per coloro che sapranno ascoltare con il cuore"""". (Beatrice Audrito)"" -
Willy Verginer. Il giardino perduto. Purgatorio e Antropocene. Ediz. italiana e inglese
Volume edito in occasione della mostra ""Il giardino perduto. Purgatorio e Antropocene"""" di Willy Verginer (Bressanone - BZ, 1957) presso la Chiesa San Barnaba a Bondo, Comune di Sella Giudicarie (TN), dal 15 luglio al 28 agosto 2022. Lo spazio vuoto di una chiesa barocca intitolata al santo cipriota Barnaba, la poetica scultorea di Willy Verginer e il tema del giardino dell'Eden nella Divina Commedia si incontrano e aprono un dialogo al presente. Una metaforica salita al giardino dell'Eden in cima al Purgatorio dantesco, per un approdo spiazzante al cospetto del grande lamento del nostro giardino terrestre."" -
Re Genesis. Vol. 1: Oltre le tenebre.
Catalogo del nuovo ciclo di Re Genesis del Movimento Arte Etica presso il Museo Diocesano di Vicenza. La location ospita Oltre le Tenebre di Julia Bornefeld e Marco Gradi dal 18 marzo al 24 luglio 2022. La mostra bipersonale, a cura di Sandro Orlandi Stagl e Chiara Franceschini, si concentra sull'impatto dell'energia sul pianeta e sulle persone, con gli artisti che modellano catrami, ruggini, gomme e carbone. Il ciclo Re Genesis ha come filo conduttore i sette giorni della Creazione della Genesi biblica, e Oltre le Tenebre si concentra sul primo di essi, quello nel quale Dio suddivise il giorno dalla notte (da qui il sottotitolo della mostra ""1° giorno, creazione della luce e del buio"""")."" -
Komorebi. Leggero canto di luce. Catalogo della mostra (Palazzo Avogadro, Sarezzo, 24 settembre - 13 novembre 2022). Ediz. italiana e inglese
"Komorebi ????. Leggero canto di luce"""" è una mostra d'arte contemporanea collettiva a cui partecipano cinque artiste giapponesi (Asako Hishiki, Fukushi Ito, Kaori Miyayama, Ayako Nakamiya, Kanako Takahashi) da tempo residenti in Italia. L'evento ha come obiettivo il coinvolgimento del visitatore attraverso un'esperienza inusuale e immersiva, che possa sollecitare l'immaginazione del pubblico grazie a un allestimento giocato sull'incontro fortuito tra l'identità storica e definita del luogo, Palazzo Avogadro di Sarezzo, e il percorso espositivo pensato come spazio liminale e transculturale. Il filo conduttore, che lega l'intera esposizione, è la Natura come fonte ispiratrice di una visione in cui tempo-spazio, luci e ombre divengono parti integranti del progetto artistico (Komorebi ???? è un vocabolo giapponese di uso recente, utilizzato per descrivere la luce che filtra tra gli alberi di un bosco e lo stato d'animo che ne consegue)." -
Vedute di Villa d'Este nel Seicento. Ediz. italiana e inglese
Questo libro raccoglie al suo interno le più antiche vedute della Villa, incise all'acquaforte da famosi artisti italiani e stranieri come Giovanni Maggi, Gio: Francesco Venturini, lsrael Silvestre, Stefano Dupérac e molti altri ancora. Nata come villa romana, fu poi convento benedettino fino al XIII secolo, quando venne confiscata divenendo Palazzo del Governo. Nel 1550 il cardinale Ippolito II d'Este avviò la sua trasformazione in villa, affidandone i lavori a Pirro Ligorio. Solo nel 1918, con il trattato di St. Germain, la villa è tornata nuovamente all'Italia. -
Cocktails. Emozioni a colori
"Cocktails, emozioni a colori, è godibile e leggero, davvero emozionante nella sua poesia e nel suo sogno, che sono poi le virtù dei cocktail migliori. E alla fine della lettura, non potrete non ricordarvi di Francis Scott Fitzgerald e quel che ebbe a dire, una volta, sempre a proposito dei cocktail, e cioè: prima tu prendi un drink, poi il drink ne prende un altro, e infine il drink prende te. Lo stesso avviene con il libro che avete in mano: una volta finita la lettura, vi ritroverete a riprenderlo in mano, per ricominciare da capo, conquistati dalle emozioni del mondo colorato dei cocktail che vi racconta."""" (dalla presentazione di I. D'Agata)." -
Viti mon amour
La monografia costituisce un interessante contributo a un'indagine sulla multiforme personalità artistica vitiana: si affronta una ricognizione delle opere di Viti, la cui maniera è oggi associata esclusivamente allo stile della sua produzione matura. L'osservatore si troverà a sorprendersi di fronte a certi esiti della sua personalità pittorica misconosciuta o nota appena agli specialisti, riferendoci con ciò ai caratteri degli esordi, del giovane che percepita la propria vocazione si proietta con convinzioni altalenanti per interi lustri alla ricerca di una poetica personale. In una prima parte si affrontano gli aspetti storici generali, biografici, e naturalmente gli aspetti relativi alle evoluzioni delle maniere vitiane, ipotizzando per esse una nuova lettura del loro processo di maturazione. La seconda parte è corredata oltre che da tavole e schede, dal regesto delle pubbliche esposizioni per le quali si è pensato di fornire per ognuna ragguagli per definire il tenore in cui si svolsero; infine in appendice un ricco corredo di scritti da cui più facilmente e veridicamente può trarsi il temperamento dell'uomo e degli umori del tempo. -
La città di mezza via, dal centro città al piano di quartiere. Esperimenti di progettazione partecipata alla Romanina
Da qualche anno un gruppo di ricercatori del Dipartimento di Architettura e Urbanistica per l'Ingegneria (ora Dipartimento di Ingegneria Civile Edile e Ambientale) della Sapienza Università di Roma sta lavorando su una serie di esperienze di progettazione urbana partecipata in aree urbane esistenti e collocate in ambiti di periferia. Dall'insieme di queste esperienze è stato possibile trarre alcuni aspetti di metodo che, pur con una serie di questioni e problemi ancora aperti, sono sembrati efficaci, rilevati e generalizzabili anche ad altri contesti ed esperienze.