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I campioni vi insegnano il calcio
"Alla base di questo libro c'è un curioso retroscena: un mio piccolo intelligente lettore scrisse una severa lettera a Helenio Herrera, tecnico dell'Inter, rimproverandogli la mancanza di senso euclideo. Era un mio tipico modo di dire, e H. H. me ne fece amabile colpa. Il piccolo intelligente lettore mi diede l'idea d'un corso di lezioni di calcio alla buona, senza complicazioni di termini gergali, tiritere geometriche e troppo sottili divagazioni psicologiche. Che se poi il libro, destinato ai ragazzi, dovesse riuscire utile a qualche paparino, tanto di guadagnato"""". """"I campioni vi insegnano il calcio"""" è uno dei libri di Brera più piani e """"commestibili"""", accessibile a qualsiasi lettore voglia conoscere Gianni Brera." -
Il chiodo di Cristo. Storia di una reliquia del Duomo di Milano
I chiodi della croce di Gesù, secondo un'antica tradizione alla quale contribuirono anche pagine di sant'Ambrogio, sarebbero stati ritrovati da Elena, madre dell'imperatore Costantino, durante il suo viaggio in Terra Santa. Si narra che ella decise di lasciare a Gerusalemme il legno su cui morì il Salvatore, ma i chiodi li portò con sé, a Roma. Racconti e testimonianze aggiunsero che uno di essi fu adattato per diventare un morso di cavallo; un altro fu montato sull'elmo di Costantino, affinché l'imperatore e il suo destriero fossero protetti in battaglia. Queste reliquie ferree, che per taluni erano tre e per altri quattro (Gregorio di Tours, vissuto nel VI secolo, indica il numero maggiore), oggi si troverebbero a Roma, a Monza (uno dei chiodi sarebbe montato nella Corona Ferrea), a Colle Val d'Elsa e nel Duomo di Milano. -
Il mio vescovo e le animalesse
È la storia del vescovo Rovati, ambientata in quella striscia di terra della campagna pavese, tra il Po e l'Olona, dove si trova il podere della Speziana. È un posto cupo e sinistro la Speziana, dove succedono nefandezze e turpitudini, delitti mostruosi. E non certo per caso, ma perché da quelle parti pare che il Maligno abbia deciso di eleggere residenza. Ne conseguono tristi fatti: incesti, parricidi, casi di poligamia, battesimi sacrileghi. -
Macchine di celluloide. Film, storia e curiosità sulle «macchine» nel cinema
Se è vero che l'espressione artistica ha quasi sempre a che fare con un mezzo esterno, qualcosa che sappia trasformare il pensiero creativo in opera d'arte, tanto più è così per la fabbrica dei sogni, dove un complesso insieme di macchine, di competenze tecniche e di visione poetica creano quel meraviglioso mondo che è il cinema. E tutto questo può esistere grazie a una serie di strumenti mirabili tra i quali più di tutti la cinepresa e il proiettore. Ma l'occhio della macchina da presa è anche molto curioso e fin dall'alba del cinema decide di seguire a tutto tondo lo stupefacente mondo delle altre macchine, i cui variegati prototipi il travolgente incedere dell'epoca moderna comincia a disseminare per il pianeta. Compaiono così sul grande schermo locomotive che sembrano deragliare per finire addosso al pubblico stupito e terrorizzato, automobili che si intersecano per le strade delle città con i tram mossi dai cavalli, piroscafi che scompaiono con il loro pennacchio fumante all'orizzonte, aeroplani fragili quanto audaci che rigano il cielo e rudimentali e romantici robot dalle vaghe sembianze umane. Questo volume raccoglie e racconta un mondo di soggetti dall'anima ""metallica"""" che popola una miriade di film i quali hanno il merito di porre lo spettatore di fronte a esaltanti avventure ma anche a un inquietante interrogativo: quale futuro aspetta l'uomo?"" -
Costruirsi persona
Scelti nell'ampio corpus scientifico di Maria Teresa Romanini, gli articoli riuniti in ""Costruirsi persona"""" (in gran parte originariamente comparsi nella """"Rivista italiana di Analisi Transazionale e Metodologie Psicoterapeutiche"""" da lei fondata e diretta) accompagnano la sua riflessione sull'Analisi Transazionale, della quale sottolineano essenza, originalità e spessore, costituendone una sintesi vitale e affascinante. Nella orchestrazione dei temi, questa raccolta propone una profonda e puntuale lettura delle basi teoriche dell'Analisi Transazionale."" -
La riscoperta dei capolavori dell'Occidente
"Sono settecento anni all'incirca che, con augusto augurio, l'illustre Roma è stata fondata."""" È con queste parole che il poeta latino Quinto Ennio chiudeva, molto probabilmente, i suoi """"Annali"""". Sono parole che sembrano dare inizio a un viaggio straordinario che coinvolgerà l'Occidente per molti secoli. I Latini gettano le basi per le lingue moderne, diffondono l'alfabeto, i generi letterari, gli eroi della loro tradizione, il paganesimo prima e il cristianesimo poi. Ma è solo l'inizio: dopo la sua fine, Roma genererà un mito che influenzerà il Medioevo e sarà riscoperto nell'Umanesimo, fondando modelli noti a tutte le letterature europee. È questo il processo di trasmissione e il dialogo che Pierre Laurens, studioso e professore emerito presso l'Università La Sorbonne di Parigi, ha ripercorso nella sua nuova """"Histoire critique de la littérature latine"""", edita da Les Belles Lettres nel 2014." -
I mondiali di calcio 1930-2014
È dal 1994 che Gianni Brera non assiste più a un mondiale di calcio. D'altra parte, tutti sappiamo quanto egli avesse fatto per cantarne la leggenda nel migliore dei modi. Nella prima parte di questo libro l'autore esalta i grandi campioni, illustra le tattiche, spiega pregi e difetti delle varie scuole nazionali, svela retroscena geopolitici e diplomatici e approda a un'interpretazione critica dell'evoluzione del gioco pienamente soddisfacente, raggiungendo una sorta di onniscienza profetica. Gianni Brera indicava un solo pericolo per la massima manifestazione del gioco più bello del mondo: ""l'eccessiva sapienza tattica di quasi tutti i protagonisti, la quale potrebbe ingenerare un continuo susseguirsi di gesti ampiamente previsti e quindi stucchevoli da loro parte"""". Il libro è completato con i capitoli sui Mondiali dal 1994 al 2008 scritti da Gigi Bignotti e quelli dal 2010 al 2014 redatti da Alberto Figliolia."" -
Indovina il film. Una scena, un'immagine appena...
"Questo libro nasce dal lavoro fatto per la rubrica 'Una scena, un'immagine appena' del settimanale 'Sette' del 'Corriere della Sera', e dalla mia voglia di non dimenticare e di condividere con gli altri le emozioni che ho provato guardando un film che si è distinto per il suo valore artistico. Nelle pagine trovate duecento schede o quesiti, duecento scene descritte nel dettaglio, divise in undici capitoli o livelli. Più si va avanti e più diventa difficile indovinare il film a cui appartengono. Si parte da un primo gruppo dove ci sono le pellicole più recenti e che hanno avuto molta popolarità tra il pubblico, per arrivare all'ultimo, con i film detti """"di nicchia"""" o per cinefili, con i classici del cinema di tutti i tempi. Questo libro può essere usato in vari modi: come gioco (ogni scena indovinata vale un punteggio a seconda della sua difficoltà), per mettere alla prova la propria memoria visiva e il proprio amore per la settima arte, oppure per passare delle piacevoli serate tra amici. Chi invece non ama il gioco, ma ama il cinema, può servirsi di questo libro per evocare i piacevoli momenti che ha trascorso davanti al grande schermo e ritrovare per un attimo le emozioni provate nella buia sala di un cinematografo. Ovviamente le soluzioni le trovate in fondo al libro."""" (Roberto Burchielli)" -
La fine del cinema?
"La fine del cinema?"""" Un breve saggio di Roman Jakobson del 1933 sul passaggio dal cinema muto al sonoro. Il critico e linguista russo, attraverso una rassegna delle posizioni semiotiche relative al cinema, nate in ambito formalista, critica la posizione di chi considera la fine del cinema muto come la fine del cinema come arte. Fondamentali, all'interno dello scritto, le riflessioni di Jakobson sul cinema come sistema di segni, che anticipano le posizioni di Lotman e Pasolini sul cinema come lingua." -
La natura artistica delle stampe popolari russe
Il saggio di Lotman analizza la struttura delle stampe popolari russe (""lubki"""") in relazione all'uso cui erano destinate e nel linguaggio del teatro popolare. La traduzione è corredata da un'introduzione sulla storia del """"lubok""""e del teatro popolare russo, entrambi scarsamente studiati in Italia. Il libro è tradotto e introdotto da Lucina Giudici."" -
Apologia di Gaetano Bresci
Monza, 30 luglio 1900. Tre colpi uccidevano Umberto I, il re buono. A premere il grilletto era stato Gaetano Bresci, anarchico tessitore giunto dal New Jersey. Ma a sparare con lui c'erano i poveri, gli affamati, gli arrestati, gli anarchici al confino, i morti di Adua. Il popolo era allo stremo, le proteste di piazza dei Fasci in Sicilia e dei cavatori di marmo in Lunigiana erano state represse duramente dall'esercito. Era stato proclamato lo stato d'assedio e istituito il tribunale di guerra. A Milano il generale Bava Beccaris aveva sfamato la folla che chiedeva pane e lavoro con il piombo dei cannoni. Gaetano Bresci era giunto dall'America per uccidere il tiranno. E non importava che le sue azioni facessero parte di un più grande complotto americano o borbonico. Lui non era venuto per uccidere Umberto I. Era venuto per uccidere un re, era venuto per uccidere un principio. Un caso di rivolta popolare nei primi anni dell'Italia unita. -
Contro Roma e contro Benedetto Croce
"L'idea del presente volume consiste nella riedizione del papiniano Discorso di Roma, noto anche come Contro Roma e contro Benedetto Croce: un testo che, con il suo titolo originario e le successive soppressioni dei corsivi indicanti i moti di protesta del pubblico, è entrato nel volume Esperienza futurista, dall'autore inteso come riepilogativo di quell'esperienza. Come ricorda lo stesso Papini in una nota a Esperienza futurista 1913-1914 (Vallecchi, Firenze 1919): 'Questo discorso fu letto a Roma, nel Teatro Costanzi, il 21 febbraio 1913. Fu stampato la prima volta nella rivista 'Lacerba' di Firenze (a. I, n. 5, 1° marzo 1913). Ristampato la seconda volta in foglio volante per cura del Movimento Futurista (Milano, Tip. Taveggi) col titolo: Contro Roma e contro Benedetto Croce'. Il volume intendeva raccogliere gli scritti - in massima parte di articoli pubblicati su 'Lacerba' tra il febbraio 1913 e il dicembre 1914 - che, secondo le parole dell'introduzione (Consuntivo), rappresentavano 'i principali documenti del suo passaggio attraverso il Futurismo', e che avevano parzialmente trovato una loro prima sistemazione nel volumetto stampato per le edizioni di Lacerba per ben due volte nel 1914 con il titolo Il mio Futurismo."""" (Ermanno Paccagnini)" -
Consigli impertinenti per il vero intellettuale da salotto
Intellettuali non si nasce, ma si può diventare. Sempre che ciò abbia ancora una qualche utilità, ovviamente. Se la cultura, infatti, non serve a nulla, nel senso che non è serva di nessuno, l'intellettuale, che ""ab origine"""" serve chiunque gli possa dare cariche e potere, in teoria serve ancora meno. Strano, dunque, che qualcuno ambisca esserlo. A suo modo, però, il titolo, peraltro spesso abusato, di intellettuale rimane ancora oggi uno status symbol: come possedere la collezione completa delle prime edizioni Sellerio dei libri di Camilleri. Una cosa assolutamente inutile, ma che dà un tono. Del resto, se c'è una professione che non necessita di specifiche competenze (un antico adagio recita: """"Essendo tutti dotati di intelletto, tutti in fondo siamo intellettuali""""), gode di orari di lavoro particolarmente flessibili (da cui la nota espressione: """"Ma che cazzo fa realmente l'intellettuale?!""""), garantisce più di qualsiasi altro mestiere un'alta mobilità interna (quanti intellettuali si sono comodamente riciclati...) e che soprattutto, nonostante il passare degli anni, non annoia mai (perché il vero intellettuale è sempre impegnato, o meglio, alla francese, engagé), be', quella è proprio la professione dell'uomo di pensiero."" -
Con Dante dall'inferno al giardino dell'Eden
La maestria nel descrivere situazioni e paesaggi, la capacità di penetrazione psicologica, la forza espressiva della lingua, la magia dei simboli sono vari aspetti del poema dantesco generalmente sottolineati quando si parla di Dante. Ma accanto a tutto questo, Dante presenta, con il suo viaggio nell'Aldilà, un processo di crescita in coscienza, ed è questo percorso che l'autrice ha scelto di far emergere nel libro. Dante parte da una selva oscura e arriva, alla fine del Purgatorio, nel bosco ridente dell'Eden; parte da una situazione di sofferenza, di sudditanza a tre bestie che gli impediscono il cammino, e arriva a conquistare quella gioia che gli aveva promesso Virgilio. Non più schiavo, ma libero e padrone di se stesso, è incoronato dal maestro. Come ha fatto Dante ad arrivare a questo stato? Virgilio l'aveva presentato a Catone, guardiano del Purgatorio, con queste parole: ""Or ti piaccia gradir la sua venuta:/ libertà va cercando ch'è sì cara..."""". Qual è la libertà che Dante ha conquistato? E in che modo? Quali sono stati i mezzi che ha usato? Se leggiamo il poema ponendoci queste domande, vediamo che l'intenzione di Dante va ben oltre quella di spaventarci con la visione dell'Inferno e del Purgatorio. In realtà il suo inferno e il suo purgatorio sono presenti anche nelle nostre giornate e Dante fa un cammino di crescita in coscienza. Un cammino che possiamo individuare e comprendere. E poi fare nostro."" -
Derby!
"Gli articoli che ho raccolto in questo volume hanno una cosa in comune: riguardano in ciascun caso partite disputate fra l'Inter e il Milan. La scelta del derby milanese come filo conduttore per una raccolta di cronache e critiche breriane è facile da giustificare. Fra tutti gli incontri, proprio il derby, lo scontro fra le due squadre di una medesima città, è quello che scatena i più grandi entusiasmi. Nel derby gli stadi sono pieni di tifosi: a differenza delle altre partite, non c'è la distanza geografica che preclude a molti sostenitori della squadra ospite la partecipazione al rito: sugli spalti i due campi avversi sono pertanto in equilibrio ben maggiore dell'ordinario, il che ha pure la sua importanza nel creare un clima di esaltazione collettiva. Se dunque l'oggetto genera grandi trasporti emotivi, anche la prosa che lo descrive avrà una qualità particolare. Nell'immensa produzione di articoli di Brera, mi è parso giusto usare questo come criterio di scelta, per offrire al lettore uno spaccato significativo di ciò che scriveva quando scriveva di calcio."""" (dalla postfazione di Paolo Brera)." -
Milano 50. La nuovissima guida 2015/2016. I 350 locali imperdibili della città
Milano capitale mondiale della gastronomia. Per via dei sei importanti mesi in cui ospita l'Expo 2015 sul tema dell'alimentazione, ma anche per le continue aperture di locali e ristoranti e l'accavallarsi di manifestazioni e appuntamenti dedicati al cibo & dintorni. La guida ""Milano 50"""" si divide in 7 elenchi con 50 locali ognuno, sempre rigorosamente in ordine alfabetico (già il solo fatto di essere nell'elenco ne attesta l'assoluta qualità) e tutti con 10/20 righe di notizie utili (indirizzo, telefono, orari, giorno di chiusura, specialità, prezzi, curiosità, cenni storici, ecc.): 50 migliori ristoranti all'aperto (giardino, megaterrazzo o cortile storico); 50 migliori gelaterie; 50 migliori ristoranti di pesce; 50 migliori pizzerie; 50 migliori aperitivi e cocktail (in pratica i locali migliori dove bere prima e dopo cena); 50 migliori pasticcerie; 50 migliori ristoranti stranieri. Ogni locale (tutti in città) può apparire esclusivamente solo in uno degli elenchi. Ogni elenco comprende qualche locale storico che è impossibile non citare (come """"Cova"""" tra le pasticcerie o il """"Bar Basso"""" per i cocktail o """"Il Porto"""" tra i ristoranti di pesce), più una scelta dei locali migliori in città, compresi quelli aperti negli ultimissimi mesi e già di moda. La guida è perfetta per i turisti stranieri e italiani. Ma è anche ideale per il pubblico milanese."" -
Don Giovanni nei Promessi sposi
"L'idea che nella complessa tessitura del romanzo potesse nascondersi una trama dongiovannesca mi venne cadendomi contemporaneamente sotto gli occhi le immagini stampate sulle copertine di due volumi dell'Universale Laterza: 'Personaggi dei """"Promessi sposi""""' dì Luigi Russo (1965) e 'Vita, avventure e morte di Don Giovanni' di Giovanni Macchia (1966).» (Pasquale Stoppelli)" -
Guida ai paesi dipinti di Lombardia. Ediz. italiana e inglese
"Già dall'8000 a.C. la comunicazione in Lombardia, resa efficace dalla bellezza della forma, passava attraverso l'arte murale: ne sono prova, ancora evidenti, i graffiti lasciati dai Camuni in Valcamonica, esempio di arte rupestre più importante d'Europa. Questo primato è in qualche modo onorato da un secondo primato lombardo. Arcumeggia, frazione di Casalzuigno, in provincia di Varese, è infatti il primo paese dipinto d'Italia: è nel 1956 che nasce la prima """"Galleria all'aperto dell'affresco"""", un vero e proprio museo all'aria aperta dove passeggiare tra le opere di grandi maestri che raccontano ognuno una storia, per lo più legata alle vicende del luogo, dipinta sui muri delle case degli abitanti. Ancora arte come racconto, arte come segno per comunicare in maniera immediata: perché cosa è più efficace dell'immagine? Arte per il popolo, per chi è di passaggio, non solo per gli addetti ai lavori. Arcumeggia è il primo di oltre 200 paesi dipinti in Italia, di cui 27 sono in Lombardia. Così le tesserine raccolte in questo volume sintetizzano la storia regionale per immagini, una storia destinata a tutti."""" (dall'introduzione di Flavio Caroli)" -
Perché si mangia?-Why do we eat?
"Perché mangiamo? Perché dobbiamo introdurre dentro di noi un flusso continuo di materia, di energia e di informazione."""" La frase di Edoardo Boncinelli riecheggia, statuaria ed equilibrata, non solo nel documentario 'Cibo in evoluzione', ma anche in questo libello (che ripropone integralmente l'intervento tenutosi presso il Circolo Filologico Milanese ad apertura dell'omonimo ciclo di conferenze) con la limpida nettezza della constatazione. Ha in sé la sintesi delle forme classiche, come le sentenze latine, e la materialistica dolcezza dello shakespeariano """"siamo fatti della stessa materia dei sogni"""". Il discorso di Boncinelli è incalzante: dal processo metabolico alla definizione di """"vita"""", per estendersi all'evoluzione biologica come unico vero concetto unificante della biologia stessa." -
Facce da... spettacolo
Una veloce e breve storia dagli anni Sessanta agli anni Ottanta raccontata attraverso le esperienze teatrali di Roberto Brivio, supportata dalle caricature d'epoca di Bruno Prosdocimi e note di colore raccolte da Andrea Ancona dalla viva voce di alcuni protagonisti. Una serie di tableau divertenti nei quali il Teatro fa la parte del Leone.