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Il ragazzo che leggeva alle donne
I mesi attorno all'armistizio dell'8 settembre '43, in un paesino del Piemonte, gli uomini sono al fronte e sui monti, nelle fabbriche nelle campagne e nelle case restano per lo più le donne con i bambini. rnrnTota Germana, tota Erica, tota Rosalia e tota Consolata hanno un intero piano a disposizione nell’Albergo Reale. A volte se ne aggiunge una quinta, tota Santina. Si ferma due o tre giorni, non di più. rn«Tota Santina quando torna?» rnRispondono alzando le spalle. Non lo sanno. Oppure non vogliono parlare di tota Santina. Non l’hanno molto in simpatia, l’ho già capito. rnDi tutte, tota Santina è, invece, quella che preferisco. Si interessa alle mie cose di scuola, mi sorride sempre, mi abbraccia, e le piace pettinarmi, con delicatezza, senza tirarmi i capelli una sola volta. Come non sa fare mia madre. rnQuando arrivo, nel pomeriggio, dopo aver finito i compiti, l’albergo è nel momento di pausa, sparecchiate le sale ristorante, a un tavolo zio Fabrizio dorme con la testa appoggiata sulle braccia conserte. Sono le ore morte, prima che i fornelli tornino in azione, tornino le tovaglie bianche sui tavoli, giungano i primi avventori. Sono anche le ore in cui salgo a trovare le tote. Sempre che zia Speranza non mi dica: «Oggi niente tote, non bisogna disturbarle». rnrnrnrnIl protagonista e voce narrante, 10 anni, si muove tra il convento delle suore dove va a scuola e l'albergo di zia Speranza che ospita le tote, cioè le guardarobiere, cioè le “signorine disponibili”. rnSono due clausure entrambe, e a entrambe il ragazzo fa compagnia con le sue letture ad alta voce. E soprattutto, nel convento e nell'Albergo Reale, ascolta: ascolta i racconti sulle vite e le vicende del paese, ascolta i consigli su questioni di cuore dispensati dalle tote – proprio come dalle suore – e ascolta i traffici politici del cuoco sindacalista della Camera del lavoro – proprio come quelli di Danilo, del sindacato fascista. rnSono tempi difficili da decifrare, tanto più per un ragazzino alle prese con il diventare grande, che cerca confini netti tra il giusto e lo sbagliato, e si invaghisce della capricciosa compagna di giochi, figlia del comandante del presidio fascista. I contorni sono sfumati come le Alpi quando si svegliano nella nebbia. -
Canto dell'astronauta pazzo
È un lungo poema, memoriale bislacco di un io errante maschile in fuga dalla realtà fisica dopo una cocente delusione amorosa. Fra realtà e immaginazione, vita concreta e stato allucinatorio, si susseguono circostanze e contesti con personaggi dalla cultura letteraria e non solo, da Eva madre dei viventi ad Astolfo a Jurij Gagarin sino all'incontro con Dio. Un messaggio visionario sul futuro dell'umanità, un elogio della pazzia, un inno al potere trasfigurante dell'amore e della poesia. -
Nel mondo dei qualsiasi
Una raccolta poetica molto unitaria, che in un lungo dialogo con sé e con gli altri apre a uno sguardo pieno di comprensione sulla vita e il mondo dei qualsiasi. Dove la poesia diventa una lingua in più, più consapevole di altre, con cui comunicare; narrazione distillata, che scava fino alle radici; disciplina, metodo di comprensione e forma di ricchezza da condividere. Al servizio della parola. Senza pretese su di essa. -
Il cuore in tasca
La poesia, «durante lo scorrere / ordinario del tempo», aiuta a vivere, soprattutto quando certi minuti che «devono credersi importanti», «vi arrivano / addosso con brutalità, a passi pesanti, e vi aggrediscono». Nella Prefazione Francesco Muzzioli scrive di versi ironici e discorsivi, con parole che sono cose e però dicono altro. Annota che non c'è nulla di ermetico o di sottilmente evocativo in questa poesia che, nell'ampio tratto di un verso preferibilmente lungo, mostra affabilità verso il lettore. È un volare basso. Parte sì dalle cose, ma per distorcere la loro quieta e normale apparenza, per leggerle da una posizione critica, vale dire vedendole non come ""dati"""", ma come punti nodali: nodi che, dice il poeta, «alla mia mente piace sciogliere. Per ogni nodo che riesco a sciogliere / mi sento più libero»."" -
Zelindo e Argentina
Questo è un romanzo su un padre e una figlia, le esistenze ricostruite dalle loro voci e dalle pagine di un diario. Zelindo, di famiglia contadina, è un maestro elementare nato trentacinque giorni dopo il Partito Nazionale Fascista. A vent'anni, seconda guerra mondiale, parte soldato, in testa i Canti di Leopardi e una ragazza che lo ha rifiutato. Poi, in un matrimonio faticoso, nasce Argentina, che lo fa innamorare della vita. Argentina, anatomopatologa, legge le cellule dei corpi come una chiromante fa con le carte. Ha vent'anni negli anni Settanta, conosce il pericolo e la bellezza della rivolta. E poi, anziana, il compagno di una vita la lascia per una giovane artista iraniana. E nasce un altro bambino, e anche lui fa di nuovo innamorare della vita. -
Il tempo nello specchio
Questi racconti descrivono un mondo senza tempo, onirico, con i fatti contingenti che si dilatano a diventare eterni. Non ci sono semplici metafore, ci sono metamorfosi, metempsicosi, trasferimenti di anime in altri corpi. La narrazione è scandita da ritmi musicali che permettono a chi legge l'inserimento in una natura prodigiosamente in sintonia, se rispettata. Le storie sublimano, come per incanto, i sogni e le speranze dell'infanzia e stimolano a riflettere ed emozionarsi senza distinzione tra sogno e realtà, tra uomini e animali, tra ieri e oggi. -
Storia di ordinaria avvocatura
In una Venezia raccontata e consumata nella vita di ogni giorno, illuminata dal sole o avvolta dalla nebbia o inondata dall'acqua alta, ma sempre affascinante, l'avvocato Simone Sacchi è alle prese con vari casi, ma soprattutto a tenerlo sulle spine è il suicidio (o omicidio?) di un noto professionista in cui è coinvolto un suo cliente. Nonostante alcuni barlumi, la delusione per i meccanismi del potere che dominano anche la giustizia porta Sacchi a dedicarsi all'avvocatura di strada, all'assistenza e alla tutela di chi non ha più nulla. Forse, nel generale grigiore morale, uno spiraglio di luce si intravede. -
Giovanni Ragagnin. Dire no al nulla
Giornalista, narratore, sperimentatore di forme e linguaggi, Ragagnin (Buja, 1926-2003) esordisce nella letteratura con Rattle! (Cooperativa Scrittori 1975) e prosegue con A Pla Tà (1994), Vibrido (1998) e Il tipo (pubblicato postumo nel 2005), tutti editi da Manni. Nel 2013 un convegno ha ricordato lo scrittore a dieci anni dalla morte. Nel 2016, a novanta dalla nascita, vengono pubblicati gli Atti. È questa l'occasione per ripercorrere la vita, l'impegno e la ricerca letteraria di un autore ancora attualissimo, che a lungo e tenacemente si è misurato con la sperimentazione non solo linguistica. Gli interventi sono a firma di Anna Grazia D'Oria, Rodolfo Zucco, Rudi Fasiolo, Carlo Londero, Renato Calligaro, Marina Marcolini, Laura Nascimben, Rossana Valier. Gli scritti vengono arricchiti da una coinvolgente intervista di Sara Cernaz a Carmen Fornasiere Raganin, testimonianza di vita e di affetto. Il volume si chiude con apparati iconografici e documenti inediti. -
Romanzo per la mano sinistra
Il libro di Giancarlo Micheli attraversa una fase centrale della storia del Novecento, dalla seconda guerra mondiale alle lotte degli anni Sessanta e Settanta, con un ritmo epico, che sovrappone fiction e vicende reali, invenzione e documentazione storica, con una trama in cui la narrazione in terza persona si intreccia con quella epistolare. Nella lacerata storia d'Italia e d'Europa, nell'orizzonte geografico attraversato dai personaggi si disegna un'immagine delle vicende del primo dopoguerra, dei modi molteplici con cui il potere ha imposto la sua continuità e della varia resistenza di una sinistra, la cui passione si incarna nelle figure della famiglia Bauer, nel lascito di memoria e di fedeltà che il padre Stefan lascia al figlio Bruno, ostinato fino alla fine a svelare e a mettere in luce le trame occulte del potere. Le ragioni politiche si intrecciano strettamente alla memoria familiare: uno sguardo indietro al Novecento, pieno di eventi cruciali, ripercorsi nelle loro contraddizioni, illuminati dal punto di vista di una sinistra che non rinuncia alle sue tradizioni e ai suoi grandi modelli novecenteschi. -
Orlo invisibile
Le poesie, in tre sezioni molto legate, esprimono il senso del divino che, insieme al realismo fiabesco della natura, si fa contesto armonico di speranza nonostante le disarmonie create dagli uomini. L'unità dei valori riconosciuti universali - fra cui la preghiera, proposta a fine raccolta come riscrittura del Salmo 144 - è luce che agevola il cammino nel circuito esistenziale. -
Il ghepardo della Lunigiana
Katia Rinero è una cantante di provincia che negli anni Settanta vive un successo rapido e inatteso. Dapprima come solista, poi con il gruppo dei Navigators, l'artista della Lunigiana dal corpo agile e flessuoso è per alcuni anni sulla cresta dell'onda. Ma i tempi cambiano, le etichette discografiche chiedono altre voci, altri volti: dai palcoscenici più importanti, Katia finisce a esibirsi nelle balere e nelle sagre di paese, dimenticata dai fan e dagli impresari. Le delusioni professionali, gli amori infelici, il tormentato ruolo di madre però non la induriscono, né la rendono saggia: Katia non perde la sua schiettezza, la sua impetuosità. -
Il cugino Attilio
Il casato di lignaggio in un cittadina del Salento leccese è in primo piano in un narrato-saga, prosecuzione reale del precedente ""Angelo Falco"""", del 2011. Racconta vicende del secolo passato intrecciate fra la piccola storia di una provincia del Meridione e quella più grande italiana. Ferruccio Marzano ripercorre la vita pubblica e privata del protagonista e di chi gli sta attorno con l'intento di fissare le coordinate delle radici e di un percorso esistenziale indice dei mutamenti della società: le stagioni di un bambino poi adulto ed anziano sono emblematiche della trasformazione in atto nel contesto di un paesino e dell'Italia intera."" -
L' infinito dei verbi
In questa raccolta poetica accade che le parole, quanto più sono pronunciate nella loro forma indefinita, tanto più sono pronte a definirsi in pensieri e accadimenti, in un ritmo aperto, che accoglie i gesti divenuti necessari insieme alle rivelazioni nuove e ossessive. Prende vita una riflessione su concetti e suoni che pronunciamo quotidianamente - Io, Spazio, Natura, Paura -, su imperativi interni ed esterni, sulla meraviglia dell'intelligenza matematica innata, sul coraggio del pensiero e della progettualità. Una poesia al presente, dove è assente la narrazione del ricordo, dove l'accadimento improvviso, eccezionale rimanda, su altra scala, alla regolarità di quell'evento. -
Le vie della crescita per la piccola impresa. Dai valori familiari al valore aziendale
La piccola impresa ha un futuro? La dimensione ridotta è un limite o un punto di forza? Quali vie bisogna seguire per esprimere appieno le potenzialità di crescita e raggiungere fatturati e profitti soddisfacenti? Il libro prova a dare una risposta a questi interrogativi focalizzandosi su un campione di imprese familiari di successo, di cui illustra e analizza i principali percorsi strategici. Nella prima parte del volume sono prese in esame le caratteristiche della piccola impresa familiare: se ne descrivono i tratti distintivi soffermandosi in particolare sui rapporti tra famiglia e impresa, sulla governance, sui nodi del passaggio generazionale, sull'innovazione e i processi di cambiamento continuo necessari per competere efficacemente nel mercato nazionale e globale, sul brand e il controllo di gestione, sul rapporto banca-impresa, con specifico riferimento alle relazioni con le banche locali. -
Che non rimanga traccia
Questa raccolta poetica è costruita intorno alla consapevolezza di essere e agire nel quotidiano comunicare. Calati nella realtà, pur rimanendo nell'ombra, i versi dicono di certezze e incertezze, desideri, consolazioni in un mondo che è respiro ampio e non permette soste. Rimane saldo l'amore come volontà e insieme rimpianto, dolcezza e sofferenza, nel gioco dello spazio sottile della vita. -
Giuseppe nei tempi del mare
La storia di Giuseppe è una storia che si svolge sul mare, anzi su tanti mari sui quali si gioca il destino degli uomini. La vita del protagonista si misura e trova compimento nella liquidità delle rotte marine che determinano il flusso dei ricordi e stimolano il racconto delle vicende del passato. Il ritorno al porto da cui si è partiti, nel senso reale e metaforico, conclude un'esistenza scandita dal ritmo delle onde, favorevoli e contrarie, custodi del corso delle memorie e di un'identità personale che viene ancora cercata e difesa. -
Se un altro fosse me
Questo nuovo libro di narrativa di Roberto Vignoli è il risultato della selezione di racconti, da un insieme di cinquanta, scritti dal 1984 in poi. Si tratta quindi di testi che testimoniano momenti e tempi letterari diversi, proprio per il lungo arco di anni, raccordati e scelti in base al criterio della narrazione in prima persona, come storie di altri però, da cui il titolo ""Se un altro fosse me"""". A iniziare da """"Corteggiamento alla vodka"""" sul tema dello svuotamento di Roma in agosto """"con il sole a picco sull'asfalto e gli occhiali che scivolano sul naso"""", con conseguenti incontri e scelte surreali e da """"Il bacio di Arturo"""" in cui il protagonista """"gode di piccole meschinità"""" nella sua vita """"di esagramma-giardiniere-spettatore"""", tutto il libro è giocato su cifre narrative che deformano la realtà attraverso esperienze che superano """"il limite"""", dandoci una letterarietà che si alimenta di una totale libertà di tempi, situazioni ed esperienze, fino al paradosso e al non senso."" -
I cantautori italiani. Cofanetto
Il cofanetto contiene i seguenti volumi: Angelo Branduardi. Futuro antico, L'archetipo, Le canzoni/M. Bonanno; Paolo Conte. Sotto le stelle del jazz/M. Bonanno; Francesco De Gregori. Cercando un altro Egitto/M. Bonanno; Eros Ramazzotti. Se bastasse una canzone/M. Macale; Pino Daniele. Un uomo in blues/ M. Macale; Zucchero. Un amore sempre più blues/M. Macale; Pierangelo Bertoli. I certi momenti/D. Mangiardi; Fabio Concato. Il vizio di smarrirsi e di cercare/P. Marsich; Io, giullare da niente, ma indignato. L'universo tematico di Francesco Guccini/M. Antonellini; Verso Antonello. Percorsi nei testi di Antonello Venditti/M. Rigamonti. -
La memoria dell'esilio. L'esilio della memoria
"Siamo la memoria che abbiamo. Senza memoria non sapremmo mai chi siamo. Sono un animale della terra come ogni essere umano, con pregi e difetti, con errori e ragioni, lasciatemi che rimanga come tale con la mia memoria, quella che io sono. Non voglio dimenticare nulla""""." -
L' Andromeda di Euripide. Edizione e commento dei frammenti
"La figura di Andromeda, nella mitologia greca, riveste un ruolo di rilievo, ma non di spicco: la fanciulla liberata da Perseo percorre infatti l'arco della letteratura classica dai primi secoli fino alle sue propaggini bizantine e medioevali attraverso il riferimento di fonti plurime, ma il suo prestigio non è paragonabile alla rinomanza di altre eroine consacrate dalla tradizione attraverso sopratttutto la menzione omerica, come potrebbero essere Penelope, Elena, Eletta o Clitemnesta""""."