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Giornale storico del centro studi di psicologia e letteratura. Vol. 18: Psicologia e ironia.
Freud, con la sua opera Il motto di spirito, può essere considerato anche tra i più importanti scrittori umoristi del Novecento, alla stregua di Cervantes, Lewis Carroll, Joyce, Steinbeck, Jarry, Fante, Ionesco, Ennio Flaiano e Dario Fo. L'inclinazione del Padre della Psicoanalisi anche allo studio della battuta di spirito e la sua scoperta delle connesse implicazioni inconsce, significative e curative, deriva certamente dalle sue origini ebraiche. Oggi, tutti gli psicoanalisti suoi discepoli, semiti o gentili, ortodossi o dissidenti, non possono fare a meno di utilizzare l'ironia come uno strumento utilissimo e sublimante del loro lavoro. Inaugurata da Socrate come strategia maieutica, studiata da filosofi come Kierkegaard, Bergson e Jankélévitch, l'ironia è un atteggiamento verso il mondo che può diventare uno stile di vita. Il discorso ironico si gioca, anche, tra riconoscibilità e leggerezza. Gli interventi degli autori che hanno partecipato a questo volume, che spaziano dalla filosofia alla letteratura, dalla clinica al teatro e al cinema, sembrano voler indicare che l'ironia può essere un modo intrigante e lucido al fine della ricerca della verità. -
La tentazione psicotica
Come si può essere attirati da qualcosa che ciascuno teme: la via verso la psicosi? Tuttavia, può accadere che la violenza pulsionale oltrepassi i suoi limiti e la tentazione psicotica diviene allora una possibilità. Essa traduce allo stesso tempo l'eccesso e la mancanza, il caos e il vuoto, il fuori tempo e il fuori luogo. Come parlare allora di regressione quando la tentazione psicotica impone un faccia a faccia con l'enigma più radicale, quello di essere se stessi e di essere al mondo? L'autrice propone in questo testo una ""passeggiata immaginaria"""" attraverso la sua esperienza clinica e la rilettura di alcuni testi-chiave per la comprensione del fenomeno psicotico."" -
I Beatles e le narrazioni familiari. Prima del mito
Primavera del 1956: nascono i BlackJacks. Estate 1956: gruppo ""skiffle"""" di adolescenti i Quarry Men. Le scuole insieme: Pete Shotton, Nigel Whally, Rod Davis, Eric Griffiths e Ivan Vaughan che presentò Paul a John alla festa di S. Peter Church il 6 luglio del 1957. Paul, nel '58, presenterà George. Le famiglie di amici e altri nomi del gruppo: Johnny and the Moondoogs, Long John and the Silver Beatles. La musica di quegli anni: cosa accadeva in Italia? La differente cultura... la guerra persa e i personaggi: Allan Williams, Cynthia Powell, Stuart Sutcliffe, Bill Harry, Pete e Mona Best, Neil Aspinall, Mal Evans, Bob Wooler. Il Club Jacaranda, il Casbah Coffe Club, il Blue Angel, il Cavern Club. Ad Amburgo? L'Indra Club, Kaiserkeller, Top Ten, Star Club. I personaggi di Amburgo: Bruno Koschmider, Horst Fascher, Manfred Weissleder& Tony Sheridan e i Beat Brothers col primo disco """"My Bonnie"""", poi, Astrid Kirchherr, Klaus Voormann. Il """"quinto"""" Beatles: Brian Epstein! Fuori Pete Best, dentro Ringo Starr... e """"Love me do"""". Quanti segreti di famiglia? Conflitti, separazioni e riflessioni psicologiche sull'adolescenza e sulle reazioni ai traumi. Con 80 foto Liverpool, Amburgo, Londra. Prefazione di Franco Farias. Presentazione di Rolando Giambelli."" -
Con la cortesia. Nuovi intrecci relazionali in psicologia
L'idealizzazione rinascimentale della cortesia può essere letta come l'espressione di un potente desiderio umano, cioè che i conflitti, eventuali e in corso, si risolvano nell'armonia arrivando a un equilibrio di pace. La cortesia, pertanto, si fa possesso e impiego di buone maniere unito alla considerazione per gli altri: un'attività di profonda attenzione per i desideri e i sentimenti altrui. La cortesia nasce da amore e moralità, quindi internamente all'individuo ed è come se non ci fosse altro luogo più sicuro e sincero se non la propria intimità. Nei principi d'impiego della cortesia va fornito qualcosa che serva a soddisfare chi ascolta promuovendo il benessere altrui, cioè tenendo in considerazione, contemporaneamente ai propri, i sentimenti degli altri. Sappiamo che sono tre le principali regole da ricordare: non importi (cioè non sei l'unico ed il più forte), offri delle alternative (non costringere gli altri a piegarsi), fai sentire il tuo interlocutore a proprio agio (offri spazio per l'altrui comodità anche d'espressione). Cortesia è benevolenza verso gli altri, cioè non bisogna vincere su qualcuno o qualcosa. -
I Simpson e la psicologia
Chi sono e cosa rappresentano veramente i Simpson? Specchio della società occidentale a noi contemporanea, fanno parte dell'immaginario collettivo e della cultura popolare, entrano prepotentemente nella realtà a 3 dimensioni, trasmettono, esemplificano e umanizzano ""questioni psicologiche"""" individuali e gruppali altamente complesse, mai routinarie e solo apparentemente banali. Il fascino che li ha resi così tanto familiari è implicito, quasi magnetico; in qualità di """"archetipo"""" del XXI secolo, sono rappresentanti di un esistenzialismo e di una psicologia che amplifica la loro stessa caratterizzazione, perché incarnano un modo di vivere del quale non possiamo disinteressarci, ma che allo stesso tempo è improbabile emulare, biasimare o accettare senza spirito critico. Quella portata sulla scena con i Simpson è una sorta di metafora esplicativa della società e dell'uomo moderno, la cui sfera psicologica e inconscia viene artisticamente mascherata attraverso un'impeccabile finzione """"animata"""" ed è veicolata da un particolare modello di humor e di sarcasmo che riesce a celare e a """"rendere innocui"""" conflitti psicologici e sociologici """"globali"""", molto profondi e radicati. Prefazione di Paolo Cruciani."" -
Signore di Romagna. Le altre leonesse. Dame, amanti e guerrieri nelle corti romagnole
Si propongono qui le vicende delle figure di donna che, presso le corti romagnole, si fecero protagoniste di una storia insieme splendida e sanguinaria. Passano così nel libro: gli amori tragici di figure immortali come Francesca da Rimini e Parisina Malatesta; i tradimenti finiti nel sangue, nei quali le donne furono ora vittime come Barbara Manfredi, ora implacabili congiurate come Francesca Bentivoglio; gli eroismi di Signore entrate nel mito, capaci di ergersi al modo di impavide guerriere, come nel caso di Cia degli Ordelaffi, e di Diamante Torelli; le raffinate figure di Isotta degli Atti e di Violante Malatesta, testimoni e forse ispiratrici dei due capolavori del Rinascimento romagnolo: il Tempio Malatestiano di Rimini e l'aurea Biblioteca Malatestiana di Cesena, ""memoria del mondo""""."" -
Lo zen della tagliatella romagnola
Con intelligenza e passione, il libro propone attraverso la specie della tagliatella - o meglio attraverso la sua essenza, appunto il suo zen - lo spirito della Romagna, tenera e aspra, colorita e sensuale nella ricchezza degli odori e dei sapori. Ma la Romagna così legata alla terra non per questo è esclusa dalle raffinatezze del pensiero riflesso, perché - sostiene Galizzi - negli antichi detti della nostra terra si esprime assai spesso la filosofia allo stato puro, intanto e in primo luogo perché tutto ciò che è spirituale passa attraverso il materiale. Scrive l'autore, in un passaggio del libro: ""Le tagliatelle sono reali come reali sono le sensazioni che da esse derivano, eppure altrettanto possibile è andare oltre quella fisicità. Bisogna intuire quello che succede dentro di noi e sentirlo in maniera diretta lasciandoci trasportare altrove. Le tagliatelle sono una strada, sono l'impronta dei fiumi che solcano le colline della Romagna"""". Vedrà il lettore con quanta tenera e brillante ironia il libro racconti, nel gusto dei mangiari e dei sapori, e dei frutti della terra, lo zen della Romagna più vera."" -
Calicanto 2011
Dieci anni di Calicanto: un compleanno importante per una iniziativa nata in sordina, un filo di voce, ma con tanta forza dentro. Non ho conosciuto Antonio Agi, ma sono certa che avrei scoperto nelle sue intenzioni la volontà di dar voce alle parole del quotidiano, proprio attraverso l'incanto con cui i bambini si aprono alla vita, il candore e la spontaneità con cui fanno diventare unico, grande e importante ciò che i nostri occhi hanno spesso cessato da tempo di vedere e il nostro animo di sentire. Chi crede nel valore della poesia non può che essere pervaso di positività, di fiducia nel futuro come lo sono bambini e adolescenti, protagonisti di quel futuro. -
Il Casante di Raffanara. Storie di contadini nella Romagna del Seicento
La civiltà contadina nella Romagna del sec. XVII è qui rappresentata attraverso una saga familiare, nella quale passano i lavori dei campi, la lotta per la sussistenza, il governo domestico dell'azdora, la religiosità agreste, con i suoi santi e i suoi riti, le sue credenze e le sue superstizioni, gli impasti di speranze e di delusioni, di contrasti e di dubbi, e l'anelito al riscatto, che rende eterni e del tutto contemporanei gli uomini e le donne di questo mondo: compresi gli illustri signori che attraversano la vita dei nostri remoti lavoratori dei campi. -
Bibit archipoeta. Stecchetti e i papi
Stecchetti patriota, Stecchetti anticlericale e Stecchetti... papa: il gioco letterario del travestimento, caro al poeta romagnolo, portato nel campo dell'avversario clericale con le sembianze di Bepi (controfigura di papa Pio X), in una divertente sfida a colpi di sonetto e casseruola. Una festosa e bacchica celebrazione di Olindo Guerrini (1845-1916) a cento anni dalla morte, venata dalla malinconica considerazione della vanitas introdotta dalla narrazione di un episodio perso nelle nebbie della storia: quello dell'Archipoeta Baraballo e dell'elefante Annone nella Roma di Leone X. Il libro accompagna il lettore in un percorso che dagli albori del mestiere di letterato nelle corti del '500 giunge ai pontefici dell'Italia unita che ispirarono le satire di Stecchetti. Dai vili e dannati cortigiani, fino alle ""magnazze"""" dell'osteria ravennate della """"Zabariona"""", dove, in una specie di contro- conclave, Pulinéra sogna di farsi papa e godere di pantagrueliche delizie."" -
I misteri di Imola. Tra storia, leggenda e cronaca
Imola, la romana Forum Cornelii: una città della provincia italiana con qualcosa di uguale a tutte le altre e qualcosa di diverso. Il suo territorio ha una storia di insediamenti umani che arretra ai lontani tempi del paleolitico e si confonde con quella di una geologia singolare e attraente. Innumerevoli studiosi l'hanno indagata, rispondendo a molte domande e proponendone molte altre: dubbi e controversie che alimentano il dibattito storiografico cittadino e scompigliano le idee ricevute. Del resto il suolo stesso non smette di restituire memorie che si inseriscono nei quadri consolidati, li arricchiscono e li modificano. Rispetto alla considerevole quantità di scritti storici riguardanti Imola, questo libro sceglie di indugiare sui margini, ritagliando alcuni episodi là dove sembrano emergere tratti inquietanti, orrifici o favolistici, un particolare curioso, qualche garbuglio... In questo spirito, Giuliana Zanelli va alla scoperta di aspetti lasciati in ombra e di dettagli taciuti: la Storia non è mai raccontata una volta per tutte. Ogni voce narrante ricomincia da capo. -
Leopoldo Lucchi, «Gigi». Il partigiano, il politico, il sindaco
Scrivono gli autori nella loro nota di premessa: «Il contributo che Leopoldo Gigi Lucchi - il partigiano, l'uomo politico, l'amministratore - ha dato alla propria comunità, nei decenni che lo hanno visto protagonista nella vita politica cesenate, si coglie nei progressi che la città ha conosciuto, divenendo in quegli anni pienamente partecipe della crescita complessiva della Romagna. Questa consapevolezza ci ha stimolato a cercare di consegnare ai Cesenati una conoscenza dettagliata e documentata della vita di un politico che ha saputo essere anche il sindaco di tutti. In ciò è stato guidato dall'interesse generale e dalla ispirazione unitaria che lo ha accompagnato fin dal tempo della Resistenza. Oggi che la politica è spesso colpita da giudizi negativi sulla stessa moralità dei protagonisti, ci piace sottolineare la rettitudine dell'uomo: consapevole di questa sua nettezza morale, dopo trent'anni di Consiglio Comunale, quindici dei quali come sindaco, Gigi soleva dire con tranquillo orgoglio: «Esco povero così come sono entrato». Nel ripercorrere la vita di Leopoldo Lucchi, abbiamo inevitabilmente ricostruito anche la storia politica e amministrativa della città. -
La vita non è un gioco
Quando la giovane Colette Doucet arriva da Parigi nella scuola di Dieppe, la sua bellezza sconvolge i suoi nuovi compagni e lo stesso professor Bordes, per suo conto figura originalissima e affascinante di insegnante, capace di coinvolgere ed entusiasmare i suoi allievi. Bordes tenta invano di ""non vedere"""" Colette, per quanto - come osserva nel segreto del suo animo - lei sia «luminosità, un mucchietto d'oro» che apre «uno spazio d'aurora». A muovere di qui, Jean-Jacques Gautier, con capacità di analisi psicologica, a raccontare la reciproca fascinazione che lega il professore e l'allieva: un amore non dichiarato, non consumato, ma consapevole, intenso e conturbante. Senonché si rappresenta nel libro anche il dolore della moglie tradita e lo scandalo suscitato nella città, fino a che la diagnosi di un medico sconvolge gli assetti, riattiva il movimento della narrazione, costringe al passaggio dal canto dell'amore all'attesa possibile della fine, nella cui minaccia si cerca un rifugio, un singolare approdo di consolazione."" -
Il disegno di Bagno di Romagna durante le distruzioni e le minacce del fiume Savio fra Cinque e Seicento
Il paese di Bagno di Romagna, sorto e ampliatosi nel letto del fiume Savio, ha sopportato per secoli le sue inondazioni che tra Cinque-Seicento, due magistrature fiorentine registrarono con ricchezza di particolari. Tra gli architetti, gli ingegneri e i capomaestri che visitarono la Val di Bagno, vi furono tecnici impegnati in importanti realizzazioni di opere pubbliche nel granducato, e nella costruzione di ville e resedi per il principe: tra questi nominiamo Gherardo Mechini; David Fortini, nipote di Niccolò Pericoli detto il Tribolo; Francesco Baglioni, un intagliatore, credibilmente nipote di Baccio d'Agnolo. Fra tutti, però, emerge Bernardo Buontalenti che essendo in Val di Bagno, probabilmente per curarsi i primi sintomi della gotta, fu chiamato dal granduca a visitare per suo conto alcuni lavori aperti nella valle. La documentazione - che permette di descrivere le tragiche inondazioni e gli interventi degli uomini di Bagno e delle magistrature centrali per risanare il paese, che qualche volta rischiò di essere abbandonato, e mantenere utilizzabili le acque calde - fornisce anche splendide rappresentazioni grafiche, degne anche di una valenza artistica. -
Amarsi cucinando sano. Le ricette romagnole della nonna rivisitate in chiave salutista
"Il mondo è in mano a coloro che hanno il coraggio di sognare e di correre il rischio di vivere i propri sogni"""" (Paulo Coelho). Questo libro vuole essere un dono proprio per tutti coloro che amano il cibo, la buona cucina, ma che amano anche se stessi e vogliono sperimentare il giusto mix tra piacere della tavola e salute. La cura del nostro io non sta solo nella facciata, ma anche all'interno; prendersi cura di se stessi è il miglior regalo che ogni giorno possiamo farci, anzi, che dobbiamo farci partendo proprio da una sana alimentazione: """"Amarsi cucinando sano"""" è nato proprio per questo! Un ricettario della tradizione romagnola rivisitato in chiave salutista nel quale i ricordi culinari della nonna materna si incontrano con le esperienze dell'autrice per costruire un'antica e nuovissima cultura del cibo e della salute." -
Adelina
La marchesa Orintia Romagnoli Sacrati è stata la più importante scrittrice nata a Cesena, dove venne alla luce l'11 ottobre 1762 dal marchese Lucio Romagnoli e da Caterina Leonardi Della Rovere, contessa di Montelabate. Per certo fu la prima scrittrice romagnola e, probabilmente, italiana, a pubblicare un romanzo. Formatasi in ambito arcadico, accolse con entusiasmo lo spirito, i temi e lo stile del Romanticismo proponendosi come un'antesignana del genere letterario romanzo che, nelle varianti del romanzo preromantico cosiddetto gotico, e del romanzo epistolare e storico, caratterizza quel movimento culturale. Personalità innovatrice, visse con generosa partecipazione le travagliate vicende e i profondi rivolgimenti del suo tempo, aderendo agli ideali di emancipazione femminile e di indipendenza italiana dal dominio straniero: una figura complessa, anche contradditoria, di certo intrigante e capace di suscitare un particolare interesse. -
Misteri e curiosità di Faenza e delle vicine valli appenniniche
Da anni Eraldo Baldini indaga la storia e l'etnografia della Romagna. Lo affascinano anche gli argomenti e le vicende che riguardano il loro ""lato oscuro"""", cioè i misteri, i segreti, le stranezze: temi ritenuti marginali, che raramente compaiono nel libri di storia dedicati ai vari territori e città. Argomenti che risulterebbero poco decifrabili, nella loro forma e portata, se l'analisi non si estendesse ai campi dell'immaginario collettivo, della leggenda, della forma mentis che muta insieme ai quadri storici e sociali; argomenti che risulterebbero inoltre ostici, se non fossero approcciati in modo multidisciplinare quegli aspetti della storia che trovano la loro essenza nella """"cultura"""" intesa non solo come """"sapere"""", ma anche come """"mentalità"""". Ed ecco che su Faenza, dintorni e vicine valli appenniniche Baldini ci offre un affresco che, illuminando momenti e aspetti della vita di quelle comunità e andando dall'antichità all'attualità, comprende storie di draghi, di fantasmi, di inquisitori e cacce alle streghe, di strane ritualità cittadine, di fenomeni collettivi di ossessione o di isteria, di scheletri di giganti, di segreti del sottosuolo, ecc."" -
Storia di Faenza. Dalla preistoria all'anno Duemila
In principio furono probabilmente acquitrini e paludi, foreste e selve, zanzare e malaria, e i primi abitanti di queste lande scelsero di stare un po' più in alto, sui terrazzamenti pedemontani, come il colle di Persolino. Chi erano? Villanoviani, Umbri, Sabini, Etruschi? Forse tutti questi. La Faventia romana nacque contestualmente alla via Emilia o molto dopo? Dopo la crisi della Ravenna imperiale, dalla cui vicinanza aveva tratto fortuna e ricchezza, quale fu il suo destino durante la guerra gotica e quante volte la conquistarono i Longobardi? Domande alle quali questo libro cerca di dare una risposta. Poi venne il Medioevo, con la nascita del Comune e in seguito della Signoria dei Manfredi. Guicciardini e Machiavelli sono qui, per un breve periodo, nel '500, poi arriva il potere papale, ma anche la Riforma protestante, della quale Faenza sarà uno dei centri italiani più importanti. Nei secoli successivi si forma la struttura urbana della città moderna con le eccellenze del neoclassicismo. Dalla venuta di Napoleone fino al Risorgimento, dall'unità italiana fino alle due guerre mondiali e al fascismo, dalla ricostruzione ai giorni nostri, si dipana infine questa nostra storia. -
Enciclopedia gastronomica della Romagna. Vol. 2: Cucine e vini della Romagna.
Una collana in tre volumi - ognuno dei quali autonomo e in sé concluso - per raccogliere e riassumere l'intera esperienza del maggior esperto della civiltà enogastronomica della Romagna: come a dire, sottolinea Ernesto Giuseppe Alfieri, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, «l'essenza, lo spirito antico dei romagnoli, la civiltà del nostro mangiare, la sua gente, la divulgazione dei migliori prodotti della nostra terra, dimenticati, scoperti e riscoperti». Anche in questo secondo volume, Pozzetto convoca sulla scena contadini e gastronomi di antica sapienza, narratori e poeti, cucinieri e saggisti per renderci, nelle sue pagine affascinati e militanti, la civiltà delle province romagnole, con i loro colori e i loro ""eccessi"""", così ben rappresentandoli, per non dire d'altro, nelle cascate di numerose ricette o nella pagine memorabili dei grandi padri della cultura romagnola, ovvero nella varietà infinita delle nostre cucine, dalla Valmarecchia al parco del Delta, dalle valli del Savio, del Senio e del Lamone ai territori del Ravennate, del Lughese, e oltre. Senza dimenticare le cuspidi e le emergenze della nostra civiltà del vino."" -
Criminalità e giustizia nel Montefeltro romagnolo. Una regione appenninica nel periodo post-unitario
La formazione prima di tutto giuridica dell'autore ha permesso risultati di oggettivo valore sia quanto ai rapporti fra legge e reato, fra crimine e repressione, fra legislazione e potere; sia nella ricostruzione del sistema giudiziario postunitario nelle sue articolazioni anche locali, quelle delle tre preture di Pennabilli, San Leo e Sant'Agata Feltria. Su queste basi, che potrebbero apparire asettiche e algide, s'innesta una narrazione di sangue e calore e vita: sono storie, sono uomini, sono fatti e luoghi, «un mondo remissivo ma nello stesso tempo selvaggio», soggezione supina e ribellione anarchica. La narrazione ha il sopravvento nella seconda parte del libro, dedicata al caso Martignone e al mondo della miniera: un mondo, che ormai pochissimo ha più a vedere col preesistente e circostante mondo contadino - il mondo innocente e affamato e crudele del ""danno dato"""" e del """"furto campestre"""" - dove il delitto è quasi sempre passionale e individuale.""