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I codici minerari nell'Europa preindustriale: archeologia e storia
Il volume presenta gli atti delle giornate tenutesi ad Iglesias e Massa Marittima tra il 4 e l'8 dicembre 2008 sull'antica legislazione mineraria in Europa e affronta il tema del confronto tra la normativa e la prassi così come emerge dall'indagine di scavo nella lunga durata: solo nell'ottica dello sviluppo per tutta l'età preindustriale è corretto inquadrare il fenomeno, abbattendo gli steccati artificiosi tra età classica, medievale e moderna. Si persegue in tal modo una lettura della storia d'Europa attraverso lo studio degli statuti minerari, laddove può cogliersi l'evoluzione delle normative e il loro declinarsi nell'organizzazione concreta del lavoro minerario, dall'età romana sino alla metà del XVI secolo. Questo volume testimonia così il costante impegno di ricerca dell'area senese di archeologia medievale sui paesaggi minerari; un tema che mantiene la propria centralità, nel contesto complessivo delle indagini sul territorio toscano e sull'evoluzione dei paesaggi locali. -
Insediamenti civili e religiosi nella media e alta valle del Potenza (MC)
In questo volume viene pubblicato il premio Ottone d'Assia e Riccardo Francovich 2013. Il lavoro presenta un'approfondita ricerca archeologica sulla vallata del Potenza (MC) (settore centrale delle odierne Marche) che rappresentò a lungo, dall'età romana a quella pienamente medievale, una zona di confine, acquisendo caratteristiche proprie e rappresentando un corridoio insediativo vitale e longevo. Il dato storico-documentario, qui ricognito in tutte le sue potenzialità, e quello archeologico offrono una lettura diacronica del paesaggio della media e alta valle, che inizia in età tardo antica e termina con gli ultimi secoli del medioevo, alimentata da una costante cucitura tra lo scritto e il costruito. Il territorio preso in esame conserva, infatti, pregevoli sopravvivenze e, sebbene siano ancora poche le occasioni d'indagine archeologico-stratigrafica a esse associate e orientate al periodo medievale, questo testo si presenta come un primo e imprescindibile passo per una lettura storica multidisciplinare di questo comprensorio, con i dovuti rimandi al contesto regionale e nazionale. -
Il castello di Carbonana. Storia archeologia arte
Considerati a giusto titolo come una delle eredità più importanti del Medioevo, i castelli sono sempre più spesso oggetto di indagini che, condotte da studiosi appartenenti a vari ambiti disciplinari, beneficiano del fondamentale apporto dell'archeologia medievale. Un caso esemplare in tal senso è costituito dal castello di Carbonana, che, analizzato dal punto di vista materiale, documentario e storico-artistico, si è rivelato un sorprendente luogo di incontro tra macrostoria e microstoria. Recentemente restaurato, e dunque ancor meglio visibile percorrendo la strada di fondovalle che da secoli collega Gubbio a Umbertide, il castrum Carbonane figurava già nel 1192 nel privilegio con cui Celestino III confermava al vescovo Bentivoglio il possesso di alcuni siti incastellati collocati a presidio del territorio eugubino. Con il venire meno della signoria vescovile, ad avvicendarsi furono due importanti lignaggi cittadini: i Gabrielli del ramo di Frontone e i Porcelli, di origine fiorentina. E furono proprio questi ultimi a legare indissolubilmente l'onomastica familiare al castello che ne aveva consacrato l'ascesa sociale, divenendo così, nei secoli, i conti di Carbonana. -
Monte Giovi. «Fulmini e saette»: da luogo di culto a fortezza d'altura nel territorio di Fiesole etrusca
Il secondo volume della collana «IdA» vuole offrire un'analisi critica delle evidenze archeologiche emerse sulla vetta di Monte Giovi e presentare alcune considerazioni sulla natura del sito etrusco che, nel nome come nelle testimonianze, rimanda indubbiamente alla sfera religiosa. Negli ultimi decenni importanti ricerche hanno modificato profondamente il quadro delle conoscenze di questo territorio posto nella parte più settentrionale dell'Etruria propria, terra di passaggio e giunzione con il mondo padano. La nuova fase della ricerca archeologica, iniziata da Giuliano De Marinis negli anni Novanta del secolo scorso, dopo le indagini a I Monti (San Piero a Sieve) si è intensificata con gli scavi pluriennali condotti a Poggio Colla (Vicchio) e a San Martino a Poggio (Frascole), entrambi compresi nella valle del Mugello e contemporanei alle scoperte e alle ricerche effettuate sul versante fiorentino, come quelle a Pietramarina e a Gonfienti. Accanto agli isolati nuclei dell'aristocrazia orientalizzante nel territorio fiesolano sono così apparsi nuovi insediamenti e santuari, diversificate produzioni artigianali e importazioni. -
Storie [di] Ceramiche. Vol. 3: Importazioni mediterranee. Atti della Giornata di Studi in ricordo di Graziella Berti, a tre anni dalla scomparsa (Pisa, 11 Giugno 2016).
"Storie (di) Ceramiche"""" è una giornata di studi dedicata alla memoria di Graziella Berti, studiosa di ceramica medievale e figura importante per gli studi storici sulla Pisa medievale e moderna, venuta a mancare l'11 Giugno del 2013. Questa occasione, giunta alla sua seconda edizione, vuole ricordarla nella maniera che avrebbe apprezzato di più: attraverso i temi a lei cari, l'innovazione della ricerca e le nuove generazioni di studiosi. La terza edizione, svoltasi l'11 Giugno 2016 a Pisa, a tre anni dalla scomparsa della studiosa, è stata dedicata al tema delle """"Importazioni mediterranee"""" intendendo in questa maniera ricordare gli studi pionieristici di Graziella Berti e Liana Tongiorgi proprio su queste ceramiche provenienti in Italia dall'intero Bacino del Mediterraneo. Gli studi inseriti in questo volume, e presentati nel corso della terza giornata di studi, muovono i passi proprio da queste prime ricerche presentando alcuni nuovi dati che giungono dall'areale alto-tirrenico in un'ampia cronologia che, dai primi secoli del Medioevo, arriva sino alle soglie del Quattrocento. L'attenzione è posta sulla circolazione di ceramiche mediterranee a Genova, Lucca e Pisa." -
Ricerche e studi sul Quartiere ellenistico-romano: la casa II L
Il volume fornisce un contributo allo studio e alla conoscenza del Quartiere ellenistico-romano della città di Agrigento attraverso l'esame dettagliato di una delle più ricche e interessanti domus dell'Isolato II, la Casa II L, denominata convenzionalmente Casa del Maestro Astrattista. Viene svolta un'analisi attenta e puntuale di tutti gli aspetti, pressoché inediti, caratterizzanti tale abitazione, partendo dalla composizione della sua planimetria e delle strutture edilizie, per continuare con le partiture architettoniche e decorative dell'allestimento di ciascun vano, come gli intonaci parietali dipinti e, soprattutto, i bellissimi pavimenti a mosaico, di cui si possono ammirare foto d'insieme e di dettaglio. A ciò si aggiunge lo studio completo dei materiali archeologici rinvenuti al momento dello scavo all'interno della struttura e qui finalmente catalogati. I risultati raggiunti prevedono una proposta sulla scansione delle fasi edilizie della casa e sulla destinazione d'uso dei vani, mirando ad ampliare notevolmente il panorama delle conoscenze sull'edilizia domestica della Agrigento di età greco-romana e della Sicilia in generale. -
In limine. Storie di una comunità ai margini della laguna
Il volume correda un breve percorso espositivo a pannelli (testi e immagini) per presentare i risultati delle ricerche e degli scavi svolti dal 2011 ad oggi nel sito archeologico 'Antiche Mura' di Jesolo. Se l'antica Equilo era stato un insediamento sul confine instabile tra mare e laguna, la moderna Jesolo, che ne ha ereditato il nome, ha lasciato che i ruderi della sua memoria restassero al di fuori del centro abitato: nel punto dove la città diventa campagna, lì sorgono le rovine dell'antica cattedrale, lì rimane il reliquiario della comunità, come una sorta di giardino 'dove affonda un morto viluppo di memorie' (E. Montale). Così, il progetto nato qualche anno fa per iniziativa del Dipartimento di Studi Umanistici dell'Università Ca' Foscari di Venezia, non costituisce che l'ultimo atto di un percorso che ha inizio dalla metà del secolo scorso. I contributi che si pubblicano in questa circostanza raccontano e sintetizzano i risultati degli ultimi anni di scavi. L'interconnessione tra le varie strategie di indagine ci ha consentito di proporre una ricostruzione storico-insediativa del sito del tutto inedita e sorprendente. -
Nonantola. Nuova ediz.. Vol. 6: Monaci e contadini. Abati e re. Il monastero di Nonantola attraverso l'archeologia (2002-2009).
Il sesto volume delle ricerche condotte dall'Università di Venezia a Nonantola in questi anni è dedicato al monumento forse più importante della provincia di Modena per il periodo medievale e per la storia non solo architettonica, ma politica, religiosa e civile dell'intera regione: l'abbazia di S. Silvestro, la cui fondazione nel 752, a opera di Anselmo, cognato del re longobardo Astolfo, segna anche una svolta culturale, con l'indebolimento di ogni influenza bizantina, ormai delegata al ruolo di Venezia, e l'inclusione dell'Italia settentrionale nell'ambito degli imperi centro europei, prima sotto i Franchi, poi sotto i Germani. La ricerca archeologica viene declinata sotto tutti i tuoi aspetti e rappresenta bene il contributo che questo tipo di ricerche può dare alla ricostruzione storica, non solo recuperando e acquisendo elementi importanti per la storia stessa dell'abbazia dal punto di vista strutturale e architettonico, ma recuperando tutti gli aspetti della vita sociale, delle condizioni economiche, degli aspetti culturali in senso lato della comunità dei monaci per secoli, dall'VIII al XII (Luigi Malnati). -
8° congresso nazionale di archeologia medievale. Atti del congresso (Matera, 12-15 settembre 2018). Vol. 11-2: Teoria e metodi dell'archeologia medievale-Insediamenti urbani e architettura.
Il volume contiene i testi delle relazioni che sono presentate e discusse all'VIII congresso nazionale della Società degli Archeologi Medievisti Italiani (Matera, 12-15 settembre 2018), articolate in 2 sezioni: Teoria e metodi dell'archeologia medievale e Insediamenti urbani e architettura. -
Storie [di] ceramiche. Vol. 4: Ceramica e archeometria. Atti della Giornata di Studi in ricordo di Graziella Berti, a quattro anni dalla scomparsa (Pisa, 10 giugno 2017).
"Storie [di] ceramiche"""" è una giornata di studi dedicata alla memoria di Graziella Berti, studiosa di ceramica medievale e figura importante per gli studi storici sulla Pisa medievale e moderna, venuta a mancare l'11 giugno del 2013. Questa occasione, giunta alla sua quarta edizione, vuole ricordarla nella maniera che lei stessa avrebbe apprezzato di più: attraverso i temi a lei cari, l'innovazione della ricerca e le nuove generazioni di studiosi. La quarta edizione, svoltasi il 10 Giugno 2017 a Pisa a quattro anni dalla scomparsa della studiosa, è stata dedicata al tema """"Ceramica e Archeometria"""", intendendo in questa maniera ricordarne l'impegno verso l'applicazione dei metodi archeometrici per gli studi ceramologici, dei quale colse il grande potenziale collaborando molte volte con Tiziano Mannoni e Claudio Capelli proprio su queste tematiche. Gli studi inseriti in questo volume e presentati nel corso della quarta giornata di studi, analizzano l'archeometria quale sistema per poter comprendere in maniera maggiormente approfondita aspetti tecnologici e di utilizzo della ceramica medievale e moderna, e per poter trarre informazioni utili a rispondere a interrogativi storico-archeologici. In essi è possibile cogliere le potenzialità di differenti ricerche archeometriche applicate alla ceramica in cui si cerca di superare la dicotomia tra studi umanistici e scientifici, permettendo ai dati raccolti attraverso fonti di tipo diverso di interfacciarsi tra loro al fine di ricostruire la storia." -
«Costruire lo sviluppo». La crescita di città e campagna tra espansione urbana e nuove fondazioni (XII-prima metà XIII secolo). Nuova ediz.
In questo volume, che raccoglie gli atti del convegno tenutosi a San Miniato (PI) nel 2016, abbiamo cercato di dare delle risposte a queste domande, creando un'occasione di confronto tra ricerche, per lo più interdisciplinari, che riguardano siti di diverso tipo recentemente indagati o riletti: città, grandi borghi di pianura, terrenuove e castelli. Partendo da questi contesti abbiamo voluto ridiscutere il ritmo e le forme della crescita che caratterizzò i secoli XII e XIII osservandola nella sua declinazione urbanistica (cantieri, tipologie edilizie, materiali da costruzione), economica (produzioni, circolazione e consumo di merci) e nelle modalità di celebrazione e propaganda politica (epigrafia). -
Il monastero di San Benedetto di Leno. Archeologia di un paesaggio in età medievale. Nuova ediz.
I monasteri sono stati tra i grandi protagonisti della società e dell'economia altomedievale in tutta Europa. Il monastero di Leno, fondato dall'ultimo dei re longobardi Desiderio, fu uno dei più importanti centri monastici dell'epoca: dalla seconda metà dell'VIII secolo per tutto il Medioevo segnò la vita di un territorio e più in generale fu attivo protagonista della vita politica, culturale ed economica di tutta l'Italia settentrionale. Le sue strutture, demolite in larga parte durante l'età moderna, sono state rimesse in luce dopo anni di ricerche archeologiche condotte dalla Soprintendenza e dall'Università di Verona e in questo volume, per la prima volta, vengono illustrate le evidenze emerse nel corso degli scavi. Il volume raccoglie i contributi di vari autori e restituisce i risultati provenienti dalle indagini territoriali, dagli scavi e dalle ricerche sull'ambiente antico. -
«Pro maiore sanitate hominum civitatis...et borgorum». Lo smaltimento dei rifiuti nelle città medievali dell'Emilia Romagna
Ma è proprio vero che il Medioevo fosse così ""lurido"""" e soprattutto che il problema non fosse avvertito? Per rispondere a tali domande questo libro tenta di indagare proprio il rapporto del cittadino medievale con l'igiene e lo fa attraverso l'analisi delle strategie per lo smaltimento dei rifiuti messe in atto in contesti di tipo urbano diversi geograficamente (rivolgendo la propria attenzione all'Emilia Romagna), cronologicamente (si va dal XIII secolo, momento della comparsa negli statuti cittadini di precise norme riguardanti il problema affrontato, al XVI secolo) e socialmente. Non solo immondizie, quindi, non solo oggetti scartati, ma """"butti"""", discariche, latrine, fogne considerati non più solo dei contenitori, ma soggetti autonomi di ricerca, parti di processi e di complesse strategie di smaltimento che permettono di far luce su vari aspetti legati alla vita quotidiana degli uomini del passato. Allo studio delle fonti materiali si affianca poi l'analisi delle fonti scritte, per comprendere quali meccanismi e quali logiche abbiano guidato l'agire pubblico nel momento in cui, attraverso statuti e legislazioni, si tentò di affrontare il problema del decoro e della pulizia."" -
Firenze e la cultura islamica. Una guida essenziale
Una lunga tradizione di scambi politici e culturali con l'Oriente ha portato a Firenze, dal Medioevo al Novecento, opere di eccezionale valore prodotte dalla cultura islamica medievale e rinascimentale, oltre che influenzato alcune delle più importanti produzioni locali. Laboratori Archeologici San Gallo ha curato l'edizione di una nuova guida su Firenze per far conoscere al turista, o al fiorentino curioso, la lunga storia che lega Firenze al mondo Mediterraneo medio-orientale, attraverso il racconto delle collezioni degli splendidi manufatti islamici che, fin dal tempo dei Medici, fanno parte del patrimonio della città e sono attualmente vanto dei maggiori Musei fiorentini. -
Storie d'Egitto. La riscoperta della raccolta egiziana del Museo Civico di Modena
Catalogo della mostra - Modena, Museo Civico Archeologico Etnologico - 16 febbraio 2019-7 giugno 2020Il progetto Storie d'Egitto, con la pubblicazione e la mostra preceduta e accompagnata da un articolato programma di indagini diagnostiche, coniuga discipline umanistiche e scientifiche interpretando efficacemente uno dei più importanti obiettivi del nuovo progetto culturale Ago. Fabbriche culturali. Prevede infatti lo studio collezionistico e storico-archeologico, oltre a un articolato programma di diagnostica e manutenzione conservativa dell'intero nucleo di antichità egiziane, una piccola raccolta composta da un'ottantina di reperti che si è costituita alla fine dell'800, negli anni successivi alla fondazione del Museo. La storia della sua formazione rappresenta un'interessante chiave di lettura dell'idea di Museo che guidò le scelte dei suoi fondatori e ci fa comprendere come già nella concezione museografica dell'epoca convivevano e si intrecciavano interessi umanistici e discipline scientifiche. I Musei quindi con questa operazione culturale attualizzano, rilanciandola all'interno di un nuovo importante progetto, la loro vocazione originaria. -
Il castello di Monte Lucio. La chiesa e la necropoli
Sui primi rilievi collinari degli Appennini emiliani, nel comune di Quattro Castella (RE), su di una piccola altura, immersa in un bosco di querce, si trovano i resti di Monte Lucio. Di questo sito fortificato poco si conosceva. La sua storia era solo in minima parte nota, nascosta all'ombra dei più imponenti castra limitrofi di Monte Zane e Bianello. Oggi fortunatamente non è più così. Le indagini archeologiche hanno messo in luce un castello di nuova fondazione, eretto nel Duecento su di un poggio, fino ad allora, non abitato. Risalgono al primo impianto la torre, la cinta muraria e un piccolo oratorio dedicato a San Leonardo. La piccola chiesa alla metà del Trecento assunse funzioni cimiteriali del tutto particolari: all'interno furono deposti bambini e donne, all'esterno solo uomini adulti, la probabile guarnigione militare. Quanto emerso rende Monte Lucio un caso del tutto particolare, ricostruito attraverso l'analiticità dell'archeologia (che passa per lo scavo stratigrafico, l'archeologia dell'architettura, l'analisi dei reperti ceramici fino allo studio delle sezioni sottili, ed altro ancora) integrata con una analisi a tappeto delle fonti scritte disponibili. -
I castelli della Romagna. Indagini di archeologia dell'architettura
Nel Medioevo la costruzione o la ricostruzione di un luogo fortificato avveniva in tempi brevissimi. Solo una cosa contava: occupare rapidamente una posizione strategica. Le abilità tecniche dei costruttori erano dunque importantissime. Quali rocce sceglievano per ottenere il materiale edilizio? E quali tecniche utilizzavano per costruire le strutture di un castello? Il libro presenta i risultati di un'indagine condotta in Romagna su 34 siti, scelti in ambiti territoriali diversi tra loro. Un'opera che affronta con uno sguardo complessivo il tema dell'incastellamento a partire da una buona campionatura di siti; e li sottopone ad un'analisi approfondita che ne individua gli elementi costitutivi e li mette a confronto tra loro: materiali, paramenti, aperture, apparati decorativi ed altro ancora. Un testo ricco di grafici, tabelle, foto e rilievi stratigrafici inediti. -
Edilizia residenziale medievale dell'Appennino reggiano (secoli XI-XIV). Maestranze, committenti e ambienti tecnici
Questo lavoro riassume e presenta i risultati di tre anni di ricerche condotte nei territori dell'Appenino tosco-emiliano, con particolare attenzione per le zone comprese entro i limiti della provincia di Reggio Emilia. L'oggetto principale dell'indagine sono le architetture domestiche medievali, tanto quelle ancora conservate in elevato quanto quelle emerse nel corso delle campagne di scavo archeologico, da quelle più risalenti nel tempo fino alla svolta tardomedievale. L'attenzione è stata rivolta non solo a uno studio tipologico dei modelli architettonici e alla loro evoluzione, ma anche alla comprensione del potenziale bacino di informazioni che questo particolare tipo di fonte rappresenta per la storia sociale, economica, insediativa e culturale del territorio. Attraverso lo studio intrecciato tra testimonianze archeologiche e fonti scritte si sono messe in luce alcune peculiarità insediative proprie dell'Appennino reggiano, derivanti dagli eventi che hanno plasmato le comunità umane che lo hanno abitato nel corso dei secoli medievali. -
Arimnestos. Ricerche di protostoria mediterranea (2019). Vol. 2: Imola Pontesanto. Il sepolcreto villanoviano.
Le scoperte effettuate da Giovanni Gozzadini poco dopo la metà del XIX secolo a Villanova di Castenaso permisero non solo di scoprire un sepolcreto protostorico, ma anche di definire per la prima volta una importante civiltà della prima età del ferro, quella che tuttora viene chiamata villanoviana. La c.d. cultura villanoviana in seguito alle scoperte successive è stata datata perlopiù in corrispondenza dei secoli IX e VIII a.C. - arco cronologico che in Emilia Romagna si estende al VII - e messa in relazione con la formazione delle maggiori città etrusche. Il sepolcreto più rappresentativo di questa categoria è quello di Pontesanto, scoperto nel 1999 durante un sopralluogo in una località situata alla periferia nordoccidentale di Imola in cui era stato effettuato un ampio splateamento. -
La grotta dei cocci di Narni. Scavi 1989-2001. Nuova ediz.
Il presente lavoro ha l'ambizione di approfondire, nel quadro regionale, l'aspetto del Neolitico antico nella sua fase terminale. Lo scavo che si è presentato estremamente complesso nella stratigrafia e nelle strutture, ha restituito un fecondo patrimonio fittile, litico e di oggetti d'ornamento; particolarmente ricca è anche la documentazione riguardante il sistema di sussistenza, l'ambiente esterno e i resti funerari umani; grazie alla generosa e paziente opera di molti collaboratori esterni, i quali, pur non partecipando direttamente allo scavo, hanno messo a disposizione la loro esperienza e competenza, è stato possibile affrontare le tematiche relative all'ambiente antico e di dare corpo e conferma alle ipotesi sull'utilizzo della grotta. Ad essi si devono i contributi del volume. All'introduzione geologica fanno seguito una breve storia delle indagini nella grotta e l'illustrazione della stratigrafia e della strutture, quindi gli studi sul materiale fittile, l'industria litica, sui resti archeobotanici, archeozoologici, antropologici e sulle componenti mineralogiche delle ceramiche.