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La pallina faganella. Ediz. a colori
La pallina faganella prende vita in un asilo sorprendendo la maestra e i suoi alunni. Sopra i sassi sassolosi del giardino, i bambini e l'insegnante riusciranno a immergersi nel gioco di finzione, creando un'intesa capace prima di accogliere, poi di nutrire l'immaginazione, facendo persino dimenticare alla piccola Nina la nostalgia di casa. La maestra Rosa crede fortemente nel pensiero magico, necessario per alimentare i sogni dei bambini che così, da grandi, potranno diventare adulti capaci di collaborare, di guardare al di là delle difficoltà che incontreranno e cercare assieme soluzioni creative per risolvere i problemi che dovranno imparare ad affrontare. I sogni, allora, saranno traguardi e opportunità per la realizzazione di una vita piena, ricca, felice. Età di lettura: da 5 anni. -
Vita di Carsten Niebuhr
Una vicenda eccezionale, quella del viaggiatore Carsten Niebuhr, sedotto dall'Oriente, ""quasi arabo"""". La racconta il figlio Barthold Georg, il famoso filologo antichista, sullo sfondo della temperie epocale del secolo dei Lumi. Carsten, orfano e privo di grandi fortune, con una formazione culturale modesta, ma ricco di una straordinaria determinazione e del vigore della sua giovane età, si trova casualmente ad incrociare direzioni di vita impensabili, che lo conducono, da povero campagnolo e agrimensore, ad essere ingaggiato in una grandiosa spedizione in Oriente, e a ritornare a casa, unico superstite e testimone oculare di paesaggi, documenti e civiltà lontane."" -
Cara Finuzza. Diario di guerra di un professore siciliano
Si tratta di un originale spaccato della vita quotidiana nell'Italia bellica di un intellettuale meridionale che si confronta, criticandola duramente, con la classe dirigente politica e militare dell'Italia del suo tempo e, stando dalla parte degli ""umili fanti"""", descrive le quotidianità assurde della vita militare e la netta cesura tra """"generali ignoranti e presuntuosi"""" e gente comune che impara a conoscersi e a darsi una dignità. Dignità che il tenente Stumpo rafforza con la lettura dei suoi classici preferiti da Euripide ad Eschilo, a Tacito e Virgilio e con il ricordo e gli incontri con i quattro fratelli, anche loro in guerra, ed il dialogo continuo con la moglie Finuzza. Da Porto Empedocle a Castelgandolfo, a Cervignano, al Cismon, a Cormons e nelle altre località delle Dolomiti Trivenete, il tenente Stumpo descrive vivaci quadri pieni di umanità in quella astratta e crudele vita militare che lo porta a non sentire """"odio per l'austriaco quanto per il Governo e per i generali italiani"""" incapaci di dare attenzione e comprendere le proprie truppe e impreparati ad affrontare in prima linea i problemi di una guerra """"nuova e globale""""."" -
Storie napoletane vere
Sono personal tales, dodici delicati racconti che riescono a commuovere e a far sorridere. Mettono in primo piano la dura e difficile realtà quotidiana di una Napoli umile e gioiosa, una città simbolo di cultura per il mondo, dalla pazienza millenaria, che racchiude in sé un universo, che riesce a trasmettere sensazioni entusiasmanti e speranze capaci di sovvertire la sorte avversa che la opprime. L'amore, l'amicizia, la lealtà, il gioco, il duro lavoro quotidiano: una narrazione ricca di temi sociali e religiosi, di fatti e di eventi che l'autore attinge da esperienze vissute. -
Le parole felici. Esercizi di immaginazione a Nisida
La felicità, (la bellezza) delle parole non solo è un valore in sé, ma contiene germi di altro bene: smuove l'immaginazione e la relativa capacità di mettersi nei panni degli altri; fa diventare più esperti in emozioni e in umane relazioni, permettendo di inquadrare i fatti da più prospettive; dà un ritmo diverso ai battiti d'un cuore troppo spesso congelato e ali ad un pensiero prigioniero di se stesso. La scrittura, pure di felici (belle) parole, non salva nessuno; non dà immediata coscienza di sé; non guarisce le ferite di un'infanzia non o mal vissuta. Eppure, cura e umanizza, apre dei varchi, fa intravvedere vie d'uscita, riporta al centro di se stessi, si sedimenta come possibilità di un altro pensare, mette in moto energie che non si sospettava neppure di avere. -
Il rossetto color amaranto
Da un episodio fondamentale della vita di Greta, vale a dire la conoscenza del suo futuro marito, si snodano incontri, solitudine e riflessioni. Dall'aver vissuto e studiato in molte città, l'importanza e la selezione delle amicizie, oltre all'arricchimento socio culturale. Luoghi come persone, cose come anima. Determinante, però, è anche la 'casa', luogo di affetti, di radici, di pareti, di colori. Una sorta di luogo 'in crescita' insieme con chi ci abita. Persino se la casa è abitata da una sola persona. La soccorre il Tempo... ""Acchiappalo! Tra calendari nella gabbia""""."" -
Elicantropo. 20 anni tra sperimentazione e memoria
"Compie vent'anni lo storico teatro di vico Gerolomini, l'Elicantropo, e vive il paradosso di aver ricevuto un premio per il miglior spettacolo dell'anno, 'Scannasurice', e contemporaneamente di essere stato cancellato dal decreto ministeriale. Una 'non esistenza' in vita per la grigia burocrazia - essere vivi più che mai per lo spirito, l'arte. Ricca materia per la letteratura più surreale. Perché dovremmo scrivere libri per un mondo che non vede, si interrogava Saramago, perché tenere aperti i teatri che sviluppano il senso critico in un'epoca che sembra volerne fare comodamente a meno? Semplice, per resistere, per continuare a porsi domande sul cammino dell'uomo, sul mondo possibile, sulla bellezza e sulla profondità anche dei testi scomodi, dolorosi, perché il tragico non sia assurdamente stigmatizzato ma rielaborato nei modi e nei tempi del grande rito collettivo che dai greci in poi ha educato le genti.""""" -
Piccole storie dell'impossibile
Esperienze che riattivano sensi sconosciuti scomparsi nelle profondità dell'anima. Figure che scuotono le nostre certezze. Contatti con creature che passano sfiorandoci, ricordi di antiche illusioni, fantasie, o bisogno del mistero che intriga e sconvolge persone di ogni età o ceto sociale, quel mistero che provoca brividi molto vicini alla passione o al fuoco violento del sapere e che conduce fino ai confini della realtà. Una città e due paesi diversi fanno da palcoscenico a questi racconti brevi che si leggono tutto d'un fiato come si bevono due dita di un buon rosolio invecchiato dal tempo. -
Vite napoletane
Ci sono le storie di chi vive con poco e sogna un futuro migliore. Oppure di chi si è affacciato su scenari importanti e oggi deve reinventarsi un lavoro. È la vita di Stefania, ieri sceneggiatrice di una fiction a Piscinola e adesso madre a tempo pieno. O quella di Lucia, che dai Quartieri Spagnoli gestisce un negozio vicino all'Università. C'è poi la storia di ""Calleò"""", venditore abusivo che si arrangia come può e, ancora, il racconto di Fiorella, insegnante d'arte a contatto con i ragazzi di Scampia. Il breve testo, insomma, descrive Napoli sia con gli occhi degli altri sia con le emozioni dell'autore, che non è napoletano, ma ama la città di Partenope come se ci fosse nato."" -
Abbracciare il tempo. 1951-2012
La poesia non conosce morte nel tempo, vive e canta la buona salute incoloro che ne sortirono il dono nel nascere. L'assegnazione di recenti Nobel letterari rimane sigillo di conferma. Vi sono poeti sotto tutti i cieli, in ogni latitudine della terra: vocalità liriche e sequenze poematiche che attendono di essere scoperte e accreditate da coloro che finalmente ne intercettano autenticità e valori. Per noi spicca tra questi il caso di Elena La Verde, autrice dello spartito Abbracciare il tempo che qui riceve il battesimo della prima edizione. In Elena l'arte del mettere in versi ha un primario fondamento etico-religioso che insieme la nobilita e costituisce testimone delle proprie diramazioni. Mai gratuita, la sua poesia si nutre di domande eterne, di imperativi assoluti, di sondaggi che scienza e pensieri di ciascun uomo e ciascuna donna, coltivati o incolti che siano, non possono e non devono eludere. -
«Soltanto una parola» (Taccuino di un parroco di città)
Taccuino di un parroco che viene trasferito, dopo anni, da una parrocchia di campagna ad una di città, in un quartiere ricco e agiato, dove dominano indifferenza e aridità spirituale. All'iniziale entusiasmo per essere riuscito a suscitare coinvolgimento in buona parte dei nuovi fedeli verso i valori della fede e della solidarietà, si sostituisce, nel sacerdote, la delusione e la tristezza nel constatare che, a pochi anni di distanza, la comunità si è disgregata a causa di frequenti incomprensioni e dissidi, di cui si sente in parte responsabile per una presunta inadeguatezza al proprio ruolo. -
Il pensiero è un organo
Il pensiero la realtà più sublime dell'uomo, quella più visibile, quella più invisibile. Non puoi possederlo, andare via o starci di più. Non puoi andare altrove se lì non vuoi stare. Non puoi fermarlo... e forse non puoi decidere null'altro che appartenergli. -
Giobatta e gli altri
"La vita"""", afferma un personaggio, """"non è né dolce né amara ma soltanto quella che è, è così. La mia storia è soltanto una storia del mondo e di quello che vi è successo"""". Come la vita d'ogni essere umano è caratterizzata da una sua impronta specifica, così l'anima della maggior parte dei personaggi che vivono in questi racconti - il vecchio Giobatta, l'adolescente Orazio, il mistico Serafino, Vincenzo il visionario, Biagio l'utopista, ed altri ancora - è marcata da una varietà di personalità e di temperamenti che si distinguono per i loro tipici modi di reagire e di comportarsi. Alcuni, tormentati da profonda inquietudine e da un senso di contrarietà nei riguardi della società in cui sono costretti a vivere, vagano da uno stato di lucidità all'incoerenza, altri, ossessionati dal pensiero della morte imminente, precipitano in una condizione demenziale, altri ancora, mossi dal desiderio di libertà o d'emancipazione, cercano nuovi contatti con la vita e trovano l'amore. Il narratore li coglie nell'estraneità che li separa dal loro mondo ma anche nella loro capacità d'affrancamento." -
Trilogia
Silenzio e solitudine, dunque, come stigmate elitarie del suo essere al mondo, del suo esserci (in senso heideggeriano). Ecco, la poesia di Coci sembra nascere proprio dalla volontà di vincere silenzio e solitudine per non lasciarsi sopraffare dal frastuono di fondo, dalle ""orde dei barbari[che] catturano / il suo silenzio"""". E dal dissidio tra silenzio e barbarie maturala condizione cognitivo-esistenziale del poeta, racchiusa nell'auto-confessione di uno """"smarrimento sconfinato"""", donde l'altra parola-emblema, o connotatore metaforico, del mondo interiore di Coci, che è """"nebbia"""" (e difatti: """"la mia anima è impregnata di nebbia""""). E allora, se tutto ciò quadra, noi potremo cogliere qui il primum di questo poeta, per il quale l'unica zattera di salvataggio e forse pure di ri-orientamento mondano risiede proprio nelle sue parole poetiche, e dunque, infine, in una ancora vagheggiata funzione salvifica della poesia."" -
I percorsi dell'animo
Questo romanzo rappresenta il fluire delle varie fasi di una vita vissuta. Una vita che si deve vivere principalmente di dentro e armonizzandola il più possibile con quella di fuori, rendendola compatibile con i propri simili e le cose del ""mondo"""". Il crescente dualismo tra l'apparire e l'essere sensibile, a volte dicotomico, rende faticoso un vivere armonico e produce familismo amorale e perdita di percettibilità verso il prossimo, con riverbero su noi carnefici, generando frustrazioni ed egoismi. La ricerca di un equilibrio, a volte faticoso, è l'obiettivo a cui si deve tendere, l'operazione comporta la riduzione dei beni materiali conclamati nello schema-tipo della società dei consumi e la messa in discussione delle tante forme dell'apparire."" -
Musica sottile
Mescolando, ibridando, ricreando temi e modi, oppure liberamente inventando a partire da suggestioni collocate al di là del tempo e dello spazio, questa ""Musica sottile"""" lascia assaporare una attualissima e non sopita nostalgia per tutto ciò che si è perso e dimenticato, per tutto ciò che ostinatamente vogliamo 'ancora una volta', per sempre, ricordare..."" -
Chef per una notte
"Chef per una notte"""" nasce dal piacere della condivisione: condividere la buona cucina, il divertimento e l'amicizia. L'avventura di Gabry Chef trova ora posto in un libro da tenere a portata di mano quando vogliamo che la buona cucina, intesa come quella sperimentale, allegra e divertente, entri nelle nostre case. Tanti ricordi e sapori di infanzia che un gruppo di amici, ritrovatosi quasi per gioco, ha voluto condividere con il lettore." -
A caccia di unicorni. Guida all'amore sereno
Alessandra è una fantastica amica che si è ritrovata a vivere un innamoramento assurdo per una persona priva di qualità. Quando mi ha raccontato tutta la storia sono rimasta sconcertata. Così abbiamo deciso insieme di stilare una ""guida all'amore sereno"""", per smascherare quegli uomini affascinanti ma inaffidabili, quelli che fanno soffrire le donne per intenderci, e farli uscire dalle nostre vite al più presto. Ci siamo impegnate a convincere noi e le altre che tutte possediamo un fascino unico, da far sbocciare tramite un sentimento che spesso trascuriamo: l'autostima. E poi abbiamo raccolto testimonianze di amori felici e che durano, per cercare di scoprire qual è il segreto di tanta serenità."" -
Mosaico
Quattro storie, quattro generi diversi. L'intento dell'autrice è quello di esplorare una parte della vasta gamma dei sentimenti umani. Ad emergere su tutto è la forza delle protagoniste. Donne in cerca del proprio spazio e della propria indipendenza, con ironia e lucida determinazione si fanno domande, incontrandosi e scontrandosi con gli uomini e il mondo. Fondendosi tra presente e passato, tra sogno e realtà, costruiscono un Mosaico di vita in cui il lettore potrà specchiarsi e riscoprire un frammento della propria anima. -
Un nome venerato e caro. Biografia di Antonio Ranieri
Chi era realmente Ranieri? Un ""giovane d'ingegno raro"""", dotato mirabilmente dalla natura, come l'aveva visto Leopardi, o un ambizioso opportunista, se non addirittura il vecchio ebete e vaneggiante degli ultimi anni, un povero """"imbecille"""", quale l'ha definito Alberto Arbasino? Tutte e tre queste cose insieme, probabilmente, anche se non nella maniera in cui apologeti e detrattori hanno voluto proporcelo. È fuori discussione che il giudizio di Leopardi fosse dettato da una precisa consapevolezza e riflettesse un dato di fatto inconfutabile agli occhi del Poeta. Neppure si può negare che le tante battaglie combattute in nome dell'amico avevano apportato al suo nome e alla sua personalità un indiscutibile prestigio. Ed è altresì comprensibile che la lucidità degli ultimi anni di vita fosse stata anche pesantemente condizionata dai malanni dell'età. Una cosa comunque è certa: nessun altro, neppure tra i familiari, era stato capace di fare altrettanto e solo in nome dell'amicizia, vivendo assieme all'""""immortale solitario"""" e considerandolo un """"dono"""". Questa biografia, la prima in assoluto a lui dedicata, cerca di far luce sulla sua vita e sulla questione.""