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La cucina lontano da casa. 85 ricette di un'italiana londinese-85 Recipes of an Italian Londoner. Ediz. bilingue
Nel 1993, Maria Rosario Lazzari si trasferisce da Milano a Londra, dove insegna e scrive di cucina italiana. Racconta il suo inserimento in un paese straniero attraverso 85 ricette, scritte in italiano e in inglese. Alcune celebrano le tradizioni famigliari, così efficaci nel consolare la nostalgia di casa; altre rivelano l'allegria di nuovi incontri nella sua cucina e intorno alla tavola. Molte descrivono l'adattamento a ingredienti diversi in un mondo nuovo. Tutte evidenziano l'ampiamento degli orizzonti gastronomici a contatto con nuove cucine e tendenze alimentari. È un dialogo tra tradizione e rinnovamento. Introduzione di Simonetta Agnello Hornby. -
Il razzismo italiano e l'attacco a Spinoza
"Dopo le leggi razziali emanate in Italia nel 1938, uno dei bersagli della cultura del regime fascista fu Spinoza, filosofo di origine ebraica. A Milano scoppiò una polemica proprio intorno all'opera di Spinoza, che venne riportata da 'La Vita Italiana', la vera rivista razzista allora circolante, e ora, per la prima volta, quella parte riguardante il pensatore viene pubblicata con le tesi pro e contro l'opera del pensatore."""" (Armando Torno). Con il testo di Sossio Giametta """"Il duello di Schopenhauer con Spinoza sul problema del male""""." -
Messa da requiem di Giuseppe Verdi
Nella conferenza tenuta presso la Scuola della Cattedrale di Milano, Riccardo Chailly illustra le principali caratteristiche musicali della Messa da Requiem per soli coro e orchestra di Giuseppe Verdi eseguita al Teatro alla Scala di Milano l'8 ottobre 2016. -
L' alfabeto segreto
Caro diario... potrebbe sottotitolarsi questo ritratto che Marina Giordana esegue di se stessa. Inizia in modo semplice ed esemplare - «Sono nata a Roma, in via Eleonora Duse...». Non come quei film - che Marina ben conosce per lunga frequentazione professionale - che cominciano con una serie di anticipazioni (neanche fossero l'ouverture di un'opera di Verdi) e che a metà strada ti sparano i titoli di testa, a tua totale e sgradita distrazione. No! «Caro diario, sono nata a Roma, in via Eleonora Duse...» e così va avanti. Ma il suo ambito va ben al di là dei diari che iniziano il primo giorno di scuola, o il primo giorno dell'anno, o con il piglio del Cuore o del Giornalino di Gian Burrasca. Qui il raggio d'azione è quello di una vita, ed è il libro che ciascuno di noi dovrebbe scrivere: un libro per dire di sé, per ricordare quel che è stato; da lasciare alla piccola cerchia di parenti e amici, da portare in omaggio a ogni invito a cena, e - last albeit least - a sollievo dell'ansimante e un po' affaticata editoria italiana: poiché siamo pur sempre più di cinquanta milioni! Presentazione di Luigi Lunari. -
La Costituzione della Repubblica italiana ovvero Settant'anni dopo
«La Costituzione della Repubblica italiana. Un nobile monumento ma anche un ingombrante catorcio.» Comincia così, provocatoriamente, il pamphlet che Luigi Lunari - drammaturgo di fama mondiale, ma autore anche di testi politici quale ""La democrazia: una signora da buttare"""" - dedica al documento fondante del nostro Paese. Scritto con l'identica brillante verve dei suoi spettacoli teatrali, l'agile libretto è una cavalcata tra i 139 articoli della vecchia carta, commentati nei loro punti salienti, con molte divertenti e divertite divagazioni sui temi che nel frattempo si sono manifestati (dalla parità uomo e donna, ai diritti civili, alla nascita dell'Europa...), e con la puntuale proposta dei cambiamenti che si rendono ormai indispensabili, e che Lunari suggerisce con grande e ironica acutezza ai nuovi Padri Costituenti che o presto o tardi dovranno pur accingersi a questo compito."" -
Scoprendo Salinger. Come forse è stato inventato «Il giovane Holden»
Nessuno sa veramente come J.D. Salinger abbia inventato il suo Holden Caulfield. Nessuno lo sa perché, anche Salinger – prima di autoesiliarsi nei boschi del New Hampshire – in proposito ha detto poco. Il mistero non è stato completamente svelato neppure dal film Salinger di Shane Salerno edito da Feltrinelli. Nessuno lo sa perché Il giovane Holden è una invenzione della Einaudi nella traduzione italiana del 1952. Il titolo originale del romanzo, apparso nel 1951, recitava The Catcher in the Rye. Verso intraducibile di una filastrocca gaelica che più o meno significa: “L’acchiappatore nella segale”.rnAndrea Bosco ha immaginato come siano andate le cose. Lettura scenica proposta per la prima volta nel 2010 al Teatro di Verdura di Milano. Con le voci degli attori Marco Balbi e Gianni Quillico e per la regia di Rita Greco.rnIl testo, purgato dalle note di regia, viene presentato integralmente. Si dipana tra aneddoti e citazioni. Intuizioni che nel tempo si sono dimostrate valide. Con un finale sorprendente, rivelatore, del complesso rapporto di Salinger con il personaggio che lo ha reso immortale. rnCaso di un personaggio diventato più celebre del suo autore, simbolo della controcultura americana, Il giovane Holden è un romanzo conosciuto in tutto il mondo che ancora divide. -
A proposito dell'amore
«Il tema che affronteremo stasera è forse uno degli argomenti più difficili da trattare, dal momento che non esiste scrittore, religione, filosofia o sistema di pensiero che, in qualche modo, non abbia fatto i conti con l'amore.» - Armando Torno -
Un piccolo libro famoso e un gruppo di amici
Come nacque il saggio ""Dei delitti e delle pene"""", tanto citato e così poco letto? Perché all'epoca c'era chi ipotizzava che il libro fosse opera di Pietro Verri e non di Cesare Beccaria? Questo lavoro teatrale fa rivivere l'incontro fecondo di due intelligenze diverse e affini, e racconta l'interessante genesi di un piccolo libro che, con lucidità e passione, presentava proposte concrete per una società più giusta. L'autrice costruisce i dialoghi utilizzando gli scritti di Beccaria, di Alessandro e di Pietro Verri, scritti che esprimono stati d'animo, riflessioni, intuizioni quanto mai attuali. Così questi dialoghi non fanno solo conoscere un momento della nostra storia, ma parlano di noi e per noi. Conformismo e ricerca di autenticità, solidarietà e gelosie, uso ottimale di tempo ed energia, depressione e autostima, male di vivere e impegno a vivere meglio sono alcuni degli argomenti di queste pagine."" -
Dialogo del cappone e della pollastra. Testo francese a fronte
Tratto da La cena del conte de Boulainvilliers, questo dialogo tra un cappone e una pollastra è singolare. Innanzitutto si tratta di un dialogo filosofico, anche se i protagonisti non sono filosofi, ma due pennuti che stanno per essere sgozzati. Lo scenario è un pollaio. Nonostante la concitazione del momento che precede la fine della loro avventura terrena – sta per arrivare il garzone di cucina con il suo coltellaccio – riflettono sul loro destino e parlano da filosofi, passando in rassegna le teorie più accreditate sulla natura animale, riprendendo le formule delle scuole e riscrivendo una storia della filosofia alternativa, dalla parte degli animali, in cui campeggiano, come eroi del pensiero, Pitagora e Porfirio. Si tratta di un dialogo importante per vari motivi, che ci restituisce l’insuperabile capacità di Voltaire di fare della conversazione un’arte brillante e polemica. -
I giuramenti di Ippocrate. Testo francese a fronte
Ippocrate rappresenta la straordinaria vivacità del secolo di Pericle, ma si è imposto nei secoli successivi come autorità indiscussa, non solo in campo medico. La teoria e la prassi medica, fino alla metà del XIX secolo, si sono riferite a Ippocrate e ancora oggi chi si interessa della deontologia medica, di salute e di malattia, di scienza e religione deve rifarsi al suo pensiero. È significativo come l'evoluzione della scienza non abbia condannato Ippocrate all'oblio, ma anzi ne abbia valorizzato al meglio il nucleo centrale del suo pensiero. In contemporanea con la Francia, una conferenza scritta del curatore dell'edizione critica di tutte le opere di Ippocrate e che ci svela la vera grandezza di questo autore, famoso soprattutto per il giuramento che devono ancora oggi prestare i medici. -
L' inganno populista. Cronaca di un anno vissuto pericolosamente
È stato un anno indimenticabile, il 2018. Una campagna elettorale di insulti e falsità. Il trionfo dell'Italia populista. Il governo impossibile tra Lega e M5S. Una classe di neofiti della politica, selezionati da qualche clic, inesperti ma affamati di poltrone e potere. I fascisti che sparano per difendere la razza bianca. I porti chiusi e il sequestro dei migranti. La pistola sotto il cuscino. L'attacco all'Europa. Il crollo del ponte Morandi. La scomparsa dei leader morali. Il disastro di quel che resta della Sinistra. L'incertezza delle istituzioni. L'opposizione debole e inutile. Un'Italia impaurita, rabbiosa che cerca scorciatoie consolatorie e rifugi sicuri. Un racconto lungo un anno, costruito settimana dopo settimana, un appunto dietro l'altro. Fatti, notizie, riflessioni. Uno sguardo sul ""cambiamento"""" di un Paese sfilacciato e protervo. «La pacchia è finita» annuncia Matteo Salvini. Il popolo applaude. Prefazione di Goffredo Fofi."" -
Elogio del testo critico. Per i cento anni de «Les belles lettres»
La Scuola della Cattedrale ha avuto come ospiti Jean-Louis Ferrary e John Scheid, due studiosi che sono gli attuali responsabili della ""Collection Des Universités de France Série latine"""", edita dalla casa editrice parigina Les Belles Lettres, o meglio - detto in termini confidenziali - della """"Budé latine"""". Una serie di testi critici, introdotti e con ampie annotazioni che affiancano la gemella collezione greca, diretta da Jacques Jouanna. Due raccolte di opere classiche che ormai contano più di mille tomi, tanto che la """"Budé"""" è diventata la più vasta collana oggi pubblicata al mondo per l'antichità. Supera numericamente e per il continuo aggiornamento critico (molti titoli sono stati rifatti o si sono inserite le ultime acquisizioni della filologia) tutte le altre serie oggi in commercio. Introduzione di Gianantonio Borgonovo e Armando Torno."" -
Napoleone
Napoleone, che amava molto paragonarsi ai grandi condottieri del passato, come Alessandro, Cesare e Carlo Magno, fu anche un personaggio incredibilmente moderno. Modello di grandezza, creatore della propria fortuna, giunto all'apice del potere e della gloria, egli è stato un eroe nel vero senso del termine in un momento storico che ha saputo leggere e dominare. Jacques Bainville ammirava quell'uomo incomparabile, ma era anche convinto che «fatta eccezione per la gloria e per l'arte, sarebbe stato forse meglio che non fosse esistito». L'autore vede la storia del suo personaggio come una tragedia, individuale e collettiva. -
Il ciambellano e il meccanico. Mozart e gli italiani del suo tempo
Questo libro si pone l'obiettivo di analizzare il caso Mozart nei suoi rapporti non tanto con l'Italia, quanto con gli individui che provenivano dai suoi confini: i ""Welsche"""", """"gli italiani""""; il rapporto, cioè, intercorso fra il compositore per antonomasia del Settecento, la sua famiglia d'origine e i nostri connazionali di 250 anni fa. Sono innumerevoli gli scritti biografici e le conversazioni accademiche in cui Mozart è stato presentato al mondo dei cultori e degli appassionati di musica come un """"compositore italiano"""". La cosa si deve alla fierezza nazionale fomentata al di qua delle Alpi dalla lingua che egli seppe rivestire della propria musica. Nel suo saggio, l'autore si sforza di andare oltre i sentimentalismi, precisando come Mozart fu un compositore tedesco e fu lui più di qualsiasi altro a volersene convincere."" -
Maria di Nazareth
Maria era cristiana? In che senso può esser detta ""cristiana"""" una donna nata in Palestina un paio di decenni prima dell'era volgare, cresciuta e educata all'ombra dell'immobile cultura ebraica, e che quando suo figlio Gesù diede inizio al proprio apostolato sfiorava ormai la cinquantina? Di Maria, in realtà, i documenti storici non ci dicono quasi nulla e tutto quello che sappiamo di lei nasce a partire da alcuni secoli dopo, in altre e diverse civiltà culturali. Il cristianesimo ha dunque strappato Maria all'ambiente in cui visse; riportarla alla sua terra e ai suoi tempi apre la porta a infinite domande, a cui questo libro tenta di dare risposta."" -
Indovina il film. Una scena, un'immagine appena...
Nelle pagine trovate duecento schede o quesiti, duecento scene descritte nel dettaglio, divise in undici capitoli o livelli. Più si va avanti e più diventa difficile indovinare il film a cui appartengono. Si parte da un primo gruppo dove ci sono le pellicole che hanno avuto molta popolarità tra il pubblico e i classici del cinema di tutti i tempi, per arrivare all'ultimo, con i film più recenti e quelli detti ""di nicchia"""" o per cinefili. Usate questo libro come meglio vi piace: come gioco (ogni scena indovinata vale un punteggio a seconda della sua difficoltà), per mettere alla prova la vostra memoria visiva e il vostro amore per la settima arte, oppure per passare delle piacevoli serate tra amici. Chi invece non ama il gioco, ma ama il cinema, si serva di questo libro per evocare i piacevoli momenti che ha trascorso davanti al grande schermo e ritrovare, per un attimo, le emozioni provate nella buia sala di un cinematografo. Le soluzioni le trovate in fondo al libro in ordine alfabetico."" -
Mi ritorno in mente. La leggenda di Lucio Battisti
«Lucio è un personaggio pirandelliano e, volendo, si potrebbe definirlo con qualche titolo delle opere dello scrittore: Uno, nessuno e centomila, Così è (se vi pare), Il gioco delle parti. La sua vita, ora che purtroppo si è conclusa, si divide in tre periodi dai ""colori"""" diversi. Il primo va dall'adolescenza fino agli anni degli esordi milanesi; il secondo è quello della strepitosa ascesa; il terzo è il periodo della sparizione e della segregazione. I tre periodi formano la """"leggenda"""" di Lucio e sono la struttura portante dell'opera di Nino Romano, che è scavo e inchiesta, studio psicologico e testimonianza, narrativa e poesia. C'è il protagonista Battisti che giganteggia su tutto e su tutti; ci sono i primi attori, gli attori e i comprimari. E - qui si torna a Pirandello - ogni personaggio ha una sua """"verità"""" su Lucio. Ognuno lo ha vissuto secondo una sua visuale e un'esperienza. Con un comune denominatore che Romano lascia appena intravedere, con discrezione, con indulgenza, facendoci capire che non ne scalfisce minimamente la grandezza. """"Non fare mai del bene se non sei disposto ad accettare l'ingratitudine"""", era solita ripetere la mamma di Enzo Ferrari. Una massima spesso ricordata da Enzo Biagi (1920-2007). Di ingratitudine appunto si tratta. Di bene Lucio ne ha avuto tanto da alcune persone, ma il suo genio lo ha sempre esentato dal dover qualcosa a qualcuno. Formula comoda, si dirà, ma reale ed eterna. Così va il mondo e così è sempre andato. Ma tutti coloro che hanno avuto a che fare con lui, trattati o bistrattati che fossero, si portano sempre Battisti nel cuore...» (Dalla Prefazione di Gherardo Gentili)"" -
A Milano con Mozart. Un itinerario 250 anni dopo
Questo piccolo libro vuole essere una occasione di lettura per gli appassionati di musica classica ma, soprattutto, una guida turistica avente come pretesto d'uso un itinerario a tema. Le sue pagine si prefiggono infatti un duplice scopo: favorire una presa di contatto profonda con la città di Milano attraverso la rievocazione in chiave visiva di uno dei momenti più memorabili della sua storia, gli ultimi decenni del XVIII secolo segnati dal ruolo protagonistico che essa ricoprì in quanto metropoli di riferimento dell'Illuminismo italiano, e ricostruire una fase cruciale della formazione artistica di un musicista, Mozart, che proprio in quegli anni, sotto il cielo della capitale della Lombardia austriaca, sperimentò in tutte le sue più contrastanti sfumature quanto esaltante e insieme dura fatica comportasse la trasformazione del proprio genio prodigioso in un mestiere di cui vivere. Aiutato da documenti d'epoca il lettore potrà divertirsi a fantasticare su ciò che la crudeltà del Tempo, per nostra fortuna, non ha ancora del tutto divorato. -
Tempus fugit. Il grande libro delle sentenze latine
Sconfinato è il numero di latinismi che hanno germinato nelle lingue moderne, espressioni che affiorano con quotidiana frequenza nel nostro parlare e comunicare, spesso senza che ce ne rendiamo conto. Ecco quindi raccolto qui il meglio di Virgilio, Orazio, Seneca, Catullo, Properzio, Lucano, Cicerone, Giovenale e moltissimi altri, autori latini e illustri classici greci, coprendo con i latinismi fraseologici quasi tutti i grandi settori delle attività umane, dal campo religioso e liturgico a quello letterario e filosofico, dal giudiziario e giuridico all'architettonico e militare, da quello medico con i famosi precetti della Scuola salernitana e di Ippocrate, fino a ciò che la natura insegna a tutti gli animali. Attraverso la consultazione di queste pagine il lettore non solo potrà appagare la propria curiosità di fronte all'immutata vitalità del latino, ma per chi non sa il latino è una fonte ineguagliabile per figurare bene con una citazione che potrà usare nel modo corretto, ampliando così la propria conoscenza di un mondo e di una natura fatti di emozioni e collocati nella realtà delle passate generazioni. -
Mina. Mito e mistero
Mina, mito e mistero o semplicemente simbolo di un'epoca? Certo è che Mina ha camminato di pari passo con un'Italia che si trasformava, socialmente e psicologicamente. Lei ha solo seguito il suo istinto. È sparita dalle scene, eppure è presente. Sempre protagonista, sempre personaggio da copertina.