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Ricettario. Un manoscritto di fine Ottocento
Il libro che qui si propone è di interesse perché documento della cucina cesenate tra Ottocento e Novecento negli ambienti della borghesia e della aristocrazia cittadine: una sorta di Artusi cesenate, come qualcuno ha osservato. La stessa Monica Agostini (che dà conto nel libro del ritrovamento del ricettario) e sua cugina Carla Battistini (che ha curato la trascrizione), ne hanno inteso il particolare valore documentario, accettando in piena disponibilità il progetto editoriale loro proposto da Rino Zoffoli, già protagonista con l'associazione Pro Rubicone di altri progetti nei quali si è documentato il volto della cucina cesenate e romagnola di ambiente popolare. -
Affetti indesiderati
"'Affetti indesiderati' è la testimonianza complessa di una originale personalità di poeta, non riducibile a una scuola o a una delle correnti nelle quali oggi si esprime la poesia italiana: lontano dai tardi poeti post-ermetici o dai minimalisti impegnati a cancellare la tensione lirica, Eros Fioroni si abbandona consapevolmente all'empito delle passioni, lascia che infrenata e libera si esprimano la pienezza del suo mondo ideale, la forza della sua vita fatta di attese, di trepidazioni e di sogni e, nello stesso tempo, di proteste contro accadimenti e situazioni inaccettabili, contro destini doloranti e, apertamente, contro le molte forme di trascendenza alle quali attribuiamo l'accadere dei nostri giorni. E tuttavia, non bisogna credere a una poesia della immediatezza, non dominata dalla consapevolezza dell'arte: Fioroni sa perfettamente che la poesia non è semplicemente ispirazione, ma anche e soprattutto opera di un artiere (Carducci), mestiere di vivere (Ungaretti), prodotto di un operaio di sogni (Quasimodo), ovvero - come supremamente indicavano Edgar Allan Poe e Charles Baudelaire - matematica ed esercizio; lo mostra in particolare la ricchezza metaforica e simbolica del suo linguaggio, ricchissimo di immagini e di colore."""" (dalla presentazione di Roberto Casalini)" -
Il mazapégul. Il tutore della tradizione romagnola. L'insegnamento etico mediante docetismo ed ironia, da Hermes a Pulcinella
In apertura del libro, Renato Cortesi scrive: «la conoscenza della figura del mazapégul non ha mai avuto una diffusione più ampia di quella di un simbolo riconosciuto da una minima parte della popolazione romagnola, né ha goduto di una conoscenza particolare nemmeno in quelle stesse persone che oggi affermano di riconoscersi e di amare la cultura romagnola. Al di là di una ristretta cerchia di ricercatori e di appassionati della cultura di questa regione sono poche le persone che ancora lo ricordano; se poi si estende questa ricerca in base a criteri anagrafici, la situazione è ancor più sconsolante: gli unici a conoscerlo, in quella fascia della popolazione che sta sotto i cinquant'anni, sono i pochissimi scolari delle scuole primarie che hanno avuto insegnanti appassionati di queste tematiche e che hanno inserito la lettura di fiabe regionali e dialettali nei programmi scolastici di propria iniziativa, o di qualche giovane, un po' più in là con l'età, che è stato coinvolto in questi stessi interessi dall'attività di qualche associazione culturale che si è battuta per mantenere vivo il suo ricordo come uno dei simboli più significativi della cultura romagnola». In questa consapevolezza, l'autore ci propone un saggio. -
Il pane bianco. 1943-1945. Campo di sterminio Dora Buchenwald, pagine di orrore e di speranza
"Si invocava la morte affinché venisse a liberarci presto da quell'incredibile e insopportabile fatica di vivere che era il nostro patire quotidiano. Ma quando veniva il momento di distenderci ci si augurava di svegliarsi ancora...""""" -
Giovanni Bertoni. Un romagnolo nel KGB
Giovanni Bertoni è il protagonista di una vita avventurosa oltre ogni immaginazione. Faentino, figlio di un barrocciaio, aderisce giovanissimo al PCd'I e subisce umiliazioni e sevizie negli anni in cui il fascismo si impone con la violenza. Si vendica uccidendo due squadristi, espatria in Unione Sovietica e a Mosca è ammesso a studi di formazione politica. In seguito ricopre incarichi di crescente responsabilità fra gli emigrati politici, nel Comintern e infine nei servizi segreti. È ""interprete"""" del generale Nobile, è in Spagna negli anni della guerra civile, è nella redazione di Radio Milano Libertà al fianco di Togliatti. Poi il lancio col paracadute sulla Jugoslavia, il rientro in Italia sotto falso nome e l'attività di agente segreto in un posto chiave: il Ministero degli Esteri a Roma. Scoperto, torna a Mosca dove il """"Centro"""" lo assegna a una nuova e più difficile missione in Guatemala. Poco dopo è in Uruguay con la seconda moglie, la spagnola Africa de las Heras, dove è a capo della rete spionistica del KGB del continente latinoamericano. Personaggio dalle tante identità, poliglotta, scaltro, saldo nelle sue convinzioni politiche, Giovanni Bertoni è passato indenne attraverso prove durissime. Il libro ne racconta la vita straordinaria, collocando gli avvenimenti nel loro contesto storico, sulla base di una rigorosa ricerca che ha potuto avvalersi di preziosi contributi inediti."" -
Terra e tradizioni. Storie, personaggi, civiltà delle campagne romagnole
L'autore ha condiviso con gli studenti e con gli amici gli aneddoti, le storie e le tradizioni romagnole e, vedendo come queste fossero conosciute solo superficialmente, ha deciso di raccoglierle in questo libro, da aggiungere ai tanti altri che costruiscono il muro della memoria della gente di Romagna. Non è un libro migliore né più completo e dettagliato di tanti altri che sono stati scritti sulle tradizioni romagnole, è un libro in più, che aggiunge una pagina ad una storia che diventa sempre nuova semplicemente perché viene raccontata con parole diverse. È quello che si faceva davanti al focolare e nelle stalle delle case contadine, dove la stessa favola veniva raccontata ed ascoltata cento volte, anno dopo anno, senza mai annoiare, perché, con parole e gesti diversi, descriveva brandelli di vita reale. Una speranza emerge da queste pagine: che i giovani romagnoli, riscoprendo le radici che li legano alla loro terra dura e siccitosa, ritrovino anche l'orgoglio di appartenenza ad un popolo che per duemila e duecento anni ha difeso con l'intelligenza, con la fatica e con il sangue la propria originalità e la propria schiettezza. -
Il Dario furioso. Franca Rame e Dario Fo. Teatro, politica e cultura nell'Italia del Novecento
Walter Valeri ha condiviso con Franca Rame e Dario Fo un tempo lungo della sua vita, vivendo coi due grandi attori progetti di futuro e il multiforme presente caratterizzato da una vivace, creativa e irripetibile esperienza d'arte, di teatro e di passione politica: una condivisione continuata anche nel tempo vissuto a Boston, durante la docenza alla Harvard University, in anni nei quali Valeri ha rappresento ufficialmente i due grandi attori come responsabile della cessione dei diritti delle opere in nord America, sud America, Cina e Giappone. In questa lunga frequentazione sono nati molti scritti, saggi e interviste, dei quali Valeri raccoglie qui una selezione, assicurando al lettore un quadro di particolare valore sulla personalità, le idee, il valore dei due premi Nobel per la letteratura, campioni di un teatro del quale le pagine del libro documentano intenzioni militanti, valore letterario e teatrale, e complessivamente il rendiconto affascinante di una delle più significative stagioni del teatro italiano del Novecento [RC]. -
La freccia e il cerchio. Ediz. italiana e inglese. Vol. 6: Destino/Numeri.
Un progetto a termine, rigorosamente strutturato: otto numeri in otto anni (2010-2017), dodici contributi in ogni numero. Attorno ad un duplice, dialettico filtro tematico, si dipana volta a volta una complementarietà dei saperi che rifiuta steccati e gerarchie, mischiando piuttosto le carte tra 'alto' e 'basso', tra generi d'arte e di consumo, tra linguaggi diffusi e di nicchia. La contemporaneità (naturalmente con gli inevitabili strascichi del moderno, con gli echi mai sopiti del classico) è l'orizzonte di questo ipertesto, che moltiplica i punti di vista mettendo accanto senza remore filosofia e poesia, estetica e cinema, antropologia e fumetto, attraverso una ricerca tanto analitica quanto creativa, dove gli strumenti della ragione sono coniugati assieme a quelli della passione. Perché, come ricorda la poetessa Marina Cvetáeva, ""Il pensiero è una freccia. Il sentimento - un cerchio""""."" -
Il materialismo romantico di Leopardi
La critica intelligente o almeno onesta dovrebbe preoccuparsi di restituire fedelmente l'immagine di un autore o di un'opera, anziché tentare di arruolarli sotto le proprie bandiere ideologiche: operazione non solo illegittima, ma inutile. Ostinati equivoci e pregiudizi settari adugiano ancora l'interpretazione di Leopardi: uno dei principali attribuisce al poeta una visione illuministica e progressistica, in realtà sconfessata da ogni pagina della sua opera e, come se non bastasse, da una lettera autografa di Leopardi stesso riemersa nel 1993. Non si tratta di negare l'evidenza né la radicalità del materialismo leopardiano, ma di riconoscerne la particolare natura anti-razionalistica. Infatti, da un lato Leopardi critica l'ideologia illuministica come ultima forma della nefasta spiritualizzazione moderna e, sulle tracce di Pierre Bayle, volge la ragione a un fine distruttivo di tutte le verità positive; dall'altro condivide paradossalmente aspetti propri del romanticismo tedesco e inglese, ma estranei al romanticismo italiano, erede dichiarato della tradizione illuministica. -
All'origine del finzionalismo. Con l'autobiografia di Hans Vaihinger
Il miglior modo per comprendere il pensiero di un filosofo è entrare nella sua vita, scorgere la natura dei cambiamenti che lo coinvolgono, osservandone la fitta rete di interazioni che lo determinano, che lo influenzano, che lo trasformano, per scrutare infine le ragioni intime del suo pensiero, le sue evoluzioni, i suoi prodotti. Le autobiografie sono un invito ad entrare nella vita di chi le scrive, attraverso gli occhi e i pensieri di chi ha vissuto ciò che racconta. È il caso dell'autobiografia del filosofo tedesco post-kantiano Hans Vaihinger, il quale ci racconta con estrema intensità e trasporto emotivo le vicende della sua vita e i momenti decisivi per l'elaborazione del suo pensiero filosofico. Si tratta della prima traduzione italiana dell'autobiografia di Vaihinger, pubblicata per la prima volta in tedesco nel 1921. L'autobiografia è inoltre corredata da un ricco studio introduttivo, indispensabile per approcciarsi al pensiero di Vaihinger, in quanto propone sia una ricostruzione storica delle edizioni dell'opera principale del filosofo, La filosofia del come se, sia delle coordinate per orientarsi nella corrente filosofica della quale Vaihinger è considerato l'iniziatore: il finzionalismo. -
Sur les pas de Gustave Guillaume. Origine del linguaggio, cambiamento linguistico e memoria delle lingue
La discussione contemporanea sul rapporto tra pensiero e linguaggio, la riproposta del dibattito sull'origine del linguaggio gestuale e di quello verbale, lo studio della relazione tra filosofia della mente ed espressione linguistica, il problema del mutamento diacronico delle lingue e la necessità di un approccio multiculturale allo studio del linguaggio trovano un terreno d'incontro nell'opera e negli scritti di Gustave Guillaume. La psicomeccanica proposta dal linguista francese si inscrive nel dibattito sui problemi del linguaggio socializzato, della natura del gesto, della comunicazione e della centralità della relazione linguistica nello sviluppo della personalità dell'individuo. L'opera di Guillaume non solo apre prospettive nuove nello studio dell'opera di Saussure e della linguistica contemporanea, ma fa intravedere possibili sviluppi, filosofici oltre che linguistici, ancora inesplorati di notevole valore. Lo sviluppo di una nuova riflessione sul soggetto umano, sulla capacità espressiva dell'individuo e sui problemi legati alle difficoltà nella espressione linguistica e nella comunicazione verbale richiede un approccio multidisciplinare complesso che non può non tener conto di un pensiero così aperto alla novità come quello di Gustave Guillaume. -
Dant_tropìa. Approccio retorico ai versi mariani del «sacrato poema». Dante conosciuto attraverso le figure
Il saggio di Michele Bianco si prefigge di conoscere Dante attraverso le figure; di qui il titolo “Dant_Tropìa”: dal segno significante al sistema dei significati. La monografia parte dalla creazione artistica e giunge alla personalità dell’autore: dall’oggetto confezionato al soggetto confezionatore. Ecco perché uno studio retorico della poesia di Dante: per scoprire i tratti creativi che esplicitamente non emergerebbero dal discorso condotto, perché sommersi. Sottoporre al vaglio l’opera del sommo poeta, come dentro a un crivello o setaccio, passandola ai raggi Röntgen, non è un gioco sterile, ma uno studio proficuo. Un approccio retorico al testo dantesco non è un fatto velleitario, bensì è felicemente rivelatore del carattere poetico del suo autore. Egli, infatti, ignaro ed inconsapevole, ha trasferito nella sua codificazione estetica dei risvolti soprasegmentali e subliminali, che sono indicatori della sua concezione poetica, nonché dei valori concettuali che la sorreggono. Lo studioso ha il compito di scoprirli, grazie all’esame accurato delle figure iniettate, sia pure inconsapevolmente, dall’autore nella propria elaborazione testuale. Configurazioni che scaturiscono dall’intrinseca natura del poeta e non da sovrapposizioni né da interferenze esterne. Dall’analisi complessiva delle figure, viene fuori un poeta parsimonioso, anziché prodigo [figure ampliative], concreto e non evasivo, che si compiace di giocare con le sottigliezze dialettiche e concettuali, piuttosto che inclinarsi al godimento acustico e percettivo, stimolante la sua sensibilità [figure razionali], che predilige la poesia, che in lui ha la precellenza sulla stessa teologia e sulla filosofia [figure estetiche], previdente, controllato ed oculato [figure di trattative], concreto e dotato del senso pratico e realistico delle cose [figure sintagmatiche], che inclina alla musicalità coinvolgente della sua composizione [figure empiriche]. Perciò uno studio Dant_Tropico. -
Writing from the Rift. Cosmopolitanism and the Multiracial Condition in Rebecca Walker, Barack Obama, and Mat Johnson
In the U.S. cultural universe, black/white biracial subjects are often compared to bridges connecting incommunicable worlds. But such a dichotomous image proves inadequate to represent the lived complexities of transracial relationships-the interconnected histories and cultural heritages, the ghost of compromise, the discrepancy between body and identities, the power asymmetries, the collective fears and resentments, and the sense of placelessness that frequently mark the mixed-race experience in the U.S.A.. Analyzing three renowned multiracial self-narratives published at the turn of the millennium-Rebecca Walker's Black White and Jewish, Barack Obama's Dreams from My Father, and Mat Johnson's Loving Day-this work explores the challenges of biracialism through the alternative image of the rift: an intimate narrative space/non-space where the secret, unspeakable continuity between the black and white worlds emerges from the fractures and gaps of the text. With a focus on the authors' travels abroad, it also unveils the links between the condition of never feeling at home and the cultivation of a planetary sense of humanness and responsibility which evokes a neo-cosmopolitan ethos. -
Dante poeta della libertà e altri saggi danteschi
Cosa significa la libertà per Dante? Cos'è il profetismo dantesco? Il pensiero politico del poeta fiorentino appartiene soltanto alla storia delle idee del Medioevo o ha qualche significato anche per noi, uomini del XXI secolo? Come e perché Dante è diventato il padre della lingua ed il fondatore della Nazione italiana? Qual è il rapporto di Dante con la Chiesa? Cosa hanno pensato di Dante gli ultimi papi? È possibile tracciare un profilo ideale del papa che Dante sognava? E questo profilo è possibile ravvisarlo in papa Francesco? Come hanno guardato a Dante scrittori diversissimi, del calibro di Balzac, Hugo, Borges e quale influenza il poeta fiorentino ha avuto sulle loro opere? Raffaele Campanella si propone di dare risposta a questi e altri interrogativi nella raccolta di saggi e articoli, comparsi in varie riviste italiane e internazionali, che compongono il presente volume, ultimo della serie di testi dedicati dall'autore al pensiero e all'opera di Dante. -
Sinestesie. Rivista di studi sulle letterature e le arti europee (2022). Vol. 24: D'Annunzio e l'innovazione drammaturgica
Elena Ledda, Premessa; Giovanni Isgrò, D'Annunzio e l'idea del teatro en plein air; Carlo Santoli, La drammaturgia moderna di Gabriele d'Annunzio: 'Le Martyre de Saint Sébastien' e 'La Pisanelle ou La Mort parfumée'; Epifanio Ajello, Esercizio dintorno all'uso dello sguardo nella 'Città morta' (con brevi cenni ai testi limitrofi); Chiara Bianchi, D'Annunzio librettista?; Alberto Granese, Gli esordi della drammaturgia dannunziana; Gianni Oliva, Il teatro di festa. Progettualità e messinscena nella drammaturgia dannunziana; Thomas Persico, La «ghirlandetta» dannunziana; Donato Pirovano, Riscritture e variazioni dannunziane: la 'Francesca da Rimini'; Isabella Innamorati, Punti di svolta: 'La figlia di Iorio' fra trionfi e rovine del teatro italiano di primo Novecento; Cesare Orselli, 'Parisina': libretto per…; Angelo Fàvaro, 'La Nave': «foggiata con la melma della laguna e con l'oro di Bisanzio, e col soffio della mia più ardente passione italica». Note sul teatro politico e psicofisico di Gabriele d'Annunzio; Paolo Puppa, Arie e recitativi nella interazione dialogica dannunziana; Annamaria Sapienza, Martiri di una dolorosa normalità. 'Le Martyre de Saint Sébastien' della Fura del Baus (1997); Raffaella Bertazzoli, Due letture ecfrastiche per la 'Figlia di Iorio'; Raffaele Giannantonio, Norman Bel Geddes e 'La Nave': L'architettura nel teatro dannunziano; Maria Pia Pagani, Eleonora Duse: l'icona della rivoluzione teatrale dannunziana; Elena Valentina Maiolini, Vita interiore e ambiente teatrale: sulle didascalie di d'Annunzio; Maria Rosa Giacon, Il teatro nel testo: sviluppi della 'Città morta' nel 'Fuoco'; Costanzo Gatta, Nel 1923 a Brescia il teatro all'aperto sognato da d'Annunzio; Stefano Amendola, Presenza e rappresentazione del divino tra Euripide e D'Annunzio: Afrodite e Artemide nel dramma di 'Fedra'; Nicola Lanzarone, Considerazioni sulla 'Fedra' di d'Annunzio e quella di Seneca; Angelo Meriani, Ippolito deve morire. Maledizione e morte da Euripide a d'Annunzio. -
I «Sei personaggi» di Pirandello dalla scena allo schermo
Rosa Giulio, I Sei personaggi di Pirandello dalla scena allo schermo • Silvia Acocella, Sei personaggi in cerca di schermo • Beatrice Alfonzetti, L'ultima risata. La Figliastra e le altre, tra fine e finali • Andrea Aveto, 12 dicembre 1921: la prima genovese di 'Sei personaggi in cerca d'autore' (con un allegato) • Rino Caputo e Angelo Fàvaro, I 'Sei personaggi' di Pirandello. Dialogo critico • Graziella Corsinovi, La creazione del ""personaggio"""": sintesi e reinvenzione geniale di fonti culturali multiple attraversate dal brivido del paranormale • Pasquale De Cristofaro, Sei personaggi, tre congetture e un azzardo • Angelo Favaro, 'Sei personaggi in cerca d'autore': violazione/capovolgimento della tragedia nel pirandelliano teatro del dubbio • Isabella Innamorati, Rovesciare la prospettiva. Note su 'In cerca d'autore. Studio sui Sei personaggi' per la regia di Luca Ronconi • Lorenzo Mango, I 'Sei personaggi' secondo Memè Perlini • Marco Manotta, Marionette in cerca d'autore. Un'Elettra per Pirandello • Aldo Maria Morace, Sulla variantistica dei 'Sei personaggi' • Florinda Nardi, Sei personaggi in cerca di scena • Paolo Puppa, Il Figlio ('Sei personaggi in cerca d'autore' nella versione del Figlio) • Lorenzo Resio, «Era un pollo come»: Edoardo Sanguineti dal """"teatro nel teatro"""" al """"teatro dell'incesto"""" con 'Sei personaggi.com' • Annamaria Sapienza, Smascherare il dramma: la regia di Carlo Cecchi dei 'Sei personaggi in cerca d'autore' • Antonio Sichera, I 'Sei personaggi' tra intelligenza e pathos • Monica Venturini, «Giù il sipario». Personaggi, cifre, motivi tra novelle e teatro • Abstracts."" -
Ci vorrebbe un'amica. Love
Lila è un po' più grande di te, ma i primi batticuori se li ricorda bene. Nelle pagine di questo libro ti racconterà come andava quando non sapeva bene come comportarsi, e come può andare se accetti qualche utile consiglio. Perché in amore non ci sono regole, ma è meglio parlarne con un'amica. Vera! Età di lettura: da 10 anni. -
Nathalie. Gus. Vol. 1
Gus, Gratt e Clem sono tre amici che cercano l'amore tra una rapina in banca e un assalto al treno. -
Black science. Vol. 1: Caduta eterna
Grant McKay, capo della Lega Anarchica degli Scienziati, ha finalmente fatto l'impossibile: ha decifrato la Scienza Nera e ha sfondato le barriere della realtà con la sua creazione, il Pilastro. Qualcosa però è andato storto e ora Grant e la sua squadra sono persi tra le dimensioni, fantasmi viventi naufragati in un oceano infinito di mondi alieni. La sola direzione in cui andare è avanti, ma fin dove sono disposti a spingersi, pur di tornare a casa? -
Fallen angel. Vol. 3
Jude, figlio dell'Angelo Caduto e nuovo magistrato di Bete Noir affronta il suo primo test quando in città scoppia una guerra religiosa. Con l'Angelo fuori città e incapace di aiutarlo, si rivolge alle uniche persone che possono essere in grado di riportare la situazione sotto controllo, gli inimitabili Sachs & Violens (chi se li ricorda?).