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I bimbi libici. Storia e storie dei ragazzi della IV Sponda
La drammatica vicenda dei giovinetti inviati nelle colonie della GIL alla vigilia dell'entrata in guerra dell'Italia nel giugno del 1940 era rimasta confinata per molti anni nella ristretta cerchia degli italiani rimpatriati dall'Italia. Poi, dagli anni Novanta, se ne è incominciato a parlare in un ambito più vasto; tuttavia esiste ancora un vuoto nei libri di storia su questa vicenda. Scopo dell'opera è pubblicare la documentazione raccolta sino a ora, e rendere note le testimonianze (e le immagini) dei protagonisti della vicenda, per colmare questa assenza. -
Fragomino e la torta di compleanno. Vol. 3
È rosso. È dolce. È il tenero Fragomino. La viva immaginazione di Fragomino trasforma le semplici abitudini quotidiane di ogni bambino in piccoli viaggi incantati. I più piccini ritroveranno nelle sue storie gesti e oggetti di un mondo che imparano a conoscere, illustrati con figure semplici e chiare. Età di lettura: da 3 anni. -
Fragomino fa il bagnetto. Ediz. illustrata
È rosso. È dolce. È il tenero Fragomino. La viva immaginazione di Fragomino trasforma le semplici abitudini quotidiane di ogni bambino in piccoli viaggi incantati. I più piccini ritroveranno nelle sue storie gesti e oggetti di un mondo che imparano a conoscere, illustrati con figure semplici e chiare. Età di lettura: da 2 anni. -
Fragomino dorme senza ciuccio. Vol. 2
È rosso. È dolce. È il tenero Fragomino. La viva immaginazione di Fragomino trasforma le semplici abitudini quotidiane di ogni bambino in piccoli viaggi incantati. I più piccini ritroveranno nelle sue storie gesti e oggetti di un mondo che imparano a conoscere, illustrati con figure semplici e chiare. Età di lettura: da 3 anni. -
La scatola dei chiodi
II coraggio di queste nuove poesie di Corrado Bagnoli è il coraggio di fuggire da ogni acquisito luogo comune letterario e da ogni facile appiglio delle consuetudini che una prassi poetica contemporanea può dare e spesso da agli scrittori. Queste parole invece sono lanciate nella vita e desiderano solo accompagnarla, per capirla e per penetrarla meglio. Gli incontri, le persone, i luoghi sono sempre in qualche modo a rischio, come sfumanti in una nebbia. Si tratta dei vapori dell'oggi, annebbiamento dì conoscenza e di solitudine. E non basta che il ""senso"""" baleni più chiaramente nello sguardo di qualcuno. Il dramma è pienamente assunto dal poeta e affrontato senza rete, a rischio di uno sbriciolamento della tensione lirica."" -
Casting
In questa raccolta di poesie,""Casting"""", i dialoghi si mangiano a vicenda, in stanze strette, nelle quali le persone sono corpi, anime nel retro e nello sfondo, arrivati al dunque. Qui eros amore è chiamato perché il tatto abbia il suo limite e la sua gioia, che non si spaventi, assicurato dalla consistenza altrui, se non fosse che il limite introduce a mondi nei quali la storia è già passata, lasciando aspirazioni incompiute, desideri in cammino verso altrove, grida congiunte per una liberazione ulteriore. In queste poesie, fondate sull'addio, nelle quali la fine viene insieme all'inizio, o prima, dove l'inizio è la cura del già accaduto, con il verso che incede tra gli anfratti del dialogo, si scopre che la misura dell'anima è presa dalla parte bassa, dal livello del suolo, vertiginosa su tutti, capace di rendere onore a ogni sconfitta, innamorati e amanti che fanno l'ultimo acquisto, una lotta che anticipa la carità."" -
La tavola e la cucina nei secoli XIV e XV
"È un'opera insospettabilmente preziosa, questa di 'Lorenzo Stecchetti' uno dei tanti pseudonimi usati dal critico letterario e poeta Olindo Guerrini, vissuto a cavallo degli ultimi due secoli (1845-1916). Preziosa non solo perché rappresenta la prima rigorosa indagine sull'arte culinaria italiana del tardo Medioevo (1300 e 1400), che basterebbe sol questo a farne un grande libro. Ma anche e soprattutto per lo sguardo curioso e attento del Guerrini sulle abitudini alimentari, le mode e le idiosincrasie di quel tempo; per la capacità ch'egli dimostra - da critico raffinato e ghiottone impenitente quale era -, di saper leggere e interpretare il 'linguaggio della tavola' medievale."""" dalla prefazione di Ezio Santin" -
L'esagono d'argento
Matteo De' Valzi, un ragazzo in cerca di lavoro, accetta una proposta allettante: contribuire alla ricerca di un oggetto arcano, raro e misterioso. Parte per un meraviglioso viaggio, ma non si immagina lontanamente quali saranno i guai e i rischi che dovrà affrontare. Incontrerà personaggi senza età e senza tempo, in mondi paralleli e città sotterranee; scoprirà che la linea che divide l'ordine dal caos è molto più sottile di quanto avesse mai pensato. Età di lettura: da 12 anni. -
Lettere a un guaritore non ferito
"Quello che unisce 'Lettere a un guaritore non ferito' al libro precedente di Isabella Vincentini - che ho letto con stupore e smarrimento per la tensione emozionale e la trasfigurazione lirica; poesie ardenti e sognanti, dolorose (non c'è conoscenza senza sofferenza) e luminose - è la sua immaginifica percezione della dimensione segreta e insondabile della vita: invisibile ad ogni ragione. La climax è radicalmente diversa, certo, e mi chiedo: quante anime vivono in Isabella Vincentini? Il tema della sofferenza, del dolore dell'anima, si snoda in queste lettere con una straordinaria incandescenza tematica - con una grande originalità. Ho letto questo testo con stupefatta ammirazione: le cose che scrive della malattia, della malinconia, della morte sono indice di una vasta conoscenza dell'anima, della sua e di quella degli altri."""" Eugenio Borgna" -
Suggerimenti di buon vivere dettati da Francesco Sforza pel figliolo Galeazzo Maria
Francesco Sforza ha dato a questi suoi precetti la forma di decalogo. Leggendoli, la figura del duca di Milano rivela una insospettata umanità. Il condottiero che aveva preso Milano per fame, dopo averla vittoriosamente difesa mostra, sotto la dura scorza dell'uomo d'arme, un delicato sentimento di affetto verso Galeazzo Maria, al quale egli si rivolge con sollecitudine di buon padre e saggezza di educatore. I suggerimenti sono commentati da Gianni Brera che ci aiuta a comprendere il singolare manoscritto attraverso una profonda e affascinante analisi dei personaggi e delle vicende di quel periodo sforzesco. -
Dieci poemetti
Poeta ""del secolo scorso"""", come amava ironicamente definirsi (e """"poesie del secolo scorso"""" doveva essere addirittura il titolo dell'ultima raccolta), Sanesi ci lascia così la testimonianza di una fede nella capacità della parola di poter ancora nominare la realtà, """"le cose come stanno"""", sicuri di ritrovarvi ancora un'anima, anche a dispetto della sordità e dell'indifferenza di un mondo di """"fantasmi tattili"""" quale è quello in cui è dato vivere. Oltre il tempo e la sua povertà."" -
Bartek il trionfatore. Testo polacco a fronte
Bartek il Trionfatore, l'eroe eponimo di questo racconto di Henryk Sienkiewicz, ha un cognome impegnativo. Si chiama Slowik, una parola polacca che si pronuncia Suòvik e vuol dire ""usignolo"""". Ma è un gigante dalla forza straordinaria. L'usignolo viene da Pognebin, un derelitto villaggio di quella regione della Wielkopolska che al tempo delle spartizioni è stata trangugiata dalla Prussia. Nel periodo in cui si svolge l'azione del racconto il governo prussiano, proseguendo un processo secolare, appare intento a tedeschizzare la zona. Bartek però è troppo sempliciotto per capirlo. Quando suonano le trombe di guerra, e i ragazzi di Pognebin vengono arruolati per fare quattro passi nella Francia di Napoleone III, parte anche lui. Si copre di gloria, lo coprono di medaglie. Ma quando torna al paesello, la realtà che lo attende non è affatto bella. E anche questo, Bartek non riesce a capirlo in tempo. Si mette nei guai, né riesce in alcun modo a evitarglieli la moglie tanto più sveglia di lui. La conclusione è molto amara."" -
Chopin a Palma di Maiorca e altre storie
L'occasione che ha dato vita a questi testi è stata una rubrica apparsa periodicamente sul giornale ""Via Sarfatti 25"""", il mensile dell'Università Bocconi di Milano. Qui i racconti sono presentati in una versione più compiuta e seguono un ordine non logico né cronologico, ma piuttosto si succedono seguendo il filo rosso dell'analogia, della sequenza o del contrappunto. Ad aprire le danze troviamo un malinconico Chopin, che in questo libro è accompagnato da illustri colleghi, tra gli altri, il """"povero"""" Mozart, il burbero Beethoven, il grande e acclamato Wagner accanto all'incompreso Schubert. Ci sono poi poeti e filosofi: il modesto Platone e il vanitoso Aristotele, Parini, Stendhal e Goethe. E non mancano economisti e personaggi storici: Galiani e Fibonacci, Enrico V e Federico II. Di ogni personaggio viene tratteggiato un aspetto particolare del carattere, o un evento curioso e poco conosciuto della sua vita. Via via il lettore incontra questi """"giganti"""" che vengono avvicinati con un approccio più umano che accademico."" -
Sogni necessari. Ambiente, agricoltura, scienza e società
In questo volume sono raccolti, dal figlio Paolo Sarfatti, alcuni scritti di Giacomino Sarfatti (1920-1985) dal 1948 al 1983 su ambiente, scienza e società, con particolare riferimento alla botanica, all'agricoltura, alla biologia e all'ecologia. G. Sarfatti, laureato in Scienze agrarie, è stato ricercatore e docente universitario dal 1948, a Firenze e a Bari; nelle sue ricerche si è occupato di problemi di studio della flora e della vegetazione. Gli scritti qui raccolti appartengono a interventi a convegni, conferenze, recensioni di libri, interviste e si prestano a diverse chiavi di lettura: scientifico-didattica, storica, epistemologica e politica. -
Atti del IX Congresso internazionale sulla ceramica medievale nel Mediterraneo (Venezia, 23-27 novembre 2009)
Il Congresso internazionale sulla ceramica medievale nel Mediterraneo si tiene ogni 3 anni in vari luoghi del Mediterraneo ed è seguito da una pubblicazione che raccoglie gli Atti. Vengono qui presentati gli Atti del IX Congresso, promosso dall'AIECM2, tenutosi a Venezia nel 2009; essi sono divisi in sette sezioni che a loro volta raccolgono contributi di studiosi di ceramica medievale del bacino del Mediterraneo. Tre sezioni sono dedicate all'evoluzione delle tecniche, ai commerci, alle nuove scoperte dove vengono presentati i nuovi studi e ricerche. Un'intera sezione è dedicata a Venezia, città ponte tra Oriente e Occidente e crocevia di culture attraverso e soprattutto i commerci. Viene dato ampio spazio anche alle sezioni dedicate alla ceramica e contesti sociali e alle ceramiche per le architetture. -
La nascita della paletnologia in Italia (1860-1877)
L'autore analizza le fasi di costituzione della paletnologia attraverso le nuove scoperte archeologiche, nel corso dell'Ottocento, riguardanti questo periodo, tratteggiando anche le personalità di studiosi italiani che hanno fornito le basi alla disciplina. -
La storia, vantaggio competitivo nel mondo del vino-The history, competitive advantage in the world of wine
Si tratta di un estratto di un saggio comparso in ""Archeologia della vite e del vino in Toscana e nel Lazio"""", a cura di A. Ciacci, P. Rendini e A. Zifferero. Il saggio, con testo inglese a fronte, ripercorre la tradizione e la storia del vino offrendo anche un punto di vista etnografico ed antropologico. Inoltre, vengono descritti i territori e le aziende che hanno avuto da sempre una grande rilevanza sulla produzione vinicola. Infine, l'autore analizza tutti gli strumenti che valorizzano questa lunga tradizione, dalla denominazione di origine, al marchio aziendale, all'istituzione di musei."" -
Storia e ampelografia del territorio del Chianti Rufina-History and ampelography of the Chianti Rufina region
Si tratta di un estratto di un saggio comparso in Archeologia della vite e del Vino in Toscana e nel Lazio, a cura di A. Ciacci, P. Rendini e A. Zifferero. Il saggio, con testo inglese a fronte, ripercorre a grandi linee la storia del vino Chianti Rufina e del suo territorio, ma soprattutto pone l'attenzione al progetto di recupero, conservazione e valorizzazione del germoplasma di questa tipologia di vino. In appendice sono esposti i dati aggiornati al 2008 della distribuzione delle viti individuate. -
La basilica portuense. Scavi 1991-2007. Ediz. illustrata
L'opera presenta i risultati delle indagini archeologiche condotte tra il 1991 e il 2007 dalla Soprintendenza Archeologica di Ostia nella basilica identificata con la cattedrale paleocristiana della città di Porto. Il lavoro è tra i più completi esempi di indagine estensiva secondo i criteri stratigrafici di un edificio paleocristiano e ha permesso di recuperare importanti elementi sul processo di trasformazione interna dello spazio basilicale in relazione alle pratiche liturgiche, offrendo nel contempo spunti di riflessione sulle caratteristiche del circostante tessuto abitativo. Il primo tomo raccoglie gli aspetti stratigrafici e strutturali e presenta un'analisi molto approfondita del contesto con la ricostruzione del suo complesso divenire, in un excursus che dall'età romana giunge alle fasi di abbandono e alla riscoperta della Basilica alla fine del XIX secolo. Nel secondo tomo sono raccolti i risultati dello studio dei reperti di scavo della Basilica affidato a studiosi specializzati nei diversi campi. Il nucleo di materiali più significativo è costituito da frammenti marmorei, sculture funerarie ed epigrafi, reperti numismatici, ceramica e vetro. -
Storie di una città. Stari Bar tra antichità ed epoca moderna attraverso le ricerche archeologiche
Questo volume presenta i risultati degli scavi condotti all'interno di uno degli edifici all'interno dell'antica città, il cosiddetto ""Palazzo del Doge"""" (edificio 136). Un primo capitolo offre una sintesi delle ricerche condotte sino a questo momento presentando una breve sintesi sui risultati raggiunti ed una riflessione sul significato culturale e politico di questo progetto. Un secondo capitolo si occupa invece dell'età tardoantica e bizatina di Bar e del suo territorio. Un terzo contributo è dedicato agli elementi di arredo ed alla produzione scultorea a intreccio ad Antivari e nella Duklja medievale (Doklea). Il quarto capitolo di questo volume è dedicato ai graffiti del XV secolo presenti in un ambiente al pian terreno dell'isolato 153. Il quinto capitolo è infine totalmente dedicato all'analisi dell'edificio 136, il cosiddetto """"Palazzo del Doge"""": l'indagine archeologica, comparata con lo studio degli alzati e dei resti materiali, ha consentito di ricostruire la storia tardo medievale e moderna di Stari Bar. Infine gli ultimi paragrafi del volume si concentrano sui reperti (ceramici, vitrei, metallici, faunistici) rinvenuti durante lo scavo dell'ambiente 136a2.""